Distruzione di Gerusalemme e del Tempio di Erode nel 70 d.C. di Wilhelm von Kaulbach (1804-1874) |
Sebirblu, 15 dicembre 2016
Prima di proporre l'articolo centrale
di questo post, proveniente da un sito israeliano il cui argomento
riguarda la millenaria aspirazione del "popolo eletto" a
ricostruire il Terzo Tempio sul Monte Moriah a Gerusalemme (cfr. QUI), espongo
dei brevi estratti da altre fonti per completare il quadro generale.
"Sono trascorsi oltre duemila
anni, ma il Monte del Tempio è rimasto fonte di grandi tensioni
geopolitiche e religiose. Il Santuario ebraico non esiste più e al
suo posto, quattordici secoli fa, i Musulmani ne edificarono altri
due, trasformando l'intera Spianata nel terzo luogo santo dell'Islam.
Nel 1948 gli Ebrei fondarono un loro
nuovo Stato in Palestina. Nel giugno 1967 si impadronirono della
Cisgiordania (la famosa guerra dei 6 giorni, QUI; ndr). Come al tempo dei
Romani, divennero maggioranza nella Terra di Israele.
La differenza è che adesso sono loro
ad occupare i territori di un altro popolo, l'area rimanente di
quello spazio, che nel novembre 1947 l'Onu aveva assegnato ai
Palestinesi, e la zona Est di Gerusalemme destinata ad essere internazionalizzata.
Il fatto che si tratti delle bibliche
regioni di Giudea e Samaria e della parte di Città Santa
comprendente i Santuari più noti delle tre religioni monoteiste
contribuisce a rendere estremamente difficile la soluzione del
conflitto israelo-palestinese.
Con lungimiranza politica, subito dopo
aver conquistato Gerusalemme, Israele decise di lasciare il Monte del
Tempio ai Musulmani. Si riservò però il controllo degli accessi
al luogo e il diritto di schierarvi proprie forze di polizia per
garantire l'ordine pubblico e l'ingresso a Cristiani ed Ebrei.
Da quel momento – e in particolare
dopo l'inizio della prima Intifada (cfr. QUI, ma soprattutto nella seconda, in seguito alla disastrosa "incursione" di Ariel Sharon nella Spianata, con un'enorme schiera di soldati, il 28 settembre 2000; ndr), l'area è diventata teatro di gravi scontri.
Lanciatori di pietre (Intifada) davanti alla Cupola della Roccia |
Recentemente (cioè verso la fine del
2015; ndr) la battaglia per il suo possesso è entrata in una nuova
fase. Sono infatti cresciuti esponenzialmente i gruppi ebraici
nazional-religiosi che domandano di potervi esercitare il diritto di
culto ascendendo sempre più numerosi nel luogo sacro, come primo
passo per l'edificazione del Terzo Tempio.
Nell'ultimo anno, le crescenti tensioni
relative al sito conteso hanno grandemente contribuito a provocare
l'inedito fenomeno della sollevazione araba a Gerusalemme Est. Tra
l'agosto e il novembre 2014, in città sono morte ventiquattro
persone, equamente divise tra civili ebrei e attentatori o
manifestanti palestinesi.
Placatisi a partire dal dicembre 2014,
i violenti scontri sulla Spianata sono ripresi nel corso dell'estate
2015, in occasione delle celebrazioni di Tisha Be'Av (26 luglio) e
Rosh Hashanah (13-15 settembre) e quelle di inizio autunno dello Yom
Kippur e di Sukkot. (QUI, il significato delle festività ebraiche;
ndr).
Per dar modo agli estremisti ebrei di
esercitare il diritto di entrata, la polizia ha dovuto impiegare la
forza, penetrando talvolta all'interno della Moschea al-Aqṣā.
Quel luogo di preghiera è infatti
regolarmente usato come fortino dal quale giovani arabi incappucciati
lanciano attacchi a suon di bombe molotov, pietre ed altri oggetti
contundenti verso gli Ebrei nazional-religiosi e le forze dell'ordine
che cercano di proteggerli.
I Palestinesi considerano queste visite
come il preludio di una reale presa di possesso dell'area da parte
d'Israele, seguito dalla sua spartizione tra i fedeli delle due
religioni, se non della sua trasformazione in un luogo esclusivamente
ebraico."
Tratto da "limesonline.com"
Gerusalemme: la Spianata delle Moschee e il Muro del Pianto nella parte occidentale. |
A questo punto, come viene anche citato
nell'articolo principale, il 13 ottobre scorso ‒ «L'Unesco ‒ l'agenzia Onu per la Cultura ‒ ha approvato una risoluzione che nega l'evidenza dei legami storici di Ebrei e Cristiani con i luoghi santi della Città Vecchia di Gerusalemme, menzionandoli solamente con i loro nomi arabi, e condanna una presunta "escalation di aggressioni"
ai luoghi santi islamici da parte di Israele, definita "potenza
occupante".»
«Quale sarà il prossimo passo? –
si è chiesto su Facebook il parlamentare israeliano Micki Levy (di
Yesh Atid) – Proclamare che i Cattolici non hanno alcun legame con
il Vaticano e i Musulmani con la Kabaa della Mecca?»
E il primo ministro Benjamin Netanyahu
gli ha fatto seguito dicendo:
«Il teatro dell'assurdo continua
all'Unesco, che oggi ha ratificato la sua decisione più strampalata
dicendo che il popolo d'Israele non ha alcun collegamento con il
Monte del Tempio e il Muro Occidentale!
Evidentemente non hanno mai letto la
Bibbia, ma vorrei consigliare ai membri delle Nazioni Unite di
visitare l'Arco di Tito, a Roma, dove possono vedere ciò che i
Romani portarono nell'Urbe dopo aver distrutto e saccheggiato il
Monte del Tempio duemila anni fa.
L'Arco di Tito a Roma attestante la Caduta di Gerusalemme nel 70 d.C. |
Sulla struttura si può vedere scolpita la Menorah (candelabro) a sette bracci, che è il simbolo del Popolo ebraico ed oggi è l'emblema dello Stato. Sicuramente l'Unesco dirà che l'imperatore Tito fa parte della propaganda sionista...
Dichiarare che Israele non abbia alcun
legame con il Monte del Tempio e il Muro Occidentale – ha
continuato Netanyahu – è come asserire che la Cina non sia
correlata alla Grande Muraglia, e che l'Egitto non abbia alcun nesso
con le Piramidi.
Con questa insensata decisione l'Unesco
cancella la poca legittimità che le restava. Sono convinto che la
verità storica è più forte e prevarrà. Ed è appunto della verità
che stiamo parlando oggi.»
Tratto da "Israele.net".
Mentre la signora Miri Regev, ministro
israeliano della Cultura, ha commentato:
«Abbracciando la falsa narrazione
palestinese, del tutto infondata rispetto ai dati della storia,
l'Unesco si è coperta di ridicolo.»
Tratto da "Il Foglio.it".
Come sarà possibile, pertanto, che
costoro appaghino l'antico e fervente desiderio di ricostruire il
loro Terzo Tempio senza scatenare una guerra sanguinosa con l'Islam?
Dico questo perché, sebbene la
suddetta risoluzione sia stata votata in ottobre, gli Ebrei
ortodossi, che dal 1987 si preparano in grande stile alla
riedificazione del loro Santuario avendo fondato addirittura un
Istituto apposito (cfr. QUI, QUI e QUI), continuano imperterriti e sicuri a
pensare che tutto ciò si attuerà secondo le Scritture.
Ed eccone la dimostrazione
nell'articolo seguente:
Il Sinedrio ha domandato a Putin e a
Trump l'adesione
per riedificare il Terzo Tempio di Gerusalemme
di Adam Berkowitz Eliyahu
"Così parla l'Eterno al Suo unto, a Ciro, che ha preso per mano la sua destra per atterrare le nazioni davanti a lui, e sciogliere le cinture ai fianchi dei re (disarmarli); per aprirgli le porte, in modo che nessuna gli rimanga chiusa". (Isaia 45, 1).
"Così parla l'Eterno al Suo unto, a Ciro, che ha preso per mano la sua destra per atterrare le nazioni davanti a lui, e sciogliere le cinture ai fianchi dei re (disarmarli); per aprirgli le porte, in modo che nessuna gli rimanga chiusa". (Isaia 45, 1).
Il Nascente Sinedrio ha inoltrato
domanda al presidente russo Vladimir Putin e al presidente americano
eletto, Donald Trump, di unire le singole forze ed assolvere i
rispettivi ruoli, biblicamente scritti, per la ricostruzione del
Terzo Tempio ebraico a Gerusalemme.
Rabbi Hillel Weiss, portavoce del
Sinedrio stesso, prendendo contatto con la nostra redazione ha
riferito di aver invitato la nuova Istituzione giuridica ad inviare
due lettere sia a Trump (che ha promesso di riconoscere Gerusalemme
come capitale di Israele), sia a Putin, il quale ha manifestato il suo
consenso ad edificare il Santuario.
Le missive offrono la possibilità ai due premier di agire come moderni "Ciro": i re non ebrei
che riconoscono l'importanza di Israele e del relativo "Luogo
Sacro di preghiera".
Nel VI secolo a.C. infatti, Ciro il
Grande, durante il primo anno come re di Persia, annunciò che Dio
gli aveva chiesto di emettere un decreto immediato per la
ricostruzione del Tempio di Gerusalemme.
"Così proclama Ciro, re di
Persia: ‒ L'Eterno, il Dio dei cieli ‒ mi ha dato tutti i regni
della Terra. Egli mi ha comandato di edificargli una Casa a
Gerusalemme, che è in Giuda." (Esdra 1, 2).
"Ciro il Grande, re di Persia, con gli Israeliti" di Jean Fouquet |
Il re dunque dotò gli Ebrei, che erano sottoposti al suo governo in Israele, di una considerevole somma onde innalzare il Tempio.
Per questo, il Sinedrio prevede di
domandare ai due leader mondiali di mettere in atto l'antico decreto
biblico per sostenere il Popolo ebraico nella sua sacra missione.
Sempre lo stesso rabbino Weiss ha
spiegato che le elezioni statunitensi hanno contribuito a rendere più che plausibile l'eterno sogno israelita:
"Siamo pronti a ricostruire la Casa di Dio. Le condizioni politiche di oggi, in cui i due più importanti
leader del mondo avallano il diritto giudaico sulla città di
Gerusalemme come intrinseca eredità spirituale, non hanno precedenti storici." ‒ ci ha detto l'uomo.
La lettera del Sinedrio, d'altronde,
sottolinea che la vittoria a sorpresa di Trump è in gran parte
dovuta al suo personale sostegno a Gerusalemme e alla promessa
elettorale di spostare l'ambasciata americana da Tel Aviv a tale
città, riconoscendola di fatto come capitale di Israele.
Donald J. Trump e Benjamin Netanyahu |
Questa disposizione era già stata approvata dal Congresso nel 1995, ma da allora ha ricevuto il veto da ogni presidente americano. Il Sinedrio, perciò, invita Trump ad astenersi dal bloccarla dopo il suo insediamento.
Anche nella lettera inviata al leader
russo, il nuovo Tribunale ha rammentato il suo legame con il Tempio.
Nel corso del suo terzo viaggio
ufficiale a Gerusalemme nel 2012, Putin effettuò una visita a tarda
notte al Kotel (Muro Occidentale). Quando arrivò al luogo santo,
rimase in silenzio per alcuni minuti offrendo un'orazione personale;
poi lesse dei Salmi da un libro di preghiere russo-ebraiche.
Uno spettatore israeliano gli rivolse la parola nella sua lingua: "Benvenuto, signor Presidente." Questi
gli si avvicinò e l'altro gli descrisse l'importanza per loro del
Monte Moriah e del Tempio.
Il Chadrei Charedim, un sito ortodosso
di notizie ebraiche, riferì che in quel momento Putin replicò: "Questo è esattamente il motivo per cui sono venuto
qui: pregare affinché il Santuario venga costruito di nuovo."
Dopo questo interessante scambio di
parole, il Sinedrio inviò una lettera a Putin invitandolo a
persistere nella preghiera.
Allora, il premier non rispose alla
richiesta ebraica, ma adesso che il nuovo leader degli Stati Uniti si
mostra come un potenziale alleato nel progetto, i Sinedristi
ritengono sia arrivato il momento per il leader russo di assumere un
ruolo più attivo nell'edificazione della "Struttura Sacra".
Oltre a tale richiesta, il Sinedrio
chiede a Putin e a Trump di rinnovare la Società delle Nazioni
risalente al 1920, ossia il "Trattato di San Remo",
che ha permesso la creazione di uno Stato ebraico dividendo l'Impero
ottomano.
Esso incorpora la "Dichiarazione
Balfour", emessa dalla Gran Bretagna nel 1917, che le ha dato un
riconoscimento ufficiale e il sostegno per la nuova Nazione.
Il presidente degli Stati Uniti, Calvin
Coolidge, ratificò questo accordo nel 1925, rendendo così vincolante
giuridicamente il riconoscimento di Israele per mezzo della legge
americana.
Il Sinedrio ha precisato che ritiene
imperativo ora, proprio nel momento in cui l'Autorità Palestinese
tenta di riscrivere la storia del mondo con una campagna ostile alla
Dichiarazione Balfour, rafforzare lo storico impegno americano verso
lo Stato di Israele mediante un riaggiornamento del Concordato
stesso.
Infine, il rabbino Weiss ha messo in
risalto che sostenendo la domanda ebraica a favore di Gerusalemme ne
beneficerebbero la Russia e l'America, così come il Pianeta intero:
"I due premier possono guidare le
nazioni del mondo verso la pace globale tramite la costruzione del
Tempio, fonte esso stesso di pace" ‒ ha spiegato. "Questo
compenserà le vergognose delibere dell'Unesco che sono la causa
maggiore di incremento al terrore e alla violenza".
Ecco il breve video del presidente Putin a Gerusalemme.
Traduzione adattamento e cura di: Sebirblu.blogspot.it
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