Proseguo, cari Lettori, nel pubblicare le lettere che l'Avv. Gino Trespioli ha dettato dopo la sua dipartita terrena.
Consiglio, a chi non avesse letto il primo post esplicativo, di effettuarne la lettura onde rendersi conto di questa inestimabile ricchezza, messa pure a disposizione di tutti, con il download dei testi relativi.
Constatata l'affluenza delle visite e l'interesse suscitato da questo argomento ho deciso di pubblicare, a seguire, anche le altre lettere di volta in volta.
Ribadisco ancora l'invito a non soffermarsi sulle date perché la nozione «tempo» è un concetto riguardante la nostra dimensione, visto che nell'Oltre, esiste soltanto l'Eterno Presente in atto.
2 Giugno 1941
Cara amica,
Ritorno a te dopo aver perlustrato
alcuni luoghi meravigliosi.
Ho viaggiato fra le catene dei monti,
fra i satelliti e le miriadi di stelle in movimento. Non stupirti per
quel che ti dirò, e soprattutto non trovare astruso il modo di
esprimermi.
I mondi?
Colossali Energie mosse dal Ritmo, il
quale stabilisce nell'ambiente energetico una colorazione variopinta.
Gamme su gamme si alzano e si abbassano, formando strati che si
possono definire «atmosfere vitali».
Questi mondi fluidici, ma ancora fisici
per energia, sono abitati. Gente strana, che pulsa intrinsecamente,
determinando così l'atmosfera pensativa.
I luoghi che ho visitato, posso
definirli catene, cioè legati gli uni agli altri, formanti una scala
evolutiva.
Tuttavia non percepisco nè alto, nè
basso; è tutto un piano stupendamente diretto da una Legge che
sfugge alla comprensione degli uomini, ma che per me e per tutti
coloro che la conoscono è Luce di Conoscenza.
Difatti un ardore unico ci avvolge, un
desiderio intenso di ascendere, attratti dalla forza magnetica.
Per me l'ascendere significa
compenetrare sempre più quella Verità che in fondo è Vita.
Non chiedermi perchè ti ho scelta a
traduttrice del mio pensiero, ci conoscevamo un poco e la stessa
fede, la stessa aspirazione ci spingeva verso l'Unica Méta, la
«Verità ».
Gli avversari di questa religione sostanziale, tendono con tutti i mezzi a demolire l'immensità di un programma Divino. Sforzi sterili che cadono nel vuoto.
I fanatici recano un grave danno alla
causa Santa; questi, non avendo un appoggio di pensiero, creano con
le loro esuberanze mentali molte ombre che vanno dissipate da coloro
che umanamente vogliono restare nel Vero e nella Saggezza.
I risvegliati sanno che la morte è una
metamorfosi, sentono che la vita ha una continuazione ininterrotta,
che è corsa veloce verso il Bene Unico.
Tu, cara amica, sei fra questi ultimi,
e non temi la morte. Dopo aver visitato mondi innumerevoli, ho
indugiato a visitare i satelliti; essi hanno una propria vita, un
moto non disgiunto legato ai mondi superiori.
La loro luce non è riflessa, si
sprigiona dallo stesso movimento interno. Sono definiti satelliti
perchè affiancano ritmicamente gli astri maggiori.
Le stelle che tu vedi occhieggianti dal
cielo fisico, sono delle formazioni energetiche pulsanti per forza
ritmica; un continuo lavorìo è fra queste masse, che si associano e
si dissociano in un attimo che può essere paragonato al battere di
ciglio.
Una Divina bellezza spira da tutta
questa Immensità che non ha confini, separata dal piano
fisico unicamente dalle energie più dense.
Tu mi dirai... ciò che mi racconti io
già lo conosco, sono stata come te all'Alta Scuola Spirituale...
Permetti che io aggiunga:
Se non vi è del nuovo in queste mie
lettere, è certo che esso verrà nel procedere di questa nostra
conversazione spirituale; ciò che raccogli non è tanto per te ma è
soprattutto per coloro che vorranno iniziarsi.
Entreranno così con maggior facilità
nella Porta del Vero.
Accogli il mio saluto, e credimi
l'amico
Gino
13 Giugno 1941
Cara amica,
Ti avevo promesso che sarei ritornato
ed eccomi a te con rinnovate energie; sono stato chiamato da un
gruppo di amici per andare a perlustrare gli anelli di Saturno.
Non ho la pretesa di usare un
linguaggio astronomico, ti spiegherò semplicemente la formazione di
questi anelli.
Variopinti, non sono né due, né tre;
il loro ritmo è violento; vanno dall'alto al basso e viceversa;
mentre vibrano con forza circolare, espandono energia al di fuori
della singola orbita.
Sembra un mare di fuoco talvolta
sanguigno, per trasformarsi in una gamma ininterrotta. L'atmosfera
astrale è bruciante, le entità non possono soggiornarvi a cagione
del rivestimento fluidico contrastante con l'energia Saturnina.
Questi anelli sprigionano una
potenzialità magnetica che attrae le individualità rivestite
dell'identica energia. (Sono coloro che devono ripulirsi dalle «scorie» accumulate nel tempo e qui, è come se entrassero in una centrifuga; ndr).
Definisco questo ambiente «focolare
astrale». È un vulcano inimmaginabile, dal quale sprizza un'energia
che si innalza gigantesca per abbattersi in milioni e milioni di
pulviscoli penetranti nell'atmosfera terrestre.
Posso affermare che questi pulviscoli
producono alterazioni, non solo di ordine atmosferico, ma anche
psichico.
Vi è un mezzo per potersi premunire?
Per chi abita ancora nel piano fisico,
la protezione è fatta dallo stesso individuo, il quale respinge con
volontà tutte le energie perturbanti: malumori, nervosismi, alterazioni di pensiero e malesseri generali.
Nell'astrale, non occorre cautelarsi
inquantoché il nostro rivestimento corporeo è già scudo che
rigetta le energie negative.
A tal proposito, mi soffermo con te
circa la mia figura. Parlando di Spiriti, la mente corre o al
fantasma o a qualcosa di evanescente, di impalpabile.
Il rivestimento corporeo di cui ti
parlo è un tessuto fluidico, adatto all'ambiente, e questo tende ad
assottigliarsi sempre più, passando di luogo in luogo.
Io possiedo una forma trasparente,
capace di mostrarsi anche all'occhio fisico se ve ne fosse la
necessità. Non farò questo perchè tu mi senti al di fuori della
materia, spaziante nel mondo pensativo.
Qui faccio una parentesi. La mia
compagna è in grande sofferenza, a cagione dell'incerta fede; avrei
voluto darle tanto conforto, purtroppo il suo stato d'animo mi
respinge, è questo il suo male.
Ho voluto chiarire con te questa mia
condizione in rapporto alla sua. In un giorno di incontro con lei ti
autorizzo a ripeterle quanto ho detto.
Non voglio stancare il tuo arto (il braccio di Remigia Cusini che ne era l'amanuense; ndr), né
consumare le energie ultrafàniche (del «tramite» Bice Valbonesi; ndr).
Chiudo questo mio contatto, salutandoti
astralmente.
Gino
14 Giugno 1941
Cara amica,
Sono lieto dell'accoglienza che mi fai,
e soprattutto sono felice di poter comunicare con te che apprezzo per
la virilità del pensiero; non è una lusinga la mia, dico ciò che
sento. E a proposito di percezione spirituale, ti voglio
intrattenere.
Quasi sempre l'umano così si esprime:
«Tu Entità, come ci percepisci?».
Tutta la vita è vibrazione, l'uomo ha
i sensi limitati; fra la massa, alcuni hanno il sesto senso mediante
il quale possono raccogliere le nostre vibrazioni.
Noi percepiamo per altrettanta
vibrazione. Quando tu pensi a me, tal quale mi hai conosciuto, io
raccolgo la vibrazione del tuo pensiero mentre tu hai la forma
mentale prodotta dal ricordo della mia immagine.
E così avviene ogniqualvolta il
pensiero dell'umano si effonde in energia.
L'interessante per te, e per tutti, è
la tessitura che il vostro pensiero traccia nell'astrale.
Quando l'Essere giunge dalla Terra
trova il suo «Sé» interiore inciso nelle energie; ogni sorta di
pensieri lascia la propria impronta, pensieri abbozzati e non
proseguiti, soliloqui, incertezze, infine tutto il labirinto
formantesi nella vita terrena.
Ciò che io ti espongo, non è un gioco
di fantasia, è una delle grandi Realtà che possono far sorridere i
materialisti induriti, ma gli altri no.
Più tardi quando ci ritroveremo a
contatto, ti darò una traccia di quel che può essere l'emanazione
della vita.
Avrai così, attraverso i miei scritti,
tante note da formare una scala.
Gino
Relatore: Sebirblu.blogspot.it
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