Ecco un passaggio importante dal libro
di Olivier de Rouvroy intitolato «L'Avènement de l'Ère Nouvelle»
(L'Evento dell'Era Nuova; ndt). Riguarda un lungo estratto dal
capitolo dedicato alla grande Fraternità Cosmica alla quale
appartiene la nostra Umanità.
I nostri Alleati delle Stelle
"Ci sono nell'Universo degli
Esseri che mantengono costantemente la Conoscenza e la Saggezza e
praticano la Spiritualità Vera. Non sono là per viaggiare e
fomentare progetti di conquista su differenti mondi. Non sono dei
predatori. Non rapiscono gli umani.
Non rubano i nostri animali, né le
nostre piante. Non influenzano i nostri governi e non cercano di
manipolare la razza terrestre. Non si immischiano nei nostri affari,
né tanto meno pensano di incrociarsi geneticamente con noi per
trasformarci in schiavi.
Essi osservano da lontano e ogni volta
che diventa necessario, ci inviano degli emissari per prodigare
consigli e incoraggiamenti e per chiarire certe cose. Sanno che il
futuro del nostro mondo è attualmente in gioco.
Chi sono questi Esseri? La nostra
scienza e le nostre religioni sono da lungo tempo rimaste confinate
in una visione geocentrica dell'Universo secondo la quale la Terra
sarebbe il solo Pianeta abitato ad accogliere la vita.
Oggi, malgrado l'evoluzione rapida
delle mentalità, quando si affronta la questione degli
extraterrestri, si percepisce che è un soggetto in cui dimorano
spesso dei tabù.
Che si creda o no all'esistenza di una
vita nel Cosmo, ciascuno tende ad aggrapparsi alle sue personali
convinzioni. E numerose persone continuano a negare il fenomeno in
blocco.
Dopo l'uscita e il successo mondiale
del film «E.T.» di Steven Spielberg, che presentava per la prima
volta una creatura spaziale sotto l'aspetto positivo combinando
intelligenza, bontà e gentilezza, i terrificanti «piccoli uomini
verdi» del passato fanno tuttavia sempre meno incassi.
I nostri centri spirituali (i chakras;
ndt) si sono molto affinati nel corso degli ultimi decenni e certe
persone sono anche in grado di proiettarsi con la loro coscienza al
di là del nostro sistema solare, di entrare in contatto telepatico
con Esseri originari da sistemi planetari assai lontani dalla Terra e
rendere testimonianza delle loro scoperte.
Il caso delle razze non umane e
predatrici è già stato trattato (Cf. l'altro capitolo del libro
intitolato «I predatori Cosmici»). Tra i nostri visitatori attuali,
ci sono dunque i Rettiliani, i Draconiani e i Grigi del Reticolo dei
quali è già stato discusso.
Esiste un altro gruppo di Grigi, i
Rigeliani, che provengono da una stella, Rigel, della costellazione
di Orione chiamata anche Beta Orionis.
Costoro ci hanno visitato tempo
addietro, come gli Anunnaki, ma in epoca più recente; gli aborigeni
dell'Australia ne hanno conservato una memoria cellulare collettiva e
li hanno dipinti sulle pareti delle loro caverne di Kimberley Range
con l'aspetto di «entità senza bocca».
E si potrebbe citarne numerose altre,
come i Felini o i Lacertidi di Denebola e di Regolo nella
Costellazione del Leone.
Si ritrovano oggi dei modelli assai
fedeli di queste singolari creature nei numerosi video-giochi o nelle
serie televisive di animazione, e questo non è certamente un «caso».
Gli ideatori di questi personaggi dalle
sembianze strane e talvolta inquietanti pensano che siano frutto
della loro immaginazione. Può essere! Ma che cos'è l'immaginario se
non uno schermo multidimensionale posto alla frontiera tra
molteplici realtà.
Infatti, non si tratta veramente di
creazioni dettate dalla fantasia, ma piuttosto reminiscenze di
ricordi lontani relegati nei recessi della memoria e nel nostro
inconscio collettivo. Poiché là dove si ritiene di aver inventato,
molto spesso non si fa che scoprire!
È così che i «Cosmocats»
(Cosmogatti; ndt) del pianeta «Thundera», creati negli anni '80 per
la televisione americana, erano soltanto delle riproduzioni piuttosto
fedeli dei Felini di Denebola, senza che l'autore di questa serie
animata avesse mai realizzato come questo bizzarro concetto dei
«Felini spaziali» fosse scaturito dalla sua mente.
Al di fuori di queste razze
antropo-zoomorfe e predatrici che popolano certi pianeti della nostra
galassia, vi si incontrano diverse etnie umane molto simili alla
nostra riguardo all'aspetto esteriore, e assai preoccupate del nostro
futuro e di quello della Terra.
I loro membri hanno una coscienza
unitaria già perfettamente sviluppata. Ci considerano come
componenti della loro famiglia e sanno che l'Umanità si prepara ad
una svolta decisiva nella sua storia. Così desiderano aiutarci.
I più coinvolti nelle missioni
spirituali di assistenza al risveglio dei popoli terrestri sono i
Pleiadiani, i Centauriani, i Lyriani e soprattutto gli Arturiani.
Ma potremmo citare anche i Polariani
(dalla Stella Polare; ndt), i Cassiopeiani, i Ganimediani o ancora «i
Biondi» di Procione, così come numerosi altri.
Arturo è una stella situata nel
prolungamento dell'Orsa Maggiore a 36 anni luce dal nostro Pianeta.
Un gruppo di Esseri provenienti da
questo sistema partecipa in questo momento stesso ad un programma
battezzato «Terra bis», il cui obbiettivo è di risvegliare le
coscienze umane alla Rivelazione universale.
Gli Arturiani intervengono, tra
l'altro, alla creazione di corridoi interdimensionali e alla
formazione dei crop circles. Ispirano anche parecchi canalizzatori ai
quali trasmettono regolarmente delle informazioni destinate alla
preparazione della Nuova Era.
Durante certi periodi della nostra
«preistoria» e fino a metà dell'epoca atlantidea, l'Umanità fu
sovente visitata dai rappresentanti di altre civiltà umanoidi.
Venivano per prestare il loro soccorso ai nostri antenati per evitare
che fossero in balia dei predatori cosmici.
Arrivò così, un tempo sulla Terra, un
astronauta di nome Fen-Tsé a bordo di una nave simile ad un pesce
gigante. Proveniva dalla stella Sian-Youan, nome dato a Regolo dai
suoi abitanti, chiamata anche Alpha Leonis che si trova a 77
anni-luce da noi.
Qualche anno fa, alcune informazioni
ricevute dalle Cronache dell'Akasha (la memoria universale; ndt) e
presentate ad un grande contattista, hanno mostrato che il viaggio di
Fen-Tsé era durato 200 anni terrestri nel corso dei quali tutto
l'equipaggio della nave galattica si era posto in stato di
ibernazione trans-temporale.
In quel periodo, gli Esseri di Regolo
non avevano ancora attuato il sistema di propulsione astronautica che
permette oggi a certi navigatori di accelerare considerevolmente la
velocità dei loro vascelli spaziali e superare il «muro» della
luce.
Fen-Tsé era un homo sapiens dai tratti
asiatici e fu all'origine della creazione della razza gialla e alla
base di tutte le civiltà dell'Estremo Oriente. Tra queste, esistono
almeno tre nazioni i cui sovrani regnarono lungo tempo al seguito di
missioni organizzate da Regolo.
Si tratta della Cina, dove la dea Kwan
Yin, il cui nome significa «Principessa dal Cuor di Leone», è
considerata dagli eruditi taoisti come un Essere venuto un tempo da
una delle più brillanti stelle della nostra galassia;
del Tibet, dove il Dalai Lama è
riconosciuto come l'incarnazione di un'Entità cosmica dal nome
Chenrezig che è la polarità mascolina di Kwan Yin;
ed infine del Giappone i cui imperatori
discendono da Ameratsu, che essi venerano come Dea solare, ma che fu
in realtà il frutto dell'unione di un'umana con un membro
dell'equipaggio del vascello comandato da Fen-Tsé.
Kwan Yin, la Dea Madre |
Tutte le conoscenze scientifiche,
metafisiche, alchemiche, teurgiche attualmente disponibili sul nostro
Pianeta sono state poco a poco importate da altri sistemi stellari
della nostra galassia attraverso Esseri Cosmici di cui Fen-Tsé è
soltanto un esponente tra molti altri:
si ha forse la più pallida idea di chi
furono i Titani e gli Elohim all'epoca delle Nozze d'Oro tra Urano e
Gaia? I Titani furono i nostri antenati galattici e assisterono, da
cinque miliardi di anni alla nascita della prima Anima del nostro
sistema, quella del Sole.
In quanto agli Elohim, nel passato
giunsero da Venere e furono osannati dai Cananei, all'inizio dell'Età
dell'Ariete, come ambasciatori del Dio-Re El.
Dall'inizio dei tempi, Esseri evoluti
provenienti da altre civiltà spaziali sono venuti sino a noi al fine
di informarci sul cammino che avevamo da percorrere e continuano
attualmente a venirci ad aiutare.
Gli eventi dolorosi che stiamo
attraversando arrivano dall'Ombra che abbiamo scelto noi stessi di
portare su questo mondo; sono le sue grida e i suoi ruggiti, i suoi
ultimi soprassalti.
Bisogna comprendere bene che questi
avvenimenti sono ineluttabili ma non sono negativi; non sono il Male!
Anche un'esplosione nucleare non è il Male! Dappertutto, c'è
solamente Vita che si trasforma.
Esiste un piano, per il quale ogni cosa che
giunge oggi, l'insieme delle tribolazioni che continuano ad
accelerare fino al cambiamento d'Epoca, è stato fortemente voluto da
noi. È un'avventura che abbiamo deciso di sperimentare e che si
colloca al di là del bene e del male. (Documentarsi QUI, QUI e QUI;
ndt).
È in noi che si trovano le possibilità
di trasformazione, non certo negli eventi, dipende dallo sguardo con
cui li valutiamo. Essi sono soltanto un pretesto, una messa in scena,
con il solo ed unico scopo di insegnarci che siamo noi stessi a
sceglierne la prospettiva e il punto di vista.
Non sono gli accadimenti che contano, ma la nuova forza che possiamo trovare in noi per affrontarli. La forza di fusione, di unità, di non dualismo; la consapevolezza nella quale possiamo abbandonare ogni cosa fino ai confini del nostro Essere interiore.
È per tale ragione che abbiamo scelto
l'esperienza individuale, e i nostri amici, i Fratelli e le Sorelle
d'oltre-spazio sono di nuovo venuti per ricordarcelo.
Hanno tracciato i segni della loro
presenza amorevole sui nostri campi di cereali e nei nostri cieli,
hanno trasmesso la loro saggezza ai nostri messaggeri.
Sono venuti a dirci che ogni fatto che
viviamo è stato «tagliato su misura» da noi e per noi. (In
rapporto all'evoluzione singola e quindi al grado di sopportazione;
ndt).
È con la nostra visuale che il mondo
si trasforma e ci procura questo senso di accelerazione sempre
crescente. È a questo livello che si posiziona l'autentico
ammaestramento, quello che abbiamo scelto di auto-donarci.
Sta ad ognuno giovarsi, ora, di queste
prove esterne per sollevare il proprio velo interiore. È in questa
maniera che possiamo riprendere il contatto con il nostro VERO SÉ.
I nostri Fratelli dello spazio non sono
venuti e non verranno per trasmetterci una qualsiasi nuova lezione,
perché siamo noi ad avere in mano tutte le chiavi necessarie per
l'avvento rapido di una Nuova Era.
È ormai soltanto per saturazione
energetica che il loro aiuto ci perviene e ci perverrà ancor più. Il loro desiderio è che possiamo sempre aprirci a beneficio
dell'Amore che portiamo, che iniziamo a staccarci dalle nostre
credenze tradizionali e che camminiamo verso la certezza dei nostri
cuori.
Il loro augurio è che possiamo infine accettarci, valutando coscientemente i nostri sensi di colpa, il giudizio verso noi stessi che ci trasportiamo senza posa al fine di staccarcene definitivamente. (Il rimorso è salutare per emendarci, ma poi bisogna guardare avanti e procedere! Ndt).
Non siamo al termine delle nostre
sorprese! Necessita che ci alleniamo a non temere più l'ignoto, a
non aver più paura di riconoscerci!
È necessario imparare rapidamente ad
accettarci così come siamo, là dove siamo, senza avere in
sopravanzo l'agio di poterlo comprendere intellettualmente.
Questa fiducia, possiamo trovarla solo
nell'Amore; e questo Amore risiede solo in noi stessi! È unicamente
in tal modo che cominceremo a comprendere chi siamo in realtà, e
dunque, chi sono i nostri visitatori!
Scopriremo allora di avere in noi la
capacità assoluta di scegliere gli accadimenti che viviamo, compreso
quelli che ci sembrano estranei.
Così mentre la nostra Coscienza avrà
un maggiore accesso nei piani sottili, noi avremo più potere sui
piani densi.
Che essi vengano da Arturo, da Vega, da
Alcione o da Merope, il loro messaggio, quello dei nostri Fratelli e
Sorelle dello spazio è sempre lo stesso:
noi, i Figli della Terra, non abbiamo
il diritto di continuare a credere di essere assogettati, in una
maniera o in un'altra, a tal o a tal altro avvenimento e su di essi
non avere alcun controllo.
Abbiamo potenzialmente la scelta totale
di tutto quello che ci arriva. Persino uno tsunami può essere
bloccato con un pensiero possente!
La nostra Coscienza attuale è ancora semplicemente troppo ristretta perché noi possiamo rendercene conto, almeno fintanto che continuerà ad esprimersi solo sul piano dell'ego. (Quello inferiore della personalità e non dello Spirito; ndt).
Dobbiamo anche capire che questo
livello egoico sul quale agiamo, in gran parte di continuo, non è in
nessun caso da giudicare, né da rigettare. La Natura ci ha dotati di
tale ego per consentirci di arrivare là dove ci troviamo oggi e ciò
non sarebbe stato possibile altrimenti.
Il nostro piccolo «io» è da
comprendere; questa è la condizione migliore per trascenderlo. Ed è
proprio l'Amore che porta alla comprensione! Dobbiamo considerarlo
come un gradino prezioso sulla scala del nostro cammino evolutivo.
Quello che chiamiamo «L'Evento della
Nuova Era» implica l'accettazione totale di ciò che siamo
all'interno di questo ciclo dell'ego. (Dal momento che non vi sarà
più «reincarnazione» per ovvi motivi; ndt).
Soltanto quest'accettazione totale può
permetterci di vedere chiaro nella maniera in cui tale ciclo in via
conclusiva funziona ancora.
Conseguentemente, dobbiamo visualizzare
il modo in cui possiamo poco a poco uscirne per dirigerci
consapevolmente verso la fase successiva, quella superiore
dell'Unione e della Fraternità cosmica in seno ad una vasta
Compagine di vita intelligente.
Se arriviamo a comprenderlo, capiremo
nel medesimo tempo come i fatti che viviamo e che vivremo sono tutti
stati voluti e concordati proprio da noi, ma su un piano che sfugge
alla nostra consapevolezza da così tanto tempo che essa resta
segregata nel mondo del piccolo sé.
Noi continuiamo a passare molto tempo a
ritenerci migliori o peggiori nel paragonarci agli altri. Fare il
primo passo nella Nuova Età dell'Oro consisterà nel cessare di
giudicare questo sè e di accettarlo.
(Accettarlo con i suoi limiti, dopo
averne individuato gli errori, e mettendo in espansione l'umiltà per
poterli correggere; ndt).
Numerose prese di coscienza successive
saranno indispensabili per arrivare a questo punto! Bisogna anche
comprendere cosa esso produce e cosa proviene invece dall'Ego Divino
o grande SÉ.
Per arrivare a dominare il piccolo ego abbiamo la necessità assoluta del discernimento, della sincerità e soprattutto dell'Amore.
Attualmente, percepiamo sempre più il
carattere ineludibile degli accadimenti in arrivo, come se l'Umanità
fosse entrata in un vicolo cieco dal quale non può più uscire. In
un certo senso è vero, ma dobbiamo considerare la validità di
questo, solo al livello egoico inferiore.
A gradi spirituali più elevati, siamo
noi stessi ad effettuare le scelte e nessun altro le può fare al
posto nostro, nemmeno quei potenti predatori dello spazio arrivati
con l'intenzione di colonizzarci e trasformarci in schiavi.
Non bisogna, tuttavia, che questo ci
serva da scusa per non intraprendere più alcuna azione concreta al
fine di cambiare il corso delle cose. Se cominciassimo a dire: «Oh,
siccome sono io ad aver scelto questo elevato percorso vitale, perché
voler cambiare le cose in basso?»
Questo vorrebbe dire aver travisato
tutto! Mentre, al contrario, dovrebbe darci più volontà e impegno.
Cerchiamo di realizzare che siamo solo noi i maestri delle nostre
vite e che le scelte prese dall'alto necessitano delle forze dal
basso per incarnarsi!
Naturalmente, è difficile uscire dalle
varie credenze, poiché ciò rimette in discussione la precedenza
dell'ego inferiore e la sua illusione di controllo. Ma bisognerà
comunque compiere il "grande passo" e tralasciare tutto!
(Fare tabula rasa delle forme e degli
orpelli per tornare alla Sostanza Vera; ndt)
All'inizio ci sarà la paura del vuoto, ma potrà molto rapidamente essere domata! E là, ci si renderà conto
del come quello che noi prendevamo per pieno fosse in realtà vuoto e
come tale vuoto, che ci faceva così tanta paura, fosse alla fine
pieno; colmo di nuove rivelazioni e di inedite possibilità."
Estratto dal libro di Olivier de
Rouvroy «L’Avènement de l’Ère Nouvelle»
Traduzione: Sebirblu.blogspot.it
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