Sebirblu, 9 aprile 2019
L'Annuncio di ciò che sta per arrivare
non lo dà solo la natura impazzita rispetto ai suoi ritmi normali,
né l'avanzare degli sconvolgimenti geo-politici e religiosi che
sempre più delineano le nuove direttive per rendere i popoli schiavi
del Sistema Occulto, ma soprattutto giunge dal Cielo che non cessa di
richiamare l'attenzione su coloro che hanno occhi per vedere.
Un paio di anni fa, due forti segnali si sono
sovrapposti l'uno all'altro: uno addirittura proveniente dal mare per
mezzo dei suoi più efficienti operatori, gli straordinari delfini, e
l'altro dai cieli alla terra, su un significativo campo di frumento con un
cerchio nel grano.
Entrambi sono portatori di un messaggio
mistico talmente grande da non venir considerato ormai che da un
piccolo resto di Umanità fedele, ardente e risvegliata: l'imminente
"Ritorno del Cristo".
Il primo, che ha del miracoloso, è
avvenuto a Sochi sul Mar Nero dove una schiera di 12 delfini, nel maggio 2017, ha "restituito" al mondo un'emblematica
icona trovata nei fondali, interamente imbrattata di melma e detriti.
‒ Quel giorno, un colonnello e sua
moglie erano seduti sulla spiaggia di Sochi a godersi l'aria fresca
del mare e la vastità della distesa d'acqua.
Improvvisamente la loro attenzione fu
attratta da un branco di delfini che nuotavano verso il litorale: la
donna riuscì pure a contarli ‒ erano una dozzina... e tutti impegnati a spingere a riva
qualcosa di indistinto che coinvolgeva al massimo la loro proverbiale
intelligenza... e, quando vi riuscirono, sveltamente presero di nuovo
il largo.
Il misterioso oggetto era coperto di
fango e talmente impresentabile da passare inosservato agli astanti,
ma non alla signora dell'ufficiale in pensione che, incuriosita,
chiese al marito di scoprire cosa fosse stato riportato a terra con
tanta solerzia.
Così, una volta ripulito dallo spesso
strato di mota che ne impediva il riconoscimento, quale non fu la
loro sorpresa nel constatare che si trattava di una conosciutissima
icona russa raffigurante la Madre di Dio con Bambino ‒ chiamata
"Madonna del Segno" ‒ famosa per i suoi miracoli sin dal
1170 a Novgorod!
Impressionante che tra le numerosissime
icone (ben 57!) elencate QUI, sia stata riportata e mostrata al mondo
proprio quella della Vergine Orante detta del SEGNO! Quante
probabilità ci sono che sia un "caso"? E per giunta spinta
sulla spiaggia da DELFINI?
Ma per l'analisi e la storia
riguardante tale immagine dirò più avanti, perché ora intendo
parlare del secondo importantissimo segnale offertoci dal Cielo,
tramite l'Opera dei Fratelli delle stelle.
Concerne un crop circle apparso in Gran
Bretagna che per la sua conformazione geometrica indica la "Vesica
Piscis" o "Mandorla Mistica" generalmente associata
alle iconografie aventi l'immagine della Vergine Madre e del Figlio
divino.
Il simbolo deriva dall'intersezione di
due cerchi e viene chiamato «Ichthys» (dal greco antico «pesce»)
perché è l'acronimo di: "Iesus Christos Theios Yios Soter",
ossia "Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore". Tale termine
veniva usato dalle prime comunità cristiane per nascondere il nome
del Messia e per contraddistinguersi fra loro, vista la persecuzione
in atto.
Il pittogramma è apparso il 22 maggio
2017 nella contea del Dorset, presso Dorchester a sud
dell'Inghilterra, in una valle detta della fertilità, così chiamata
per il famoso Gigante nudo di Cerne Abbas; cfr. QUI.
L'agroglifo rappresenta appunto la
"Mandorla Mistica" raffigurante la silhouette stilizzata
della Madonna con un disco centrale da cui si dipartono dei raggi
indicanti inequivocabilmente il concetto della sua maternità divina.
Ella, perciò, porta in grembo il Logos
Solare, la Luce-Amore, l'«Ichthys» che presto si ripresenterà al
mondo nella sua Seconda Venuta.
È molto interessante l'indagine
condotta da Pier Giorgio Caria che accomuna il cerchio nel grano alla
Madonna di Guadalupe.
La sua effigie si presenta cinta da un
nastro con fiocchi (che il popolo atzeco voleva viola per indicarne
lo stato di gravidanza) contornata da raggi che fuoriescono da tutta
la persona, esattamente come nel crop circle. (Per l'articolo intero
QUI).
Questo secondo evento avvalora in modo
incredibile l'azione compiuta dai delfini ed evidenzia ulteriormente
la tesi che la Parusìa di nostro Signore è ormai alle porte.
Analisi e Riflessioni
Il termine "delfino" deriva
dall'etimo greco "delphys" che significa utero, definendolo
così non un pesce, ma un mammifero quale in effetti è. Questa
considerazione di partenza è molto interessante se vogliamo
cominciare a riflettere sul motivo per cui l'icona della Madonna del
SEGNO sia stata spinta a riva.
Presso i Greci il delfino era il
simbolo del principio femminile, del grembo da cui scaturisce la
vita, e non solo fisica ma anche spirituale visto che Apollo ne
assunse la forma dirottando una nave cretese verso Crisa, il porto
ove poi sarebbe sorto il santuario di Delfi, noto per il famoso
motto: "Gnōthi Seautón = Nosce Te Ipsum = Conosci Te Stesso",
inciso sul suo frontespizio.
In epoca successiva l'immagine del
cetaceo fu adottata per raffigurare la Resurrezione di Cristo,
l'«Ichthys», come detto sopra, specialmente comparandola
all'episodio biblico di Giona inghiottito dal mammifero ed espulso
vivo dopo tre giorni di oscurità, emblema della morte inesistente di
fronte alla Vita.
E sono stati proprio i delfini i latori
meravigliosi del messaggio all'Umanità del Ritorno di Gesù,
attraverso il "Nuovo Parto" della Madre di Dio
rappresentato, sia sull'icona che sull'agroglifo, dal disco centrale
che ne attesta la gestazione divina.
Lo stesso delfino (visto in verticale)
così come la "Mandorla Mistica" del cerchio nel grano è
l'emblema dell'organo genitale femminile da cui viene emesso per la
seconda volta a beneficio di tutti, Colui che non solo è la VITA, ma
anche la VIA e la VERITÀ.
Rispettivamente l'Acqua (il mare) e
l'Aria (il cielo) sono simboli di purezza, di fluidità, di
trasparenza e sono anche l'immagine dell'uomo trasfigurato di
domani, purificato, rinnovato e libero dal peso della materia come
promette, guarda "caso", la storia antica dell'icona
proveniente dalla Chiesa della Trasfigurazione di Nostro Signore, che
riporterò a breve.
I delfini erano dodici, così come
erano dodici gli apostoli che insieme alla Madre Santissima nel
Cenacolo ricevettero lo Spirito Santo promesso dal Signore, e che si
ripeterà fra poco per l'intera Umanità con l'Avvertimento (cfr.
QUI).
Ma erano dodici anche i monaci che nel
1919 iniziarono a scortare la preziosa icona in una fortunosa
peregrinazione per la Russia fin tanto che, prodigiosamente, giunse a
Novorossinsk.
Icona originale della "Signora del Segno" a Novgorod |
Molte copie di tale immagine sono venerate oltre i confini della Russia producendo miracoli in innumerevoli luoghi che hanno dato un nuovo nome alla Madonna del SEGNO, come Dionysius-Glushtsk, Abalatsk, Kursk, Seraphimo-Ponetaevskaya, ed altri.
Bisogna anche notare che i due eventi
sono avvenuti entrambi a maggio, mese dedicato alla Vergine Maria e
che il primo, il prodigio dei delfini, si è manifestato a Sochi in
Russia e il secondo, solo a cinque giorni di distanza, a Dorchester
in Inghilterra, dove è stato rinvenuto il pittogramma.
Questo significa, come è scritto, che
la Luce del Cristo procederà da Oriente verso Occidente perché è
qui che il buio dell'apostasia ha maggiormente oscurato le coscienze.
È emblematico, infine, che l'icona
della Madonna del Segno e di suo Figlio Gesù, condotta dai delfini,
fosse completamente infangata, perché è proprio quello che sta
succedendo ora con il tentativo nemmeno tanto velato di estromettere
Lei (a favore dei protestanti) ed il Cristo-Eucaristia (con la scusa
dell'ecumenismo) dalla centralità degli altari, relegandoLo dove
capita prima, perché troppo scomodo.
‒ Nel dodicesimo secolo la città di
Novgorod, una delle più antiche ed importanti città russe,
estendeva la sua egemonia su tutta la parte settentrionale del paese.
Il principe Andrei Bogolyubsky, signore
di Suzdal, nel 1169 raccolse un grande esercito alla cui testa mise
il figlio Mstisalv, con l'intento di riunire sotto il suo potere
tutte le Russie.
Dopo aver preso Kiev, l'esercito con il
grosso delle sue forze si diresse fino alle porte di Novgorod, che
cinse d'assedio nel mese di febbraio dell'anno successivo.
Dopo tre giorni di accerchiamento, i cittadini
di Novgorod erano stremati dalla cruentissima battaglia, al punto
da ritenere che la loro ultima speranza si riducesse soltanto
nell'aiuto e nella protezione della Santissima Vergine.
In quel periodo in città, presso la
cattedrale della Trasfigurazione, era ospitata la bellissima icona
della "Znamenie", che in russo antico significa "Segno", portata dai missionari
bizantini nella chiesa russa.
Elijah, il vescovo di allora, durante
la terza notte di guerra era raccolto in preghiera di fronte
all'icona, implorando il soccorso della Madre di Dio, quando udì
distintamente una voce:
"Prendi la mia Icona e portala in
processione assieme ai miei figli sulle mura della città. Ti
fermerai sulla porta principale e farai in modo che l'esercito
assediante mi veda. Sono anch'essi cristiani, intenderanno la mia
vista come un segno di pace".
Pieno di speranza e di gioia il vescovo
ordinò subito di prendere l'icona dall'altare e di radunare i fedeli
per la processione.
Ma nonostante gli sforzi dei sacerdoti, dei diaconi e di tutti coloro che erano accorsi per dare aiuto, l'immagine non si spostava di un millimetro. Solo dopo la regolare celebrazione del Servizio Divino fu possibile rimuovere con enorme semplicità l'icona.
Ma nonostante gli sforzi dei sacerdoti, dei diaconi e di tutti coloro che erano accorsi per dare aiuto, l'immagine non si spostava di un millimetro. Solo dopo la regolare celebrazione del Servizio Divino fu possibile rimuovere con enorme semplicità l'icona.
Con la Vergine in testa al corteo, il vescovo uscì in processione fra i singhiozzi e i pianti dei fedeli, ma non appena la moltitudine sulle mura fu ben visibile al nemico, questi fece cadere sulla folla una fitta pioggia di frecce.
Una di queste frecce colpì l'icona
della Madre di Dio. La figura della Vergine, così offesa, girò
immediatamente il suo capo prima nella direzione del nemico, poi in
quella della città e cominciò miracolosamente a lacrimare.
Il vescovo gridò al miracolo e con un
lembo dei suoi paramenti sacri terse le copiose lacrime della Madre
di Dio. Il "SEGNO" del Cielo era giunto.
In quel preciso istante una densa
nuvola coprì interamente gli assedianti, che comprendendo il gesto
sacrilego compiuto, accecati dalla paura, pensarono di porvi rimedio
punendo le truppe sacrileghe.
Iniziò così una battaglia interna,
che finì per decimare le stesse truppe assedianti. I cittadini di
Novgorod, riconoscendo in questi prodigi un chiaro segno di
predilezione della Vergine, colsero al volo l'occasione per sferrare
l'attacco decisivo. Il nemico fu battuto ed inseguito fino a molto
lontano dalle mura cittadine.
Altre volte ancora, la Santissima
Vergine dimostrò la sua protezione: nel 1352 la città fu colpita da
una devastante epidemia di peste, che fu risolta grazie alle
preghiere innalzate alla Vergine; gli abitanti grati le eressero una
nuova chiesa in pietra.
Fu così che, a distanza di 186 anni dal
"SEGNO", l'Immagine sacra lasciò la Chiesa della
Trasfigurazione, per essere trasportata, nel 1356, nella nuova
cattedrale a Lei dedicata. Nel 1566 la città fu salvata da un
terribile incendio e nel 1611 dall'attacco degli Svedesi.
La "Signora del Segno" intera. Si noti l'assonanza con il crop circle soprastante. |
Il punto di maggiore evidenza di questa Icona è il centro, ove un grande disco posto fra il petto ed il grembo della Vergine rappresenta il Bambino non ancora nato, vestito, benedicente ed irradiante luce.
Le braccia di Gesù sono aperte in
segno di accoglienza verso l'Umanità, mentre con entrambe le mani
benedice. L'icona intende coniugare la nota profezia di Isaia:
"Pertanto il Signore stesso vi darà un SEGNO. Ecco: la Vergine
concepirà e partorirà un Figlio, che chiamerà Emmanuele."
(Is. 7,14)
La Theotokos (dal greco "la Madre
di Dio") fu il primo "Ostensorio" di tutti gli Esseri
umani. Ella ci portò la Fonte della nostra Salvezza e della nostra
Unità, e ancora oggi, quasi al termine della nostra avventura
terrestre, la Vergine Santa ci è vicina, annunciandoci il Ritorno
Glorioso di Suo Figlio Gesù!
Fonte della storia di Novgorod: reginamundi.info
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