martedì 30 giugno 2015

Il Piano Kalergi: il genocidio dei Popoli Europei




Sebirblu, 29 giugno 2015

L'argomento di cui mi occupo oggi è tra i più attuali e critici del nostro tempo, perché ormai le nostre città sono "invase" pesantemente da immigrati di qualsiasi tipo e provenienza, tanto da trasmetterci un senso di sconcerto frammisto ad un malcelato disagio per non sentirci più sicuri in casa nostra.

Ciò è naturale, dal momento che si sentono continuamente notizie tragiche di attentati terroristici, come quelle recentissime, per mano soprattutto di estremisti musulmani come i "combattenti" dell'ISIS.

Ed è altrettanto ovvio pensare che si infiltrino tra coloro che invece fuggono dai loro paesi per sopravvivere alla guerra o agli stenti a cui sono stati sottoposti loro malgrado.

Ma non avremmo mai lontanamente pensato che tutto questo facesse parte di un disegno diabolicamente progettato che, insieme all'inganno del debito pubblico, potesse asservirci e toglierci addirittura il sacrosanto diritto alla sovranità nazionale.

Ma lascio a voi l'analisi di quanto segue, gentili Lettori, affinché possiate, purtroppo, aggiungere un'ulteriore tessera al già tragico mosaico di cui facciamo parte integrante.

La prefazione, da me tradotta, è di Henry Makov che ha pubblicato lo stesso articolo in lingua francese traducendolo a sua volta dall'originale italiano.




Introduzione di Henry Makov del 27 giugno 2015

Mai nella storia è accaduto che un popolo abbia accolto il suo stesso declino con la compiacenza profonda degli abitanti insonnoliti dell'Europa, dell'America del Nord e dell'Australia.

Noi non dovremmo sentire risentimento verso quegli immigrati che provano a conquistare una vita migliore, ma dovremmo piuttosto indirizzare la nostra indignazione verso quei dirigenti politici e culturali che, come operatori dei banchieri centrali, sono colonizzatori e traditori del loro paese.

Le cause dell'immigrazione di massa sono sempre abilmente dissimulate dal Sistema e descritte falsamente come ineluttabili dalla propaganda multietnica...

Quello che viene presentato come fenomeno spontaneo e inevitabile è infatti un programma di distruzione a lungo termine e deliberato scientemente al fine di cambiare per sempre il volto del Vecchio continente.

Di seguito una brevissima esposizione di Claudio Messora sul tema. QUI per gli smartphone.




Il Piano Kalergi: il genocidio dei Popoli Europei 
(testo originale)
di Riccardo Percivaldi

LA PANEUROPA

Pochi sanno che uno dei principali ideatori del processo d'integrazione europea fu anche colui che pianificò il genocidio programmato dei popoli europei.

Si tratta di un oscuro personaggio di cui la massa ignora l'esistenza, ma che i potenti considerano come il padre fondatore dell'Unione Europea. Il suo nome è Richard Coudenhove Kalergi.

Egli muovendosi dietro le quinte, lontano dai riflettori, riuscì ad attrarre nelle sue trame i più importanti capi di stato, che si fecero sostenitori e promotori del suo progetto di unificazione europea. [1]

Nel 1922 fonda a Vienna il movimento "Paneuropa" che mira all’instaurazione di un Nuovo Ordine Mondiale basato su una Federazione di Nazioni guidata dagli Stati Uniti. L'unificazione europea avrebbe costituito il primo passo verso un unico Governo Mondiale.

Con l'ascesa dei fascismi in Europa, il Piano subisce una battuta d'arresto, e l'Unione Paneuropea è costretta a sciogliersi, ma dopo la Seconda Guerra Mondiale Kalergi, grazie ad una frenetica ed instancabile attività, nonché all'appoggio di Winston Churchill, della loggia massonica B'nai B'rith e di importanti quotidiani come il New York Times, riesce a far accettare il suo progetto al Governo degli Stati Uniti.


Il conte Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi

L'ESSENZA DEL PIANO KALERGI

Nel suo libro «Praktischer Idealismus», Kalergi dichiara che gli abitanti dei futuri "Stati Uniti d’Europa" non saranno i popoli originali del Vecchio continente, bensì una sorta di subumanità resa bestiale dalla mescolanza razziale.

Egli afferma senza mezzi termini che è necessario incrociare i popoli europei con razze asiatiche e di colore, per creare un gregge multietnico senza qualità e facilmente dominabile dall'Élite al potere.

«L'uomo del futuro sarà di sangue misto. La razza futura eurasiatica-negroide, estremamente simile agli antichi egiziani, sostituirà la molteplicità dei popoli, rimpiazzandola  con  diverse personalità. [2]

Ecco come Gerd Honsik descrive l'essenza del Piano Kalergi:

Kalergi proclama l'abolizione del diritto di autodeterminazione dei popoli e, successivamente, l'eliminazione delle nazioni per mezzo dei movimenti etnici separatisti o l'immigrazione allogena (di altra stirpe o nazione; ndr) di massa.

Affinché l'Europa sia dominabile dall'Élite, egli pretende di trasformare i popoli omogenei in una razza mescolata di bianchi, neri e asiatici.

A questi meticci egli attribuisce crudeltà, infedeltà e altre caratteristiche che, secondo lui, devono essere create coscientemente perché sono indispensabili per conseguire la superiorità dell'Élite.

Eliminando per prima la democrazia, ossia il governo del popolo, e poi il popolo medesimo attraverso la mescolanza razziale, la razza bianca deve essere sostituita con una meticcia facilmente dominabile.

Abolendo il principio dell'uguaglianza di tutti davanti alla legge ed evitando qualunque critica alle minoranze con leggi straordinarie che le proteggano, si riuscirà a reprimere la massa.

I politici del suo tempo diedero ascolto a Kalergi, le potenze occidentali si basarono sul suo piano e le banche, la stampa e i servizi segreti americani finanziarono i suoi progetti.

I  capi  della politica europea sanno bene che è lui l'autore di questa Europa  che viene diretta a Bruxelles e a Maastricht. Kalergi, sconosciuto all'opinione pubblica, nelle classi di storia e tra i deputati è considerato come il padre di Maastricht e del multi-culturalismo.

La novità del suo Piano non è che accetta il genocidio come mezzo per raggiungere il potere, ma che pretende creare dei subumani, i quali grazie alle loro caratteristiche negative come l'incapacità e l'instabilità, garantiscano la tolleranza e l'accettazione di quella "razza nobile". [3]




DA KALERGI AI NOSTRI GIORNI

Benché nessun libro di scuola parli di Kalergi, le sue idee sono rimaste i principi ispiratori dell'odierna Unione Europea.

La convinzione che i popoli d'Europa debbano essere mescolati con neri e asiatici per distruggerne l'identità e creare un'unica razza meticcia, sta alla base di tutte le politiche comunitarie volte all'integrazione e alla tutela delle minoranze.

Non si tratta di principi umanitari, ma di direttive emanate con determinazione spietata per realizzare il più grande genocidio della storia.

In suo onore è stato istituito il premio europeo Coudenhove-Kalergi che ogni due anni premia gli europeisti che si sono maggiormente distinti nel perseguire il suo piano criminale. Tra di loro troviamo nomi del calibro di Angela Merkel o Herman Van Rompuy.

La Società Europea Coudenhove-Kalergi ha assegnato alla Cancelliera Federale Angela  Merkel  il  Premio  europeo  nel  2010.




Il 16 novembre 2012 è stato conferito al presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy il premio europeo Coudenhove-Kalergi 2012 durante un convegno speciale svoltosi a Vienna per celebrare i novant'anni del movimento paneuropeo.




Alle sue spalle compare il simbolo dell'Unione Paneuropea: una croce rossa che sovrasta il sole dorato, simbolo che era stato l'insegna dei Rosacroce.

L'incitamento al genocidio è anche alla base dei costanti inviti dell'ONU ad accogliere milioni di immigrati per compensare la bassa natalità europea.

Secondo un comunicato diffuso all'inizio del nuovo millennio (gennaio 2000) nel rapporto della "Population division" (Divisione per la popolazione) delle Nazioni Unite a New York, intitolato "Migrazioni di ricambio: una soluzione per le popolazioni in declino e invecchiamento", l'Europa avrebbe bisogno entro il 2025 di 159 milioni di immigrati.

Ci si chiede come sarebbe possibile fare stime così precise se l'immigrazione non fosse un piano studiato a tavolino. È certo infatti che la bassa natalità di per sé potrebbe essere facilmente invertita con idonei provvedimenti di sostegno alle famiglie.

È altrettanto evidente che non è attraverso l'apporto di un patrimonio genetico diverso che si protegge quello europeo, ma che così facendo se ne accelera la scomparsa.

L'unico scopo di queste misure è dunque quello di snaturare completamente un popolo, trasformarlo in un insieme di individui senza più alcuna coesione etnica, storica e culturale.

In breve, le tesi del Piano Kalergi hanno costituito e costituiscono tutt'oggi il fondamento delle politiche ufficiali dei governi volte al genocidio dei popoli europei attraverso l'immigrazione di massa.

G. Brock Chisholm, ex direttore dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dimostra di avere imparato bene la lezione di Kalergi quando afferma:

«Ciò che in tutti i luoghi la gente deve fare è praticare la limitazione delle nascite e i matrimoni misti (tra razze differenti), e ciò in vista di creare una sola razza in un mondo unico dipendente da un'autorità centrale» [4]




CONCLUSIONE

Se ci guardiamo attorno il Piano Kalergi sembra essersi pienamente realizzato. Siamo di fronte ad una vera terzo-mondializzazione dell'Europa. L'assioma portante della "Nuova civiltà" sostenuta dagli evangelizzatori del Verbo multiculturale, è l'adesione all'incrocio etnico forzato.

Gli europei sono naufragati nel meticciato, sommersi da orde di immigrati afro-asiatici. La piaga dei matrimoni misti produce ogni anno migliaia di nuovi individui di razza mista: i "figli di Kalergi".

Sotto la duplice spinta della disinformazione e del rimbecillimento umanitario operato dai mezzi di comunicazione di massa si è insegnato agli europei a rinnegare le proprie origini, a disconoscere la propria identità etnica.

I sostenitori della globalizzazione si sforzano di convincerci che rinunciare alla nostra identità è un atto progressista e umanitario, che il "razzismo" è sbagliato, ma solo perché vorrebbero farci diventare tutti come ciechi consumatori.

È più che mai necessario in questi tempi reagire alle menzogne del Sistema, ridestare lo spirito di appartenenza all'Europa. Occorre mettere sotto gli occhi di tutti il fatto che l'integrazione equivale ad un genocidio. Non abbiamo altra scelta, l'alternativa è il suicidio etnico.




N O T E

[1] Tra i seguaci della prima ora di Kalergi si incontrano i politici cechi Masarik e Benes, così come il banchiere Max Warburg che ha messo a sua disposizione i primi 60.000 marchi.

Il cancelliere austriaco Monsignor Ignaz Seipel e il successivo presidente austriaco Karl Renner si incaricarono successivamente di guidare il movimento Paneuropa.

Kalergi stesso indicava che alti politici francesi approvavano il suo movimento per reprimere la ripresa della Germania.

Così il primo ministro francese Edouard Herriot e il suo governo, come i leaders britannici di tutti gli ambiti politici e, tra loro, il redattore capo del Times, Noel Baker, caddero nelle macchinazioni di questo cospiratore. Infine riuscì ad attrarre Winston Churchill.

Nello stesso anno, quello che più tardi si trasformerà nel genocida ceco di 300.000 tedeschi dei (monti) Sudeti, Edvard Benes, fu nominato presidente onorario.

Egli ha finora quasi disconosciuto Kalergi, ma negoziava anche con Mussolini per restringere il diritto di autodeterminazione degli austriaci e favorire ancora di più le nazioni vittoriose, ma fallì.

Nell'interminabile lista degli alti politici del XX secolo, c'è da menzionare particolarmente Konrad Adenauer, l'ex ministro della giustizia spagnolo, Rios, e John Foster Dulles (EEUU).

Senza rispettare i fondamenti della democrazia e con l'aiuto del New York Times e del New York Herald Tribune, Kalergi presentò al Congresso Americano il suo Piano.

Il suo disprezzo per il governo popolare lo manifestò in una frase del 1966, nella quale ricorda la sua attività del dopoguerra:

«I successivi cinque anni del movimento Paneuropeo furono principalmente dedicati a questa meta: con la mobilitazione dei parlamenti si trattava di forzare i governi a costruire la Paneuropa».




Aiutato da Robert Schuman, ministro degli esteri francese, Kalergi riesce a togliere al popolo tedesco la gestione della sua produzione dell'acciaio, ferro e carbone e la trasferisce a dominio sovranazionale, ossia antidemocratico.

Appaiono altri nomi: De Gasperi, il traditore dell'autodeterminazione dei tirolesi del sud, e Spaak, il leader socialista belga. Finge di voler stabilire la pace tra il popolo tedesco e quello francese, attraverso gli eredi di Clemenceau, quelli che idearono il piano genocida di Versailles.

E negli anni venti sceglie il colore azzurro per la bandiera dell'Unione Europea. Il ruolo guida di Kalergi nella creazione dell'Europa multiculturale e nella restrizione del potere esecutivo dei parlamenti e dei governi, è evidente ai giorni nostri.

Ciò si appalesa con il conferimento del premio "Coudenhove Kalergi" al cancelliere Helmut Kohl come ringraziamento per seguire questo Piano, così come l'elogio e l'adulazione del potente personaggio da parte del massone e polito (di maniere garbate ed eleganti; ndr) europeo il primo ministro del Lussemburgo, Junker.

Nel 1928 si aggiunsero celebri politici e massoni francesi: Leon Blum (più tardi primo ministro), Aristide Briand, E. M. Herriot, Loucheur. Tra i suoi associati si incontrava gente molto diversa come lo scrittore Thomas Mann e il figlio del Kaiser, Otto d’Asburgo.

Tra i suoi promotori, a parte i già menzionati Benes, Masarik e la banca Warburg, si incontrava anche il massone Churchill, la CIA, la loggia massonica B'nai B'rith, il "New York Times" e tutta la stampa americana.

Kalergi fu il primo a cui fu assegnato il premio Carlomagno nella località di Aachen; e quando lo ricevette Adenauer, Kalergi era presente.

Nel 1966 mantiene i contatti con i suoi collaboratori più importanti. Tutti coloro che sono stati insigniti di questo premio fanno parte del circolo di Kalergi e della massoneria, o si sforzarono di rappresentare gli interessi degli USA in Germania.

Nell’anno 1948 Kalergi riesce a convertire il "Congresso degli europarlamentari" di Interlaken in uno strumento per obbligare i governi a tornare ad occuparsi della "questione europea", vale a dire, a realizzare il suo Piano.

Proprio allora si fonda il Consiglio europeo e in cima alla delegazione tedesca troviamo Konrad Adenauer appoggiato dalla CIA.

(Gerd Honsik, "Il Piano Kalergi")

[2] Kalergi, Praktischer Idealismus

[3] Honsik, op.cit.

[4] «USA Magazine», 12/08/1955

Relazione adattamento e cura di Sebirblu.blogspot.it

Fonte dell'introduzione: henrymakow.wordpress.com

Fonte dell'articolo, QUI.

sabato 27 giugno 2015

La Scienza scopre che lo Spirito guarisce il corpo




Lo Spirito che guarisce

Il titolo "Lo Spirito che guarisce" è apparso, a suo tempo, sulla copertina di Der Spiegel, il più diffuso e autorevole settimanale tedesco.

Ebbene sì, dopo anni che chiunque segue vie interiori tenti di trasmettere la propria esperienza, nella maggior parte dei casi invano, oggi i neuroscienziati hanno fatto la grande scoperta: lo Spirito può guarire il nostro corpo.

Raccontano stupefatti – e ancora increduli – come l'Anima possa modificare la struttura biologica dell'organismo e lo possa aiutare a superare la malattia. Ossia di come qualcosa di non misurabile, pesabile, visibile, possa in qualche modo modificare il visibile, il pesabile, il misurabile.

Meditare, fare Yoga e pensare positivamente, chiosa Der Spiegel, conquistano ora la medicina ufficiale.

Quello che decine di tradizioni sapienziali, di centinaia di ricercatori indipendenti e di migliaia di persone che lo praticano quotidianamente hanno sempre saputo, oggi – udite, udite – è verità scientifica!

Beh, allora deve essere proprio vero…




Qui di seguito i risultati di alcune interessanti ricerche su questo argomento.

Iniziamo da due autorevoli psicologi, Vladimir Bostanov e Philipp Keune, i quali avrebbero scoperto l'azione guaritrice dello Spirito sul corpo umano, mediante un esame neurologico cerebrale (misurazione dell'attività elettrica delle cellule) su alcuni individui, prima e dopo un corso di meditazione.

I risultati di questo studio hanno evidenziato come il cerebro, dopo il suddetto corso di otto settimane, abbia significativamente incrementato la propria reattività.

Il cervello dei soggetti che lavoravano meditativamente aveva imparato a non rimuginare continuamente, indirizzando le risorse pensative liberate concentrandosi sul test.

"Meditare aiuta i pazienti a dirigere la propria attenzione  ha dichiarato il dottor Keune  –  e  li  rende  meno  inclini  a  perdersi  in  considerazioni  negative".

Allo stesso modo di Keune anche la psicologa Bethany Kok, sta indagando sul potere di guarigione della mente. La scienziata americana studia in particolare il nervo vago.

Insieme ai colleghi della University of North Carolina la Kok ha portato avanti un interessante esperimento: per nove settimane 65 donne e uomini ogni sera dovevano annotare in un questionario le esperienze e i sentimenti sia positivi che negativi della giornata.

La metà del gruppo partecipava poi a un corso di meditazione dove si imparava ad esprimere sentimenti come amore, gentilezza e compassione.

Bethany Kok ha presentato il risultato della ricerca sulla rivista Psychological Science: ebbene, il tono del nervo vago di coloro che meditavano è aumentato in modo significativo.




"Chi alimenta buoni sentimenti migliora il tono del proprio nervo vago conclude la Kok, che oggi lavora al Max Planck Institute for Human Cognitive and Brain Sciences di Lipsia – e questo a sua volta è collegato con una buona salute e probabilmente con un allungamento della vita".

Il nervo, da sempre poco conosciuto, potrebbe rappresentare il collegamento decisivo tra sentimenti positivi e salute fisica. "Le conoscenze acquisite – così il Dr. Thomas Schlaepfer dalla Clinica di Psichiatria e Psicoterapia dell'Università di Bonn – rendono molto verosimile che il nervo vago sia proprio la struttura di collegamento tra corpo e anima".

"È lo Spirito ad edificare il corpo" scriveva Friedrich Schiller oltre due secoli or sono. Ed ecco che – passo dopo passo – la neuroscienza riconosce quello che il poeta, che peraltro era anche medico, sosteneva: vale a dire che l'Anima può cambiare il corpo.

Psicologi e medici, attualmente, stanno lavorando in molti ospedali universitari per abbinare alla medicina moderna tecniche meditative ricavate dal Buddhismo e dall'Induismo.

Nel suo libro "La Meditazione per gli scettici" Ulrich Ott vom Bender dell'Institute of Neuroimaging dell'Università di Giessen illustra il sentiero della meditazione, utile "ad ampliare la coscienza e a liberarsi dagli stereotipi comportamentali di pensiero acquisiti".

Anche al Massachussetts General Hospital di Boston è recentemente stata eseguita una ricerca su 15 pazienti, inizialmente agitati, con sonno disturbato e pieni di preoccupazioni. La diagnosi: disturbi d'ansia generalizzata.

Per otto settimane hanno frequentato un corso di meditazione; al termine erano in grado di controllare meglio le loro paure e hanno ricominciato a dormire bene.

L'indagine ha rivelato che il loro cervello, meditando, aveva subito una modificazione positiva; zone della corteccia prefrontale (deputata alla coscienza di sé) registravano una irrorazione sanguigna superiore, così come le aree che presiedono alla regolazione del sentimento.




Inoltre si evidenziava una maggiore connessione tra la corteccia prefrontale e l'amigdala, il centro della paura nel cervello, rispetto ai pazienti che non avevano meditato.

"Nell'essere umano vi sono elementi chiave per la guarigione - sostiene Winfried Rief, del Dipartimento di Psicologia Clinica e Psicoterapia dell'Università di Marburg – egli, se vuole, può influenzare il suo recupero anche con gravi malattie fisiche".

"Per guarire con lo Spirito si ha bisogno della connessione tra anima e corpo", dice lo psicologo Manfred Schedlowski, dell"Istituto di Psicologia Medica e Immuno-biologia Comportamentale dell'Università di Essen.

"Sia che io mediti o che il mio medico susciti un'aspettativa in me, produco dei cambiamenti biochimici che raggiungono i miei organi attraverso il sangue e i nervi".

Che un atteggiamento positivo verso l'esistenza e la salute siano collegati, viene confermato   anche   dagli  studi  epidemiologici.

Negli Stati Uniti, i ricercatori hanno studiato fotografie di 196 giocatori di baseball, a partire dal 1952, individuando quelli che sorridevano. 

Poi hanno ricercato quelli ancora in vita nel 2009. Risultato: quelli che si mostravano sorridenti avevano avuto un grado di mortalità molto più basso!

Ma non è tutto.

Alla Duke University Medical Center hanno scoperto che anche la Fede garantisce maggiore serenità. In uno studio su 3.851 anziani in North Carolina, coloro che pregano e meditano, hanno avuto una vita più lunga. (Cfr. anche QUI; ndr).


Geras Tonas Kiekvienam

La psicologa Julianne Holt-Lunstad ha analizzato 148 studi di questo tipo con dati provenienti da oltre 300.000 persone. L'esito è che vive più a lungo chi abbia legami sociali, e con un tasso di sopravvivenza maggiore del 50%!

In altre parole, sentirsi soli è nocivo quanto fumare, non fare esercizio fisico ed essere in sovrappeso.

Di grande importanza ed efficacia naturalmente anche il rapporto medico-paziente; da molte ricerche condotte negli ultimi anni si è visto come un contatto di fiducia nei confronti del medico possa aiutare enormemente il malato ad attivare le forze di guarigione latenti in lui.

Infine, alcuni ricercatori statunitensi hanno recentemente riconosciuto come cuore e Spirito siano strettamente legati. Hanno studiato 201 uomini e donne con problemi coronarici, di cui la metà praticava la meditazione trascendentale.

Questi ultimi hanno potuto ridurre il proprio stress e rinforzare il cuore, con l'effetto che quelli che meditavano hanno subìto un minor numero di attacchi cardiaci ed ictus e hanno vissuto più a lungo.

Insomma – concludono gli scienziati giustamente affascinati da questa straordinaria capacità dell'essere umano – la meditazione agisce sul cervello come una fontana di giovinezza.

Essa incrementa la materia grigia nelle regioni del cervello che sono collegate ad attenzione, concentrazione e memoria. In questo modo, contrasta attivamente stati di tensione e di esaurimento.

Inoltre, non rafforza solo il cerebro, ma anche i processi vitali del corpo. Insomma, il sistema immunitario funziona meglio, la pressione sanguigna diminuisce, aumenta l'attività degli enzimi.

Vi pare poco?

Poi, magari, meditare potrebbe anche aiutarci a capire meglio il mondo e noi stessi, ma quella è un'altra storia...

Piero Cammerinesi 

Relazione, adattamento e cura di Sebirblu.blogspot.it


giovedì 25 giugno 2015

E fu così che la Radice Cristiana lasciò l'Europa!




E fu così che la Radice Cristiana fu estirpata dall'Europa!

Tre le cause: una radicale mutazione sociale, una UE anti-religiosa, l'immigrazione.
E poi c'è Bergoglio...

Una  progressione  straordinaria  sta  avvenendo  sotto  i nostri occhi e nelle nostre menti di cui non cogliamo la portata e che è ben più importante e radicale della crisi economica:  il Cristianesimo  sta  lasciando  l'Europa.

Tre fattori stanno spingendo in quella direzione. Il primo è l'ormai secolare scristianizzazione del Vecchio Continente che sta accelerando a passi da gigante.

Un processo che non riguarda solo il sentimento religioso, la partecipazione ai riti e alle messe, il crollo delle vocazioni, ma che investe il senso di appartenenza alla civiltà cristiana e che va dalla cultura al sentire comune, dagli orientamenti di fondo alla vita quotidiana.

Quel che appariva come naturale e civile, consolidato nei millenni, nei costumi e nei cuori, sta cadendo ad una velocità sorprendente e investe in primo luogo la persona in rapporto alla vita e al sesso, alla nascita e alla morte; subito dopo travolge la famiglia in ogni aspetto. E la morale, i costumi, i linguaggi.

Sconcertano e indignano convinzioni comuni da secoli, in vigore fino a vent'anni fa. I mutamenti che sta imponendo la crisi economica alla vita quotidiana europea sono ben poca cosa rispetto alle mutazioni antropologiche di portata radicale che stiamo vivendo.

Profetica visione di questo crepuscolo espresse Sergio Quinzio in un testo del 1967 ora ripubblicato da Adelphi ‒ "Cristianesimo dall'inizio alla fine".

Al primo fattore sociale e culturale si è unito un secondo elemento istituzionale: la UE non esprime una comune visione storica e strategica, culturale e spirituale ma è forte, evidente e prevalente la spinta ad emanciparsi da ogni legame con la civiltà cristiana.

La colpa iniziale della UE si rivelò già nel rifiuto di riconoscere, come chiesero invano San Giovanni Paolo II e Papa Benedetto XVI, le radici cristiane d'Europa, insieme alla civiltà greco-romana.


Danny Hahlbohm

Quelle origini erano peraltro l'unica base comune su cui poter fondare l'Europa, che per il resto si è divisa e lacerata nei secoli.

Ma tutte le norme che sono seguite, gran parte delle decisioni assunte dai consessi e delle sentenze delle corti europee, sono state improntate ad una evidentissima scristianizzazione europea.

Ciò è avvenuto nonostante la presenza di un partito popolare d'ispirazione cristiana per anni maggioritario in seno all'Europa. E nonostante la leadership di Angela Merkel, alla guida di quel partito e della nazione-egemone nell'Unione.

Il filo comune che ha tessuto la UE è stato affidato alla moneta e alle linee economico-finanziarie, sradicando ogni possibile richiamo all'unità di natura meta-economica, salvo un vago illuminismo imperniato sui diritti umani.

Il terzo fattore è la massiccia pressione degli immigrati, in prevalenza di religione islamica che si ammassa sulle sponde del Mediterraneo. Gli 800.000 migranti pronti a partire, di recente paventati, costituiscono solo una parte.

Perché, come ha notato l'ex presidente della commissione europea Romano Prodi, la migrazione nordafricana sarà ben poca cosa rispetto all'esodo delle popolazioni subsahariane che ci attende.

A parte gli evidenti traumi e disagi sociali e civili, in tema di accoglienza e ordine pubblico, quell'invasione produrrà un'ulteriore alienazione della cristianità in Europa.

Certo, avverrà pure l'inverso, la conversione di molti di loro al cristianesimo; ma più difficile sarà nei confronti di chi ha già una forte impronta islamica.

A  questi  tre  fattori  imponenti  se  n'è  aggiunto un quarto,  che  da un verso risponde ai primi tre, dall'altro induce la Chiesa a non subire ma a favorire questo «decentramento» del cristianesimo: l'elezione di un Papa "venuto dalla fine del mondo" e i passi del suo pontificato.




Finora i successori di Pietro, in stragrande maggioranza, erano italiani, se non romani (Santa Romanesca Chiesa, diceva il Cardinal Ottaviani); ora, per la prima volta,  ne abbiamo uno di provenienza extra-europea.

Del resto i cattolici devoti sono più numerosi in Sud America che qui, nell'àmbito del Vecchio Continente.

Bergoglio non ha vissuto la crisi spirituale d'Europa se non di riflesso, non ha dovuto confrontarsi col nichilismo pratico di tale Continente sazio di storia e declinante, né con la relativa scristianizzazione delle vecchie società avanzate.

Viene dalla periferia giovane e parla un linguaggio che sembra post-conciliare ma che è anche pre-moderno, quando la Cristianità permeava la vita quotidiana e non era un fenomeno minoritario.

Un catechismo elementare, Dio, il Diavolo, i Santi, tutto a portata di mano. E i suoi messaggi, dal Brasile a Lampedusa, hanno spostato la visione della Chiesa e il suo baricentro dall'Europa al sud del mondo.

L'elezione di Papa Francesco avviene dopo la sconfitta culturale e pastorale dei due pontefici precedenti, soprattutto di Benedetto XVI, che erano ripartiti da dove si era perduto il Cristo, dall'Europa, tentando di affrontare la crisi religiosa. Con il loro fallimento va declinando il Cattolicesimo romano.

Ora si tenta di riavviare il Cristianesimo partendo dalle periferie, dai più umili, dai devoti più ingenui. Insomma le fondamenta cristiane stanno ritirandosi dall'Europa, e cercano di risalire dai bordi, visto che il portone principale è inagibile.

Dal punto di vista religioso, evangelico e pastorale, è arduo esprimere un giudizio, soprattutto se si considerano i disegni della Provvidenza. La Chiesa muta registro, e non si tratta di sinistra, di terzomondismo o pauperismo.

È un fenomeno più grande, che peraltro reagisce ad un evidente processo di espulsione del Cristianesimo dalla vita europea.

È più saggio, per ora, sospendere le valutazioni sulla Chiesa di Bergoglio, pur non mancando di criticare le singole scelte. 

(Infatti, essa avrà probabilmente delle inevitabili svolte al Sinodo d'autunno, come uno scisma per esempio, annunciato da molte profezie, vedere QUIQUI e QUI; ma consiglio vivamente di leggere con attenzione anche QUI, dopo le sarcastiche considerazioni del Papa su Medjugorje; ndr). 


"Lo Scisma" di Vibert Jean Georges

È vano arroccarsi in una posizione di pura difesa del cattolicesimo romano. Non si può pensare che la Chiesa possa ridursi ad una setta di ortodossi, decisamente minoritaria ed estranea rispetto al mondo che la circonda.

La limpidezza integrale si addice agli gnostici, agli iniziati, mentre il Cristianesimo è una religione coram populo, perché lì avverte la voce di Dio.

Il problema da affrontare non riguarda il versante religioso ma quello civile ed esistenziale, di un'Europa privata delle sue tradizioni e in fuga dalla sua civiltà, devota solo all'Economia e alla Tecnica.

Essa non sta sostituendo la visione cristiana della vita con un'altra, ma con la perdita di qualsiasi visione e il primato della purezza del vivere. E chiama libertà il suo disperato perdersi nel nulla.

Marcello Veneziani

Relazione, adattamento e cura di: Sebirblu.blogspot.it

Fonte: ilgiornale.it

sabato 13 giugno 2015

Discernere il grano dal "Bergoglio", Falso Profeta




«La Verità, soprattutto quando incombe un pericolo,

deve essere predicata in pubblico, 

né deve farsi il contrario
per il fatto che alcuni se ne scandalizzano». 

San Tommaso d'Aquino

Sebirblu, 13 giugno 2015

Proprio così cari Amici, ed è per questo che mi accingo a darvi un ulteriore contributo di riflessione sul tempo che tutti ormai stiamo vivendo ma di cui soltanto pochi rilevano  la  drammaticità.

Già di questo papa ho parlato QUI, soprattutto per quanto concerne le numerose profezie che pare lo riguardino personalmente,  ma sono le sue esternazioni  ad essere veramente sconcertanti, se non addirittura eretiche, a sconvolgere completamente il mondo cristiano! (Cliccare su "Bergoglio", alle Etichette, per tutti gli articoli anche recentissimi).




L'Apocalisse di Giovanni al capitolo 17, 4-5 dice:

«Ed uno dei sette Angeli mi parlò dicendo: Vieni, Io ti mostrerò il giudizio della gran meretrice che siede su molte acque!...

E la donna era vestita di porpora e di scarlatto... aveva in mano un calice d'oro pieno di abominazioni e delle immondizie della sua fornicazione, e sulla fronte aveva scritto un nome:

Mistero, Babilonia la grande, la madre delle meretrici e delle abominazioni della Terra.»




La "Gran Meretrice" simbolizza la Chiesa apostata che aveva promesso di appartenere soltanto a Gesù Cristo, ed invece ha commesso adulterio con il mondo.

Essa rappresenta quindi la religiosità collegata strettamente alla vita materiale e personifica tutto ciò che di infedele, ipocrita, idolatra e persecutorio si è manifestato nell'ambito ecclesiale sin dall'inizio della sua esistenza.

Ma soprattutto è questo il momento in cui Babilonia, la grande prostituta, sta imponendosi a livello planetario come massima confusione spirituale, servizio "umanitario", ed estrema corruzione nel cuore della Chiesa stessa.

È interessante notare che, proprio come si sta delineando sempre più un Nuovo Ordine Mondiale, allo stesso modo sta emergendo un disegno ben preciso di accentramento religioso nell'intento del suo massimo esponente: il Pontefice di Roma. (Cfr. QUI).

Seguendo quello che ci tramanda l'Apocalisse, potremmo identificare benissimo questo personaggio con il "Falso Profeta" che con il suo comportamento "umile e dimesso" ma ambiguo, contribuisce a portare fuori strada innumerevoli masse che entusiasticamente gli danno il proprio assenso.

«Poi vidi un'altra bestia, che saliva dalla Terra, ed aveva due corna come quelle di un agnello, ma parlava come un dragone...» (Apoc. 13,11) e in questa descrizione si ravvisano le parole di Gesù:

«Guardatevi dai falsi profeti, i quali vengono a voi in vesti da pecore, ma dentro sono lupi rapaci. Voi li riconoscerete dai loro frutti» (Mt. 7, 15-16).




Ed ecco "alcuni frutti" del «magistero bergogliano» che sottopongo alla vostra attenzione...

«Il Figlio di Dio si è incarnato per infondere nell'anima degli uomini il sentimento della fratellanza. Tutti fratelli e tutti figli di Dio».


Cristo non «si è incarnato per infondere nell'anima degli uomini il sentimento della fratellanza», ma per redimerli dalla schiavitù della Caduta originaria (QUI), ri-generandoli nella Risurrezione, unica ragione che rende possibile ogni autentica fratellanza, che non è quella di conio umanitaristico che emerge da questi discorsi!

Inoltre, non siamo tutti figli di Dio: siamo tutti creature. Il Figlio è Uno solo e non è stato creato ma generato, infatti Cristo è il Verbo, la Seconda Persona della S.S. Trinità, della stessa sostanza (consustanziale) del Padre, che si è fatto uomo in Gesù, non in tutti gli uomini. 

«Gesù è venuto al mondo per imparare ad essere uomo, ed essendo uomo, camminare con gli uomini»

(Omelia a Santa Marta, 15 settembre 2014 -

"Gesù è venuto al mondo per imparare ad essere uomo"? Ma secondo voi, dal momento che dovrà giudicare i vivi e i morti al Giudizio finale ("Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo..."; 2 Cor. 5, 10), avrebbe imparato tutto in 33 anni o era ed è Onnisciente di Suo?

Egli infatti, come detto sopra, è il Secondo Termine Trinitario, ossia il Figlio-Amore, e non ha alcuna necessità di "imparare"... ma semmai quella e sempre soltanto di insegnare! (Leggere, QUI, l'analisi esoterica del Prologo, alla sezione intitolata "L'Aurora del Terzo Millennio").


Simon Dewey

«Agli occhi di Dio noi siamo la cosa più bella, più grande, più buona della Creazione: anche gli Angeli sono sotto di noi, noi siamo più degli Angeli».


Dalla Sacra Scrittura:

- Salmi 8, 6: Cos'è l'uomo perché te ne ricordi? Il figlio dell'uomo perché te ne curi?... Eppure l'hai fatto di poco inferiore agli Angeli...

- Mt 18, 10: "Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro Angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei Cieli".

«Se c'è un bambino che ha fame e che non riceve un'educazione, quello che deve interessarci è che smetta di aver fame e riceva un'educazione. Non importa se a dargli questa educazione siano i cattolici, i protestanti, gli ortodossi o gli ebrei. Non m'interessa. M'interessa che lo educhino e lo sfamino. Su questo dobbiamo metterci d'accordo»

(Intervista a Gerson Camarotti, di Globo News, 25 luglio 2013 – O. R., 1 agosto 2013 -

È molto evidente che Bergoglio vede semplicemente il cristianesimo come una religione fra le tante, quella che ognuno "crede" o "preferisce"... ma ciò che maggiormente emerge è quel "non mi interessa", la sua indifferenza totale in contrasto assoluto con il suo "ruolo" di Vicario di Cristo.

È naturale che necessiti dare il pane ad un affamato prima di parlargli dell'Altissimo, come Gandhi ci ha insegnato, ma non sottovalutando mai che: «Non di solo pane vive l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio» (Mt. 4, 4).

«Il proselitismo è una solenne sciocchezza, non ha senso. Bisogna conoscersi, ascoltarsi e far crescere la conoscenza del mondo che ci circonda. A me capita che dopo un incontro ho voglia di farne un altro perché nascono nuove idee e si scoprono nuovi bisogni.

Questo è importante: conoscersi, ascoltarsi, ampliare la cerchia dei pensieri. Il mondo è percorso da strade che riavvicinano e allontanano, ma l'importante è che portino verso il Bene».

(Intervista rilasciata a La Repubblica, 1 ottobre 2013 -

Il proselitismo è una solenne sciocchezza?... Peccato che è l'esatto contrario di quanto il Cristo asserisce nei Vangeli!:

«Andate dunque ed ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato.» (Mt. 28, 19-20).

Estratti da: 


"Andate nel Mio Nome ed ammaestrate tutte le genti..." di Harry Anderson

La religione ha il diritto di esprimere la propria opinione al servizio della gente, ma Dio nella Creazione ci ha resi liberi: l'ingerenza spirituale nella vita personale non è possibile»


Quale religione? Perché non dire semplicemente la Chiesa? Ambiguità sibillina, caratteristica detestabile in chi ha ricevuto la missione di «catechizzare tutte le genti», ma espressione ricorrente sulle labbra di Francesco…

E soprattutto, è indispensabile affermare che la Chiesa non esprime assolutamente «la sua opinione», essa ammaestra le nazioni, in conformità col mandato ricevuto dal suo Divino Maestro.

Ed è in questo contesto che si attaglia la frase successiva:

«Vivi e lascia vivere».

(Dieci consigli per vivere meglio -

Tra questi "consigli" c'è anche quello che dice: «La domenica è per la famiglia»...

Forse il papa si dimentica che nell'ambito cattolico la domenica viene ricordata per la Risurrezione di Gesù (Mc. 16,2; Lc. 24,1; Gv. 20,1) e quindi santificata attraverso la partecipazione all'Eucaristia e alla Messa che è il primo dei cinque Precetti della Chiesa?

È dal 3 novembre 383 che il pagano "dies Solis" (giorno del Sole) venne rinominato "dies Dominicus" (giorno del Signore) e in tale forma è giunto fino a noi.

«I più gravi dei mali che affliggono il mondo in questi anni sono la disoccupazione dei giovani e la solitudine in cui vengono lasciati i vecchi». 

(Intervista rilasciata a La Repubblica, 1 ottobre 2013 -

Dunque (sic!), per Bergoglio i più grandi mali dell'Umanità sono la disoccupazione dei giovani e la solitudine dei vecchi... Non ci sono parole sufficienti per una simile asserzione! Ma l'Apostasia crescente che inaridisce sempre più il cuore degli uomini dove la mette?

È LA DIMENTICANZA di DIO e della PROPRIA ORIGINE l'immenso dramma di tutta la popolazione umana! Non si sarebbe altrimenti arrivati a questo punto di degradazione  abissale  di  qualsiasi  tipo  di  valori!

«Vi incoraggio a continuare ad adoperarvi per creare questo villaggio umano, sempre più umano, che offra ai bambini un presente di pace e un futuro di speranza». 

(Terzo Incontro mondiale dei Direttori delle “Scholas occurrentes”, Vaticano, 5 settembre 2014 - 

Certamente!... sempre più umano... ma la Trascendenza  dello  Spirito  dov'è?  Questa è sempre e solo Immanenza e non si intravede nulla per cui il Papa attuale sia soprattutto  un  Pastore  di  Anime!

E ancora:

«Io credo in Dio. Non in un Dio cattolico, non esiste un Dio cattolico, esiste Dio. E credo in Gesù Cristo, sua incarnazione. Gesù è il mio maestro e il mio pastore, ma Dio, il Padre, Abbà, è la Luce e il Creatore. Questo è il mio Essere».

(Intervista rilasciata a La Repubblica, 1 ottobre 2013 -

Ma quest'uomo, sa veramente quello che dice? Chi è il Cristo per lui? Tutti noi siamo incarnazioni di Dio in quanto in ognuno alberga la Scintilla Divina! Ciò si presta ai più ambigui travisamenti e a confusione totale, tanto più quando aggiunge: "... ma Dio, il Padre, Abbà, è la Luce e il Creatore...".

Perché, il Cristo chi è? Cosa vuol dire quel "ma"... che ne prende le distanze? Non ha forse il Cristo detto in tutta la Sua Maestà: "Io Sono la Luce del mondo, chi segue Me non cammina nelle tenebre, ma avrà la Luce della vita"? Gv. 8, 12.




Non parliamo poi delle frasi da lui pronunciate sulla Vergine Maria...

«La Madre di Gesù è stata la perfetta icona del silenzio… Penso a quante volte ha taciuto e quante volte non ha detto quello che sentiva… fino al silenzio più crudo, ai piedi della Croce. Il Vangelo non ci dice nulla... se ha detto una parola o no… Era silenziosa, ma dentro il suo cuore, quante cose diceva al Signore!:

"Tu, quel giorno ‒ questo è quello che abbiamo letto ‒ mi hai detto che sarà grande; Tu mi ha detto che gli avresti dato il Trono di Davide, suo padre, che avrebbe regnato per sempre e adesso lo vedo lì!". La Madonna era umana! E forse aveva la voglia di dire: "Bugie! Sono stata ingannata!"»

(Omelia a Santa Marta, 20 dicembre 2013 -

«La Chiesa e la Vergine Maria sono mamme, ambedue; quello che si dice della Chiesa si può dire anche della Madonna e quello che si dice della Madonna si può dire anche della Chiesa!… Amiamo la Chiesa come si ama la propria mamma, sapendo anche comprendere i suoi difetti?

Tutte le mamme hanno difetti, tutti abbiamo difetti, ma quando si parla dei difetti della mamma noi li copriamo, li amiamo così. E la Chiesa ha pure i suoi difetti: la amiamo così come la mamma, la aiutiamo ad essere più bella, più autentica, più secondo il Signore?»

(Udienza generale dell'11 settembre 2013 -

Incredibile!... Ma ci rendiamo conto? Questa equiparazione sostiene, di fatto, che anche la Madonna dovesse avere dei difetti... dunque non sarebbe la "Immacolata Concezione"!?  Ma  che  papa  è  questo???

«E vi chiedo di pregare per me, perché questo lavoro è un lavoro "insalubre", non fa bene… [ride]. Pregate per me!»

(Basilica Vaticana – Altare della Cattedra – Mercoledì 28 agosto 2013 – Saluto al pellegrinaggio dei giovani della Diocesi di Piacenza-Bobbio - 

Seppure scherzando, ma intanto lo dice, Bergoglio chiama "lavoro" il suo ruolo e per di più "insalubre"!

«Ti si sono incollate le mani?» 

(Ad un chierichetto che, a mani giunte, accoglie l'arrivo di papa Francesco nelle Grotte Vaticane il 2 novembre 2013, il Papa fa abbassare le mani.





«Non si deve pensare che l'annuncio evangelico sia da trasmettere sempre con determinate formule stabilite, o con parole precise che esprimano un contenuto assolutamente invariabile».


«Nel suo costante discernimento, la Chiesa può anche giungere a riconoscere consuetudini proprie non direttamente legate al nucleo del Vangelo, alcune molto radicate nel corso della storia, che oggi ormai non sono più interpretate allo stesso modo e il cui messaggio non è di solito percepito adeguatamente.

Possono essere belle, però ora non rendono lo stesso servizio in ordine alla trasmissione del Vangelo. Non abbiamo paura di rivederle. Allo stesso modo, ci sono norme o precetti ecclesiali che possono essere stati molto efficaci in altre epoche, ma che non hanno più la stessa forza educativa come canali di vita».

(Evangelii Gaudium, § 43 -

Tutto ciò non è altro che il subdolo tentativo di preparare le genti del pianeta ad uno stravolgimento totale dell'insegnamento evangelico voluto dal Cristo stesso così come San Paolo nella Lettera ai Galati (1, 6-9) ammonisce:

"Mi meraviglio che così in fretta da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo passiate ad un altro vangelo. In realtà, però, non ce n'è un altro; solo che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo.

Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anatema! L'abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema (cioè scomunicato)!"

Per questo motivo, necessita essere molto vigili cari Amici, specialmente a quello che accadrà dopo il Sinodo di ottobre con tutte le "novità dottrinali e libertarie"!

«Sì, in questo cercare e trovare Dio in tutte le cose resta sempre una zona di incertezza. Deve esserci (sic!). Se una persona dice che ha incontrato Dio con certezza totale e non è sfiorata da un margine di incertezza, allora non va bene.

Per me questa è una chiave importante. Se uno ha le risposte a tutte le domande, ecco che questa è la prova che Dio non è con lui. Vuol dire che è un falso profeta, che usa la religione per se stesso.

Il rischio nel cercare e trovare Dio in tutte le cose è dunque la volontà di esplicitare troppo, di dire con certezza umana e arroganza: "Dio è qui". Troveremmo solamente un dio a nostra misura»

(Intervista a Papa Francesco, di Antonio Spadaro, 19 agosto 2013 - 

Ma tutto ciò è FALSO, e direi DIABOLICO!

Questo modo di parlare getta un velo di dubbio e di ambiguità su principi e fatti interamente essenziali per la fede e la morale. Sembrerebbe, addirittura, che la posizione veritiera sia quella che maggiormente si oppone alla sana dottrina.

Ma nel momento in cui l'individuo realizza il proprio SÉ DIVINO, prendendo quindi coscienza della sua maestosa Origine, NON HA PIÙ DUBBI! Entra automaticamente nella CERTEZZA ASSOLUTA di ESSERE una Scintilla Divina!




In Gv. 16,13 Gesù precisò: "Quando verrà lo Spirito di Verità, egli vi guiderà alla Verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future", ed è quello che succede ad ogni Anima che sperimenta il Vero Risveglio interiore dell'IO SONO!

Scopriamo così che il Principio Cristico è in noi, e di conseguenza anche quel "Io Sono la Via, la Verità e la Vita" (Gv. 14, 6), vale a dire la Luce che rischiara lo Spirito mettendolo nella condizione ideale di "discernimento" per riconoscere la VERITÀ autentica.

È per questo che Gesù disse anche: «Conoscerete la Verità, e la Verità vi farà liberi» (Gv. 8, 32).

Durante il suo viaggio a Manila nel gennaio di quest'anno, il Pontefice, rispondendo ad un cronista francese che gli aveva chiesto "fino a che punto si può arrivare con la libertà d'espressione", ha replicato: "Sì alla libera espressione, ma se il mio amico Gasbarri dovesse dire una parolaccia sulla mia mamma, si aspetti un pugno".

Naturalmente una tale risposta da un Vicario di Cristo si commenta da sé rispetto alla frase evangelica riportata da Mt. 5, 39: "...anzi, se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l'altra...".

Così come per la frase infelice: "Alcuni credono che per essere buoni cattolici dobbiamo essere come conigli... No... Paternità responsabile"... e non aggiunge altro sull'argomento, lasciando a tutti piena libertà di interpretazione.

«Ciascuno di noi ha una sua visione del Bene e del Male. Noi dobbiamo incitarlo a procedere verso quello che lui pensa sia il Bene… E qui lo ripeto. Ciascuno ha una sua idea del Bene e del Male e deve scegliere di seguire il Bene e combattere il Male come lui li concepisce. Basterebbe questo per migliorare il mondo».

(Dialogo con Eugenio Scalfari, 1 ottobre 2013 -

Non ci sono parole! Che disastro!!! Mi auguro almeno che più gente possibile prenda coscienza di come stiano veramente le cose dall'alto della Cattedra di Pietro!




Conclusione

Termino questa avvilente sequela di sproloqui bergogliani con una notizia che sebbene risalente all'ottobre del 2014, non tutti conoscono.

Sua "Santità" papa Bergoglio ha deciso di affittare la sacra e magnifica Cappella Sistina alla Casa automobilistica Porsche per un evento aziendale privato in cui 38 persone, pare a 5.900 dollari a testa, hanno ascoltato un concerto di Gioacchino Rossini diretto dal maestro Ciro Visco, per poi sedersi ad una "cena di gala" nel bel mezzo dei Musei Vaticani.

"Si tratta di un'iniziativa che sosterrà progetti di solidarietà del Papa – ha detto Monsignor Paolo Nicolini, il direttore amministrativo dei Musei Vaticani – e si rivolge a grandi aziende che, attraverso il pagamento di una tassa, possono contribuire alle attività di beneficenza".

Altri concerti si sono tenuti nel prestigioso luogo, ma sono stati concessi a gruppi privati della Chiesa, e per eventi organizzati in onore di Papa Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.

Questa è la prima volta che la preziosa Cappella Sistina, sede solenne dei Conclavi per le elezioni pontificie (costruita tra il 1473 e il 1484 da Papa Sisto IV ed affrescata da Michelangelo dal 1508 al 1512), è stata affittata ad una società per un evento commerciale che è stato pure reclamizzato dalla rivista Quattroruote.



Anche se questa decisione potrebbe essere accolta dalla maggioranza perché "Il fine giustifica i mezzi", rimane però un fatto assolutamente vergognoso che già indusse il Cristo ad intervenire con la Cacciata dei mercanti dal Tempio, e che si ripete purtroppo anche oggi:

"Ed insegnava loro dicendo: «Non sta forse scritto: – La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le genti? – Voi invece ne avete fatto una spelonca di ladri!» (Mc. 11,17).

Che dire... questo papa è già stato fatto oggetto di lugubri ed espliciti segnali come al Conclave QUI, e le colombe aggredite dal corvo e dal gabbiano QUI, ma a mio parere, il 6 giugno nella sua visita in Bosnia Erzegovina, si è avuto un ulteriore e chiaro ammonimento dal Cielo:

«Durante la Messa della mattina allo stadio Kosevo di Sarajevo, il Pontefice si è presentato con il Pastorale aggiustato con lo scotch. Nel trambusto che ha preceduto la funzione, il bastone infatti è caduto rompendosi proprio poco sotto il Crocifisso.

Il cerimoniere pontificio, Monsignor Guido Marini, ne ha prima cercato un altro e poi ha dovuto ricorrrere ad una soluzione d'emergenza, quella di metterlo insieme con dello scotch.




Il Pastorale portato da Bergoglio è lo stesso che apparteneva a Paolo VI, e che poi è stato utilizzato anche da Giovanni Paolo II durante l'intero suo mandato. È la prima volta che accade una cosa simile!...»


Chissà perché... dico io! Sappiamo tutti che il caso non esiste... o pensiamo davvero che sia stata solo una sfortunata coincidenza? Alla luce di una prospettiva sostanziale, non vuole forse significare che quest'uomo non è degno di essere il rappresentante di Cristo sulla Terra? Già... infatti ne è il Falso Profeta!

Relazione, adattamento e cura di Sebirblu.blogspot.it