Sebirblu, 29 giugno 2015
L'argomento di cui mi occupo oggi è
tra i più attuali e critici del nostro tempo, perché ormai le
nostre città sono "invase" pesantemente da immigrati di
qualsiasi tipo e provenienza, tanto da trasmetterci un senso di
sconcerto frammisto ad un malcelato disagio per non sentirci più
sicuri in casa nostra.
Ciò è naturale, dal momento che si
sentono continuamente notizie tragiche di attentati terroristici,
come quelle recentissime, per mano soprattutto di estremisti
musulmani come i "combattenti" dell'ISIS.
Ed è altrettanto ovvio pensare che si
infiltrino tra coloro che invece fuggono dai loro paesi per
sopravvivere alla guerra o agli stenti a cui sono stati sottoposti
loro malgrado.
Ma non avremmo mai lontanamente pensato
che tutto questo facesse parte di un disegno diabolicamente
progettato che, insieme all'inganno del debito pubblico, potesse
asservirci e toglierci addirittura il sacrosanto diritto alla
sovranità nazionale.
Ma lascio a voi l'analisi di quanto
segue, gentili Lettori, affinché possiate, purtroppo, aggiungere un'ulteriore tessera al già tragico mosaico di cui facciamo parte
integrante.
La prefazione, da me tradotta, è di
Henry Makov che ha pubblicato lo stesso articolo in lingua francese
traducendolo a sua volta dall'originale italiano.
Introduzione di Henry Makov del 27
giugno 2015
Mai nella storia è accaduto che un
popolo abbia accolto il suo stesso declino con la compiacenza
profonda degli abitanti insonnoliti dell'Europa, dell'America del
Nord e dell'Australia.
Noi non dovremmo sentire risentimento
verso quegli immigrati che provano a conquistare una vita migliore,
ma dovremmo piuttosto indirizzare la nostra indignazione verso quei
dirigenti politici e culturali che, come operatori dei banchieri
centrali, sono colonizzatori e traditori del loro paese.
Le cause dell'immigrazione di massa
sono sempre abilmente dissimulate dal Sistema e descritte falsamente
come ineluttabili dalla propaganda multietnica...
Quello che viene presentato come
fenomeno spontaneo e inevitabile è infatti un programma di
distruzione a lungo termine e deliberato scientemente al fine di
cambiare per sempre il volto del Vecchio continente.
Di seguito una brevissima esposizione di Claudio Messora sul tema. QUI per gli smartphone.
Il Piano Kalergi: il genocidio dei
Popoli Europei
(testo originale)
di Riccardo Percivaldi
LA PANEUROPA
Pochi sanno che uno dei principali
ideatori del processo d'integrazione europea fu anche colui che
pianificò il genocidio programmato dei popoli europei.
Si tratta di un oscuro personaggio di
cui la massa ignora l'esistenza, ma che i potenti considerano come il
padre fondatore dell'Unione Europea. Il suo nome è Richard
Coudenhove Kalergi.
Egli muovendosi dietro le quinte,
lontano dai riflettori, riuscì ad attrarre nelle sue trame i più
importanti capi di stato, che si fecero sostenitori e promotori del
suo progetto di unificazione europea. [1]
Nel 1922 fonda a Vienna il movimento
"Paneuropa" che mira all’instaurazione di un Nuovo Ordine
Mondiale basato su una Federazione di Nazioni guidata dagli Stati
Uniti. L'unificazione europea avrebbe costituito il primo passo verso
un unico Governo Mondiale.
Con l'ascesa dei fascismi in Europa, il
Piano subisce una battuta d'arresto, e l'Unione Paneuropea è
costretta a sciogliersi, ma dopo la Seconda Guerra Mondiale Kalergi,
grazie ad una frenetica ed instancabile attività, nonché
all'appoggio di Winston Churchill, della loggia massonica B'nai
B'rith e di importanti quotidiani come il New York Times, riesce a
far accettare il suo progetto al Governo degli Stati Uniti.
L'ESSENZA DEL PIANO KALERGI
Nel suo libro «Praktischer
Idealismus», Kalergi dichiara che gli abitanti dei futuri "Stati
Uniti d’Europa" non saranno i popoli originali del Vecchio
continente, bensì una sorta di subumanità resa bestiale dalla
mescolanza razziale.
Egli afferma senza mezzi termini che è
necessario incrociare i popoli europei con razze asiatiche e di
colore, per creare un gregge multietnico senza qualità e facilmente
dominabile dall'Élite al potere.
«L'uomo del futuro sarà di sangue
misto. La razza futura eurasiatica-negroide, estremamente simile agli
antichi egiziani, sostituirà la molteplicità dei popoli, rimpiazzandola con diverse personalità. [2]
Ecco come Gerd Honsik descrive
l'essenza del Piano Kalergi:
Kalergi proclama l'abolizione del
diritto di autodeterminazione dei popoli e, successivamente,
l'eliminazione delle nazioni per mezzo dei movimenti etnici
separatisti o l'immigrazione allogena (di altra stirpe o nazione; ndr) di massa.
Affinché l'Europa sia dominabile
dall'Élite, egli pretende di trasformare i popoli omogenei in una
razza mescolata di bianchi, neri e asiatici.
A questi meticci egli attribuisce
crudeltà, infedeltà e altre caratteristiche che, secondo lui,
devono essere create coscientemente perché sono indispensabili per
conseguire la superiorità dell'Élite.
Eliminando per prima la democrazia,
ossia il governo del popolo, e poi il popolo medesimo attraverso la
mescolanza razziale, la razza bianca deve essere sostituita con una
meticcia facilmente dominabile.
Abolendo il principio dell'uguaglianza
di tutti davanti alla legge ed evitando qualunque critica alle
minoranze con leggi straordinarie che le proteggano, si riuscirà a
reprimere la massa.
I politici del suo tempo diedero
ascolto a Kalergi, le potenze occidentali si basarono sul suo piano e
le banche, la stampa e i servizi segreti americani finanziarono i
suoi progetti.
I capi della politica europea sanno
bene che è lui l'autore di questa Europa che viene diretta a Bruxelles e
a Maastricht. Kalergi, sconosciuto all'opinione pubblica, nelle
classi di storia e tra i deputati è considerato come il padre di
Maastricht e del multi-culturalismo.
La novità del suo Piano non è che
accetta il genocidio come mezzo per raggiungere il potere, ma che
pretende creare dei subumani, i quali grazie alle loro
caratteristiche negative come l'incapacità e l'instabilità,
garantiscano la tolleranza e l'accettazione di quella "razza
nobile". [3]
DA KALERGI AI NOSTRI GIORNI
Benché nessun libro di scuola parli di
Kalergi, le sue idee sono rimaste i principi ispiratori dell'odierna
Unione Europea.
La convinzione che i popoli d'Europa
debbano essere mescolati con neri e asiatici per distruggerne
l'identità e creare un'unica razza meticcia, sta alla base di tutte
le politiche comunitarie volte all'integrazione e alla tutela delle
minoranze.
Non si tratta di principi umanitari, ma
di direttive emanate con determinazione spietata per realizzare il
più grande genocidio della storia.
In suo onore è stato istituito il
premio europeo Coudenhove-Kalergi che ogni due anni premia gli
europeisti che si sono maggiormente distinti nel perseguire il suo
piano criminale. Tra di loro troviamo nomi del calibro di Angela
Merkel o Herman Van Rompuy.
La Società Europea Coudenhove-Kalergi
ha assegnato alla Cancelliera Federale Angela Merkel il Premio europeo nel 2010.
Il 16 novembre 2012 è stato conferito al presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy il premio europeo Coudenhove-Kalergi 2012 durante un convegno speciale svoltosi a Vienna per celebrare i novant'anni del movimento paneuropeo.
Alle sue spalle compare il simbolo dell'Unione Paneuropea: una croce rossa che sovrasta il sole dorato, simbolo che era stato l'insegna dei Rosacroce.
L'incitamento al genocidio è anche
alla base dei costanti inviti dell'ONU ad accogliere milioni di
immigrati per compensare la bassa natalità europea.
Secondo un comunicato diffuso all'inizio
del nuovo millennio (gennaio 2000) nel rapporto della "Population
division" (Divisione per la popolazione) delle Nazioni Unite a
New York, intitolato "Migrazioni di ricambio: una soluzione per
le popolazioni in declino e invecchiamento", l'Europa avrebbe
bisogno entro il 2025 di 159 milioni di immigrati.
Ci si chiede come sarebbe possibile
fare stime così precise se l'immigrazione non fosse un piano
studiato a tavolino. È certo infatti che la bassa natalità di per
sé potrebbe essere facilmente invertita con idonei provvedimenti di
sostegno alle famiglie.
È altrettanto evidente che non è
attraverso l'apporto di un patrimonio genetico diverso che si
protegge quello europeo, ma che così facendo se ne
accelera la scomparsa.
L'unico scopo di queste misure è
dunque quello di snaturare completamente un popolo, trasformarlo in
un insieme di individui senza più alcuna coesione etnica, storica e
culturale.
In breve, le tesi del Piano Kalergi
hanno costituito e costituiscono tutt'oggi il fondamento delle
politiche ufficiali dei governi volte al genocidio dei popoli europei
attraverso l'immigrazione di massa.
G. Brock Chisholm, ex direttore
dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dimostra di avere
imparato bene la lezione di Kalergi quando afferma:
«Ciò che in tutti i luoghi la gente
deve fare è praticare la limitazione delle nascite e i matrimoni
misti (tra razze differenti), e ciò in vista di creare una sola
razza in un mondo unico dipendente da un'autorità centrale» [4]
CONCLUSIONE
Se ci guardiamo attorno il Piano
Kalergi sembra essersi pienamente realizzato. Siamo di fronte ad una
vera terzo-mondializzazione dell'Europa. L'assioma portante della
"Nuova civiltà" sostenuta dagli evangelizzatori del Verbo
multiculturale, è l'adesione all'incrocio etnico forzato.
Gli europei sono naufragati nel
meticciato, sommersi da orde di immigrati afro-asiatici. La piaga dei
matrimoni misti produce ogni anno migliaia di nuovi individui di
razza mista: i "figli di Kalergi".
Sotto la duplice spinta della
disinformazione e del rimbecillimento umanitario operato dai mezzi di
comunicazione di massa si è insegnato agli europei a rinnegare le
proprie origini, a disconoscere la propria identità etnica.
I sostenitori della globalizzazione si
sforzano di convincerci che rinunciare alla nostra identità è un
atto progressista e umanitario, che il "razzismo" è
sbagliato, ma solo perché vorrebbero farci diventare tutti come
ciechi consumatori.
È più che mai necessario in questi
tempi reagire alle menzogne del Sistema, ridestare lo spirito di
appartenenza all'Europa. Occorre mettere sotto gli occhi di tutti il
fatto che l'integrazione equivale ad un genocidio. Non abbiamo altra
scelta, l'alternativa è il suicidio etnico.
[1] Tra i seguaci della prima ora di Kalergi si incontrano i politici cechi Masarik e Benes, così come il
banchiere Max Warburg che ha messo a sua disposizione i primi 60.000
marchi.
Il cancelliere austriaco Monsignor
Ignaz Seipel e il successivo presidente austriaco Karl Renner si
incaricarono successivamente di guidare il movimento Paneuropa.
Kalergi stesso indicava che alti
politici francesi approvavano il suo movimento per reprimere la
ripresa della Germania.
Così il primo ministro francese
Edouard Herriot e il suo governo, come i leaders britannici di tutti
gli ambiti politici e, tra loro, il redattore capo del Times, Noel
Baker, caddero nelle macchinazioni di questo cospiratore. Infine
riuscì ad attrarre Winston Churchill.
Nello stesso anno, quello che più
tardi si trasformerà nel genocida ceco di 300.000 tedeschi dei (monti) Sudeti, Edvard Benes, fu nominato presidente onorario.
Egli ha finora quasi disconosciuto
Kalergi, ma negoziava anche con Mussolini per restringere il diritto
di autodeterminazione degli austriaci e favorire ancora di più le
nazioni vittoriose, ma fallì.
Nell'interminabile lista degli alti
politici del XX secolo, c'è da menzionare particolarmente Konrad
Adenauer, l'ex ministro della giustizia spagnolo, Rios, e John Foster
Dulles (EEUU).
Senza rispettare i fondamenti della
democrazia e con l'aiuto del New York Times e del New York Herald
Tribune, Kalergi presentò al Congresso Americano il suo Piano.
Il suo disprezzo per il governo
popolare lo manifestò in una frase del 1966, nella quale ricorda la
sua attività del dopoguerra:
«I successivi cinque anni del movimento Paneuropeo furono principalmente dedicati a questa meta: con la mobilitazione dei parlamenti si trattava di forzare i governi a costruire la Paneuropa».
Aiutato da Robert Schuman, ministro degli esteri francese, Kalergi riesce a togliere al popolo tedesco la gestione della sua produzione dell'acciaio, ferro e carbone e la trasferisce a dominio sovranazionale, ossia antidemocratico.
Appaiono altri nomi: De Gasperi, il
traditore dell'autodeterminazione dei tirolesi del sud, e Spaak, il
leader socialista belga. Finge di voler stabilire la pace tra il
popolo tedesco e quello francese, attraverso gli eredi di Clemenceau,
quelli che idearono il piano genocida di Versailles.
E negli anni venti sceglie il colore
azzurro per la bandiera dell'Unione Europea. Il ruolo guida di
Kalergi nella creazione dell'Europa multiculturale e nella
restrizione del potere esecutivo dei parlamenti e dei governi, è
evidente ai giorni nostri.
Ciò si appalesa con il conferimento
del premio "Coudenhove Kalergi" al cancelliere Helmut Kohl
come ringraziamento per seguire questo Piano, così come l'elogio e
l'adulazione del potente personaggio da parte del massone e polito (di maniere garbate ed eleganti; ndr) europeo il primo ministro del Lussemburgo, Junker.
Nel 1928 si aggiunsero celebri politici
e massoni francesi: Leon Blum (più tardi primo ministro), Aristide
Briand, E. M. Herriot, Loucheur. Tra i suoi associati si incontrava
gente molto diversa come lo scrittore Thomas Mann e il figlio del
Kaiser, Otto d’Asburgo.
Tra i suoi promotori, a parte i già
menzionati Benes, Masarik e la banca Warburg, si incontrava anche il
massone Churchill, la CIA, la loggia massonica B'nai B'rith, il "New
York Times" e tutta la stampa americana.
Kalergi fu il primo a cui fu assegnato
il premio Carlomagno nella località di Aachen; e quando lo ricevette
Adenauer, Kalergi era presente.
Nel 1966 mantiene i contatti con i suoi
collaboratori più importanti. Tutti coloro che sono stati insigniti
di questo premio fanno parte del circolo di Kalergi e della
massoneria, o si sforzarono di rappresentare gli interessi degli USA
in Germania.
Nell’anno 1948 Kalergi riesce a
convertire il "Congresso degli europarlamentari" di
Interlaken in uno strumento per obbligare i governi a tornare ad
occuparsi della "questione europea", vale a dire, a
realizzare il suo Piano.
Proprio allora si fonda il Consiglio
europeo e in cima alla delegazione tedesca troviamo Konrad Adenauer
appoggiato dalla CIA.
(Gerd Honsik, "Il Piano Kalergi")
[2] Kalergi, Praktischer Idealismus
[3] Honsik, op.cit.
[4] «USA Magazine», 12/08/1955
Relazione adattamento e cura di
Sebirblu.blogspot.it
Fonte dell'introduzione: henrymakow.wordpress.com
Fonte dell'articolo, QUI.
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