Sionismo cristiano, 3° Tempio e Falso
Messia
Il Sionismo può essere definito come:
"Il Movimento Nazionale a favore del ritorno del popolo ebraico
nella sua terra e la restaurazione del dominio ebreo nel territorio
di Israele". Nella sua forma più elementare, il termine
"Sionismo cristiano" significa il sostegno cristiano al
Sionismo.
I suoi componenti credono che Dio abbia
un'ininterrotta "relazione speciale" ed un "patto
inscindibile" con gli israeliti e che essi abbiano un diritto
divino al possesso della terra dei loro Padri.
Tutto ciò è basato su
un'interpretazione letterale ed escatologica della Bibbia e sulla
convinzione che le profezie dell'Antico Testamento riguardanti il
popolo "eletto" si stiano realizzando ai nostri giorni ed
attraverso l'attuale Stato secolare di Israele.
Questo Movimento ebbe la sua origine
tra i Protestanti in Gran Bretagna, e più tardi tra quelli
statunitensi.
Nel 1621, il parlamentare inglese Sir
Henry Finch scrisse "The World's Great Restoration", un
libro in cui incoraggiava le rivendicazioni ebree della Terra Santa.
E Napoleone, accampato fuori Acre nel 1799, fece un proclama in cui
prometteva di restituire la Palestina agli ebrei.
Anche negli Stati Uniti, sebbene per la
loro origine e storia siano profondamente influenzati dalla
Massoneria e dal controllo della Federal Reserve, esiste ancora una
forte tendenza culturale a considerarsi una grande Nazione cristiana,
con i suoi leader "rinati" alle conoscenze e alle radici
evangeliche.
Si pensa pure, di conseguenza, che il
ruolo del paese sia di proteggere Israele e gli Ebrei durante gli
"ultimi giorni". Per questo, il movimento conservatore
evangelico è in crescita sempre più rapida all'interno delle chiese
cristiane americane.
Gli evangelici sono stimati intorno ai
100-130 milioni, di cui il 20-25% può essere considerato
fondamentalista ossia dai 20 ai 26 milioni di americani, la cui
maggioranza è incline a sostenere le posizioni del Sionismo
cristiano convinto dell'ineluttabilità della Battaglia di
Armageddon.
Queste comunità oggi formano la più
vasta base di supporto per gli interessi ebraici negli USA. Fin dagli
anni '70, le lobby pro-Israele non hanno cessato di promuovere il
supporto politico ed economico tra gli estremisti cristiani che hanno
esercitato notevoli pressioni sul Congresso e sulla Presidenza
americani.
La loro difesa dello stato ebraico è
instancabile e solitamente correlata da citazioni bibliche ben
selezionate.
I Sionisti cristiani credono davvero
che la ricostruzione del Tempio sia imminente e caldeggiano molto
coloro che la stanno compiendo.
Il concetto relativo a tale rifacimento
sta alla base della pretesa israeliana di avere il dominio assoluto
su Gerusalemme, così come quello all'espansione dei confini
nazionali sino ad includere non solo la Palestina ma, secondo
un'interpretazione letterale di Genesi 15:18, la maggior parte del
Medio Oriente, dall'Egitto all'Eufrate.
Non dobbiamo dimenticare che il fine
ultimo del rimpatrio degli esiliati e della costituzione stessa dello
Stato rimane la riedificazione del Tempio che è al vertice della
Piramide.
Si tratta di una questione di potere.
Chi controlla il Monte del Tempio controlla Gerusalemme. E chi
controlla Gerusalemme controlla la terra di Israele.
Usando l'analogia dei tre cerchi
concentrici per illustrare l'agenda Sionista, il territorio
rappresenta l'anello più esterno (conquistato nel 1948), Gerusalemme
il cerchio centrale (ottenuto nel 1967) e il Tempio, il cerchio più
interno ancora da conquistare.
Negli ultimi 19 secoli, gli Ebrei hanno
espresso così la loro preghiera (Amidah) tre volte al giorno: "Sia Tua
volontà che il Tempio venga presto riedificato nei nostri anni."
Tra i Sionisti cristiani contemporanei
che hanno scritto sulla ricostruzione del Tempio ci sono Thomas Ice e
Randall Price, Grant Jeffrey, Hal Lindsey, Tim LaHaye e Dave Hunt. Le
loro vendite a livello globale in 50 diverse lingue superano i 70
milioni di dollari.
Le loro visioni sono quindi influenti,
e non possono essere liquidate come marginali od esoteriche. Sono
condivise da alcuni dei maggiori collegi teologici ed istituzioni
missionarie oltre che da una significativa parte di cristiani
evangelici, carismatici, pentecostali e fondamentalisti di tutto il
mondo.
Cristiani ed ebrei sionisti sono uniti
nella convinzione che il Duomo della Roccia musulmano debba essere
distrutto ed al suo posto edificato il terzo Tempio Ebraico con
l'indispensabile presenza della Sacra e misteriosa Arca
dell'Alleanza.
In più, che dei sacerdoti debbano
essere riconsacrati e i sacrifici nuovamente istituiti per adempiere
alle profezie bibliche onde affrettare l'avvento del Messia.
Essi vedono nella costituzione dello
Stato di Israele del 1948 e nella presa di Gerusalemme del 1967 il
segno del termine dell'esilio durato 2000 anni, e la fine dei "Tempi
dei Pagani" (chiamati anche Gentili o Gojim; ndr).
Le loro aspirazioni religiose volte a
ricostituire il Tempio hanno chiare ramifica-zioni politiche e
minacciano di destabilizzare l'intero Medio Oriente.
Abbiamo accennato fin qui all'assenso
che molte persone e studiosi di profezie bibliche danno allo Stato di
Israele e alla sua ambizione di rifare il Tempio. Ma c'è una domanda
basilare che ci dobbiamo porre:
"Come mai nessuno di costoro
menziona mai il fatto che i finanziamenti a favore di tutto ciò
vengono erogati in larga misura dalla Massoneria? Si tratta solo di
una coincidenza?
Come fanno a non notare che la
restaurazione del Tempio di Re Salomone e degli antichi riti sia
anche alla base della tradizione massonica stessa?
La maggioranza dei politici del governo
israeliano fa parte di varie Logge segrete il cui fervore religioso
non è fondato sulla Torah di Mosè, ma piuttosto sul Talmud
Babilonese con le sue influenze cabalistiche ed esoteriche."
Sembrerebbe che la letteratura
profetica ufficiale abbia visto solo un lato della medaglia. Si,
Israele è un popolo per cui il patto di Abramo rimane ancora valido,
ma in questo momento Israele è in uno stato di cecità spirituale in
cui i suoi leader hanno stretto un patto con la morte.
Il Tempio di Salomone è un simbolo
primario nella Massoneria, e la storia leggen-daria della sua
costruzione è la base fondamentale per le regole e la condotta di
vita. In altre parole, esso è per il massone ciò che Dio è per il
cristiano sionista!
Perciò la Massoneria ha posto la sua
fede in qualcosa che il VERO DIO ha decretato fosse distrutto non
soltanto una volta, ma addirittura due!
Tempio di Re Salomone |
Quando Davide prese Gerusalemme, si
stabilì nella fortezza e realizzò diverse costruzioni,
costituendola capitale del regno.
La convertì anche in centro religioso
di Israele con il trasporto dell'Arca dell'Alleanza (Cfr. Sam 6,
1-23), segno della presenza di Dio tra il suo popolo, e decise di
edificare in onore del Signore un Tempio che gli servisse da dimora.
(Cfr. 2 Sam 7, 1-7. Ed anche 1 Cr 22, 1-19; 28, 1-21; e 29, 1-9).
Secondo le fonti bibliche, suo figlio
Salomone iniziò le opere di costruzione del Tempio nel quarto anno
del suo regno, e lo consacrò nell'undicesimo (Cfr. 1 Re 6, 37-38),
vale a dire verso il 960 a. C.
Re Salomone |
Re Salomone venne avvertito, attraverso
i profeti (Cfr. 2 Cr 7, 12-21. 1 Re 9, 1-9), che se non avesse
seguito fedelmente, insieme al suo popolo, i dettami dell'Eterno e
avesse deviato dalla strada maestra, la Casa del Signore sarebbe
stata distrutta. (Cfr. 2 Cr 7, 12-21. 1 Re 9, 1-9).
La storia dei secoli seguenti mostra
fino a quale punto si siano compiute queste parole. Infatti, nel 587
a. C. Nabucodonosor con il suo esercito rase al suolo la città,
compreso il Tempio, e deportò la maggior parte della popolazione a
Babilonia.
Deportazione degli Israeliti in Babilonia di James Tissot |
Non dovettero trascorrere molti anni
perché gli Israeliti sentissero di nuovo la protezione di Dio: nel
539 a. C. Ciro, re di Persia, conquistò Babilonia concedendo loro la
libertà di tornare a Gerusalemme.
Così, nello stesso luogo in cui era
sorto il primo Tempio, fu edificato il secondo, più modesto, che
venne consacrato nel 515 a. C.
Nel 63 a. C., la Palestina cadde nelle
mani del generale romano Pompeo, dando inizio ad una nuova epoca.
Erode il Grande si fece nominare Re da Roma che gli fornì un
esercito.
Nel 37 a. C., dopo aver consolidato il
suo potere utilizzando anche mezzi non esenti da brutalità,
conquistò Gerusalemme ed iniziò ad abbellirla con nuove
costruzioni: la più ambiziosa di tutte fu il restauro e
l'ampliamento del Tempio, che realizzò a partire dal 20 a. C.
Tempio di Erode |
Erode fece raddoppiare la superficie
della spianata costruendo enormi muri di contenimento – alcuni di
quattro metri e mezzo di spessore – e riempiendo gli spazi con
terra o con una struttura di archi sotterranei.
Formò così una piattaforma
quadrangolare i cui lati misurano 485 metri ad ovest, 314 a nord, 469
ad est e 280 a sud. Nel centro, circondato a sua volta da un altro
recinto, si innalzava il Tempio propriamente detto: era un edificio
imponente, ricoperto di pietra bianca e lastre d'oro, alto 50 metri.
I fatti di allora, grandemente noti per
l'intreccio con la vita del Cristo, ben presto precipitarono e
portarono a compimento una Sua lungimirante e significativa Profezia
sulla seconda distruzione del Tempio: "Le vedete tutte queste
cose? Io vi dico, in Verità, che non sarà lasciata qui pietra su
pietra che non sia diroccata."(Mt. 24, 1-2).
Queste parole si compirono nel 70 d. C.
sotto l'Imperatore Tito, quando la superba struttura fu incendiata
durante l'assedio delle legioni romane. Oggi ne resta solamente il
muro occidentale di contenimento, detto comunemente Muro del Pianto.
Distruzione di Gerusalemme e del secondo Tempio |
L'espansione dell'Islam, che giunse a
Gerusalemme nel 638, sei anni dopo la morte di Maometto, cambiò
tutto. I primi governanti focalizzarono la loro attenzione sulla
spianata del Tempio. Secondo una tradizione, Maometto sarebbe asceso
al cielo da lì.
Subito furono costruite due moschee: la
Cupola della Roccia al centro, proprio sopra il luogo del Sancta
Sanctorum che al tempo di Re Salomone ospitava l'Arca dell'Alleanza (Esodo 26, 34), e a sud la moschea di Al-Aqsa, dove si trovava il
portico più grande all'epoca di Erode.
Spianata delle Moschee a Gerusalemme |
È per questo motivo che tale area
viene considerata dai Mussulmani il terzo punto più sacro
dell'Islam, dopo La Mecca e Medina.
Ed è proprio lì che nel dicembre
1995, un mese dopo l'assassinio di Rabin, fu fondata la Loggia di
Gerusalemme, nella sotterranea Grotta di Re Salomone adiacente al
Monte del Tempio, con la missione di lavorare per la sua
ricostruzione.
Tale loggia lavorò fianco a fianco con
le reti clandestine di fondamentalisti Ebrei e Cristiani per
fomentare una guerra religiosa che portasse al controllo israeliano
della spianata islamica.
Essa fu fondata dal Gran Maestro della
Massoneria Regolare Italiana, Giuliano Di Bernardo. Nella cerimonia
inaugurale, egli dichiarò: "La ricostruzione del Tempio è al
centro dei nostri studi."
Infatti nel giugno 1996 diffuse
un'edizione italiana del suo libro "Rebuilding The Temple",
pubblicato in inglese dalla Loggia QC (La Loggia delle Quattro
Corone, il cui discorso inaugurale nel 1886 fu: "La Massoneria
vista alla luce della Cabala", ndr).
Nelle interviste, Di Bernardo ha
candidamente ammesso di aver costruito un complesso sistema di fede
irrazionalistico e "utopico" incentrato sul rilancio del
Cabalismo ebraico e sulla ricostruzione del Tempio.
La maggior parte dei cristiani, quando
sente parlare di Sionismo, pensa a Gerusalemme, ma questo è un
astuto piano degli adoratori di Satana, per confondere la
terminologia della loro agenda politica, tenere la gente addormentata
e indurla al consenso verso le loro scelte nefaste.
In pratica i vastissimi movimenti
evangelici radicali favoriscono inconsapevolmente il dominio degli
Ebrei apostati seguaci del Talmud che sostengono l'agenda del Nuovo
Ordine Mondiale e degli Illuminati per predisporre il paese al
dominio dell'Anticristo.
Ecco un interessantissimo articolo di Maurizio Blondet che, anche se non recente, è oggi più che mai valido.
La politica mondiale e l'Anticristo
Il (falso) Messia porterà pace sulla terra.
Tutti vivranno più a lungo. E sotto un solo governo mondiale. Come
vuole la globalizzazione. Questa è la visione ebraica della storia.
La Chiesa e Cristo, invece, rimandano ad una Giustizia infallibile,
ma nel mondo che verrà.
Un paio d'anni fa intervistai David
Golinkin, giovane simpatico rabbino nato in Usa, che insegna a
Gerusalemme. Gli chiesi come l'ebraismo concepisce l'al di là, il
destino dell'uomo dopo la morte.
Rabbi Golinkin si spazientì
allegramente: «Siete voi cristiani ad essere "altromondisti". La nostra non è una fede nell'altro mondo».
Ma quando verrà il Messia, come
immaginate la redenzione? «Fra noi, c'è chi dice che quando il
Messia arriverà, tutto sarà come prima, salvo che non ci saranno
più guerre.»
Dunque un evento politico, pace
universale, liberazione degli ebrei dal dominio degli altri popoli.
"Il giudaismo - ha scritto il
massimo studioso ebreo del messianismo, Gershom Scholem - ha sempre
riguardato la redenzione come un evento pubblico che deve prodursi
sulla scena della storia e all'interno della comunità ebraica; un
evento visibile esteriore.
Al contrario, il cristianesimo vede la
redenzione come qualcosa che accade nello spirituale e
nell'invisibile, un evento che si gioca nell'anima e che chiama
ad una trasformazione interiore senza che ciò modifichi
necessariamente il corso della storia [?]. Ciò appare all'Ebreo come
una scappatoia."
Per Israele, è scontato. L'Alleanza
fra Dio e il popolo eletto comporta la promessa di un regno nell'al
di qua. Perciò Gesù, che diceva: "II mio Regno non è di
questo mondo", non poteva essere per loro il Messia. Dal loro
punto di vista, rifiutarlo fu persino doveroso.
"Ecce Homo" di Antonio Ciseri 1821 - 1891 |
II fatto è che la storia, oggi, sembra dare ragione ai "fratelli maggiori", e torto a quel Gesù con le Sue speranze celesti. Con l'organizzazione mondialistica in corso, l'Onu, il «superamento degli stati nazionali», i commerci globali e così via, la «pace universale» sembra alle porte.
E il popolo d'Israele è tornato nella
sua terra, massimo «segno dei tempi», vistoso indizio
dell'imminenza degli anni messianici; per gli antichi profeti, gli
israeliti stanno procedendo alla propria redenzione storica.
"L'idea ebraica di un principio
unico che abbraccia tutta l'Umanità [nell'al di qua] ha trovato la
sua incipiente realizzazione nell'era globale in cui il mondo si è
effettivamente introdotto" - ha notato il filosofo Franco Volpi
nel suo saggio Il Nichilismo (Laterza 1966) - è un bel progetto, a
cui i cattolici dovrebbero dare la loro adesione cordiale. E molti,
moltissimi la danno.
Perché un credente in Gesù non
dovrebbe compiacersi del fatto che l'Umanità «migliori», che si
stia «redimendo», che sia meglio istruita, che mangi meglio, che
faccia meno guerre?
Non era affatto il pensiero del grande
filosofo della politica, Carl Schmitt. Cattolico, peccatore ma
cattolico, egli reputava che solo due concezioni contassero nel
mondo, l'ebraica e la cattolica, quella che vede la redenzione
nell'al di qua e quella che l'attende nell'al di là. Due versioni
«in lotta» da secoli.
E ancora Schmitt, nella creazione delle
Nazioni Unite, paventò che "L'escatologia cristiana, basata
sulla redenzione dell'uomo nell'al di là, si stesse rivelando
l'interpretazione perdente nella storia universale", ha
riportato sempre Franco Volpi.
"Sarebbe vincente, invece, quella
ebraica: l'Umanità in cammino graduale verso «il regno di pace»
futuro, la nuova Gerusalemme, lontana nel tempo, ma situata nell'al
di qua".
In questo "radioso" avvenire,
Schmitt preconizzava «La fine del cattolicesimo romano come forza
frenante l'Anticristo» Strane, tremende parole.
Perché mai quel «buon» progetto di
progresso secolarizzato, la volontà di attuare il miglioramento
umanitario nell'al di qua (con la conseguente eclisse del pensiero
escatologico cristiano) dovrebbe portare l'avvento dell'Anticristo?
"Åsgårdsreien" La Caccia selvaggia del norvegese Peter Nicolai Arbo - 1872 |
Pensiamoci. La Chiesa, il Cristo, rimandano ad una Giustizia escatologica e infallibile nell'al di là. In rapporto a tale Giustizia assoluta, che spetta a Dio, i poteri politici, gli Stati, i governi e l'Onu, sono (inevitabilmente) manchevoli.
La Giustizia promessa da Cristo è in
qualche modo «l'ultima risorsa», in cui i deboli e gli oppressi
nell'al di qua possano contare contro i forti, e le nazioni insieme
ai potenti devono tenerne conto.
In un quadro futuro del mondo, dal
quale l'al di là come timore e speranza sia cancellato, l'estremo
ricorso diventerebbe invece la potenza politica, in definitiva la
forza, l'astuzia, il successo pratico.
Non ci sarebbe una Giustizia superiore a cui
gli ultimi possano appellarsi, ammonendo i potenti del divino castigo
che li attende. Ma nemmeno un criterio assoluto per giudicare il
potere, e trovarlo mancante o deviante.
E lo stesso potere potrà dichiarare
buono, santo addirittura, ciò che lui vuole e impone. Come farà
l'Anticristo - dice San Paolo: "Si porrà al di sopra di tutto
ciò che è chiamato Dio". Il suo regno sarà magari «buono» e
progressista, ma privo di Verità, e perciò di Giustizia.
Ben Gurion, il grande statista
israeliano, confidò alla rivista Look nel 1962 la sua immagine del
mondo futuro: "Tutti gli eserciti saranno aboliti. In
Gerusalemme le Nazioni Unite edificheranno un Tempio per celebrare
l'unione federata di tutti i continenti.
Sarà la Corte Suprema dell'Umanità a
dirimere le controversie tra i popoli associati, come profetizzato da
Isaia. Ogni persona avrà una migliore educazione. Una pillola per
prevenire la gravidanza abbasserà la crescita demografica esplosiva.
La media raggiungerà i cento anni".
È la visione ebraica della storia, ed
è ormai qui. Valida in apparenza: vita lunga, governo dell'Onu,
tribunale dell'Umanità e poi anche la pillola. Già.
Quando non c'è riferimento ad una
Giustizia assoluta, ad un Giudizio infallibile che verrà da Dio, nel
«buono» può mescolarsi anche qualche offesa all'uomo, qualche
violazione della Giustizia divina. Questo, nell'interesse dei poteri
costituiti, diventati l'ultima istanza, contro cui non ci si può
appellare.
«Che nessuno vi inganni in alcun modo!
Prima infatti dovrà venire l'apostasia e dovrà manifestarsi l'uomo
iniquo, il figlio della perdizione, colui che si contrappone e
s'innalza sopra tutto quello che gli uomini adorano e chiamano Dio o
divinità, fino a sedersi nel Tempio di Dio (a Gerusalemme; ndr),
additando se stesso come Dio». (San Paolo, II lettera ai
Tessalonicesi, 2: 3-4).
Relazione, adattamento e cura di
Sebirblu.blogspot.it
Fonti degli estratti: javan24.it
(Suggerisco di leggere tutto l'articolo)
" " " it.josemariaescriva.info
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