venerdì 31 marzo 2017

CHE VERGOGNA! TOLTA LA PARROCCHIA A DON MINUTELLA!




Sebirblu, 31 marzo 2017

Come lo stesso Don Minutella si aspettava, dopo la sua chiamata a raccolta per il 22 aprile prossimo a Verona di tutti coloro che non condividono affatto le scelte della nuova Chiesa progressista guidata dal Falso profeta Bergoglio, il sacerdote è stato privato brutalmente della Parrocchia che dirige e indotto al silenzio forzato dal suo Vescovo "modernista" che il 29 aprile 2016 si è presentato in bicicletta e con i paramenti sacri nella Cattedrale di Palermo, raggiungendo il presbiterio, in omaggio al giubileo degli sportivi. 




Ecco l'articolo di Marco Tosatti:

Palermo. Il Vescovo in bicicletta toglie la Parrocchia
ed  impone 
il  Silenzio  al  Prete  Critico.

Il Vescovo di Palermo, Corrado Lorefice, ha imposto a don Alessandro Minutella di lasciare la parrocchia  di  cui  è  responsabile  entro  quindici  giorni,  di  mantenere il più rigoroso silenzio e di prendersi un periodo di riposo. 

Qui sotto l'annuncio pubblicato da don Minutella stesso, che alle 17.30 in parrocchia spiegherà il provvedimento, motivato, a quanto sembra, dal suo non essere "in comunione ecclesiale".




Don Minutella è molto critico dell'attuale situazione ecclesiale.

Chi è interessato può sentire questa sua omelia-annuncio, pubblicata su Facebook il 25 marzo, in cui si convoca per il 22 aprile prossimo, al Palazzetto dello Sport Palaferroli di Verona, un raduno di preghiera e di fede, per una resistenza cristiana dei cattolici stufi dell'eresia strisciante "portata avanti dal governo stesso della Chiesa".

I partecipanti devono venire con la corona del Rosario, e si consiglia di far precedere l'evento da un'ora di adorazione eucaristica notturna. Le iscrizioni, dice don Minutella nel suo appello si fanno direttamente su Facebook a Radio Domina Nostra.

"Portate bandiere bianche e gialle del Vaticano – chiede il sacerdote – quella bellissima bandiera con le chiavi di San Pietro". E sarà chiesta una benedizione al Santo Padre Benedetto XVI. "Scendiamo in campo prima che tocchino la Santa Messa".

Nel suo annuncio‒omelia di circa quindici minuti il sacerdote sottoposto a sanzioni dal vescovo di Palermo, non le manda a dire; e vuole esprimere, così afferma, il disagio di tanti cattolici che non hanno voce, e che stanno vivendo "una stagione di profondo smarrimento", per una Chiesa che sta preparando "una forma di sintesi di tutte le eresie del passato", nelle "sabbie mobili di una teologia liquida, un falso modello di Chiesa".

Una Chiesa "confusa, bizzarra e stravagante, a volte ridicola". C'è un "imperante relativismo morale che in Benedetto XVI aveva trovato un argine, grazie anche allo straordinario dono del Concilio Vaticano II". (Povero don Minutella! Non conosce tutti i retroscena su quest'ultimo, purtroppo; ndr).




Ma dopo la rinuncia, e nel tempo attuale "Quelli che erano diventati antipapisti ora sono diventati ultrapapisti, quasi idolatri. L'eucarestia è diventata pane del cammino, cibo di fraternità senza più nemmeno un minimo accenno qualche volta forse timido alla Presenza Reale".

Una Chiesa in anarchia, che pratica, in Italia, "un'amnesia colpevole su temi come aborto, eutanasia, divorzio e gender", che vive "un maniacale e ossessionato bisogno di ecumenismo" (cfr. QUI; ndr), con il rischio di una "sincretismo pancristiano e forse panreligioso".

Prima delle sanzioni prese da mons. Lorefice, don Minutella avvertiva che "Il Sinedrio vuole zittire chi non è d'accordo", chi è scioccato dalle "corse in bicicletta all'altare e dagli aperitivi finali dopo la messa al posto del ringraziamento".

L'accenno è al vescovo di Palermo a cui fu regalata una bicicletta e che vi salì subito, in cattedrale, con le vesti liturgiche e la mitra, come si vede (sopra) dalla fotografia.

Don Minutella fa i nomi di Enzo Bianchi, Alberto Melloni, Antonio Spadaro, Bruno Forte e Walter Kasper come i protagonisti di questa Chiesa della misericordia e del dialogo che sotto quelle parole "Nascondono l'arma della condanna, del sospetto e dell'emarginazione verso chi non si omologa al loro pensiero".

Don Minutella critica gli ipertradizionalisti che guardano questa Chiesa "agonizzante" e "Un governo che si presenta con il volto della misericordia e del dialogo e che invece sta diffondendo sempre di più un clima di terrore e di paura quasi alla maniera delle dittature di sapore populista", aggiungendo che "quelli che esprimono disagio non sono dei farisei dal cuore duro", ma persone che amano la Chiesa cattolica.

Per questo, in un momento in cui «l'eresia è portata avanti dal governo stesso della Chiesa» tocca ai cattolici resistere. Don Minutella usa il termine greco "upomoné", perseveranza, fermezza, resistenza non in senso politico o di rivoluzione, ma "difesa della sana dottrina fino a quando il Signore non tornerà", contro "i diktat della falsa chiesa".

Annuncia che è un tempo di martirio, "dovremo soffrire, forse io per primo, forse sarò sospeso, sottoposto a sanzioni canoniche, un sacerdote che ha dato la vita al suo ministero e alle anime, come è sotto gli occhi di tutti, ci tocca essere condannati, ma tenere la fiaccola cattolica accesa in attesa che la bufera del Falso Profeta si esaurisca ai piedi della Donna vestita di sole".




Don Minutella cita spesso l'Apocalisse: siamo nel tempo del Drago Rosso, dice. Chiede a tutti di venire allo scoperto, e al Papa, prima di recarsi a Fatima, di chiarire la sua risposta ai Dubia, dicendo che non vuole permettere la comunione ai divorziati risposati.

Dice ancora che grandi santi come Sant'Atanasio e Santa Teresa d'Avila subirono sanzioni e corsero rischi canonici per difendere la fede e il cattolicesimo.

Chiosa di Sebirblu

Dobbiamo assolutamente renderci conto in quale stato è precipitata la Chiesa, il cui declino è iniziato sin dai tempi del Concilio Vaticano II, con l'infiltrazione della Massoneria Ecclesiastica (leggere QUI, QUI e QUI), al fine di giungere al suo crollo diabolicamente programmato dall'interno con l'intronizzazione al suo vertice del Falso Profeta, attualizzando così le profezie apocalittiche descritte 2000 anni fa da San Giovanni Apostolo.

Tra le svariate "corbellerie" dette e compiute da Bergoglio, che potrete leggere e visionare sotto il suo nome alle etichette, vi espongo questi due video, dove nel primo dice che Gesù «non era un pulito»; poi, parlando dell'episodio della donna adultera (Gv. 8, 3-11), asserisce che Gesù «fa un po' lo scemo» nello scrivere a terra... ed infine dichiara che, mentre molti matrimoni regolari sono nulli, tante convivenze hanno invece la fede e la grazia. Per la visione sugli smartphone, cliccare QUI.




Nel secondo video, dice addirittura, con voce suadente e melliflua che Gesù non è uno Spirito... ?!? Vedere ed ascoltare per credere! 


Nota dell'ultimo minuto...

Ecco la vivace e risoluta risposta di Don Alessandro Minutella all'ingiusta rimozione subita. Nel video l'Omelia della sua ultima Messa dove esprime il vibrante annuncio ai parrocchiani, in una chiesa gremita e plaudente. Al riguardo, inoltre, suggerisco l'ottimo articolo QUIPer gli smartphone cliccare QUI.




Relazione, adattamento e cura: Sebirblu.blogspot.it


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