"Tibet - Himalaya" di Nikolai Roerich - 1933 |
Sebirblu, 15 gennaio 2024
Questo curioso articolo è stato pubblicato dal ricercatore e "contattista" peruviano Ricardo González Corpancho, del quale ho scritto recentemente QUI, presentandolo non solo come "ufologo" ma anche come viaggiatore e scopritore instancabile dei misteri più affascinanti di questo mondo.
Sembra quasi di avere a che fare con un novello "Indiana Jones" e quindi diventa assolutamente irresistibile, per suo tramite, non venire a conoscenza di una vasta gamma di dimensioni spirituali delle quali descrive i tratti e la storia.
Ecco ciò che trasmette:
«Chi è quest'uomo che strinse amicizia con personaggi dello spessore di Tagore ed Einstein, allorché negli anni '20 in Asia Centrale, durante una sua spedizione, ricevette una "pietra" proveniente da "Orione"? I suoi quadri nascondono forse il segreto di ciò che scoprì nel deserto del Gobi e nell'Altài?
Ritratto di Nikolai Roerich ad opera del figlio Svetoslav, nel 1934. National Gallery - Bulgaria - (cfr. QUI). |
Una storia ignorata: "Il Codice Roerich"
Nikolai Roerich (1874-1947) fu senza alcun dubbio un uomo singolare; uno dei personaggi più misteriosi ed insigni del suo tempo. Pittore ed esploratore di origine russa, si addentrò profondamente nel segreto di Shambhala e nel messaggio dei suoi "custodi silenziosi" quando in Occidente circolavano pochissime informazioni.
Egli era figlio di un autorevole notaio di origine scandinava. Sua madre apparteneva ad un'antica famiglia della nobiltà russa. Per desiderio di suo padre, intraprese gli studi di Diritto nel 1883. Ma parallelamente si iscrisse all'Accademia di Belle Arti nella sua città natale, San Pietroburgo. L'arte e la pittura diverranno il suo principale strumento espressivo.
Nel 1901 sposò Helana Ivanovna, la sua grande compagna di viaggi spirituali. Con lei fondò nel 1930 la "Società Agni Yoga" (ved. QUI; ndt), ispirandosi ai saggi che avrebbero incontrato in Oriente.
E qui molti si chiedono: "Cosa spinse Roerich alla ricerca di quelle terre lontane? Cosa lo portò nel deserto del Gobi e nell'Himalaya? Da dove deriva il suo grande interesse per Shambhala?"
Va sottolineato che egli fu un uomo molto rispettato all'epoca. Fra le tante persone celebri, fece amicizia con Rabindranath Tagore a Londra e con Albert Einstein negli Stati Uniti con cui mantenne una fitta corrispondenza sino al termine dei suoi giorni. Fu anche un attivo collaboratore di Igor Stravinsky ne "La Sagra della Primavera".
"La Sagra della Primavera" di Nikolai Roerich. |
In realtà, Nikolai aveva iniziato la sua ricerca da sempre. La spedizione che attuò in Asia centrale fu solo una conseguenza della sua inclinazione artistica e spirituale.
Sebbene si dica che la ragione del suo formidabile viaggio ‒ che lo condusse nei luoghi più sacri della Cina, della Mongolia e dell'India ‒ fosse quello di dipingere paesaggi lussureggianti e assimilare dall'interno le culture d'Oriente, non pochi ricercatori pensano che questo esploratore ed artista avesse ricevuto una "chiamata".
In ogni caso, la sua connessione con quelle terre evocanti la mitica Shambhala fu così intensa che finì per stabilirsi, nel 1928, a Naggar de Kulu, una città dell'India. Lì rimase fino alla sua dipartita, avvenuta nel 1947, proprio al centro dei sacri picchi himalayani.
Nondimeno, lasciò una serie preziosa di note sui suoi viaggi: centinaia di tele che mostrano una profonda conoscenza su Shambhala e, soprattutto, sul patto della "Società delle Nazioni".
Lo spiegherò brevemente...
Nikolai Roerich con la sua famiglia a Naggar de Kulu in India nel 1940. Da sinistra: lui, la moglie Helena e i due figli George e Svetoslav. |
Un patto per la Pace
Nikolai Roerich espose le sue tele in varie città d'Europa e negli USA. Creò scuole d'arte e sostenne la nascita di gruppi di ricerca ispirati al concetto di cultura come porta per la pace e l'unità.
Ovunque fu recepito come un precursore dei tempi nuovi. Ispirò molti con il suo idealismo, il senso della bellezza e la fiducia in un futuro pieno di speranza. La sua creatività, l'ottimismo, l'umanesimo e la sua universalità "scossero" statisti e leader religiosi, che lo adottarono come istruttore e ispiratore.
Nel 1929, egli lanciò da New York la proposta de "Il Patto e la Bandiera della Pace", un omaggio alla preservazione della cultura e dell'umanesimo oltre i confini e le distinzioni geografiche. (Ved. QUI; ndt).
"Madonna Oriflamma" di Nikolai Roerich - 1932 |
L'autore stesso disegnò l'emblema di questo Patto, che sarebbe stato riconosciuto come "Bandiera della Pace e della Cultura": un cerchio rosso contenente altri tre, uniti, dello stesso colore su fondo bianco. Questo simbolo sacro si trova in ogni civiltà e cultura di tutti i tempi. Le sfere raffigurano l'arte, la scienza e la religione.
Solo un anno dopo che rese pubblica la sua crociata spirituale, questa venne accolta dalla Società delle Nazioni (prototipo dell'attuale ONU), ottenendo l'approvazione entusiastica di personaggi politici e culturali come Alberto I, re del Belgio, il premio Nobel Rabindranath Tagore, Maurice Maeterlink e il presidente degli Stati Uniti Franklin D. Roosevelt.
Questo progetto prevedeva che tutte le istituzioni educative, artistiche, scientifiche o religiose, così come tutti gli edifici che possedevano significato o valore culturale o storico, dovessero essere riconosciuti come centri inviolabili e rispettati da tutte le nazioni, sia in tempo di pace che di guerra. Con questa finalità fu stabilito un Trattato che avrebbe dovuto essere sancito da tutti gli stati del mondo.
Il Patto della Pace di Roerich fu così ampiamente accettato che il 15 aprile 1935 fu firmato alla Casa Bianca, alla presenza dell'allora presidente Roosevelt, con i delegati di 21 governi di tutte le Americhe, tra cui: Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Cuba, Repubblica Dominicana, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Haiti, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Stati Uniti, Uruguay e Venezuela.
Oggi, altri paesi del pianeta hanno aderito alla suddetta Società delle Nazioni o "Patto Roerich", anche se, penosamente, non tutti hanno rispettato il loro accordo. Diversi studiosi del mondo sotterraneo pensano che la sua proposta di preservare la cultura e il genio umano, anche in tempo di guerra, sarebbe stata una indicazione dei Maestri della Fratellanza Bianca.
Questi esseri sanno che i conflitti o contrasti umani documentati negli archivi storici, opere d'arte o siti archeologici potrebbero essere distrutti con le gravi conseguenze che ciò comporterebbe. All'infuori di questo, si è sempre speculato se Roerich fosse entrato fisicamente a Shambhala nel corso di taluni suoi viaggi in Asia centrale.
In verità, nulla lo può assicurare, ma è certo che abbia acquisito conoscenze notevoli. Forse ha incontrato gli anziani Mahatma o i Maestri in tuniche bianche che vegliano sulle alte vette dell'Himalaya e sulle profonde solitudini del deserto del Gobi. Se fosse così, avrebbe dovuto, almeno, lasciare una pista.
La chiave è nei suoi dipinti…
Il Codice Roerich
Nikolai Roerich dipinse più di 6.000 tele. Più di una cinquantina alludono ai suoi viaggi attraverso l'Asia centrale e al mistero di Shambhala. Molte di esse possono attualmente essere viste al Roerich Museum di New York. (Ved. QUI e il filmato relativo al luogo QUI; ndt).
Una delle opere che più m'ha colpito (dice Ricardo Gonzàlez; ndt) è stata "Burning of Darkness". Ero profondamente attratto da quel colore azzurro e da quella fila di Maestri che sembravano uscire da una grotta. Il capofila, un uomo dai capelli lunghi e dalla barba curata, porta tra le mani un cofanetto che emana un brillìo speciale.
"Burning of Darkness" di Nikolai Roerich - (1924) L'enigmatico dipinto di Roerich, che mostra i maestri invisibili e lo scrigno che contiene la pietra Chintamani con Orione nel cielo... |
Un dettaglio troppo evidente per essere trascurato... e mi sono sempre chiesto cosa ci fosse in quella lucente cassettina. Al di là della sua connotazione simbolica, ho intuito l'esistenza di un oggetto reale, là nascosto, di cui Roerich probabilmente era a conoscenza. Un oggetto connesso a Shambhala.
Poi ho saputo dell'esistenza del "Dono di Orione", un frammento di un corpo celeste proveniente da quel sistema avente strane qualità... Poteri incredibili.
Conosciuta anche come "pietra Chintamani" ("pietra dei desideri" o "della speranza") di tanto in tanto emergeva da Shambhala alla superficie, generalmente in tempi chiave della storia umana. Dopo aver compiuto la sua missione, la misteriosa pietra veniva restituita al mondo intra-terrestre.
In un altro celebre dipinto di Nikolai, "Il Tesoro del Mondo", troviamo un ulteriore riferimento a Chintamani. Sulla tela si può osservare un puledro che trasporta un bauletto o una cassetta decorata, attraverso le montagne.
E il bagliore o il "fuoco" che ne deriva non potrebbe essere più esplicito riguardo alla sua natura soprannaturale. Forse è lo stesso che i Maestri proteggono sulla copertina di questo libro? Guardando l'opera originale di "Burning of Darkness", la somiglianza è più che sospetta.
Inoltre, con mia immensa sorpresa, ho notato nella sua pittura tanto apprezzata da me le stelle della cintura di Orione, come se tale costellazione accompagnasse la scena dei Maestri con il cofanetto.
Forse l'artista ci stava dicendo che il segreto del suo brillante contenuto andava ricercato in quelle stelle che servirono da ispirazione agli egizi per innalzare le loro famose piramidi.
Nel 1928, il Lama Talai-Pho-Brang chiese a Roerich se l'Occidente sapesse qualcosa sulla "grande pietra". Gli domandò anche se fosse al corrente da quale pianeta provenisse e chi possedesse quel tesoro.
La cosa più inquietante è che quella pietra od oggetto ricorda stranamente la versione medievale del Santo Graal dove nell'opera "Parsifal" questo viene descritto come uno smeraldo cadente dal cielo; similmente alla "dea Umiña" degli Incas (un'altra gemma smeraldo andata perduta e usata come strumento per guarire le persone), oppure le stesse "pietre benben" utilizzate per "incoronare" le sommità delle piramidi di Giza che curiosamente puntano verso la Cintura di Orione. Tutto ciò non può essere frutto del caso.
Oggi comprendo che tutti questi appellativi designano un solo oggetto, fisico e reale, e che attualmente è custodito dalla Fratellanza Bianca. I lama dicono che è la massima luce risplendente dall'alto delle torri della mistica Shambhala.
Probabilmente, rimane occultata in qualche segreta galleria sotterranea, sperduta in un'ipotetica quanto remota area del mondo. In ogni caso, la verità è che, proprio come dice la profezia, quell'oggetto – o ciò che rappresenta – deve apparire alla luce in un nuovo momento chiave per l'umanità. Forse molto presto.
Ma non è la pietra a cambiare le cose, bensì l'uso che se ne fa.
In quest'altro dipinto di Roerich, "Il Sacro" (1933), si può vedere l'interno di un santuario intra-terrestre, che il pittore russo forse conosceva, con grandi finestre e insegnanti che indossano vesti bianche. Il Mentore che presiede la cerimonia porta una tazza. Il Graal o la pietra di Orione?
Secondo le nostre informazioni, Chintamani è un grande cristallo che all'arrivo sulla Terra si divise in tre piccoli frammenti. Questi pezzi viaggiano attraverso il mondo umano in momenti chiave.
La coppa in questo dipinto di Roerich sarebbe uno di quei tre pezzi, come i tre cerchi racchiusi in un cerchio più grande nell'ormai conosciuta "Bandiera della Pace". Naturalmente è un simbolo cosmico, come quello che segue altrettanto conosciuto, anch'esso con le tre sfere.
Roerich, che presumibilmente ebbe un frammento della pietra in suo possesso, lo avrebbe ridato ai suoi "proprietari" nel deserto del Gobi o nell'Altài*, lasciando molte chiavi di lettura e indizi importanti nei suoi quadri.
Un cammino che non solo ci conduce ad un mistero maggiore connesso al Mondo sotterraneo e ai suoi saggi Maestri, ma oserei dire che le sue pitture sono divenute una porta dimensionale che va oltre i "ritiri interiori" e il mistero di tale pietra.
Le sue tele sono dei veri specchi dell'anima: una porta verso noi stessi. Raffigurano anche delle autentiche "finestre dimensionali", intimamente legate al segreto della Fratellanza Bianca Universale.»
*Nota di Sebirblu
E a proposito di Altài, concludo con una bella immagine dell'autore di questo articolo, Ricardo Gonzàlez, che insieme a sua moglie ha evidenziato il logo della "Bandiera della Pace" di Roerich, proprio durante la spedizione ai piedi del Belukha, nel 2014. Ved. QUI.
Traduzione e cura di Sebirblu.blogspot.it
Fonte: ricardogonzalezoficial.com
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