sabato 29 febbraio 2020

Ecco a CHI rivolgersi per l'Epidemia! A SAN ROCCO!


"San Rocco risana gli appestati"  Tintoretto (Jacopo Robusti) 1518-1594.

Sebirblu, 28 febbraio 2020

In questo momento tragico di epidemia, non avremmo MAI VOLUTO VEDERE che le misure governative, per non contrarre il virus, fossero accettate anche dalla Chiesa cattolica che ha cancellato le Messe e le celebrazioni religiose (ved. QUI), limitando le presenze pure ai funerali, quando avrebbe dovuto riunire TUTTI, persino i miscredenti spaventati, ad una seria prece all'Altissimo affinché mitighi o blocchi completamente la pestilenza.

Coloro che adesso dovrebbero dare l'esempio per FEDE e FIDUCIA nella POTENZA e nella MISERICORDIA del PADRE (e non quella così tanto sbandierata dal Suo Falso Vicario) vengono meno, dimostrandosi succubi di MAMMONA e delle sue miopi leggi sociali.

Per questo motivo, e a vergogna di QUESTI MESTIERANTI del SACRO, pubblico la traduzione della brevissima vita di un Grande Taumaturgo, ossia SAN ROCCO di Montpellier, al quale consiglio di rivolgersi con ardenti preghiere, unitamente alla Santissima Vergine Maria, per la cessazione nel mondo di questa durissima prova per l'umanità, DIMENTICA del suo DIO.

QUESTA È LA VERA RAGIONE di quanto sta succedendo! DIO NON ESISTE PIÙ NEL CUORE DELL'UOMO, E I SUOI MINISTRI TRADITORI, GOVERNATI DAL MALIGNO, PRIVI ORMAI DELLO SPIRITO DIVINO, LO AFFOSSANO ancor di più!

Che la lettura di questo mio lavoro possa ridare vigore ai sofferenti e coraggio ai timorosi che, in molti, paventano il contagio (cfr. QUIQUI), suggerendo loro di rivolgersi a CHI È OLTRE ogni trama tenebrosa mirante a DISTRUGGERE, A TUTTI I COSTI, IL GENERE UMANO!

Tintoretto  Dettaglio dell'immagine soprastante.

Henri Bourbon

La Chiesa cattolica romana e il fervore popolare hanno fatto di Rocco di Montepellier un santo protettore e guaritore di malattie contagiose, a motivo del suo carisma esercitato presso gli esclusi del suo tempo: gli appestati.

Per estensione, egli in seguito è stato considerato un taumaturgo di affezioni dermatologiche e di ogni tipo di pestilenza, prima in Linguadoca, indi nell'intera Francia e Italia, per poi essere conosciuto in tutta l'Europa.

Come questo giovane uomo, della cui esistenza nulla è chiaramente delineato, che non ha lasciato né parole né scritti, ha potuto diventare un santo vox populi, per tutto l'Occidente, durante i trent'anni della sua breve vita?

San Rocco è nato a Montpellier tra il 1348 e il 1350; figlio unico di un alto magistrato, Jean Roch de La Croix e di sua madre Libère. Quando nacque aveva sul petto l'immagine rossa di una croce: era il segno inequivocabile della sua vera fedeltà a Dio nella devozione e nel sacrificio.

Allevato da una madre estremamente pia, come venivano educati i ragazzi in quell'epoca di fede, egli mostrò sin dai primissimi anni una pietà e una carità per i poveri senza confini. La sua felicità era di accoglierli nella casa paterna, distribuendo loro tutti i piccoli risparmi che aveva potuto racimolare sugli abiti e sul proprio cibo.

A sedici anni cominciò a frequentare l'università già celebre di Montpellier ma, quando ne aveva appena compiuti venti, perse a poca distanza l'uno dall'altra suo padre e sua madre.

Prima di "addormentarsi nel sonno dei giusti", Jean de La Croix aveva fatto queste raccomandazioni al figlio:

«Figlio mio, sii sempre il servitore devoto del nostro Redentore e Maestro, Gesù Cristo. Assisti le vedove e gli orfani; impiega in buone opere i tesori che ti lascio; visita sovente gli ospedali in cui sono i poveri e gli infermi, queste membra sofferenti del Salvatore, e che Dio ti benedica.»

Durante tutto l'arco esistenziale di Rocco, numerosi avvenimenti avrebbero favorito questo testamento supremo.


"Il Cristo nomina san Rocco Patrono dei malati di peste" ‒ Peter Paul Rubens.

Già,  mentre  era  ancora  studente,  una  terribile  notizia,  annunciata  dai  mercanti, gettò lo spavento nella città di Montpellier: la peste nera, dichiarata in Cina nel 1333  (Impressionante  la  sovrapposizione  con  ciò  che  sta  accadendo  oggi  qui  da noi! - ndt), avanzava poco a poco verso Ovest, tanto che nel 1348 arrivò in Italia! 

Viene citato un numero spaventoso di morti. In Europa, che avrebbe dovuto perdere un terzo dei suoi abitanti, l'Italia fu particolarmente provata. Intorno a Siena morirono 70.000 persone; a Firenze 100.000; Marsiglia e Avignone furono pressoché spopolate.

In alcune città si sviluppò un grande panico in cui tutti si davano alla fuga. Si abbandonavano malati e mancavano le braccia per seppellire i morti.

Davanti a quella catastrofe, il giovane Rocco sentì risvegliarsi in lui la vera sua vocazione. Partì, vestito da pellegrino, in direzione dell'Italia, e più precisamente per Roma.

Dopo aver distribuito i suoi beni ai poveri, volle recarsi sulla tomba degli Apostoli Pietro e Paolo, morti nel nome della loro fede.

Un piccolo mantello di stoffa grossolana, un cappello a larghe falde, delle scarpe robuste, un bordone (un bastone con appese delle conchiglie per raccogliere l'acqua; ndt), una zucca (per conservarla) e una bisaccia per riporre le elemosine raccolte lungo il viaggio; questo era tutto quanto portò con sé del suo immenso patrimonio.

Nel corso del cammino, si fermava in qualche ospedale per medicare e lenire le piaghe dei malati, soprattutto quelli vittime della peste. E già da allora, la tradizione dice che li guariva con il segno della Croce.


"San Rocco e l'Angelo" (dettaglio) ‒  Annibale Carracci  (1560-1609)

Nel luglio 1367 arrivò ad Acquapendente, prima tappa del suo viaggio, onde porsi al servizio del nosocomio degli appestati, ma prima dovette supplicare (per essere accettato; ndt) l'amministratore Vincent che, vista la sua giovane età non voleva esporlo al contagio.

Una volta ammesso, fu con ammirabile devozione che divenne per ben tre mesi l'umile servitore dei degenti ammorbati, abbracciandoli, rianimando sia la loro fede che le forze individuali, prodigando all'uno una buona parola, all'altro qualche servizio caritatevole e manifestando a tutti la più tenera carità.

L'epidemia si affievolì pian piano ad Acquapendente e alla fine scomparve. Allora si ritenne che Rocco e il suo Amore esemplare fossero stati più forti della morte. Per questo, improvvisamente, si sottrasse alla riconoscenza dei cittadini, andandosene.

Agli inizi del 1368 proseguì il suo viaggio fino a Roma, dove la peste imperversava con furore ed egli si trovò di nuovo nel suo elemento. Più il flagello aumentava, e più il suo zelo e la carità si moltiplicavano. Lottò così per tre anni. Poi, nel 1370, Rocco lasciò Roma per tornarsene nella sua patria.

Nel mese di luglio 1371, era a Piacenza, all'ospedale Santa Maria di Betlemme, vicino alla chiesa di Sant'Anna, in cui assistette, confortò e guarì i malati.

Come si può immaginare, a forza di trovarsi a contatto con la peste, il giovane contrasse egli stesso la malattia. Per non contagiare gli altri, si ritirò in una selva tra Piacenza e Sarmato (sembra in una grotta lungo il fiume Trebbia; ndt).

Là, sentendosi mancare, si lasciò cadere ai piedi di un albero per morirvi da solo, ma un Angelo gli apparve e lo consolò dicendogli che le sue sofferenze erano gradite a Dio...


"San Rocco soccorso dall'angelo" ‒  Carlo Saraceni  (1579-1620) 

Quando l'apparizione svanì, sullo stesso luogo occupato dal Messaggero celeste, Rocco vide sgorgare dalla terra (altri dicono dalla roccia; ndt) una fonte viva, la cui acqua gli lenì la febbre e gli permise di lavarsi la piaga.

Non lontano da quella selva, in un'amena vallata, si elevava un vasto maniero abitato da un nobile signore, il conte Gottardo Pallastrelli, che passava il suo tempo in gioiosa compagnia, impiegandolo in battute di caccia e festini. Si era isolato in quell'opulenta dimora per meglio sfuggire all'epidemia.

Da quel Gottardo (poi diventato santo per l'esempio datogli da san Rocco di Montpellier) proviene  il  nome  dell'ormai  famigerato  monte  delle  Alpi  svizzere; ved. QUI, ndt.

Ebbene, mentre questo signore un giorno banchettava lautamente circondato dagli amici ed era intento in vivaci discussioni, uno dei suoi cani, avvicinandosi alla tavola, prese un intero pane e fuggì via al più presto.

Gottardo non vi fece attenzione, ma l'indomani, essendosi ripetuto lo stesso fatto, incuriosito, si alzò rapido e lo seguì. Lo vide inoltrarsi nel bosco ed arrestarsi davanti ad una miserabile spelonca.

Là, su un giaciglio di foglie secche, giaceva un uomo ancora giovane, dal cui volto pallido trapelavano acerbe sofferenze. Era ai suoi piedi che il caritatevole animale aveva deposto il pane rubato. Ed è per questo che nelle rappresentazioni artistiche di San Rocco viene spesso raffigurato un cane.

Molto impressionato a sua volta, il nobile Pallastrelli decise di lasciare il mondo e passare il resto della sua vita in solitudine. Così, dopo aver messo in ordine i suoi affari e distribuito i beni agli infelici, si ritirò nel povero tugurio di Rocco.


"San Gottardo Pallastrelli" ‒ Francesco Ghittoni  (1855-1928)

Qui sopravvenne un fatto che non è possibile omettere (descrivendo la vita del giovane taumaturgo d'oltralpe che assomiglia tantissimo a quella di San Francesco d'Assisi; ndt), perché dà ragione ai pastori e ai mandriani che implorano per i loro animali la protezione di san Rocco.

Sicché, mentre il nostro personaggio camminava lentamente recitando a mezza voce le sue preghiere e gettando gli occhi sui cespugli che fiancheggiavano la strada, scorse numerosi piccoli uccelli appollaiati sui rami, senza alcun canto, tristi, e senza i loro allegri battiti d'ali.

Le loro piume erano erette e le testoline reclinate pendevano sotto il peso di una grande sofferenza. Un po' più lontano, le tortore volavano a malapena. Nei campi c'erano greggi di pecore scarne ed emaciate che si trascinavano penosamente. Per questo, invocò l'aiuto divino, benedisse i passeri e le tortore che subito tornarono a volare e a cinguettare.

Poi si avvicinò a dei piccoli agnelli. Ne prese uno fra le braccia e gli sussurrò teneramente: «Sii guarito!». E all'istante tutti, belando gioiosamente, ripresero saltellando il cammino verso l'ovile.

Intorno ai trent'anni, Rocco aveva recuperato qualche forza per affrontare il percorso di rientro a casa. Su questo viaggio vi sono due tradizioni che si contendono la veridicità in modo assai confuso.

Secondo la prima, egli avrebbe soggiornato per un lustro nella prigione di Voghera prima di morirvi ed essere interrato in quella città dove, poco dopo la sua morte (prima del 1391), gli venne consacrato anche un giorno di festa. La più antica menzione conosciuta del suo culto si trova proprio negli archivi vogheresi.

Le sue spoglie, conservate nella chiesa che gli è stata dedicata, furono rubate o fatte oggetto di una transazione nel febbraio 1485 e trasportate poi a Venezia nella chiesa della Scuola Grande di San Rocco che il Tintoretto avrebbe onorato dei suoi quadri su tale vita così edificante.


"San Rocco in carcere a Voghera visitato dagli angeli" ‒ Tintoretto  

La seconda tradizione propone una fine diversa. Essa narra che al suo ritorno a Montpellier, Rocco sarebbe stato imprigionato. La città, in effetti, era in preda alla guerra civile.

Diventato irriconoscibile a causa delle prove e delle mortificazioni subite, questo viaggiatore in arrivo dall'estero fu male accolto, sospettato d'essere un ribelle, e imprigionato come fomentatore di disordini.

Questo, perché rifiutava di farsi riconoscere dalle autorità, cosa che gli sarebbe riuscita molto facile grazie al segno di nascita sul petto a forma di croce e per il fatto che il governatore di Montpellier era suo zio.

La sua prigionia durò cinque anni, ed egli svelò la sua identità soltanto ad un prete giunto a benedirlo alla vigilia della morte sopravvenuta il 16 agosto di un anno compreso tra il 1376 e il 1379.

Si può dedurre ora che si potesse trattare del martedì 16 agosto 1379, perché alcuni testimoni assicurarono che la sua cella si illuminò, e che l'ultimo suo desiderio rivolto all'angelo venuto ad assisterlo fu di intercedere per le persone sofferenti.

La madre del governatore, donna venerabile per la sua età e le virtù, ne fu allora avvertita e venne a visitare il corpo del recluso. Quando vide la macchia rossa di nascita, si ricordò e comprese esser quello suo nipote!

Coprendolo di baci e di lacrime, si recò dal governatore e con la voce frammezzata dai singhiozzi gli disse: «Ah! Figlio mio, che cosa avete fatto? Questo prigioniero è vostro nipote!»

La morte di San Rocco è avvenuta quindi a Voghera o nella sua patria a Montpellier? Le due versioni hanno un punto in comune: egli trapassò in carcere, vittima della diffidenza del suo ambiente, in un periodo agitato in cui accettò la Volontà divina con un'immensa abnegazione.


"San Rocco di Montpellier" - Urbano Fos (1615-1658)

Chiosa di Sebirblu

Non è singolare che questo Santo abbia operato e sofferto maggiormente proprio nelle zone in cui oggi è cominciato ad apparire il virus? Non è un serio richiamo a riflettere e a non considerare più la devozione ai "Grandi eroi dello Spirito" come frutto di una mera fede soltanto bigotta? 

Altro che chiudere le parrocchie (e addirittura il Duomo di Milano!) abrogando le Messe e limitando l'affluenza ai Sacramenti! Nel 590 d.C. San Gregorio Magno papa, in seguito ad una terribile epidemia di peste che colpì Roma, indisse una solenne processione in sette cortei da varie chiese, coinvolgendo tutta la popolazione a piedi nudi e la cenere sul capo ad impetrare l'aiuto della S.S. Vergine Maria!

(Consiglio di leggere, su questo, l'ottimo articolo del prof. Roberto de Mattei QUI, e per sapere chi è QUI).  

Traduzione e cura di Sebirblu.blogspot.it

Brano tratto dal pdf della storia di san Rocco QUI, di Henri Bourbon

venerdì 14 febbraio 2020

Lo SCACCO MATTO di Wojtyla e Ratzinger a Bergoglio




Sebirblu, 14 febbraio 2020

Fra' Alexis Bugnolo, un dotto francescano indipendente (ved. QUI), nato negli Stati Uniti e cittadino italiano ex jure sanguinis (per discendenza naturale), traduttore dal latino all'inglese degli scritti di S. Francesco d'Assisi e delle opere di S. Bonaventura da Bagnoregio sui Commentari dei quattro tomi delle "Sentenze" di Pietro Lombardo, è riuscito ad analizzare nei minimi dettagli la dichiarazione ufficiale annunciata da Benedetto XVI, il giorno 11 febbraio 2013, per la sua "Rinuncia".

Prima di proseguire nella presentazione di questo articolo, vorrei rendere noto che l'invito rivolto ai lettori, QUI, per l'incontro in Piazza San Pietro, dove appunto si trovava fra' Bugnolo, ha avuto per questi un esito amaro, in quanto è stato fermato inopinatamente dalla polizia vaticana e posto "sotto torchio" per circa due ore dagli agenti (a quanto pare, mandati dal segretario di Stato della Santa Sede) con le accuse più astruse pur di tormentarlo. (Ma non vanno aperte, anzi spalancate le porte agli stranieri, secondo la "misericordia" bergogliana?).

Non avendo trovato nulla di irregolare nei suoi confronti, pur avendogli negata al momento la restituzione del passaporto e minacciandolo di espulsione dall'Italia per tre anni, nonostante l'effettiva cittadinanza italiana, e dopo averlo intimorito con una ammenda di 900 euro o di 1000 dollari perché, secondo loro, indossava la tonaca francescana mentendo, è stato rilasciato!

(Ved. QUI lo scritto, purtroppo in inglese, e il video dell'unica intervista ad un professore triestino che fra' Bugnolo e riuscito a fare.

Tornando ora al sorprendente articolo che segue, è curioso come, a distanza di sette anni dalle dimissioni papali, proprio questo frate abbia potuto mettere a fuoco ed esporre come Karol Wojtyla e Joseph Ratzinger avessero preparato magistralmente il piano per dare scacco matto alla Falsa Chiesa di Bergoglio.


Fratel Alexis Flavian Bugnolo

Fra' Alexis Bugnolo scrive:

‒ Papa Benedetto XVI, apprezzato da molti come brillante teologo, è a mio parere un giocatore di scacchi ancor più brillante, perché ha vinto l'Anti-Chiesa con la manovra più incredibile, sottile ed efficace che si sia mai potuta concepire.

Essa richiede numerosi studi per essere ravvisata se, come me, avete preso per oro colato ciò che è stato pubblicato negli ultimi sette anni.

Certo, l'onore e la gloria per questo appartengono prima di tutto all'Altissimo, che illumina tutti gli Esseri e talvolta li inspira a far cose che i comuni mortali non potrebbero mai pensare di realizzare.

Grazie ancora a Dio per aver inviato Nostra Signora a Fatima onde rivelare a Suor Lucia un segreto che sino ad oggi era rimasto nascosto per trasmettere saggi consigli al vero Vicario di Pietro in questi tempi finali.

Come Giovanni Paolo II rafforzò il baluardo
della Chiesa contro l'anti-chiesa.

Io credo che con questa conoscenza, papa Wojtyla abbia compiuto 3 cose:

1) Scelse Joseph Ratzinger, che si stabilì a Roma, e lo preparò a succedergli ‒ forse perché sentiva in lui il dono della profezia ‒ (cfr.QUI; ndt).

2) Nel 1983 aggiunse il termine "Munus" al Canone di Diritto Canonico, par. 332 §2 (ved. QUI), per costringere tutti i suoi successori all'obbligo di rinunciare al Munus Petrino, qualora si fossero dimessi dal papato.

3) Nel 1996 promulgò una nuova legge sulle elezioni papali, che avrebbe annullato ogni tentativo dell'Anti-Chiesa di usurpare il pontificato o di eleggere in successione altri anti-papi.




Wojtyla aveva messo in guardia la Chiesa dall'Anti-Chiesa in avanzamento. Beatificò Anna Katerina Emmerick per sottolineare l'approvazione papale alle sue visioni (era la vigilia della festività di San Francesco d'Assisi, nel 2004). [Cfr. QUI e QUI].

Non dovrebbe quindi sorprendere che, in segreto o, dovrei dire, alla luce del giorno, egli abbia premunito la Chiesa contro il Male avvenire negli atti della Santa Sede!

Per mezzo di questi tre punti, Giovanni Paolo II posizionò la scacchiera e permise al subentrante da lui favorito, Ratzinger, di impostare uno stratagemma per vincere il potere delle Tenebre.

Le Forze anti-chiesa colpirono rapidamente
dalla morte di papa Wojtyla.

La "mafia" di San Gallo (cfr. QUI, QUI e QUI; ndt), che si riuniva in quella città svizzera da alcuni anni, si mobilitò per "piazzare" Bergoglio sul trono apostolico nel conclave del 2005. Come sappiamo, quest'ultimo raccolse il maggior numero di voti dopo Benedetto XVI.

Nella sua "campagna elettorale" aveva promesso delle riforme finanziarie radicali in Vaticano, alfine di poter passare per un salvatore e un novatore, benché il suo ordine del giorno fosse quello del card. Martini: fare della Chiesa la sposa dell'Anticristo.

Recentemente, un prete compatriota di "Francesco" ha rivelato che Ratzinger, poco dopo la sua elezione, domandò a Bergoglio se avesse voluto accettare la carica di Segretario di Stato (ved. QUI). Benedetto XVI intendeva con tale offerta esporre lo scontro che era scoppiato al Conclave mostrando le vere intenzioni dell'argentino.

Il rifiuto di questi, evidenziò le sue mire, perché tutte le ragioni date al consesso cardinalizio per la sua elezione avrebbero potuto essere espletate come Segretario di Stato (se fossero state oneste), e l'avrebbero indotto ad accettare il ruolo. Ma, in mancanza dell'autorità papale, il suo programma perverso e maligno non si sarebbe potuto realizzare.




Per inciso, è doveroso dire che, riferendosi al segno dell'ulivo della pace (il motto "Gloria Olivae", attribuito a Benedetto XVI dal profeta Malachia), Ratzinger rivolto ai suoi sostenitori ha asserito che "tutto può essere". (Cfr. QUI).

Con la triplice conoscenza del futuro tratta dal Terzo Segreto di Fatima, da Giovanni Paolo II e dalla sua stessa esperienza nella CDF (Custodia del Deposito della Fede; ndt), Ratzinger sapeva ciò che doveva fare. Sapeva che Bergoglio voleva il potere e che sarebbe rimasto accecato davanti alla sua offerta.

Benedetto effettuò dei preparativi per difendere la Chiesa tradizionale e, sotto la pressione della mafia di San Gallo, ne "confezionò" la disfatta in segreto.

Il 13 maggio 2010, avvertì apertamente i fedeli che il Messaggio di Fatima stava per realizzarsi, dicendo: «Avremmo torto se pensassimo che la missione profetica di Fatima sia finita...»

Egli  sapeva  che  estirpare  la  lobby  gay  (la "mafia  lavanda")  dal  Vaticano  sarebbe  stata la chiave difensiva della Chiesa. Ma, come i dossier giudiziari rivelarono nella controversia su Wikileaks, mentre tale sforzo condusse alla distruzione della carriera di numerosi sodomiti, questi si unirono contro Ratzinger per esautorarlo, poiché il suo pontificato rimosse centinaia di pervertiti dal clero.

Come ho già scritto, si è avuto, secondo me, un tentativo formale di colpo di Stato (ved. Il rapporto QUI). E questo, di fatto, è stato messo in moto con l'intenzione di incarcerare efficacemente papa Benedetto (vedi QUI). Il patto del Conclave nel 2005, tra le fazioni belligeranti di Ratzinger (Chiesa) e quelle di Bergoglio (Anti-Chiesa), ne preparò la via (ved. QUI).

Nondimeno, con la propria causa persa al Conclave, la mafia di San Gallo doveva attendere che Benedetto XVI rinunciasse al soglio, perché essendo anziano aveva già rivelato d'essere incline a dimettersi entro qualche anno. Così, siccome ritardava, la rabbia e l'impazienza esplosero.




La restaurazione dell'antica Messa (Vetus Ordo) e l'estensione delle autorizzazioni per il suo utilizzo (30 aprile 2011) provocarono una "deflagrazione" generale tra il cattivo clero.

Io so che questo accadde durante la Conferenza episcopale italiana del 2011, perché un presule che mi ha aiutato mi ha anche riferito di come i cardinali e i vescovi si siano alzati uno dopo l'altro e abbiano detto le cose più vili contro il Papa.

So anche personalmente, dopo la testimonianza di un uomo d'affari siciliano da Shanghai, che il cardinale di Palermo aveva avvertito di come Ratzinger sarebbe potuto morire entro un anno per cattiva salute...

I media, controllati dalla mafia di San Gallo, ampliarono la notizia e la diffusero come se il prelato palermitano avesse detto che Benedetto XVI sarebbe rimasto in vita soltanto per un anno ancora. Questo rapporto fu pubblicato l'11 febbraio 2012! (si noti la data).

Colpo da maestro di Joseph Ratzinger

Il Papa, in seguito, giocò il suo colpo da maestro. Nell'estate 2012, rivelò al card. Bertone che si sarebbe dimesso. Non ne discusse con nessuno se non col proprio segretario Gänswein e qualche altro. Credo che abbia scritto il testo d'abdicazione nell'autunno 2012.

Suppongo pure che abbia mostrato intenzionalmente il testo latino (quello non valido) ed una traduzione tedesca difettosa (che fa apparire come corretta la formula originale usata) ai membri della mafia di San Gallo, per ottenerne il consenso. Con questo atto, egli contrassegnò il loro destino.

Infatti, soltanto chi parla fluentemente l'antica lingua e conosce il Diritto Canonico, accettando la metafisica tradizionale della Chiesa, può accorgersi che le dimissioni così presentate sono nulle. Ratzinger ha perciò posto le basi, sottolineando per anni che il suo teologo preferito era San Bonaventura.

Questo ha condotto gli studiosi come me, ad iniziare ad approfondire il metodo scolastico di San Bonaventura per l'analisi testuale del significato delle espressioni, che non ha precedenti fra tutti i dottori della Chiesa.

L'11 febbraio 2013, nel Concistoro, Benedetto XVI lesse ad alta voce il testo della formula invalida. Il 28 febbraio 2013 spiegò che si era dimesso dal "ministero attivo". La mafia di San Gallo diffuse la notizia di una "Rinuncia valida". Il resto è storia.




Significativo è il fatto che Benedetto XVI, da subito, iniziò ad offrire segnali di verità, non solo per il bene dei fedeli, ma anche per contrastare la mafia di San Gallo. Egli porta sempre la tonaca bianca, mantiene il titolo di "Santità" e si firma ancora P.P. Benedictus XVI, continuando ad impartire la benedizione papale.

Fa queste cose per indurre i fedeli cattolici ad esaminare il testo delle dimissioni e a scoprirne l'invalidità. (Confrontare QUI e QUI l'analisi fatta e riportata in italiano; ndt).

Fa così, anche perché, io credo, obbedisce alle parole di Nostra Signora di Fatima, nelle quali Ella aveva rivelato che sarebbe giunto il tempo in cui il mondo cattolico si sarebbe trovato con due papi, ma uno solo sarebbe stato quello vero: colui che avrebbe continuato ad indossare la talare bianca, invece l'altro ne avrebbe usurpato la missione.

Il tutto, mentre l'Anti-Chiesa avrebbe attaccato il vero Papa e pochi fedeli (il "piccolo Resto") si sarebbero uniti intorno a lui.

Per mezzo di una rinuncia impropria, Papa Ratzinger ha canonicamente reso nullo tutto ciò che Bergoglio ha fatto, può fare e farà! Egli è un Anti-papa, risultante dall'astuta arguzia che Benedetto XVI ha giocato su di lui. Ed è rimasto talmente impigliato in questo stratagemma da non poterne ammettere l'esistenza, perché se lo facesse, dovrebbe rinunciare alla sua pretesa di papato.

Se Joseph Ratzinger dovesse trapassare, allora non ci sarebbe un successore vero, in quanto la maggioranza ritiene ancora il suo ritiro corretto, a meno che i cardinali elettori pre-bergogliani non si incontrino in un conclave entro 20 giorni.

Altrimenti, come promulgato da Papa Giovanni Paolo II al termine del testo di «Universi Dominici Gregis» (UDG), ogni misura presa dall'eventuale Consiglio cardinalizio sarebbe inefficace.

Se così non faranno, la Chiesa non resterà priva di Pastore, perché, come indicato nel prologo della suddetta "Costitutio Apostolica UDG", l'istituzione del Collegio «non è necessaria per un'elezione valida» del Sommo Pontefice: esiste ancora l'antica legge apostolica concernente il diritto della Chiesa romana (intesa come autorità, fedeli, ed esperti; ved. nota qui sotto)* di eleggere il successore di Pietro.

Benedetto ha vinto "Francesco"!

N o t a*

[Per oltre mille anni e per 154 volte il sommo pontefice vescovo di Roma venne eletto dal popolo della città eterna riunito in assemblea con i notabili e i rappresentanti del clero. Solo dal 1059 la nomina passò nelle mani dei cardinali, ma solo dal 1274, con il decreto "Ubi periculum" voluto da Papa Gregoxio X, i cardinali furono costretti a riunirsi in conclave dopo la morte del pontefice e a sbrigarsi nell'eleggere il suo successore pena finire per diversi giorni chiusi in una sola sala (unicum conclave) a pane ed acqua].

Da "Morte ed elezione del papa ‒ Norme, riti e conflitti" opera di Agostino Paravicini Bagliani.

Aggiornamento dell'11 giugno 2020

Consiglio di leggere, sul tema, anche l'esaustivo articolo di Andrea Cionci QUI, e di vedere l'intervista di Marco Cosmo (il Decimo Toro) fatta a fra' Bugnolo QUI.

Traduzione e cura di: Sebirblu.blogspot.it

Fonte: fromrome.info

domenica 9 febbraio 2020

Il CIELO Rassicura Protegge e Cura dal Coronavirus




"...e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze;
vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo." 
(Lc. 21,11).


Sebirblu, 8 febbraio 2020 

I messaggi che seguono mirano a rasserenare gli animi di tutti coloro che, esacerbati dalla paura e dall'ansia di un ipotetico contagio ‒ provocati per lo più dai mezzi di comunicazione privi di remore nell'aumentare così il panico, la diffidenza e il rigetto verso l'universo asiatico in generale ‒ non riescono a controllarsi portando la tensione alle stelle.

Già QUI, avevo parlato dei danni arrecati alla psiche umana dall'inquietudine dovuta a timore che rende vulnerabili e attrattivi quelli che ne sono preda, inibendo qualsiasi loro reazione atta a difenderli da attacchi esterni, ma non trascurando neppure il "rimedio-principe" necessario per non diventarne succubi: la "presa di coscienza" del grande Sé divino individuale.

Ora, ad avvalorare le mie parole, ecco un amorevole sostegno trasmesso dai Fratelli Galattici a Monique Mathieu su questa tristissima pestilenza che sta affliggendo il pianeta.




Il coronavirus cinese

Domanda: "Potete parlarci del virus che si sta diffondendo in Cina?" Mi dicono:

«Per ora, non datevi troppo pensiero per il coronavirus. Non è ancora giunto il momento delle partenze di massa. Di certo ci saranno dei decessi, ma non in grande quantità, adesso.

Quello che è dannoso, è la paura generata da esso, sia in Cina che altrove. 

Non spaventatevi! Noi stiamo vigilando, e faremo in modo che questa infezione non abbia un impatto gravissimo sul mondo. Troverete tutto ciò che vi necessita per sradicarla.

I virus che si sono diffusi per un certo numero di anni, non sono sfuggiti agli scienziati (non stiamo parlando del coronavirus che dilaga in Cina). [Stranissima precisazione vero? E il messaggio prosegue... ndt]. Sono stati compiuti esperimenti con intenzioni molto, molto malvagie.

Tra i vostri studiosi, ci sono ricercatori saggi e ricercatori folli. Alcuni lavorano per la Luce ed altri per le Tenebre, a pro del lato oscuro. Quindi, essi servono due diversi maestri.

Per tale motivo, certi umani, potrebbero fare in modo che si scateni una grande pandemia (d'altronde, sebbene contenuta, questa è già stata avviata altre volte). Noi vegliamo intensamente perché ciò non accada, poiché il piano concernente l'umanità del pianeta Terra, non è di scomparire così.

Occorre concedere ad una gran parte del genere umano l'opportunità di risvegliarsi, di comprendere, al fine di poter essere «recuperato» dalla Luce. [Questo termine non è molto adatto e non ci piace, ma lo impieghiamo lo stesso (perché la signora Mathieu, come da loro reiteratamente detto, non dispone di una sufficiente gamma di vocaboli per esprimere correttamente il singolo pensiero; ndt)].

Noi, e gli elevati Esseri di Luce che guidano la Terra, desideriamo che un massimo possibile di uomini possa transitare. Coloro che non potranno farlo, sono quelli ancora troppo attaccati ai piaceri mondani come il denaro, il dominio e il sesso, parimenti ai super-ricchi che perderanno molto, essendo difficilissimo per loro il passaggio (dimensionale; ndt), in quanto asserviti interamente ai soldi e al potere.

Quando gli individui sono schiavi di una dipendenza, non vedono tutto ciò che li attornia, non vedono neppure l'ingiustizia, per cui sono chiusi nella prigione in cui si sono messi.

Abbiate compassione per loro!

Tuttavia, qualsiasi cosa accada, non abbiate timore! La paura abbassa la frequenza vibratoria, e se è presente qualche virus voi lo attirate e non siete in grado di combatterlo. Questo avviene perché la vostra energia vitale è troppo debole e l'infezione ha la meglio su di voi. Saranno quindi le persone fragili ad essere le più colpite.

La paura è la vostra più grande nemica! Nei tempi che verranno, il panico dovrà essere escluso dalla vostra vita!»




Ed ecco una serie di brevi estratti dai messaggi ricevuti da Luz de Maria (una veggente nativa del Costa Rica, ma residente in Argentina) sul tema in questione.


Nostro Signore Gesù Cristo

28 giugno 2019

"Io voglio che comprendiate che vi state infliggendo il vostro stesso castigo, che comporterà malattie, eventi della natura, ribellioni dell'uomo contro di Me e contro Mia Madre."

15 giugno 2019

"Popolo Mio, sta per iniziare una grande sofferenza per l'umanità: malattie che credevate debellate torneranno a farvi paura e in questi tempi si diffonderanno con grande rapidità."

16 gennaio 2019

"Le malattie del passato torneranno a riprendere forza e questo è dovuto al fatto che sono state riportate nel presente in alcuni laboratori."

10 luglio 2016

"I Miei figli stanno cercando di superarMi ed in questo loro affannarsi, hanno alterato la Creazione e, con la Creazione, hanno alterato l'organismo umano, provocando una serie di malattie causate dall'irresponsabilità dell'umanità stessa."

6 giugno 2018

"Amato Popolo Mio, pregate, una nuova epidemia verrà alla luce e minaccerà la popolazione mondiale, l'uomo conosce il trattamento ma non sarà efficace, perché questa infezione sarà resistente ai vecchi medicamenti."

7 luglio 2014

"Le pestilenze nate nei laboratori di coloro che dominano il mondo vi flagelleranno ma, nonostante ciò, non abbiate paura. La Mia Casa (ossia quella del Padre; ndr) vi libererà dai dardi velenosi del Male; la Fede è necessaria, così come l'obbedienza ai Miei Comandamenti e l'amore nei Miei confronti."

4 luglio 2014

"I grandi potenti della Terra che adorano il dio denaro, si uniscono un'altra volta e decidono il destino di tutta l'umanità. Da questo ne conseguirà che a poco a poco l'umanità sarà insidiata ed invasa da differenti epidemie create in laboratorio dall'uomo stesso e utilizzate dai potenti della Terra allo scopo di sterminare i Miei figli."




La Santissima Vergine Maria

21 dicembre 2019

"I Miei figlioli stanno soffrendo con maggiore frequenza di malattie respiratorie in aumento, che sono ricorrenti e richiedono lunghe cure.

Non vi siete chiesti come mai siete più deboli nei confronti di tali malanni?

L'esposizione a drastici cambiamenti climatici, contribuisce in gran parte ad esporre il vostro organismo a complicazioni respiratorie, ma allo stesso tempo è implicita la mano dell'uomo, che diffonde nell'aria agenti chimici e virus per farvi ammalare con maggiore frequenza e questi, a volte, possono essere mortali per gli esseri umani.

Quindi dovete proteggervi, per minimizzare l'esposizione alle scie bianche e quando vedete che coprono l'atmosfera, spruzzate l'Olio del Buon Samaritano (2) su quello che avete scelto per proteggervi il naso e la bocca.

Sono menti malate appartenenti a nazioni potenti, i demòni che spargono la malattia sui Miei figli dagli aerei.

Chiudete le porte e le finestre delle vostre case e quando vedrete strane forme nell'atmosfera non esponetevi all'aria aperta."

15 gennaio 2017

"Le malattie generate dall'uomo, sono il grande pretesto per contaminare l'organismo umano con medicine create a questo scopo, che ne causano lentamente la morte."

7 ottobre 2016

"Le Organizzazioni Mondiali hanno la consegna di sterminare una gran parte della popolazione mondiale. Per voi è un'assurdità, ma non lo è per coloro che devono sottostare agli ordini dell'Anticristo, costantemente al suo servizio."

15 agosto 2016

"State in allerta, una grande pandemia, frutto della scienza malamente impiegata che proviene da una grande potenza, sta per comparire tra l'umanità."


Armi biologiche per la distruzione di massa.

San Michele Arcangelo

18 agosto 2019

"Quando sentirete parlare di una malattia respiratoria fortemente contagiosa, non esponetevi agli assembramenti di gruppo e non frequentate luoghi dove dovrete rimanere per molto tempo con altre persone, per esempio sugli aerei e sui mezzi di trasporto pubblici. Aspettate con pazienza che questa infezione cali."


La Madonna di Anguera
  (due brani sull'argomento, tramite Pedro Regis)

9 agosto 2005

"Io sono vostra Madre e sono sempre vicino a voi. Sappiate che una famosa città resterà deserta. Un'epidemia allontanerà da essa molti dei suoi abitanti e gli altri moriranno. Pregate. Sono giunti i tempi delle tribolazioni." (Cfr. QUI; ndr).

24 febbraio 2005

"Cari figli, il Giudice Supremo giudicherà gli uomini per i loro crimini. L'umanità soffrirà perché gli uomini perversi si sono messi al posto del Creatore. Vivete nel tempo peggiore di quello del diluvio. Dio è stato disprezzato da molti, ma quando si sveglieranno sarà tardi. Gli uomini hanno preparato la loro rovina con le proprie mani. I 'sapienti' si sono uniti e hanno preparato in laboratorio la distruzione. Essi vedranno la morte in ciò che esiste per dare la vita."




E per concludere, ecco uno stralcio dell'ultimo messaggio della Vergine S.S. ricevuto da Luz de Maria sui medicamenti da usare in caso di diffusione epidemica, QUI.

28 gennaio 2020

"Figli Miei, voi sapete bene che coloro che stanno al di sopra dei governi del mondo, stanno nascondendo quello che intendono fare e voi non dovete vivere come se non stesse succedendo niente.

Mantenete una sana alimentazione cosicché il vostro corpo non cada facilmente preda di quelle malattie, riguardo alle quali, Io, in nome della Casa Paterna, vi ho messo in guardia in precedenza. (1)

Grandi piaghe e pestilenze generate da virus sconosciuti, stanno avanzando sul genere umano. Nel caso in cui nella zona in cui vivete, vi troviate di fronte ad una malattia altamente contagiosa, come protezione utilizzate l'olio del Buon Samaritano (2) basterà la quantità di una punta di spillo sui lobi delle orecchie.

Se le infezioni dovessero aumentare, dovrete metterlo sui due lati del collo e su entrambi i polsi delle mani.

Figli Miei, la sottomissione dei governi al Nuovo Ordine Mondiale non vi tiene in considerazione, ma al contrario gli ordinamenti sono contro l'umanità."


L'«Olio del Buon Samaritano» e lo Sciroppo d'Acero
consigliati dalla Vergine anche QUI, sono rintracciabili QUI.

(1) Rivelazioni su grandi pestilenze ed epidemie, leggere... (link alla Fonte; ndr).
(2) Preparazione dell'Olio del Buon Samaritano (OE = Olio Essenziale):

Ingredienti:

OE Cannella (siccome può essere irritante, se ne usa ½ dose)
OE Chiodi di garofano
OE Limone
OE Rosmarino
OE Eucalipto

L'olio di base (al quale aggiungere gli oli essenziali) può essere:

Olio di oliva
Olio di mandorle
Olio minerale

Si  mescolano  con  un  cucchiaio  di  legno  i  cinque  olii  essenziali  indicati  sopra  in un recipiente di vetro, fino ad integrarli del tutto all'olio di base, nella proporzione di  una  parte di  OE  e  cinque  parti  dell'olio  scelto  per il rimedio.

Attenzione che per l'OE di cannella se ne usa ½ dose, quindi la metà degli altri olii impiegati.

Procedere alla preparazione in luogo fresco, usando i guanti, un recipiente di vetro e un cucchiaio di legno ben puliti, che serviranno ad amalgamare tutti gli ingredienti.

Una volta completata l'esecuzione, eseguire una prova con il prodotto ottenuto, sull'avambraccio.  In caso di reazioni e arrossamenti della pelle,  sciacquare  subito con abbondante acqua e tamponare con olio essenziale di lavanda. In questi casi si consiglia  di  diluire  maggiormente  il preparato,  aggiungendo altro olio di base.

Si deve evitare di esporre gli olii essenziali alla luce diretta e all'aria.

Imbottigliare il preparato ottenuto in contenitori di vetro scuro ben puliti e chiuderli ermeticamente, quindi conservarli in luogo fresco ed asciutto. QUI il pdf con altri rimedi naturali.


Traduzione, relazione e cura di Sebirblu.blogspot.it

    "    : revelacionesmarianas.com 
    "    : apelosurgentes.com.