venerdì 11 luglio 2025

Dai Khazari ashkenaziti al Sionismo dei Rothschild

 


Sebirblu, 9 luglio 2025

L'articolo che segue non è completo, in quanto per necessità maggiore ho dovuto abolire tutta la parte finale, dal momento che il testo inglese, da cui l'ho tradotto, è stato censurato dal sistema, poi riproposto QUI.

La stessa sorte che Google ha decretato per "Sa Defenza", il coraggioso blog sardo che da 18 anni è impegnato ad informare gli 'utenti' sulla verità dei fatti.

Ma è precisamente sulla loro nuova piattaforma, QUI, che potrà essere ultimata (in italiano) la lettura da me omessa, per evitare di mettere a rischio anche il mio sito già colpito da "visibilità ridotta" (shadow banning), che ha letteralmente dimezzato le visite  dal 2020 ad oggi, per irrintracciabilità sul motore di ricerca.

Il tema che intraprendo oggi riguarda l'oscura tirannia monetaria, e non solo, in cui è caduto il nostro mondo e le sue popolazioni, da secoli ormai.

Tutto ebbe inizio col popolo Khazaro che sin dall'antichità fondava la sua tradizione su culti animistici e riti pagani sconfinanti in olocausti umani. Spesso entrava in guerra coi suoi potenti vicini, specialmente contro la Cina, dalla quale fu umiliato, e annesso poi ai territori del Celeste Impero.

Dopo varie traversie, nel VII secolo il Regno Khazaro entrò in rotta di collisione con altre potenze, prima con l'Impero Bizantino (cristiano), poi con la preponderante e nascente potenza islamica.

Il "Gran Khanato di Khazaria", come fu anche chiamato, intraprese forti commerci, sviluppatisi in tutto il medioevo e basati soprattutto sull'usura. Si espanse in un'area estesissima comprendente il Caucaso, l'odierna Ucraina, la Crimea, le steppe del Kazakhstan e l'Uzbekistan settentrionale: un territorio immenso.




Nel secolo VIII i Khazari vennero progressivamente attaccati dagli arabi, che avevano già occupato la Persia e che li sottomisero. Così, il Kagan dell'epoca, Bulan, accettò di convertirsi formalmente all'Islam. La tregua però durò poco: i Khazari replicarono, batterono gli arabo-persiani e recuperarono il loro territorio.

Bulan abiurò la fede islamica e contemporaneamente avvenne un fatto incredibile, forse ispirato da motivi geo-strategici e da interessi commerciali, perché nell'anno 740 decise di convertirsi all'ebraismo, imponendo la conversione anche a tutti  i suoi sudditi.

Un fatto che segnò la storia, perché l'Impero (che aveva svariati milioni di abitanti) abbracciò la fede israelita, pur restando molto lontano dalla culla dell'ebraismo – l'area siro-palestinese.

Questi "conversi" formarono perciò la componente giudaica dell'Europa orientale, chiamati per questo "ashkenaziti". La loro tendenza nomade ed espansionistica si congiunse alla considerazione di avere il diritto, garantito dal loro dio, di appropriarsi dei beni altrui* e, in più, di possedere il privilegio settario di sentirsi "diversi" da qualsiasi altra etnìa, in modo che nella loro cultura si affermasse la convinzione, il credo, che li poneva come "popolo eletto" al di sopra di tutti gli esseri umani.

* [È scritto nel Deuteronomio al cap. 20, 21: "Allo straniero potrai prestare ad interesse, ma non al tuo fratello, perché il Signore tuo Dio ti benedica in tutto ciò a cui metterai mano nel paese del quale stai per andare a prender possesso."

La tradizione attribuisce direttamente a Mosè la stesura del Pentateuco, questo significa che Dio gli avrebbe rivelato come avere il dominio sugli stranieri (i non ebrei) attraverso il prestito di denaro ad interesse.

In tal senso è ancora più esplicito ciò che si legge in Proverbi 22, 7: «Il ricco domina sul povero e chi riceve prestiti è schiavo del suo creditore». Le parole del Vecchio Testamento sono chiare ed eliminano ogni tipo di pregiudizio infondato; è scritto chiaramente che chi presta denaro detiene il potere sul debitore.]


Krystian Wodniok

Naturalmente, con l'avvento del Cristo nella compagine umana si completò (come Lui stesso annunciò in Mt. 5, 17-19)  l'antica Legge Mosaica,  ovvero la vendicativa legge del taglione "occhio per occhio e dente per dente", lasciando il passo all'Amore, al perdono e alla compassione.

Il Sionismo per certi versi cominciò dal popolo Khazaro, anche se ancora non era molto chiaro come archetipo. Lo sarebbe diventato, poi, con il suo fondatore ufficiale, l'ashkenazita Theodor Herzl, nato in Ungheria a Budapest nel 1860. Ved. QUI.

Su questo personaggio è utile dire che la sua tomba è stata visitata dal Falso Profeta, Bergoglio, il 25 maggio 2014 (unico "pontefice" nella storia della Chiesa a riconoscere di fatto il Sionismo come religione ufficiale di Israele), il che la dice lunga sul suo rapporto stretto con l'Élite occulta dominante il pianeta. (Cfr. QUI, QUI, QUI, QUI e QUI). Eccone la brevissima clip:

Ora, però, dopo questo intenso preambolo riporto l'articolo annunciato all'inizio del noto giornalista e scrittore Joachim Hagopian:

Dalle guerre dei banchieri Rothschild che fondarono lo Stato Ebraico
al crollo dell'egemonia tra Stati Uniti e Israele di oggi.

«Sin dal 1829, pressoché due secoli fa, quattro noti rotocalchi riportavano che il barone Rothschild avrebbe acquistato Gerusalemme e la Palestina per fondare lo Stato ebraico. Centonove anni dopo, Israele venne ufficialmente fondato e lo stesso giorno, undici minuti più tardi, fu riconosciuto dal presidente Harry Truman.

Contro il parere del suo capo del Dipartimento di Stato, Dean Acheson, e del capo di stato maggiore congiunto, il generale George Marshall, Truman accettò la tangente sionista di 2 milioni di dollari in contanti... il resto appartiene alla storia. Peraltro, un'opera intitolata "Una residenza a Costantinopoli nel 1827 con note sul presente", scritta dal cristiano statunitense Josiah Brewer e pubblicata nel 1830, contiene la chiara osservazione che segue:

"Abbiamo recentemente appreso che i Rothschild, gli arcinoti banchieri sionisti (probabilmente i più ricchi del mondo), avrebbero proposto al governo turco di comprare la Palestina. Se questo evento si dovesse compiere, probabilmente non produrrebbe alcun senso di trionfo nei cristiani, perché non contribuirebbe alla diffusione del Vangelo."

Tale affermazione, che non avvantaggerebbe in nulla questi ultimi, si è rivelata significativamente profetica non solo per i cristiani, ma soprattutto per i palestinesi vittime di sterminio, per il mondo musulmano e, di fatto, per l'intero pianeta.

Si consideri il colpo di stato in Siria dello scorso dicembre, co-patrocinato da Stati Uniti e Israele, che ha richiamato nuovi attentatori per procura, e l'insediamento alla presidenza di Al-Jolani, un terrorista cripto-giudeo di al-Qaeda, ribattezzato con questo nuovo nome, che continua a massacrare le minoranze alawite e cristiane e che dovrebbe riconoscere Israele come suo padrone entro il prossimo anno.

Ho scritto i primi due capitoli del terzo libro della mia serie di cinque "Pedofilia e Impero", incentrata sulla dinastia Rothschild. Il suo patriarca, Mayer Amschel Rothschild, fondatore della banca centrale omonima morì nel 1812 lasciando il suo impero in crescita al figlio minore, Nathan Mayer Rothschild.


I cinque figli di Rothschild: Amschel, Nathan, James, Salomon, Carl


Questi,  incardinatosi  nella  City  di Londra,  assunse  il  ruolo  principale  alla testa  della  cabala  bancaria,  che  si  estendeva  attraverso l'Europa  e  l'America  del  Nord. Il "barone", menzionato nei giornali e nei libri del 1829 era Nathan Rothschild, deceduto nel 1836.

E fu proprio la reazione di Nathan, nel 1811, al rifiuto posto dagli USA per il rinnovo dello statuto ventennale della First Bank controllata dai Rothschild, a scatenare la seconda guerra americana contro la Gran Bretagna: la Guerra del 1812.

L'estratto dal capitolo 1° del mio terzo volume intitolato "La dinastia bancaria dei Rothschild ‒ come i signori sionisti luciferiani sono arrivati a governare la Terra" dice: "O la richiesta di rinnovo dello statuto verrà accolta, oppure gli Stati Uniti si troveranno coinvolti in una guerra fra le più disastrose."

E allorché l'America si rifiutava ancora di cedere alle pressioni del preteso "signore del mondo", Nathan giurò: «Date una lezione a questi americani sfrontati! Riportateli al loro stato coloniale!» 

Così, tre anni supplementari di lotta contro l'Impero britannico triplicarono quasi del tutto il debito americano.

Ecco un altro estratto del testo citato: "Malgrado la sua vittoria militare, la giovane repubblica perse la sua guerra di potere contro la dinastia più potente del mondo.

Nathan affermò chiaramente il suo punto di vista: «Per quanto una nazione presa di mira cerchi di liberarsi dal controllo bancario ebraico, non ci riuscirà». Nel 1815, Nathan Mayer Rothschild si vantò di questa realtà:

«Non m'importa quale marionetta sarà piazzata sul trono d'Inghilterra per governare l'Impero sul quale non tramonta mai il sole. L'uomo che controlla la massa monetaria britannica ne controlla anche l'Impero, e quell'uomo sono io»."

E quell'anno-cruciale del 1815 marcò l'amara fine di Napoleone con la battaglia di Waterloo.

"La campagna di Francia di Napoleone nel 1814" -  di Jean Louis Ernest Meissonier

Altri brani scelti dal mio libro:

"Nathan aveva usato la sua rete interna di informazioni: via piccione, corriere e via mare, per avvertire Londra che il Duca di Wellington aveva sconfitto Napoleone a Waterloo, in Belgio.

La storia narra che Nathan Mayer avrebbe falsamente annunciato la vittoria di Napoleone per poi vendere le proprie azioni e attrarre altri investitori, causando il crollo del mercato borsistico londinese. Sembra che egli, perciò, avesse comprato a prezzi bassi, e il giorno dopo, nel momento in cui arrivò la vera notizia del trionfo britannico, avesse venduto tutto a prezzi alti per intascare i suoi milioni.

Nel 1816, con una nuova «Seconda Banca degli Stati Uniti» imposta ai cittadini americani per i successivi vent'anni, Rothschild si impadronì semplicemente della sua proprietà predatoria statunitense.

E una volta di più, il controllo privato sulla massa monetaria americana, insieme ad interessi parassitari, alimentò le casse di non meno di 1.000 investitori stranieri, delle quali suo fratello, il barone James de Rothschild di Parigi, deteneva le quote di maggioranza."

Fu solo grazie agli atti eroici del presidente Andrew Jackson, nel 1837, che gli Stati Uniti si liberarono finalmente delle "sanguisughe" Rothschild, cacciando la cabala bancaria straniera per 76 anni, fino a quando una banda di traditori di Jekyll Island non cospirò per fare approvare la legge sulla Federal Reserve, nel 1913." [...]

Tornando a quell'anno cruciale del 1815, non solo alla disfatta di "Waterloo" ma, a quanto pare, anche a quella dell'intera umanità, proseguo:

"In seguito alla sonora sconfitta di Napoleone, il Congresso di Vienna mirava a smantellare il suo impero decaduto e a restaurare la monarchia in Europa sotto la copertura di una «Santa Alleanza».

Questa celava lo scatenamento di sovversivi gesuiti, Illuminati e massoni infiltrati in Europa e in America del Nord, aspiranti ad una dittatura globale dopo il caos controllato, indotto dalle Rivoluzioni americana e francese.

Con la guerra continuativa, le nazioni europee erano tutte pesantemente indebitate con i Rothschild, il piano dei quali a Vienna, in collusione con il principe austriaco Metternich e il Lord britannico Castlereagh, mirava a costringere il resto d'Europa ad aderire pienamente alla tirannia bancaria globale centralizzata da loro.

Ma l'unica entità a non essersi vincolata ai banchieri era la Russia, la sola nazione sprovvista di una banca centrale privata. Più di due secoli fa, lo zar Alessandro I si rifiutò di cedere, privando così i Rothschild del loro sogno megalomane.

Si narra che Nathan Mayer, vendicativo e infuriato, avrebbe giurato che lo zar, la sua famiglia e i suoi discendenti sarebbero incorsi in una fine tragica e sanguinosa e, naturalmente, un secolo più tardi accadde proprio questo."

La famiglia dei Romanov, tutti giustiziati.

L'efferata vendetta verso la dinastia reale russa si concretizzò con l'assassinio dello zar Nicola II e della sua famiglia per mano di ebrei comunisti, finanziati da altri banchieri Rothschild, durante la Rivoluzione bolscevica del 1917.

Non è una coincidenza che proprio in quell'anno il Ministro degli Esteri inglese, David Balfour, promise al barone Lionel Rothschild uno stato ebraico in Palestina.

Due guerre mondiali successive, le più mortali nella storia dell'umanità, costate tra gli 85 e i 107 milioni di vite umane, furono combattute in gran parte per regalare ai fondatori dello Stato sionista Rothschild, il loro Israele, nel 1948.

Nel 2000, solo sette paesi al mondo non avevano una banca centrale posseduta o controllata dai Rothschild: Afghanistan, Iraq, Sudan, Libia, Cuba, Corea del Nord e Iran.

Con l'operazione interna israelo-neocon dell'11 settembre 2001, che dichiarò la loro "Guerra al Terrore", fabbricata, solo tre anni dopo, nel 2003, gli Stati Uniti erano in guerra in Afghanistan e in Iraq e, sorprendentemente, entrambi i paesi avevano banche proprie nazionali. Non per nulla vengono chiamate "Guerre dei banchieri".

Infatti, ognuno di questi sette paesi è stato vittima di invasioni militari americane per volere della grande cupola finanziaria. Si noti pure che essi figurano nella lista rivelatrice del generale Wesley Clark tra le "7 nazioni da distruggere in cinque anni", e che ciascuno di tali paesi compare ancora oggi nella "lista nera" dei nemici eterni del governo sionista d'occupazione statunitense. Perché?

Perché non si sono piegati alla cabala dei banchieri centrali. In aggiunta, oltre alla Russia in testa, non è una coincidenza che molte di queste nazioni siano anche tra quelle più duramente sanzionate a livello economico sul pianeta.

L'elenco parla da sé, dimostrando oggi che questi sette stati sovrani perseguitati, che più strenuamente resistono alla morsa letale del controllo parassitario dell'usura esercitata dai cambiavalute della City di Londra (ved. QUI; ndt), sono anche i più presi di mira per la guerra, i cambi di regime e l'asservimento ultimo, neo-feudale, del Governo Unico Mondiale.

Ora, la maggior parte della gente del mondo si sta finalmente rendendo conto che l'attuale struttura di potere è estremamente corrotta e moralmente deviata nei confronti dell'umanità. [...] » (Il resto, come ho già detto sopra, si legga QUI; ndt).


Guy Rothschild

Completo con un breve finale tratto da QUI:

[...] «Con l'Europa nelle mani di Hitler, i Rothschild dovettero abbandonare le loro residenze e affidare i loro capitali a non-ebrei per non perdere le loro ricchezze.

Sconfitto il "Führer" e dopo esser tornato in patria, il casato si rimise all'opera, Guy de Rothschild mise a capo della sua banca Georges Pompidou che con il suo aiuto divenne inizialmente primo ministro e, subito dopo de Gaulle, presidente della Repubblica Francese. Nel frattempo la famiglia ampliava i suoi vasti possedimenti minerari.

Il ramo francese – da sempre quello più forte della dinastia – ha subito un brusco arresto con l'elezione del socialista Mitterrand nel 1981; il neo eletto alla presidenza, infatti, alzò la "soglia minima" delle nazionalizzazioni attaccando l'interesse della famiglia. Durò poco. Con Chirac ripresero le privatizzazioni a partire dal 1986.

Ma  facendo  un  salto,  come  non  pensare  ad  Emmanuel  Macron:  "già  ispettore  delle Finanze, ministro dell'economia nel secondo governo Valls, ma innanzitutto banchiere di casa Rothschild, divenuto milionario grazie alla propria intermediazione – per conto della Rothschild & Cie – nell'ambito dell'acquisizione da parte di Nestlé di una filiale di Pfizer" e adesso presidente della Repubblica francese?

Questa è soltanto una piccola parte dell'impero Rothschild e della sua influenza nella politica europea, e non solo...

Il sistema del debito o "signoraggio" è quello che oggi ci governa: una nazione per funzionare ha bisogno di denaro, ma questo non viene stampato da una banca centrale bensì da una o più banche private le quali emettono moneta a prestito applicando gli interessi allo stato.

Quest'ultimo per pagare il suo debito tende a tagliare i servizi e ad aumentare le tasse, così coloro che ci rimettono sono sempre i più poveri. C'è qualcosa di più: la moneta circolante non sarebbe sufficiente a saldare il dovuto. Ciò significa che è matematicamente impossibile restituirlo perché, anche se ci si dovesse riuscire, scomparirebbe tutto il denaro in circolazione.

Le nazioni che devolvono il proprio potere di stampare denaro a banche private sono costrette a vivere in sudditanza nei confronti delle stesse.»

[Ed è proprio quanto è accaduto al nostro glorioso Belpaese che, dopo aver trasferito la sovranità monetaria alla Banca Centrale Europea per l'euro, grazie a Romano Prodi e a Mario Monti, ora apprende che gli azionisti di maggioranza della stessa, i quali avrebbero dovuto restare anonimi per espressa previsione dell'atto costitutivo, sono membri della famiglia Rothschild, appunto. Ndt].


Amschel Mayer von Rothschild (1773-1855) 

«Il capostipite della dinastia ha lasciato un insegnamento di cui gli oltre cento discendenti hanno fatto tesoro: "emettere e controllare la moneta significa controllare uno stato". Grazie alla fondazione della Banca Centrale Europea che, "guarda caso" ha sede a Francoforte, a due passi dalla casa natia di Meyer Amschel ‒ il patriarca ‒ la loro supervisione si è estesa ad un intero continente.

La BCE, infatti, è una banca privata (come lo sono tutti i banchi creditizi appartenenti alle singole nazioni del mondo, escluso quelle menzionate sopra; ndt) formata dalle 28 banche centrali dei paesi aderenti all'Unione europea di proprietà degli azionisti.

La Banca d'Italia, ad esempio, vede come principale detentore dei titoli il gruppo Intesa San Paolo, controllato dalla Barclays, feudo dei Rothschild. Lo stesso criterio vale per tutti gli altri istituti di credito statali che formano la Banca Centrale Europea: un ramo della famiglia Rothschild ne è l'azionista primario.» (Brano rivisitato ed estratto da QUI).

Ecco una vibrante protesta di un ebreo vero, che col Sionismo di questi pseudo-giudei ashkenaziti non ha nulla a che vedere.

Chiosa di Sebirblu

Nella situazione drammatica in cui si trova ora il pianeta, interamente stretto nella morsa soffocante del "Serpente antico", sia in ambito politico quanto religioso, ved. QUI e QUInon rimane altro che rifugiarsi con fiducia sotto il manto protettivo della Madre Santa pregandola affinché la catastrofe finale venga almeno attenuata e ci sia il Trionfo del suo Cuore Immacolato, come promesso ai piccoli veggenti di Fatima.

Relazione, traduzione e cura di Sebirblu.blogspot.it

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