domenica 26 giugno 2022

Risposte ad hoc per Ricercatori Seri ed Impegnati


"Predicazione in parabole" di Rudolf Yelin der Ältere (1864-1940)

Sebirblu, 26 giugno 2022

Un recente post (QUI) ed altri di pari sostanzialità hanno suscitato da parte dei lettori alcune domande, tra le quali due, di indiscusso interesse generale e quindi meritevoli a mio parere di una risposta pubblica per una corretta e proficua crescita interiore.

Il primo quesito, un enigma per molti, riguarda il seguente brano di Matteo 13, 10-17:

"Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli chiesero: «Perché parli in parabole con loro?».

Gesù rispose: «Perché a voi è concesso di conoscere i misteri del Regno dei cieli, ma a quelli là fuori no. Poiché a chi ha (l'umiltà e la fede; ndr) sarà dato e sarà nell'abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha (o che crede presuntuosamente di avere; ndr). Per questo parlo a loro in parabole: perché pur vedendo non vedano, e udendo non odano e non comprendano. Così, si compie in essi la profezia di Isaia 6, 9-10:

"Voi udrete, ma non intenderete, vedrete, ma non riconoscerete. Perché il cuore di questo popolo si è reso insensibile, son diventati duri d'orecchi ed hanno chiuso gli occhi per non vedere, gli orecchi per non udire e il cuore per non intendere e convertirsi affinché io li risani."

Ma beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono. In Verità vi dico: molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, e non l'udirono!»

Ora, analizziamo. Innanzitutto va precisato che al tempo della predicazione profetica di Isaia (intorno al 740 a.C.) vigeva la Legge Mosaica, ossia "l'occhio per occhio e dente per dente", detta anche "legge del taglione", e quindi non ci si può scandalizzare di certe espressioni o comportamenti che oggi ci appaiono drastici e incomprensibili.

Detto questo, bisogna considerare che, se per i popoli antichi Dio poteva apparire come un "dispensatore" di castighi in quanto "geloso" e "vendicatore", anche se "lento all'ira", in realtà non si può attribuire all'Eterno alcunché di negativo o di dannoso per qualsiasi essere da Lui creato, perché una delle Sue tre Prerogative* assolute ‒ oltre alla Potenza e alla Sapienza ‒ è l'Amore.

*Prerogative che corrispondono rispettivamente al Padre (Potenza), allo Spirito Santo (Sapienza) e al Figlio (Amore).


"Trinità" di Marcello Ciampolini

Quindi, pensare che sia Dio l'artefice dell'«indurimento del cuore» (come quello del faraone che non voleva lasciar liberi gli Ebrei), o dell'«accecamento spirituale» (affinché non si comprenda e si cada nell'errore), è una forma di blasfemìa che ai nostri tempi è intollerabile e inammissibile.

La spiegazione del suesposto passo evangelico, dunque, così difficile a comprendersi per tanti, risulta molto semplice se si considera che una norma ferrea e giusta regge l'Universo, ed è la «Legge di Causa e di Effetto».

In base a tale legge, viene facile capire che di fronte alla pertinacia ad oltranza di certi individui, governati non dal loro Spirito «dormiente» (che è Scintilla Divina; ved. QUI e QUI), ma dalle passioni più sfrenate (ved. QUI) e non dome che li animano ‒ come la superbia e l'orgoglio che offuscano l'intelletto, rendendo ciechi e quindi impedendo loro di discernere ‒ Dio si ritiri da essi nella sua elargizione di «Grazia illuminante» lasciandoli alle proprie convinzioni ostinate.

È esattamente quello che succede allorché qualcuno, sebbene ci sia il sole, si incaponisca a rimanere chiuso nella sua stanza buia e fredda senza esporsi ai raggi benefici e salutari dell'astro, sostenendo caparbiamente di star bene così.

Perciò, non è l'Eterno che «indurisce» i cuori o manda uno «spirito di inganno» affinché «non si pentano e non si convertano», ma è l'essere stesso che con la sua durezza e cocciutaggine si rinserra dentro il suo «abitacolo» e non si apre al flusso rigenerante dell'Altissimo che PERMETTE tutto ciò avendo creato gli esseri LIBERI e quindi anche «responsabili» delle loro scelte.

Ecco la «Legge di Causa e di Effetto» che sotto la spinta personale di ognuno si manifesterà positiva o negativa, a seconda dell'impulso dato, agendo esattamente come un boomerang, e non per mezzo del «maglio» di Dio scagliato con «potenza di inganno»* se taluno non accoglie o non vuol riconoscere il Vero, come tramandatoci da Paolo di Tarso che era, appunto, uno zelante dottore della Legge Mosaica.

*..."E per questo Dio invia loro una potenza d'inganno perché essi credano alla menzogna e così siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma hanno acconsentito all'iniquità." (2Tessalonicesi 2, 11-12).




Ritornando perciò alla domanda iniziale dei Discepoli sull'uso delle parabole adottato da Gesù verso le folle, la risposta è che Egli le utilizzò affinché potessero intendere coloro che dovevano intendere, poiché ogni individuo ha la propria ora... pertanto, le stesse divenivano chiara visione della realtà per coloro che erano già nella fede e per i quali tale ora era scoccata.

Ovviamente per tutti gli altri, le similitudini potevano servire da punto di partenza e diventare oggetto di riflessione per meglio sopportare la fatica, la lotta interiore o la conoscenza del proprio Sé.

Ed è di questo che dovrò occuparmi adesso con il secondo commentatore, animato dal desiderio di «riuscire ad avere un rapporto diretto e mistico col Divino»,  che  finora  non  ha coronato.

Sono anni e anni ormai che nel nostro mondo occidentale si parla di «illuminazione interiore», di «presa di coscienza», di «risveglio d'anima» e di tutto ciò che, in sintesi, dovrebbe essere il risultato di una seria meditazione.

È così sorprendente la superficialità con cui si ipotizza la scoperta più importante e fondamentale della vita di un uomo, come lo è la «Consapevolezza del proprio Sé», tanto da rimanere esterrefatti e sconcertati.

Lungi da me il voler esternare della facile retorica ma, obbiettivamente, quasi sempre mancano i requisiti indispensabili per sperare di riuscirci.

Così, malgrado l'oscurità spirituale sempre più fitta che ci attornia, indico la «Via Maestra» e il percorso da seguire a coloro che veramente vogliono intraprendere il Cammino che porta alla Vetta.



Non è possibile ingannare la Legge di Dio; non sono concesse scorciatoie. Da essa abbiamo ricevuto regole precise: ‒ I Dieci Comandamenti ‒ (malgrado, ahimè, quello che dice Bergoglio; ved. QUI).

Il primo di essi dice: «Io sono il Signore Dio tuo, non avrai altro Dio all'infuori di Me». Ebbene, chi è colui che non mette al primo posto l'interesse per la famiglia, per i figli, per il denaro, per la carriera, per l'eredità, per la salute, per l'ambizione e il potere?

Come si può credere che possa essere sufficiente una seppur metodica meditazione o un'intensa e reiterata preghiera per risolvere la nostra vita?

Dobbiamo sapere che l'osservanza dei «10 Articoli» che Mosè ricevette sul monte Sinai, SONO UN OBBLIGO, UNA «CONDITIO SINE QUA NON» per tutti gli uomini, nessuno escluso!

Questa è la PRIMA TAPPA se vogliamo davvero immetterci nel Sentiero della Risalita a Dio. Se non è così, necessita un approfondito esame introspettivo, altrimenti ci illudiamo e ci auto-inganniamo.

Se le nostre «carte» sono in regola, allora possiamo procedere verso la SECONDA TAPPA: seguire scrupolosamente la Nuova Legge di perfezionamento portata dal Cristo e magistralmente da Lui esemplificata attraverso l'Amore e l'Umiltà.

Queste sono le colonne portanti dell'edificio spirituale, senza le quali è impossibile giungere alla TERZA TAPPA, al Battesimo di Fuoco, al Risveglio dell'Io, al «Nosce te ipsum», in greco «gnōthi seautón», ossia il «Conosci te stesso» inciso sul frontespizio del Tempio d'Apollo a Delfi e utilizzato come motto preferito da Socrate. (Cfr. QUI).


"Socrate insegna agli studenti la Conoscenza di Sé"
Pier Francesco Mola (1612-1666)

Il Fuoco – Sapienza  rende  chiare e distinguibili  le  cose,  fa emergere  i contrasti, porta il discernimento necessario e con esso la Fede ardente, la certezza assoluta dell'esistenza dello Spirito, di gran lunga superiore al mondo fenomenico.

Se non avremo dunque purificato almeno in gran parte noi stessi (soprattutto con la rinuncia* a qualunque cosa ci stia umanamente a cuore) ed eliminato ampiamente il bitume dell'anima, non potremo aprirci «come il fiore di loto» alla Vita vera e ci crogioleremo pericolosamente in una vaga illusione di pseudo-spiritualità, senza alcun sigillo autenticato dalla Legge Divina.

*La parabola del tesoro e della perla preziosa (Matteo 13, 44-46)

"Il regno dei cieli è simile ad un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo,  poi va, pieno di gioia,  e vende tutti i suoi averi e compra quel campo.

Il regno dei cieli è simile ad un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra."

L'egoismo e l'orgoglio, frutti della superbia (cfr. QUI e QUI), sono esattamente il contrario dell'amore e dell'umiltà; elementi indispensabili per la seconda tappa; quindi, mancando questi, si rimane bloccati, non si può procedere!

Tutto il resto, fatto di protèrvia, di saccenterìa e di albagìa, diventa un parlare vano, blasfemo; è un carpire il Sacro, è un insulto a Dio che si dovrà pagare con «il pianto e lo stridor di denti», in base alle responsabilità personali o all'insipienza dei più.

Per capire meglio come realizzare i supporti della tappa intermedia per proseguire nella successiva, conviene chiarire.

L'evangelista Marco, nel paragrafo 12, versetti 28-34, riporta:

"Uno degli scribi che li aveva uditi discutere, visto che Egli aveva loro ben risposto, si accostò e Gli domandò: «Qual è il più importante di tutti i comandamenti?»




Gesù rispose:

Il primo è: «Ascolta, Israele, il Signore nostro Dio è l'unico Signore. Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza».

Il secondo è: «Ama il tuo prossimo come te stesso. Non c'è altro comandamento maggiore di questo».

Lo scriba replicò:

«Bene, Maestro! Tu hai detto secondo verità, che vi è un solo Dio e che all'infuori di Lui non ce n'è alcun altro; e che amarlo con tutto il cuore, con tutto l'intelletto, con tutta la forza e amare il prossimo come sé stessi è molto più di tutti gli olocausti e i sacrifici».

Gesù, vedendo che aveva risposto con intelligenza, gli disse: 

«Tu non sei lontano dal Regno di Dio». E nessuno osava più interrogarlo."

Tale passo si riferisce al Vecchio Testamento (Deuteronomio 6,5 e Levitico 19,18) che, come abbiamo visto, non è stravolto, né abolito, ma riaffermato con una certa forza.

Se Gesù ribadisce l'insegnamento antico con il Suo interlocutore, ciò è dovuto alla dura cervice della gente di allora, che non avrebbe potuto capire "ex abrupto" il nuovo  messaggio.

Infatti Egli soggiunge: «Tu non sei lontano dal Regno di Dio».

Il dovere di un buon israelita sarebbe stato quindi quello di amare Dio sopra ogni cosa e il prossimo (ALMENO) come sé stesso.

Ma il Messia ha portato l'Amore ad un'estensione tale da dare la Sua Vita per gli altri e, addirittura, per i Suoi nemici! Ecco la perfezione del Movimento Cristico! (Cfr. anche QUI).

Non più quindi il doverci limitare ad amare il prossimo come noi stessi, ma ad amarlo dimenticando, rinunciando, sacrificando il nostro ego, perché non c'è Amore più grande di questo!

Concetto "identico" a ciò che proclama il "Falso Profeta", Bergoglio, in questo video, astenendosi (intenzionalmente?) di parlare del Trionfo Sublime della Risurrezione Cristica (cfr. QUI), ma sottolineando il "Fallimento di Dio!"

SI PREGA DI APRIRE GLI OCCHI, GENTE!



Altro che dottrina stile New Age, che consiglia l'autostima ed il «volersi bene», come se noi non attuassimo questo già in abbondanza! È esattamente il contrario!

Gesù ci ricorda: «Chi ama la propria vita la perderà» (Gv. 12,25), e d'altra parte, se qualcuno avesse ancora qualche dubbio, vada a leggersi il brano di Giovanni 13,34 dove il Maestro Divino solennemente dice:

«Io vi lascio un Comandamento nuovo: 
Amatevi gli uni gli altri, come Io ho amato voi».

È evidente che il modo corretto di amare non è più ristretto come prima, ma totalmente espanso. E questo è il Vero Amore che Lui ci ha insegnato, perché così «tutti riconosceranno che siete miei discepoli». Gv. 13,35.

Ad Maiorem Dei Gloriam!


giovedì 23 giugno 2022

K. Emmerick VIDE Massoni/Ebrei DEMOLIRE la CHIESA




Sebirblu, 23 giugno 2022

L'articolo che segue è una parte significativa tratta dal 3° vol. (cap. 64 e 65) dell'opera "La Conjuration Antichrétienne" (La Congiura Anticristiana) di Mons. Delasuss (ved. QUI). Purtroppo questi tre libri non sono disponibili in italiano, ma solo in francese, QUI; però ce ne sono altri due, QUI e QUI, ancor più famosi, che consiglio vivamente di leggere.  

Ho tradotto alcuni brani riguardanti le visioni di Anna Katharina Emmerick sulla Massoneria  e  sul  complotto  ordito da questa setta  contro la cristianità  ‒  sostenuta e foraggiata da ebrei-sionisti ‒ che oggi, a distanza di oltre duecento anni sta per concludere il suo nefando progetto di distruggere la Chiesa Cattolica Apostolica Romana, voluta e fondata da Nostro Signore Cristo. (Cfr. QUI e QUI).



Cartolina postale del primo '900, raffigurante l'Uomo Nuovo che,
indossando il grembiulino massonico e tenendo in mano la cazzuola,
atterra un prete mentre si appoggia alla colonna spezzata dei "diritti dell'uomo" del 1789.
Ai lati si vedono tante sinistre entità e al suolo i simboli del papato e della Chiesa rovesciati.

Nel 1820, mentre il movimento dei Carbonari (derivato dalla Massoneria; ndt) era in piena attività, Katharina Emmerick ebbe delle visioni sulla Chiesa (ved. QUI e QUI; ndt) e sugli assalti che stavano per esserle sferrati contro:

«Ho visto, disse, la Basilica di San Pietro (simbolo della Chiesa Cattolica Romana) e un'enorme quantità di uomini impegnati a rovesciarla.» (Cfr. QUI; ndt).

Si sa che agli inizi del XIII secolo, Innocenzo III ebbe una visione molto simile. Le mura della Basilica di San Giovanni in Laterano, madre e maestra di tutte le chiese, sembravano aprirsi, mentre San Domenico e San Francesco cercavano di tenerle unite. (Ved. QUI; ndt).

La Emmerick,  più tardi,  precisò anche  di  aver visto  altri  uomini  intenti a riparare la Basilica di San Pietro accanto ai demolitori, aggiungendo che le linee operative addette alla distruzione si estendevano in tutto il mondo:

«Ero sorpresa di come tutto avveniva. I devastatori staccavano grossi blocchi dall'edificio; questi settari erano in gran numero e tra di essi c'erano degli apostati. Compiendo il loro lavoro, pareva che seguissero certe prescrizioni e regole.

Indossavano dei grembiulini bianchi, bordati di un nastro blu e guarniti di tasche. Avevano delle cazzuole infilate nelle cinture, sebbene fossero vestiti in fogge diverse. Si trovavano fra loro dei personaggi particolari, grandi e grossi, con uniformi e croci che non operavano come gli altri, ma si limitavano a segnare le pareti della chiesa con un attrezzo per indicarne la distruzione.

Mi sono accorta con orrore che tra loro v'erano anche dei preti cattolici. (Ella disse in seguito che individuava sulle labbra di quegli ecclesiastici le parole massoniche luce, scienza, giustizia, amore).

Spesso, quando i distruttori non sapevano bene come agire, si avvicinavano ad uno dei "capomastri" per ricevere istruzioni dal gran libro che teneva in mano, su cui era tracciato il piano d'azione programmata. Quando veniva loro indicata l'area marchiata, molto presto un altro pezzo cadeva, sgretolandosi sotto il martello degli "operai".

Il lavoro procedeva tranquillamente e a colpo sicuro con la suddetta tabella di marcia, senza attirare l'attenzione, né fare rumore; i saccheggiatori mantenevano l'occhio vigile su ciò.» (Ved. QUI; ndt).




È necessario ricordare che tutto questo fu redatto da Clemente Brentano, dietro dettatura di Katharina Emmerick.

Si poteva riportare meglio ciò che nessuno avrebbe supposto allora? Sarebbe stato possibile visualizzare e descrivere in modo più preciso come la guerra contro la Chiesa sarebbe stata condotta?

Noi constatiamo oggi, con grande sconcerto, che un piano capillare di distruzione è stato programmato molto tempo prima, per mezzo di una macchinazione diabolica. (Cfr. QUI e QUI; ndt).

Osserviamo gli addetti incaricati dell'esecuzione ripartiti fra tutte le contrade del mondo, i ruoli perfettamente distribuiti e ciascuno con le istruzioni di ciò che deve compiere.

In tutti i paesi cattolici, l'assalto è condotto simultaneamente, o in fasi successive, contro l'ottima posizione che il clero secolare occupa nello Stato e nelle diverse amministrazioni: contro i beni che gli permettono di vivere; comminandogli il divieto di rendere a Dio il culto che gli è dovuto; di insegnare alla gioventù e di alleviare la miseria. Infine, decimando gli Ordini religiosi e le congregazioni tradizionali. (Cfr. QUI, QUI e QUI; ndt).

Disse Katharina:

«Per  i  lavori  di  distruzione  all'interno  della  Chiesa,  ci  sono  gli  "ingegneri"  che  è  facile  nominare:  uno  attacca  la  Sacra  Scrittura,  l'altro  la  Teologia,  un  altro la  Filosofia,  questo  la  Storia,  quell'altro  il  Culto.  Esistono  soprattutto  gruppi internazionali incaricati di diffondere nel pubblico, e particolarmente tra la gioventù, lo spirito refrattario al dogma. (Cfr. QUIQUI; ndt).

Ho visto non solo i Massoni e i loro accoliti impegnarsi a disgregare la Chiesa dal di dentro e dal di fuori, ma anche il clero e i buoni fedeli che tentavano di ostacolarli e di contenere i disastri già fatti,  ma con poco zelo. 

I "difensori" sembravano sprovvisti di fede, di ardore e di metodo. Operavano come se ignorassero totalmente di cosa si trattasse e quanto grave la situazione fosse. Era deplorevole.»*

*Il 4 dicembre 1820 Katharina disse:

«Ho avuto una visione e un monito concernente numerosi preti che non davano ciò che avrebbero dovuto dare con il grande aiuto di Dio; ho visto anche quanto avrebbero dovuto rispondere di tutto l'amore mancato, il conforto, le esortazioni, gli ammaestramenti riguardanti i doveri religiosi che non offrono; per tutte le benedizioni  che  non  impartiscono,  sebbene la Forza  della  mano di Gesù  sia in loro, e per quello che omettono di fare a Sua somiglianza.» (Ved. QUI e QUI; ndt). 


Ancona, 24 giugno 2018: Messa celebrata per i vacanzieri che sono anche in barca... 

... e ai quali viene distribuita l'Eucaristia in tutta comodità... (sic!)

La Emmerick, tramite le visioni, seguiva a Roma gli intrighi di un essere potente:

«Un giorno ‒ ella rivelò ‒ ho scorto il Papa in preghiera. Era circondato da falsi amici. Ho osservato soprattutto un piccolo uomo nero lavorare alla rovina della Chiesa con grande lena. Egli si sforzava di accattivarsi i cardinali con adulazioni ipocrite.»

Per questo, il 15 novembre del 1819, dopo essersi recata a Roma (in spirito come sempre), raccontò:

«Ho visto il Pontefice fare troppe concessioni in incontri importanti con gli eterodossi. Quell'uomo nero a Roma sa ottenere molto per mezzo di lusinghe e promesse.

Egli si nasconde dietro ai cardinali, e il Santo Padre nel desiderio di ottenere una certa cosa ha acconsentito a qualcos'altro che sarà sfruttato in modo dannoso. Ho notato ciò, sotto forma di conferenze e scambio di scritti.

Poi ho scorto l'uomo nero vantarsene con iattanza davanti al suo seguito: "L'ho accalappiato ‒ gongolava ‒ noi vedremo presto ciò che ne sarà della 'Pietra' sulla quale è costruita la Chiesa!" (Cfr. QUI, QUI, QUI e QUI; ndt).

Ma si era vantato troppo frettolosamente...

Era necessario che tornassi dal Papa... (sempre in spirito; ndt) Era in ginocchio e pregava. Gli ho riferito quello che dovevo fargli sapere. Improvvisamente, l'ho visto alzarsi in piedi e suonare. Fece chiamare un cardinale che incaricò di ritirare la concessione da lui fatta.

Il presule, sentendo la richiesta, rimase sconvolto, e domandò al Papa da dove venisse quel pensiero. Il Pontefice rispose che non v'era nulla da spiegare. "Questo è sufficiente ‒ disse ‒ deve essere così." L'altro uscì del tutto sbalordito.»

«Ho visto molta gente pia assai rattristata per gli intrighi dell'uomo nero. Egli aveva l'aspetto di un ebreo.» (Cfr. QUI, QUI e QUI; ndt).




Anche altrove la Emmerick parlò di tale personaggio oscuro:

«Il piccolo uomo nero, che vedo così di sovente, ha molte persone che lavorano per lui senza che sappiano per quale scopo. Ha anche i suoi fidi nella NUOVA CHIESA DELLE TENEBRE», ossia in tutto quello che è stato chiamato cattolicesimo liberale, naturalismo ed infine modernismo.

Un altro giorno, parlando ancora di lui, la Beata disse: 

«L'ho visto compiere molte ruberie e falsificazioni». Ella lo vedeva, aggiunse il suo storico portavoce (Brentano), far sparire certi documenti e snaturarne altri, al fine di ottenere il licenziamento degli uomini sul posto di lavoro che lo ostacolavano nei suoi disegni.

Vedeva i consiglieri del Papa, affascinati dalle sue seduzioni, favorire le condotte della setta massonica. Essi facevano di tutto per nascondergli i passi intrapresi per uno scopo inviso alla Chiesa, come per esempio quello di accorpare la fede cattolica alla luterana e alla greca in una sola religione, di cui il Pontefice, destituito da ogni potere secolare, ne sarebbe diventato il capo apparente. (Cfr. QUI, QUI e QUI: ndt).

Ciò che la Massoneria pretende, ora, non è più soltanto la fusione delle confessioni cristiane,  ma  l'annientamento  di  ogni barriera dogmatica ed altro,  per permettere agli uomini di trovarsi unificati in un cattolicesimo che, per contenerli tutti, non professerebbe più nulla, non esigerebbe più l'adesione ad alcuna regola dottrinale. (Ved. QUI; ndt).

«Da un posto centrale e tenebroso ‒ disse ancora la Emmerick ‒ (senza dubbio il sito nel quale l'uomo nero presiedeva, dove la Massoneria deliberava), vedo partire inviati che portano messaggi in diverse direzioni, avendo la setta rapporti con molti paesi per via degli ebrei che ne fanno parte. Vedo uscire tali comunicazioni dalla bocca degli emissari come un vapore nero che cade sul petto dei destinatari accendendo in loro l'odio e la rabbia.»

Ella un giorno descrisse gli effetti della grande cospirazione e propaganda che arrivò fino al clero:

«Scorgo che in questo luogo (il Vaticano?) si mina e si soffoca così abilmente la religione che restano appena cento preti a non essere stati sedotti (dalle idee moderne che gli ebrei [sionisti] hanno dichiarato di aver interesse a propagare). Io non posso dire come questo accada, ma vedo la foschia e le tenebre diffondersi sempre più. (Cfr. QUI e QUI; ndt).

Una grande tempesta si approssima minacciosa, il cielo è coperto in maniera spaventevole. Ci sono poche persone che pregano e l'afflizione dei buoni è grande. Vedo dappertutto le comunità cattoliche oppresse, vessate, rovinate e private della loro libertà. Vedo anche molte chiese chiuse.» (Cfr. QUI; ndt). 




Alla fine di ottobre 1820, fu nuovamente mostrato alla Emmerick lo stato della Chiesa sotto l'emblema della Basilica di San Pietro. Ella scorse le varie società segrete stendere le loro ramificazioni per tutta la Terra e sferrare contro la Chiesa una offensiva di sterminio che lei equiparava all'era dell'Anticristo descritta da Giovanni nell'Apocalisse. 

«Già tutta la parte esterna della Basilica era abbattuta. Restava in piedi solo il santuario con il SS. Sacramento. Ero sopraffatta dalla tristezza e mi chiedevo dove fosse l'uomo vestito di rosso con in mano una bandiera bianca che una volta avevo visto ritto sulla Chiesa per difenderla.

Allora vidi una Donna maestosa avanzare nella grande piazza prospiciente San Pietro. Aveva un ampio mantello sollevato sulle braccia e si elevò dolcemente nell'aria. Si posò sulla Cupola e lo adagiò su di essa in tutta la sua estensione, irradiante oro.

Nel frattempo i demolitori tornavano da una pausa di riposo, ma quando vollero rimettersi all'opera fu loro impossibile avvicinarsi all'area coperta dal mantello virgineo. I buoni, però, si misero a lavorare con una solerzia incredibile.

Arrivarono uomini in età avanzata, inabili e dimenticati, poi molte altre persone: giovani forti e vigorosi, donne e bambini, consacrati e laici, e l'edificio fu presto restaurato interamente.

Assistetti al rinnovamento di tutto e ad una Chiesa che si elevava fino al cielo. Quando ebbi tale sublime spettacolo, non scorsi più l'attuale Papa, ma uno dei suoi successori, nel contempo DOLCE e SEVERO. Egli sapeva attirare a sé i buoni sacerdoti e respingere lontano quelli cattivi. Per quanto riguarda l'epoca in cui ciò deve avvenire, non posso indicarlo.»

Lo stesso anno (1820), durante la Festa della SS. Trinità aveva detto:

«Mi è apparsa un'immagine di quel tempo lontano che non posso descrivere. Ma ho visto la notte ritirarsi da tutta la Terra: la Luce e l'Amore (la Fede e la Carità) riprendere Nuova Vita.» (Ved. QUI, QUI e QUI; ndt).




Adesso, tutti i veri Figli di Dio hanno lo sguardo rivolto verso la Vergine Immacolata. È su di Lei che contano per riaffermare i fondamenti della Chiesa e dissipare la pestilenza che le Logge massoniche e gli antri della Kabala hanno sparso sull'intera superficie terrestre.

Le Anime rimaste veramente cristiane conservano nel loro intimo una invincibile speranza verso l'Avvocata del genere umano, la potentissima Mediatrice tra il divino Redentore e i riscattati. Esse sentono che SOLO Maria può sventare i giganteschi complotti perpetrati contro il Cristo e la Sua Chiesa.

D'altronde, non solo a Katharina Emmerick la Vergine Santissima ha assicurato il Suo intervento conclusivo nella storia dell'uomo ma, dopo una serie lunghissima di mistici di ogni tempo e luogo, lo ha annunciato solennemente a Fatima il 13 luglio 1917 (ved. QUI), rivolta ai tre pastorelli:

«ALLA FINE, IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERÁ!»

Post Scriptum

Ecco un recente e spartano video di Don Alessandro Minutella sullo stato disastroso in cui verte la Chiesa oggi, e che avvalora in pieno l'articolo suesposto.




Traduzione e cura di Sebirblu.blogspot.it


lunedì 20 giugno 2022

Ha ragione UBALDI! Che fatica per FAR SCOPRIRE DIO!



Il vuoto delle chiese... e delle anime...

Sebirblu 19 giugno 2022

Nel febbraio di quest'anno, ho esposto un piccolo brano tratto dal primo libro di Pietro Ubaldi "La Grande Sintesi" (QUI), che stigmatizza senza attenuanti il ruolo assunto dalla Scienza nel nostro mondo, erettasi superbamente su un piedistallo, illudendosi di soppiantare Dio (cfr. QUI).

La "Voce" che giunge tramite l'autore dai piani infiniti è dotata di tutta l'autorità divina per potersi permettere di ammaestrare le genti, soprattutto quelle che sono rigorosamente legate al campo scientifico-razionale al fine di condurle, per mezzo della logica intellettiva, alla Conoscenza Superiore concernente l'esistenza di Dio, le Sue leggi universali e il mistero "uomo" nel suo cammino evolutivo. (QUI, qualche ragguaglio in più sul prestigioso scrittore).

Ora, proseguo con un ulteriore stralcio iniziale del medesimo testo che delinea la necessità urgente per gli umani di ricevere la "rivelazione" dall'Alto, in modo da aiutarli ad uscire dal pantano del materialismo nel quale si sono cacciati, il più delle volte senza nemmeno rendersene conto.

Segue l'esposizione, quasi nella sua interezza, del capitolo 75° riguardante l'uomo, che ritengo di fondamentale importanza per iniziare a comprendere il vero senso della vita e i meccanismi divini che la animano.


 
Ben Goossens - (Come salire?)

Necessità di una Rivelazione

«Ho parlato della ragione umana con la quale avete costruito la vostra scienza, affermando la relatività di un tale strumento d'indagine e la sua insufficienza quale mezzo per la conquista della conoscenza dell'Assoluto.

Vi conduco ora lentamente sempre più vicino al centro del tema. La trattazione che vi espongo rappresenta un principio nuovo per la vostra scienza e filosofia, nuovo per il vostro pensiero.

Il momento psichico che oggi l'umanità attraversa richiede l'aiuto di una rivelazione. Non meravigliatevi di questa parola: rivelazione non è solo quella da cui nacquero le religioni, ma anche ogni contatto dell'anima con l'intimo pensiero che è nel creato; contatto che rivela all'uomo un inedito mistero dell'essere. La psicologia umana, lo vedete, qual è oggi non ha domani; lo cerca ansiosamente, ma da sé non sa trovarlo.

Attende qualcosa, confusamente, senza sapere cosa possa emergere, da dove e come, ma attende per un bisogno intimo, per un istinto imperioso che è legge di vita; è in ascolto e si accinge a vagliare tutte le voci, le vere e le false, per poi scegliere quella che al suo infallibile sentire risponderà, quella che, scendendo dalle profondità dell'Infinito, saprà solo farla tremare.

Attendono soprattutto gli uomini di pensiero che sono al vertice del movimento intellettuale, così come gli uomini d'azione che sono alla testa del movimento politico ed economico del mondo.



Ben Goossens - (Il Potere: illusione in una gabbia...)

La mente dell'uomo cerca un concetto che la scuota, un concetto profondo e più potentemente sentito, che la orienti verso l'entrante nuova civiltà del terzo millennio. Delle idee di cui disponete, alcune sono insufficienti, altre esauste, altre cosi cariche di incrostazioni umane da rimanerne schiacciati.

La scienza, così accecata d'orgoglio appena nata, s'è dimostrata impotente di fronte agli ultimi «perché», e nella pretesa di generalizzare da pochi principi, i più scadenti, vi ha molto nociuto, abbassandovi, facendovi retrocedere verso quella 'materia' che essa solamente studiava.

Le filosofie sono prodotti individuali, elevamento a sistema di quella indiscutibile premessa che è il proprio 'Io' e, sebbene intuizioni, lo sono parziali, visioni personali che interessano solo il gruppo degli affini.

Il buon senso è lo strumento immediato per gli scopi materiali della vita e non può superarle; non può quindi bastare.

Le religioni, tante e, imperdonabile errore, tutte in lotta fra loro, esclusiviste nel possesso della Verità e ciò in nome dello stesso Dio; intente, invece che a cercare il ponte che le congiunga, a scavare l'abisso che le divida; ansiose di invadere ognuna per sé l'intero mondo, piuttosto che coordinarsi frazionandosi ciascuna al livello spettante per la profondità della rivelazione ricevuta, hanno purtroppo ricoperto di umanità l'originaria Scintilla Divina.

Debbo precisare sin d'ora il mio pensiero per non essere frainteso e preso di mira dagli ansiosi di distruzione e di aggressività umana. Io non vengo per combattere alcuna corrente religiosa, ma per coordinarle tutte, come tante approssimazioni diverse della Verità che è Una e non molteplice come voi vorreste.

Io pongo, però, nel più alto posto sulla Terra la rivelazione e la religione di Cristo, come fra tutte la più completa e perfetta. Chiarito questo concetto, proseguo e constato il fatto innegabile che nessuna delle vostre fedi oggi sorregge, scuote e trascina veramente le masse.

Di fronte alle grandi passioni che una volta muovevano i popoli, oggi lo spirito si è addormentato nello scetticismo; è talmente caduto nel vuoto da non avere più nemmeno la forza di una ribellione, l'ombra di un interesse sia pur per negare; è diventato un nulla ricoperto da una maschera sorridente; è sceso all'ultimo gradino, all'ultima fase d'esaurimento: l'indifferenza.



Ben Gossens - (L'apatia e la cecità... il vuoto!)

Questo è il quadro desolante del vostro mondo spirituale. Ciò che davvero vi guida nella realtà dell'esistenza è ben altro purtroppo: è l'egoismo. Sono le vostre basse passioni, a cui voi credete assai tenacemente. Ma non potrete chiamare questo un orientamento, un principio capace di dirigervi verso mete più alte. Se ciò è principio, lo è di disgregazione e di rovina; verso queste, infatti, il mondo corre a gran velocità.

Non giunge dunque a caso questa mia parola. Essa viene non per distruggere le verità che possedete, ma per ripetervele in una forma più persuasiva, più evidente, più consona ai nuovi bisogni della mente umana.

La vostra psicologia non è quella dei vostri padri e le forme che a loro erano adatte non lo sono per voi; siete intelligenze uscite dalla minore età; la vostra mente si è abituata a guardare da sé e oggi può supportare visioni più vaste. Chiede, vuol sapere ed ha il diritto di saperne di più.

Voi oggi potete, nella vostra nuova maturazione, vedere e risolvere direttamente problemi che i vostri avi appena prospettavano. Eppoi, i vostri problemi individuali e collettivi si son fatti troppo complessi e delicati perché gli enunciati sommari delle verità conosciute possano bastare.

Voi, nell'attuale periodo di grandi maturazioni, superate le vostre stesse idee di ogni momento con una velocità senza precedenti. Escludendo gli immaturi e i mentitori, v'è un gran numero di onesti che ha bisogno di conoscere di più e in un modo assai preciso.

Infine, voi disponete adesso, con i mezzi meccanici che la scienza vi ha dato e coi segreti che avete saputo carpire alla natura, di una potenza d'azione molto maggiore che non nel passato, potenza che richiede da parte vostra una saggezza ancora più grande, perché essa non si risolva, se adoperata con la mentalità puerile e selvaggia dei secoli passati, invece che nella vostra grandezza, nella vostra distruzione. L'ora dunque è giunta perché la mia parola sia detta.»




L'Uomo

«L'uomo: il Prometeo luminoso nel volto, dominatore nel gesto, è tutto nel suo organismo, l'espressione prepotente di uno psichismo interiore. Nello sguardo profondo la potenza del re che affronta l'infinito, nel pugno stretto la potenza del vincitore della vita sul suo pianeta.

Eppure esso è inchiodato alla rupe, le viscere dilaniate dall'aquila; ai suoi piedi un mare di sangue. Quel volto è l'unica luce nella tenebra profonda, piena di ombre e di terrori, di dolori e di delitti. Lividi bagliori di eserciti, sterminate teorie di croci, traditore luccichio di ori, di vanità, di piaceri e soprattutto un grido straziante di dolore che invoca Dio.

Quanta fatica per ritrovare Dio! Grandezza d'animo, potenza di volontà e di azione, acume di sapienza, ovunque uno sforzo titanico, mai domo, di superare se stesso e vincere il mondo; e ad ogni passo un baratro tenebroso che tutto ingoia, una oscura potenza di distruzione che tutto livella nella morte e nell'oblio.

In eterna fuga sempre un'onda nuova sopravviene e sommerge il passato, cancella e ricomincia la vita. La corsa s'insegue senza respiro alla luce incerta di vani miraggi; in questa atmosfera densa ed oscura l'uomo lotta e sanguina, cercando la sua luce.

Quanto dolore! È un mare sconfinato da cui emerge solo il suo braccio agitante una fiaccola di luce. È il genio. Nel fondo triste e fangoso guazzano i peggiori nel loro elemento, sorridono beati gli incoscienti.

E il genio, sia artista, mistico, pensatore, santo, eroe o condottiero, è sempre un capo in anticipo sull'evoluzione che il gregge ignaro segue, per legge di vita. Il suo destino è titanico, un abisso ove passano zone di passione e di strazio, tempeste e visioni in cui è la voce di Dio.

Il genio si solleva spasimando dal letto del suo dolore insieme a quello del mondo, e con gesto supremo e tremendo fìssa l'infinito senza tremare, piomba nel cuore del mistero e ne squarcia il velo perché la vita cammini. E la massa inerte della grande anima collettiva ha una dilatazione subitanea, e vede, segue, ascende. 



Ben Goossens - (L'osservatore risvegliato)


Talvolta nell'inferno terrestre cade invece una stella dal cielo, solo per piangere ed amare; e piange ed ama per tutta una vita, cantando nell'affanno proprio ed altrui un inno divino pieno d'amore. La sofferenza sferza e l'anima canta...

Quel canto umile e buono giunge da tanto lontano, pieno delle cose di Dio; è un profumo nuovo in cui vibra l'infinito, è un segreto bisbigliar di passione che all'anima parla e per le vie del cuore rivela, più che ogni scienza, il mistero dell'essere; è una carezza in cui il dolore riposa.

Tutto si accanisce sulla terra contro l'essere semplice e inerme che parla di Dio, per farlo tacere (ved. QUI; ndr); ma la dolce parola sempre risorge, si espande e trionfa. Perché è legge che la buona novella di Cristo si attui ed il male sia vinto e venga il Regno di Dio.

Il dolore colpirà senza pietà, ma l'anima umana emergerà dalle sue prove e la vita inizierà un nuovo ciclo, poiché il momento è maturo ed è legge che la bestia si muti in angelo, che dal disordine sorga una nuova armonia e più in alto si intoni l'inno della vita.

Il materialismo ha fatto dell'uomo un essere malvagio intento a sopraffare il proprio simile, homo homini lupus, e noi ne faremo un essere giusto e buono, intento a beneficiare i propri fratelli. La scienza lo ha fatto cattivo e arido, e noi per mezzo della stessa scienza lo faremo migliore.

L'uomo è l'artefice del proprio destino, egli deve compiere la fatica di plasmare sé stesso e scolpire la grande Opera dello spirito nella rozza materia dell'esistenza. Suo dev'essere lo sforzo del superamento biologico e della liberazione dalla più bassa legge del mondo animale, e suo sarà il trionfo dell'ascensione spirituale nel campo di tutti i valori umani.

E ciascuna prova, dolore o vittoria saranno un colpo di scalpello che definirà e abbellirà al sole l'Opera divina. Gli esiti sono imminenti.



"Metamorfosi" di Ben Goossens - (da bruco a farfalla...)

Le questioni scientifiche sono superate; i problemi esistenziali a voi lontani potevano lasciarvi indifferenti. Ma le conclusioni vi toccano da vicino nella vita, nella personale felicità, nel vostro avvenire individuale e collettivo.

Se siete ragionevoli, ora non potrete più scuoterle, in nome della vostra stessa ragione e della scienza. V'è chi comprende perché sente; ma la fatica mia sarebbe stata troppo leggera se avessi parlato solo a chi già percepisce e comprende...

Tutti i concetti sono forze, e per onde si scaglionano da un punto all'altro dell'Infinito, incalzanti verso questa strettoia in cui Io detto le norme di vita individuale e sociale, che non potrete più rimuovere.

Non ne ho fatto con voi una mera questione di fede, perché ad essa avete imparato a sfuggire; ne faccio invece una questione di ragione e di scienza, e con queste vostre armi con cui avete tentato di demolire Dio e il mondo dello spirito, vi ho serrato progressivamente in una morsa ferrea perché a Dio e allo Spirito ritorniate. La mia parola è VERA, si è avverata, si avvererà. Il seme è gettato e darà frutto.

Al mondo Io indico la Via dello Spirito, l'unica delle ascensioni umane: nell'arte, nella letteratura, nella ricerca scientifica. Vi ho riaperta questa porta verso l'Infinito, che ragione e scienza vi avevano chiusa.

Per tale percorso di conquiste, io guiderò i forti che mi vorranno seguire. Vi ho annunciato che siete ad una grande svolta della vita del mondo; la Legge, che l'ha maturata per due millenni, impone oggi questa rivoluzione biologica.

Gli eventi che sanno farsi udire da tutti vi costringeranno. Si tratta di movimenti mondiali di masse e di spiriti, di popoli e di concetti; moti profondi a cui nessuno sfuggirà. Ma prima che si annuncino i fatti e si scatenino le forze più basse della vita, doveva esprimersi il pensiero, doveva esser dato l'avviso perché chi poteva, capisse.


"Manipolazione" di Ben Goossens


Voi parlate sempre di forza, Io, invece solo di equilibrio e di ordine. Vi ho mostrato, oltre all'apparenza delle cose, una realtà sostanziale molto più profonda e vera, al di là dell'ingiustizia umana; in ogni mio pensiero avete visto palpitare la presenza di una Legge suprema che è Dio.

È Legge di Bontà e di Giustizia, ma appunto in quanto tale, la Giustizia è anche Legge di Reazione che sa esplodere in bufera con effetti individuali e collettivi (il Karma: la regola di Causa-Effetto degli orientali, cfr. QUI; ndr).

Voi, ignorando questi equilibri, sfidate sempre più il destino inesorabile, eccitando uragani di conseguenze; la catena di questi si trasmette di generazione in generazione e il deficit (o debito; ndr) si accumula e sommerge.

Allora, sullo sfondo di un cielo cupo in tempesta, appaiono i biblici profeti invocando penitenza; si scatenano grandi cataclismi che sono lavacri di dolore. L'umanità ne esce purificata, quasi che soltanto nel dolore possa riacquistare i suoi diritti e, dopo il pareggio, ritrova il modo di riprendere il cammino interrotto della sua evoluzione.

Vi ho parlato di ideali e di principi, con parole di pace che possono far sorridere il sapiente scetticismo moderno. Nel vostro mondo, invece di porre in alto i principi lottando per essi, si spingono in su gli interessi e su questi si fabbricano presupposti fittizi.

Vi sono gli ideali e le fedi convenzionali, ma nel profondo dell'animo umano c'è la menzogna. Voi disprezzate il vinto seppur sia un giusto, e stimate il vincitore anche se disonesto. Voi credete solo nella materia, vi fidate solo della ricchezza e della forza: ma esse vi tradiranno.

Dovete comprendere che, nel regime di Ordine universale quale vi ho mostrato, in un campo infinito di forze connesse e potentissime, sebbene imponderabili e ultra-sensorie, agire con bassezza e leggerezza significa esporsi a reazioni tremende.



Ben Goossens  (Allusioni al nostro tempo?)

E la storia ne è piena. La Legge è presente e comanda sempre a tutti, funzionari o dipendenti, e ognuno ha la sua responsabilità nel suo posto di combattimento.

Al concetto superficiale di una facile negazione di ciascuna disciplina etica, quale il materialismo scientifico ha diffuso nell'ultimo secolo (che adesso ha raggiunto il parossismo; ndr), si oppone il concetto opposto: l'uomo è responsabile...

Siete liberi di sorridere e di negare tutto ciò, ma se violerete una sola di queste conseguenze, infrangerete l'Ordine di tutto l'universo ed esso insorgerà contro di voi per schiacciarvi. Questa mia parola è la voce della giustizia e della vostra coscienza, ove tuona la voce di Dio e voi non potrete farla tacere.

Io vi ho dato un concetto della vita che sconfina senza limiti nel tempo e in cui nulla si perde; nessun dolore è vano, ogni attimo è costruttivo, dove è possibile accumulare e possedere una vera ricchezza che non si distrugge.

Vi insegno a valorizzare e ad utilizzare il dolore. Abbiamo guardato insieme nel profondo delle cose, e non inutilmente perché ne abbiamo tratto ottimismo, cosciente e trionfante anche nelle avversità.

Soltanto gli incoscienti possono richiedere l'assurdo di una comoda felicità non guadagnata: io vi ho parlato di lotta e di fatica, perché la vittoria sia vostra, misura del vostro valore.

Abbiamo compiuto insieme il lungo e faticoso cammino delle ascensioni dell'essere, affinché conosciate il vostro domani e ad esso vi prepariate; poiché, attraverso una cortina di prove decisive, nel vostro attuale accavallarsi disordinato di formazioni psichiche, risplende già la viva luminosità dell'avvenire, sullo sfondo immenso della evoluzione trifase (materia, energia, spirito; ndr) del vostro universo.»



Relazione e cura di Sebirblu.blogspot.it

Fonte dei brani: "La Grande Sintesi" di Pietro Ubaldi – cap. 5° e 75°