martedì 29 dicembre 2020

Viganò: Prove Generali per l'Era dell'Anticristo!

 

Sebirblu 27 dicembre 2020

Riporto volontieri l'intervista a Mons. Carlo M. Viganò, pubblicata il 24 dicembre dal vaticanista Aldo Maria Valli, perché espone magistralmente lo scenario apocalittico che sta delineandosi sotto gli occhi ancora offuscati dei più.

Possa tale lettura, al termine di quest'anno orribile imposto all'umanità, aprire gli intelletti e i cuori di chi continua caparbiamente a "cibarsi" di tutto ciò che viene "somministrato" nelle TV dai media di regime, prezzolati dai "Poteri" sempre meno "Occulti" che governano il mondo.


Credito dell'immagine a "Bioblu24" - QUI.

«Cari amici di Duc in altum, Maike Hickson ha intervistato per LifeSiteNews Mons. Carlo Maria Viganò.

Il tema dal quale parte la conversazione – che qui vi propongo nella versione italiana – è il vuoto venutosi a creare nella Basilica Vaticana, dove ormai da mesi, come ha notato Armin Schwibach (poi ripreso dalla stessa Maike Hickson), Francesco non celebra più il Sacrificio eucaristico all'altare della Confessione, dopo la profanazione avvenuta con l'offerta presentata all'idolo detto 'Pachamama'».


Omnes dii gentium dæmonia. (Ps. 95, 5).

Maike Hickson: Eccellenza, in un mio recente articolo ho fatto notare che l'altare papale della Basilica Vaticana non viene utilizzato da quando fu profanato dall'offerta presentata all'idolo della Pachamama. In quella occasione, alla presenza di Bergoglio e della sua corte, fu compiuto un gravissimo sacrilegio. Quale è il suo pensiero in proposito?

«La profanazione della Basilica Vaticana nel corso della cerimonia conclusiva del Sinodo panamazzonico ha contaminato l'altare della Confessione, dal momento che sulla sua mensa è stato posto un vaso dedicato al culto infernale della Pachamama. Trovo che questa ed altre simili profanazioni di chiese e altari ripropongano in qualche modo altri gesti analoghi avvenuti nel passato e consentano di comprenderne la vera natura.»

A cosa si riferisce?

«Mi riferisco a tutte le volte in cui Satana si è scatenato contro la Chiesa di Cristo, dalle persecuzioni dei primi cristiani alla guerra di Cosroe contro Bisanzio, dalla furia iconoclasta dei maomettani al Sacco di Roma per mano dei lanzichenecchi, e poi la Rivoluzione francese, l'anticlericalismo dell'Ottocento, il comunismo ateo, i Cristeros in Messico e la Guerra civile in Spagna, fino agli esecrabili delitti dei partigiani comunisti durante e dopo la Seconda guerra mondiale e alle forme di cristianofobia che vediamo oggi in tutto il mondo.

Ogni volta, invariabilmente, la Rivoluzione – in tutte le sue molteplici varianti – conferma la propria essenza luciferina, lasciando emergere la biblica inimicizia tra la stirpe del Serpente e la stirpe della Donna, tra i figli di Satana e i figli della Vergine Santissima. Non si spiega altrimenti questa ferocia contro la Madonna e i suoi figli.

Penso in particolare all'intronizzazione della "Dea Ragione", che ebbe luogo il 10 novembre 1793 nella cattedrale di Notre-Dame a Parigi, in pieno Terrore. Anche in quella circostanza l'odio infernale dei rivoluzionari volle sostituire al culto della Madre di Dio il culto di una prostituta, eretta a simbolo della religione massonica, portata a spalle, su una portantina, e collocata in presbiterio. Le analogie con la Pachamama sono molteplici e rivelano la mente infernale che le ispira.




Non dimentichiamo che il 10 agosto 1793, pochi mesi prima della profanazione di Notre-Dame, era stata eretta in piazza della Bastiglia la statua della "Dea Ragione", nelle sembianze della dea egizia Iside: è significativo ritrovare questo richiamo ai culti dell'antico Egitto anche nell'orrido presepe che oggi campeggia in piazza San Pietro. Ovviamente le analogie che riscontriamo in questi eventi si accompagnano anche ad un elemento assolutamente nuovo.»

Vorrebbe spiegarci in cosa consiste questo elemento nuovo?

«Mi riferisco al fatto che mentre fino al Concilio – o, a voler essere indulgenti, fino a questo "pontificato" – le profanazioni e i sacrilegi erano compiuti da nemici esterni alla Chiesa, da allora gli scandali vedono coinvolti attivamente i vertici stessi della gerarchia, nel silenzio colpevole dell'episcopato e nello scandalo dei fedeli.

La  chiesa  bergogliana  sta  dando  di  sé  un'immagine  sempre  più  sconcertante,  in cui la negazione delle verità cattoliche si accompagna all'affermazione esplicita di un'ideologia intrinsecamente anticattolica e anticristica; e in cui non si nasconde nemmeno più il culto idolatrico di false divinità pagane – ossia dei demoni – che vengono propiziate con atti sacrileghi e profanazioni delle cose sacre.

Mettere quel vaso immondo sull'Altare della Confessione è un gesto liturgico, con una precisa valenza e uno scopo non solo simbolico. La presenza di un idolo della "madre terra" è un'offesa diretta a Dio e alla Vergine Santissima, un segno tangibile che spiega in qualche modo le molteplici esternazioni irriverenti di Bergoglio nei riguardi della Madonna.

Non vi è dunque da stupirsi se chi vuole demolire la Chiesa di Cristo e il papato romano lo faccia proprio dal più alto Soglio, secondo la profezia di Nostra Signora alla Salette: "Roma perderà la Fede e diverrà sede dell'Anticristo".

Mi pare che oggi non si possa più parlare di semplice "perdita della Fede", ma si debba prendere atto del passo successivo, che si esplicita in una vera e propria apostasia,  così  come  l'iniziale sovversione del culto cattolico con la riforma liturgica  si  vada evolvendo  in una forma di culto  che comporta  la sistematica  profanazione del Santissimo Sacramento – specialmente con l'imposizione della Comunione nella mano, col pretesto del Covid – e in un'avversione sempre più evidente nei riguardi dell'antica liturgia.


(La conferma di queste parole viene dalla testimonianza di don Leonardo Ricotta nel video seguente. Per gli smartphone cliccare QUI; ndr).


(Al contrario, il filmato che segue mostra il cardinale Bergoglio intento a distribuire caramelle... pardon... l'Eucaristia...  in Argentina! Cliccare QUI, per la visione sugli smartphone; ndr).




In sostanza, numerose forme di iniziale "prudenza" nel dissimulare i veri intenti dei novatori stanno venendo meno, rivelando la reale natura dell'opera dei nemici di Dio. Il pretesto della preghiera comune per la pace che ad Assisi legittimò lo sgozzamento di polli e altre abominazioni scandalose, oggi non serve proprio più, e si teorizza che la fratellanza tra gli uomini può prescindere da Dio e dalla missione salvifica della Chiesa.»

Qual è la sua valutazione degli eventi a partire dallo scorso ottobre 2019, in modo particolare l'abbandono del titolo di Vicario di Cristo da parte di Bergoglio, il fatto che non abbia più celebrato all'altare papale e la sospensione della celebrazione pubblica della Messa a Santa Marta?

«Il principio filosofico secondo il quale "Agere sequitur esse" ci insegna che ciascuno si comporta conformemente a come è. Chi rifiuta di farsi chiamare Vicario di Cristo evidentemente ha la percezione che questo titolo non gli si confaccia, o addirittura guarda con disprezzo all'eventualità di essere Vicario di Colui che con le parole e i fatti dimostra di non voler riconoscere e adorare come Dio. O più semplicemente non considera che il proprio ruolo al vertice della Chiesa debba coincidere con il concetto cattolico del papato, ma con una sua versione aggiornata e "demitizzata".

Nel medesimo tempo, non considerandosi Vicario di Cristo, Bergoglio può anche esimersi dal comportarsi come tale, adulterando con disinvoltura il magistero e dando scandalo all'intero popolo cristiano.

Celebrare in pontificalibus all'altare eretto sulla tomba dell'apostolo Pietro farebbe scomparire l'argentino, metterebbe in ombra le sue eccentricità, quell'espressione perpetuamente disgustata che non si perita di dissimulare ogniqualvolta celebra le funzioni papali: molto meglio primeggiare sul sagrato deserto di San Pietro, in pieno lockdown, riservando a sé l'attenzione dei fedeli altrimenti rivolta a Dio.» (Cfr. QUI).



Lei riconosce quindi il valore “simbolico” degli atti di papa Francesco?

«I simboli hanno un loro valore preciso: fu simbolica la scelta del nome, la decisione di vivere alla Domus Santa Marta, l'abbandono delle insegne e delle vesti proprie del romano pontefice, come la mozzetta rossa, il rocchetto e la stola, o lo stemma papale sulla fascia.

È simbolica l'enfasi ossessiva su tutto ciò che è profano, ed altrettanto simbolica l'insofferenza verso tutto ciò che simbolicamente richiama contenuti specificamente cattolici. È forse simbolico il gesto con cui, all'epiclesi della Consacrazione della Messa, Bergoglio ogni volta copre completamente il calice, lo tappa con la mano, quasi a voler impedire l'effusione dello Spirito Santo.

Così, come nell'atto di inginocchiarsi dinanzi al Santissimo Sacramento si testimonia la fede nella Presenza Reale e si compie un atto latreutico nei confronti di Dio, nel non inginocchiarsi davanti al Santissimo, Bergoglio proclama pubblicamente di non volersi umiliare dinanzi a Dio, mentre non ha alcun problema a mettersi carponi davanti a degli immigrati o a funzionari di una repubblica africana.

E nel prostrarsi davanti alla Pachamama alcuni frati, suore, chierici e laici hanno compiuto un atto di vera e propria idolatria, onorando indebitamente un idolo e rendendo culto a un demone. I simboli, i diversi segni, i gesti rituali sono dunque lo strumento tramite il quale la chiesa bergogliana si manifesta per ciò che è. (Cfr. QUI e QUI ma anche QUI; ndr).

Tutti questi "riti" della nuova chiesa, queste "cerimonie" più o meno accennate, questi elementi presi in prestito da liturgie profane non sono casuali. Essi costituiscono uno dei passaggi della 'Finestra di Overton' verso l'accettazione di quello che in realtà Bergoglio  aveva  già  teorizzato  nei suoi interventi e negli atti del suo "magistero".

D'altra parte lo stregone che fa il segno di Shiva sulla fronte di Giovanni Paolo II e il Buddha adorato sul tabernacolo di una chiesa di Assisi si comprendono nella loro perfetta coerenza con gli orrori odierni, esattamente come in ambito sociale prima di considerare accettabile l'aborto al nono mese si è dovuto legittimarlo in casi più limitati, e prima di legalizzare l'unione tra persone dello stesso sesso si è con molta prudenza preferito lasciar credere che la tutela della sodomia non avrebbe messo in discussione l'istituto del matrimonio naturale.»




Vostra Eccellenza ritiene quindi che questi eventi avranno uno sviluppo ulteriore?

«Se il Signore, Sommo ed Eterno Sacerdote, non si degnerà di porre fine a questa azione di pervertimento generale della gerarchia, la Chiesa cattolica verrà sempre più oscurata dalla setta che le si sovrappone abusivamente.

Noi confidiamo nelle promesse di Cristo e nella speciale assistenza dello Spirito Santo, ma non dobbiamo dimenticare che l'apostasia dei vertici della Chiesa fa parte degli eventi escatologici e non potrà essere evitata. (Cfr. QUI; ndr).

Ritengo che le premesse poste finora – e che rimontano in buona parte al Vaticano II – conducano inesorabilmente in modo sempre più esplicito verso una "professione di apostasia" dei vertici della chiesa bergogliana.

Il Nemico esige fedeltà dai suoi servi e se all'inizio pare accontentarsi di un idolo di legno adorato nei giardini vaticani o di un'offerta di terra e piante posta sull'altare di San Pietro, a breve egli pretenderà un culto pubblico e ufficiale, che sostituisca il Sacrificio perpetuo. (Cfr. QUI e QUI; ndr).

Si concretizzerebbe cioè quello che profetizzò Daniele a proposito dell'abominazione della desolazione che sta nel luogo santo. Faccio notare l'espressione precisa della Sacra Scrittura:

"Cum videritis abominationem desolationis stantem in loco sancto"; è scritto chiaramente  che  questo abominio  starà, si troverà cioè in una posizione di sfrontata e arrogante imposizione di sé nel luogo che le è più alieno ed estraneo. Sarà uno sfregio, uno scandalo, una cosa inaudita dinanzi alla quale mancano le parole di condanna.»

Cosa ci aspetta, se le cose continuano in questa direzione?

«Quello a cui stiamo assistendo rappresenta, a mio parere, la prova generale per la instaurazione del regno dell'Anticristo, che sarà preceduto dalla predicazione del Falso Profeta, il Precursore di colui che compirà la persecuzione finale contro la Chiesa prima della vittoria definitiva e schiacciante da parte di Nostro Signore.


Jon McNaughton

Il "vuoto simbolico" dell'altare papale non è solo un monito per quanti fingono di non vedere gli scandali di questo "papato".

Esso è in qualche maniera un modo con cui Bergoglio vuole abituarci a prendere atto di una mutazione sostanziale del papato e della Chiesa stessa; a vedere in lui non già l'ultimo di una lunga serie di romani pontefici ai quali Cristo ha ordinato di pascere le sue pecore e i suoi agnelli, ma il primo capo di una multinazionale filantropica che usurpa il nome di "Chiesa cattolica" solo perché gli consente di godere di un prestigio e di un'autorità difficilmente eguagliabili, anche in tempi di generale crisi religiosa.

Il paradosso è quindi evidente: Bergoglio sa che può distruggere efficacemente la Chiesa e il papato solo se viene riconosciuto come papa; ma allo stesso tempo non può esercitare il papato nel senso stretto del termine, perché così facendo dovrebbe necessariamente parlare, comportarsi e apparire come il (legittimo; ndr) Vicario di Cristo e il Successore del Principe degli Apostoli.

È lo stesso paradosso che vediamo in ambito civile o politico, dove chi è costituito in autorità per governare la cosa pubblica e promuovere il 'bonum commune' è allo stesso tempo emissario dell'élite e ha il compito di demolire la Nazione e violare i diritti dei cittadini. Dietro a 'Deep State' e 'Deep Church' vi è sempre il medesimo ispiratore: Satana.»

Cosa possono fare i laici e il clero per scongiurare questa corsa verso il baratro?

«La Chiesa non appartiene al Papa, e men che meno ad una conventicola di eretici e fornicatori che con l'inganno e la frode è riuscita ad arrivare al potere. Dobbiamo quindi unire la nostra fede soprannaturale nell'azione costante di Dio in mezzo al Suo popolo con un'opera di resistenza, così come consigliato dai Padri della Chiesa:

"Il Cattolico ha il dovere di opporsi alle infedeltà dei suoi Pastori, perché l'obbedienza che egli deve loro è finalizzata alla gloria di Dio e alla salvezza delle anime."

Denunciamo quindi tutto quello che rappresenta un tradimento della missione dei Pastori, implorando il Signore di abbreviare questi tempi di prova. E se un giorno dovessimo sentirci dire da Bergoglio che per rimanere in comunione con lui dobbiamo compiere un atto che offende Dio, avremo un'ulteriore conferma che costui è un impostore, e che come tale non ha alcuna autorità.



Preghiamo, quindi. Preghiamo tanto e con fervore (cfr. QUI; ndr), memori delle parole del Salvatore e della Sua vittoria finale. Saremo giudicati non per gli scandali di Bergoglio e dei suoi complici, ma per la nostra fedeltà all'insegnamento di Cristo: una fedeltà che inizia dalla vita in grazia di Dio, dalla frequenza ai Sacramenti, dai sacrifici e dalle penitenze che offriamo per la salvezza dei Ministri di Dio.»

Qual è il suo auspicio per il prossimo Natale?

«Il mio augurio è che questi tempi di prova ci permettano di vedere che dove non regna Cristo Re,  si instaura  inevitabilmente  la tirannide di Satana;  dove non regna la Grazia, si diffonde il peccato e il vizio; dove non si ama la Verità si finisce per abbracciare l'errore e l'eresia.

Se molte anime tiepide non hanno saputo finora rivolgersi a Dio riconoscendo che solo in Lui possono trovare la piena e perfetta realizzazione della loro esistenza, forse possono ora capire che senza Dio la nostra vita diventa un inferno.

Come i pastori si prostrarono in adorazione ai piedi del Re Bambino, deposto nella mangiatoia ma significativamente rivestito delle fasce che nell'antichità erano prerogativa dei sovrani, così noi dobbiamo raccoglierci in preghiera attorno all'altare – fosse pure in una soffitta o in una cantina per sfuggire alla persecuzione o ai divieti di assembramenti – perché anche nella povertà di una cappella clandestina o di una chiesetta abbandonata il Signore scende sull'altare ad immolarsi misticamente per la nostra salvezza.

E preghiamo di poter vedere il giorno in cui un Papa tornerà a celebrare il Santo Sacrificio all'Altare della Confessione, nel rito che Nostro Signore insegnò agli Apostoli e che essi tramandarono intatto nei secoli. Sarà anche quello un simbolo della restaurazione del Papato e della Chiesa di Cristo.»



Post Scriptum

Vorrei segnalare due interessanti interviste fatte da "Vox Italia Tv" con Francesco Toscano e "Byoblu24" di Claudio Messora a Don Alessandro Minutella, QUI e QUI, che hanno ricevuto migliaia e migliaia di visualizzazioni.

Diffondo la notizia perché il notevole coraggio di questi consacrati ‒ Mons. Viganò, ex Nunzio Apostolico degli Stati Uniti ora in clandestinità e Don Minutella con ben due lauree in teologia, ex parroco di Palermo, doppiamente scomunicato dalla Falsa Chiesa di Bergoglio senza processo (ved. QUI e QUI) ‒ sta sfidando a viso aperto i "Poteri mondiali" che sono ormai strettamente legati fra loro, come dimostra l'ultimo passo dello pseudo-papa nell'alleanza con i "Guardians" della Terra, ved. QUI.

Questo, per rendere omaggio e i migliori auguri, insieme a molti miei lettori concordi, a questo impavido sacerdote siciliano che proprio oggi festeggia il 21° anniversario della sua prima Messa. (QUI il suo sito).

Se anche i noti vaticanisti Aldo Maria Valli, Marco Tosatti e il giornalista di Libero Quotidiano, Andrea Cionci (QUI), si sono occupati di Don Alessandro e del suo ultimo libro "Pietro dove sei?" (ved. QUI e QUI, in cui si trova pure un'altra intervista in lingua spagnola ma comprensibilissima nel video a seguire), vuol dire che se lo merita!!! (Chi non dovesse visualizzarlo sullo smartphone clicchi QUI).



Che Dio la benedica Don Alessandro per l'Opera che unitamente al prezioso aiuto di Don Enrico Roncaglia e Don Enrico Bernasconi sta compiendo nel Nome di Nostro Signore e della Sua S.S. Madre per sostenere i cattolici VERI!

GRAZIE di CUORE!

Sebirblu.blogspot.it

Fonte dell'articolo su Mons. Viganò: aldomariavalli.it


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