martedì 30 dicembre 2025

"Se il chicco di grano muore, dà molto frutto"...




Sebirblu, 29 dicembre 2025

Questo scritto vuole suggellare un passaggio importante della mia esistenza perché, proprio dieci giorni prima di Natale mio figlio Emmanuele, di 52 anni, è passato a "miglior vita" nel VERO senso della parola, e ne spiegherò il motivo intervallando i paragrafi con i video del suo canale Youtube, QUI, che meglio di me sveleranno davvero la sua Essenza più profonda. 

(Se necessario, per comprenderne maggiormente le parole, azionare i sottotitoli).

Ecco il primo:




Come esposto QUI, il suo nome, che significa "Dio con noi" (ved. Isaia 7, 14), gli fu dato da me e suo padre in seguito alla visione di un film, che nel post ho riprodotto, insieme all'indicazione di altri tre capolavori assolutamente da guardare – come "Nosso Lar" QUIcomprensivo di nota per i suoi amici – per avere almeno un'idea dell'àmbito spirituale in cui è vissuto.

Il secondo:




Emmanuele nacque il 31 maggio 1973, un giovedì allora festivo in quanto giorno dell'Ascensione di Gesù: l'Emmanuele appunto. Quindi, mentre mio figlio veniva al mondo Nostro Signore ascendeva al Cielo.

Ora, il recente 15 dicembre, perciò in prossimità della "Discesa" di Gesù Bambino, Emmanuele ha "spiccato il suo ultimo volo" di ritorno alla Casa del Padre. Strana "coincidenza" vero? Ma non è tutto...

Qualche tempo prima della sua dolorosa, quanto relativamente breve "via crucis", durante il sonno, ho avuto una visione inquietante:

‒ "Ero in piedi, tenendo stretto al petto fra le mani un uccellino, mentre a terra davanti a me ve n'erano altri neri, più grandi e senza vita, dai riflessi bluastri e alcuni con le ali aperte; sembravano cornacchie.

Avevo il timore che il  "mio protetto"  cadesse fra loro  contaminandosi  col morbo che li aveva uccisi... e così accadde... ma quasi all'istante egli si librò nell'aria, raggiungendo le tegole di un tetto sulla mia destra (perciò in direzione positiva) a circa quattro o cinque metri di altezza. Ne seguì il risveglio."

Il terzo video:




Così un vaticinio o una premonizione mi avevano avvertita, come tanti anni fa per la dipartita di mia madre ed oggi riferentesi a quella di mio figlio, esponendomi un "cammino" oltremodo rassicurante per loro: entrambi sarebbero andati incontro ad un futuro meraviglioso, sostenuti dall'Amore Infinito di Dio.

Emmanuele aveva soltanto cinque mesi e mezzo quando il suo papà, a soli 43 anni, scomparve per un infarto improvviso, e la nonna (ossia mia mamma che lo custodiva per dare a me la possibilità di lavorare) lo seguì, a ruota, quando era ancora molto piccolo, in età scolare.

Dunque il bimbo, sempre con me, ebbe la possibilità di apprendere ed assorbire tutto ciò che di più sostanziale necessitava per la sua crescita animica, per poi essere utile agli altri.

Era uomo di pensiero piuttosto che di parola, e questa arrivava sempre puntuale e illuminante per coloro che egli percepiva come spiritualmente ricettivi ad accoglierla. 

D'altronde suo padre, grande spiritualista e figlio di Padre Pio, mi aveva già indicato la "cristica strada maestra" per il Risveglio della Coscienza addormentata.

Il quarto:




Il colore preferito del suo papà era il viola, unitamente al giallo e al verde perché, diceva, era la frequenza altissima della luce. Per questo, ultimamente, Emmanuele vedeva spesso questa tonalità, mista al giallo oro (intelletto e saggezza), che rivelava la presenza costante e protettiva di suo padre.

Il quinto:




Riporto qui, riguardo a ciò che ho scritto, un articolo di Giulio Dellavite, letto su "Il Giornale" nel novembre scorso.

Alla fine della vita sorride soltanto chi è riuscito a far passare la luce.

«Mi è capitato di poter assistere a una scena che mi ha molto toccato. Una maestra del primo anno della primaria  (una volta si diceva prima elementare),  come lezione di religione, in occasione dell'approssimarsi della ricorrenza di tutti i Santi e della commemorazione dei defunti, ha portato i bambini in chiesa per spiegare cosa fosse il paradiso. 

I loro occhi rimbalzavano da un dettaglio all'altro con grande meraviglia. Per diversi era uno spazio sconosciuto. Non è più così scontato che a sei anni un ragazzino sia entrato in chiesa qualche volta dopo esservi stato portato per il battesimo appena nato. [...]

L'insegnante ha chiesto: «Chi sono i Santi?». Una bimba ha risposto: «Quelli che fanno passare la luce!». Definizione fantastica!

Il pensiero mi è rimasto nel cuore e guardando anche io con loro l'edificio sacro, ho riflettuto quanto sia vero che le persone sono proprio come le vetrate delle chiese: rivelano la loro bellezza quando intorno c'è l'oscurità, ma solo se hanno una luce all'interno.

(Il sesto, composto in collaborazione con un amico):




Tutti ci troviamo a lottare dentro il nero e con il nero dentro.

Siamo debilitati dal buio costituito da dolore, paura, angoscia, frustrazioni, ferite, fallimenti. Ancor più le tenebre della morte ci fanno sentire persi. Però è meglio accendere una luce ‒ anche se fioca o incerta ‒ che stare a maledire l'oscurità.

Abbiamo bisogno di riscoprire come ci si accende il cuore. Tutto deve essere acceso per procedere in avanti: si accende la luce, la macchina, la musica, la televisione, l'aspirapolvere, la sigaretta; si accende il caminetto, il fornello, il riscaldamento... e noi? Noi, quando ci accendiamo? Noi, come ci accendiamo? Ce lo suggeriscono i nostri cari defunti.

(Il settimo, di nuovo in collaborazione):




Mi immagino sulle loro labbra queste parole di Edmund Lee: «Circòndati di sognatori e realizzatori: di persone che credono e di persone che pensano; ma soprattutto attòrniati di coloro che vedono la tua grandezza anche quando tu stesso non riesci a vederla».

(Ed ecco l'ottavo):




Ripensiamo alle numerose persone che abbiamo incontrato come Luce sul nostro cammino, che sono state capaci di scorgere la nostra grandezza anche quando noi non la vedevamo.

I nostri cari scomparsi risplendono dentro di noi e ci illuminano. Proprio come delle vetrate colorate che rivelano l'intrinseca bellezza grazie alla luce che custodiscono all'interno, i nostri defunti ci dicono chiaramente:

‒ «Per avere di più di quello che hai, devi incrementare di più quello che sei. Se non cambi ciò che sei, se non accendi il tuo cuore, il tuo sguardo, i tuoi pensieri, starai sempre e solo a pensare a ciò che non hai, rimanendo a brontolare contro il buio e andando a sbattere qua e là.»

(Il nono e conclusivo video, posto da Emmanuele per il Risveglio interiore di molti. Lo presento qui in sua memoria):




Il mio vecchio parroco diceva che secondo lui in paradiso ci stupiremo di tre cose: di esserci noi, di incontrare chi non ci saremmo mai aspettati e di non vedervi chi eravamo sicuri di trovarci.

Vi troveremo coloro che hanno accolto la chiamata alla pienezza della vita, che hanno curato la loro Luce interiore: sognatori e realizzatori, persone che credono e persone che pensano; che proprio per questo vedono la tua grandezza anche quando tu stesso non riesci a vederla perché prigioniero di tante ombre.

La società si oscura senza padri (beato chi non ha regole), senza madri (beato chi si è fatto da solo), senza fratelli (beato chi non deve rendere conto a nessuno). Ma così, senza padri (valori), senza madri (amore e tenerezza), senza fratelli (condivisione) gli altri ci appaiono avversari e ci troviamo scuri in volto, tenebrosi, vedendo sempre tutto nero, tutto sporco, tutto cupo.

Guardare la preziosità della vita dei nostri cari passati «nell'aldilà» ci fa prendere sul serio la vita «nell'al di qua».

Ed è per questo che un famoso detto orientale dice: «Quando si nasce tu sei l'unico che piange mentre tutti intorno a te sorridono. Quando si muore, se hai vissuto pienamente la tua vita, tu sei l'unico che sorride mentre tutti intorno a te piangono».

E sorride solo chi ha imparato a far passare la Luce... »

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In tale contesto, e soprattutto per il presagio ricevuto, m'è giunto alla mente il noto film "Il gabbiano Jonathan Livingston", tratto dal best seller di Richard Bach, che consiglio di scaricare e leggere QUI, in pdf. Nel video viene presentata una sintesi originale perché sul web non si trova altro. È comparso sugli schermi del mondo intero proprio nell'anno in cui nacque Emmanuele, nel 1973.




Post scriptum

Aggiungo al link sopra esposto ‒ indicante il canale di mio figlio, non più aggiornato perché glielo hanno brutalmente hackerato anni fa ‒ quello recente di un'altra sua piattaforma personale QUI, dedicata alla creazione di una certa musica, secondo il suo sentire, dal momento che amava molto mixare avendo fatto saltuariamente anche il disc jockey e l'animatore turistico.

Concludo questo post, con un particolare pensiero e ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato alle esequie, anche da lontano, e condiviso con me il dolore della scomparsa improvvisa di quest'anima bella che l'Eterno Padre ha richiamato a Sé nello splendore dei Cieli.

Un nuovo anno si prepara a far capolino sul pianeta, purtroppo in compagnia di venti di guerra e nubi tempestose ma, come ci ha insegnato Emmanuele, cerchiamo di essere dei "guerrieri" ricolmi di Speranza, di Fede e di Amore, per uscire vittoriosi e specialmente "LIBERI" da qualsiasi invito ingannevole ci presenti questo mondo, ormai del tutto corrotto dal Maligno.

Un abbraccio sincero a tutti voi cari amici di "Manu", che in molti siete intervenuti per dargli l'ultimo saluto e di questo vi ringrazio. 

Pensatelo in un mondo di Luce e Amore, e non di rammarico per la sua scomparsa da questa pesante dimensione terrena. Solo così lo potrete aiutare nella rapida ascesa ai Piani Infiniti!

Relazione e cura di Sebirblu.blogspot.it

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