di Olivier de Rouvroy
Dale Terbush |
Le Civiltà Intra-planetarie e la Terra Cava
I nostri antenati, gli antichi Lemuriani e gli Atlantidei non erano originari della Terra. I suoi primi abitanti furono dei coloni galattici. Venivano dalle Pleiadi, dal Centauro e dalla Lyra, ma anche da Bouvier, dal Cigno, da Orione, dal Liocorno o Unicorno, da Cassiopea, ed altri sistemi abitati della nostra galassia.
La Terra fu all'inizio concepita per
essere un globo sperimentale, un laboratorio di vita universale.
Cinquecentomila anni fa, i primi Esseri a venirsi ad insediare furono
gli Elohim, Unica Coscienza con una consapevolezza interstellare,
collettiva e multidimensionale (ma dimentica delle proprie Origini a
causa della Caduta, QUI; ndt). E quello che eravamo all'inizio, siamo
restati: delle anime in sperimentazione nel laboratorio di terza
dimensione alla ricerca dell'identità spirituale, della
super-coscienza primigenia.
La Terra è il solo pianeta di prova
del nostro sistema solare. Il Popolo del Serpente, da cui l'uomo
contemporaneo trae le sue origini simboleggiate nell'Albero della
Vita dal Caduceo, si è rifugiato nell'Intra-Terra alla caduta del
suo continente, da più di diecimila anni.
L'esistenza di una civiltà
intraterrestre non è stata ancora documentata in nessun manuale
scolastico, mentre la Terra Cava accoglie comunità di Esseri evoluti
da milioni di anni.
L'Agartha o l'Abzu, che i nostri testi
sacri designano con l'espressione "Abissi sotterranei", fu
al principio popolata dai discendenti della razza ariana della Stella
rossa di Aldébaran ai quali si aggiunsero, in seguito, discendenti
dei Lemuriani, degli Atlantidei, dei Maya e molti altri gruppi che
erano sfuggiti al diluvio e ad altri cataclismi. Tutti provengono da
differenti luoghi del nostro sistema che conta milioni di pianeti
cavi abitati.
In contrasto a ciò che continua a
credere una maggioranza di scienziati, i quali si immaginano che
l'interno dei pianeti solidi sia costituito solo da magma fuso, tutti
i mondi della Via Lattea sono cavi; c'è generalmente molta più vita
all'interno che all'esterno! Le Stelle sono cave ed anche il nostro
Sole racchiude la vita all'interno!
Bisogna prepararsi ad imparare tutto di
nuovo sul nostro Universo, la sua formazione e le relative colonie insediatesi; gli scienziati saranno presto sorpresi dalle scoperte
che li attendono! I pianeti inizialmente non sono che ammassi di particelle gassose rigettate dalle stelle.
Sotto l'effetto combinato del
raffreddamento di questi gas espulsi dal loro centro primitivo e
l'azione della forza centrifuga può prodursi un tipo di
condensazione che porta alla formazione di un corpo sferico; i getti
più densi si materializzano alla periferia del globo sotto forma di
sostanze liquide e poi solide. Ma l'interno della sfera resta incavo
e i suoi poli aperti.
Un tale processo conduce
inesorabilmente all'apparizione di una sorgente di energia centrale,
una sorta di sole che, in una certa maniera, sta al pianeta come il
nucleo sta all'atomo. Alcuni viaggiatori astrali arrivano a percepire
il colore leggermente arancione di questi soli interni che irradiano
una luce dolce e gradevole.
I nuclei solari dei pianeti irradiano
uno spettro che ricopre tutte le frequenze compatibili con lo
sviluppo di differenti livelli di vita e di coscienza, compreso il
piano fisico. Le creature che abitano all'interno dei
pianeti vivono molto più a lungo e in condizioni ben più facili di
quelle che restano immerse nella dualità esterna dei giorni e delle
notti, degli inverni e delle estati, del caldo e del freddo.
Questo si spiega facilmente,
d'altronde, alla luce di una legge elementare della dinamica: nel
momento in cui un corpo orbita intorno ad un altro di massa più
importante, la sua periferia è soggetta in modo naturale ad una forza
centrifuga, generatrice di instabilità e di turbolenze, mentre sotto
l'effetto gravitazionale inverso, chiamato forza centripeta, il suo
centro dimora sempre in posizione di stabilità e di
equilibrio.
È la ragione per la quale gli esseri
più evoluti dei diversi sistemi planetari della nostra galassia
hanno tendenza a scegliere di risiedere all'interno dei pianeti
piuttosto che sulla loro superficie esterna, un po' nello stesso modo
in cui un uomo ragionevole sceglierà di abitare all'interno della
sua casa piuttosto che sul suo tetto. La Terra non sfugge a questa regola.
Così, si è fuori dalla portata di tutti gli scenari catastrofici che minacciano oggi l'umanità di superficie a causa del riscaldamento globale, della deriva dei continenti, dell'inquinamento fisico e psichico che avvelena la nostra aria, contamina i nostri oceani ed esaurisce la vitalità dei nostri terreni.
All'interno del nostro pianeta dimora
un ecosistema vergine e preservato, con le sue montagne, i suoi
fiumi, i suoi oceani e le sue vastissime cavità dalla vegetazione lussureggiante dove si sono ritrovate differenti famiglie di Esseri evoluti.
I livelli di frequenza elevata a cui appartengono permettono loro di sfuggire alla malattia, all'invecchiamento e ad
una gran parte delle peripezie inerenti il nostro contesto di superficie in terza dimensione. Esiste al centro della Terra una sorta
di mare interno. La fauna è abbondante e la flora è
rigogliosa.
I primi abitanti della Terra Cava
furono tutti coloni intergalattici. In seguito, le élite
spirituali delle antiche civiltà lemurica e atlantidea vi
furono accolte. Nel corso dei due ultimi secoli, sebbene in numero esiguo, alcuni individui residenti in superficie sono stati invitati a visitare il mondo interiore.
Tuttavia solo una cinquantina fra loro
ha potuto scoprire i fantastici paesaggi del mondo sotterraneo.
Tra questi c'erano il pittore Nikola Roerich, il fisico Nicola Tesla
ed anche il Maestro Omraam Mikhaël Aïvanhov.
Secondo quest'ultimo, l'alchimista
Nicolas Flamel sarebbe uno dei rari abitanti di superficie ad aver
avuto la possibilità di stabilirvisi. Egli vivrebbe lì da parecchi
secoli perché la scala del tempo non è più come quella terrestre e l'iter di invecchiamento cellulare è considerevolmente rallentato. (E forse anche il fisico Ettore Majorana, penso io; cfr. QUI; ndt).
Un tempo, le aperture e i punti di
passaggio tra l'interno e l'esterno della Terra erano multipli e
facilmente accessibili. A parte le due grandi aperture
dei poli, esistevano numerose gallerie che permettevano di
raggiungere le cavità della Terra interna.
Così, la biblioteca di Alessandria,
fondata da Tolomeo 1°, uno degli eredi dell'impero di Alessandro, fu
originariamente costruita sul luogo stesso di un corridoio che
collegava l'Egitto alla grandissima Biblioteca Akashica di Porthologos,
situata sotto l'attuale mare Egeo.
Detta biblioteca, che
racchiudeva più di 700.000 testi sacri, fu distrutta una prima volta
nel 47 avanti Cristo a motivo di un incendio causato dagli invasori
romani, e, dopo la sua ricostruzione, fu di nuovo devastata dalle
fiamme nel 391 dopo Cristo ed ancora nel 645.
Le ragioni occulte di questo
accanimento del destino non sono mai state chiaramente spiegate fino
ad oggi. Alessandria era in effetti una porta aperta verso i reami
intraterrestri, un passaggio utilizzato dagli iniziati di alto grado
per raggiungere gli Archivi Akashici della Conoscenza Universale.
Quando fu evidente che gli eruditi dei
"Settanta" cercavano di commettere le stesse trasgressioni
degli antichi Magi di Atlantide tentando di appropriarsi nuovamente
delle chiavi della Conoscenza Universale per poter dominare il mondo,
i Maestri di Porthologos decisero di chiudere questa porta verso la
Terra interiore e autorizzarono la sua distruzione.
Le legioni di Cesare e, più tardi, i
mercenari dell'Emiro Amr Ibn al As non fecero che applicare, a loro
insaputa, un ordine che proveniva in realtà da regioni ben più
elevate della coscienza umana. Si trattava, per gli intraterrestri,
di proteggersi a tutti i costi dalle intrusioni e dalle aggressioni
esterne.
Questa politica di chiusura e di
separazione è stata mantenuta fino ad oggi e dopo l'inabissamento di
Atlantide, né Agartha, né la Catharia (città della Terra interna
che ospita la Biblioteca Akashica di Porthologos; ndt), né la Nuova
Lemuria hanno dovuto più subire attacchi esterni.
I visitatori delle città sotterranee
della Terra cava sono, dall'epoca lontana della sua colonizzazione
extraterrestre, invitati di prima scelta per la loro stessa
attitudine energetica ad integrare l'alto campo vibratorio generato
dall'aura dei Grandi Esseri che assumono la loro governance.
Dopo il primo incendio della biblioteca
di Alessandria, tutti i portali verso la Terra Cava sono stati
progressivamente chiusi, che si trattasse, per esempio, di quello dei
Pirenei sotto il Picco del Bugarach, di quello di Lhasa in Tibet, dove
esisteva un modo di accedere, segretamente, al mondo interno dal
Palazzo del Potala; di quello del Perù, progressivamente immerso
dalle acque del lago Titicaca, e dove si trova oggi un vaglio dal
quale continuano a transitare dei tracciati magnetici provenienti da
diversi pianeti della nostra galassia; o ancora di quello di
Kimberley Range in Australia.
Anche le entrate dei Poli, rimaste a
lungo senza alcuna protezione, a causa del clima glaciale e
dell'ambiente ostile che regnano sulla banchisa e che permettevano,
fino all'avvento delle nuove tecnologie industriali, di mantenere
queste due aperture naturalmente al riparo da spedizioni di
avventurieri o di militari, sono oggi accuratamente protette da
potenti scudi elettromagnetici che impediscono ormai ai droni, ad
aerei furtivi e ad altri satelliti spia di identificare la posizione
esatta di queste porte.
Il mondo di Agartha ha ispirato da
lungo tempo numerosi romanzieri e cineasti. Ma questa ispirazione non
è venuta dal nulla! Le leggende sono sempre dei fatti reali e
verificatisi. I nostri racconti fantastici si basano su una verità
che deliberatamente è stata alterata in modo da provare a
convincerci che non esista realtà al di fuori di quella che ci viene
presentata alla televisione o nei media.
Enki divenne il re di Salem, capitale
dell'Intra-Terra, dal suo arrivo sul nostro Pianeta. È lui che viene
presentato dai Maestri della Gerarchia come Markandé, il Re del
Mondo. I testi sacri giudeo-cristiani gli hanno attribuito il nome di
Melchitsédek. Questo appellativo deriva dall'ebraico "Melek"
che significa Re e da "Tsedek" che vuol dire giustizia. È
dunque "Re di Pace e di Giustizia".
Siamo fortunatamente sempre più
numerosi oggi, non tanto a voler riscrivere la storia del Pianeta,
ma a cercare di uscire dalla preistoria. Né i governi, né le
religioni potranno trattenere più a lungo questi segreti che ci sono
stati nascosti da secoli. Ed è perché vogliamo conoscere la verità
sul Nuovo Impero Romano, sul Grande Ordine Mondiale, che questo mondo
impostoci sta per sgretolarsi sotto i nostri occhi.
Tutto sarà presto rivelato; più
niente resterà nascosto! La Terra ha accolto delle grandi civiltà
da migliaia e persino milioni di anni. Gli uomini e le donne erano
coscienti del Potere creatore dei loro pensieri (cfr. QUI; ndt). Non dipendevano da
nessun governo e da nessuna religione perché dirigevano la loro
propria Potenza creatrice ed erano "Dei" di loro stessi. Sapevano
utilizzare le Energie Cosmiche, il linguaggio della Luce.
Ma non fu sufficiente per evitare
l'autodistruzione. Basta a volte un granello di sabbia per bloccare
il funzionamento di una macchina ad alte prestazioni. Enlil e qualche
altro presero il controllo del potere e provocarono il rapido crollo
di queste civiltà.
Tavoletta sumera al tempo di Enki ed Enlil. |
Marte ha subito lo stesso processo: i
sopravvissuti si sono rifugiati dentro il globo e non vedono di
buon occhio i nostri tentativi di incursione nel loro mondo. Ci
considerano come dei barbari arretrati.
In generale, gli abitanti più evoluti
dei pianeti vivono al loro interno e cercano di preservare la loro
libertà. Gli Agarthiani non comprendono perché accettiamo di vivere
come schiavi al servizio di una piccola casta di ricchi che dimentica
come l'esperienza terrestre duri solo qualche anno e sia
semplicemente un transito.
Nelle cento città della Terra cava,
gli abitanti lavorano al massimo tre ore al giorno e dedicano il
resto del loro tempo alla famiglia e ad attività spirituali o
ricreative. Non esiste industrializzazione, né inquinamento, né
governo.
Gli Esseri sono uguali perché hanno
Coscienza della loro Natura Divina. Il livello di Risveglio
spirituale permette loro di utilizzare la telepatia, la levitazione e
il teletrasporto. Hanno tutti accesso all'energia libera e, di
conseguenza, gratuita.
Anche l'agricoltura e l'arboricoltura
sono molto diverse da quelle che si praticano in superficie, e gli
Agarthiani non esitano a parlare alle loro piante. Essi sanno come
accelerare e migliorare la fotosintesi attraverso la Parola e come
trasmettere loro del magnetismo, questo assicura ai frutti e ai
legumi una crescita molto più rapida e una migliore qualità di
quella che siamo riusciti ad ottenere ricorrendo alle tecnologie che
abbiamo l'abitudine di praticare.
Ci sono anche dei bellissimi
animali in Agartha, ma gli intraterrestri non li uccidono per
nutrirsi perché non conoscono l'odio, né la violenza, e sono
costernati dai crimini e le atrocità che si commettono in
superficie.
I bambini studiano soltanto tre ore al
giorno e imparano divertendosi. All'età di dieci anni, hanno tutti
raggiunto un livello di comprensione e di istruzione molto superiore
a quello medio delle nostre lauree universitarie. Tutta l'educazione
è basata su una Carta Universale che si articola intorno ad alcuni
principi molto semplici: rispetto, condivisione, aiuto reciproco,
armonia e fraternità sono le parole d'ordine.
Gli Agarthiani non sono, come noi,
mantenuti in quarantena e separati dal resto dell'Universo. Ricevono
regolarmente visita dai loro fratelli e sorelle dello Spazio ed
hanno accesso alle stesse tecnologie. Utilizzano l'energia ciclica e
frattale del tempo e padroneggiano l'energia libera dei tachioni* che permette loro di accettare o di modificare la
forma degli oggetti che attraversano con le loro astronavi.
*(Il termine "tachione" deriva dal greco "tachys"="velocità", quindi particella che viaggia ad una velocità superiore a quella della luce. Ndt).
Per
entrare e uscire dalla Terra Cava, hanno l'abitudine di mimetizzarsi all'interno di grandi nubi lenticolari.
Nota: La difficoltà non è di sapere
se le nubi lenticolari presentate in questo breve filmato nascondano
oppure no dei vascelli spaziali, ma piuttosto conoscere se queste astronavi siano d'origine intra o extraterrestre, perché queste
imbarcazioni della Federazione delle Stelle utilizzano le stesse
tecnologie di quelle interne alla Terra.
In principio, hanno una gamma
arcobaleno, simbolo della Comunità della Luce, perché questi sono
vascelli di luce, ma può capitare loro di "vestirsi" di un
colore uniforme (per esempio grigio molto chiaro) per confondersi con
l'ambiente (spesso diventano tutt'uno con la forma di una
nuvola come di recente QUI; ndt) a seconda della densità spazio-temporale nella quale si
posizionano, specialmente in fase di materializzazione o di
smaterializzazione.
Gli astrofisici americani sono
estremamente fieri di aver inviato dei robot su Marte e di aver
riportato delle immagini di buona qualità della sua superficie. È
necessario tuttavia relativizzare questi successi: i pianeti del
nostro sistema solare non sono dotati di alcun dispositivo di
protezione esterna.
Pertanto, coloro che hanno camminato
sulla Luna cinquant'anni or sono, potrebbero, senza una maggiore
difficoltà, reiterare la loro inutile impresa su Marte ed anche su
altri mondi ben più lontani, poiché in realtà, risulta molto più
facile recarsi sulla superficie della Luna, di Marte o non importa su
quale altro pianeta, piuttosto che penetrare nella Terra Cava.
Gli
Esseri evoluti che abitano i corpi celesti cercano sempre di
preservarne l'interno, il loro centro vitale e, raramente, la loro
superficie esterna.
Le spedizioni attualmente organizzate dai nostri governi per la destinazione di altre Stelle del nostro sistema solare non sono destinate ad aiutare l'umanità, né ad elevarla verso un'unica Coscienza universale, ma a lusingare l'ego
macroscopico di alcune persone bramose di essere riconosciute e
glorificate per la loro sedicente "intelligenza".
Nella misura in cui la sopravvivenza di intraterrestri, intralunari e intramarziani non sia direttamente minacciata, essi permettono l'attuarsi di queste
sperimentazioni sterili, anche se il loro costo esorbitante potrebbe
certamente essere meglio utilizzato per la lotta alla fame, alle malattie,
o per fare trionfare l'idea della "fraternità" sul nostro mondo.
Tuttavia, l'ora dell'emersione alla
superficie degli "Esseri Interni" sembra ormai molto
prossima, e bisogna sapere che il giorno così atteso da alcuni e
molto paventato da altri per l'immensità della manifestazione della
Confederazione stellare, preludio alla Transizione della Terra
e all'Ascensione dell'Umanità, sarà accompagnato anche
dall'apparizione degli intraterrestri e dalla loro rivelazione a
cielo aperto.
Naturalmente per molti, tutto ciò sembra fantascienza. Non si tratta però di una elucubrazione, ma di un semplice calcolo di probabilità effettuato a partire da una base di dati presenti molto reali, anche se sfuggono ancora al nostro approccio obiettivo e cartesiano dell'Universo e delle sue leggi. È per questo che dobbiamo prepararci da ORA a questo straordinario incontro.
La nostra tecnologia è incapace di
salvare l'antico sistema. Solo l'accettazione assoluta all'idea
di Fraternità può aprirci l'accesso al Mondo Nuovo. E non resta che ben poco tempo...
Nota di Sebirblu
Ho omesso volutamente la brevissima prefazione del testo francese che menziona l'Ammiraglio Richard E. Byrd, perché mi riservo prossimamente di pubblicare un articolo completo (che poi ho realizzato QUI) su questo importantissimo testimone dell'esistenza della Terra Cava. Nel frattempo, consiglio anche i post afferenti QUI, QUI e QUI.
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