Sebirblu, 18 settembre 2019
Ecco un interessante articolo che
rincuora gran parte degli italiani, i quali hanno assistito impotenti
al vergognoso colpo di mano del nuovo direttivo. (Cfr. anche QUI e
QUI).
Foreign Affairs stronca il Conte bis:
"Un trionfo precario"
Roberto Vivaldelli, 17 settembre 2019
Il governo giallo-rosso? Se non
riuscirà a migliorare sensibilmente le condizioni di vita degli
italiani Matteo Salvini e la Lega torneranno al potere, più forti di
prima.
L'autorevole Foreign Affairs,
pubblicato dal Council on Foreign Relations americano, smorza con un'analisi pubblicata nelle ultime ore tutti gli entusiasmi sul
Conte-bis e sul ritorno del leader leghista all'opposizione celebrata
da numerosi quotidiani stranieri di orientamento progressista.
"Se il nuovo governo fermerà
l'ascesa del populismo di destra dipenderà dalla sua capacità di
migliorare il tenore di vita italiano e invertire alcune tendenze
negative che hanno reso il Paese uno degli anelli deboli dell'Unione
europea.
Fare questo sarebbe un compito arduo
per qualsiasi governo, per non parlare di uno composto da due partiti
– entrambi segnati da divisioni interne – che erano acerrimi
rivali fino a poche settimane fa", scrive Alexander Stille,
docente presso la Columbia Journalism School di San Paolo.
Come nota Stille, all'inizio degli anni
Novanta, il Pil italiano era simile a quello del Regno Unito. Ora è
inferiore di oltre il 30%. Ai problemi economici, si è aggiunta
l'immigrazione di massa. Nel 2012, solo 13.267 immigrati sono
arrivati nei porti italiani. Quel numero è salito a 170.000 nel 2014
e a 181.436 nel 2016. (cfr. QUI; ndr).
Nello stesso periodo, altrettanti
giovani italiani hanno lasciato il Paese per cercare fortuna altrove,
"il che riflette il pessimismo diffuso tra molti italiani sul
loro futuro". Un malessere che ha spianato la strada all'ascesa
della Lega di Matteo Salvini e del Movimento 5 stelle contro
l'establishment politico incarnato dal Partito democratico.
Matteo Salvini a Roma il 29 agosto 2019 |
"Al governo, il Pd – osserva Alexander Stille su Foreign Affairs – ha disperatamente tentato di riformare l'economia italiana nel rispetto delle restrizioni di spesa imposte da Bruxelles e dalle banche europee, imponendo misure di austerità che ne hanno indebolito la popolarità".
"Ecco perché Salvini non è stato
sconfitto"
Pur riconoscendo a Matteo Salvini e alla Lega l'errore tattico di aver staccato la spina al governo
giallo-verde sottovalutando ingenuamente i suoi avversari, e pur
contestando allo stesso Salvini "una demagogia vuota"
nell'affrontare problemi reali, per Foreign Affairs il leader
leghista potrebbe presto tornare al potere.
"Il debito pubblico dell'Italia è
pari al 132% del suo Pil – circa 50 punti in più rispetto alla
media Ue – il che lascia il Paese con un margine di spesa molto
basso per stimolare la crescita" sottolinea Stille.
"Solo il 23% degli italiani si
laurea all'università, rispetto al 33% degli americani e al 40% dei
cittadini britannici. Allo stesso tempo, le aliquote fiscali italiane
sono tra le più alte al mondo.
Invertire il declino economico del Paese prima delle prossime elezioni sarà un compito erculeo. Sarebbe difficile anche per un governo coeso con un mandato popolare chiaro, figuriamoci per uno composto da due partiti con una lunga storia di sfiducia reciproca".
Invertire il declino economico del Paese prima delle prossime elezioni sarà un compito erculeo. Sarebbe difficile anche per un governo coeso con un mandato popolare chiaro, figuriamoci per uno composto da due partiti con una lunga storia di sfiducia reciproca".
La prestigiosa rivista americana,
dunque, non crede affatto che il governo "giallo-rosso"
possa riuscire nell'impresa di arrivare a dei risultati concreti che
possano migliorare la vita degli italiani. Inoltre, Matteo Salvini
potrebbe contare su un improbabile e inconsapevole alleato: l'Unione europea.
Secondo Stille, infatti, il populismo
di destra è cresciuto a causa dei "ciechi burocrati"
della Ue, apparsi "più preoccupati del rigore fiscale" che
non "della qualità della vita dei Paesi membri".
Allo stesso tempo, la Ue ha lasciato l'Italia – e altri Paesi come la Grecia – da sole nel far fronte
all'immigrazione di massa proveniente dall'Africa. E nonostante il
trionfalismo della stampa liberal, l'accordo sui migranti con Francia
e Germania sulla ridistribuzione appare più come un grande bluff che
una soluzione.
Invece di scaricare tutto sul nostro
Paese, scrive Foreign Affairs, l'Europa dovrebbe rivedere
integralmente il regolamento di Dublino, che stabilisce che le
domande d'asilo vengano gestite dai Paesi in cui arrivano i migranti,
gravando ingiustamente su Italia, Grecia e Spagna e agire in maniera
sinergica per ridurre il flusso di migranti e combattere la tratta di
essere umani.
"Con lo stesso spirito, l'Ue deve
mostrare una maggiore flessibilità riguardo ai limiti di spesa,
preoccuparsi meno dell'inflazione e perseguire una politica economica
più orientata alla crescita" sottolinea la rivista americana.
Difficile che questo possa accadere con
il governo "giallo-rosso" e i segnali sono già chiari ed
evidenti.
Oltre alle pesanti divisioni interne
destinate a palesarsi in maniera sempre più eloquente nelle prossime
settimane, basti pensare, per quanto concerne l'economia e la
speranza di ottenere una maggiore flessibilità da Bruxelles, a come
il nuovo commissario italiano Paolo Gentiloni sia stato velocemente
commissariato, nella nuova squadra di Ursula von der Leyen, dalla
nomina a suo supervisore di Valdis Dombrovskis, superfalco lettone dell'austerità.
Gentiloni, infatti, non avrà reali
poteri sostanziali e questo la dice lunga su quanto, al di là di
certa retorica, il "Conte-bis" conti veramente in Europa.
Cioè quasi nulla.
Relazione a cura di
Sebirblu.blogspot.it
Fonte: it.insideover.com
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