lunedì 17 febbraio 2025

L'Anticristo o Gesù guida il Primo Cavallo Bianco?




Sebirblu, 16 febbraio 2025

È difficile per un occhio acuto ed un orecchio attento non assimilare a questi tempi burrascosi l'immagine dei quattro cavalieri dell'Apocalisse che irrompono al galoppo nella scena del mondo, ma è altrettanto arduo, senza l'aiuto dello Spirito, dissolverne le incongruenze che nel corso della storia sono emerse dagli esegeti.

Prima d'iniziare, però, ecco una parte del capitolo 5 del testo giovanneo, necessaria introduzione al tema:

«E vidi nella mano destra di Colui che era assiso sul trono un libro a forma di rotolo, scritto sul lato interno e su quello esterno, chiuso con sette sigilli. Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: "Chi è degno di aprire il libro e romperne i suggelli?"

Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra era in grado di aprire il rotolo e leggerlo. Io piangevo molto perché non si trovava nessuno degno di farlo. Uno dei vegliardi mi disse:

"Non piangere più; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, ed aprirà il libro e i suoi sette sigilli".

Poi vidi ritto in mezzo al Trono circondato dai quattro esseri viventi e dai vegliardi un Agnello, come immolato. Egli aveva sette corna e sette occhi, simbolo dei sette Spiriti di Dio mandati su tutta la terra. E l'Agnello giunse e prese il libro dalla destra di Colui che era seduto sul Trono.

E quando l'ebbe preso, i quattro esseri viventi e i ventiquattro vegliardi si prostrarono davanti all'Agnello, avendo ciascuno un'arpa e coppe d'oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi. Cantavano un canto nuovo:

"Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli,
perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio, con il tuo sangue,
uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione..." 
(Ap. 5, 1-9)».

Si noti lo strano spostamento dell'Agnello che prima viene adorato al centro del Trono divino come vittima sacrificale e poi avanza, ritto in piedi (essendo Risorto), verso l'Eterno Padre che è seduto su quello stesso trono e del Quale Egli è il Raggio-Figlio da cui riceve il libro.




Questo movimento fa risaltare ancor di più ciò che Giovanni scrisse nel suo Prologo: "In Principio era il Verbo ed il Verbo era presso Dio, ed il Verbo era Dio..." (Consiglio  di  leggere  QUI).

In seguito, al cap. 6, 1-2 troviamo, ed è su questo contenuto che intendo articolare il mio post:

«Quando l'Agnello sciolse il primo dei sette sigilli, vidi e udii il primo dei quattro esseri viventi che gridava con voce di tuono: "Vieni". Ed ecco mi apparve un cavallo bianco e colui che lo cavalcava aveva un arco, gli fu data una corona e poi egli uscì vittorioso per vincere ancora.»

Si tratta del primo dei famosi cavalli dell'Apocalisse, quello bianco, che precede gli altri tre e sulla cui identità da sempre esistono delle divergenze d'opinione.

Dice un commento al testo, ridimensionato e rivisto da me QUI:

«È vero che Gesù tornerà su un cavallo bianco, come descritto in Apocalisse 19, 11-16, ma qui abbiamo a che fare con un dittatore satanico che Lo imita e che dà il via alla distruzione finale dell'umanità.

Costui regna (gli fu data una corona); regna con un arco, non una spada; esercita il dominio sopra la Terra (uscì fuori come vincitore e per vincere). Ma le conseguenze del suo governo, come riportano i versetti successivi, mostrano chiaramente che non si tratta affatto del futuro Regno del Cristo.

"L'intera compagine e le caratteristiche dei sigilli ci impediscono categoricamente di ritenere che questo cavaliere sia il Signore Gesù, come in molti affermano. Al suo seguito non vi saranno guerre, carestie e conflitti." (Jennings).

Qui giungiamo ad un bivio esegetico del libro dell'Apocalisse. Si può comprendere molto da come una persona intende questo passo e il relativo piano concepito da Dio guardando in qual modo interpreta il primo dei quattro visitatori.

Coloro che considerano la scrittura da un punto di vista storico pensano che tale personaggio sia Nostro Signore. Quelli che invece la valutano con il profilo profetico, a venire, spesso riconoscono questo cavaliere come l'Anticristo.

Ritenendolo perciò il flagello ultimo degli uomini, egli sarà davvero il più terribile di tutti i tiranni che l'hanno preceduto. Dominerà il mondo in qualità di falso messia e condurrà l'umanità in una ribellione demoniaca contro Dio, seguendo le orme di Nimrod, il sovrano di Babele (ved. Genesi 10, 8-14).»

L'attuale scenario socio-politico-religioso, con l'Impostore assiso in Vaticano che lo presenterà al più presto a tutti, è ormai idoneo per l'affermazione di un leader del genere. Ciò che si attende è che Dio lo permetta nei Suoi tempi, dopo che avrà portato via la Sua chiesa dalla Terra con il Rapimento o Sollevamento del "Piccolo Resto", come ho esposto QUI, QUI, QUI, QUI e QUI.

Nei due video, don Alessandro Minutella spiega bene questo prossimo intervento divino:






Dice San Paolo al riguardo in 2Tess. 2, 6-7: «Ed ora sapete ciò che lo ritiene, affinché sia manifestato a suo tempo. Il mistero dell'empietà infatti è già all'opera, aspettando soltanto che colui che lo frena, al presente, sia tolto di mezzo.» Cfr. QUI e QUI.

È altrettanto significativo che questo primo sigillo conduca all'ascesa dell'Anticristo. Viene ipotizzato che la "70ª settimana di Daniele" (cap. 9) abbia inizio allorché si "stipulerà un patto con molti" – versetto n° 27; cfr. QUI: "Gli Accordi di Abramo".

Ecco cosa riporta al proposito lo stralcio preso da QUI:

«Dei 70 "sette," 69 si sono concretizzati nella storia. Ciò significa che rimane un altro "sette" da realizzare. La maggior parte degli studiosi crede che stiamo vivendo in un enorme intervallo di tempo tra la 69ª e la 70ª settimana. L'orologio profetico si è fermato, per così dire. Il "sette" finale di Daniele è quello che chiamiamo di solito il periodo della Tribolazione.

La sua profezia rivela alcune delle azioni del "capo che verrà". "Nel mezzo della settimana [...] sulle ali delle abominazioni verrà un devastatore" nel Tempio. Gesù avvertì di questo evento in Mt 24, 15 (ved. QUI).

Dopo che l'Anticristo infrangerà l'alleanza con Israele, inizierà la suddetta "grande Tribolazione" (Mt 24, 21). Daniele predice inoltre che lo stesso si troverà davanti al giudizio. L'Altissimo permetterà al Male di arrivare solamente fino ad un certo punto, poiché il giudizio dell'Uomo Iniquo è già stato pianificato.»

Ritornando però alla vera identità del personaggio entrante in scena per primo ed erroneamente scambiato da molti per Gesù stesso, posso dire questo:

Se il Cristo spezza i sigilli, non può essere lo stesso cavaliere che impugna un arco* (senza frecce). Questa è la versione all'acqua di rose ipotizzata da diversi critici sia nell'antichità come da taluni anche in questo tempo: addirittura è stata resa credibile anche dal film-capolavoro de "l'Apocalisse di Giovanni" di cui espongo la clip. Si può trovare e scaricare la pellicola intera QUI, prima che la censurino.




*Dal mio post del 19 giugno 2024 ecco cosa dice Gesù in una visione di Melanie, veggente tedesca, riferendosi all'Anticristo:

"Sarà come un arciere delicato e provetto che indirizzerà il suo arco in un modo inosservato e preciso (perché gli strali sono invisibili; ndr) verso l'obbiettivo voluto. Con esso raggiungerà un grande numero di persone che si sentiranno coinvolte da tutto ciò, infervorandosi e arrivando al culmine dell'entusiasmo.

Diranno: "Abbiamo atteso tanto questo leader! Dov'è stato finora? È lui il nostro uomo! Ci condurrà tutti alla salvezza! È come se fosse il nuovo Messia."

Inoltre,  i flagelli sono quattro e non tre, come tanti conteggiano escludendo il primo, e non potrebbe essere diversamente visto che il numero «3» è segno di perfezione (omnia trina perfecta sunt) mentre il «4» lo è in senso negativo, perché spigoloso e chiuso in sé stesso. (ved. QUI, il significato dei numeri.)

Essi raffigurano in sequenza la «conquista» (delle anime), la «guerra», la «carestia» e la «morte o peste» fermo restando che il termine greco thánatos ha entrambi i sensi. (Sarebbe un altro errore grossolano darne una definizione cronologica singola, in quanto annunciano soltanto delle sequenze nefaste generalizzate).

Un altro aspetto lo fornisce Empedocle: filosofo siciliano che identifica la quadriglia profetica con i rispettivi elementi naturali: il cavallo bianco con l'aria, il rosso con il fuoco, il nero con la terra e il verdastro con l'acqua. E ciò sta a significare la rivolta della Terra verso gli abusi subiti e perpetrati dall'uomo, specialmente in questi tempi finali.

«Il personaggio sul destriero bianco sarà un conquistatore che si approprierà del dominio con l'astuzia delle lusinghe e delle sue macchinazioni.

La promessa sotto il suo imperio è costituita da un mondo di pace e sicurezza (ved. QUI), [che si tramuterà in rovina improvvisamente... come "le doglie ad una donna incinta" alle quali non si può scampare; ndr].

Egli per giunta non ha una corona, ma gli viene data dopo... [esattamente come il passo "uscì vittorioso per vincere ancora"... E quando mai fino al presente, se non la morte fisica, il Cristo ha vinto? E poi... perché, essendo Egli Dio stesso, dovrebbe ricevere da qualcuno il permesso di vincere? Ndr].

Infine, egli non otterrà il conseguimento con battaglie sanguinose, ma con inganni, raggiri, intrighi ed artifici...» ‒ Brano tratto da QUI.




L'entrata in scena di questo cavallo bianco, montato da un cavaliere sicuro di sé ed agghindato in pompa magna da "Gran Signore", proprio per ingannare gli stolti, non è altro che la "scimmia di Dio" – l'Anticristo – il quale, mimetizzandosi come soltanto lui può fare, introduce nell'ingenuo consorzio umano tutte le sciagure che in modo subdolo già si stanno svelando sotto i nostri occhi.

Ne è un esempio eclatante ed insostituibile il Falso Profeta, assiso invalidamente in Vaticano, che da ben 12 anni prende in giro il mondo intero, spacciandosi per quello che non è e che ha rinunciato ufficialmente ad essere, ossia il ruolo di "Vicario di Cristo" (ved. QUI).

In Apocalisse 13, 1-18 (ved. QUI), al versetto 11, viene presentata la "seconda bestia che sale dalla terra" raffigurata da "un agnello con due corna che però parla come un drago". Ebbene Bergoglio, come "Vescovo di Roma", auto-definitosi così prima delle altre nomine, ne ha tutti i tratti distintivi, persino il numero corrispondente... 666. (leggere QUI, a convalida, lo splendido articolo di Andrea Cionci).

Al versetto 12, leggiamo che l'Anticristo doterà il Falso Profeta della propria potenza e autorità diabolica, che eserciterà poi in presenza del suo padrone.

E ancora, ai versetti 16-17, è scritto che il finto Agnello argentino, precursore dello pseudo messia, analogamente a Giovanni, il Battista, che lo era per il Cristo Vero, perorerà la causa dell'Anticristo propagandando il "marchio della bestia" senza il quale "non si può vendere né comprare"... (cfr. QUI, ma anche QUI e QUI), come da video:



Satana si metterà al servizio dell'Anticristo in ogni momento e anche agli ordini del Falso Profeta, operando segni e prodigi bugiardi alla presenza per ora invisibile del primo, alias "prima bestia che sale dal mare" e, al momento opportuno ‒ ormai a breve ‒ si manifesterà, felicemente accolto dalla maggioranza umana ancora "cieca".

Ecco come presenta Isaia al cap. 14, 11-15 il livore, la rabbia, e soprattutto l'invidia dell'Angelo ribelle che sin dalla Rivolta iniziale (ved. QUI, QUI e QUI) lo spingono a voler imitare Dio nella Persona di Suo Figlio:

«Negli inferi è precipitato il tuo fasto,
la musica delle tue arpe;
sotto di te v'è uno strato di marciume,
tua coltre sono i vermi.

Come mai sei caduto dal cielo,
Lucifero, figlio dell'aurora?
Come mai sei stato steso a terra,
signore di popoli?

Eppure tu pensavi: 

"Salirò in cielo, sulle stelle di Dio innalzerò il trono,
dimorerò sul monte dell'assemblea,
nelle parti più remote del settentrione.
Salirò sulle regioni superiori delle nubi,
mi farò uguale all'Altissimo."

E invece sei stato precipitato negli inferi,
nelle profondità dell'abisso!»

Chiosa finale di Sebirblu 

Ecco, fra le tantissime altre, la testimonianza sublime di Giovanni Apostolo dai Piani Infiniti, ricevuta dall'avv. Gino Trespioli e raccolta in un volume ‒ "La Vita" ep. 539 ‒ ora super-esaurito ma che QUI si può sempre scaricare a beneficio dei lettori votati alla "Ricerca":

«In verità, in verità ti dico che la mia mano non tracciò menzogna, ed io scrissi quel che vidi e dissi quel che udii.

In verità ti dico che i cavalieri dell'Apocalisse, e i candelabri e le aspre lotte vitali rappresentano le epoche, e tutto quanto la vostra critica qualifica come allegoria, e plastica è la compagine delle vicende esistenziali che maturano, matureranno e giungeranno agli uomini sulla Terra nella data prefissa.»

Trespioli: "La Visione sarebbe profezia di una realtà sicura?"...

Soggiunse il Maestro (Guida eccelsa di tutta l'Opera):

‒ «Sicura, poiché è un dato di fatto il dominio della Materia sullo Spirito. I "Seniori" incoronati, che stanno seduti intorno a Quei che ha l'aspetto della pietra jaspide (o diaspro, un tipo di quarzo prezioso; ndr), raffigurano il succedersi dei domini terreni che saranno travolti dai fatidici segni vitali. Squilli di tromba, cadute di stelle, terremoti, scomposizioni naturali, assorbimento di continenti, invasioni di acqua...»

Trespioli: "Maestro ‒ quasi gridai ‒ ma la Divina Bontà non sarà più grande della collera divina?"

Ma Giovanni riprese:

‒ «E la Voce tuonerà in Sua possanza e tutte le resistenze della Natura saranno squassate al contatto di cotanto Fuoco. Beati coloro che saranno passati nel divino Amore, poiché gli ultimi, lenti e ritardatari, riceveranno l'urto della loro materia.

Così passerà nel Tempo ancora una volta la Divina Grandezza, mentre la Fiamma di Amore eterno riceverà i figli diletti assimilati nel Fuoco vivo della Sapienza.

Sia l'Amore, per voi, il segno, il segno maggiore della grandezza delle anime vostre; sia l'Amore la fiaccola che vi illumina la via nei lunghi pellegrinaggi terreni. O pellegrini, sia breve la vostra sosta; non attardatevi nel deserto in cui si annichila e ci si distrugge.

"Venite a me" disse Gesù "o voi che siete affaticati e stanchi, ed io vi ristorerò poiché sono il Pane della Vita; qui manducat meam carnem et bibit sanguinem meum in me manet et ego in illo." »

Svanì la Favilla. Svaniva Miris con tutto il fulgore della sua atmosfera di potenza...

Ad Maiorem Dei Gloriam

Relazione e cura di Sebirblu.blogspot.it

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