mercoledì 21 febbraio 2018

IMPERDIBILE RESOCONTO di 20 Giorni nell'Aldilà!


John Martin

"Se ogni essere umano sapesse con certezza dove andrà dopo la morte,
e riuscisse a comprendere che continuerà a vivere, pensare,
sentire e vedere nell'altro mondo, avrebbe un formidabile progresso..."


Sebirblu, 21 febbraio 2018

Il dott. Adoum raggruppò le sue esperienze in un libro (il nuovo download QUI) dopo essere stato colpito da un disturbo circolatorio che durò 20 giorni, durante i quali visse coscientemente nell'aldilà.

Ristabilitosi, a distanza di qualche mese cominciò a scrivere l'accaduto. Terminata la relazione, al quattordicesimo giorno si aggravò di nuovo e lasciò definitivamente il corpo fisico il 4 maggio del 1958.

Così, abbreviando per necessità di spazio, riporto alcuni brani significativi del testo, che sicuramente potranno dare speranza a tutti coloro che in un modo o in un altro si vedono costretti a dover prendere in considerazione un eventuale trapasso, o proprio, o dei loro cari ed amici.


Rob Gonsalves

20 Giorni nel Mondo dei Morti, o 20 Giorni nell'Altro Mondo.

Dal 1° capitolo

Dopo essersi sentito male ed aver ricevuto ospitalità in casa di un'amica, il dottor Adoum iniziò a raccontare...

[...] Ero stanco in un modo diverso da ogni stanchezza fisica. Chiusi gli occhi per meditare e sentii una volontà impellente di liberarmi del corpo fisico, come se fosse un carico troppo pesante.

Non sentivo alcun attaccamento alla vita, come se avessi già vissuto migliaia di anni in cerca di un obbiettivo senza poterlo conseguire e senza speranza di ottenerlo.

E mentre meditavo su tutto questo mi vidi... sentii... Che cosa strana! Ma questo è impossibile! Sarà questo un inizio di pazzia? Sarà questa la morte? Naturalmente il lettore vuol sapere cosa accadde.

Va bene, ecco qua.

Mi vidi, sentii, che stavo fermo ai piedi del letto contemplando il mio corpo disteso di schiena e mezzo inclinato. Sono doppio? Ho le allucinazioni?

Cominciai così ad osservare e a studiare quella situazione tanto rara e stravagante. Nella stanza non c'era luce... ed io vedevo. Sì, vedevo, ma in maniera strana e nuova. Scorgevo gli oggetti della camera circondati da un'aureola luminosa di differenti colori.

Il mio corpo sdraiato sul letto fu ciò che più mi preoccupò. Come posso essere steso e nel contempo trovarmi ai suoi piedi? Non solo il mio fisico emanava luminescenze, ma anche il marmo del tavolo sebbene i chiarori fossero meno densi e compatti.

L'intera casa pareva piena di vita. Tutto aveva un'aura emanata dal suo centro. Dalla finestra aperta guardai per un momento gli alberi che stavano di fronte all'abitazione e vidi che irradiavano un bagliore grigio chiaro. Ogni cosa emanava luci multicolori...




In quel momento sentii un forte desiderio di rientrare nel corpo. Fu un'attrazione irresistibile e, senza sapere come, ci rientrai, ma sentii un forte dolore alla testa. Mi accorsi allora, che la borsa del ghiaccio posizionata sopra la mia fronte era scivolata e caduta... ecco perché sentivo dolori.

"Che succede?" ‒ mi chiesi. "Devo star molto male se ho tali illusioni. Già ho vissuto a sufficienza, è arrivata l'ora di lasciare questo povero corpo che tanto sopportò in questa vita. È tempo di restituirlo alla terra da cui venne. Sì... sì..."

Ancora ero fuori dal corpo!... "Con tutta certezza dev'essere il preambolo al trapasso, o l'effetto d'aver studiato libri sullo spiritualismo" ‒ pensai fra me e me.

Contemplai estasiato l'ambiente, il mio corpo e i mobili; sentii che io non ero quello adagiato sul letto. Solo il mio involucro era là mezzo steso; diafano e con infiniti orifizi. Tutti gli organi interni funzionavano piano.

Intorno a questa massa trasparente ce n'era un'altra molto più sottile, era come l'alone luminoso che circonda una lampione nelle notti di nebbia.

"Che sia questa la morte?... Non credo, perché mi sento vivo, ma sto fuori dal corpo..." Allora mi sovvenne cosa avevo letto da anni nei libri esoterici dove c'era scritto che l'uomo ha vari veicoli o corpi, oltre quello fisico. (Cfr. QUI QUI; ndr). [...]

È molto difficile spiegare la sensazione dello stato in cui ero, nel quale il dolore e il piacere si mischiavano e non li si poteva separare. Mi sentivo in una dolce pace, una specie di calma eterna... con una musica che non si può paragonare a nessun'altra. [...]

Tutto, intorno a me, si esprimeva con un linguaggio variopinto, tutto emanava suoni e colori diversi. Il Sole sembrava un immenso organo i cui tasti venivano azionati da esseri invisibili...

Ma io vedevo e udivo?! Non so che rispondere, i termini vedere e udire vengono usati qui per comprenderci, ma non era questo ciò che sperimentavo. Perciò cos'era?

Non so, ma quello che posso assicurare è che ero più agile e più sensibile, la mia volontà si manifestava senza intoppi e il mio potere di valutazione era intatto.

Infine, arrivai a convincermi di essere in uno stato anomalo. Pensai che se quella non era morte doveva esserne il preludio.




Lasciai il mio corpo supino e mi diressi alla stanza della mia amica. Come arrivai là?! Camminando?! Non so, ma comunque mi trovai là. Dopo mi chiesi: "Non ti vergogni ad entrare nella camera di una donna senza bussare?!..."

"Caramba! i malati diventano senza scrupoli?! Ma che vedo?! In effetti, sotto l'aspetto mentale non sono messo molto bene!"

Osservai la mia ospite seduta a fianco del suo corpo; faceva calcoli e la vidi addirittura pensare. Era contornata da una aureola luminosa con alcune nuvole di vari colori. L'aura intorno al suo capo era grande, ma il suo colore non era nitido.

Cercai di percepire ciò che pensava, e scoprii che ella stava facendo dei conti perché voleva molte cose nello stesso tempo. Desiderava comprare appartamenti, avere una bella casa con giardino adorno di fiori di tutte le specie, e viaggiare nel mondo.

In seguito cambiò i pensieri e si ricordò di me. In quel momento rientrò nel corpo e si svegliò, si alzò e si recò scalza fino alla mia camera, tenendosi distante dal mio veicolo fisico ed osservandolo.

Vidi  che  dalla sua testa  in special modo, e dal suo organismo  in  generale,  uscivano diverse luci colorate, però un po' confuse. In quel momento io non conoscevo, né comprendevo il loro linguaggio, ma ora sì, posso decifrarlo.

Il suo capo effondeva una raggiante luce giallo-verde che denota simpatia, per poi diventare rosa chiaro esprimente affetto tenero (come quello materno; ndr). Vedendo il mio corpo addormentato, tornò con cautela sui suoi passi e si rimise a letto.

"Ora devo imparare che sono uno, ma che ho dei veicoli in cui abito: un corpo denso che sta dormendo davanti a me ed un altro più etereo che mi riveste." (Cfr. QUI; ndr).

Questo secondo corpo (l'astrale; ndr) non è molto differente da quello fisico; è contornato da un'aura  di  colori brillanti  ed  è composto di materia molto sottile, fine e vaporosa.

È il veicolo dei sentimenti, delle passioni e dei desideri; è il ponte che unisce il cervello all'intelletto che, a sua volta, dispone di un altro corpo ancor più diafano al quale possiamo dare il nome di corpo della mente, o corpo mentale.




Secondo le mie osservazioni un essere poco evoluto vive durante il sonno un'esistenza molto vaga e quando il suo corpo fisico si desta, egli ricorda poco o niente della sua vita durante il sonno.

Per contro l'uomo evoluto, mentre il suo fisico è immerso nel sonno, si trasforma in un servitore del mondo, in un agente conscio dell'Opera Universale grazie al potere della mente e dei suoi desideri altruisti. (Cfr. QUI; ndr).

Il mio corpo fisico continuava a dormire e io andavo avanti e indietro. Mi avvicinai alla finestra che dava sul parco e la mia sorpresa fu indescrivibile. Era molto affollato; alcuni individui erano fermi in piedi, altri si muovevano lentamente ed altri ancora camminavano.

La cosa più sorprendente era che coloro che camminavano penetravano nei corpi di quelli fermi e proseguivano; nessuno dei due gruppi si rendeva conto dell'esistenza dell'altro. Questo fenomeno attirò la mia attenzione.

Volli andare là, o meglio, ebbi il desiderio di studiare il mistero di tale penetrabilità e... immediatamente mi vidi nel parco, ma in una maniera che mi lasciò perplesso: stavo lì, ma senza consistenza. Come?! In che modo?! [...] 

(Si era portato là sotto la spinta del pensiero e dunque solo con il corpo mentale superiore. È utile documentarsi anche QUI e QUI; ndr).

Gli esseri che vidi nel parco quella notte erano abbigliati con fogge diverse. Alcuni avevano abiti antichi di epoche passate, altri non li avevano e i loro corpi erano gassosi come la nebbia densa illuminata dai raggi del sole al tramonto.

(Ciò dipende dai pensieri che svelano l'evoluzione spirituale raggiunta da ognuno; ved. QUI e QUI; ndr).

Un altro fenomeno sorprendente attirò la mia attenzione: osservavo tutti intorno a me, ma essi non mi vedevano. "Perché?" ‒ mi chiesi. (Perché lui, con il suo corpo mentale superiore si trovava in una dimensione vibratoria più elevata e non visibile agli astanti; ndr).

Vedevo alcuni che camminavano e mi attraversavano senza captare la mia presenza, come se fossi una specie di brezza evanescente.

Diverse entità ne compenetravano altre di materia più diafana e fluttuavano in un mare di atomi luminosi che li avvolgevano, riempiendo tutti gli interstizi della materia fisica. Sarà questo ciò che la scienza chiama etere, che permea tutta la sostanza conosciuta, dall'energia più densa o solida al gas più rarefatto?

(Sì, ma non c'è soltanto l'etere, esiste una gamma infinita di energie costituenti i vari livelli spirituali, ved. QUI, e gli involucri eterei delle anime che vi soggiornano; ndr).

Non esistono due atomi che si tocchino, lo spazio fra loro è molto maggiore degli atomi stessi. Ciò spiega perché un essere che vibri sul piano astrale possa occupare il medesimo posto di un individuo vivente nel mondo fisico senza averne coscienza. [...]




A contemplare quella moltitudine percepii che ogni essere è circondato da un ovoide di vari colori, ma in generale la sua parte inferiore è più ampia di quella superiore assumendo così la forma di un uovo con la parte più stretta in alto; solo un esiguo numero di entità presentava il lato più piccolo in basso.

La maggioranza emetteva gradazioni assai torbide e sporche, mentre i pochi emanavano colori armonici nitidi e brillanti. Pertanto compresi che i molti erano di scarsa evoluzione psichica e mentale, mentre i secondi erano più avanzati.

L'una si manifestava con vibrazioni lente e grossolane; invece il gruppo minore appariva circondato da un'energia fine, più rapida e trasparente.

Alcuni, tra i pochi, avevano la testa soffusa di giallo, altri di un delicato rosa-lilla ed altri ancora di varie sfumature d'azzurro, e senza che nessuno me lo spiegasse sentii che i primi erano saggi, i secondi affettuosi e i terzi devoti.

(Infatti le diverse tonalità dei gialli vivi, dei rosa e degli azzurri, rispettivamente denotano forza intellettiva, amore disinteressato e un grado più o meno intenso di religiosità; ndr).

I colori limpidi, netti e radiosi si trovano sempre nella parte superiore del corpo e vi permangono a lungo, mentre gli opachi, spenti e confusi stanno nella zona inferiore, sparendo quasi subito come divorati dall'atmosfera. Inoltre, ogni qualità o tendenza viene caratterizzata da un tono peculiare di energia, colore e luce.

Dopo aver contemplato tutto ciò con molta attenzione, sentii che l'IO SONO, la Scintilla divina che alberga in noi (importante leggere QUI; ndr), risiede nella parte superiore della nostra mente e ad essa possono arrivare, solo per affinità, i pensieri disinteressati ed altruistici, mentre quelli più grossolani vanno ad influenzare gli atomi dell'io inferiore.

Vedevo anche esseri il cui corpo vibrava male, in modo disordinato, malaticcio e brutto. Queste emissioni sono nocive e contagiose; vengono prodotte da individui soggetti ad inquietudini e preoccupazioni che causano spesso malattie nervose.  Apparivano così,  a motivo  della  paura  che  annienta  la  vitalità.

Ce n'erano pure degli altri, che avevano l'aura bianca senza colorazioni, e che mi dava una specie di timore e ripugnanza. Mi impaurivo vedendoli, come se fossi tra esseri informi e maligni desiderosi di fagocitarmi.

Scorsi un bimbo dall'ovoide ben formato con vari toni brillanti, libero da macchie, e sebbene mi sentissi attratto da quei fenomeni, percepii l'urgente necessità di tornare nel corpo, e vi entrai immediatamente, ma mi svegliai angustiato.

L'amica che mi ospitava era vicina a me, per la seconda volta in quella notte, e mi sistemava la coperta.

"Come stai?" ‒ mi chiese. "Sto bene... sto bene".

La luce del giorno, che mi arrivava dalle persiane, cominciava ad apparire.




Qui terminano alcune parti del primo capitolo del libro, che per ovvi motivi non posso riportare per intero ma, avendone all'inizio fornito il link per scaricarlo, se ne potrà gustare l'avvincente testimonianza, mettendo chiunque cerchi nella possibilità di aggiungere altre tessere al proprio bagaglio di conoscenza sostanziale.

Nel prosieguo del testo (QUI, brani dal 2° e 3° capitolo), si va dalla descrizione delle forme pensiero ai preziosi insegnamenti trasmessi al dottor Adoum da più di una guida, per sollecitarlo nell'Opera d'Amore verso tanti sofferenti astrali in modo da accelerare il più possibile il suo percorso evolutivo.

Conclusione

Purtroppo, bisogna constatare che ancora una gran parte dell'umanità, specialmente occidentale, vive come se l'esistenza sulla Terra non dovesse finire mai, o meglio, non se ne cura e non ci pensa fintantoché tutto scorre liscio... ma... l'imprevisto è sempre in agguato... e allora?

Pianto e disperazione ne sono la conseguenza, che si potrebbero ovviare se ci si ponesse  qualche  domanda in più  e  si  approfondisse  maggiormente la Realtà  della vita dopo la morte (come le esperienze NDE ‒ reperibili sulle 'Etichette' ‒ ma anche QUI) trovando il modo migliore di comportarsi per non avere spiacevoli sorprese poi.

Sul tema, sarà utile documentarsi anche QUIQUI e QUI; ndr.

Relazione adattamento e cura di Sebirblu.blogspot.it

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