martedì 31 maggio 2022

Per il "pluri-perseguitato" Don e il Piccolo Resto


"San Pietro predica nelle catacombe di Roma" di Jan Styka (polacco; 1858-1925) 
 
Sebirblu, 30 maggio 2022

Ecco cosa risponde il Signore alla mistica francese JNSR (Io Non Sono Nulla; ved. QUI) che Gli chiede cosa può fare di fronte alle tante persecuzioni che riceve, non potendone più...

La medesima sorte, seppur in maniera diversa, la sta tuttora subendo don Alessandro Minutella del quale ho appena pubblicato un post, a cui dedico, insieme a tutto il Piccolo Resto in Italia e nel mondo, angustiato dalla sottrazione ingiusta del proprio Pastore, unitamente alle sue pubbliche e preziose funzioni sacerdotali, le parole sublimi espresse dalla Divina Voce che solo un'anima pura può recepire.


"Messa in una capanna di Connemara" (Irlanda). Autore: Aloysius O'Kelly (1883) 


Ecco l'Uomo!

Gesù: Metteranno le mani su di voi, come fecero per Me. Vi trascineranno nel fango e il loro odio assomiglierà a quel vino drogato che Mi fu offerto sulla Croce per calmare il Mio dolore. Tutto sarà subdolo e mai tale confusione si è ancora vista.

In quel momento si vedrà la Chiesa di Dio soppiantata da tutte le sette, più numerose e più prepotenti che mai. La Mia Chiesa, come morta, non reagirà più, poiché è più facile affrontare un agnello che un lupo, e i lupi voraci, in carica nella chiesa (falsa, ecco il perché del minuscolo; ndr), aprendo la porta a quelli di fuori decimeranno uno ad uno i VERI agnelli di Dio.

Le pecore saranno colpite a morte; i pastori autentici periranno con loro e il Sangue dell'Innocente continuerà a scorrere fino al Mio Ritorno nella Gloria. [Proprio come dice il Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC, ved. QUI) redatto da Giovanni Paolo II e Papa Ratzinger al cap. 675; ndr].

Figlia Mia, non ti affliggere. I prescelti del Padre Mio daranno talmente Gloria a Dio, che i giudici componenti il Sinedrio attuale, tutti fautori di scompiglio, e i vari Caifa, che lottano ancora contro i Miei Apostoli approfittando della loro personale giustizia, non potranno più sopportare la vista dei Miei Figli di Luce.

Non prestare attenzione a tutto questo scalpore, a tutte queste calunnie. Non lasciarti impressionare dal loro linguaggio e dalle loro cattive intenzioni. Essi Mi hanno coperto con un mantello di porpora e sputato in faccia; in quello stato di estrema prostrazione e ricoperto di sangue, Mi hanno mostrato al Mio Popolo, che era ebbro di collera al punto da rinnegarMi: "Ecco l'Uomo!"


"Ecce Homo!" di Antonio Ciseri (1821-1891)


Vi copriranno di ingiurie e di parole diffamatorie per presentarvi a tutti coloro che vi hanno seguito fino ad oggi, ed anche quelli che erano favorevoli a voi, vi volteranno le spalle e vi condanneranno come "colpevoli di spergiuro".

Ma la profezia non si fermerà lì. Le Parole di GESÙ sono ancora per il vostro tempo:

"Guai anche a voi, dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!" (Luca 11, 46)

Sì, ne sarà chiesto conto all'attuale generazione, la più ipocrita e la più malvagia. Rassicuratevi perché più cercheranno sotterfugi, più li denuncerò; più tenteranno di farvi cadere, più voi vincerete, perché non posso sopportare oltre la maldicenza e i falsi giudizi, di cui si servono contro di voi.

Io vi libererò da questi nidi di vipere e cingerò le vostre fronti di una corona di Luce. Nessuno di coloro che vi fanno tanto soffrire, potrà ritrovare la Mia Pace, se non Me la chiederanno in ginocchio, poiché Dio vi ha scelti nella sofferenza del Suo Amore.



Non ho mai permesso che qualcuno s'interponesse tra Dio e il figlio scelto da Dio quando costui compie la missione che gli è chiesta dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo.

Figlia Mia, accetta di soffrire per Me, tuo Dio; accetta di assomigliarMi; accetta di unirti al Mio doloroso Sacrificio d'Amore, poiché per tutti coloro che ti perseguitano e anche per gli altri, nascosti nell'ombra, è ancora per la tua sofferenza d'Amore che obbligherò il Mio Santo Cuore a perdonarli, se Me lo chiederanno.

Dio, nella Sua Grande Misericordia, miete a migliaia le anime offerte a Lui. Il Tempo, che scorre inesorabilmente, oggi si è fermato per assomigliare al Tempo in cui il Cristo venne condannato a morte.

Questo tempo, in cui i buoni pagano per i cattivi, è giunto. Nessuno è al riparo dalla perfidia, il tradimento è qui. Il Maligno sparge il suo veleno a profusione, e attenzione a voi: ogni giudizio, che non viene da Dio, diventa un'accusa ingiusta, e Io vi dico: il buono paga per il crimine che il cattivo ha commesso.

Anche gli Angeli di Dio sono con voi per sostenervi. Sarete indecisi e in confusione ma Dio, che vede l'inganno prima ancora che si abbatta su di voi, vi avverte fin da questo momento: il Perfido vi spia come un leopardo fa con la gazzella che viene ad abbeverarsi alla sorgente.

Io vi proteggo, ma il Mio Santo Cuore che si apre davanti al vostro dolore è qui anche per ricevere il prezzo della vostra sofferenza, poiché è arrivato il tempo in cui l'Amore deve vincere.



Ed il Mio Santo Cuore pieno d'Amore attende l'amore di tutti gli uomini. Non vedo ancora terminato questo raccolto: non è abbondante ed è ancora incompleto. Il loro cuore somiglia ad una pianta che non vuole bere: muore per mancanza d'acqua.

I cuori umani si lasciano morire per carenza d'Amore, poiché non sanno accogliere i Doni dello Spirito Santo. I torrenti della Mia Grazia si bloccano davanti alla barriera di cuori serrati.

Il flusso d'Acqua Viva non può penetrare e intridere i cuori di pietra, chiusi all'Amore, se non quando l'amore santo delle Mie Anime-vittime, moltiplicandosi nel dolore, raggiungerà la misura che come ariete, sostenuto da migliaia di loro, si abbatterà su queste porte chiuse.

Lo shock sarà irresistibile: esse saranno abbattute, spalancandosi. L'Acqua di Vita irrorerà questi cuori che si lasceranno penetrare dall'alto in basso e su tutta la larghezza.

Allora avrò il Mio raccolto completo e la vendemmia sarà così bella che la spiga e il grappolo si uniranno per donarvi il più lauto dei banchetti.

Ecco il Mio Pane. Ecco il Mio Vino.

Ecco il Mio Corpo con tutte le Mie Membra.
Ecco il Mio Sangue mescolato al vostro.
Ecco il Vino delle Nozze dell'Agnello.

Ecco, il tuo dolore diventa come un libro aperto, sul quale si può leggere: "Niente di ciò che tu offri a Dio ti sarà tolto, perché Egli moltiplicherà il tuo dono d'Amore all'infinito".

Anime care, soffrite per Amore di Dio che oggi viene a vincere il Male con le sue anime scelte. Siate tutti "offerte" ai Santi Cuori Uniti di Gesù e di Maria. Presto il Male sarà distrutto. Gesù della Croce Gloriosa vi invita a seguirlo.




[Proseguo, riportando un altro messaggio, nell'imminenza della grande celebrazione dedicata alla Discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli e sulla Madre S.S. nel Cenacolo, dopo 50 giorni dalla Risurrezione del Divino Maestro; ndr]

Nostra Signora della Nuova Pentecoste

Gesù: Dimentica le tue pene e lasciati permeare dalla Mia Parola di Vita. Io vengo a voi che portate pesi inutili, che derivano dall'odio e dall'invidia degli uomini, che non vogliono ancora Dio.

Questo peso è molto difficile da portare, perché tale cattiveria non serve che a fare del male. Rifiutate questi pesi inutili, che vi allontanano dal vero senso della vostra vita sulla Terra. AffidateMi questi fardelli e soprattutto gli uomini che li creano. Io li caricherò presto del peso del Mio Amore.


Vi ho scelti in mezzo al Mondo per fatturarne insieme uno Nuovo, che si sta già formando poco a poco, iniziando da quanti sono pronti a rifiutare ogni materialismo e tutta la confusione che nascondono la Mia Presenza, vi confondono la vista e vi allontanano da Me.

Il Mio Santo Cuore vi chiama per vedere in voi questo Piano divino. Io ve lo mostro. Guardate ciò che è, in Verità: la Città Santa, la Mia Gerusalemme Celeste, Dio fra gli uomini. Essa discende dal Cielo tra voi.

Riunisce ogni piccola parte della Sua Terra, che servirà alle fondamenta e alla sua edificazione. Voi siete scelti per accogliere, per ricevere e divenire parte integrante della Mia Santa Città.

Ogni edificio è chiamato a durare, a resistere contro tutte le forze malvagie, i venti impetuosi, le piogge torrenziali, i sismi imprevisti. Nulla di ciò può scuotere le basi della Mia Città costruita sulla roccia e su una terra di predilezione: la Terra dei figli della Luce.




Ora, voi siete dei rifugi aperti a tutti quelli che verranno per trovare conforto e pace. Servirete loro ciò che vi ho donato nel vostro cuore: la Mia Santa Verità è in voi. Io non posso lasciare i dispersi senza tetto, senza pane, senza acqua.

Voi  diventerete  un  luogo di sosta  e  di riposo  per tutti coloro  che  cercano la strada da così tanto tempo; ma necessita che essi avanzino ancora per incontrarMi. Essa apparirà loro più lunga, più penosa di quando si erano messi in marcia verso la Libertà.

Hanno spezzato le catene della loro schiavitù, rinunciando al peccato. Ma gli ultimi metri rischiano di farli fallire: sono i più difficili da superare. Così voi comincerete col dar loro il riparo del vostro cuore, che ho preparato per parecchi fratelli cercanti il Vero.

In ciascuno di voi, Miei diletti, ho messo tanta dolcezza, ho depositato le Mie dovizie: la Bontà, la Carità, la Compassione.

Avete il Mio Dono inestimabile, che do ai prescelti, a coloro che non indietreggiano davanti al lavoro arduo, ignorando la fatica e il disprezzo, perché sono già odiati a causa del Mio Nome.

Esso è la Mia Parola di Vita, che procurerà ai vostri fratelli la forza e il coraggio per andare fino in fondo alla strada... All'incrocio di essa Io li attendo. La Mia Parola sarà loro Nutrimento ed essi berranno alla stessa vostra Fontana, quella che vi disseta senza limite giorno e notte: Acqua Viva del Mio Spirito Santo.




Condividete tutto ciò che vi offro in abbondanza. Voi siete dei granai inesauribili e sorgenti che non si seccano mai, perché Io sono con voi e offrendo i Miei Doni, moltiplicherò in voi tutte le Grazie e non conoscerete né la spossatezza, né la fatica, né l'abbattimento.

"Il fardello sarà leggero e il Mio giogo facile da portare, per chi vuole servirMi".

Là dove il Signore passa, la Gioia rimane per sempre: Egli è la Consolazione degli oppressi, la Via degli smarriti, la Forza dei Suoi servitori, perché Lui stesso è al servizio dei Suoi amici.

"Voi siete Miei amici, se fate ciò che vi comando".

Ancora per qualche tempo custodite presso di voi le Mie pecore smarrite. Consolatele, nutritele, dissetatele. Il Padrone sarà molto presto tra voi: Io vi annuncio già il Mio Ritorno. Figli Miei, Io scendo i gradini del Giardino degli Olivi. Lì vengo a riunire i Miei Apostoli ed i Miei discepoli. Essi non Mi attenderanno a lungo, perché devo preparare con loro il Mio Arrivo ed essi lo sanno.

Anche voi, ciascuno di voi è invitato a prepararsi per questo. Approntate i vostri cuori all'umiltà, attivamente, perché l'Opera deve essere compiuta. A ciascuno di voi ho dato un compito ben preciso da effettuarsi sempre, giorno dopo giorno, fino alla Mia Venuta fra voi.

Quando il Padrone verrà, vedrà se il lavoro è stato fatto convenientemente, in Suo Nome:

I talenti che vi ho affidato li avete fatti fruttare? Mi mostrerete le vostre mani vuote? Le nasconderete dietro la schiena? Mi chiederete ancora una tregua?

No, non avete più tempo, perché, come la sabbia della clessidra scorre via e segna la fine, ecco giungere la fine dei Tempi. Ecco apparire il Tempo Nuovo, in cui prenderò con Me i Miei Operai fedeli che hanno compiuto bene il loro compito. Essi Mi hanno soddisfatto ampiamente... Ed ecco che sono invitati a seguirMi.




Osservate il lungo corteo... i Miei nuovi santi si dirigono verso la Città Novella che essi hanno costruito  con il loro Maestro,  un giorno dopo l'altro,  senza piangere per la fatica e la paura, rifiutati dai potenti della Terra, umiliati e traditi, perché hanno scelto di essere i figli di Dio.

Essi si sono uniti fra loro, si riconoscono fratelli dello stesso Padre, si unificano con l'Amore che portano in sé, facendo di ciascuno e di tutti dei temerari in mezzo alle tempeste dell'egoismo e dell'orgoglio, formando una sola schiera di audaci sfidanti la collera e l'odio degli invidiosi, di coloro che si dicono "grandi" perché aventi potere e denaro.

Presto canterete la Gloria del Signore.

Il Signore ha disteso la Potenza del Suo braccio.
Ha rovesciato i potenti dai troni
ed ha innalzato gli umili.

Allora i figli del Padre alzeranno la fronte verso il Cielo.  Tutti in attesa del chiarore incomparabile, luminoso, e vedranno la Vera Luce, quella che non ha fine. A breve Io verrò, perché essi mi hanno atteso senza stancarsi, desiderandoMi ardentemente.

Ma attendo ancora un po'... Desidero tutti i cuori e presto saranno disposti a ricevere il Mio Fuoco d'Amore. Io vengo ad infiammare la Terra intera, affinché il Mio Fuoco purificatore distrugga tutti questi rifiuti che impediscono, ancora oggi, alla Mia Fiamma d'Amore di estendersi fino alle estremità della Terra.

Il Fuoco Mio è il Mio Amore, la Mia Vita... Io Sono l'Amore!



All'avvento della Pentecoste il Santo Spirito si è posato in lingue infuocate sulla Mia Santissima Madre e su ciascuno degli Apostoli. Fuoco vivente, che santificava in ciascuno le opere che avrebbero compiuto nel Nome del Signore, fiamme dello Spirito di Sapienza, ricevute in quel giorno.

Essi stessi divenivano il Mio Fuoco d'Amore che, riversato su ogni Figlio di Dio, ancor oggi come ieri, vi chiama ad una grande santità in Lui, perché il Signore, che è asceso al Padre, continua a donarvi la Sua Grazia per divenire Apostoli dei Tempi Nuovi.

Il Signore discenderà dai Cieli così come ne è salito: Egli è nella Gloria dell'Eterno Padre e con altrettanta Gloria ne discenderà.

Lo Spirito Santo si è diffuso e continua ad effondersi sino a quando la Terra tutta sarà rivestita del Fuoco del Suo Amore perché si compia la Santa Parola: "Io non vi lascio orfani... Ritornerò."

Nell'attesa, accogliete lo Spirito di Verità, Fuoco Divino che comincia già adesso ad infiammare con forza certe anime, per estendersi come rogo boschivo incendiante i cuori, gli uni per mezzo degli altri. Le Sue Fiamme alimenteranno tutti i focolari e riuniranno, fin d'ora, tutti coloro che Dio chiama a costruire la Sua Santa Città.

Voi fate parte della Mia Città d'Amore che si estenderà sul Mondo intero.



Una madre non può dare che il meglio di sé stessa:

Oggi Maria, la Piena di Grazia,

la Mia Santissima Madre e vostra dolce Mamma,
vi dona la Sua Fiamma d'Amore.

Ricevete questo Dono dalle mani di MARIA,

Nostra Signora della Nuova Pentecoste.

+ + +

Relazione e cura di Sebirblu.blogspot.it

Brani tratti da: "Testimoni della Croce" – Messaggi di Vita – di JNSR  Vol. 4°


giovedì 26 maggio 2022

Mondo e Chiesa appaiati. Sostegno a Don Minutella!

 

Sebirblu, 25 maggio 2022

È triste constatare come la grande maggioranza dei cittadini di questo mondo ancora non veda che tutto il potere con cui sono governati ‒ laico e credente ‒ si accentri proprio sulle due "bestie" apocalittiche, di "mare" e di "terra", descritte così bene da Giovanni apostolo al capitolo 13.

Come non accorgersi che i due massimi esponenti della vita politica e religiosa del pianeta, Biden e Bergoglio sono stati eletti, entrambi, in maniera fraudolenta?

Che  persino  le  più  grandi  istituzioni,  costituite  a  baluardo  giuridico  e  difensivo per il consorzio umano, come l'ONU e l'OMS, sono in realtà organismi corrotti e fortemente manipolati, oggi più che mai, dal Dragone Antico? (Cfr. QUI e QUI).

Stiamo assistendo al simultaneo crollo catastrofico di Mondo e Chiesa, in nome di una pseudo protezione alla salute pubblica e spirituale mentre l'intento vero è quello di asservire e dominare i popoli.

Si sta proprio discutendo in questi giorni all'OMS, in Svizzera, dell'opportunità di accentrare ad essa ogni potere decisionale sulle emergenze sanitarie (comprensive di lockdown, pass e vaccini) togliendolo, di fatto, ai 194 paesi membri.

Questo vuol dire sottrarre la sovranità legittima alle nazioni anche in tal settore, impedendo loro di dirimere autonomamente la situazione interna. Cosa compresa molto bene una volta di più da mons. Carlo Maria Viganò che ha esposto una severa quanto critica dichiarazione di dissenso al riguardo. (ved. QUI).

L'intervento del presule fa da ponte tra il Mondo (la "Bestia" uscente dal mare) e la Chiesa (la "Bestia" salente dalla Terra) che, analogamente, presenta le ultime "novità" promosse dal Sinodo dei vescovi su tre "lodevoli testimonianze" inerenti l'adozione di bambini da parte di coppie omosessuali e l'omosessualità stessa, stravolgendo del tutto il Depositum Fidei su cui si basa l'insegnamento di Nostro Signore; ved. QUI.



La "bestia" piazzata fuori dall'ONU chiamata "Il Guardiano della Pace e della Sicurezza".
(Ved. 1Tess. 5, 1-3).


In questa atmosfera lugubre e persecutoria si è inserito anche, proprio nel mese dedicato alla Madre Santissima, ed esattamente il 18 maggio, il comunicato fatto pervenire al coraggioso e risoluto padre don Alessandro M. Minutella annunciandogli la riduzione alla stato laicale, che NON ha firmato in quanto ampiamente invalida.

Come si vede, sia da un lato che dall'altro, il Maligno sta assestando gli ultimi "colpi di coda" prima della comparsa dell'«anti-Cristo" sulla scena mondiale. Lui sa che il suo tempo è corto... e che lo aspetta al varco, inesorabilmente, la "Donna vestita di Sole" che gli schiaccerà la testa.

La lotta fra il Bene e il Male, ora, è serratissima, specialmente a livello invisibile dove le schiere della Regina dei Cieli – che è lo Scudo sublime del valoroso sacerdote insieme a don Enrico Bernasconi, che lo coadiuva – capeggiate da San Michele Arcangelo, non solo combattono i demoni scatenati, ma proteggono anche il "Piccolo Resto" che, sotto il manto di Maria non hanno NULLA da temere.

Migliaia e migliaia di persone seguono sia in Italia che all'estero Don Minutella. Egli ha portato loro il Fuoco vivo della Fede, l'autentico e perenne patrimonio della Tradizione della Chiesa Cattolica Apostolica Romana fondata dall'apostolo Pietro e ancora diretta dal suo vero successore, Benedetto XVI.

Con questo iniquo provvedimento, firmato dal Falso Profeta che siede indegnamente sul Soglio petrino, si è pensato che colpendo il Pastore si potessero disperdere anche le pecorelle, ma NON è così, dal momento che la Forza che le unisce è soprannaturale e basata sull'Amore infinito del Cristo Signore e di Sua Madre SS.

Anche gli aiuti a livello umano non mancano, visto che il bravissimo giornalista di "Libero" Andrea Cionci, QUI, osteggiato per questo anche da altre testate e colleghi, ha avviato un'inchiesta capillare e intelligente, seguendo le tracce lasciate da fra' Bugnolo ed altri studiosi, sulla "Rinuncia" invalida di Joseph Ratzinger, nove anni fa.

Ecco la video-intervista fattagli da "radioradio", QUI, che pubblico:



E un dettagliato rapporto, sempre dallo stesso giornalista, sulla sua importantissima inchiesta concernente la pseudo "abdicazione" di Benedetto XVI, che ha chiamato "Codice Ratzinger". 




Lascio ora la parola virtuale a don Minutella, pubblicata sul suo profilo facebook, a chiarimento di tutti coloro che non lo conoscono ancora, o solo per sentito dire.

Una Sconfitta Annunciata

La  riduzione  allo  stato  laicale  che  mi  ha raggiunto  nei giorni scorsi,  in realtà,  è una vittoria (sebbene ad alto costo). Del tutto invalida – perché erogata da un antipapa  idolatra  ed  apostata – serve  soltanto a mostrare  la debolezza  della falsa chiesa di Bergoglio che, messa a nudo, reagisce in modo incontrollato, adirato e infine grottesco.

Non hanno argomenti con cui replicare e così finiscono con l'aggredire, servendosi dei mezzi illegittimi di cui dispongono (in questo caso il Diritto Canonico).

Don Minutella ha catalogato una serie incredibile di sanzioni: rimosso forzatamente dalla parrocchia, sospeso a divinis, due volte scomunicato (come dire due volte condannato a morte), ridotto allo stato laicale. Un trattamento riservato solo a lui, nel corso dei secoli, e questo da parte della chiesa della misericordia.

Lutero, che pure divise la cristianità in modo ahimè irreversibile, si fermò ad una scomunica, mentre al sottoscritto ne sono state date ben due e ora anche la riduzione. Eppure Lutero era animato dalla volontà dichiarata ed esplicita di separarsi da Roma, aveva negato cinque dei sette sacramenti, aveva rivisitato in modo eretico la dottrina cattolica.

È rimasto prete e ha preso una sola scomunica, e questa gli è arrivata solo dopo che il papa ha provato in tutti i modi a dialogare (anche personalmente) con lui. Bergoglio, mentre toglie la scomunica a Lutero e lo definisce riformatore santo, si accanisce con Minutella. Perché?

Quali le ragioni di tanto accanimento? Cosa c'è che mette paura a Bergoglio quando sente parlare di don Minutella? Perché non lo chiama come fece il papa a suo tempo con Lutero? Perché papa Francesco non rinsavisce don Minutella?

[Ecco un video dove egli viene intervistato dall'economista Arnaldo Vitangeli sul suo sito youtube "Lafinanzasulweb"; ndr]:



In fondo, papa Francesco dovrebbe sentirsi responsabile di migliaia e migliaia di fedeli che dubitano, alla luce delle dichiarazioni di Minutella, del suo legittimo ruolo. Non era meglio interloquire pazientemente? Questa rabbiosa replica, l'ennesima, di Bergoglio per Minutella non è segno di estrema debolezza?

Monsignor Marcel Lefebvre, che pure si è messo a capo di una realtà tradizionalista scismatica, è stato scomunicato una sola volta e non è stato ridotto allo stato laicale, infine è stato assolto da Benedetto XVI.

E mentre i preti tedeschi apertamente apostati, che benedicono le unioni gay all'altare, non vengono sanzionati, al sottoscritto viene tolta la talare. Perché? Quale paura anima gli animi di Bergoglio e dei massoni che stanno in Vaticano?

La paura è motivata anzitutto dalla rabbia verso don Minutella per aver svelato, come nessun altro, i piani della massoneria ecclesiastica, gridando da cinque anni, in giro per il mondo, che Bergoglio non è il papa, che il papa è Benedetto XVI. E ciò non con affermazioni pretestuose ma con argomenti probanti e incontestabili, mai smentiti.

Questa missione, che è unica, perché solo don Minutella ha creato un movimento popolare cattolico ampio e crescente, ha messo paura a Bergoglio. Egli ha temuto che l'incremento del consenso popolare potesse scardinare i piani previsti dall'agenda satanista, di cui è a capo. Lui e i suoi adepti hanno una paura matta di perdere il consenso.

Parlando del terzo segreto di Fatima, della liturgia idolatrica di Pachamama, degli intrighi della mafia di San Gallo (cfr. QUI; ndr), delle scelte insolite di Benedetto XVI dopo le dimissioni, sottolineando continuamente che le stesse sono invalide a norma del Codice di Diritto Canonico (cfr. QUI; ndr), scrivendo il libro "Pietro, dove sei?", tradotto in spagnolo e, ora, in inglese e francese, sono riuscito con pazienza a fare in modo che la questione non rimanesse, come si sperava, un ricordo.

E questo ha messo paura ai potenti nemici, soprattutto perché don Minutella ha precisato da subito che si trattava di una missione che gli ha affidato la Santa Vergine, al fine di portare a compimento il trionfo del suo Cuore immacolato.




La gente ha nel frattempo aperto gli occhi e oggi questo piccolo resto cattolico nel mondo è costituito da migliaia di fedeli che non ne vogliono sentir parlare di Bergoglio.

Questa è una colpa imperdonabile imputata al sottoscritto e così ecco le ritorsioni, del tutto rabbiose e grottesche, dal momento che né c'è stato un processo canonico, un tentativo di dialogo, né si è data fin qui risposta ai dubbi e alle schiaccianti prove circa l'incontestabile e irrefutabile verità storica sulla Chiesa cattolica del nostro tempo, che cioè da ben nove anni, a norma del Diritto, siede sul trono petrino un usurpatore, piazzato là dai poteri forti, per conto di satana, in vista della distruzione del cattolicesimo romano.

Bergoglio e i suoi miserabili collaboratori, anziché rispondere ai quesiti che poniamo, arroccati in Vaticano, lanciano strali per provare a delegittimarmi. Questa è già la miglior prova che avevamo ragione, che diciamo il vero, altrimenti papa Francesco avrebbe provato a salvare un povero prete che comunque agisce in buona fede, lui che assolve Lutero e i preti e vescovi tedeschi!

Oltre alla rabbia per avergli rovinato i piani e aver tenuto in piedi ostinatamente e tenacemente la questione, per la massoneria satanista è imperdonabile che don Minutella non sia rimasto un solitario narratore della verità circa il fatto che Benedetto XVI è il vero papa.

Questo tentativo non è fin qui riuscito, quello cioè di isolarmi come un matto e un millantatore. Ed è esattamente questo che mette loro paura e li fa imbestialire.

Infatti, dopo aver armato le Iene e Rai 1 per venirmi addosso, senza possibilità di replica, dopo aver tentato la delegittimazione morale, sociale, ecclesiale, economica, spirituale, senza mai riuscirci, hanno dovuto assistere all'effetto opposto: don Minutella è sempre risorto, e ha aumentato il consenso e il seguito. 

È una cosa che li rende lividi nell'anima. Non riescono a spiegarsela, perché incapaci di credere che il sottoscritto è assistito dal cielo.

[Ecco l'annuncio di don Minutella subito dopo aver ricevuto la notizia riguardante la sua riduzione allo stato laicale. Il video è stato tradotto in simultanea anche in altre lingue. QUI, quella spagnola per l'America latina. Ndr].



Questo realmente li distrugge, perché ciò che temono di più è la perdita del consenso delle masse. Quando vedono i numeri di ascolto su Radio Domina sbavano. Quando vedono il seguito crescente in Italia e nel mondo, perdono il controllo.

Perché sentono dentro che corrono il rischio di scoprire che la profezia che saranno sconfitti dalla Madonna, da me più volte annunciata, è vera e reale.

Bergoglio ha fallito con me. Mi ha tolto la parrocchia, e ne ho ricevuta una mondiale. Mi ha scomunicato due volte e mi ha reso noto ovunque, ha ordinato la persecuzione morale perché crollassi e anziché miagolare ho ruggito ancora di più.

Mi ha fatto togliere lo stipendio perché fossi ridotto alla miseria, e godo di un sostegno che non ha precedenti. Mi ha perseguitato mediante i social, le truppe una-cum, i giornali e le televisioni, e ha provveduto lui stesso a fare in modo che la mia battaglia fosse ancora più nota.

Disperato, ha fatto chiudere il canale Youtube che, riaperto, in pochi mesi, registra 21.000 iscritti, senza considerare i circa 60.000 like del profilo Radio Domina Nostra su Facebook.

Nella sua America Latina, don Minutella è amato e seguito, come dimostra il video postato oggi di Radio Rosa Mistica (a seguire; ndr), che fa parlare la gente entusiasta della missione del prete siciliano.




Bergoglio sente, più d'ogni altro, che don Minutella ha vinto contro di lui e contro la cupola massonico-satanista che sta in Vaticano, tuttavia, non ha vinto il 'don', ma precisamente la Santa Vergine nel cui nome mi sono presentato.

Ogni complotto è svanito, ogni strategia è sfumata, ogni insidia, nuova e sottile, è andata in fumo. Don Minutella è andato avanti, senza paura, con fiducia in Dio, sapendo di dire la verità e difendendo Benedetto XVI e la dottrina cattolica.

Non sono valsi neppure i tentativi di delegittimazione interna, evidentemente orchestrati, perché non fossi più considerato la guida del piccolo resto. Niente. Ogni sforzo è andato in fumo, anzi si è trasformato in boomerang.

E questo mentre, da par mio, ho intensificato ogni sforzo per rivelare alla gente le trame occulte della falsa chiesa e raccontare del terzo segreto di Fatima, delle visioni della Emmerick, della profezia di padre Pio su una falsa chiesa.

Così rabbiosamente, con accanita e violenta collera, Bergoglio si è visto "costretto" a scrivere la pagina più vergognosa del suo triste e misero falso pontificato, firmando la mia riduzione allo stato laicale.

I media fin qui tacciono, ed è chiaro che si tratta ancora una volta di una strategia, quella di colpirmi, ma questa volta in silenzio, come quando la mafia faceva scomparire le vittime. Lupara bianca, così la chiamavano i boss.

E lupara bianca deve essere anche per don Minutella: togliergli l'abito per cercare disperatamente di togliergli il consenso popolare e il crescente sostegno della gente, ma in silenzio, senza risalto, al fine di non rendergli ulteriore notorietà.

La meschinità di questi quattro poveri massoni, capeggiati da un vecchio Bergoglio, è una delle pagine più tristi del cattolicesimo romano di sempre.

Mentre nessuno ha risposto nel merito delle questioni sollevate circa la mafia di San Gallo, le strategie messe in campo da papa Benedetto e le molte derive eretiche del presule argentino, la riduzione allo stato laicale appare come un ultimo tentativo, disperato, di fermare la dilagante approvazione dell'operato e della predicazione di don Minutella.

[Un altro video, tradotto contemporaneamente in spagnolo, mostra la profonda indignazione e il dolore di TUTTO il "Piccolo Resto", sparso per Italia e all'estero e qui rappresentato dai componenti di "Piccola Nazareth", che riconosce nel bravo sacerdote un VERO Pastore affinché lo guidi SICURO alla Casa del Padre sotto l'egida di Maria Santissima. Ndr].




Soprattutto questo è un piatto freddo servito dai satanisti che non mi perdonano di aver rivelato la vera natura del turpe rito liturgico di Pachamama, che era quello di consacrare, in una sorta di anti-Fatima, la chiesa (quella falsa, ecco perché in minuscolo) non al Cuore immacolato di Maria, ma al ventre orrendo di quello schifoso idolo pagano e anticristico.

È ovvio che il padre di questa losca e illegale condanna è satana. Io lotto contro di lui, e forse un giorno questo sarà narrato. Il diavolo è furioso contro di me. Se non ci fossi stato io pronto a immolarmi, oggi tutti penserebbero che papa Francesco è il vero papa. Il diavolo non mi perdona di avergli rotto le uova nel paniere, di aver cioè rovinato il piano.

Ho tolto l'abito – ALMENO IN QUESTI GIORNI – perché non voglio essere sottratto alla gente che mi segue. Facilmente potrei essere sottoposto ad arresto e condotto in Questura. È ciò che vogliono, per provare a farmi apparire come un ribelle e mettere così fine, con l'ausilio dello Stato, al mio operato.

Da buon credente, e devoto dell'educazione datami da mio padre, io mi dichiaro un ottimo cittadino italiano, rispettoso delle leggi. Il bieco tentativo di farmi apparire ILLEGALE E CONTRO LO STATO NON ANDRÀ IN PORTO.

Dire che Bergoglio non è il papa non ha nulla a che vedere con il grado di onestà e rettitudine civile che mi caratterizza. Vedrò, dunque, come arginare la questione, dal momento che portando l'abito potrei andare incontro a sanzioni penali.

Non lo permetto ovviamente. Sto esaminando con i miei legali la via migliore per superare questo ennesimo vergognoso attacco.

[Ed effettivamente gli hanno dato un buon consiglio, almeno per ora, finché non verrà ufficializzato il tutto. Ecco il video che mostra don Alessandro ancora in talare; ndr].




E sono certo che pazientando, ancora una volta, la mossa del rabbioso Bergoglio contro il sottoscritto, si trasformerà in una nuova vittoria, in un nuovo trionfo. Forse quello decisivo, almeno così sento nel cuore.

Sono a rischio della vita se ancora adesso non mi fermerò e andrò avanti? Alcuni seri analisti e amici quotati mi hanno detto di sì. Vado avanti lo stesso, nel nome di Maria.

Quando l'impero giapponese attaccò a sorpresa Pearl Harbour, credeva di poter mettere fine alla guerra, cantando finalmente vittoria. Fu un errore fatale. Colpita alle spalle, l'America si risollevò e, infine, sconfisse il Giappone, umiliandolo. Così sarà nei confronti della falsa chiesa di Bergoglio. Dieci anni sono troppi. Dieci anni di menzogna, di truffa, di mendace complicità. Troppi. La resa è prossima.

Questa mossa stizzita assomiglia a quella giapponese. Anche noi, come l'America, sebbene feriti, ci stiamo rialzando e presto, molto presto, replicheremo a dovere, cantando vittoria nel nome della nostra potente Condottiera.

Don Minutella

Post scriptum


Purtroppo, come il coraggioso don Alessandro si aspettava, stamane ha ricevuto il documento dichiarante il termine definitivo (assolutamente invalido agli occhi di Dio, ma anche a quelli del "Piccolo Resto consapevole) del suo sacerdozio. Ecco la sua dichiarazione:




Ringrazio anch'io di tutto cuore don Alessandro Minutella per aver menzionato questo articolo a Lui doverosamente dedicato, nella rubrica odierna "Santi e caffè", assicurandogli le preghiere mie e del gruppo a cui appartengo, già iniziate d'altronde sin da ieri sera.

Ecco il video del suo caloroso ringraziamento personale a Sebirblu e al suo operato, a partire dal minuto 4 e 44 secondi circa.  AVANTI CON MARIA!




Relazione e cura di Sebirblu.blogspot.it

Fonte: Radio Domina Nostra


sabato 21 maggio 2022

M. Athos: cacciano i Monaci Russi? Paisios docet!


Santi Anthony e Theodosius, fondatori del monastero delle grotte "Pecierskaja Laura" a Kiev.
Autrice: Sayda Afonina (1995)

Sebirblu, 20 maggio 2022  

In un articolo dell'8 maggio 2022, di un sito greco (QUI), è stato apposto questo titolo: "Il Monte Athos nel mirino degli Stati Uniti ‒ Lo sforzo per neutralizzare l'influenza russa".

Il pezzo ha come protagonista principale Victoria Nuland, (ved. QUI), oggi sotto-segretario di stato americano (nominata da Biden) e tristemente nota per aver fomentato in Ucraina, nel 2014, il colpo di stato che ha rovesciato il governo legittimo di Janukovyč e condotto alla sanguinosa strage di piazza Maidan; (cfr. QUIQUI un mio rapporto di allora, ripubblicato a marzo).

Recentemente, forte del suo incarico politico, ha visitato la Grecia e, guarda caso, poco dopo ha avuto inizio un serio pericolo di espulsione per diversi monaci russi residenti sul Monte Athos e molti di loro solamente simpatizzanti per quella nazione (ved. QUI e QUI).

Per questo motivo, riporto un interessante resoconto di un viaggiatore che, insieme a tre amici, ha voluto recarsi sulla Santa Montagna (l'Aghion oros) per approfondire la sua conoscenza, osservando da vicino le vite ascetiche e meditative dei monaci aghioriti, appunto, là residenti in vari monasteri e romitori.

Tra le numerose visite compiute e descritte in un fascicoletto di sole 58 pagine molto scorrevoli, emerge quella effettuata all'eremo di padre Paisios, dichiarato santo dalla Chiesa Ortodossa (ved. QUI) per le personali virtù e i carismi profetici donatigli dal Cielo.

Già avevo parlato di questa grande Anima QUI, riportando alcune sue visioni sugli ultimi tempi e, in parte, anche su ciò che sta accadendo ora. (Cfr. anche QUI e QUI)

Lo scritto che segue ne è il doveroso corollario, se non altro per far capire di quale irraggiungibile spiritualità sono dotati certi spiriti eletti, là stanti, che nobilitano accrescendola la fama di sacralità del Monte Athos, per questo preso di mira dal nemico infernale!


Padre Paisios (1924-1994) il Santo del Monte Athos

Nella piccola 'kalyva' di padre Paisios

Giovedì 13 agosto. Antivigilia della Dormizione. Sempre con il vecchio calendario. Mi sono svegliato alle 6 del mattino. Giorno pesante, oggi. Nuvolo, caldo, umidità. La colazione che ci attende è ricca: tè, caffè, pane, marmellata, ciliegie sciroppate. Traboccante di sentimenti ospitali spontanei, (i monaci) hanno tirato fuori ciò che avevano.

Quello che avevano nelle loro credenze, nei loro cuori. Assieme alla benedizione, ci portiamo via il ricordo riconoscente dell'ospitalità abramitica di padre Chrysostomos. Partiamo alle 9:30. Mi sono sentito commosso, ma non pacificato. Mi aspettavo qualcos'altro.

Il tempo è lievemente migliorato. Sole fioco e foschia. Nostro obiettivo: padre Paisios. Gli occhi bevono con ingordigia. Il cervello lavora senza sosta. Oggi vedremo ciò che finora avevamo immaginato. Mio Dio! Quale dolce sensazione creava in me il desiderio dell'ascetismo genuino che celavo nell'intimo! Abbiamo camminato per tre quarti d'ora.

Già siamo abbastanza vicini. Voglio disperatamente vedere, ma non assolutamente imitare. È qualcosa da ammirare soltanto. Non da fare. Rifiuto, dentro di me, di accettarla anche come semplice ipotesi o remota possibilità. È escluso. Io diventerò uno scienziato! Voglio conquistarmi questa vita. Quella che vedo. Quanto all'altra... "è nelle mani di Dio"!

Dopo un po', ecco apparire la piccola, umile kalyva di padre Paisios. Dista, all'incirca, quindici minuti. Il suo tetto è fatto di lamiera. Un cipresso, proprio accanto ad essa, ti soggioga. Sta un po' più in basso rispetto a noi. Può darsi che essa sia, però, il punto più alto della terra!...



Foto scattata a padre Paisios mentre un giorno era turbato dalla molta gente andata a visitarlo.

Con i piedi percorriamo il sentiero scendendo, con l'anima, salendo. Tra noi non parliamo. Come se ci attendessimo qualcosa di misteriosamente sacro. Qui c'è un silenzio assoluto, per quanto si sentano uccellini o cicale o fruscii di foglie.

Tale silenzio non è strano o insolito soltanto, ma emana un senso profondo di mistero. Non ti spinge al godimento, ma crea in te compunzione. Non distende, ma risveglia. Taci, e tutto dentro di te è attivo così intensamente come non mai.

Sei in ansia ma, in una maniera mai sperimentata prima, tranquillo. Aspetti... No, il silenzio qui non ha niente a che spartire con quello di Karyès dopo il tramonto del sole né, tanto meno, con quello di Daphni dopo la partenza dell'autobus. Gli altri silenzi non ti fanno udire nulla. Questo, invece, genera per te nuovi suoni, ti porta messaggi e melodie che appartengono all'Oltre.

In questo silenzio senti i battiti del cuore; comprendi i tuoi abissi; percepisci la Sua Immensità; senti quelle cose "che orecchio non udì" (1Cor 2,9), "parole indicibili" (2Cor 12,4). Qui si ode qualcosa che non si capta altrove, da nessuna parte.


Eccoci! Ci troviamo già fuori dalla porta della kalyva... la kalyva della preziosa Croce. Fuori dall'eremitaggio di padre Paisios. Ho paura... È un tale sentimento a dominare dentro di me. Me ne rendo conto. Si tratta, però, di una paura indefinibile. Timore reverenziale inconfessabile e ammirazione inesprimibile. Bussiamo con discrezione, anche se con una certa insistenza, alla porta del cortile.


Monte Athos: il monastero Esphigmenou, dove nel 1950 San Paisios entra novizio.

Un pezzo di ferro rende un servizio assai più efficace dei moderni campanelli elettrici. Passano cinque minuti. Nessuna risposta. Potrebbe anche non aprirci. Eventualità, dicono, che è la più probabile. Di solito non interrompe il suo dialogo con Dio. Noi, comunque, speriamo.

Tra noi bisbigliamo. Non osiamo parlare più forte di quanto sia necessario per sentirci. Né decidiamo di bussare di nuovo. Il primo colpo si è udito bene nel soggiogante silenzio: non vi è ombra di dubbio. Ripeterlo equivarrebbe ad inquinare con il nostro egoismo e la nostra impazienza un tale silenzio. L'anziano sicuramente sta pregando, dato che lo fa senza tregua. Non si bussa perché egli senta: egli sente.

Si bussa perché dobbiamo essere noi a mendicare. Per chiedere prima che egli dia, non per ricevere senza l'umiltà del domandare. Scegliamo l'attesa. Aspettiamo altri cinque minuti. Non appena decidiamo di riprovare, ecco, si avverte qualcosa: una porta si apre. Una figura appare.

È colui che si nasconde e che proprio ora si manifesta. "Gloria a te, o Dio": le mie orecchie odono la sua voce."Gloria a te, o Dio": anche il mio cuore ode la stessa voce. "Ci ha aperto", ho detto con sollievo, seppure accompagnato da una certa trepidazione dentro di me. Viene lentamente e saldamente verso di noi senza dir nulla. Apre la porticina.

Al nostro saluto: "Ci benedica!"(1), la sua voce, tremula per il raccoglimento e debole per il raro uso, aggiunge: "Il Signore.""Entrate". Gli lancio un'occhiata frettolosa. Non ho retto a una seconda, né ho osato.

Il mio cuore batte veloce. Mi prende l'interesse... di scoprire il mistero della sua santità, e... la paura che egli riveli il segreto della mia miseria peccaminosa. Lui si nasconde per umiltà, io per egoismo.



Monte Athos: il monastero di  Philotheou, in cui nel 1956 San Paisios riceve tale nome e la tonsura. 


Entriamo  nella  sua  piccola  kalyva  disadorna.  Tutto  è  piccolo.  Le  porte  strette  e basse. Il soffitto è incombente. Persino le dimensioni geometriche qui sono umili. Raggiungiamo l'oratorio (il luogo approntato per le orazioni; ndr).

L'iconostasi è semplice, costruita con assi di legno. Icone russe rinascimentali, di semplice carta, fissate con puntine da disegno e con chiodi alla tavola che fa da cornice all'iconostasi, senza un dorso di legno. Basta toccarle e si strappano. Tutto nei limiti della resistenza naturale e della stretta necessità. Mentre noi veneriamo le icone, padre Paisios ci accompagna con un sottofondo: "Gloria a te, o Dio", "Signore, pietà".

Mi ha impressionato il fatto che, mentre in quasi tutte le icone le mani dei santi apparivano consunte, nell'icona di Nostro Signore erano i suoi piedi ad essere quasi cancellati. In una diversa circostanza, ho colto l'occasione per manifestargli la mia osservazione.

Mi ha detto, allora: "Con amore baciamo il volto; per rispetto, le mani; i piedi, soltanto con contrizione. Non baciamo Dio nel volto, quando ci sono i suoi piedi. I santi, osiamo baciarli nelle mani. Cristo, invece, unicamente nei piedi riusciamo a baciarlo". E dai suoi occhi scorrevano lacrime...

Fuori della kalyva, la tomba di papa (2) Tychon (3), anziano (4) [guida spirituale] di padre Paisios, morto da tre anni. Due o tre piante di rosmarino, una vite e un cipresso di quelli che, solo a vederli, ti sollevano l'anima al cielo.

Entriamo nella sua foresteria, nel suo soggiorno: due metri per due e mezzo, all'incirca. Non più grande. Un rialzo naturale alla base del muro, con una coperta militare di color marrone al di sopra, fa da divano. Ci serve dell'acqua e dei lucumi (5). [Questi, sono dei dolcetti tipici; ndr].


Una Voce: "Non andrai nel deserto, ma a Konitsa, dove ti aspettano gli uomini".
Era il 1958 e, ubbidendo, soggiorna nel monastero di Stomio, non più sul monte Athos.

Aspettiamo che ci dica qualcosa. Ma lui niente: tranquillo, con la testa inclinata, intreccia un komboskini senza proferire parola per parecchio tempo. Qualcuno rompe il silenzio. Non ricordo che cosa ha chiesto esattamente. Ricordo solo che l'anziano, con la sua voce tremula, descriveva l'Amore di Dio anzitutto, e poi il fatto che è la percezione di esso a generare anche il nostro amore per Lui.

Presentava tutto in una maniera così dolce! Parlava dei dolciumi di Dio, del sole... della sua Presenza, della nobiltà dei santi, della virilità dei martiri e dell'onore con cui dobbiamo comportarci (6).

In questa atmosfera, con un tono, un accento e un lessico simili, descriveva la magnificenza della Preghiera come percezione della Presenza di Dio e movimento del nostro amore verso di lui. Io ascoltavo soltanto. (Cfr. QUI e QUI; ndr). 

Bevevo con occhi, orecchi e pensiero ciò che potevo, specie ciò che andava al di là di quanto egli diceva o mostrava. Il suo contegno parlava sicuramente più delle sue parole. Diceva ciò che egli dissimulava.

Le domande venivano poste così, tanto per chiedere. Io non ho aperto bocca. Ho preso tuttavia la decisione di ritornare con uno specifico repertorio di interrogativi. Avevo sete di ciò che andava oltre il convenzionale, l'eticamente corretto, il moderato.

Mi ero stancato dei ricettari di vita spirituale. Qui ci trovavamo di fronte, con ogni evidenza, ad un cibo genuino e da intenditore. Preparava piatti da leccarsi le dita. Non ascoltava soltanto le "parole indicibili" del silenzio ma, nella sua invisibilità, quest'uomo era una manifestazione.

Qui, ascolti l'indicibile e vedi l'invisibile. Ogni eremitaggio è come un pozzo profondo. Da lì dentro – i fisici ce lo spiegano – puoi vedere, anche a mezzogiorno, le stelle. Come le pareti del pozzo assorbono i raggi riflessi del sole, così l'eremitaggio assorbe ogni suono, immagine o preoccupazione, dando all'asceta la possibilità di sentire, vedere e pensare con chiarezza e senza distrazioni.


Nel 1962 si reca, perché invitato dal vescovo-igumeno,
nel monastero di Santa Caterina, sul Sinai, e vi rimane quasi un anno.
  


Con molta cortesia e garbo ci ha fatto capire che era il momento, per noi, di partire. Già noi eravamo in ritardo. Siamo usciti nel cortile. Egli ci ha raggiunti nuovamente per portarci, come benedizione (7), un piccolo komboskini da lui stesso intrecciato.

Accanto a noi, nella cavità di un albero, distinguo un vaso di vetro contenente nocciole crude. Vi era scritto: "Benedizione". Tutto, qui, è offerto come benedizione. Si unisce a noi per indicarci un sentiero che ci permetterà di accorciare la strada. Lo salutiamo. Ci benedice e partiamo.

Molti pensieri stordivano la mia mente. Siamo forse andati da lui mossi da curiosità e non da sete? Ha forse, dopotutto, sprecato il suo tempo con noi? È dalla nostra vita che dipende il valore del suo tempo. Mi sono girato per rubare un'ultima sua immagine, per vedere sia pure il suo dorso. Era scomparso. Impaziente di ritornare alla sua preghiera!

Da padre Paisios sono andato anche nel 1976, con un compagno di studi. Ricordo la grazia e la dolcezza delle sue parole. "Cosa studiate, giovanotti?" ‒ ci ha chiesto. "Fisica" ‒ gli rispondiamo.

"Entrambi fisici? Eh, allora dovete imparare anche la fisica della metafisica. Sapete qualcosa della scissione spirituale dell'atomo (8)? Quando conosciamo il nostro io, quando cioè arriviamo alla conoscenza di noi stessi, avviene, allora, la scissione dell'atomo che siamo noi.

Se non ci facciamo umili, così da scindere l'atomo che noi siamo, non viene rilasciata l'energia spirituale di cui abbiamo bisogno per vincere la forza di gravità della nostra bassa natura. Solo così, giovanotti, potremo seguire una traiettoria spirituale".


Monte Athos: nel 1968 San Pasios, malgrado le sue precarie condizioni di salute,
aiuta i monaci a ristrutturare il monastero di Stavronikita.

Che bella sorpresa! Ci ha parlato nella nostra lingua con la sua. "La vita spirituale è facile" ‒ ci ha detto. "Il mio giogo è dolce e il mio peso leggero (Mt 11,30), insegna il Signore". "Ma stretta è la porta e angusta la via (Mt 7,14)" ‒ lo contraddice il mio amico in maniera amabile e gentile.

"È il grasso, benedetto giovane, a renderla stretta. Liberatene e vedrai quanto tutto sia facile. Il nostro amore deve essere lo stesso per tutti. Solo allora è Amore di Dio. Se amiamo alcune persone più di altre, dobbiamo sospettare presenza di egoismo. Più ci dimentichiamo di noi stessi, e più riconosciamo le benedizioni di Dio nella nostra vita. E che cosa non ci dà il buonissimo Dio!"

(Con che calore, con che dolcezza ha pronunciato questo 'buonissimo'!) E continua: "A volte sentiamo le nostre ossa piegarsi come cera, incapaci di portare il peso dei suoi doni. Sotto l'Amore di Dio, tutto si piega. Accanto ad esso, tutto si scioglie".

Ci ha parlato, altresì, delle meraviglie della Preghiera e della Grazia di Dio. Ci ha detto di aver conosciuto un monaco che, con semplicità ‒ basandosi sulla massima scritturistica e sulla Parola del Signore che aveva dato ai Suoi il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni (Lc 10,19) ‒ afferrava serpenti velenosi con le mani e li lanciava fuori del suo recinto senza alcuna paura.

Ci ha raccontato, parimenti, di un altro monaco che la Grazia di Dio, durante le orazioni, trasportava in luoghi lontani – dove compiva miracoli e manifestava la Potenza dell'Eterno – e poi lo faceva ritornare. Una volta, al risveglio, lo stesso monaco aveva trovato un fiore che cresce solo nella regione del Mar Caspio. Fin lì l'aveva portato l'Altissimo.

Con tali racconti l'anziano rompeva il guscio del nostro razionalismo. Inoculava dubbi: forse esiste un altro modo di concepire la vita... Nessuna esitazione, tuttavia, era riuscito a generare in me, magari sulla mia chiamata. Testardamente mi rifiutavo di guardare in quella direzione...


Monte Athos: il monastero Koutloumousiou, l'ultimo abitato da San Paisios dove riceveva i pellegrini. 

Dodici anni dopo, nel 1988, mi sono trovato sulla 'Montagna' avendo quale alleata, questa volta, la mia vocazione. Era un'estate molto secca. Per mesi non era caduta nemmeno  una  goccia  di  pioggia.  Le sorgenti  e i ruscelli  erano inariditi;  le fontane si erano prosciugate. Nessun ortaggio, di chicchessia, era in grado di svilupparsi normalmente.

Vedevi le piante di pomodoro non superare il metro di altezza. Come ragazze tisiche erano appese ai loro sostegni, creando uno spettacolo sconfortante. Nel medesimo stato, se non peggiore, erano le colture di peperoni, zucchine e cetrioli.

Unica eccezione: l'orto di padre Paisios. Egli non coltivava tutti i tipi di verdura. Ma solo quegli ortaggi che non dovevano essere cucinati, visto che la sua regola ascetica non poteva conciliarsi con nulla di simile. Piantava nove piantine di pomodoro e una di cetriolo.

Quell'anno, le sue piante di pomodoro, non abbeverate, oltrepassavano i due metri: più mancavano d'acqua e più guadagnavano in altezza. Quanto al loro volume, erano simili a piccoli meloni.

Sbalordito, contemplavo il miracolo dinnanzi a me. L'acqua viva della Grazia divina sostituiva la necessità di quella naturale. Con la minima quantità d'acqua e la grande Fede in Dio, noi Lo provochiamo spiritualmente ed Egli trasfigura la Creazione.

Quanto più si affievoliscono, dentro di noi, la logica di questo mondo e la pinguedine della mondanità, tanto più il Vivente e Vero Dio emerge, sia nell'atmosfera dell'anima che nell'ambito della nostra esistenza.


Isola di Patmos: monastero di San Giovanni Theologos, ultima residenza di San Paisios.


Volendo scherzare, il santo monaco mi aveva sospinto tra i pomodori, dicendomi: "Peccato, ti immaginavo più alto! Qui ti superano anch'essi... Pensa se li avessi annaffiati!".  Da  quelle  piante  di  Padre  Paisios  tutta  l'area  circostante  e  i  diversi eremi hanno tratto conforto. Non sapevo, alla fine, se avessimo mangiato pomodori; sicuramente, però, gustavamo la benedizione di Dio.

Chi ha voluto poco ha guadagnato molto. Come si può dimenticare una simile esperienza? Tali fatti di vita irrigano anche le anime più incolte degli aghioriti e le costringono, in tempi aridi come i nostri, a produrre in un modo straordinario i frutti più succulenti e saporiti dell'epoca nostra. "La loro fede e la loro vita sostengono l'universo" (9).

Egli mi ripeteva spesso che, quando Dio visita il cuore, l'uomo diventa così fine e delicato nel suo rapporto con la natura da non volerle creare alcun disturbo e da non proteggersi di fronte ad essa: non strappa un fiore, non calpesta un'ortica, non uccide una formica, non scaccia in modo rude una mosca, ma rispetta il ramoscello spezzato, l'albero infruttuoso, l'insetto fastidioso, l'animale aggressivo.

Quando incontri un animale selvaggio o un serpente, se lo ami così, non ti farà del male: anch'esso ti ama. Diventi amico della Creazione ed essa ti contraccambia l'amore e la fiducia. La rispetti nel suo gemito e nella sua debolezza, l'annaffi con l'orazione ed essa ti risponde con frutti meravigliosi. I pomodori, il raccolto che ottieni, non sono il risultato di leggi biologiche, ma una prova della benedizione di Dio.

In questa maniera l'ambiente si trasforma in un tempio e le leggi vengono sostituite dal miracolo e dall'intervento divino. È questa l'ecologia ascetica! Il padre Paisios del 1988 e le sue piante di pomodoro convalidavano le parole del suo dolce insegnamento del 1976 e confermavano le impressioni profonde che avevano marchiato il mio essere in quell'incontro benedetto del 1971.

Ricordo che, allora, non avevo bisogno di guardarlo né, persino, di sentirlo parlare. Mi bastava la sensazione di trovarmi accanto ad un uomo trascendente, di conoscere un asceta, di incontrare un santo.


Isola di Patmos: chiesa di Sant'Arsenio, facente parte del monastero femminile di San Giovanni,
dove sono sepolti i resti mortali di San Paisios dal 12 luglio 1994.
 

NOTE

(1) "Evloghite" – "Mi benedica" – è il consueto saluto al Monte Athos, che ha come risposta "o Kyrios" – "Il Signore", in quanto sorgente di ogni benedizione, e di ogni benedizione reale: "Dio benedice con i fatti, mentre è benedetto [dall'uomo] con le parole" (Teodoreto di Ciro, Interpretatio in Psalmos, 134,21, PG 80, 1920). Rinviare, in tal modo, alla benedizione del Signore significa dare alla benedizione un contenuto non soltanto verbale (un semplice "bene-dire"), ma anzitutto fattuale, come sono i doni e gli interventi salvifici del Signore. 

(2) La forma abbreviata 'papa' (da papàs, prete), preposta al nome proprio di un monaco, indica che quel monaco è sacerdote, come la forma abbreviata e prefissa 'diako' indica che il monaco è un diacono.

(3) Di papa-Tichon, suo padre spirituale, padre Paisios stesso ha tracciato una breve biografia, tradotta all'interno del volume: AA.vv., Voci dal Monte Athos, pp. 253-276.

(4) Come il Lettore avrà cominciato a notare, il termine 'anziano' presenta, nel linguaggio athonita, una molteplicità di significati: designa anzitutto l'igumeno di un monastero cenobitico, ma anche il monaco presbitero di un kellion o di una kalyva; è il nome che si dà alla propria guida spirituale (che può essere sacerdote o anche no), ma è altresì l'appellativo con cui ci si può rivolgere a qualsiasi monaco, indipendentemente dalla sua età e dalle sue funzioni. 

[Ecco una rara registrazione della voce di padre Paisios, con i sottotitoli in italiano che vanno azionati, mentre trasmette i suoi consigli spirituali.] 



(5) Dolci di provenienza turca a forma di cubetti, cosparsi di zucchero a velo, fatti di gelatina d'amido variamente aromatizzata. Normalmente, nei monasteri athoniti, si accolgono gli ospiti servendo loro un bicchierino di rakì, un caffè, dei lucumi e un bicchiere di acqua. Negli eremitaggi, dove la vita è più povera, l'accoglienza viene fatta in base alle concrete possibilità.

(6) Philotimo, in greco. Una parola cara a padre Paisios, con cui esprimeva il dovere dell'uomo di rispondere con onore ai doni di Dio e del prossimo: una risposta libera, grata, pronta, zelante, generosa, tale, appunto, da fare onore a chi la dà.

(7) Il termine benedizione (evloghia in greco) assume sul Monte Athos una pluralità di sensi. Quello di dono, anzitutto, come nel presente contesto, in base al detto: "Benedizione è abbondanza di beni donata liberamente", registrato in un florilegio patristico del VII secolo (Doctrina Patrum de Incarnatione Verbi).

Ma benedizione significa anche il permesso che l'igumeno o l'anziano di una fraternità dà ad un monaco di realizzare un suo desiderio, come pure, più in generale, il permesso che un monaco chiede ad un altro monaco per qualsivoglia cosa. Benedizione, naturalmente, è anche il gesto del sacerdote che traccia con le mani il segno della croce su persone o su oggetti, come pure l'antidoron, il frammento del pane benedetto distribuito alla fine della liturgia eucaristica.

(8) Il termine greco 'atomon' significa sia atomo che individuo.

(9) 'Synodikòn' della domenica dell'ortodossia (la prima domenica di quaresima, nella quale si celebra la vittoria dell'ortodossia sull'eresia iconoclasta – e su ogni tipo di eresia – e la restaurazione del culto delle immagini dopo l'iconomachia). 

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[E per terminare in bellezza, pubblico un meraviglioso video sul Monte Athos, che delizierà con suoni soavi e immagini tutti coloro che, interiormente, vibrano sulle frequenze più alte dello Spirito.]



Relazione e cura di Sebirblu.blogspot.it

Fonte: il pdf QUI, in italiano. "Monte Athos – Il punto più alto della Terra", cap. 4.