lunedì 16 ottobre 2023

Apocalisse in Palestina e lento suicidio d'Israele

 


Sebirblu, 14 ottobre 2023

In due miei recenti articoli QUI e QUI avevo menzionato più di un veggente che tra messaggi, visioni e profezie avevano predetto (come un certo "padre Oliveira" del Brasile, o Gisella Cardia, italiana aspramente perseguita e osteggiata) che il mese di ottobre avrebbe dato il via ad un periodo molto critico per l'umanità che si sarebbe diffuso sull'intero pianeta.

Il primo dei due riferisce che la Madonna il 17 giugno scorso gli ha annunciato:

"Figlio amato, ascolta attentamente: nell'ottobre di questo anno inizierà un periodo di grande tribolazione, che ho predetto quando ero in Francia, Portogallo e Spagna..." e "questo periodo non arriverà con il botto, ma sarà graduale e si diffonderà lentamente in tutto il mondo. La guerra iniziata (quella russo-ucraina) aumenterà..." (QUI il messaggio completo).

La seconda veggente, inquisita dalla legge ma anche scagionata dal Tar del Lazio QUI, segno preciso della sua coerenza, il 6 ottobre 2021, ossia due anni or sono, ha ricevuto dalla Madre SS. queste parole:

"Figli miei, pregate, pregate, pregate tanto per Gerusalemme perché sarà nella tribolazione. Siete stati scelti come soldati della Luce per rovesciare l'Oscurità che vi circonda. Vi ho già detto che presto tutto crollerà, e ancora vi dico: quando sentirete e vedrete fratelli contro fratelli, guerre nelle strade, altre pandemie in arrivo a causa dei virus, e quando la falsa democrazia diventa dittatura, ecco, allora il il tempo dell'arrivo di Gesù sarà vicino." (QUI il resto dell'avviso).

E ancora nel messaggio del 30 settembre scorso QUI, esposto da Gisella Cardia, si legge:

[...] "Figli miei, dal mese di ottobre in poi gli accadimenti saranno sempre più violenti e proseguiranno rapidamente. Un segno forte sconvolgerà il mondo, ma si deve pregare. Vi benedico ora nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen."





La guerra tra Israele e Palestina, scoppiata brutalmente in seguito al tragico assalto di quest'ultima, rientra, a mio parere, nel quadro finale complessivo dell'Apocalisse di Giovanni che al cap. 16,12 recita:

"Poi il sesto angelo versò la sua coppa sul gran fiume Eufrate, e le sue acque si prosciugarono perché fosse preparata la via ai re che vengono dall'Oriente."

Prosegue al cap. 16,13:

"E vidi uscire dalla bocca del dragone (Lucifero), da quella della bestia (l'Anticristo) e da quella del falso profeta (lo pseudo papa Bergoglio) tre spiriti immondi, simili a rane."

E al cap. 16,14:

"Essi sono spiriti di demòni  capaci di compiere  dei segni miracolosi.  Essi vanno dai re di tutta la terra per radunarli per la battaglia del gran giorno del Dio onnipotente." [...]

Infine al cap. 16,16:

"E radunarono i re nel luogo che in ebraico si chiama Armagheddon." (Ved. QUI).

Non solo, poiché il Vangelo di Luca 21,20 dice anche, chiaramente:

"Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, sappiate allora che la sua devastazione è vicina."

Orbene, da un paio d'anni il fiume Eufrate ha cominciato a prosciugarsi come mai nella storia. L'immensa piana, culla della civiltà sumerica e mesopotamica dai tempi di Abramo, chiamata "Mezzaluna Fertile", è sempre stata concimata dalle sue piene improvvise, similmente al Nilo. L'Eufrate si snoda sul territorio per 2700 chilometri, insieme al "gemello" Tigri, per poi sfociare nel Golfo Persico.

La causa del disseccamento è stata attribuita a diversi motivi altalenanti fra ragioni geopolitiche e climatiche, mai approdate a qualcosa di concreto e di definitivo.

Intanto, come da video, l'acqua continua a calare e a mettere in pericolo di carestia le popolazioni autoctone (Turchia, Siria e Iraq) per la propria sopravvivenza, connessa anche all'agricoltura e al fabbisogno elettrico.




È indubbio, però, che l'aspetto escatologico, presente nelle Sacre Scritture, e non soltanto cristiane ma anche islamiche,  superi di gran lunga le ipotesi  appena dette e si inquadri decisamente nel contesto profetico col compiersi della fine dei tempi, preludio del secondo ritorno di Cristo e del "rapimento" o "trasfigurazione" del "Piccolo Resto". (Ved. QUI, QUI e QUI).

Ciò che sta accadendo oggi in Israele rischia davvero di incendiare tutto il Medio Oriente diffondendosi come una metastasi sull'intero pianeta che già è preda di vari conflitti bellici, oltre a quello grave tra Russia e Ucraina.

La nazione ebraica, o meglio sionista in prevalenza, l'8 di ottobre è stata attaccata pure da nord perché il movimento sciita Hezbollah dal Libano ha distrutto tre dei suoi radar, oscurandone i movimenti. (Ved. QUI).

Tale organismo, sostenuto dall'Iran, ha dichiarato che se Israele dovesse attuare l'azione terrestre "casa per casa" sulla Striscia palestinese esso inizierebbe a caricare da settentrione.

Inoltre i Talebani (armati fino ai denti grazie all'abbandono compiuto dagli Stati Uniti), hanno concluso un accordo con i vertici iraniani per attraversare il loro paese, al fine di entrare in Israele e impadronirsi di Gerusalemme. (Cfr. QUI).

La stessa richiesta è stata inoltrata all'Iraq, che non ha risposto, e alla Giordania che ha negato categoricamente il permesso ai militanti afgani.

Gli Stati Arabi poi hanno "congelato" i colloqui per la normalizzazione dei rapporti con Israele, ma nel frattempo le cose stanno precipitando minuto per minuto come da aggiornamenti della TV svizzera QUI, dalla quale si apprende l'imminenza di un massiccio intervento militare terra, mare, cielo su tutto il territorio nemico.

Circa due milioni di persone restano "imbottigliate" nella Striscia di Gaza di una quarantina di chilometri, senza vie d'uscita e prive d'acqua, cibo ed elettricità; dove è stato bombardato anche un ospedale e ad altri nosocomi stracolmi di feriti è giunto l'ordine di evacuazione totale: per dove non si sa, ved. QUI.

Intanto, mentre è intercorsa una telefonata fra il massimo diplomatico di Pechino Wang Yi e l'omologo iraniano Hossein Amir-Abdollahian, dalla quale è emerso che la Cina sostiene i paesi islamici, ved. QUI (ore 14:56 del 15 ott.), arriva il monito di Teheran a Israele: "Interverremo se continua l'attacco a Gaza", ved. QUI.




Da queste brevi e allarmanti notizie è possibile già farsi un'idea di ciò che si sta prospettando sullo scacchiere mediorientale e come si stia svelando sotto i nostri occhi il tragico scenario apocalittico dell'offensiva di molte nazioni coalizzate contro Gerusalemme, dando luogo alla mitica battaglia di Armagheddon. (Cfr. QUI per documentarsi meglio).

Per chiudere, riporto un breve articolo chiarificatore, scritto da un ex diplomatico italiano* che, seppure in modo sintetico, ragguaglia molto bene sulla parabola degli eventi cronologici dipanatisi dal 1995 ad oggi.

Sono passati ormai 28 anni da allora e guarda "caso" emerge ancora questo numero nell'attuale 2023, indicante "compimento, arco temporale conclusivo"; riposto i due link indicati all'inizio QUI e QUI per la loro importanza.

*Giuseppe Cassini è stato un diplomatico italiano, ambasciatore in Somalia e in Libano. Ha lavorato anche in Belgio, in Algeria, a Cuba, negli Stati Uniti e a Ginevra per l'ONU. Conosce bene l'America profonda, l'America che afferma: "Washington non è la soluzione, è il problema".

Apocalisse in Palestina e lento suicidio d'Israele

«Con lo sguardo lungo si vede meglio quando è iniziato il cammino d'Israele verso il suicidio: è iniziato il 4 novembre 1995, con l'assassinio di Rabin per mano di un ebreo estremista. Il mese prima eravamo al Vertice di Amman: le parole di Rabin e dei leader palestinesi lasciavano presagire compromessi risolutivi.

Incontrai Rabin un'ultima volta: i suoi occhi di un azzurro intenso infondevano un senso di visione. "La pace si negozia con i nemici – ripeteva con forza – e la faremo ad ogni costo". Ad ogni costo? A lui costò la vita: quei tre colpi di pistola chiusero la prima porta verso la pace. Poi fu un seguito di occasioni sprecate.


Trent'anni fa gli Accordi di Oslo - 13 settembre 1993 - La pace mancata

Marzo 2002. Al Vertice della Lega Araba a Beirut ricordo il re saudita presentare un piano di pace impeccabile, accettato dall'intera Lega Araba. Ecco, finalmente ci siamo – pensavo io. Invece no, il governo d'Israele chiuse il piano in un cassetto.

Gennaio 2006. L'Autorità Palestinese indisse libere elezioni, a cui Hamas partecipò vincendole a Gaza (74 seggi contro 45 ad al-Fatah). Gli osservatori internazionali confermarono la regolarità delle elezioni, ma su pressione israeliana gli Usa e l'Ue non accettarono i risultati. Démocratie à la carte?

Luglio 2006. Nella guerra sul fronte israelo-libanese vidi Tsahal seminare di rovine e di morte mezzo Libano per eliminare Hezbollah e i suoi razzi. Oggi Hezbollah possiede missili (altro che katiusce!) con gittate in grado di colpire Israele dovunque.

2008 – 2015. Su Gaza piovvero nove valanghe di fuoco intese ad eliminare razzi, tunnel e capi di Hamas, al prezzo di migliaia di vittime civili, inclusi feriti e rifugiati in ospedali e scuole dell'Onu. Erano "centimazioni", non decimazioni: il rapporto fra vittime palestinesi e israeliane fu di 100 a 1.

Quelle nove operazioni erano battezzate con nomi immaginifici: Arcobaleno – Giorni di Penitenza – Prime Piogge – Attacco Illuminante – Piogge d'Estate – Inverno Caldo – Piombo Fuso – Pilastro di Difesa – Margine di Protezione. Ora è arrivata la decima: operazione "Spade di Ferro".

Hamas venne fondata nel 1987 da un gruppo di Fratelli Musulmani (con la collusione d'Israele al fine di indebolire Arafat). La loro guida spirituale e politica era Ahmed Yassin, capo carismatico costretto dalla paralisi su una sedia a rotelle.

Yassin aveva proposto fin dal 1993 delle tregue che portassero a concludere un vero armistizio senza rinunciare ai propri principi.

Ma Israele le aveva sempre snobbate, sostenendo che erano solo "cortina fumogena"; e a sottolineare meglio il concetto, il 22 marzo 2004 un elicottero inviato sopra Gaza fulminò sulla sedia a rotelle Yassin con altri nove palestinesi all'uscita della moschea dopo la preghiera del tramonto.

Chi viaggia oggigiorno in Terrasanta non trova traccia dello spirito ideale dei kibbutz; incrocia  piuttosto  gruppi  di ortodossi  che  ti squadrano  con  occhiate  lampeggianti di fanatismo, e se cammini di sabato nei loro quartieri puoi beccarti anche qualche sassata.




Da oltre un decennio Netanyahu invita ebrei invasati ad occupare terre non loro, erige muri su muri, rende impraticabile la soluzione dei due Stati, umilia i palestinesi moderati... e lo stesso presidente Obama davanti al Congresso americano.

Al punto da indurre l'ex-presidente Carter a intitolare "Apartheid" un suo libro di critica ad Israele.

Identificare il popolo ebraico con lo Stato israeliano finisce per "giustificare" – in una logica uguale e contraria – il dilagare dell'antisemitismo in Europa e in America.

Memorabile lo scambio di battute fuori onda di Obama con Sarkozy al G20 di Cannes nel 2011: "Non ne posso più di Netanyahu, è un bugiardo!" aveva bisbigliato Sarkozy; e Obama di rimando: "Lo dici a me che devo trattare ogni giorno con lui?"

I sionisti americani che vedono in Israele la realizzazione in terra delle profezie bibliche – tipi come il pastore John Hagee, faccia e stazza texana, che benediva i raid israeliani con prediche ispirate («L'umanità verrà giudicata per le sue azioni nei riguardi d'Israele») – potrebbero con pari fanatismo riabbracciare l'antisemitismo se un giorno si risvegliassero chiedendosi: possibile che un piccolo Stato straniero tenga in scacco da mezzo secolo la super-potenza del mondo?

Non per niente Israele si guarda bene dall'associarsi agli altri 123 membri dell'Onu che hanno aderito alla Corte Penale Internazionale, dato che il suo obiettivo non è di accettare la sfida nei processi, bensì di star fuori dai processi.

L'occupazione dei Territori mette in pericolo la sicurezza stessa d'Israele, dal momento che il diritto internazionale autorizza a ribellarsi chi è sottoposto – come i palestinesi – ad occupazione militare condannata dall'Onu.

E chi persiste a giustificare l'impunità ad Israele sta in realtà scavandogli la fossa: l'ha capito da tempo l'ex-presidente della Knesset, Avraham Burg, quando ha scongiurato di "salvare Israele da sé stesso".»

Giuseppe Cassini




Corvo (arabo?) sfila bandiera di Israele! - Che sia stato un funesto presagio?


Relazione e cura di Sebirblu.blogspot.it

Fonte dell'articolo: africa-express.info


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