lunedì 29 aprile 2019

I MISTERI OCCULTI DIETRO L'INCENDIO DI NOTRE-DAME




Sebirblu, 29 aprile 2019

L'incendio di Notre-Dame, attirando l'attenzione e lo sconcerto di tutto il mondo, ha pure esposto e fornito la lente d'ingrandimento per svelare i numerosi aspetti che riguardano una delle cattedrali più prestigiose e visitate del pianeta.

Non tutti sanno che l'edificio, monumento storico di Francia e patrimonio UNESCO per l'umanità, appartiene alla Nazione stessa, la quale ne ha concesso l'utilizzo alla Chiesa Cattolica ‒ secondo la legge francese sulla separazione tra Stato e Chiesa del 1905.

Nei secoli, il luogo è stato usato non solo per importanti celebrazioni religiose ma anche per significativi eventi politici come la prima convocazione degli Stati Generali indetta dal re Filippo IV, detto il Bello, il 10 aprile 1302.

Non a caso menziono questo monarca, perché fu l'artefice e il responsabile con papa Clemente V della distruzione dell'Ordine dei Templari e della tragica, quanto falsa sentenza, che portò al rogo il Gran Maestro Jacques de Molay con altri 37 cavalieri accusati di eresia e nefandezze calunniose di ogni genere, estorte con la tortura, nella piazza antistante la basilica di Notre-Dame (ex «Île aux Juifs»)

Questa drammatica esecuzione, avvenuta 705 anni fa il 18 marzo 1314, è stata commemorata per il quinto anno consecutivo dai nuovi Cavalieri del Tempio proprio nella cattedrale di Notre-Dame de Paris con la Diocesi, il Comune, le autorità e i membri delle confraternite di vari paesi internazionali (Ved. QUI).

A nemmeno un mese da tale evento, il 15 aprile scorso alle 18:50 (ma il primo avviso stranamente sottovalutato si era già avuto alle 18:10) la base dell'altissima guglia che i francesi chiamano «flèche» (freccia), strutturata con massicce putrelle in legno di quercia, era già in fiamme.

Ma l'accadimento più incredibile, avvenuto in contemporanea a quello di Parigi (ore 19:30 locali, corrispondenti alle 18:30 francesi) è stato un altro incendio divampato nella famosa Moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme dove nella parte sud, aggredita dalle lingue incandescenti, si trovava la prima sede storica dei Cavalieri del Tempio di Re Salomone.




È curiosa la singolarità del «caso» che ha avuto per protagonista l'elemento FUOCO con cui era stato bruciato vivo Jacques de Molay e i suoi confratelli, distruggendo, anche se parzialmente, gli stessi luoghi testimoni della loro antica presenza, e per giunta il primo giorno della settimana di Passione!

Notevole è anche la «coincidenza» che i due attuali siti sacri, Notre-Dame per il Cristianesimo e la Moschea di Al-Aqsa per l'Islam, abbiano ospitato, sin dall'inizio, dei Templi pagani dedicati a Giove e che successivamente siano stati consacrati alla Vergine Maria!

Ma non è tutto. La tradizione esoterica ricca di misteri alchemici, cabalistici ed astrologici permea le due realtà religiose sin dai tempi biblici e le accomuna, specialmente nelle crociate condotte dai Templari, ad eterne rivalità purtroppo presenti ancora oggi.

Ed è proprio questa tradizione esoterica degli antichi Cavalieri ad essere stata incamerata dalle logge massoniche di tutta Europa, come ha scritto Giuseppe De Lorenzo in un articolo del 7 luglio 2018 su «Il Giornale»:

"Nel XVII secolo nasce il neotemplarismo massonico che si appropria delle terminologie e dei nomi dell'Ordine, sostenendo un inesistente filo rosso che legherebbe croce patente e compasso.

Fu il cavaliere scozzese Michael Ramsey nel 1737 (loggia massonica di San Giovanni) a sostenere che le origini degli "illuminati" non potevano che risalire ai tempi delle crociate."

"Ovviamente, per giustificare il collegamento massoneria-templari era necessario rintracciare la prova che, dopo la sua soppressione, l'Ordine del Tempio fosse sopravvissuto segretamente. Una sorta di setta vissuta per secoli nell'ombra.

La Carta di Larmenius, emersa nel 1804, rispose a questo vuoto di legittimazione: conteneva un elenco di presunti gran maestri seguiti alla morte di Molay." (il testo completo QUI, ma è interessante leggere anche QUI).


Jacques de Molay (1243-1314)

Da questo ne è derivato che sin dal tempo della Rivoluzione francese la Massoneria cominciò a diffondersi sempre più, strumentalizzata a sua volta, diabolicamente, dall'Ordine degli Illuminati sorto in Germania il 1 maggio 1776 ad opera di Johann Adam Weishaupt (proveniente da una famiglia di ebrei convertiti alla Chiesa cattolica romana) insieme a Meyer Amschel, altro ebreo tedesco che in seguito prese il nome di Rothschild, e Jakob Frank, anch'egli ebreo e seguace del cabalista Sabbatai Zevi. (Ved. QUI nel "post scriptum" e QUI).

Da allora, come una metastasi, questo connubio Sionista-Massonico ha invaso ogni settore della vita comunitaria, politica, economica e religiosa dell'intero pianeta, influenzando occultamente TUTTO e TUTTI.

Per via dell'incendio a Notre-Dame de Paris, è emerso che fu proprio un franco-massone ‒ Eugène Viollet le Duc (1814-1879) ‒ l'artefice che ristrutturò la sua alta guglia più volte distrutta in passato, corredandola di statue, chimere, mostri mitologici e simboli esoterici che con la Vergine Maria non c'entrano nulla ma costituiscono, o meglio, che in parte costituivano, l'inno al "Grande Architetto dell'Universo" ossia a Lucifero, l'Angelo Caduto.

Ecco qui un esempio della sua opera:


Raffigurazione di un "demonio" e della "strige" che si nutriva di carne umana. Ved. QUI. 




e qui la targa posta da Viollet le Duc alla base della flèche con la stella a cinque punte e, in basso, la squadra, il compasso e lo scalpello bi-funzionale dei "costruttori", emblemi della "libera muratoria".

Sembra quasi che il Cielo abbia permesso il crollo rovinoso della guglia e del tetto sottostante, preservandone però l'altare "Vetus Ordo", ossia tradizionale (NON il Novus Ordo che è andato distrutto), la Croce e la statua di Maria Addolorata (la Pietà) unitamente alle sacre reliquie, per una sorta di purificazione da fuoco di uno dei massimi simboli della devozione mariana. (Cfr. QUI).



L'altare "Vetus Ordo" che è stato preservato dall'incendio.
Meditate genti! Meditate...

D'altronde, l'attacco al cristianesimo è evidente in tutto il mondo (l'ultimo in ordine di tempo è quello terribile avvenuto nello Sri-Lanka), basta pensare che solo in Francia nel 2018 sono state vandalizzate, profanate o incendiate 1063 chiese e luoghi di culto (ved. QUI e QUI).

Per questo motivo, molte domande inquietanti si affollano nella mente di chi vorrebbe fare un po' di chiarezza, consapevole che il Maligno sia ora in piena attività percependo la sua imminente disfatta e, dunque, istigando non solo qualche squallida "marionetta" di poco conto, ma soprattutto manovrandone una gran parte d'alto bordo.

Ad esempio, perché l'orario di chiusura per l'accesso alle torri di Notre-Dame è stato anticipato di un'ora proprio il 15 aprile scorso, cioè alle 17:30 invece che alle 18:30, come risulta dagli archivi rimasti registrati sul web? (Cfr. QUI).




Si badi bene, l'ingresso è stato precluso non solo ai visitatori, ma anche agli operai incaricati dei lavori! PERCHÉ?

Perché l'allarme e il conseguente intervento dei Pompieri è avvenuto così tardi, escludendo mezzi più drastici e immediati come i Canadair che avrebbero, a detta loro, inflitto maggiori danni alla struttura, ma lasciando collassare la guglia ed il tetto?

L'osservazione non da poco è che dal 1 settembre 2017 il generale Jean-Claude Gallet, militare di carriera addestrato dallo "Tsahal" (l'esercito israeliano) con missioni speciali nei punti più nevralgici del mondo, è il comandante di brigata dei Vigili del fuoco di Parigi, il più grande corpo europeo con 8.500 pompieri fra uomini e donne.

Insignito della Legion d'Onore (fondata da Napoleone Bonaparte nel 1802 e come tutti gli ordini cavallereschi dai Templari in poi in odore di Massoneria) ha diretto le operazioni "tardive" dello spegnimento di Notre-Dame.

(Per spezzare una lancia a suo favore, bisogna dire però che non è mai esistito alcun allarme diretto tra la Cattedrale e il Comando centrale operativo antincendio).

In più, l'ex capo-architetto Benjamin Mouton, in carica dal 2000 al 2013 per l'edificio in questione, pluri-decorato non solo come Cavaliere della Legion d'Onore, ma insignito anche di numerose altre onorificenze (ved. QUI), nell'intervista resa alla TV "LCI" ha dichiarato:

"Sono molto stupito di come il fuoco abbia potuto attecchire così rapidamente su un legno di quercia molto antico... Per incendiarsi così, sarebbe occorsa una quantità enorme di carburante... È incomprensibile!" (Cfr. QUI).

Infatti qualcuno ha provato, come da video sottostante, a dar fuoco ad una grossa e antica trave di quel legno... senza riuscirvi...

Chi non dovesse visualizzare il video sullo smartphone clicchi QUI.



Il terzo personaggio che ha attirato la mia attenzione sul corollario di questo tragico evento è l'ex massone ed ex membro degli "Illuminati di Baviera" Leo Zagami che sul suo sito QUI, correlato anche da un video in cui è connesso con Alex Jones di Infowars, scrive e sostiene che il personaggio misterioso apparso sulla balconata di una delle torri di Notre-Dame, una mezz'ora dopo l'incendio, potrebbe essere il fantasma di un antico Templare che avrebbe, in quel modo, trasmesso un messaggio criptato al papa gesuita!?

Di seguito, il video intero e non parziale come circola sul web, perché così, al minuto 42:03 è possibile scorgere l'uomo di cui parla Zagami e, poco dopo, al minuto 42:49 anche due o tre... vigili del fuoco con tanto di bombole e caschi (o almeno pare) impegnati a stendere qualcosa al suolo.

Chi non dovesse visualizzare il video sullo smartphone clicchi QUI.



Chi sarà il primo personaggio? Un pompiere anche lui, un Templare o un arabo? Naturalmente tutto ciò ha sollevato una pletora di illazioni ed ipotesi, ma aldilà del chiacchiericcio globale rimane il fatto che come dice il prof. Francesco Lamendola in un suo scritto dal titolo «L'ombra della massoneria sulla Chiesa» (QUI), fino a che punto si può credere a quello che ci dicono?

"Quando un massone decide di abbandonare le logge e si mette a raccontare, in articoli, libri, conferenze o interviste, quel che ha visto e sentito nel tempo in cui ne faceva parte, ci sono molte buone ragioni per accogliere con la massima prudenza quello che dice. La massoneria, in tutte le sue forme e strutture, regolari e irregolari, è pur sempre una società segreta: non vi si entra per curiosità o per turismo; e non se ne esce impunemente, tanto più se si ha voglia di spifferare all'esterno i suoi segreti."




Un'altra tessera interessante del mosaico che sto esponendo riguarda la reazione del presidente francese a quanto è accaduto:

Dall'articolo di Maurizio Blondet "Maledetti Vandali" leggiamo:

[...] Emmanuel Macron ha promesso: "Costruiremo Notre-Dame «più bella di prima» ed ha annunciato un concorso internazionale per munirla di «un gesto architettonico contemporaneo»."

Notre-Dame dava fastidio, sovraccarica di significato cristiano – loro che si sono liberati di tabù, vogliono fare di ogni angolo un non-luogo, uno di quegli aeroporti che sono la specialità delle archistar alla Renzo Piano: i nuovi vandali strapagati per immettere «un gesto contemporaneo» nelle città sovraccariche di storia e memoria, equivalente al graffitaro che brutta un nobile muro antico coi suoi sgorbi, ma con più irrisione e volontà di insultare i passanti.

Vogliono l'insignificante perché tali sono le loro vite "liberate": anonime, insignificanti, intercambiabili – e dunque spendibili dal potere.

Ma non prima di aver soppresso gli ultimi cristiani, «la setta» che secondo loro occupa ancor troppo spazio. [...]

[...] Per il 2019 lo Stato francese ha previsto solo 18 milioni di euro di fondi per la manutenzione dei monumenti storici che gli appartengono, fra cui 86 cattedrali. Ossia meno di 100 mila euro per monumento. [...]

Ora, a distanza di 12 giorni leggiamo sui giornali parigini (ved. QUI) che il disastro di Notre-Dame ha innescato una raccolta prodigiosa di donazioni arrivando, SOLO nel mercoledì successivo al lunedì 15, alla somma incredibile di 163,05 milioni di euro!

A cosa è dovuto questo slancio incredibile di generosità da parte di imprenditori potenti e compagnie tra le più quotate al mondo? Ma... naturalmente all'attuazione di un faraonico progetto previsto sin dal 2016 per l'intero territorio de l'Île de la Cité (il centro di Parigi), dove "il Palazzo di Giustizia, la Prefettura di Polizia, l'Hôtel-Dieu costituiscono dei blocchi che sembrano impenetrabili." (Cfr. QUI).

Per raggiungere un tale obbiettivo, l'intenzione del "Potere sionista-massonico" dominante è di "modernizzare" l'area completa, innanzitutto privatizzandola, per poi espropriarla di quel 47% di patrimonio pubblico, artistico e culturale che da secoli valorizza e testimonia le radici storiche e cristiane della "Ville Lumière". Un vero abominio! (Cfr. QUI).


Ecco il discutibile progetto presentato nel 2016 ad Hollande

Questi sono soltanto alcuni punti dell'aspetto concreto, umano, ma... a livello spirituale? Pochi ci pensano, e se ci pensano, subito il pensiero corre via su uno strato di torpore e di indifferenza mortale, come se nulla ci riguardasse, come se tutto quello che ora avviene nel mondo contro la cristianità, ma soprattutto verso la Vergine Maria e Suo Figlio fosse cosa normale; le persecuzioni, i soprusi, le profanazioni sempre più frequenti ci arrivano attutite... lontane... NON CI INDIGNANO PIÙ, NON CI  INTERESSANO!

L'attacco a Notre-Dame ha fatto senz'altro più scalpore che l'orrenda strage nello Sri Lanka, ma chi si domanda il perché di questi avvenimenti mirati quasi sempre ad annientare il cristianesimo?

È qui da vedere il sacrificio satanico a forma di croce effettuato sul tetto della Basilica, in chiaro dispregio al luogo sacro, divampato uniformemente e non prima però di aver messo al sicuro le preziose statue ed ogni altro simbolo massonico ed alchemico.


L'articolo di "Repubblica" QUI

Una volta c'erano i Crociati e poi i Templari a difendere il Sacro Tempio, ma adesso? Ci ritroviamo un "papa" (si fa per dire) "venduto" al mondo e con la testa ossessivamente rivolta ai migranti e al clima, con milioni di devoti entusiasti di lui completamente addormentati!

Per questo motivo il Maligno la fa da padrone cercando di "spazzar via" il maggior numero di anime, confondendole, depistandole, e convincendole addirittura che il rogo di Notre-Dame e quello minore della Moschea di Al-Aqsa siano la conseguenza di una vendetta degli antichi Cavalieri, visto che Leo Zagami ne avrebbe indicato uno in azione apparso nel video.

Ma non è forse un ex massone? E allora qual è il suo vero intento se non quello di sollevare un polverone e allontanare l'attenzione pubblica da ciò che sta accadendo sotto i nostri occhi?

La cosa più essenziale adesso è quella di prendere atto che siamo giunti all'attuazione palese delle sacre Scritture, in particolare dell'Apocalisse, e di ogni profezia rivelata da santi e mistici di tutti i tempi.

Nel giorno iniziale della settimana di Passione (lunedì 15 aprile) l'umanità ha ricevuto un grande "avvertimento" con la tragedia di Notre-Dame de Paris.

Le parti alte della cattedrale ci trasmettono un messaggio escatologico: lo scontro in atto fra la Luce e le Tenebre.

L'Angelo del Giudizio, posto sul bordo estremo del tetto, lato ovest, soffia nell'olifante (corno da caccia medievale) e annuncia la Fine dei Tempi.  (Altre immagini QUI).




E l'annuncio arriva dalla Francia, la "figlia maggiore" della Chiesa Cattolica dalla quale sono partiti i Templari ma anche... i Franco-Massoni-Sionisti che cercano di abbattere quello che esiste di più sacro ed elevato per arrivare ad un Ordine Mondiale, modernizzando anche Notre-Dame dopo averne demolito il culto mariano e cristico.

Ciò che era stato costruito dopo la Rivoluzione francese come inno al "Grande Architetto", ossia a Lucifero, è andato a fuoco, dissolto in cenere...

D'altronde Jacques de Molay, prima di morire sul rogo, aveva affidato alla Giustizia di Dio il terribile sopruso che stava vivendo di persona, insieme ai suoi compagni e all'intero Ordine, profetizzando quattro eventi nefasti che si sono già puntualmente avverati:

Il primo riguardava Papa Clemente V: "La morte ti sorprenderà entro 40 giorni". E il pontefice in effetti morì dopo 33 giorni dalla sua crudele esecuzione, forse di tumore intestinale fulminante.

Il secondo concerneva la sorte di Filippo il Bello: "Lascerai questo mondo entro la fine del 1314" (lo stesso anno del suo supplizio). Il re, colpito forse da ictus cerebrale, cadde da cavallo durante una battuta di caccia e perse conoscenza senza svegliarsi più.

Il terzo vaticinio lo fece rivolto alla monarchia francese che sarebbe terminata con la tredicesima generazione dei Capetingi. E infatti con Luigi XVI, ghigliottinato, finì la dinastia dei re di Francia.

L'ultimo, il quarto, è il più critico perché coinvolge la Chiesa Romana: "Il Papato terminerà entro 700 anni dalla mia morte"... (Cfr. il valore del 7 QUI).

Quest'ultima sbalorditiva profezia corrisponde proprio ai nostri giorni, al ritiro di Benedetto XVI nel 2013 che con la sua "Rinuncia" al papato ne siglò anche la fine mentre iniziava l'ultimo anno del settimo secolo predetto dal Gran Maestro dei Templari e dando l'avvio al compiersi dell'insediamento del Falso profeta, oggi indegnamente assiso sul Soglio di Pietro.

Conclusione

Dall'ampia parabola qui descritta ed imperniata su un incendio che ha scosso il mondo, si desume che l'entrata del Cristianesimo nella storia dell'uomo ha portato davvero ad uno scontro continuo tra la Luce e la Tenebra come Nostro Signore aveva annunciato: «Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla Terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada.» (Mt. 10,34).

Prendendo atto di questo, altrettanto chiaramente ci si accorge che l'aumento vertiginoso di fatti criminosi, soprattutto verso il Cristo e Sua Madre, unito agli sconvolgimenti ambientali sempre più violenti sul pianeta, annuncia che il Cielo ha già iniziato il suo conto alla rovescia per bloccare la follia umana e l'ha fatto proprio  all'inizio  della  settimana  santa  (un 7, come 7 sono gli anni della reggenza di Bergoglio e i 700 della fine del papato) per mezzo di Maria Santissima, con la caduta rovinosa della guglia di Notre-Dame de Paris.





venerdì 26 aprile 2019

Ken Carey: Il Grande Dramma della Caduta Iniziale!


"La Caduta degli Angeli Ribelli" (dettaglio) di Giovan Battista Beinaschi

Sebirblu, 26 aprile 2019

Non è mai eccessivo tentare di dissolvere le nebbie dell'inconsapevolezza umana e contribuire a far riemergere il ricordo della nostra nobiltà divina, nonostante i continui ostacoli frapposti dal nostro limitante raziocinio e dalle inveterate abitudini millenarie.

Per  questo motivo,  nonostante  altre  volte,  QUI  e  QUI,  abbia parlato  con dovizia di particolari della nostra Caduta iniziale, Ken Carey, strumento meraviglioso di altissime "Trasmisioni Angeliche", ribadisce puntualmente i medesimi concetti ultrafànici (ved. QUI e QUI) di tante altre Voci che giungono dai Piani altissimi per riportarci sulla retta Via del Ritorno a Casa.




L'Altra Realtà

Nello stato naturale d'esistenza  (ossia a livello di puro Spirito; ndr),  non si possiede il senso di un'identità separata dal Creatore, eccetto quando si è impegnati in un rapporto.

A questo livello, l'identità emerge soltanto nel contesto di una relazione con qualche altro aspetto dell'Essere che sia stato oggettivato, proprio come la mia identità di messaggero  angelico  viene  ad  esistere  tramite  il  mio  rapporto  con  voi.

Quando non sia presente una relazione simile,  quella particolare espressione di voi semplicemente non esiste; galleggiate senza sforzo nel potenziale di Dio. Non siete annichiliti, ma tutte le definizioni di voi lo sono, e siete sollevati dalla loro opprimente influenza, vi potete espandere in uno stato di amore e perfezione.

Dopo un po', se dovesse capitare che ci fosse bisogno di voi per qualche compito preciso, sareste ancora lì, perché la vostra identità è una cellula specifica in un particolare organo di un più vasto Essere.

Quando arriva l'impulso energetico successivo, porta con sé la vostra delimitazione e le necessarie istruzioni. Allora emergete quel tanto che è necessario per compiere ciò che vi è richiesto.

Dal principio alla fine del corso della vostra esistenza, oscillate continuamente, secondo l'onda di funzione che essenzialmente siete, dentro e fuori la vostra limitatezza,  muovendovi  sempre  avanti  e indietro,  come  il  pendolo di un orologio o il cuore dell'atomo, fuori della divina Unità dell'Essere, dentro un'espressione circoscritta dell'infinito potenziale di Dio, e di nuovo indietro nell'Unità, avanti e indietro, avanti e indietro...

Questo è il ritmo naturale della vostra esistenza, come pure della mia. È la musica di Dio, il ritmo della Vita stessa.

In qualsiasi momento l'incentivo divino richieda i vostri servigi e vi conduca alla forma, incontrate una nutrita schiera di altre Essenze, in missioni e sortite in mondi d'Amore e di Luce, impossibili da descrivere.


Edward Robert Hughes

Mentre questo avviene,  per la durata del vostro contatto,  il  tempo  assume  per  voi un carattere lineare, ma rimanete comunque consapevoli della vostra unità con il Creatore.  Non  perdete  mai  la certezza  di  essere  una  sola  cosa  con  Dio.

Siete consci di aver assunto una forma individuale che opera all'interno del tempo, ma vi muovete, più veloci della luce, avanti e indietro tra il vostro stato di pre-manifestazione e la vostra forma-immagine del ruolo che avete assunto.

Tutto ciò non è niente di più e niente di meno di quello che ogni atomo della creazione fisica fa di continuo.

Prima della Caduta, possedevate la capacità di spostare a piacere il vostro centro di consapevolezza dalla purezza dello Spirito divino all'identità, dalla forma alla meta-forma.

Eravate liberi, per così dire, di andare e venire a vostro piacimento, liberi di dar rilievo a qualunque aspetto di voi stessi fosse più adatto alla situazione. È così che sono fatte tutte le Creature.

Nello stato perfetto, voi funzionavate contemporaneamente in due realtà. Per metà del tempo eravate identificati con la forma, e per l'altra metà, con il Tutto.

Nella condizione decaduta in cui adesso vi trovate, la vostra percezione egoica si trova intrappolata in un lato soltanto, mentre la vera sostanza del vostro Essere continua a funzionare in ambedue i lati. Solo in questo consiste la non-consapevolezza.

Esistete ancora nell'altra realtà, ma siete come addormentati. Nel vostro livello dimensionale, che ritenete l'unico, vivete in uno stato di frammentazione; la razza umana vi sembra composta da una moltitudine di individui.

Nell'altro contesto ci siete solo voi. Noi siamo qui per svegliarvi. Esiste in verità soltanto uno di voi che ha bisogno di udire questo messaggio (perché tutti noi siamo un'unica coscienza; ndr).




È importante che ritorniate alla consapevolezza della vostra vera Essenza. Perché, sebbene esistiate tuttora in tutte e due i piani, la dimenticanza della vostra identità con il Creatore, interrompe il corso dell'informazione vitale verso quella parte di voi che esiste nella forma.

Il piano di esistenza in cui vi identificate con Dio è la realtà dalla quale scaturisce la Vita. Focalizzare l'attenzione esclusivamente sulla forma, restringe enormemente e alla fine blocca il flusso della corrente vitale.

Mentre ricerco nel vostro serbatoio di simboli una parola tramite la quale poter esprimere qualcosa dello scenario in cui vibrate uniti al Creatore, mi imbatto nella parola degli Indiani d'America «Nagual».

Questo termine significa: «ciò a cui non si può dar nome», ed è una buona definizione per la sfera dell'Essere, la sfera dell'Unità. Userò perciò tale parola per un po', al fine di mettere in evidenza un punto.

Nello stato di consapevolezza precedente la Caduta, la vostra vita si svolgeva nel Nagual, nell'interezza, in ogni cosa, nell'apparente vuoto originario in cui tutto esiste allo stato di potenzialità.

Il Nagual è il grande Fattore che accerchia la Creazione, come il mare circonda il pesce. Venite invitati molte volte ad uscire da questo stato, per dimorare, durante lo spazio di una relazione, nel suo opposto, nel «Tonal».

Il Tonal è ciò a cui si può dare un nome. È l'Universo immaginato da Dio, nel quale esistono tutte le differenze illusorie. È il campo da gioco del «Ciò che È». Esso trae tutto il suo sostentamento dal Nagual. Non può esistere indipendentemente da questo.

Mentre il Nagual è in stato di riposo, dinamico e tuttavia immobile, il Tonal, o l'universo fisico manifesto, pulsa continuamente. Questa oscillazione si manifesta in tutto, dalla più piccola particella subatomica alla galassia più grande.




Tutti noi, angeli, uomini, e qualunque cosa abbia un nome, esistiamo dentro una forma soltanto per la metà del tempo. Durante l'altra metà, esistiamo nella Totalità dell'Essere. Questa Interezza Divina che abbiamo chiamato Nagual, è ciò a cui in genere ci si riferisce come a Dio Padre.

È la Sua Vita che anima la Creazione. È questa la Realtà verso la quale tutte le Creature perfette si avvicinano, per poi riallontanarsene in un eterno movimento di andirivieni. In essa, noi non esistiamo in termini di spazio e tempo poiché a questi concetti si può dare un nome; sono entrambi caratteristici dell'Universo in atto.

Da tale aspetto sostanziale noi attingiamo tutta l'energia, la felicità e il nutrimento. Ciò è vero sempre, anche per voi nella vostra condizione decaduta. La differenza è che nel vostro stato non siete consapevoli di questo processo e siete perciò incapaci di parteciparvi coscientemente.

Essendo privi della possibilità di compenetrare con la vostra coscienza i due piani in cui dimorate, siete limitati alla sola cognizione del Tonal, del mondo concettuale materiale.

Ricevete ancora nutrimento dalla luce del Nagual, non più direttamente però, ma soltanto tramite gli animali, le piante e i minerali (cfr. QUI; ndr). Siete inconsapevoli dell'Essere, e consci della forma soltanto.

Come mai avete perduto la capacità di spostare la vostra coscienza dalla divinità all'identità, dalla forma alla meta-forma? Come avete potuto perdere la percezione di Dio? Come avete fatto a cadere nell'illusione della separazione?

Ve lo dirò.

Ben Goossens

La causa di fondo è stata semplicemente la mancanza di Fede, la perdita di fiducia nell'assoluta perfezione del Disegno Universale. Tutto ciò fu causato dall'ingresso nella vostra esistenza di un singolo elemento: la superbia, il Serpente del Giardino, il Diavolo della storia.

Attraverso un sottile processo di pensiero, quest'essere vi incoraggiò a scivolare verso quel tipo di attività che viene convenzionalmente chiamato «Peccato Originale».

Era un àmbito nel quale non eravate affatto destinati ad entrare. Con una bugia intelligente e subdola, foste convinti non proprio a smettere di aver fiducia in Dio, ma di presumere di poter fare da soli (in quanto Scintille Divine; ndr) e non più di confidare esclusivamente in Lui.

Nel momento in cui faceste questo, la vostra coscienza cominciò a non essere più centrata in Dio, bensì in se stessa, e per la prima volta diveniste più consapevoli della vostra identità separata nella forma, che della vostra immedesimazione nell'Assoluto.

Questo offuscamento della coscienza fu minimo al principio, ma sufficiente ad iniziare quella che sarebbe diventata una lunga spirale discendente attraverso livelli sempre più densi di blocco e restrizione dell'energia.

Di fatto, Satana, il vostro tentatore, è quell'influenza disgregante e nefasta che, nel suo aspetto non distorto, ha contribuito alla condensazione energetica nella creazione della materia.

Quando iniziaste a riconoscervi sempre più nella forma, cominciaste pure a pensare di doverla difendere tramite sovrastrutture dell'io ingombranti ed inutili. Divenne per voi più difficile evitare di assimilarvi alle vostre esperienze.


Jurgen Ziewe 

Iniziaste perciò a trasferire i modelli delle risposte comportamentali del passato nelle nuove relazioni. Ciò vi rese meno capaci perché non potevate più essere pienamente presenti ed usare tutte le vostre potenzialità.

In questo modo cominciaste a plasmare intorno a voi delle vigorose forme pensiero che vi imprigionarono. Foste risucchiati dalla semplice attrazione gravitazionale verso quei regni dello spazio in cui l'energia stava addensandosi, nei quali si stava creando la materia.

Alcune particelle di sostanza fisica cominciarono a raccogliersi lungo le linee magnetiche delle vostre strutture di pensiero, ed iniziaste ad identificarvi con livelli sempre più densi di espressione fisica. Questo processo continuò a lungo, prima che vi ritrovaste veramente in un tipo qualsiasi di Giardino fisico.

Quando questo avvenne, avevate già percorso una lunga strada in discesa dal vostro originario stato di grazia, ma funzionavate ancora ad un livello di coscienza molto al di sopra e al di là della vostra condizione attuale, tanto da dare origine a tutti i miti e le leggende di un Paradiso concreto.

Il "Giardino dell'Eden" durò molti secoli del tempo terrestre, prima che la velocità del processo di materializzazione vi spingesse a far sempre più assegnamento sui sensi fisici, fin quando non foste tagliati fuori dal nutrimento «diretto» della Luce divina.

In realtà, non siete mai stati privati di esso, ma via via che il vostro senso dell'ego si spostava quasi esclusivamente sui vostri corpi fisici, la loro crescente densità cominciava a richiedere una dose sempre maggiore di alimento terrestre per il loro sostentamento.

Alla fine vi trovaste a non poter più far fronte alle esigenze dei vostri organismi senza «lavorare». Ed è a questo punto che le vostre cronache riportano «la cacciata dal Giardino». In verità, non siete mai stati espulsi da esso. Il Giardino è ancora lì che vi circonda, anche ora.


James Coleman

Il linguaggio è capace di comunicare soltanto una cosa per volta. Ma la Caduta fu un evento che avvenne simultaneamente su molti livelli. Mentre vi rivestivate di strati crescenti di identificazione materiale (i vari corpi sottili, cfr. QUI, QUI e QUI; ndr), entravate sempre più in conflitto con voi stessi.

Nessuna delle vostre esperienze passate era abbastanza efficace da potervi servire da guida valida nel presente, tuttavia cominciaste ad affidarvi maggiormente ad esse per affrontare i problemi che di volta in volta incontravate.

Perciò, l'intera Caduta o "precipitazione" fu accompagnata, simultaneamente, dalla scissione del vostro senso egoico.

Al tempo del Giardino fisico dell'Eden (chiamato periodo adamitico, corrispondente alla massima condensazione dell'umanità; ndr),  percepivate già voi stessi come più di uno.

L'evoluzione sessuale diventò operativa allo scopo di produrre le proiezioni fisiche entro le quali avrebbero potuto prendere forma le entità, in apparenza  separate,  in cui  vi  eravate divisi.

Ancora oggi questi esseri, che formano la totalità degli uomini, non sono nient'altro che vostri riflessi, frammenti di un'unica coscienza allo stato decaduto, che voi percepite come staccati e disgiunti.

Tuttavia, a dispetto di tutto questo parlare di Caduta e di Peccato d'Origine, non siete affatto tenuti prigionieri dagli eventi che trapelano dagli oscuri meandri della vostra memoria collettiva. Nascete ogni dì alla Presenza di Dio, ma ogni giorno decretate di nuovo l'originale follia di cui narrano i tramandi antichi.


"L'espulsione dal Giardino dell'Eden" (dettaglio)  di Thomas Cole

Ogni giorno rinnovate la Ribellione iniziale; e ancora mangiate il frutto proibito (che è l'abuso continuato del libero arbitrio; ndr), ed è di momento in momento che voi stessi vi chiudete in prigione, permettendo ai vostri pensieri individualisti ed afosi, di interporsi fra voi e la vostra immediata percezione del volere di Dio.

È questa chiusura che vi ha condotti dalla Grazia alla Caduta, ed è la stessa che vi mantiene ora nel medesimo stato. Non ci dovrebbe essere in realtà alcun intervallo tra la determinazione dell'esigenza di compiere un'azione (altruistica; ndr) e il suo effettivo compimento.

Questa interferenza razionale è ciò che ha prodotto il vostro passo falso nella primigenia,  fiduciosa  danza  con  Dio.

Ora state, in effetti, dormendo sotto l'influenza di qualcosa che potrebbe quasi essere considerata un incantesimo, un'illusione che vi impedisce di sperimentare quella chiarezza intuitiva che è vostro naturale diritto di nascita.


John William Waterhouse - 1874 - (dettaglio)

La nostra missione per questo pianeta è di svegliarvi dal sonno, con qualsiasi mezzo sia necessario.

Relazione, adattamento e cura di Sebirblu.blogspot.it

Estratto da "Trasmissioni Stellari" di Ken Carey

venerdì 12 aprile 2019

"Affinché siano SENZA SCUSE", diceva S. Agostino...


"Sant'Agostino" di Philippe de Champaigne  1645-1650  (dettaglio).

Sebirblu, 12 aprile 2019

L'Ultrafanìa è quella corrente di pensieri elevatissimi (noùri) che viene captata attraverso la ghiandola pineale o epìfisi (ved. QUI) da persone altamente spirituali atte a divenire strumenti per l'evoluzione umana.

Giovanna d'Arco e tanti altri mistici ne sono un esempio lampante! Se nell'ambito cattolico moltissimi sono ancora diffidenti verso ciò che non rientra nei canoni tradizionali, ciò è dovuto alla colpevole trascuratezza dell'indagine causata sia dallo stretto condizionamento trasmesso nei secoli dalla Chiesa, quanto dalla miopia intellettuale che si rivela essere il più formidabile ostacolo per la scoperta del VERO.

Ho pensato quindi, in prossimità della Pasqua di Risurrezione, di riportare due brani significativi il cui spessore non sfuggirà di certo a coloro che, staccandosi dalle masse insonnolite e tiepide, hanno deciso di immettersi a grandi passi nel luminoso flusso ascensionale che li renderà liberi davvero di sollevarsi oltre la caligine di questo mondo.


"Il Trionfo della Cristianità" di Gustave Doré (dettaglio).

La Legge sociale del Vangelo

Dando uno sguardo al prossimo futuro della storia dell'uomo vi si può scorgere ciò che "la Voce" proveniente dagli spazi siderali precisa:

"L'evoluzione collettiva raggiungerà la legge sociale del Vangelo, capovolgimento completo, assoluto dei sistemi umani; assurdo apparentemente irrealizzabile, ma mèta suprema, realtà del domani. In essa, tutti i problemi della convivenza saranno radicalmente risolti con un concetto semplice: "ama il prossimo tuo come te stesso".

È la perfezione, è la legge di chi è giunto, il sogno di chi è in cammino per arrivare. Ma la via è lunga e non facile; la guardiamo nella sua realtà di aspra fatica, come conquista che si compie, lenta ma vera, non soltanto facile sogno per chi ignora le resistenze della vita.

Nel Vangelo tutte le divergenze sono composte, gli stridori sopiti in una pace sostanziale, in un equilibrio più stabile che affonda le sue radici nel cuore dell'uomo.

Ecco la mèta dell'evoluzione collettiva, il regno del superuomo, l'etica universale in cui l'umanità troverà la coordinazione di tutte le sue energie: il Vangelo, che poniamo all'apice del progresso sostanziale dell'esistenza.

La distanza che separa l'attuale vita sociale da tale vertice è immensa. Ogni vostro atto e pensiero è permeato di lotta e vi fa sentire che il Vangelo è lontano; ma appunto perché è una "lotta" diventa via di conquista. È demolizione della stessa ed avvicinamento progressivo ad esso, che si trova ad un altro livello.

Questo significa uno spostamento completo del punto di vista delle cose. I fatti umani osservati da una prospettiva più alta assumono un valore diverso. È la visione lontana e globale dell'animo che ha conquistato la bontà e la conoscenza.

Quelle norme, rispondendo ad un'ampiezza visiva grandangolare molto più vasta, vi appaiono inattuabili. Al Vangelo si può giungere solamente per approssimazione successiva. Esso resta inaccessibile per la sua altezza se presentato di colpo all'uomo d'oggi, che difatti non lo comprende e non lo segue.

Ma guardate più lontano, nell'essenza della vita, penetrate più in fondo alla scienza, avanzate, e il Vangelo sorgerà da sé. Il vostro è il mondo visto dalla Terra, il Vangelo è il mondo guardato dal Cielo.




L'assurdità è nella vostra involuzione. Nel Vangelo si muovono le forze dell'Infinito, la giustizia è automatica, perfetta, sostanziale, la coordinazione sociale è raggiunta, l'uomo si muove in pace con l'armonia dell'universo.

Ivi non è più necessario essere forti, basta essere giusti. Forza, lotta, egoismo hanno assorbito se stessi nella diuturna fatica delle ascensioni umane.

Qui, vi muovete finalmente in grembo alla grande Legge, le reazioni del dolore sono state riassorbite, il male è stato superato. È il regno dell'uomo divenuto angelo e santo.

Perciò è possibile la legge del perdono perché lo Spirito sente e muove altre forze che non le vostre povere braccia e quelle forze accorrono a difesa del giusto anche se inerme. È la legge di giustizia che parla nella vostra coscienza, che si esprime attraverso i moti dell'animo umano.

Allora, colui che sembra un vinto della vita diventa un gigante. Legge semplice ma sostanziale, che fa l'uomo, regge gli atti nelle loro motivazioni, tutto risolve là dove i vostri farraginosi sistemi di controllo e di sanzione nulla risolvono.

Nel Vangelo il cammino della virtù è tutto percorso; la sua logica sublime porta ad una selezione di superuomini, mentre la logica della vostra lotta quotidiana porta ad una selezione di prepotenti.




I principi del Vangelo organizzano il mondo e creano le civiltà; i principi che voi vivete disgregano tutto e sperperano in attriti inutili; dove passa il Vangelo e il suo Amore nasce un fiore; dove passate voi ogni fiore muore e nasce una spina.

Esso è legge di paradiso trapiantato nell'inferno terrestre; solo gli angeli in esilio (cfr. QUI; ndr) sanno vivere laggiù la legge divina detta da Cristo sulla Croce.

Chi nel vostro mondo rinuncia ad aggredire e a difendersi ed offre l'altra guancia; chi rinuncia ad affondare gli artigli nella carne altrui per il proprio vantaggio e non vuole, per principio, carpire con la forza tutte le infinite gioie della vita, resta sopraffatto; egli è un vinto fuori legge, un espulso, un non-valore che si annulla.

Costui, guardato dal "regno della forza", è inerme, indifeso, ridicolo. Eppure in quella sconfitta, in quella debolezza apparente, vi è il mistero di una Forza ben più grande che giunge tuonando da lontano, destando il presentimento di realizzazioni più vaste nelle profondità dell'anima.

E il vincitore, nel momento stesso della vittoria, ha la sensazione di una sconfitta. Il vinto guarda in alto come un vincitore... e tale è, perché ha scoperto e vissuto forme di vita più alte.

L'uomo resta muto e disorientato dinnanzi a questo strano essere senza armi che proclama una stupefacente legge nuova e sembra di un altro mondo. Lo stesso uomo sente che se ha ragione nel suo ambiente, v'è un altro piano dove tutto si rovescia, dove il vinto della terra può essere un vincitore e il vincitore della terra un vinto.

Un abisso lo separa da quell'essere superiore: l'uomo aggredisce ed egli perdona, non è che un giusto e sa soffrire. Egli è là per indicarvi nella sua vita la mèta raggiunta, la via per seguirlo verso la realizzazione della più alta e feconda legge sociale: l'Amore evangelico."

Tratto dalla pag. 443 de "La Grande Sintesi" di Pietro Ubaldi (ved. QUI).




I Tre Periodi dell'Evoluzione Umana

Possiamo ritenere il ciclo vitale dell'umanità divisibile in tre periodi:

il primo ciclo va dalla precipitazione (ved. QUI; ndr) al diluvio; il secondo dal diluvio alla discesa del Cristo; il terzo dalla discesa alla distruzione del movimento umano nel suo complesso.

Il primo periodo, in rapporto alla vita umana, è da considerarsi quasi illimitato, dell'ordine di decine di miliardi di anni; il secondo, successivo al diluvio, cioè quello per voi attuale, detto del primo e del secondo Adamo (ossia l'umanità chiusa nella materia fisica) è il periodo dell'acqua, dell'immanenza; il terzo corrisponde al fuoco, alla trascendenza.

Nella prima lunghissima fase, l'umanità iniziò la sua rielaborazione, il suo progresso (dopo la "Caduta"), onde riconoscere ed espiare la ribellione, ponendosi in analogia con la Legge d'Amore, la Legge Universale.

La seconda fase, successiva al diluvio, è quella che io chiamo della Luce, in quanto la sommersione delle acque avrebbe dovuto portare nelle menti e nelle coscienze, oltre che negli Spiriti, una capacità di valutazione, di analisi tale da consentire all'umanità un veloce cammino di ripresa, di ascesa, di evoluzione.

La  terza  fase  concernente il  fuoco  la  definisco fulminea,  perché rispetto alla prima e alla seconda, di gran lunga più corta, quest'ultima, pur essendo breve, presenta un'intensità  di  dolore,  da viversi,  paragonabile  al  primo  periodo.

Gli esseri umani si trovano oggi sulla soglia del moto fuoco; direte voi: una soglia relativa in quanto le Scritture stesse parlano di oltre un millennio. Un batter di ciglio, il palpito di un cuore.

Il diluvio che cosa ha inteso rappresentare? Un richiamo all'umanità, una distruzione di massa (ved. QUI; ndr) per una profonda rinascita collettiva. Da questo movimento ammaestrante quale beneficio ne ha tratto l'umana specie? Quale vantaggio? Se ante-diluvio dominava la superbia, post-diluvio è forse scomparsa? No, però si è attutita.

Il cataclisma venne a ridestare le genti, a riportare nelle masse, se non la coscienza dell'errore, della colpa prima, per lo meno la certezza che nulla è stato mai riservato al caso, che tutto è frutto di una Mente, di una Volontà, di una Potenza, di un Amore.


"Il Diluvio" di John Martin 

Primo periodo: Legge Mosaica, i Profeti parlarono, predissero. Secondo periodo: Cristo, Quantità Una e Trina, discese, sofferse, si immolò: modestia, altruismo, amore.

Quale giovamento trasse l'umanità da tale dedizione, rinuncia, e sublime prova di umiltà e sacrificio? Il profitto è ancora in corso; gli umani stanno attraversando un percorso di assestamento, stanno avviandosi verso una più profonda conoscenza del Figliolo per poter appieno interpretare la potenza del Padre.

Il Figlio Uno e Trino nel tempo, il Padre Uno e Trino nell'Infinito: Egli sotto l'umile sembianza umana di Figlio, il Padre sotto l'inimmaginabile sembianza di Increato.

Volgiamo lo sguardo al passato; ho parlato di parecchie decine di miliardi di anni dall'attimo della precipitazione ad oggi, ho parlato di poco più di un millennio per raggiungere l'attimo tremendo in cui si inizierà e si chiuderà contemporaneamente l'epoca del fuoco.

Si tratta dunque di accelerare questo periodo di assestamento, di sfruttare ogni attimo, di riesaminarsi attraverso quelle analisi introspettive di cui reiteratamente parlai e parlo (ved. QUI); si tratta di creare tra la vita dell'individuo e la vita del Cristo nel tempo quella comunione, quella comprensione che sola può rappresentare la salvezza delle genti, la salvezza spirituale, poiché la materia non ha valore.



«Uomini di Galilea, perché fissate nel cielo lo sguardo?
 Come l'avete visto salire al cielo, così il Signore ritornerà».
 (At. 1,11).

Ancora  una volta,  nell'ora in cui gli umani  si  apprestano a ricordare,  mentalmente se non spiritualmente, il mirabile evento della Risurrezione e dell'Ascesa, la Legge consente il sublime abbraccio che, intenerendo i cuori ed infiammando le coscienze, dovrebbe porre gli esseri nella giusta veste di contadini dell'Eterno, di seminatori di amore.

Preparate la dimora, cercate di pensare animicamente agli errori commessi, alle colpe, e poi di fronte all'unico Giudice, di fronte a Colui che può assolvere e condannare, mostratevi  pentiti e pii.

Raggio Cristico

I chiodi della Crocifissione vengono ribaditi dall'umanità.

In Verità, in Verità vi dico: prima che tramonti il giorno il sangue pioverà dall'alto. Entrate nel Mio costato e sottraetevi allo sguardo del mondo. Soffio satanico investe la terra e tenta i Cieli, mentre la voce dell'uomo ripete ancora una volta la bestemmia: «Se sei il Figlio di Dio abbandona la Croce!»

Venite a Me voi che siete affaticati e stanchi! Hanno trafitto le Mie mani e i Miei piedi; ciò malgrado l'umanità vive in Me. Non dimenticate che sul mondo sta scritta la grande sentenza: «Andate, o reietti, precipitate negli abissi che Satana ha scavato ai vostri piedi».

Quando il Male vi colpirà, quando cioè Satana si impossesserà di voi, ricordateMi. Io in ciascuno di voi rinasco. Non disperdete le vostre energie, rammentate che ogni raggio che giunge a voi dall'Eterno è dono che non avete il diritto di respingere.

Discende fra gli umani Colui che per gli umani sofferse; nella manifestazione di Amore, nell'amplesso del Figliolo trovate quella Fede, quell'Ardore necessari ai discepoli.

A voi porto la Pace, a voi porto la Gioia, e la Pace e la Gioia voi portatela ai fratelli. Voi vivete nel tempo, raccogliete il Mio Sangue come lo raccolse Giuseppe di Arimatea,  raccogliete  anche  il  sangue  dei  Martiri:  il  Signore  è  in  voi!

                                                                                                                          Ego sum Qui sum

Estratto dalla pag. 306 del 1° vol. di Scintille dall'Infinito (testo reperibile QUI).

Relazione e cura di: Sebirblu.blogspot.com