Howard David Johnson |
Scrive don Minutella:
Il quadro d'insieme della situazione
nella Chiesa sconfina verso il grottesco, a causa della
vigliaccheria, ammantata di umile sottomissione, di non pochi
pastori.
Ieri pomeriggio, tra una lettura e
l'altra, ho trovato un video intervista al cardinale Salvatore De
Giorgi, quasi novantenne (ma in ottima forma), che mi ha ordinato
sacerdote. Si trattava di una tv locale pugliese, dal momento che De
Giorgi, pur cardinale, non è certo un presule noto in Italia.
L'intervista dura circa un'ora e, alla fine, indovinate su chi è caduto il discorso? Su papa Francesco,
ovviamente! Che, ormai, almeno nei media (pressoché tutti
allineati), vale più di Gesù Cristo.
De Giorgi (povero lui!) ha iniziato allora
un discorso che è sembrata quasi una farneticazione.
Evidentemente i vari influssi di
satana, soprattutto dopo l'intronizzazione a Roma di Pachamama e
degli idoli diabolici, riescono ad ottenebrare le menti, ad offuscare
i cuori, conducono, in una parola, a quella che san Tommaso d'Aquino
chiama caecitas mentis (cecità della mente; ndr) e che colpisce chiunque si ostini a non voler
vedere (per non compromettersi) l'agire di Dio, come il faraone
d'Egitto.
Per De Giorgi, che esordisce col dire
che Francesco ha varie opposizioni interne alla Chiesa e non solo, il
papa argentino "è un santo" (!!), un uomo di
contemplazione, che ama la Chiesa e lavora per essa fino al dono di
sé.
Dunque, Bergoglio sta distruggendo la
Chiesa, piazza a Roma la Pachamama, fa offrire incenso alle divinità
pagane, benedice i riti satanici nelle basiliche romane, e De Giorgi,
come numerosi altri poveri cardinali, addirittura lo definisce santo.
Sembrerebbe un film tragicomico.
Osservando con attenzione questo
cardinale, cui va la mia gratitudine per avermi fatto sacerdote, ho
provato un senso di grande pena, di profondo dolore nel vedere come
si riducano le anime, oggi, di fronte all'impostura satanica che
invade la Chiesa.
Non vogliono vedere e, dunque, Dio li
acceca... (Ved. 2Tess. 2, 3-11; ndr).
Il card. De Giorgi e Bergoglio |
Come non bastasse, in serata, ho potuto
leggere le dichiarazioni del cardinale Burke che, sempre di più,
somiglia a Gianni Morandi nella celebre canzone che dice: "ritornerò... in ginocchio da te". Il presule americano, apparente paladino
anti-bergogliano, in realtà, è quello che più di tutti sta
danneggiando la resistenza cattolica.
È da almeno cinque anni che promette,
da un momento all'altro, di fare qualcosa, in realtà, alla fine,
conclude sempre con un rinvio ingiustificato.
Anche questa volta, come del resto
avevo previsto, Burke, dopo aver promesso di intervenire se il Sinodo
avesse sdoganato la dottrina cattolica sul celibato e sulle
diaconesse e tutto il resto, ha mostrato di essere un abile
giocoliere, come quelli che si fermano ai semafori per divertire gli
automobilisti.
Dopo essere stato costretto a
riconoscere che il Sinodo si è concluso con queste aperture verso il
cambiamento della dottrina, dice che ora bisogna attendere il
documento del papa! Bene, molto bene, per tutti gli entusiasti di
tali Cardinali...
È dall'Epifania del 2016 che Burke
promette una discesa in campo... Poi aggiunge che lui non si muoverà
mai per uno scisma, e che Dio non può volere questo per la sua
Chiesa, e ancora, soprattutto, che egli non ha elementi ricavati dal
Diritto Canonico per intervenire a riguardo del momento presente.
Lo avevo detto, ed ora lo ribadisco, questi
Cardinali sono del tutto inaffidabili. Invecchieranno con grande
dolore, perché assisteranno all'intervento di Dio che, scegliendo i
piccoli e gli ultimi, li svergognerà di fronte alle loro tattiche
umane, ai loro giochi di potere, al misero attaccamento alle
poltrone. (Cfr. anche QUI, QUI e QUI; ndr).
D'altra parte, un movimento di fede,
sempre più imponente, di resistenza cattolica, che rimane legato a
Benedetto XVI, c'è e, sebbene non abbia visibilità mediatica,
cresce sempre più.
Questo "piccolo resto" che si
sta aggregando non più solo in Italia, ha ormai chiaro che, grazie a
Dio, da questi Cardinali non c'è nulla da sperare. Dio saprà
trovare, come sempre, le vie più insospettabili per realizzare la
sua opera.
Don Alessandro Maria Minutella (classe 1973) |
Del sottoscritto scrivono ormai da
tempo che prima o poi il fenomeno morirà. Ieri sera, senza appoggi e
senza sostegno di un benché minimo network che si dica cattolico, ho
avuto in diretta un picco di 620 visualizzazioni e stamattina la
diretta con le domande è giunta a 6.242 (ore 10.39) visualizzazioni,
con 11.712 contatti e 595 commenti.
I numeri di ascolto sono parecchio aumentati, e la diffusione del nostro profetico schieramento dalla
parte di Benedetto XVI è sempre più ampia nelle regioni italiane.
Don Enrico, ormai, nel suo prezioso muoversi per le varie città,
registra una crescita esponenziale.
Don Enrico Maria Roncaglia |
Per tutti questi network e giornali pseudo
cattolici, don Minutella è un nome impronunciabile che, però, si
aggira come spettro nelle loro menti che, quando conservano ancora un
po' di onestà, interiormente mi riconoscono di aver avuto ragione
fin da subito.
Deve inutilmente ormai circolare a
tutti i costi l'immagine di un prete "siculo" matto, un
"Masaniello" fuori di testa, e così mentre mi ignorano e
annunciano la mia disfatta, il seguito a mio favore, nonostante il
boicottaggio, cresce.
Nel frattempo Dio punisce come
meritano, tali maestri della menzogna. A tutti i costi demonizzano
me, e per questo vanno in cerca, qua e là, di qualche cardinale o
prete o teologo che possa rimpiazzare presto don Minutella.
Hanno ciò che meritano: affondare
nelle sabbie mobili di promesse inattuate, di rinvii continui, di
scorciatoie strategiche. E alla fine sono sempre al punto di
partenza. Ogni tanto si affaccia una nuova voce ma, al primo gesto di
condanna, lo vedi scomparire nel nulla.
Denunciano, denunciano,
denunciano…tutto il giorno a denunciare, senza però mai scendere
apertamente in campo, come abbiamo fatto noi. E soprattutto senza mai
puntare il dito su Bergoglio, artefice della disfatta. (Hanno tutti paura... ved. QUI, QUI, QUI, QUI e QUI; ndr).
È come se io andassi alle riunioni
sindacali, alle sedute amministrative e politiche, o di decisione
della finanza, sapendo che a guidare la seduta è un capo mafia, io
che magari sui social mi esibisco come paladino della lotta alla
mafia.
Ma, seduto al tavolo delle trattative,
taccio, e continuo a far finta di nulla. Magari al mattino un coffee
break col boss, e al pomeriggio in piazza a manifestare contro di
lui. Posso forse pensare di salvarmi l'anima solo perché, dopo
alcune ore dal caffè in comune, sono ad urlare contro la mafia? Dio
potrà, Lui che è giusto, premiarmi, o dovrà dirmi: servo ipocrita?
L'omertà, lo sappiamo, la contiguità, hanno dato alla mafia un
grande aiuto.
Ora, come si può denunciare, magari
senza mai fare il nome del boss, la situazione attuale nella Chiesa,
e poi disinvoltamente sentirsi in comunione (la parola qui è più
che forte!) con il falso papa? È un sistema di omertà che
contribuisce, ciascuno con la propria responsabilità, a rafforzare i
nemici della Chiesa.
Probabilmente per molti il paragone con
la mafia appare sgradevole, eccessivo, fuori
luogo (e posso comprenderlo), bisogna però ricordare che la Chiesa, fondata da Nostro
Signore Gesù Cristo, l'unica vera Chiesa, è da sempre assediata dal
diavolo che la odia, perché sa che essa soltanto dispensa la grazia
e annuncia in tutta verità il vangelo della salvezza. Il mysterium
iniquitatis ha molte sfaccettature, ma la matrice è unica.
Burke mostra un accecamento superiore a
quello del suo collega De Giorgi. Ci saranno nuove promesse, e ci
saranno altrettanti rinvii. Roma nel frattempo, nella volontà dei
poteri forti, delenda est (significato QUI; ndr).
Ma Dio aveva in mente altri disegni.
Saranno piccoli uomini, gli apostoli di Maria, radiografati dal
Monfort che, senza paura e senza attaccamento a sé stessi, urleranno
la verità e salveranno la Chiesa cattolica.
I pretesti di Burke lasciano tanto
amaro in bocca. Lui dice che non si può optare per uno scisma,
perché il Diritto Canonico non aiuta in questo. E il terzo segreto
di Fatima, le profezie, i riferimenti biblici e catechetici (CCC
675)*, la palese apostasia che dilaga, la consegna di Roma agli idoli
satanici che fine fanno? (Cfr. QUI; ndr).
* (Il paragrafo 675 del Catechismo della Chiesa Cattolica e molto altro si trova QUI; ndr).
Forse la Chiesa sarà salvata da un
canone del Codice o non piuttosto dal soffio potente dello Spirito,
dalla grazia di una nuova Pentecoste che, facendo uscire dal
Cenacolo, senza paura e senza codardia, spingerà a un rinnovato
slancio di fede? (Cfr. QUI; ndr).
Non meritano questi cardinali.
Invecchiano nelle loro paure di perdere l'onore e la poltrona.
Mostrano uno scenario impietoso. Dio sta già seguendo altre vie...
E chissà che quel monsignor Viganò,
che vive nascosto per timore di ritorsioni, non sorprenda tutti e si
ponga, una buona volta, a capo della resistenza cattolica fedele a
Benedetto XVI...
... che intanto continua a tenere alta la fiamma della Fede Vera nel buio tenebroso calato sulla Chiesa. |
Don Minutella
Relazione di: Sebirblu.blogspot.it
Fonte: facebook.com/radiodominanostra e QUI, anche in spagnolo, al commento di "adeste fideles" con il titolo: "El Caso del Cardenal De Giorgi y Burke".
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