Geroboàmo sacrifica al Vitello d'Oro di J. H. Fragonard (1732 - 1806) Louvre Parigi |
Il ruolo dell'oro con l'avvento della
Nuova Era
L'oro è diventato oggi “il valore
rifugio” per eccellenza. In pochi anni, il suo corso è stato
moltiplicato per dieci su tutti i mercati finanziari del pianeta.
Se domandate a coloro che investono
attualmente nel metallo prezioso perché accettano di continuare a
spendere altrettanto denaro in cambio di molto piccole quantità
d'oro, vi risponderanno pressoché invariabilmente che lo comperano
perché sono convinti che, anche se il sistema capitalistico dovesse
crollare interamente, questo bene conserverebbe il suo valore e
potrebbe anche servire da unità di misura e di riferimento
all'economia di domani.
L'adorazione del “Vitello d'Oro”
ha raggiunto in questi tempi il suo àpice.
La vera ragione di questa esaltazione
dei mercati per il metallo prezioso è tuttavia di natura
completamente diversa: per quanto strano e incongruo ciò possa
sembrare, l'impennata del prezzo dell'oro è in realtà legata
alla nostra Transizione verso la quarta dimensione!
A causa dell'accelerazione vibratoria
attuale, l'umanità sta progressivamente aprendosi l'accesso a
livelli di coscienza più elevati. Il graduale passaggio alla quarta
dimensione favorisce l'ingresso a nuovi piani, dove la comunicazione
si propaga in maniera molto diversa da quella che avviene in 3D
(terza dimensione; ndt) con i mezzi informatici e satellitari di cui
noi disponiamo attualmente. Nella 4D, l'essenziale della trasmissione
avviene non più per telefono, né per Internet, ma per telepatia.
Per il momento, la maggior parte delle
persone ignora ancora il perché esse vengano spinte a compiere
questa o quell'azione piuttosto che un'altra. Questo non è sempre
imputabile unicamente al razionalismo cartesiano (vedi Nota), ma può anche essere collegato a cognizioni
captate su un altro piano di coscienza, senza averne necessariamente
il ricordo, poiché il trasferimento di indicazioni si attua ormai
sempre più per via telepatica.
Ora, la notizia che ci arriva
attraverso la trama cosmica mette precisamente l'accento sul prossimo
ruolo dell'oro nell'avvento della Nuova Epoca. Questa
informazione subisce poi delle distorsioni e un trattamento deformato
nel nostro cervello umano abituato a ragionare in modo cartesiano.
Così, il conscio diritto (sotto
l'influenza dello Spirito; ndt) percepisce che l'oro svolge e
svolgerà un ruolo determinante, ma il conscio sinistro (sotto il
dominio della ragione; ndt) analizza le cose di traverso e ne trae
una conclusione che è lontana dall'essere giusta. In realtà, no, è
veramente inutile avventarsi sull'oro come ai tempi della conquista
dell'Est!
Per comprenderlo, un piccolo giro nelle
stelle sarà forse necessario...
Nel 1961 un astrofisico di nome Paul
Otto Hesse riuscì a stabilire l'esistenza di una gigantesca nebulosa
in prossimità del sistema delle Pleiadi a circa 400 anni-luce dalla
Terra.
Secondo le sue osservazioni, il nostro sistema solare impiega circa 25.000 anni per compiere la sua rivoluzione intorno ad Alcione, la Stella principale delle Pleiadi che risulta anche essere il nostro Sole Centrale, prima di ritornare al suo punto di partenza.
Ogni 12.000 anni, esso è obbligato a riattraversare questa nebulosa che è costituita essenzialmente di fotoni, vale a dire di particelle di energia luminosa.
Secondo le sue osservazioni, il nostro sistema solare impiega circa 25.000 anni per compiere la sua rivoluzione intorno ad Alcione, la Stella principale delle Pleiadi che risulta anche essere il nostro Sole Centrale, prima di ritornare al suo punto di partenza.
Ogni 12.000 anni, esso è obbligato a riattraversare questa nebulosa che è costituita essenzialmente di fotoni, vale a dire di particelle di energia luminosa.
Negli anni '80, gli studi portarono
Hesse alla conclusione che il Sole fosse sul punto di superare
un'altra volta questa barriera elettromagnetica. Lo spessore della
nube fotonica gli sembrò talmente gigantesco che lo portò quindi a
valutare che al nostro sistema solare sarebbero necessitate, senza
dubbio, molte centinaia d'anni per attraversarla.
È in quell'epoca che il contattato
americano Sheldan Nidle ricevette un messaggio telepatico dai
Siriani, secondo il quale il nostro sistema solare non sarebbe
rimasto, al contrario, che qualche decina d'anni all'interno di
questa zona.
Secondo lui, la Cintura di Fotoni
racchiude un sorta di banca dati che permette, se necessario,
l'attivazione automatica di un programma di assistenza e di
soccorso d'emergenza dei Vascelli della Confederazione Intergalattica
se si avverasse (l'ipotesi) che i danni provocati dall'uomo al
Sistema Solare diventino irreversibili o, in tutti i casi, gli
rendano impossibile il superamento della barriera fotonica senza
alterare la sua struttura vibratoria.
Sheldan Nidle |
Sheldan Nidle è nato negli Stati Uniti nel 1946 ed è cresciuto nella regione di New-York dove i suoi primi contatti con gli extraterrestri sono cominciati dalla sua più tenera infanzia. In seguito, egli è stato regolarmente condotto a bordo di un'astronave della Confederazione per riceverne un apprendimento.
Durante tutta la sua vita, ha avuto la possibilità di ricevere telepaticamente delle informazioni provenienti dai Siriani grazie ad un captatore magnetico di cui è provvisto. Il funzionamento di questo dispositivo non ha bisogno né di impianto, né di microchip sottocutaneo. Esso è posizionato sul piano eterico e può in ogni momento essere disattivato.
Ciò è accaduto, del resto, quando
Sheldan aveva soltanto 14 anni. Egli domandò allora ai Siriani di
porre fine ai loro messaggi perché cominciava a sentirsi oppresso
dalla massa considerevole di rivelazioni che riceveva in permanenza e
di cui non riusciva a cancellarne il ricordo.
I suoi interlocutori delle Navi di Luce accettarono dunque di interrompere le loro trasmissioni, pur indicandogli che essi sarebbero tornati al tempo in cui egli avrebbe dovuto completare la sua Missione sulla Terra.
I suoi interlocutori delle Navi di Luce accettarono dunque di interrompere le loro trasmissioni, pur indicandogli che essi sarebbero tornati al tempo in cui egli avrebbe dovuto completare la sua Missione sulla Terra.
Sheldan Nidle divenne quindi uno
studente particolarmente brillante nelle discipline scientifiche e
cominciò a collezionare diplomi e meriti nelle più prestigiose
università americane. Si specializzò nella ricerca sulle fonti
alternative di energia libera concernente gli studi incompiuti di
Nikola Tesla.
I suoi contatti extraterrestri sono
ripresi nella metà degli anni '80. Nel Novembre 1997, ha fondato
l'Organizzazione di Attivazione Planetaria (PAO), ed è diventato
oggi una sorta di ambasciatore della Federazione Galattica di Luce.
In uno degli ultimi messaggi ricevuti, apprendiamo precisamente che l'oro, fino ad oggi pietra angolare del sistema capitalistico, sfuggirà presto al controllo della Cabala mondiale e sarà ormai utilizzato per la realizzazione della Fraternità sulla Terra.
"Le recinzioni della presente vita di
Gaia continuano a crollare e, durante questo collasso, delle nuove
reti, che contribuiranno all'avvento della Piena Coscienza, stanno
per essere posizionate. Questo significa che un calendario è stato
stabilito per condurvi tutti fino alla soglia della Completa
Consapevolezza.
I prossimi mesi vedranno il
trasferimento del potere finanziario dalle mani dei Cabalisti verso
quelli della Luce, e questo sarà il risultato di operazioni condotte
dai Maestri Ascesi.
Il tempo è particolarmente maturo per
rivelare l'esistenza dei fondi che furono già segretamente
costituiti da Kwan Yin, poi da Nicolas Flamel e il Conte di San
Germain. A paragone di queste immense riserve d'oro, quelle
accumulate per il loro solo profitto dagli attuali membri della
Cabala sembreranno minuscole. Si vedranno allora obbligati a
rinunciare ai loro poteri e alle loro prerogative per trasferirle ad
Esseri totalmente devoti alla causa della Fraternità planetaria.
In concomitanza di questo passaggio di ricchezze, un nuovo sistema bancario sarà avviato, nel quale le transazioni si faranno in modo trasparente. Le banche diverranno strumenti della Luce. Favoriranno lo sviluppo delle nuove tecnologie e la creazione di nuovi servizi interamente consacrati alla salute e al benessere della popolazione mondiale.
Viviamo veramente dei momenti sacri!
L'antica epoca è ai suoi ultimi sussulti! In considerazione di
questo, la nostra Famiglia galattica e spirituale ci apre il cammino
verso la 5D (quinta dimensione), perché la riunificazione di tutte
le densità planetarie è l'obiettivo comune di Gaia e dei nostri
fratelli di Luce.
Da quasi 13 millenni, Gaia ha accettato
la coesistenza della terza dimensione sulla sua superficie e della
quinta (5D) nelle sue viscere. Ed ora, ella desidera ardentemente
ritornare all'Unità accompagnata dall'insieme della famiglia umana
che la abita. Questo richiede, naturalmente, che vi trasformiate
rapidamente ed accettiate di diventare degli Esseri pienamente
coscienti, degli Esseri multidimensionali.
La nostra Famiglia Stellare desidera
spezzare, non appena possibile, il nostro isolamento e accoglierci
nello splendido Regno della Piena Coscienza che è anche il Regno
dell'Immortalità. È per questo che i Fratelli galattici presto si
manifesteranno nel “grande giorno".
Prepariamoci tutti insieme ad
accoglierli degnamente!”
Sheldan Nidle
L'oro rappresenterà dunque un ruolo
importante nell'avvento dell'Era Nuova, ma questo ruolo sarà
probabilmente molto lontano da ciò che noi possiamo supporre.
Diventerà una straordinaria leva di accesso al Reame della Completa
Consapevolezza, cioè a quella che correttamente è stata chiamata
l'Età dell'Oro dell'Umanità.
Traduzione: Sebirblu.blogspot.com
Fonte: erenouvelle.fr
Nota: La ragione umana per Cartesio
(René Descartes; ndt), se usata correttamente, è infallibile e
onnipotente. Essa è una ed uguale in tutti gli uomini: è evidente
che Cartesio risenta delle influenze degli Stoici antichi, i quali
reputavano che gli uomini con la loro ragione individuale
partecipassero al Logos Universale, ossia alla razionalità del
Tutto.
Però, per gli Stoici, il Logos
costituiva l'ordine logico-ontologico della realtà intera e per
questo si identificava con Dio; invece la ragione cartesiana
rappresenta una facoltà specificamente umana, che trova in Dio
soltanto, il garante della propria validità.
L'età dell'oro
«Prima una stirpe aurea di uomini
mortali
fecero gli immortali che hanno le
olimpie dimore.
Erano ai tempi di Crono, quand’egli
regnava nel cielo;
come dei vivevano, senza affanni nel
cuore,
lungi e al riparo da pene e miseria, né
per loro arrivava
la triste vecchiaia, ma sempre
ugualmente forti di gambe e di braccia,
nei conviti gioivano lontano da tutti i
malanni;
morivano come vinti dal sonno, e ogni
sorta di beni
c’era per loro; il suo frutto dava la
fertile terra
senza lavoro, ricco e abbondante, e
loro, contenti,
sereni, si spartivano le loro opere in
mezzo a beni infiniti,
ricchi d’armenti, cari agli dei
beati».
(Esìodo, Le opere e i giorni, trad.
it. di G. Arrighetti, Milano, Garzanti, 1985)
Così narra il poeta greco Esìodo tra l'VIII e il VII secolo a.C., descrivendo l'esistenza di una mitica Età dell'Oro, posta all'inizio dei tempi, nell'era di Cronos. Là gli uomini, commensali degli dei, vivevano in pace, liberi da ogni fatica e al riparo da ogni pericolo, nutriti dalla generosa terra che procurava loro ciò di cui avevano bisogno.
Il furto del fuoco ad opera di Prometeo
segnò la caduta dell'uomo; all'aurea aetas seguì una lenta e
progressiva corruzione della storia e, conseguentemente, della
razza umana nelle quattro ere successive: dell'argento, del bronzo,
degli eroi (nascita della mitologia) e del ferro.
Il mito venne ripreso da Platone
(427-347) nella descrizione del regno di Cronos (Il politico), i cui
fondamenti erano la giustizia, la pace e l'assenza di proprietà. La
struttura del mito delle ere non presenta necessariamente un
carattere di tendenza ineluttabile verso la degenerazione.
La sua forma ciclica anzi rafforza
l'idea di una tendenza della storia al raggiungimento della
perfezione originaria, accentuando il carattere paradigmatico e di
modello che in tale contesto il mito assume.
Per la sua forza anche poetica, il mito
aureo ha informato di sé numerose espressioni della cultura dotta,
sia in campo artistico che filosofico, almeno fino a tutta l'età
moderna. Si può far cenno qui alla forte ripresa del tema nell'età
rinascimentale (la nuova aurea aetas) e nel classicismo
settecentesco.
Ma esso funzionò anche come
riferimento mitico in espressioni della cultura popolare, legandosi
indistintamente con altre tensioni, tra cui il Millenarismo,
soprattutto nei momenti di crisi economica e sociale.
Il riferimento a una mitica Età
dell'Oro, un indefinito e indefinibile tempo passato caratterizzato
da prosperità e da assenza di abusi, diseguaglianze e privilegi, è
parte integrante delle forme che compongono le mentalità collettive
delle masse popolari e si ritrova, ad esempio, nelle confuse
rivendicazioni delle rivolte popolari dell'età moderna.
Tramite: Sebirblu.blogspot.com
Fonte: www.clio.unige.it
Arcadia
Narra la dea (della Sapienza; ndr)
Minerva: "Quando il Mondo era giovane, la Terra era la culla
della Primavera. Durante la sua crescita il suo alito diede Fragranza
e Freschezza all'aria e di qui nacquero le Silfidi. Dove i sandali
della Primavera si posavano nascevano giardini fioriti, ed i monti e
le valli risplendevano.
Quando Lei cantava, apparivano uccelli
variopinti che volavano sopra la terra e quando Lei parlava con le
acque, queste, sciogliendo i loro fili d'argento, la seguivano
allorché Lei si sedeva e pensava, piccoli esseri nascevano.
E quando Lei pregava, si creavano gli
dei. E i fiori, gli uccelli, le silfidi, le naiadi, i piccoli dei, ed
i grandi dei, lavoravano insieme per progettare l'uomo.
E quando l'uomo si alzo in piedi, i
suoi occhi furono illuminati di divinità, contemplò la bellezza di
questa terra e lo Spirito della poesia gli ispirò il nome di
"ARCADIA".
Questa fu l'epoca in cui l'uomo era
solenne in pensiero, infantile in desiderio e attraeva gli sguardi. I
suoi occhi brillavano chiaramente e davano ombra all'estensione della
sua sapienza.
La Luminosità di quest'Era ancora
risplende nelle radianti menti dei poeti e nel cuore ardente dei
profeti. Questa fu l'Età dell'Oro; è l'Era in cui nacque la Musica,
la Poesia, l'Amore.
Le necessità dell'uomo erano semplici
e pochi i suoi desideri. La vita non correva su gambe d'acciaio, né
rimbombavano le gole di latta, il mondo non si muoveva attraverso il
muscolo della macchina, né riempiva ogni minuto con la stanchezza
dei lavori monotoni.
Quando l'alba sorgeva, tutto si
riempiva di gioia e non di tristezza; quando giungeva la notte,
scendeva la rugiada e i fiumi erano tranquilli e profondi.
La felicità scorreva nell'uomo, come
la fonte scende a valle fluendo e gorgogliando attraverso i suoi
spruzzi. L'amore ardeva come soave Luce solare, e i pensieri volavano
rapidamente come cervi saltellanti.
Perché l'uomo rispettava il semplice
Credo che la vita gli era stata donata per essere goduta e che lui
si trovava sotto l'ala eroica e protettrice degli dei, i quali con le
loro mani forti e protettive governavano vegliando sul suo destino
e sulla sua comprensione.
Oh gli dei, gli dei! Gli esaltatori di ARCADIA, i cimbali dei quali sono i tuoni e le brillanti spade i fulmini, coloro che un tempo regnavano con l'uomo con gioioso, potente incanto.
Oh, Giove, giudice di tutte le cose!
Quando tornerai ad ispirare giustizia nella mente degli uomini? Il
mondo ha bisogno di ricoprirsi di una nuova regalità, poiché i suoi
vestiti sono decadenti e la sua maestosità è stata detronizzata.
Il Credo che conteneva la nota del
flauto del fauno e la serenità del crepuscolo estivo, è svanito.
Facevamo tesoro della musica dei venti che soffiava attraverso le
porte del mondo, facevamo tesoro della lirica degli uccelli e delle
correnti.
Credevamo che la Bellezza fosse la
gemma che incastonasse tutte le cose e che la Sapienza fosse il Fuoco
che fluisse da questa pietra preziosa.
Mantenevamo la ricchezza del sangue
degli dei, in modo che scorresse attraverso le vene dell'uomo. Colui
che suonava la lira con mani abili e colui che scolpiva il marmo
estraevano la bellezza, e coloro che esprimevano fiamme e parole di
sogno, erano i Principi di ARCADIA.
Quella fu una grande Era, ed ora di
essa rimane soltanto l'eco, solamente una nota sussurrata resta
attraverso le tenebre, mùrmure che gli uccelli, i venti, il
sognatore, occasionalmente odono. Il petalo d'inverno marcisce e
l'anima si ricopre d'argento come il capo.
L'uomo invecchia ma senza speranza di
Primavera. La Bellezza è rinchiusa nel marmo intrappolata, la musica
che dormiva nella tremolante lira, non più viene risvegliata e la
sapienza accumulata nel lirico non trova più espressione.
Perché gli occhi sono carenti di vista chiara, le mani sono prive di tenerezza e le menti non hanno profondità. Più e più oscuri si sono fatti gli anni che hanno coperto d'ombra lo Spirito delle persone sino a che i loro sentimenti e pensieri sono divenuti grigi.
Le loro spalle si sono piegate, i loro
sensi si sono rallentati e le loro voci sono diventate roche ed
incerte come quelle dei vecchi; i ricordi dell'uomo sono vaghi e
dimenticati e quando ci rivolgiamo a questi essi sono per noi senza
comprensione.
Alcune volte ho colpito il mio "scudo",
al nascere di qualcosa di grande, ma non sono stato udito (dall'Io
divino; ndr) e questi grandi doni spesso infine muoiono.
A volte Mercurio (Hermes, Caduceo, Sapienza; ndr) pone una
corona sulla fronte dei suoi favoriti ma loro lo colpiscono
lapidandolo, e quando Giove pose una spada (la Verità che deve essere diffusa; ndr) nelle mani del suo servo,
loro lo burlarono e negarono i suoi insegnamenti.
Disse Apollo lamentandosi: "Ho
vagato per le rovine di ARCADIA, la terra che ha donato i primi
frutti al mondo e ho visto che la Primavera e la Rosa sono marcite.
Le statue di marmo sono cadute e la lira di Orfeo giace rotta sul
pavimento del tempio.
Ah! La Bellezza non risplende più, ed
ha abbandonato i nostri templi, la polvere ricopre i nostri altari.
La sua grazia è volata via, precipitando come un fiore.
Bello, come la mattina sopra le acque era l'uomo; e adesso il suo cuore si è adombrato e i suoi capelli sono incanutiti. Non erano forse i nostri templi abbastanza belli per lui? I nostri orti non davano frutti? Il nostro mondo non era sublime?" Minerva non parlava, e Giovanni attese.
Lei riprese con un altro tono di voce,
"Nel percorrere la città con me hai visto il degrado dei suoi
abitanti. Coloro nel cui cuore una volta la bellezza palpitava, sono
ora i pezzenti ed i perseguitati.
Gli egoisti insensibili che non
conoscono l'ispirazione palpitante dell'arte, vengono applauditi.
Uomini che un tempo erano umani, sono divenuti automi.
Noi, che un tempo li governammo, ci
siamo nascosti a loro, ma quando noi sparimmo i Regni incantati
sparirono con noi; abbiamo tessuto un velo sul cammino della Magia,
tristemente, serrammo i Portali al Meraviglioso.
Ma, al nostro scomparire l'essere umano
creò altri dei. L'uomo adora un eroe, una donna, una macchina, un
sogno, ma tutto ciò che brama non è che un'eco lontana del suo
splendore antico. Questo è ciò che deve recuperare prima che noi
possiamo rivelarci a lui."
Minerva tacque e sollevò un dito di
avvertimento quando Giovanni stava per parlare: "Taci, ed
ascolta, non senti un canto remoto e selvaggio?" Giovanni appena
respirava cercando d'ascoltare, e per qualche secondo vi fu il
silenzio totale.
Dopo udì, ma era cosi lontano che lo
credette frutto della sua immaginazione. Prontamente, avvolgendolo,
giunse al suo udito una musica molte dolce che esprimeva abbandono e
disperazione. Giovanni quasi pianse. Evocò in lui immagini di
montagne dalle cime fredde, uragani, e torrenti di acqua
spumeggiante.
Era un canto che rischiarava la mente,
come se il cervello si dilatasse in luogo ampio, nel quale
galleggiavano ninfee. Con il canto giunse la sensazione di Bellezza e
di cose Pure, e Giovanni si sentì trascinato da un'ondata di
freschezza e di euforìa estatica, sino a che tutto il suo corpo si sentì
rinfrescato e pulito.
Le note si spensero così rapidamente
come si erano manifestate, lasciando dietro di esse solo una
melodiosa eco ed un intenso dispiacere di non poterle udire più.
Dopo qualche istante di silenzio, una voce pacata mormorò: "Oh, come cantavano bene! Che dolore non udirle più! Chi sono coloro
che cantavano ?" La dea rispose "Sono gli elfi, che si
lamentano per la tristezza di questo mondo".
Un melanconico silenzio si posò tra di loro, mentre Giovanni ancora ascoltava i fuggenti accordi che con eterea insistenza ancora lo turbavano. Di nuovo Minerva continuò; "Loro piangono perché ci siamo occultati e l'uomo ha perduto la sua libertà.
Ma quando ARCADIA tornerà libera e lo
Spirito dell'uomo sarà sciolto, la Bellezza nuovamente sarà
rivelata e non più beffeggiata, l'ispirazione risorgerà in lui come
un'aurora. L'alba rivelerà cose più belle della Luce, e il
tramonto, cose più gioiose dell'Amore.
Le dimenticate maestosità che dormono
nella quiete si risveglieranno e avvolgeranno l'Uomo, faranno nascere
nel suo sguardo una Luce esaltante. Perché lui sarà ricco come la
vegetazione primaverile; questo succederà solamente quando sarà
libero dalla materia del suo veicolo.
Svincolato dalle oppressioni di questo
regno, che hanno legato la sua divinità, egli potrà ritornare alla
semplicità della Natura. La sua nuova Sapienza sarà più nobile di
quella precedente, perché molto più guardinga, come lo è la
Sapienza che emana dalla fronte (il terzo occhio; ndr) degli dei."
Allora la voce di Minerva si levò e la
sua tonalità argentina si fece d'oro: "In quel tempo l'Uomo sarà
avvolto dalla nostra meditazione, le sue orme calcheranno le nostre
Sale di Cristallo e camminerà per i nostri Giardini di Fuoco.
Le tempeste si acquieteranno davanti a
lui, ed egli dominerà i saettanti fulmini, disperderà i venti
trasformandoli in tappeti per i suoi piedi. Il battito dell'Universo
pulserà nel suo cuore e conoscerà i segreti delle stelle e dei
fiori.
Questa è la promessa che vi faccio,
per quando arriverà il momento in cui l'Uomo getterà lontano la sua
età arrugginita, ritornando giovane e pulito".
Tramite: Sebirblu.blogspot.com
Fonte: kuthumadierks.com
(racconto tratto dal libro: "Dioses
Atomicos" - Edizione KIER - Argentina)
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