lunedì 2 agosto 2021

Bimbo ricorda d'esser stato un attore di Hollywood




Sebirblu, 2 agosto 2021

Ecco un altro caso notevole di reincarnazione che, nonostante tutti gli ostracismi emessi nel corso dei tempi, soprattutto dalla Chiesa Cattolica, ne attesta la profonda realtà.  Riferimenti  anche  a  questi  link:



Ryan Hammons alias Marty Martyn

Bimbo ricorda d'esser stato un attore di Hollywood

Tutto cominciò quando Ryan Hammons, che aveva allora quattro anni, si svegliò nel cuore della notte in preda a strane allucinazioni. Erano visioni intense e nitide nelle quali si vedeva sempre nel corpo di un altro uomo.

Sua madre ha spiegato:

"Le sue storie erano così ampie e particolareggiate da non essere compatibili con un bimbo della sua età, e sono supportate da elementi straordinari e molto dettagliati."

Si tratta di ricordi piuttosto che di sogni:

"Ero grande, ma ora non lo sono" e... "Mi piaceva esserlo perché potevo andare dove volevo".

Un giorno, mentre stava guardando la TV, puntò il dito verso lo schermo dove apparivano le colline di Hollywood ed esclamò:

"Quella era casa mia!" e proseguì a riferire cose che non poteva certo conoscere, come bere la Tru Ade, una bevanda analcolica popolare in California nel 1940, ma la cui produzione era cessata nel 1960.

Alla fine, il punto cruciale arrivò quando aveva cinque anni, perché Ryan acutamente disse a sua madre: "Mamma, ho bisogno di dirti qualcosa. – Ho l'abitudine di essere qualcun altro".

Ryan riferì ai suoi genitori che abitava ad Hollywood (tra l'altro chiese loro di potervi ritornare in visita), che in quel luogo incontrava celebri star del cinema; parlò dei suoi viaggi all'estero; disse che ballava a Broadway e che "lavorava in un'agenzia dove la gente mutava il proprio nome".

Ricordava inoltre di aver vissuto in una via contenente il nome "rocks" e di essere deceduto a 61 anni. 

Parlò anche del tempo intercorso tra la vita passata e il momento in cui scelse di rinascere tramite l'attuale mamma.


Ryan con la mamma

I familiari di Ryan erano cristiani osservanti e non credevano alla reincarnazione. Temevano che la Chiesa Battista a cui appartenevano avrebbe reagito male se avesse scoperto ciò che il figlio stava sostenendo (ma questa, quando lo seppe, si rivelò abbastanza tollerante e mite nei loro confronti).

Così, senza raccontare nulla a nessuno, la madre sfogliò segretamente innumerevoli fascicoli e libri di Hollywood nella biblioteca locale per capire cosa stesse succedendo, finché un giorno...come ha asserito: "Rintracciammo la prova – e tutto cambiò".

L'immagine trovata era in un manifesto pubblicitario del film "Night After Night" del 1932 (interpretato da Mae West nel suo debutto cinematografico), e quando Ryan la vide, indicando un artista, disse: "Questo è George! Abbiamo fatto una fotografia insieme".




Poi, additando un altro uomo, continuò. "E, mamma, quello sono io. Mi sono trovato!". Descrisse anche una scena memorabile del film dove appariva un armadio pieno di armi.

Allora sua madre fece qualche ricerca su YouTube e con grande sorpresa scoprì che esisteva davvero l'inquadratura con l'armadio colmo di armi!

A quel punto, essendo stato individuato un volto da abbinare alle "memorie" del figlio, venne contattato (richiedendogli la massima riservatezza) il dottor Jim Tucker, professore associato di Psichiatria e Scienze Neurocomportamentali all'Università della Virginia, prestigiosa persona con decenni di esperienza su innumerevoli casi di reincarnazione collegata ai bambini.

Così, insieme allo studioso, i familiari iniziarono a cercare delle conferme alle strane reminiscenze del ragazzo.

La prima, arrivò da un ricercatore che riuscì ad accertare chi fosse il personaggio che Ryan aveva identificato come sé stesso.

Fortunatamente, pur non avendo un ruolo attivo nel film, il nome dell'uomo fu riportato come Marty Martyn (si pensa che fosse stato protagonista di una piccola parte in lingua francese, poi tagliata, e per questo motivo citato nei titoli di coda).

Egli era stato una comparsa anche in film precedenti ed era diventato in seguito un apprezzato agente hollywoodiano.

È incredibile come un così improbabile riferimento ad un oscuro attore, apparso in una piccola scena, abbia permesso ai genitori di rintracciarlo nei registri pubblici.


Marty Martyn è il primo a destra

Perciò essi contattarono i discendenti di Martyn e, dopo averli incontrati, ebbero la conferma che più di 55 dettagli riferiti dal bimbo corrispondevano alla vita reale del loro congiunto; cosa che li lasciò assolutamente sbalorditi.

Non c'era alcun dubbio che i ricordi di Ryan collimassero con l'esistenza vissuta da Marty Martyn, del quale descrisse addirittura la madre fino a specificarne il colore dei capelli.

Il bambino asserì anche di aver avuto, in quel tempo, dei collegamenti con Rita Hayworth di cui si ebbe convalida quando la figlia di Martyn dichiarò che suo padre l'aveva conosciuta e avvicinata.

(Probabilmente, era avvenuta la stessa cosa con Marilyn Monroe, visto che i suoceri dell'uomo conoscevano molto bene l'attrice).




I parenti convalidarono inoltre che il loro consanguineo amava molto frequentare la spiaggia e starsene là seduto a guardare i surfisti. Ryan ricordava, infatti, di aver subìto diverse e frequenti scottature solari "mentre accompagnava al mare le ragazze".

In più, essi riferirono che Martyn non aveva soltanto lavorato come comparsa nei film ma, come aveva sostenuto il bambino, si era pure esibito a Broadway danzando in uno spettacolo chiamato "Gay Paree" nel 1925.

Dissero pure che era andato all'estero, a Parigi, e che stanco di essere trascurato per i suoi ruoli di attore, aprì uno studio per talenti sconosciuti ad Hollywood, la Marty Martyn Agency, dove venivano spesso creati nomi d'arte per nuovi clienti.

Per quanto riguarda invece il termine "rocks" riferito ad una strada, come suddetto, si scoprì che Martyn aveva vissuto alla 825 North Roxbury Dr. a Beverly Hills.

Il ragazzo si rammentava pure il numero dei figli che aveva avuto come Martyn (cinque maschi di altro letto ed una bimba biologica); quante volte era stato sposato (quattro); il tipo e il colore di automobili che lui e sua moglie avevano guidato; i diversi pianoforti posseduti e suonati; l'enorme piscina della casa e persino la cameriera afro-americana al loro servizio.

Fu confermato anche il numero di sorelle che Ryan aveva ricordato di avere a quell'epoca, ossia due. Gli stessi parenti di Martyn erano convinti che ne avesse solo una, mentre, con un'ulteriore ricerca effettuata dalla famiglia, si venne a sapere che ne esisteva un'altra.

Un fatto, tuttavia, sembrava non coincidere perfettamente malgrado la sua importanza: Ryan sosteneva di essere trapassato all'età di 61 anni, e ne aveva la certezza assoluta.

Ma il certificato di morte riportava il suo decesso nel giorno di Natale del 1964 (a 59 anni) in conseguenza di un'emorragia cerebrale dovuta a complicazioni leucemiche.

Il professor Tucker, rivolgendosi a sua madre commentò: "Non capisco perché Dio lo avrebbe lasciato vivere fino a quell'età per poi farlo ritornare come bambino" (Per approfondimenti QUI e QUI; ndt).


Il Professor Jim Tucker

Non volendo lasciare  in  sospeso la discrepanza  delle  date diverse,  il  dottor  Tucker ed entrambe le famiglie iniziarono a studiare la storia di Martyn in modo più approfondito.

Così trovarono dei documenti riguardanti la sua nascita, scoprendo che Martyn era nato esattamente il 19 maggio 1903, due anni in più di quanto non fosse stato registrato al trapasso. Dunque, ancora una volta, il ragazzino aveva ragione di dire che era morto a 61 anni!

Ritornando all'oggi, Ryan, ormai decenne, asserisce che i suoi ricordi concernenti la vita vissuta come Marty Martyn stanno svanendo, e ciò viene confermato dal dottor Tucker che precisa come tutto rientri nella norma di tali bambini in fase di crescita.

E concludendo, il professore dice che quello descritto è uno dei casi di reincarnazione più interessanti e dettagliati in cui si sia mai imbattuto.



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