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Andrey Shishkin |
Sebirblu, 20 maggio 2025
La disinvoltura e la cecità del mondo, soprattutto di quello cattolico, con le quali è stato accolto ed applaudito il neo eletto al Soglio di Pietro (come il noto Aldo Maria Valli ha fatto QUI, salvo ricredersi ora QUI) hanno davvero dell'incredibile! Ecco il commento di don Minutella.
Dopo ben dodici anni di rovina e devastazione a cui è stata sottoposta la "Parola" insegnata da Nostro Signore a causa del disastroso governo bergogliano, non si può non accorgersi che l'elezione del suo pupillo, Robert Francis Prevost, non è altro che la sua continuazione... sotto mentite spoglie.
Lo annuncia il medesimo Leone XIV, che io chiamo "Francis 2", in questo video rivolto ai cardinali (in mezzo ai quali si distingue il sorriso compiaciuto di Raniero Cantalamessa, un altro "accecato" eccellente dopo padre Livio Fanzaga (a causa della "potenza d'inganno", ved. QUI), dicendo che il suo operato procederà sulla scia del Concilio Vaticano II, sovrapponendosi a quello del suo predecessore e mentore. (QUI le interessanti note esplicative di Cesare Sacchetti).
È doveroso, a questo punto, richiamare l'attenzione su ciò che aveva scritto Fra' Bugnolo QUI, riguardo all'aggiornamento canonico approntato dai papi Wojtyla e Ratzinger per fronteggiare un eventuale piano eversivo della massoneria ecclesiastica, che già intravedevano, e che si è avverato l'11 febbraio 2013 con la "Declaratio di rinuncia" di Benedetto XVI, sottrattosi solo al pontificato attivo e non al "munus" (mandato divino).
Per tal motivo, come viene chiarito nel video QUI, da quel conclave invalido, perché il VERO pontefice era ancora vivo, e con l'elezione di Bergoglio pilotata dalla "mafia di San Gallo" QUI, ogni atto, decreto, promozione al cardinalato svolti dall'Argentino sono NULLI.
Di conseguenza, risulta canonicamente e legittimamente INVALIDA anche l'elezione alla successione petrina di Robert Francis Prevost, come spiega, servendosi della voce narrante in questo video, il dotto canonista e latinista Fra' Bugnolo.
D'altronde, non è certo un lapsus che l'ex segretario personale di Benedetto XVI, mons. G. Gaenswein, su RAI 1 nel 2023 (e quindi a papa già defunto dal 31/12/2022), si sia pronunciato così: "abbiamo 265 papi" (posizione della cronologia storica che apparteneva a Ratzinger e non a Bergoglio, 266°). QUI, si può leggere l'ottimo e interessante pezzo del dr. Cionci non più rintracciabile su "Libero".
Pertanto, il nuovo "pontefice" potrebbe anche essere un sant'uomo (sebbene non impeccabile, come vedremo) ma che cardinale non è, e men che meno pontefice, in quanto facente parte di un totale contesto giuridicamente NULLO, INESISTENTE, come le ingiuste scomuniche e riduzioni allo stato laicale inflitte dal falso papa Francesco a molti, ma soprattutto ai presbiteri del Sodalizio Sacerdotale Mariano in unione a don Alessandro M. Minutella.
Ed è proprio quest'ultimo che nel recentissimo video espone ancor più l'INVALIDITÀ dei due pseudo pontefici di origini italo-latino-americane, partendo dal 12° minuto.
E parlando di Prevost o "Francis 2", un interessante articolo, QUI, ha attirato la mia attenzione sulla famosissima e discussa sequenza di motti latini di S. Malachia, come avevo già argomentato QUI e QUI, riferendosi a 111 papi, iniziando da Celestino II nel lontano 1144 e finendo con Benedetto XVI = "Gloria olivae".
La "tabella profetica" termina con un misterioso "Pietro Romano" che si distacca dalla lista dei motti precedenti non avendone alcuno, se non la pesante caratteristica che «pascerà le greggi in molte tribolazioni e, passate queste, la città dei sette colli sarà distrutta e il Giudice tremendo giudicherà il suo popolo».
A tale proposito, focalizzandomi su alcune parti dello scritto appena citato, riporto un'altra importante osservazione concernente il testo latino esposto qui di seguito:
"In persecutione, extrema S.R.E. sedebit.
Petrus Romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus; quibus transactis, civitas septicollis diruetur, et Judex tremendus judicabit populum suum. Finis."
Da molti interpreti si è erroneamente ritenuto che (lasciando perdere la virgola dopo "In persecutione", che potrebbe anche andare) il punto e a capo tra "sedebit" e "Petrus" fossero due errori di stampa, perché altrimenti la frase non avrebbe potuto avere senso compiuto.
In base a ciò, si è quasi tacitamente convenuto di ricomporre le due frasi in una sola, che sarebbe perciò suonata così:
"In persecutione extrema Sanctae Romanae Ecclesiae sedebit Petrus Romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus; quibus transactis, civitas septicollis diruetur, et Judex tremendus judicabit populum suum. Finis.".
La traduzione sarebbe stata allora la seguente:
"Nell'estrema persecuzione di Santa Romana Chiesa regnerà Pietro Romano, che pascerà le pecore fra molte tribolazioni, passate le quali, la città dei sette colli sarà distrutta e il giudice tremendo giudicherà il suo popolo. Fine".
A maggior chiarimento, l'aggettivo "extrema" indica principalmente una "situazione ultima, nel tempo finale", e NON si riferisce quindi al termine "persecutione" (di) "Sanctae Romanae Ecclesiae" al genitivo, bensì al nominativo, essendone il soggetto. E il verbo futuro "sedebit" NON corrisponde soltanto a "regnare" ma pure a "sedersi", a "prostituirsi", ad esercitare il mestiere di meretrice, come viene evidenziato sulla pagina del vocabolario latino "Castiglioni-Mariotti".
In tal modo la frase drammatica, rompendo la sequenza fredda dei motti, diverrebbe: "Nella persecuzione, Santa Romana Chiesa verso il tempo finale si prostituirà, cioè apostaterà".
Questo passaggio richiama alla mente la prostituta dell'Apocalisse seduta sulla Bestia dalle sette teste che raffigurano, in questo caso, i sette colli romani. (Cfr. QUI, l'intesa storica di Abu Dhabi).
È dunque all'interno di tale frase che va ricercato quell'elemento di "rottura" dovuto all'estremo disastroso stato di Santa Romana Chiesa che causerà, di conseguenza, una sorta di "palingenesi", il sorgere di una "Nuova Chiesa" (come tanti messaggi altissimi annunciano: quella mistica di Giovanni; ved. QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI e predetta pure da Ratzinger QUI; ndr).»
(Con ciò, termina quanto ho riportato dello scritto e ne ripeto il link, per chi volesse leggerlo interamente).
Così, dopo l'ultimo papa profetizzato come "Gloria olivae", nel testo viene descritto che qualcosa di grave sarebbe accaduto nel frattempo alla Chiesa: la perdita della Fede, derivata da una vessazione continua e silenziosa che ne avrebbe svuotato il contenuto. Ma san Malachia si astiene dal precisarne i motivi o l'artefice...
Si limita ad annunciare, come chiosa finale, che nel caos sarà: "Petrus Romanus, qui (sta per "colui che") pascerà le pecore fra molte tribolazioni, passate le quali, la città dei sette colli sarà distrutta e il giudice tremendo giudicherà il suo popolo. Fine".
È emblematico notare che la profezia si conclude con un "Pietro Romano", avente lo stesso nome dato dal Divino Maestro al primo Apostolo: "Tu sei Pietro e su questa pietra erigerò la Mia Chiesa". (Mt 16, 18-19).
Il suo nome era "Simone, figlio di Giona" e solo in quel momento fu nominato "Cefa", che in aramaico e in greco (petros) vuol dire "pietra", "roccia", "sasso", in riferimento al suo carattere forte e stabile, alla sua fede e allo speciale ruolo datogli come "roccia" della Nuova Istituzione.
La mancanza di altri aforismi malachiani indicanti il tradimento della Chiesa dopo il motto di "Gloria olivae" e il vaticinio della sua distruzione finale sotto il governo di "Petrus Romanus" fa pensare ad una sospensione, ad uno strano vuoto da colmare tra questi due ultimi protagonisti.
Ci sono infatti da "riempire" ben dodici anni, da quando il Falso Profeta, infiltratosi con l'inganno al vertice della Santa Sede, ha ampiamente devastato i "campi del Signore" per preparare l'avvento dell'Anti-Cristo e, una volta deceduto, il piano del Serpente Antico non poteva fermarsi, pur risultando "inesistente", nell'antico testo, l'iniquo personaggio.
Ecco perciò entrare in scena l'enigmatico "Petrus Romanus", alias "Francis 2", per completare l'opera sovrapponendosi all'altro, a "Francesco 1", sulla stessa lunghezza d'onda. È quasi come se si fosse compiuta la predizione* secondo cui lo "scomparso" (ma vivente in spirito) fosse tornato... sotto la figura camaleontica di Leone XIV.
*(Nell'Apocalisse, la profezia principale riguardante il
Falso profeta si riferisce alla propria capacità di influenzare le
persone e di spingerle a seguire il male, piuttosto che la verità di
Dio. E, infatti, il suo successore ha detto: "Ho
sentito forte la presenza spirituale di Francesco che dal Cielo ci
accompagna"; ved. QUI).
Colto, poliglotta, di aspetto gentile e raffinato nei modi, Robert Francis Prevost ha spiazzato tutti, o quasi... se si esclude chi ha davvero gli occhi d'anima aperti...
Se si pensa che Pietro Parolin, evocante per tal nome l'ultimo Vicario della profezia, ha disatteso i pronostici dei più, forse bisognerebbe approfondire meglio ciò che è stato scritto QUI, riguardo al cognome "Prevost" del nuovo eletto in Vaticano.
Il termine Prevost riorganizzato diventa Petrovs, l'anagramma perfetto di Petrus, cioè Pietro. Nell'antico idioma latino la lettera "v" corrisponde alla "u", rendendo "Petrous" equivalente a "Petrus", che in lingua inglese è un aggettivo qualificativo: fatto "di pietra, pietroso". In ogni caso, il termine è molto chiaro riferendosi al nome Pietro/Cefa ‒ pietra, roccia, sasso, come precisato sopra.
Per quanto concerne invece l'attributo "Romano" datogli da Malachia, il nuovo Vescovo di Roma ha vissuto nella "Città Eterna" complessivamente per dodici anni, sia per avervi studiato Diritto Canonico alla Pontificia Università san Tommaso d'Aquino che rivestendo, alternativamente ai suoi viaggi, diversi incarichi prestigiosi. (ved. QUI, la biografia).
Ora, se l'analisi compiuta su "Petrus Romanus" che assimila Leone XIV all'ultimo personaggio della profezia risulta corretta, sarebbe un "segno" oltremodo significativo della conclusione di due millenni di storia fondati su una Chiesa umana, temporale ed immanente, che sta per cedere il passo ad un'altra, mistica, spirituale e trascendente, ossia giovannea.
MA... ecco una SORPRESA!...
... perché a questo punto la mia ricerca è stata premiata... in quanto, proprio adesso, ho ricevuto la risposta che riempie quel vuoto, quel tassello che mi mancava, il "salto" fra il 111° ultimo papa "Gloria olivae" e "Petrus Romanus".
Davvero incredibile l'intervento superiore quando si è proiettati in avanti per servire la consapevolezza del prossimo!
Sul web ho trovato, QUI, un articolo molto chiarificatore: è un'intervista ad uno dei più importanti studiosi del mondo sulle profezie dei papi del vescovo irlandese, che ha scritto un libro profetico a mo' di romanzo, basato su proprie esperienze personali. Si tratta del prof. Olaf Shom Kirtimukh, d'origine indiana, docente universitario a Roma.
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prof. Olaf Shom Kirtimukh - (classe 1963) |
«Domanda del giornalista: ‒ Oltre che scrittore sei laureato in letteratura inglese e in teologia, ci spieghi come e dove comincia tutto?
Risposta: "Nel 1992 mi recai nella Basilica di San Paolo fuori le Mura per osservare i ritratti dei papi; scoprii che nella fila dei «tondi» erano rimasti solo tre spazi vuoti." [...] (Questo coincide con quello che disse la Madonna a Conchita, la veggente di Garabandal; ved. QUI – ndr).
Studiandoli, cercai di comprendere quanti medaglioni privi di identità ci fossero allorché nel 1139 san Malachia venne a Roma, per la prima volta, in occasione del Concilio Laterano II. Ne dedussi che, secondo la disposizione stabilita in quel tempo nella basilica, vi erano ben 113 posti vacanti... un numero straordinariamente vicino a quello che si riscontra nel testo scritto. Durante tale sosta, egli ebbe una visione da cui scaturì la profezia consegnata subito ad Innocenzo II.[...]
La seconda visita all'Urbe accadde per un'udienza concessagli da Eugenio III, ma non lo incontrò perché il popolo in rivolta lo aveva cacciato. Il papa era andato a Viterbo. Mi ci recai anch'io per raggiungerlo. [...]
Dopo un po' di tempo e varie traversie riuscii ad ottenere il permesso di entrare nel convento diroccato di Santa Maria in Gradi, dove il santo Vescovo irlandese aveva soggiornato aspettando il pontefice profugo. Là, nel 1994, tra le rovine della chiesa eponima (che ha dato il nome al luogo; ndr) e il chiostro, trovai un'incisione spezzata. Ricomponendola, apparve la fatidica espressione "Caput nigrum" = "Capo nero". Il famoso motto perduto." [...]
Giornalista: ‒ È bene ricordare che l'unica documentazione che testimonia l'esistenza di questo motto si trova nel tuo libro "La vigilia dell'Eternità", già edito nel 2001, il cui sottotitolo recita: "...ovvero il racconto di cose alle quali non si crederà finché non si saranno avverate." » [...]
Adesso, unendo i puntini, pubblico l'opinione di un altro esperto eccezionale qual è Alfredo Barbagallo, di cui ho già esposto il pensiero nei miei due post "linkati" sopra, che dice:
"Il prof. Olaf non è soltanto uno scrittore. È uno dei più grandi conoscitori e studiosi al mondo sulla profezia malachiana. Il ritrovamento del reperto a Viterbo su un blocco di tufo, con l'incisione del motto disperso "Caput nigrum", si presenta come una figura incognita di transizione, senza necessariamente essere un pontefice, da inserire nel testo fra "Gloria olivae" e "Petrus Romanus". Stiamo assistendo, di fatto, ad un nuovo e articolato elemento precognitivo, sia pure in termini ideativi, che per l'intrinseca eccezionalità non può che suscitare notevole interesse."
Indubbiamente, secondo me, questo straordinario "anello mancante" dell'aforisma ritrovato "Caput nigrum", non solo spiega la comparsa apocalittica nel mondo del gesuita pseudo-papa Bergoglio (in quanto il nero è l'emblema del loro Ordine), ma coincide perfettamente con il conteggio dei 113 medaglioni vuoti che il prof. Olaf dedusse dal tempo in cui san Malachia si recò a Roma.
Perciò i conti tornano perfettamente: 111 sono i papi descritti fino a Benedetto XVI, poi la parentesi disastrosa dell'Argentino (112) e il raffinato ed ultimo "colpo di coda" alla Chiesa Cattolica che, per mezzo del 113° "Francis 2", ossia "Petrus Romanus", verrà demolita del tutto.
Per essere precisi, e per riduzione numerologica, il 111° corrisponde ad un 3, il 112° ad un 4, e il 113° ad un 5. Il significato dei numeri da 0 a 9 si trova QUI.
In sintesi, il 3 è positivo (Omnia trina perfecta sunt), il 4 è negativo, spigoloso e chiuso in sé stesso, e il 5 indica una fine e un'apertura verso l'alto tramite quell'«ala» che, dopo la catastrofe (ultima frase di Malachia), ventila il tempo nuovo: la Chiesa mistica di Giovanni, basata solo sullo Spirito.
Come avevo notato nel lontano 2013 i numerosi "segni" nefasti manifestatisi, QUI, per l'elezione di Bergoglio, questa volta, oltre alla strana rottura della catena del campanone della Basilica di San Pietro il 21 aprile scorso, proprio nell'attimo in cui doveva essere diramato l'avviso di avvenuto decesso dell'«Argentino», una "famiglia" di gabbiani è stata ripresa insieme alla "fumata bianca", indicante al mondo l'esito positivo della votazione del Collegio cardinalizio, e non è stato un buon presagio:
La telecamera puntata sul comignolo, infatti, ha ripreso uno dei volatili nell'atto di rigurgitare un topo per nutrire il suo piccolo e questo, in contemporanea al fumo bianco, esprime chiaramente il genere di "cibo spirituale" che riceveranno i cattolici "incantati" di tutto il mondo.
Ed ora espongo a grandi linee le numerose analogie di pensiero e di azione che rendono simbiotico e continuativo il passaggio del "testimone" da Bergoglio al suo successore Prevost, come se fosse operante un solo Ente invisibile... ma noi sappiamo chi è... e sappiamo pure che "portae inferi non praevalebunt adeversus eam", ossia "le porte dell'inferno non prevarranno contro di essa (la Chiesa). La frase fa parte di quella già scritta sopra: "Tu sei Pietro... ecc."; si trova sempre in Mt 16:18-19.
Riguardo alla regia anticristica che ha mosso il Falso Profeta prima, e che continua tuttora mediante il neo-eletto Leone XIV sulla medesima scia, anche se camuffata sotto un'apparente spiritualità, azioni e preghiere (soprattutto mariane), debbo far notare che i natali dei due ultimi pseudo-papi si equivalgono nella loro discendenza tra l'America latina e il Piemonte.
Le origini di Bergoglio: ‒ I suoi antenati emigrarono dall'Astigiano e dall'Alessandrino all'Argentina nel XIX secolo. Lui stesso ha affermato di avere "un forte legame" con le radici piemontesi.
Le origini di Prevost: ‒ Il nonno paterno, di nome Giovanni, era nato in Italia, in particolare nel paese di Settimo Rottaro, vicino ad Ivrea. Suo padre, Louis Marius Prevost, era di origini francesi e italiane, mentre la madre era spagnola e creola. Si dice pure che l'intera sua famiglia sia collegata a diverse migrazioni piemontesi in Argentina.
Purtroppo, è un dato di fatto che il biancovestito "Francis 2" risulti implicato come responsabile di gravi casi d'insabbiamento e di copertura di abusi sessuali, compiuti da sacerdoti sotto la sua giurisdizione, specialmente su tre sorelle peruviane, allora minori. Nella vicenda è stato gravemente perseguito anche l'avvocato, il sacerdote canonista che le difendeva. (Cfr. QUI, QUI, QUI e QUI).
Altri gravi motivi che accomunano "Francesco 1" a "Francis 2" sono quelli sul "siero magico" con le relative pericolose "punturine" come ‒ "atto d'amore" ‒ e sul deciso schieramento pro Ucraina a discapito (ed è un eufemismo mio) del "feroce nemico russo". Ecco i video:
A questo va aggiunto che quando il neo-eletto Prevost era Vescovo di Chiclayo, Perù, permise le "confessioni" (invalide e sacrileghe) tramite i telefonini, per rispettare le "distanze" durante la "pan-follia" e le "comunioni" con lo schermo tra il sacerdote e i fedeli che si accostavano all'Eucaristia; ved. QUI.
Non parliamo poi della sua analoga propensione "tutta bergogliana" per i migranti, gli "ultimi", i "ponti", le "inclusioni e le "periferie"... Ma per ora "Francis 2" mette maggiormente in risalto il nome di Cristo e la Sua centralità per recuperare sia la gran pletora di fedeli che hanno lasciato le chiese vuote, quanto le casse vaticane che stanno facendo la stessa fine.
D'altra parte, lo stesso suo fratello John, intervistato dalla CNN ha detto: "Leone XIV sarà un secondo papa Francesco"... e queste foto non danno adito ad alcun dubbio... lo stesso gesto della mano e la stessa croce gnostica pettorale!
Come farà a rinnegare le due encicliche più contrastate come "Fratelli Tutti" (che esclude il Cristo come Unico Salvatore dell'intera umanità) e "Fiducia Supplicans" (che apre alla benedizione delle coppie gay sugli altari)? E non procedo oltre, nel menzionare ad esempio Pachamama in San Pietro e nei Giardini Vaticani, e molto, molto altro ancora, che meriterebbe un intero dossier per cercare di "aprire gli occhi alla gente" e, a dire il vero, non ci spero tanto.
Ecco perché la Chiesa di Roma, "prostituta indegna" e traditrice di Cristo Redentore, sotto "Pietro Romano" alias "Francis 2", è destinata a "dissolversi"... ma solo per ascendere ad un più alto livello, dove il Risorto, nostro Dio, regnerà incontrastato nei cuori degli uomini puri, sotto l'égida della Madre Santissima.
Ed ecco, per terminare, la benedizione di una grande Anima, il padre ortodosso prof. Meluzzi del quale, vergognosamente, non viene fatto più sapere nulla, malgrado don Minutella, il Sodalizio sacerdotale mariano e il "Piccolo Resto" preghino sempre per lui, dopo la sua dolorosa vicenda.
Invito tutti, dopo questo mio lungo e impegnativo lavoro, ad essere presenti il 29 giugno prossimo, festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, all'eccezionale «Evento-Raduno» che si terrà all'Opiquad Arena di Monza (a nord-est di Milano), per il quale si stanno organizzando numerosi pullman da tutta Italia e dall'estero.
Per i contatti, ecco il link QUI, del video di "Santi e Caffè" del 24 maggio, di padre Alessandro, che consiglio di guardare perché contenente i numeri di telefono dei vari referenti regionali e le tante immagini delle affollatissime riunioni passate.
È necessario e doveroso esserci, per dimostrare che il popolo cattolico, nonostante il grandissimo inganno satanico in corso, esiste ancora ed è più vivo e fervente che mai!
Relazione e cura di Sebirblu.it
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