Sebirblu, 19 aprile 2018
È molto difficile che attraverso le
notizie manipolate e distorte, ad uso di avidi interessi di parte, trapeli la verità, ma questa testimonianza aiuta, insieme ad un coro
che avanza sempre più fragoroso mutandosi in tuono, a rendersi conto
della realtà dei fatti e di quanto siamo ingannati (specialmente noi
italiani) dai "burattini" servi del Maligno.
L'articolo è stato redatto da un noto
giornalista e scrittore, James Perloff, che ha intervistato una
siriana colta, residente negli Stati Uniti, in assiduo contatto con
il suo Paese e che quindi ci offre uno spaccato veritiero atto a
svelare, mettendole in luce, tutte le menzogne diabolicamente
architettate pur di scatenare la Terza Guerra Mondiale.
Ma prima di continuare, propongo ai
lettori questo video chiarissimo che spiega molto bene l'attacco
pretestuoso, quanto ignobile e abusivo dei "magnifici tre"
‒ USA, UK e FR ‒ ai danni della Siria, tratto da uno scritto di
Manlio Dinucci apparso su Global Research QUI ed esposto al pubblico su Youtube e poi su Pandora TV. Chi non dovesse visualizzare il filmato sullo smartphone clicchi QUI.
Una siriana cristiana svela cosa accade davvero in Siria
"H" è nata a Damasco, ed è
emigrata legalmente dalla Siria verso gli Stati Uniti più di
vent'anni fa, molto prima che la guerra attuale cominciasse.
È diventata cittadina americana ed ha
ottenuto un dottorato da una università statunitense. Parla
correntemente l'inglese e l'arabo.
È ritornata da un viaggio in Siria da
poco tempo, dove ha numerosi familiari ed amici che l'aggiornano di
continuo sulla situazione del paese.
Ed è anche una delle cristiane più
amabili e più devote che io abbia mai incontrato. Ne mantengo
l'anonimato con la sigla "H" perché non vorrei che questa
intervista compromettesse la sicurezza della sua famiglia siriana, né la
sua professione negli Stati Uniti.
Avevo inizialmente previsto che la
nostra discussione si facesse in due parti. L'avrei dapprima aperta
con una breve storia della politica USA. Quando ci siamo seduti, ho
detto ad H. che ero giornalista dal 1985.
Ho cominciato a spiegare che gli Stati
Uniti sono diretti da un'oligarchia che si nasconde dietro una
facciata di democrazia bipartitica, che i candidati presidenziali
sono da lungo tempo preselezionati, che gli americani sono stati a
più riprese ingannati nelle guerre, e che la nostra stampa è
controllata dallo stesso establishment che controlla i politici.
H. sorrideva, ed ho potuto rapidamente
concludere che nulla di cui parlavo le era estraneo. Ella si
confermava essere la celebre commentatrice – la "Syrian Girl" i cui account Facebook e YouTube erano stati censurati – che diceva il
vero: i siriani sono ben informati sul Nuovo Ordine Mondiale.
Di certo ne sanno molto di più loro sulla realtà geopolitica USA che la maggior parte degli stessi americani.
Allora, dopo circa quattro minuti, ho sorriso e ho detto a H. che la mia "conferenza" era terminata. Le ho chiesto, perciò, di espormi la verità sulla Siria.
Le mie domande sono in caratteri
normali, le sue risposte in grassetto (ma io le metterò di diverso
colore; ndt). Per questo articolo, ho inserito qualche immagine e
video che corrispondono ai suoi commenti.
JP: "Prima di tutto mi parli di Bachar al-Assad. I media americani e numerosi politici lo descrivono come un dittatore diabolico che opprime il popolo siriano e che deve essere rovesciato in uno dei nostri «cambiamenti di regime» senza fine.
Come percepiscono Assad i siriani
stessi? Vorrei che mi dicesse, in particolare, come viene considerato
dai cristiani del suo paese."
H: "Lo amano. I cristiani lo adorano. Egli rispetta tutte le religioni. Molti statunitensi hanno
un'idea sbagliata che la Siria sia uno stato musulmano. Non è così.
La Siria è uno stato laico in cui i cristiani sono in minoranza.
Ogni mese Bachar rende visita alle religiose del monastero di Madre Tecla, che erano state rapite dallo Stato Islamico (ISIS), e si reca pure al Monastero di Seidnaya.
Chi non dovesse visualizzare il video sullo smartphone clicchi QUI.
Forse lei non sa che Bachar non era destinato a diventare presidente. Suo fratello era stato preparato per quel ruolo. Bashar si era formato per divenire oftalmologo. Ma alla morte del congiunto, suo padre gli ha domandato di assumere l'incarico governativo.
Bachar ha apportato alla Siria una
grande prosperità. Da anni, dopo che gli Stati Uniti ci hanno
imposto delle sanzioni, siamo stati costretti a produrre i nostri beni. È
stato difficile, ma siamo diventati auto-sufficienti ed abbiamo
cominciato ad esportare numerosi prodotti.
La Siria non aveva debiti prima
della guerra. Troviamo dunque divertente che la stampa USA ci
etichetti come un "Paese del Terzo Mondo", considerando il
deficit americano.
In quanto ad Assad, è amato dai
siriani. Aveva l'abitudine di uscire senza protezione ad incontrare
la gente, senza guardie del corpo. Sa, lui è alaouita [gli alaouiti sono
un ramo dell'Islam sciita], mentre in maggioranza i musulmani siriani
sono sunniti, ma lo amano comunque.
Certo, alcuni di loro preferirebbero
avere un presidente sunnita, e ci sono persone che gli si oppongono.
Ma non esiste un solo presidente che sia amato da tutto il suo
popolo.
Guardate Obama, o Trump, nessuno riceve
un'approvazione al cento per cento. Ma la maggior parte dei siriani
apprezza Bachar. Conosco personalmente degli individui che sono
andati a scuola con lui, e sono tutti garanti del suo carattere."
JP: "Nell'esercito siriano, i
cristiani si sentono a proprio agio nel battersi a fianco dei
musulmani?"
H: "Sì. Lottano contro lo stesso
nemico. Molti di loro sono morti nei combattimenti. Vado a trovarvi
alcune foto di soldati cristiani che pregano in chiesa prima di
andare in battaglia."
JP: "Ora, tra i sedicenti «ribelli» che sostengono gli Stati Uniti, quanti di loro sono in realtà siriani?"
H: "Dall'80 al 90% sono stranieri
che in maggioranza non parlano neanche l'arabo [la lingua madre della
Siria]. Arrivano dal mondo intero: afgani, sauditi, libici, ceceni, e
persino dal Canada. Vengono addestrati in Turchia e in Giordania."
JP: "Mi hanno detto che gli Stati
Uniti pagavano questi mercenari più dei nostri soldati."
H: "Non potrei confermarvelo, ma
lavorano per coloro che li retribuiscono di più."
JP: "Mi sembra corretto dire che
il Nuovo Ordine Mondiale valuti giusto trovare chicchessia al suo
servizio pagandolo profumatamente, sia che si tratti di banchieri,
politici, giornalisti o soldati.
Adesso negli Stati Uniti circolano
numerosi termini per delineare i "ribelli": ISIS, Daesh,
Al-Qaida, Al-Nusra, i Caschi Bianchi. Può chiarire?"
H: "L'ISIS (lo Stato Islamico) è
la stessa cosa che Daesh, e sono finanziati dall'Arabia Saudita,
mentre Jabhat al-Nusra riceve il sostegno dal Qatar. Entrambi sono
alleati degli USA e questi, pur sapendolo, continuano a chiamarli
«ribelli moderati».
Jabhat al-Nusra, Al-Qaida e i Caschi
bianchi sono sostanzialmente la stessa cosa; qualsiasi nome abbiano
sono prezzolati per fare la guerra in Siria."
JP: "Come lei saprà, il
cortometraggio «Caschi Bianchi» ha ricevuto un Oscar come "miglior
documentario". È un gran bel esempio della politicizzazione di
Hollywood. Certamente gestita dallo stesso establishment che
controlla i media ed il governo."
I "Caschi Bianchi" sono un gruppo di sostegno terrorista. L'articolo di denuncia QUI e il video di Messora sotto. Chi non lo vedesse sullo smartphone clicchi QUI. |
H: "Non ne ero al corrente, e non ho visto il film. In Siria, li chiamiamo "Caschi del Male" o anche "Caschi del Diavolo." Producono parecchie informazioni ingannevoli. (Cfr. QUI; ndt)
Quando sono cominciati gli scontri intorno ad Homs, alcuni uomini incappucciati hanno fatto irruzione obbligando mia zia ed altri vicini a scendere dal letto e ad uscir fuori in tenuta da notte. I militanti li hanno filmati; poi la ripresa è andata in onda su Al Jazeera annunciante: «Ecco cosa fa Assad al suo popolo».
Forse lei sa che Al Jazeera ha concluso
un accordo con Al Gore. Tutto ciò mi ricorda il film "Wag the Dog" = "Sesso &
potere" in italiano (ved. QUI; ndt), dove il governo
ingaggia un regista hollywoodiano per riprendere una falsa guerra che
poi è stata diffusa come vera. È facile fabbricare notizie fasulle ai
nostri giorni."
JP: "Desidero raccomandare ai miei
lettori di guardare questo film con Robert De Niro e Dustin Hoffman,
se non l'avessero già fatto.
Adesso, cosa accadrebbe ai cristiani
siriani se Assad fosse destituito e queste persone fossero
vittoriose?"
H: "Sarebbe meglio per lei non
saperlo.
A Maaloula, quattro cristiani, tre
uomini e una donna si sono trovati la pistola sulla tempia da
aguzzini dell'ISIS, che hanno intimato loro di rinnegare il Cristo
altrimenti li avrebbero uccisi. (Cfr. anche QUI; ndt).
Essi hanno rifiutato, e sono stati
assassinati tutti. Gli uomini sono stati martirizzati, e la donna
data per morta era ancora viva; è sopravvissuta per raccontare la
storia.
Voglio che lei sappia che tutti questi
gruppi uccidono non solo i cristiani, ma anche i musulmani che non
sono d'accordo con le loro credenze, siano questi sunniti, sciiti o
membri di altre branche dell'Islam."
JP: "Per me, è una follia che
abbiamo qui negli Stati Uniti molti sostenitori di Trump che sono
cristiani praticanti (ved. QUI; ndt), ma
che incoraggiano la sua politica "Assad Must Go" = "Assad deve andarsene" che è identica a quella dei Neocon di Obama, di John McCain
e di Hillary Clinton.
Sa, dopo avere lanciato i 59 missili da crociera contro la base aerea di Shayrat (nell'aprile 2017; ndt), ho scritto un articolo intitolato: «14 ragioni per le quali l'offensiva aerea in Siria è stata una pessima idea». Infatti, non si possono eliminare delle armi chimiche bombardandole, perché ciò libererebbe le sostanze tossiche nell'atmosfera avvelenando la gente."
(La stessa gente che Trump pretendeva
di difendere dalle irrorazioni di gas nervino che sarebbero state
rilasciate dal "mostruoso" presidente siriano! Un incredibile controsenso. Ndt).
H: "E quale sarebbe stato il
motivo di Assad, giusto dopo aver riportato un'enorme vittoria
militare ad Aleppo?"
(Proprio com'è accaduto nella notte
fra il 13 e il 14 aprile scorso, subito dopo la magnifica vittoria
riportata dalla Siria nella regione della Ghouta orientale; ndt).
H continua: "Ogni volta che i
media cominciano a parlare di armi chimiche significa solo una cosa:
l'esercito siriano ha ottenuto un successo maggiore.
Come quella che abbiamo appena avuto
nella Ghouta (Oasi in arabo; ndt) di cui avevamo un'estrema necessità
(soprattutto per una ragione agro-alimentare; ndt), perché se essa
fosse caduta, anche Damasco avrebbe potuto cadere, determinando la
fine della Siria.
Gli Stati Uniti vogliono frenare
l'avanzata delle forze siriane, allora cercano un pretesto per
bombardare l'esercito di cui abbiamo disperatamente bisogno per
proteggerci."
JP: "Sì. In effetti, proprio dopo
che Trump ha bombardato la base aerea, lo Stato Islamico ha lanciato
una nuova offensiva nei pressi di Homs.
(Il giornalista qui si riferisce sempre
alla raffica di missili lanciati nel 2017, non sapendo che solo
qualche giorno dopo l'intervista, gli Stati Uniti, la Francia e
il Regno Unito avrebbero sferrato un altro attacco assolutamente arbitrario su Damasco. Ndt).
Caccia USA F22 Raptor |
Dunque, in realtà, ciò che in quell'occasione ha fatto Trump, è stato di colpire la base aerea in appoggio all'ISIS. Fatto tragicomico, visto che ha raggiunto il potere come oppositore dell'estremismo islamico.
D'altronde, è certo che gli USA, da
lungo tempo, sostengono in segreto l'ISIS con l'addestramento e le
armi.
H: "In Siria noi diciamo:
«l'America non è l'America, l'America è Israele»."
JP: "Ci sono anziani membri del
Congresso, come Cynthia McKinney e Jim Traficant che hanno confermato
quello che lei ha appena detto."
H: "Mia madre viene da Homs. È là
che i militanti "ribelli" hanno avuto la loro prima
vittoria. Sa quale bandiera hanno alzato quando questo si è
prodotto?"
JP: "No, non so."
H: "La bandiera israeliana. I miei
amici e i membri della mia famiglia hanno scattato alcune foto, poi,
il drappo è stato ritirato velocemente."
JP: "Bene, suppongo che ciò non
dovrebbe essere una sorpresa. L'ISIS non attacca mai Israele, i loro
feriti sono stati curati negli ospedali ebraici e si è avuto un
colonnello israeliano [Yusi Oulen Shahak], catturato dalle forze
dello Stato Islamico (in Irak; ndt).
Ho letto recentemente che l'esercito
statunitense ha realizzato insieme agli israeliani un'esercitazione
congiunta, la più importante mai organizzata, che riguardava un
attacco simulato contro la Siria, il Libano e la striscia di Gaza."
H: "Non lo sapevo, ma so che ora
gli americani hanno circa 20 basi in Siria. Hanno ricevuto favori
dai curdi."
JP: "Venti? Ebbene, sono veramente seri per quanto riguarda l'estensione della guerra, e non hanno il diritto di stare là. Immagini come reagirebbero gli americani se un paese straniero ci lanciasse dei missili da crociera e costruisse basi sul nostro territorio. Ma, in pratica, dove ha ottenuto questa informazione sulle 20 basi?"
H: "Dall'attualità siriana, così
come dai miei contatti in Siria."
JP: "Fino a che punto lei
considera affidabili i media del suo Paese?"
H: "Ebbene, debbo dire che in
qualsiasi paese, esiste una certa obliquità nei suoi organi
d'informazione. Per questa ragione è sempre importante avere i
propri contatti personali attraverso i social network, gli amici e la
famiglia che possono dirvi cosa accade veramente."
JP: "Vorrei chiederle inoltre come
i siriani considerano i Russi."
H: "Se non avessimo avuto
l'intervento della Russia, la Siria sarebbe caduta già da molto
tempo. I russi sono delle brave persone secondo il parere dei
siriani. Non ci hanno mai traditi.
Sa, quando sono cresciuta nella mia Terra, noi
vivevamo molto vicino ai loro uffici governativi. Ero abituata a
vederli in piscina. Mi sentivo bene tra loro, erano degli esseri discreti che si occupavano dei loro affari personali.
I siriani hanno fiducia della Russia
perché mantiene la parola, mentre non si fidano degli USA. Tutti in
Siria, come nell'intero Medio Oriente, sanno che l'America può
esserti amica un giorno, per poi pugnalarti alla schiena il giorno
dopo, visto che hanno tradito molte volte i paesi arabi."
JP: "Ne abbiamo numerosi esempi –
e sono sicuro che lei li conosce: ad un dato momento armavamo Saddam
Hussein e prima ancora i Talebani."
H: "Sì. E a proposito, c'è stata
un'epoca in cui i siriani amavano e rispettavano davvero gli Stati
Uniti. Ma tutto è cambiato nel corso degli ultimi vent'anni."
JP: "Oggi in Russia c'è una
grande fioritura del cristianesimo, e Putin ne è un fedele seguace.
Recentemente ho letto che uno dei motivi del suo intervento in Siria
è stato quello di proteggere la Chiesa ortodossa che risiede in
quel territorio da 2000 anni. Lo ha incoraggiato a farlo il patriarca
Kirill."
H: "Non ne sono al corrente, e potrebbe essere vero. Tuttavia, tengo a dire che non esiste alcuna nazione che sacrifichi i suoi soldati a meno che non rientri nel suo interesse nazionale.
La Russia ha degli utili petroliferi e
gasieri in Siria, e questo le procura un accesso supplementare al
mare, ciò di cui ha bisogno. Certo, l'occidente ha i suoi piani per
il petrolio e il gas siriano, ed è ciò che minaccerebbe l'economia
russa.
Lei deve comprendere che la situazione
in Siria è molto complessa. Abbiamo le alture del Golan che Israele
ci ha preso e che non vuole restituire; la Siria è in disaccordo con
Israele dunque.
Ci sono dei sunniti in Siria che
vorrebbero sostituire Assad con un presidente dei loro; ciò
troverebbe un ampio consenso nell'Arabia dei Saud, che è un paese sunnita, e
indebolirebbe l'Iran che invece è sciita.
Ci sono molti fattori e ragioni per
questa guerra, chiamiamola pure Terza Guerra Mondiale per i mercenari
presenti in Siria, così come in Iraq e nello Yemen.
Gli stessi protagonisti dei "giochi"
si trovano in queste nazioni. È dunque, in breve, una guerra tra i due
poteri maggiori ‒ Stati Uniti e Russia ‒ coi loro alleati che
operano nel nostro paese.
Infatti, il caso recente dell'ex spia
russa avvelenata insieme a sua figlia e l'espulsione dei diplomatici
russi non sembra proprio una «coincidenza» se si è verificato in
concomitanza al nostro successo nella Ghouta.
Secondo le nostre notizie, i Russi
hanno avvisato gli USA di non interferire bombardando il nostro
esercito per il rischio di possibili conseguenze."
JP: "In effetti, si sono tutti
chiesti se gli occidentali utilizzassero l'affare Skripal per
scatenare una terza guerra mondiale! Ma, in altri termini, essi
potrebbero davvero tentare di far pressione sulla Russia affinché si
ritiri dalla Siria."
H: "Sì, o per fare qualche
accordo su di essa."
JP: "Poi, desidero farle una domanda che potrebbe essere difficile da affrontare per lei. Un giorno, qualche settimana fa, l'ho vista piangere e portare il lutto. Le ho chiesto cosa fosse accaduto, e lei mi ha detto che la vostra regione presso Damasco era stata bombardata dagli israeliani."
H: "Non solamente dagli
israeliani, ma anche da Jabhat al Nusra. Utilizzano un tipo di bomba
illegale... non mi ricordo più il suo nome. Ci sono state molte
vittime, e niente di tutto ciò è stato riportato dai media
americani.
Noi [H e la sua famiglia] abbiamo avuto
fortuna, perché ci trovavamo proprio laggiù, ma non nel momento in
cui i bombardamenti hanno avuto luogo."
JP: "Ho letto che gli israeliani
provavano a giustificare tali attacchi dicendo che c'erano degli
iraniani in Siria."
H: "Oh, Jim, gli israeliani non
giustificano! Fanno ciò che vogliono. Sanno che possono farla franca
comunque!"
JP: "Ebbene, mi lasci porre una
domanda. Ci sono iraniani in Siria?"
H: "Sì. Abbiamo dei volontari
iraniani nell'esercito siriano. Abbiamo perso così tanti soldati in
questa guerra che abbiamo bisogno d'aiuto."
JP: "E gli iraniani, perché si
batterebbero per la Siria?"
H: "Perché sanno che se il mio
Paese cade, l'Iran sarebbe il prossimo sulla lista."
JP: "Certo, è una ragione
logica."
H: "Naturalmente, gli iraniani
sostengono anche gli Hezbollah in Libano. Sapeva che costoro vengono
chiamati «terroristi» solo negli Stati Uniti? In Europa, nessuno li
chiama così."
JP: "I siriani sono ottimisti o
pessimisti riguardo alla vittoria?"
H: "Noi speriamo nella vittoria, e
siamo incoraggiati dai successi dell'esercito siriano, ma la gente si
logora. Molti hanno fame e sono depressi; in parecchi non hanno più
denaro perché da anni non lavorano a causa della guerra.
In Siria, quando qualcuno dice «Abbi
una buona giornata» ha un senso diverso da quello degli Stati Uniti.
Da noi, di solito, questo augurio significa «spero che tu possa
tornare vivo e in un 'pezzo' solo». Perché sa, uno può ritornare
vivo, ma non intero nel corpo."
JP: C'è altro che desidererebbe far
sapere agli americani?"
H: "La ragione della " crisi
dell'immigrazione siriana" è la guerra. Molte persone sono
state costrette a partire perché non hanno scelta. Lasciateci
tranquilli, e non ci sarà alcun problema d'immigrazione siriana.
Vorrei anche dire che amo l'America;
sono felice, riconoscente e onorata di essere chiamata americana. Non
sono affatto d'accordo, però, con le sue politiche in Medio Oriente.
Incoraggio tutti a guardare al di là
dei grossi titoli e a riflettere prima di farsi un'opinione. I
governi del mondo intero creano dei falsi pretesti per le guerre.
Sfido gli americani, i loro leader e i
governanti del mondo a competere per fare avanzare l'umanità, in
luogo di farlo nel creare armi di distruzione di massa.
È uno dei miei sogni vedere i popoli
lavorare assieme, piuttosto che gli uni contro gli altri, creando
abbondanza, e non paura e ristrettezza. Quando il prossimo sta bene,
tutto va alla perfezione.
Come ha detto l'apostolo Giovanni, se
voi non amate vostro fratello che conoscete, come potete amare Dio
che non avete visto?"
Traduzione in lingua italiana: Sebirblu.blogspot.it con il confronto dei due testi francese e inglese.
Tradotto in francese da JLG per
Mondialisation.ca
Articolo originario: "A Syrian
Christian Reveals What Is Really Happening In Syria" scritto da
James Perloff il 31 marzo 2018.
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