lunedì 1 settembre 2025

La Giustizia Cosmica: Legge di Causa/Effetto o Karma

 


Sebirblu, 26 agosto 2025

Riporto oggi alcuni brani significativi e illuminanti tratti dal libro di Pietro Ubaldi: "La Tecnica funzionale della legge di Dio. Il meccanismo delle forze spirituali in azione" sul tema spesso ignorato, soprattutto in Occidente, della Legge di Causa ed Effetto, chiamata Karma dagli orientali, che regola l'intera vita universale.

Lo straordinario Autore chiama la Legge di Dio "Sistema", ossia "S", e tutto ciò che si muove all'opposto di essa "Anti-Sistema", con la sigla "AS".

Ecco dunque piccole parti della sua relazione tratta dai capitoli 8 e 9:


Pietro Ubaldi a 30 anni nel suo studio. (1886 - 1972)

«L'evoluzione dell'uomo (dopo la sua caduta ab initio: ved. QUI, QUI e QUI; ndr) non è pacifica, ma si svolge in una lotta tra i due contrari: S (Sistema) – la Legge perfetta di Dio e AS (Anti Sistema) – tutto quanto si articola contro di essa), cioè tra l'impulso unificatore del primo e l'impulso separatista del secondo.»

«Bisogna badare a tenere una condotta retta, perché le nostre opere ci seguono, e non ci lasciano più con le loro conseguenze fino a che non le abbiamo esaurite del tutto.

Ogni nostro impulso, se è relativamente libero di iniziare nuove traiettorie nel momento del loro lancio, viene con ciò subito immesso nel canale causa-effetto, in cui il movimento diventa deterministico.

Allora sulla nostra libertà prende il sopravvento la Legge che, se non ci lega nella scelta delle cause, ci unisce ai loro effetti da cui non ci permette di evadere.

Restiamo allora chiusi dentro il percorso del tragitto avviato, senza possibilità di fuga, e dovremo fatalmente seguirlo fino in fondo, cioè fino al punto in cui esso, essendo divergente dalla Legge Eterna, ci porta a sbattere contro le pareti del suddetto canale causa-effetto, dentro cui Essa impone che tutto si muova.

L'urto che allora riceveremo costituirà l'esperienza decisiva del raddrizzamento. Questo sarà il colpo correttivo che ci porterà ad abbandonare la vecchia linea comportamentale e ad iniziarne una nuova, e questa dura conseguenza sarà la nostra salvezza.

Quanti destini, che sembrano fortunati, si stanno spostando in questa direzione! Ciò avviene quando sono lanciati in senso anti-Legge, basati cioè sull'inganno, sull'abuso, sull'egoismo, a vantaggio proprio e a danno altrui.

Per quanto l'essere ami guazzare nel caos,  naturale ambiente dell'AS,  in fondo ad esso c'è sempre l'Ordine del S che nessuno può annullare. Di fronte alla Legge per chiunque la violi non vi è scampo, sia egli anche il più potente e astuto della Terra.

Il mondo non capisce tutto ciò, e paga duramente la sua ignoranza o volontà di non capire. Siamo liberi nella scelta, ma poi responsabili, e ci leghiamo inesorabilmente agli effetti delle nostre azioni.




Se si capisse tutto ciò, si starebbe bene attenti a non far del male. E invece si ritiene di essere intelligenti quando si riesce a compierlo, illudendoci col credere che ciò avvenga impunemente, solo perché non si vedono apparire subito le conseguenze a cui si crede di sfuggire.

Bisogna invece guardare lontano. Ci vuole una grande ingenuità per poter ritenere che le ripercussioni del male compiuto possano annullarsi gratuitamente senza che nessuno paghi; per poter pensare che una forza lanciata si possa arrestare nel vuoto senza dover percorrere tutto il suo cammino.

Questa morale rivoluziona il normale modo di concepire la vita come una lotta per vincere tutto e tutti. La realtà è un'altra. È vincitore non chi sa conquistare dominio, gloria, potenza e possedimenti terreni.

Il vero ricco e potente è colui che è proprietario di un buon destino (o karma; ndr), un individuo la cui personalità è composta da forze di tipo buono, positivo, sano che attraggono forze ed eventi a lui favorevoli.

E viceversa è povero e miserabile colui che ne detiene uno cattivo, la cui personalità è imperniata su forze di tipo malvagio, negativo, malato, che attraggono quindi forze e accadimenti sfavorevoli.

Il mondo è pieno di cose buone come di cattive, e che vengano attirate le une o le altre dipende da noi, cioè dalla nostra condotta. Un uomo può essere padrone del mondo, ma se possiede solo le qualità che attraggono il male, tutto gli sarà contrario, fino alla sua rovina.

Ciò che regge tutta la nostra vita sono queste forze interiori. Le vere ricchezze sono di natura diversa da quella riconosciuta dal mondo.

La più profonda realtà dell'esistenza è che gli avvenimenti che la costituiscono non avvengono a caso, ma sono logicamente concatenati per ogni individuo lungo il filo del suo destino.» 

«L'essere con un suo impulso di ribellione ha cercato di separarsi e allontanarsi dal centro che è il S, costruendosi un suo anticentro nell'AS. Ma così si è isolato dalla Sorgente della vita e, se non vuole morire, deve tornare ad Essa.


"La Caduta degli Angeli ribelli" di Jacob Neefs (incisore) dal dipinto di Peter Paul Rubens 

Egli con la sua volontà rivoltosa si è messo in posizione anti-Legge, cercando con le proprie forze di costruire una "diga" che ne arresti il fluire, tenendola in piedi fintanto che potrà poiché dal lato opposto la corrente non si ferma e l'acqua continua ad irrompere contro la barriera che vorrebbe bloccarne il corso.

Così l'acqua cresce di livello e aumenta sempre più la sua pressione. Per quanto sia alta e forte la struttura, si avvicina sempre più il momento della catastrofe, in cui è la corrente a vincere, sfondando e distruggendo la diga. Così la possanza della Legge, quella delle forze del Bene, alla fine abbatte la sfida anti-Legge, quella delle forze del Male.

La diga collassa. Essa è costituita dal fascio di forze che caratterizzano la personalità dell'individuo postosi contro i "dettami divini". Allora l'abbattimento rovinoso che egli riceve rappresenta l'urto della Legge, la reazione di questa che travolge la sua vana esistenza.

Le pietre che formavano la diga (il fascio di forze dell'individuo ribelle; ndr) cadono, non galleggiano portate via dalla corrente, ma per il peso scivolano sul fondo dove vengono poi dalla stessa trascinate, battendo ad ogni passo contro l'alveo pietroso.

La reazione della Legge non si ferma, però, col crollo della diga, ma continua con la sua funzione in forma educatrice. Le pietre continuano a rotolare sul fondo e così le loro angolosità si smussano, si arrotondano e possono un poco, sia pur penosamente nelle tenebre, ad urtoni, avanzare come vuole la corrente; questa è l'ora del dolore, dell'espiazione, della lezione salutare.

In questo modo anche i ciechi vedono e i sordi odono. È un sistema d'avanzamento penoso e forzoso, mentre il medesimo cammino si sarebbe potuto compiere tanto più agevolmente lasciandosi sospingere dal flusso sulla superficie dell'acqua. 

Il processo redentivo si attua quando cerchiamo di assecondare spontaneamente la corrente, invece di cercare di resisterle nella pretesa di fermarla. Per imparare ciò, per chi non conosce la struttura del fenomeno e non intende seguirne lo sviluppo, è necessario "costruire dighe", vederle crollare e poi trascinarsi nel fondo soffrendo le conseguenze volute.

Nondimeno, a forza di fabbricare dighe, e di vederle crollare, si impara che quel metodo è controproducente e lo si abbandona in quanto anti-Legge, per seguire l'opposto consono alla Legge divina e molto più redditizio. Allora Dio in quel momento ci viene incontro per portarci verso il S.

La "sapienza" del mondo consiste proprio nel costruire dighe con tali risultati. Questo è il metodo degli "astuti" che "sanno vivere". Il loro esagerato senso d'egocentrismo fa loro credere di poter essere simili a Dio, mentre sono chiusi in un sistema di norme che costa caro il violare.




Avviene di fatto che con una forma mentale di questo genere, più crediamo di guadagnare andando contro la Legge, tanto più ci roviniamo caricandoci di dolori. Non è un'astrazione, ma è la dura realtà di ciò che sulla Terra vediamo accadere ogni giorno.

Dalla comprensione di questi fenomeni è evidente che nasce una nuova morale, armata di sanzioni automatiche a cui nessuno può sfuggire, di qualunque fede egli sia e sulla quale non comanda alcuna autorità umana; una morale convincente perché riducibile ad un calcolo di forze, basata su principi autoritari, che sono l'elemento che tutti comprendono e su cui si fonda la vita.

Così il mondo è diviso in due parti. Da un lato i furbi, fabbricanti di dighe, ma reietti dalla Legge e difesi solo dalla loro forza; e dall'altro gli onesti, che l'assecondano, disprezzati come sciocchi da quelli, ma difesi da questa.

I primi si affannano a costruire dighe gigantesche, ma più grandi esse sono e più disastroso è il loro crollo. Se facciamo allora il calcolo utilitario del rendimento del proprio lavoro, vediamo che il tipo anti-Legge fatica molto di più, per ottenere poi pessimi risultati.

Chi invece segue la corrente della Legge non perde nulla del frutto dei propri sforzi. Con ogni bracciata che dà nuotando nella corrente, viene portato avanti nel cammino dell'evoluzione, ottenendo un incremento di quello che è positivo in suo favore, e sminuendo quanto esiste di negativo a suo danno.

Così chi fa il male lo fa soprattutto a se stesso, anche se crede di averlo fatto agli altri. Questa conseguenza può essere una prova d'egoismo, ma è sicuro che non lo è di intelligenza.

Il mondo non conosce nulla del funzionamento di tali fenomeni, eppure li vive, ma commettendo continui sbagli, che poi deve pagare con continui dolori.

E il pagamento è in funzione della Giustizia. Per ognuna delle zone precipue e qualità costitutive della nostra personalità, vi è una bilancia che stabilisce fino a che punto con la privazione si deve compensare il relativo specifico abuso compiuto.




È in tal modo che il destino ci colpisce solo in determinati punti, e in altri ci risparmia o addirittura ci favorisce e ci aiuta. È la natura delle forze con cui ci siamo costruiti che attrae quelle che ci devono poi punire o premiare secondo giustizia. Così in ogni occasione riceviamo secondo il merito.

Questi concetti ci fanno comprendere come funziona la Divina Provvidenza. Essa, per il fluire delle irradiazioni di Dio, sta sempre aperta e in funzione. Ma non può arrivare a noi altro che quando trova via libera.

Per  il ribelle  non vi è nulla.  Costui  potrà invocarla,  illudersi  di poterne godere,  ma se a fatti non avrà agito secondo la Legge Eterna, per lui non vi sarà aiuto, resterà abbandonato alle sole sue forze, terminate le• quali, p•er lui sarà la fine.

La conclusione è che, quando siamo in sintonia con la Sua Volontà, Dio ci soccorre, ma bisogna averlo meritato. Quando si è posta questa premessa e l'individuo si trova nelle giuste condizioni, il resto poi viene da sé, ed è automatico. (Cfr. QUI; ndr).

•••••••••

Infine, dal testo "La Grande Sintesi", che è anche il primo e il più importante dello stesso autore, allorché una Voce misteriosa ed elevatissima a lui si palesò, guidandolo passo passo per tutta la stesura della sua grandiosa Opera letteraria di 24 volumi (ved. QUI), ho tratto pure quanto segue:

«Dovete comprendere che in un regime di Ordine universale quale vi ho mostrato, in un campo infinito di forze connesse e potentissime sebbene imponderabili ed ultra-sensorie, agire con bassezza e leggerezza significa esporsi a reazioni tremende. E la storia ne è piena.

La Legge è presente e comanda sempre a tutti, dirigenti o dipendenti, e ognuno ha la sua responsabilità nel suo posto di combattimento. Al concetto superficiale di una facile negazione di ogni disciplina morale, quale il materialismo scientifico ha diffuso nell'ultimo secolo, si oppone oggi il concetto opposto: l'uomo è responsabile.

Sì, se l'uomo è responsabile, bisogna riconnettere la legge di equilibrio imperante nel campo morale, coattiva nelle sue reazioni, con la Legge divina sempre presente in tutti i fenomeni.

Bisogna saper rintracciare nell'eternità l'inesorabile risorgere degli effetti delle azioni umane. Senza una comprensione di tutta la fenomenologia cosmica, senza la visione unitaria di una seria sintesi globale, è assurdo pretendere la soluzione di un qualsiasi problema isolato.




Per poter bene impostare il problema della responsabilità è necessario aver prima penetrato il principio di evoluzione, che nel campo umano significa avanzamento spirituale.

Per la prima volta nella storia si ode parlare di un'etica scientifica, razionale, esatta. Tale ambito non è più un campo di fede o di astrazioni, ma si riferisce ad un calcolo preciso di forze che, se spesso sfuggono alla giustizia umana perché troppo sottili, un altro intervento più profondo, la Giustizia Divina le pesa e le registra nel vostro percorso, imponendo a voi la risultante in forma di gioia o di dolore.

Siete liberi di sorridere e di negare tutto ciò, ma se violerete una sola di queste conseguenze, infrangerete l'Ordine di tutto l'Universo ed esso insorgerà contro di voi per schiacciarvi.

Questa Mia voce è la Voce della Giustizia e della vostra Coscienza, ove tuona la voce di Dio e voi non potrete farla tacere. 

Io vi ho dato un concetto della vita che sconfina senza limiti nel tempo e in cui nulla si perde, nessun dolore è vano, ogni attimo è costruttivo, dove è possibile accumulare e possedere una vera ricchezza che non si distrugge. Vi insegno a valorizzare e ad utilizzare il dolore.

Abbiamo guardato insieme nel profondo delle cose, e non inutilmente, perché ne abbiamo tratto ottimismo consapevole e trionfante anche nelle avversità.

Solo gli incoscienti possono chiedere l'assurdo di una facile felicità non guadagnata: io vi ho parlato di lotta e di fatica, perché la vittoria sia vostra, misura del vostro valore.»

Chiosa di Sebirblu

Concludo, ricordando che l'unica giustificazione ovvia di fronte a certi pesantissimi e dolorosi destini, come ad esempio la nascita di bambini con gravi difetti fisici, o l'insorgere di malattie invalidanti in tenera età, non è dovuta ad altro che al saliscendi reincarnativo che trova nella Legge di Causa e di Effetto la sua più straordinaria e peculiare convalida.

La reincarnazione, infatti, come ho spiegato a più riprese, ad esempio QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI e QUI, dietro richiesta dell'essere stesso che ridiscende nel Tempo assumendo nuovo corpo fisico, avviene per dare la possibilità alle anime di proseguire la "scuola della vita" emendandosi dagli errori passati ed acquisendo, attraverso il dolore, la consapevolezza del proprio cammino evolutivo, per tornare alla Casa del Padre (ved. QUI), abbandonata con la "rivolta iniziale", come suddetto.

La conferma a tale Legge, inoltre, viene evidenziata in questi giorni dagli eventi che riguardano in modo eclatante la Francia, la Gran Bretagna e la Germania ‒ proprio i tre paesi europei tra i più accaniti sostenitori della guerra contro la Russia, costi quel che costi, le cui economie stanno drasticamente affondando insieme ai malumori politici e alle proteste dei loro popoli.

Il recente video di Arnaldo Vitangeli espone, di sicuro meglio di me, la drammatica e pericolosa situazione in atto, in cui anche l'Italia, purtroppo, è coinvolta.




Relazione e cura di Sebirblu.blogspot.it

Brani tratti dai testi di Pietro Ubaldi come sopra precisato.

Nessun commento:

Posta un commento