"Caino e Abele" di Sebastiano Ricci (1659-1734) |
Sebirblu, 12 giugno 2017
Ciò che riporto è solo un esempio di
come la Fede Vera possa essere determinante e miracolosa per
affrontare qualsiasi pericolo si presenti all'uomo, sia di ordine
naturale (cfr. QUI) che derivante dai nostri simili, a volte
demòni incarnati. (Cfr. anche QUI).
Questi casi passano inosservati ai più,
ma non a coloro che conservano nel proprio intimo la CERTEZZA
ASSOLUTA di Non Essere Soli.
Essi alimentano costantemente in sé
quella Fiamma Viva che li mette al riparo da qualsiasi minaccia e con
lo sguardo fisso al Cielo veleggiano su altri livelli, rendendosi
irraggiungibili al Male, che al massimo può toglier loro il soffio
della vita, ma NON OLTRE!
E mentre i cristiani di tutto il mondo
vengono barbaramente perseguitati, oppressi ed uccisi
nell'indifferenza pressoché generale, ci ritroviamo con un Pontefice
indegno di rappresentare il Cristo in Terra e la Sua Chiesa
bimillenaria... ma di questo ne accennerò brevemente poi, perché il
Falso Profeta continua imperterrito la sua opera di demolizione,
nell'incredibile acquiescenza planetaria.
Il medico francescano Abuna Nirwan Al-Banna' |
Lo jihadista non è riuscito a
decapitarmi e mi ha detto:
"Chi sei, visto che non riesco ad
abbassare il coltello?"
Abuna Nirwan Al-Banna', è un sacerdote
francescano originario dell'Iraq che prima dell'ordinazione ha
studiato Medicina.
Destinato alla Terra Santa, nel 2004 si
è visto concedere dalle Suore Domenicane del Rosario, fondate da
Santa Marie Alphonsine Danil Ghattas (palestinese canonizzata nel
2015), una reliquia della loro fondatrice e un rosario da lei
utilizzato, che padre Nirwan porta sempre con sé.
Quando nel 2009 Benedetto XVI ha
approvato il miracolo per la beatificazione della religiosa, è stato
chiesto dalla Santa Sede che si procedesse alla riesumazione del suo
cadavere.
In genere il compito spetta al vescovo
locale, che designa un medico presente. È stata allora affidata ad
Abuna Nirwan tale funzione con l'incarico di elaborarne un rapporto
medico.
Due anni prima era accaduto un fatto
davvero straordinario, reso noto da padre Santiago Quemada nel suo
blog con il titolo "Un sacerdote en Tierra Santa":
La storia che racconteremo si è svolta
il 14 luglio 2007. Abuna Nirwan, in quel tempo, aveva deciso di
recarsi dai suoi cari in Iraq. Era andato con un taxi "contrattato"
alla frontiera siriana. Lo ha esposto egli stesso nell'omelia di una
Messa che ha celebrato a Bet Yalla:
«In quel momento non c'era la possibilità di andare in aereo a trovare la mia famiglia. Era proibito. Il mezzo di trasporto era l'automobile. L'idea era quella di andare a Baghdad e da lì arrivare a Mosul, dove vivevano i miei genitori.
L'autista aveva paura per la situazione
che si viveva nel Paese. Una famiglia – padre, madre e una bimba di
due anni – ci ha domandato se poteva viaggiare con noi. Il tassista
mi aveva riferito la loro richiesta e io non ho sollevato obiezioni.
Erano musulmani. Il guidatore era
cristiano. Ho detto loro che nella macchina c'era spazio e che
potevano aggregarsi. Ci siamo fermati ad un distributore, e un altro
giovane, anch'esso musulmano, ha espresso lo stesso desiderio di
venire con noi a Mosul. Visto che c'era posto è stato accolto pure
lui.
La frontiera tra la Giordania e l'Iraq
si apriva solo all'alba. Quando è spuntato il sole è stata
sollevata la barriera e circa cinquanta o sessanta auto hanno
iniziato a muoversi lentamente, una dietro l'altra.
Abbiamo proseguito il viaggio. Dopo più
di un'ora ci siamo dovuti fermare ad un posto di blocco dove era in
corso un'ispezione. Abbiamo preparato i passaporti. L'autista, in
apprensione, ha detto: "Ho paura di quel gruppo".
Prima era un check-point militare, ma i
membri di un'organizzazione terroristica islamica avevano ucciso i
militari e avevano preso il controllo del luogo.
Quando siamo arrivati, ci sono stati
chiesti i passaporti e non siamo scesi dall'auto. Hanno portato i
documenti all'interno di una struttura. Poi, l'addetto è tornato e,
rivolgendosi a me, ha detto: "Padre, stiamo procedendo con le
indagini. Potete andare nell'ufficio".
"Molto bene" ‒ ho risposto
‒ "se dobbiamo andare andremo". Abbiamo camminato per un
quarto d'ora fino ad arrivare alla baracca che ci avevano indicato.
Una volta arrivati là, ne sono usciti
due uomini a volto coperto. Uno di loro teneva nelle mani una
telecamera e un coltello. L'altro, con una folta barba, aveva in mano
il Corano.
Si sono avvicinati al punto in cui ci trovavamo e uno di loro ha chiesto: "Padre, da dove viene?" Ho risposto che venivo dalla Giordania. La stessa domanda è stata posta all'autista.
Poi l'uomo armato si è rivolto al
ragazzo che viaggiava con noi, l'ha afferrato da dietro con le
braccia e lo ha ucciso con il coltello.
Mi hanno legato le mani dicendomi:
"Padre, stiamo registrando tutto questo per Al Jazeera (che si
trova in Qatar, nazione ora emarginata da quasi tutti i paesi arabi;
ndr). Vuole dire qualcosa? Per favore, non più di un minuto".
Ho replicato: "No, voglio solo pregare". Così, mi hanno
lasciato un minuto di tempo.
Poi quell'essere mi ha spinto fino a
costringermi a cadere in ginocchio e ha precisato: "Sei un
sacerdote, ed è proibito che il tuo sangue cada a terra perché
sarebbe un sacrilegio". Quindi è andato a prendere un secchio
ed è tornato per sgozzarmi.
Non ricordo quali preghiere ho recitato
in quel momento. Avevo molta paura, e rivolgendo il pensiero a Marie
Alphonsine, ho detto: "Non dev'essere un caso che ti porti con
me. Se è necessario che il Signore mi porti via sono pronto, ma se
non è così, ti chiedo che non muoia nessun altro".
L'individuo mi ha afferrato la testa
con la mano e, tenendomi con forza la spalla, ha alzato il coltello.
Dopo qualche momento di silenzio ha esclamato:
"Chi sei?" Ho risposto: "Un
frate". E lui: "E perché non riesco ad abbassare il
coltello? Chi sei?" Poi, senza lasciarmi il tempo di rispondere,
ha intimato: "Padre, tu e tutti gli altri tornate alla
macchina." Così, sveltamente, siamo tornati al veicolo.
Da quel momento ho smesso di avere
paura di morire. So che un giorno morirò, ma adesso ho più chiaro
nella mente che sarà solo quando Dio vorrà.
Da allora non ho più timore di nulla e
di nessuno. Quello che mi accadrà sarà per volontà di Dio, ed Egli
mi darà la forza per prendere la Croce. Ciò che conta è avere
fede. Dio si prende cura di chi crede in Lui.»
[Traduzione
dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]
Nel video ripreso da Telepace, il protagonista di questa incredibile storia:
Ed ecco invece come, ad ogni piè sospinto, la "Guida"
suprema del cristianesimo ‒Bergoglio ‒ si esprime, quale "esempio trascinante" di tutti coloro che vogliono, con
tanta fiducia in lui, seguire le orme e gli insegnamenti del Cristo.
(Cfr. QUI e QUI).
Qui, nel video a seguire (tratti presi
dall'apertura del Convegno ecclesiale 2016), secondo il Papa, Gesù
"non era un pulito", e spiegando la parabola dell'adultera
prosegue dicendo che Egli "si fa un po' scemo", mentre più
avanti asserisce che "in maggioranza i matrimoni sacramentali
sono nulli", elogiando le convivenze.
In quest'altro post di Francesco
Lamendola, da me pubblicato con relativi video, il Falso Profeta dice
che "Gesù si è fatto Peccato", "si è fatto
Diavolo".
Addirittura, in questo filmato, egli
dichiara "il Fallimento di Dio" mostrando ai giovani un
piccolo libretto contenente la Via Crucis e motivandolo con la Sua
morte e sepoltura, senza minimamente accennare alla divina
Resurrezione, speranza ed incoraggiamento di tutti popoli cristiani
che soffrono temendo il martirio e la persecuzione subiti dal Cristo.
Poi si permette di insegnare il Vangelo
stravolgendone letteralmente il significato nelle parabole:
nel primo video parla del paralitico di
Bethesda, definendolo accidioso e indolente (cose da pazzi!
Confrontare con il testo evangelico per rendersene conto!) Tra l'altro
è l'unico miracolo in cui a Gesù non viene chiesta nessuna
guarigione, ma la offre Lui spontaneamente per i meriti e la Fede
dell'uomo che da 38 anni è impossibilitato a muoversi. (Cfr. QUI).
Nel secondo video possiamo ascoltare
l'Omelia del Capo della Chiesa dire agli astanti ‒ più o meno
sotto "ipnosi" ‒ che Maria nel trovarsi sotto la Croce
avrebbe pensato alla rassicurazione ricevuta dall'Angelo sulla
Regalità del Cristo... che sarebbe stato grande fra tutte le
genti... e nel silenzio del suo cuore avrebbe detto in cuor suo:
"Bugie! Sono stata ingannata!"
Ed infine il 7 giugno, nel terzo video,
proprio in occasione dell'Udienza generale di mercoledì in Piazza
San Pietro, Bergoglio ha detto:
[...] "Ma il Vangelo di Gesù
Cristo ci rivela che è Dio che non può stare senza di noi: Lui non
sarà mai un Dio "senza l'uomo"; è Lui che non può stare
senza di noi, e questo è un mistero grande! Dio non può essere Dio
senza l'uomo: grande mistero è questo!" [...] QUI il testo
completo.
Ricordiamoci sempre che il Maligno (Ved. QUI) tra
molte parole giuste semina la zizzania (il loglio appunto) e gli
sprovveduti, che non conoscono a fondo le Scritture ma soprattutto il
Vangelo, facilmente vengono ingannati prendendo "lucciole per
lanterne" nel ritenere sempre, a torto, infallibile ciò che
viene dal "Papa", ma quando si sveglieranno ne subiranno
tutte le conseguenze perché molte sono ormai le avvisaglie da
quattro anni a questa parte.
(Per documentarsi di più cliccare
sull'etichetta Bergoglio e Profezie).
Ma si dirà, cosa c'entra questo con il
racconto iniziale del frate medico Nirwan Al-Banna'? C'entra, eccome!
Perché mentre il Cristianesimo Vero sta affondando per mano proprio
di "chi" ne dovrebbe sostenere il Messaggio, diffuso
con l'Esempio e con l'Opera dal suo Fondatore divino, altri Esseri
ignoti ed ignorati, ma ardenti e coraggiosi, ne sigillano l'insegnamento seguendo le Sue orme a costo della vita!
Infatti, in ogni parte del mondo dove
ci sono martiri e popoli perseguitati perché cristiani, aumentano e
si moltiplicano le vocazioni e i convertiti ai valori
cristici (cfr. QUI, QUI e QUI), rendendo viva la parabola del lievito scritta in Mt. 13, 33:
«Il regno dei cieli è simile al
lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina,
finché non fu tutta lievitata».
E sarà così che la Vera Chiesa
Mistica (cfr. QUI, QUI e QUI non morirà, ma come la mitica fenice tornerà a
risorgere dalle ceneri del suo passato, più viva e più forte che
mai.
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