mercoledì 17 luglio 2024

Quando le Rondini si fanno Ambasciatrici del Nuovo!

 


Sebirblu, 15 luglio 2024

"San Benedetto la rondine sotto il tetto"

Così dice il proverbio... perché proprio il 21 marzo, equinozio di primavera, viene celebrata la ricorrenza di san Benedetto da Norcia; tempo in cui le rondini tornano ai loro nidi dopo la lunghissima migrazione dell'anno prima.

Ma è anche la festa di compleanno di Federica, un'anima bella che, tramite i miei post, il Cielo ha voluto farmi conoscere (virtualmente, a motivo delle distanze) per camminare insieme verso la Luce.

Ed è verso la luce e il calore del sole che queste piccole creature vengono attirate annualmente,  percorrendo  decine di migliaia di chilometri,  posandosi solo di  rado al suolo, perché volando si nutrono di un gran numero di insetti e si abbeverano sfiorando appena i corsi d'acqua sottostanti.

Il motivo di questo scritto emerge in modo curioso dal binomio "Federica-rondini" in quanto, recentemente, una coppia di questi eleganti pennuti le è entrata in casa con garruli cinguettii, ruotandole sul capo in una sorta di saluto, per poi andarsene.

Gli eventi della vita sono spesso annunciati da "segni", a cui di solito non si fa caso, come è avvenuto ad esempio nel giorno dell'elezione di Bergoglio (ved. QUI) o in altre occasioni (ved, QUI, QUI, QUI e QUI).

Tuttavia, prima di dare voce al saggio che ho tradotto e ad alcuni brevi passi tratti da altri articoli, dico che le rondini dal punto di vista esoterico appartengono alla sfera "fuoco-aria" tra gli altri elementi naturali, acqua e terra, perché con essi hanno le maggiori affinità: col sole e i tragitti aerei.

A conferma di ciò, l'antico "Libro dei Mutamenti" ‒ I Ching ‒ dà come immagine, inerente al paio di "ospiti" in visita a Federica, due Soli uno sovrapposto all'altro: è l'ideogramma n° 30, la cui sentenza dice:

«Doppia chiarezza, che risalta nella rettitudine, trasfigura il mondo»




Questo responso pone le rondini in un contesto particolarmente favorevole all'uomo, che ne beneficia costantemente sia a livello fisico, perché viene liberato da nugoli di fastidiosi insetti come zanzare, mosche e vespe, sia a quello vibrazionale perché la loro presenza diffonde armonia e concordia.

D'altro canto, il consorzio umano le protegge, sanzionando chiunque ne distrugga i nidi o infierisca in qualsiasi modo su di esse:

[Oggi chi distrugge i nidi di rondine e uccide i piccoli commette un reato penale punibile dalla legge n° 157/92 (art. 21), secondo la Direttiva europea "Uccelli" 2009/147/CE e legge Reg. n° 30/2015 (art.79), (cod. penale art. 544 bis e ter.). I nidi infatti possono essere rimossi esclusivamente in caso di ristrutturazione dei fabbricati ma soltanto se non è in corso la nidificazione.]

Perciò, la "visita" di due di loro in casa di Federica ‒ specialmente in un periodo in cui il "Piccolo Resto" non attende altro che una buona notizia dall'«Alto» per potersi affrancare dalla palude di questo mondo corrotto e bugiardo ‒ è stata una luce di Speranza per un Tempo Nuovo: il ben noto "cambiamento dimensionale" annunciato da una pletora di messaggi e profezie che iniziano con la Sacra Scrittura.

D'altronde la rondine,  per la sua forza e la propensione al proprio nido,  rappresenta il viaggio, la libertà e l'eterno ritorno a casa. Fattori questi assimilabili a quelli degli esseri umani che sulla Terra si evolvono dopo vari "andirivieni" sperimentativi per poi ritornare liberi ed intraprendere, finalmente, il viaggio verso la l'antica "Dimora" iniziale.

Infatti, questo magnifico uccellino è figura di riferimento all'anima che, dopo aver compiuto il suo percorso, torna sempre all'origine arricchita di esperienza. Simbolo di purezza e di rinascita, rappresenta tutto ciò che ciclicamente si rinnova. Accomunata all'arrivo della primavera nel corso della quale fa ritorno, indica un nuovo stato di "fioritura" spirituale.

La duplice presenza inoltre, seppur fugace nel suddetto domicilio, evidenzia una completezza ed un fine unico d'intenti per raggiungere la stessa meta.

Il messaggio è chiaro e positivo: ci suggerisce di affrontare le difficoltà con coraggio avendo fiducia nel futuro. Dobbiamo trovare la forza di cambiare noi stessi, per arrivare verso la Luce e oltrepassare le paure.

E dal momento che le nostre "amiche" alate sono entrate a buon diritto nel novero di innumerevoli opere eccelse ‒ dalla musica alla letteratura, dai dipinti alla poesia ecc. ‒ ho correlato questo post di altre notizie al riguardo e due video meravigliosi che non potranno di sicuro lasciare indifferenti i lettori.

Eccone il primo, l'altro lo porrò in chiusura:




La Rondine: emblema di Protezione, Rinnovo e Provvidenza divina.

«Il simbolismo degli uccelli permea la teologia, la mitologia e il folklore di numerose culture nell'intero  pianeta, ciascuna specie incarnando interpretazioni metaforiche e allegoriche esclusive.

La rondine, nota per il suo volo aggraziato e la sua migrazione stagionale, possiede una potente simbolicità in molteplici religioni, particolarmente in quelle monoteiste che discendono da Abramo: ebraismo, cristianesimo ed islam. In esse raffigura spesso il rinnovamento, la protezione e la provvidenza divina.

‒ Nell'ebraismo, essa non è citata esplicitamente nel Tanakh (la Bibbia giudaica), ma in certi testi vi appare indirettamente per mezzo di allusioni, da cui deriva il suo significato esoterico.

Il riferimento più conosciuto si trova nel Salmo 84,3 che recita: 

«Anche il passero ha trovato una casa, e la rondine un nido per sé stessa, dove può avere i suoi piccoli ‒ un luogo vicino al Tuo altare, Signore Onnipotente, mio Re e mio Dio.»

Ciò suggerisce che essa viene considerata benedetta e protetta dal Divino. In più, data la sua natura migratoria, essa può essere ritenuta un emblema del cambiamento e degli aspetti ciclici della vita, raffigurando l'esperienza trasformatrice della crescita spirituale.

‒ Nel cristianesimo il suo simbolismo è ancora più vario e complesso. Ispirato al medesimo brano dei Salmi, questo grazioso volatile compare assai sovente nell'arte cristiana nei pressi dell'altare, rafforzando la sua immagine di creatura benedetta da Dio e personificante la protezione divina.


"Madonna col Bambino e Santi"  Matteo di Giovanni (bottega)  secolo XV

La tradizione primitiva l'associava alla Resurrezione del Cristo, stabilendo paralleli tra il suo ritorno in primavera e l'uscita del Signore dalla tomba.

Un'antichissima leggenda armena dice che la sera del venerdì santo tutte le rondini della Galilea e della Giudea si raggrupparono mestamente attorno al Santo Sepolcro e che, all'alba del giorno di Pasqua, al momento della Resurrezione, partirono in ogni direzione per il mondo a portare la lieta novella.

Sant'Agostino, uno dei primi Padri della Chiesa, vedeva in esse l'effigie di coloro che possiedono il Vangelo senza comprenderlo né metterlo in pratica.

Egli aveva osservato che questi alati sono intorno a noi d'estate ma se ne vanno in inverno, specchio dei credenti osservanti solo col bel tempo. Così, nel cristianesimo, essi possono indicare sia il favore del Cielo che un monito contro la fede superficiale.

‒ Anche nell'islamismo la rondine occupa un posto speciale. Seppur non sia citata espressamente nel Corano, il folklore e la tradizione musulmana spesso la descrivono come un uccello che confida nella provvidenza.

Esiste un ben noto hadīth (frase, storia o aneddoto sul profeta Maometto), in cui egli avrebbe dichiarato: «Se aveste fiducia in Allah come si deve, Egli sarebbe sollecito alle vostre necessità come soddisfa quelle dei volatili: questi partono affamati il mattino e tornano sazi la sera.»

Sebbene tale hadīth non si riferisca in modo specifico ad essa, viene interpretato come inclusivo per tutti gli uccelli, compresa la rondine. Pertanto, la sua migrazione di migliaia di chilometri, in base alle stagioni, è considerata una testimonianza di fiducia nella provvidenza eterna.

Così, il "fragile" uccellino intraprende l'arduo viaggio, affidandosi interamente a Dio per il suo sostentamento e sicurezza, incarnando in tal modo il principio islamico del Tawakkul ‒ la fiducia assoluta in Allah.

Come si vede, questo tenero pennuto, sebbene piccolo e apparentemente banale, è portatore di un ricco ventaglio di significati nelle religioni abramitiche.




Sia che riporti alla protezione divina, alla rinascita spirituale o al richiamo ad una fede sincera per l'ebraismo e il cristianesimo, oppure alla islamica fiducia nella provvidenza di Allah, rimane un simbolo potente in tutte e tre le correnti religiose.

La sua figura gentile e i suoi andirivieni stagionali ci ammaestrano sulla necessità costante dell'abbandono alla Presenza tutelare del Divino in ogni fase del percorso esistenziale.

Il suo simbolismo offre una lezione di coraggio e affidamento totale a Dio, svelando la correlazione tra il viaggio spirituale umano e quello appartenente alla natura.

Lo schema itinerante annuale della piccola rondine è una precisa allegoria all'arco vitale umano, spesso disseminato di insidie ma costellato anche di periodi sicuri di crescita e di ringiovanimento.

Il suo ritorno ad ogni primavera è un emblema di Speranza*, un "promemoria" alla rinascita, al rinnovamento ciclico e perenne dell'esistenza, rammentando a tutti il potenziale di crescita personale e la possibilità perpetua di nuovi inizi.»

* [Se la si osserva mentre scende dal cielo verso terra, tiene la testa in basso, le ali curvilinee e le penne caudali diritte tanto da apparire come un'ancora, che viene considerata simbolo proprio della virtù della Speranza.]




Altro emblema attribuitole è quello della "Libertà", in quanto non sopporta nel modo più assoluto la schiavitù di una gabbia.

A questo proposito il poeta Ludovico Ariosto così si esprime:

«Mai può durare il rusignolo in gabbia,
più vi sta il cardellino e più il fanello,
la rondine in un dì vi muor di rabbia.»

Si pensava pure che questa creatura avesse capacità profetiche e divinatorie in quanto abbandonava la casa dove aveva nidificato, percependo che sarebbe caduta.

Nel mondo greco, ove essa cantava sul far del giorno svegliando chi ancora dormiva, rappresentava i perfetti asceti che, una volta trascorso il tempo in cui ogni brama e voluttà del corpo si erano spente, ponendosi all'alba in meditazione, esclamavano: "Svegliati, o tu che dormi, levati dai morti, e Cristo ti illuminerà".

Anche il poeta Umberto Saba dedicò a questi alati una poesia dal titolo "Quest'anno":

«Quest'anno la partenza delle rondini
Mi stringerà per un pensiero il cuore.
Poi stornelli faranno alto clamore
sugli alberi al ritrovo del viale
XX settembre. Poi al lungo male
dell'inverno compagni avrò qui solo
quel pensiero, e sui tetti il bruno passero.
Alla mia solitudine le rondini
mancheranno, e ai miei dì tardi l'amore.» 

Anche da Giovanni Pascoli, Gianni Rodari e Alda Merini sono state dedicate alcune scritture e versi a questo volatile dalla corporatura snella e dalla tenace resistenza.

"La stele della rondine e della gatta" ‒ Museo Egizio di Torino 

Ma non è tutto, in quanto la rondine si ritrova fin dai tempi remotissimi anche nei geroglifici degli antichi Egizi, laddove fosse stato necessario riferirsi al concetto di "passaggio". 

La leggenda infatti narra che Iside, la Dea della fertilità e della guarigione, si mutasse in rondine per ricongiungersi al defunto marito Osiride e fare da tramite nell'aldilà alle anime dei defunti.

Il concetto di "passaggio" nondimeno (che vuol dire Pasqua in ebraico, ossia pāsaḥ «passare oltre»), ha oggi anche una diversa interpretazione dalla morte fisica, perché riporta al passaggio del Mar Rosso da parte degli Ebrei guidati da Mosè, verso la salvezza dalla schiavitù del Faraone.

Analogamente, l'annuncio portato a Federica dalla coppia di rondinelle ha ravvivato la speranza di coloro che, da anni, aspettano la tanto sospirata "Transizione" verso la vera libertà dello Spirito.

E se tutto ciò non bastasse, ho appena saputo che dopo le visitatrici in livrea scura anche una lucciola è entrata per ben due volte nella sua stessa casa per avallare, se fosse necessario, ancor più l'imminente avvento della Luce!

Concludo, come promesso, con l'altro video che corona degnamente ciò che ho scritto fin qui.




Traduzione, relazione e cura di Sebirblu.blogspot.it

Fonte del testo, QUI e dei frammenti: QUI, QUI e QUI.

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