domenica 17 novembre 2024

Il Punto su due Appetiti primordiali: Cibo e Sesso


Pierre-Auguste Renoir (1841-1919)

I due appetiti primordiali

Dalla Guida Entelica (vedere post scriptum QUI)

«Io vi saluto.

Due elementi fondamentali seguono l'individuo umano durante la vita fisica, e sono il cibo e l'amore, inteso come sesso.

Entrambi lo affiancano continuamente, perché da una parte egli deve alimentare il suo organismo che ne ha l'assoluta necessità, e dall'altra viene spinto a soddisfare l'altrettanto forte stimolo dell'appetito sessuale.

Analizzando allora questi due casi molto più da vicino, noteremo che pure gli animali hanno tali esigenze imperiose e dunque l'Essere ragionante potrebbe comprendere la differenza sostanziale tra sé e la béstia ed usare questi due impulsi nel modo più appropriato, più pulito possibile.

Infatti, nessuno immetterebbe nel proprio corpo del cibo putrefatto, del materiale nauseabondo o della fanghiglia, ma gli animali lo fanno. Voi vedete che il suino si inzacchera nel fango, sta tra i miasmi più fetidi e riesce a vivere, a prolificare, ad ingrassare... ma l'uomo non è un maiale.

Un punto assai importante è quello di alimentarsi nella maniera più decente e decorosa, assumendo del nutrimento sano, non molto sofisticato, in modo che possa apportare quelle energie necessarie per poi sopravvivere.

Dico per sopravvivere, poiché il cibo è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il cibo. Necessita mangiare per vivere e non vivere per mangiare!

Educando quindi l'organismo con alimenti idonei, esso riceverà le energie vibratorie adatte affinché la parte spirituale possa emergere e dominare la materia.

Però gli usi e i costumi vi portano e vi inducono a nutrirvi spesso in modo errato e il corpo ne risente, riportando a volte, malattie, carenze vitaminiche o eccessi di calorie, di grassi.




La disciplina che ciascuno di voi può impartire al proprio veicolo fisico nella alimentazione è il primo passo per regolarizzare il secondo stimolo che vi sospinge alla materia e ai piaceri sessuali.

È necessario elevarsi, sollevarsi al di sopra delle béstie, poiché l'Umanità, essendo ancora immersa nell'energia tridimensionale, è simile agli animali.

Ma se il vostro Pensiero, la vostra Ragione e la vostra Coscienza (vedere QUI) illuminati dallo Spirito, saranno protesi verso un vivere superiore, guideranno il vostro cerebro nelle sue funzioni per avere il dominio sulla materia, in modo decisivo.

Mai, come in questa maniera, ho parlato del sesso e poche volte ne ho soltanto accennato poiché, essendo un argomento molto particolare e delicato, ho voluto che nel tempo ognuno prendesse consapevolezza da sé, senza nessun ammaestramento.

Tuttavia, siccome molti di voi non hanno ancora le idee chiare su questi fattori, questa sera ho preferito parlarvene.

Lo stimolo della carne è conseguente sia alla vibrazione fisica come a quella astrale e mentale ma il dominio della mente può superare certe forze che vanno oltre una certa linea armonica di cui il Cristo, con il Suo Esempio ha voluto darne prova.

Nei Comandamenti si parla di non commettere atti impuri e di non desiderare la donna d'altri. Sono due regole che si collegano poiché hanno molte analogie.

Chiariamo bene il sesto: "Non commettere atti impuri" che cosa significa? Voi sapete che il corpo è il Tempio dello Spirito, la Casa dove, se voi, se noi vogliamo, risiede il Padre. Dipende dall'uomo dare ospitalità, fare spazio a Dio in sé.


"Le Tentazioni di Sant'Antonio" di Domenico Morelli (1878) 

Quindi, se  il  "vestito" fisico  è  il  Tempio  dello  Spirito,  è necessario tenerlo pulito, puro,  sgombro da scorie e da desideri immondi.

La ragione principale del sesso vi dà la motivazione di unirvi con l'altro Essere-compagno per la procreazione. Ecco il solo scopo che il Divino Genitore, nella Sua Immensa Sapienza, ha voluto dare all'uomo. Gli ha donato pure la possibilità di deliziarsi durante l'atto, e questo è giusto.

E tutto ciò rientra nei termini di Legge. Ed è qui che l'Essere umano non ha ben compreso perché si turba, si scandalizza e non capisce.

Ogni cosa che l'Eterno, in natura, ha elargito all'Umanità, è nell'àmbito della Legge. Invece, tutto ciò che l'uomo arbitrariamente commette, va fuori da tale Legge Divina, va contro.

Quindi il sesso va utilizzato secondo i termini legislativi Superiori, secondo l'affinità di due Esseri che, prima di congiungersi in materia, siano uniti nello Spirito.

Vale a dire che il loro pensiero non deve essere quello del godimento materiale ma finalizzato alla grande missione di apportare sul pianeta Anime che sono in attesa del saliscendi reincarnativo. (Per approfondire questo tema importante ved. QUI, QUI, QUI e QUI; ndr).

Quando due individualità vibrano all'unisono con questi pensieri a livello superiore, allora anche l'amplesso, la fusione materiale si sublima, diventa un movimento di legge, come il piacere di assaporare un frutto può soddisfare un certo gusto.




Ecco il punto in cui l'uomo cade facilmente in errore. Quando lo stimolo della fame spinge l'uomo ad immettere nell'organismo sostanze e cibi nutrienti, egli dimentica questo principio naturale e pensa, prima di tutto, al piacere che può derivare dall'ingurgitare cibi gustosi e piacevoli al palato.

È questo lo sbaglio! Vedete di nutrirvi secondo natura, in base a quello che Dio vi dà; non cercate cibi sofisticati, manipolati, studiati per solleticare il vostro desiderio di gola.

Siate più parchi, più semplici ed il gusto che ne deriverà sarà mille volte superiore, perché inserito nella parte più sostanziale che è quella di alimentare il corpo fisico.

Così, per quanto riguarda il sesso, non cercate svaghi di pensiero, di parola e di azione, svaghi che portano fuori da una certa linea di Legge, ma fate in modo di restare nell'alveo giusto delle cose, ossequienti alle Leggi Divine e della natura e il soddisfacimento che ne seguirà sarà giustificato, direi santificato.

Per quanto riguarda l'altro Comandamento dove si parla di non desiderare la donna d'altri, questo è molto chiaro, poiché una coppia che segue una linea spirituale, secondo la Legge, non deve essere distolta da occhi, da tentazioni, da parole sommesse  poiché  questo  diventa  contro  la  Legge,  direi... diventa diabolico!

Però le scorie umane, capisco, possono spingervi a desideri insani, ma la vostra Ragione, la vostra Coscienza vi mettono subito in riga e vi dicono: "ALT, non andare oltre, perché oltre è il Male".

La Coscienza è la più grande consigliera, direi la migliore consigliera per l'Essere che vuole compiere la volontà del Padre, per colui che vuole seguire la Legge Divina.

Un altro elemento in comune tra il cibo e il sesso è che, nutrendosi smodatamente e senza freni, introducendo nell'organismo sostanze eccitanti, immettendo carni (in particolar modo rosse), alimenti piccanti ed assumendo alcolici e droghe, viene aumentato maggiormente lo stimolo per cedere all'altra brama che è l'eccesso e la deviazione di quanto non sia consentito dalla Legge riguardo ai rapporti sessuali.

Quando vi sentite spinti da bassi allettamenti, cercate di elevare il vostro pensiero a Dio dicendo: "Padre allontana da me queste tentazioni, poiché Tu sai che la mia natura animale potrebbe condurmi a sbagliare".


"Gesù nel deserto" di Simon Dewey

Se il vostro pensiero sarà unito a Dio nel momento in cui la carne richiama carne, allora sentirete dall'alto una pioggia, una sorta di lavacro che vi metterà nella condizione di resistere, di essere superiori, di dominare i vostri desideri insani.

Così, la Vittoria dello Spirito e la Sua Supremazia saranno decisive e voi uscirete a testa alta da questa lotta con la materia poiché lo Spirito, sappiate, se usato nei termini giusti, sconfigge la materia senza alcun dubbio.

Quindi un errore vale l'altro nei confronti dei due punti che questa sera ho cercato di chiarire.

La differenza è minima, di conseguenza siate parchi nell'alimentarvi, e benpensanti prima di aderire a certi stimoli che non portano nulla di buono, anzi lasciano l'amaro e questa è la vera Realtà che vi dà la chiarezza assoluta che quello che avete testè fatto non era conforme alla Legge del Padre.

Salve a voi.»

Sebirblu.blogspot.it

mercoledì 13 novembre 2024

Putin: 'Assetto Nuovo' nel 'Momento della Verità'



Donald Trump  (14 giugno 1946)

Sebirblu, 12 novembre 2024

A qualche giorno dalla clamorosa rivincita di Donald Trump a 47° Presidente degli Stati Uniti d'America e a dieci anni dal discorso di Vladimir Putin al Valdaj, ved. QUI, pubblico i commenti delle parole pronunciate dal Capo del Cremlino ad opera di due valenti uomini: Alexander Dugin, politologo, filosofo e scrittore russo e Pepe Escobar, analista e giornalista geopolitico brasiliano: 

Putin, creatore di un nuovo tipo di Universo.
(Poi diventato "Il discorso di Putin al Valdaj è una profezia")

Il discorso di Vladimir Putin al convegno del Valdaj Club (in data 7 novembre 2024) è già divenuto storico senza la minima esagerazione. A suo tempo, quello di Winston Churchill segnò l'inizio della Guerra Fredda, passando alla Storia come un episodio in cui il leader di uno Stato descrisse l'avvenire dell'umanità, ma era un panorama di conflitto, di feroce competizione e di scontro tra due campi ideologici.

Oggi, invece, il nostro Presidente ha descritto un futuro prossimo molto diverso. L'architettura di un inedito ordine mondiale, o come ha precisato lui stesso, un nuovo Universo che le popolazioni dovranno edificare, elencando i parametri principali di tale compagine.

In primo luogo, la giustizia, il rispetto per le culture di ogni nazione, la democrazia reale e non immaginaria, la quale è il potere della maggioranza, e non, come viene interpretata dai moderni globalisti e liberali, lo strumento delle minoranze.

La democrazia autentica è la possibilità dei popoli di scegliere il proprio cammino nella Storia e nessuno ha il diritto di togliere loro questo diritto sovrano. (Cfr. QUI).

In secondo luogo, i valori tradizionali sono alla base della nuova creazione del mondo. È impossibile costruirlo sui presupposti adottati dai leader statunitensi che, grazie a Dio, sono stati sconfitti nella corsa elettorale.

Essi hanno insistito fino all'ultimo per cancellare l'essere umano, per cancellarne il genere e la famiglia, per sostituire l'uomo col nuovo umanesimo.

Questa non è per nulla un'utopia, ma ciò verso cui le figure del moderno Occidente collettivo stavano conducendo l'intera umanità. È a quest'ordine mondiale unipolare, basato sull'egemonia liberista, che Putin, il Capo dello Stato russo, ha espresso un chiaro "No".

Qualche tempo fa, quando parlò di multipolarismo, parecchi hanno pensato che si trattasse di parole emesse solo per descrivere la ragione per cui la Russia si opponeva all'Occidente. In realtà, si trattava di molto di più.

È una strategia basata sui valori tradizionali e sul rispetto delle diversità di tutte le culture e razze. Non è un piano concettuale che si dichiara "progressista" e su questa base impone i suoi principi al mondo intero.

È stato un discorso storico quello del Leader, non soltanto della Russia ma di tutto il pianeta e dell'intero genere umano. È molto importante che Vladimir Putin abbia sottolineato quanto il neoliberismo occidentale sia degenerato in una ideologia totalitaria.

Nel medesimo tempo, il nostro Presidente ha evidenziato che l'Occidente non è affatto il nostro avversario. Il vero nemico è l'Élite globalista, fanatica, intollerante, che impone all'umanità regole del tutto impensabili.



Vladimir Vladimirovič Putin (7 ottobre 1952)

È inoltre essenziale dire che questa dissertazione, probabilmente non spontanea ma preparata da tempo, sia già stata confermata da azioni concrete: il trionfale vertice dei BRICS a Kazan e la vittoria di Trump alle elezioni presidenziali statunitensi.

La scelta è stata fatta a favore dei valori tradizionali e contro la dittatura woke. Gli americani stessi si sono espressi contro la cricca neoliberista, dicendo: "Fuori"!

In questo contesto, il nostro Presidente e il suo odierno discorso di Valdaj appaiono semplicemente profetici. In più, Vladimir Putin non sta solo parlando, sta anche agendo, e una gran parte significativa, la più considerevole del suo piano, è già stata realizzata e il resto lo sarà sicuramente in futuro.

Sempre nella sua esposizione, il Capo dello Stato russo ha sottolineato che i globalisti (unicamente loro e non tutto l'Occidente, poiché ora dobbiamo imparare a scindere questi concetti  in quanto l'America di Trump non è quella  dei Biden,  degli Obama, dei Bush, dei Clinton e dei Soros) volevano abbattere la Russia, spezzarla, ma hanno fallito. Il tentativo di infliggerle una sconfitta strategica non è andato a buon fine, e non vi riuscirà nessuno, mai.

Negli ultimi decenni abbiamo già mostrato al mondo la nostra capacità di difendere i nostri ideali, i valori, il nostro stile di vita classico e la nostra opposizione all'agenda impostaci dalle élite liberali e globaliste.

Ma nelle situazioni difficili degli anni precedenti, quando non avevamo ancora fatto un passo avanti e non potevamo dimostrare la nostra fermezza di resistere in modo così persistente ed efficace alle pressioni della NATO, dei regimi oligarchici e dei loro satrapi, questi stessi pensieri, che oggi Vladimir Putin ha espresso in modo diretto e chiaro, venivano pronunciati con intonazioni leggermente diverse...



Aleksandr Gel'evič Dugin (7 gennaio 1962)

Alekandr Dugin conclude dicendo che oggi però "la Russia è diventata molto più forte e risoluta" e "dopo aver superato prove incredibili", dimostrerà che "l'idea degli ortodossi, di tutte le religioni tradizionali e dei popoli indigeni del Paese", aveva una ragion d'essere "in ogni fase del suo percorso di rinascita".

Essa, che per loro resta "l'unica Madrepatria", avrà il prestigioso ruolo di indirizzare l'umanità "verso un mondo più giusto, umano, equo ed esistenzialmente adeguato".

                                                                                                                Aleksandr Dugin

(La traduzione del testo è di Lorenzo Maria Pacini)

Pubblico un video esplicativo di quanto sta accadendo ora, con le parole di Arnaldo Vitangeli, dal suo canale "Il Puzzle":




Ed ecco come Putin delinea il "Momento della Verità", per Pepe Escobar:

«La performance del Presidente Putin in sessione plenaria Q&A (discorso + domande e risposte) all'incontro annuale del Valdaj Club a Sochi è sembrata un treno ad alta velocità con il cruise control.

Totalmente freddo, calmo, a suo agio, in piena padronanza di un 'Himalaya' di fatti, nessun leader politico ‒ del recente passato e del presente ‒ si sarebbe mai avvicinato a fornire una simile ampia e dettagliata visione del mondo, profondamente maturata in un quarto di secolo al più alto livello geopolitico.

Putin ha iniziato il suo discorso facendo riferimento alla rivoluzione d'ottobre 1917, tracciando un parallelo diretto con i nostri tempi turbolenti: "Il momento della verità sta arrivando". In un chiaro omaggio a Gramsci, ha affermato come un "ordine mondiale completamente nuovo" si stia "formando sotto i nostri occhi".

Il sottile riferimento al recente vertice BRICS di Kazan non poteva sfuggire alle menti critiche della Maggioranza Globale. Kazan è stata una testimonianza viva e vegeta del fatto che "il vecchio ordine sta irrevocabilmente scomparendo, si potrebbe dire che è già scomparso, e si sta svolgendo una lotta seria e inconciliabile per la formazione di un nuovo ordine.

Inconciliabile, innanzitutto, perché non si tratta nemmeno di una lotta per il potere o per l'influenza geopolitica, ma di uno scontro sui principi stessi su cui si costruiranno le relazioni tra Paesi e popoli nella prossima fase storica".

Nel modo più conciso possibile, questo dovrebbe essere considerato l'attuale quadro generale: non siamo impantanati in un riduttivo scontro di civiltà o nella "fine della Storia", che Putin ha definito "miope", ma stiamo affrontando uno scontro sistemico di principi fondamentali.

Il risultato definirà questo secolo ‒ probabilmente il secolo dell'Eurasia ‒ poiché "la dialettica della Storia continua".

Lo stesso Putin ha detto che nel corso delle sue parole si sarebbe lasciato andare a "cenni filosofici". In realtà è andato ben oltre la semplice confutazione di fallacie concettuali unilaterali, come "le élite occidentali pensano che il loro monopolio sia l'ultima tappa per l'umanità" e "il neoliberismo moderno è degenerato in un'ideologia totalitaria".

Riferendosi all'intelligenza artificiale (IA), ha chiesto retoricamente: "L'uomo resterà umano?". Ha elogiato la costruzione di una nuova architettura globale, che si muove verso uno scenario "polifonico" e "policentrico", dove la "massima rappresentanza" è fondamentale e i BRICS stanno "elaborando un approccio coordinato" basato sulla "uguaglianza sovrana".



Summit dei BRICS 2024, a Kazan, nella Russia europea centrale.

Sei principi per lo sviluppo sostenibile globale

La sovranità doveva essere uno dei temi predominanti nel corso del Valdaj Q&A. Putin ha ribadito che la Russia deve "sviluppare una propria IA suprema". Poiché gli algoritmi sono parziali e danno un potere enorme a pochissime grandi aziende che controllano Internet, è imperativo che ci siano "algoritmi sovrani".

Rispondendo ad una domanda sulla sicurezza eurasiatica e sugli Stati Uniti come potenza marittima dominante rispetto ad un'Eurasia multipolare, ha sottolineato il "consenso e il desiderio in essa di un movimento anti-egemonico", e non di una 'aggregazione' costituita "come un blocco".

È questo il fascino della "politica estera multivettoriale" dell'Eurasia, che implica "maggiore indipendenza politica". Un esempio chiave di "armonizzazione degli interessi",  ha sottolineato Putin,  è il partenariato Russia-Cina, ed è anche questo che "ha portato al successo dei BRICS".

Confrontando "l'incapacità dell'Europa di stabilire un sistema di 'indivisibilità della sicurezza' e di 'superare la politica dei blocchi', la stessa ha invece optato per la vasta espansione della NATO".

"Dopo il termine della Guerra Fredda c'è stata l'opportunità di superare tale politica divisoria. Ma gli Stati Uniti avevano paura di perdere il territorio europeo. Così hanno installato quasi una dipendenza coloniale. Onestamente non me lo aspettavo".

Successivamente Putin ha introdotto un'affascinante esperienza personale riferendosi ad una conversazione ‒ in lingua tedesca ‒ con l'ex cancelliere Helmut Kohl nel 1993, quando questi disse apertamente che "il futuro dell'Europa" era legato alla Russia.

Ma tutto ciò ha finito per portare al "problema più importante del nostro continente eurasiatico, quello principale tra la Russia e i Paesi europei: la carenza di fiducia [...]

Quando ci dicono che «abbiamo firmato gli accordi di Minsk sull'Ucraina solo per dare ad essa l'opportunità di riarmarsi, e non avevamo intenzione di risolvere questo conflitto in modo pacifico», di che tipo di fiducia possiamo parlare? [...]

Avete dichiarato pubblicamente che ci avete ingannato! Ci avete mentito e ci avete imbrogliato! Che tipo di fiducia è questa? Dobbiamo tornare ad un'autentica fiducia reciproca".

Putin ha poi aggiunto che l'Europa dovrebbe prendere in considerazione l'idea di diventare  una  parte  integrante  del  concetto  cinese  che discende dalla sua filosofia per la quale essi "non cercano di dominare". Con brio, ha sottolineato che il progetto di commercio e connettività geoeconomico cinese dovrebbe essere interpretato come una cintura, una via comune.

E questo si estrapola dall'Asia centrale, con tutte quelle nazioni "molto giovani nella loro statualità" interessate ad uno "sviluppo stabile". Per la Russia e la Cina, non v'è "concorrenza" nell'Heartland (ved. QUI; ndr): "abbiamo solo cooperazione".




Il Leader russo ha nuovamente enumerato quelli che considera i 6 principi chiave per lo sviluppo sostenibile globale:

apertura dell'interazione (che implica l'assenza di "barriere artificiali"); diversità ("un modello di un Paese o di una parte relativamente piccola di esso non dovrebbe essere imposto come qualcosa di universale"); massima rappresentatività; sicurezza per tutti senza eccezioni; giustizia per tutti (cancellando "il divario tra il 'miliardo d'oro' e il resto dell'umanità); eguaglianza.

"Creiamo civiltà, non guerre"

Per quanto riguarda l'Ucraina, questa è stata la citazione più importante: "Se non c'è neutralità, allora è difficile immaginare qualsiasi tipo di relazioni di buon vicinato tra Russia e Ucraina".

In poche parole: Mosca è pronta a negoziare, ma sulla base dei fatti sul campo di battaglia e di quanto concordato ad Istanbul nell'aprile 2022.

Questo può essere interpretato come un messaggio diretto al Presidente Trump, al quale la porta è aperta: "La Russia non ha danneggiato le sue relazioni con gli Stati Uniti ed è pronta al loro ripristino, ma la palla è nel campo degli americani".

Putin sui presidenti americani (ne ha incontrati diversi) ha detto: "Sono tutte persone interessanti". Su Trump: "Il suo comportamento quando c'è stato un attentato alla sua vita mi ha colpito. È una persona coraggiosa. Si è comportato in modo valoroso". Sulla porta aperta: "Qualunque cosa faccia sta a lui decidere". Poi si è congratulato per la sua rielezione, in forma ufficiale.

Il dialogo potrebbe essere avviato: "Siamo disposti a parlare con Trump".

Il Capo del Cremlino ha inoltre esaltato le relazioni sino-russe, nell'ambito del loro partenariato strategico, come "al livello più alto della Storia moderna". Si è anche vantato del proprio rapporto personale con Xi Jinping. Questo ha spianato la strada alla vera catastrofe allorché si parla di Stati Uniti, Russia e Cina: "Se gli USA avessero scelto una cooperazione trilaterale invece di una doppia tensione, tutti avrebbero vinto".




Un'eccellente domanda dell'economista brasiliano Paulo Nogueira Batista Jr. ‒ ex vicepresidente della NDB, la banca dei BRICS ‒ ha portato Putin a chiarire la propria posizione sulla de-dollarizzazione. Egli ha dichiarato apertamente che "il mio ruolo è quello di veder nascere idee che poi proporremo ai nostri partner".

L'obiettivo principale è "proporre di creare una nuova piattaforma di investimento che utilizzi i pagamenti elettronici". Questo si rivolgerà ai "mercati più promettenti" del prossimo futuro ‒ Asia meridionale, Africa, parti dell'America Latina: "Avranno bisogno di investimenti, di tecnologie". E "strumenti indipendenti dall'inflazione", con una regolamentazione "attraverso le banche centrali e la NDB".

Abbiamo concordato di avere un gruppo di lavoro che si riunisca regolarmente a livello governativo. Non abbiamo fretta".

Ciò mette fine a qualsiasi illazione di un'immediata bomba finanziaria dei BRICS, anche se "i due terzi del nostro commercio sono effettuati in divise nazionali" e tra le Nazioni connesse le cifre sono ugualmente elevate.

Il ponte fra gli Stati-membri sarà presto testato. Quanto alla creazione di una moneta unica, essa è "prematura. Dobbiamo pervenire ad una più grande integrazione delle economie, aumentare la loro qualità ad un certo livello, compatibile".

Poi, il comunicato a sorpresa: "Noi non abbiamo mai voluto abbandonare il dollaro!". Questo spiega perfettamente bene la visuale di Putin sulla de-dollarizzazione: "stanno distruggendo con le loro proprie mani il potere della loro moneta".

Quanto sopra è solo un esempio dell'ampiezza e del respiro dei temi affrontati dal Presidente durante il Valdaj Q&A. Il Forum stesso ha offerto preziose pepite in tutto lo spettro.

Alcuni partecipanti hanno ravvisato ‒ a giusto titolo ‒ l'assenza della "maggioranza della maggioranza": i giovani e le donne. Gli africani sono rimasti impressionati dallo "spirito vivo della burocrazia russa".

Secondo una chiara visione della Cina: "i cinesi non nuotano controcorrente, ma attraversano il fiume e raggiungono l'altra sponda". C'è stato un consenso quasi unanime sul fatto che lo sviluppo dovrebbe essere "basato sui diversi valori culturali delle civiltà" che, invero, è il punto di vista dello stesso Putin. Imperativo è anche il "bisogno di autorità comune" tra i Paesi del Sud del mondo.

Un'intuizione greca è stata particolarmente forte quando si parla di approccio civico alla politica: "Le civiltà non si scontrano. Gli Stati sì". Da qui il nuovo ‒ ludico ‒ motto che potrebbe guidare non solo i BRICS ma l'intera maggioranza planetaria: "Creare delle civiltà, non le guerre".»

                                                                                                                            Pepe Escobar

Pubblicato su Sputnik International
Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini

Qui, l'intervento integrale del Presidente Putin al convegno del Valdaj con l'ottima traduzione, in contemporanea, di Mark Bernardini.




Chiosa di Sebirblu

Il tema di quest'anno per il simposio di Sotchi era: "L'ultima pace: su quali basi? Sicurezza generale e pari opportunità di sviluppo nel 21° secolo".

Spero proprio che questo titolo non abbia nulla a che vedere con la frase di San Paolo in 1Tessalonicesi 5, 3: ..."e quando diranno pace e sicurezza, all'improvviso una gran rovina verrà loro addosso, come le doglie ad una donna incinta, e non scamperanno affatto."

Relazione e cura di Sebirblu.blogspot.it

Fonti: QUI e QUI

sabato 9 novembre 2024

SOLO L'IGNORANZA SPAVENTOSA SCEGLIE L'EUTANASIA!


Tomasz Alen Kopera

Sebirblu, 9 novembre 2024

Caro Angelo,

ti scrivo dal momento che tutti noi siamo Angeli da tempi immemorabili. Da quando, cioè il Divino Genitore, l'Eterno, ha deciso di partorire miriadi e miriadi di Scintille aventi le Sue stesse prerogative: POTENZA, SAPIENZA, AMORE.

La gravissima dimenticanza di questo fatto straordinario, conseguenza della "Caduta" alla quale sono incorsi tutti gli Spiriti ribelli che hanno voluto trattenere per sé le energie che avrebbero dovuto emanare (cfr. QUI, QUI e QUI), ha condotto l'umanità sotto l'influsso maligno che sin dal principio ha capitanato la "rivolta".

L'oblio, sicuramente provvidenziale per non abbandonarsi alla disperazione del tragico atto compiuto (al quale se ne sono aggiunti innumerevoli altri), è dovuto all'adombramento della Luce di ogni singola Essenza che l'ha racchiusa in una sorta di bozzolo impenetrabile.

Non a caso parlo di bozzolo, in quanto ad evoluzione avvenuta, la larva che esso contiene si trasformerà in farfalla pronta a spiccare il volo.

Col passare del tempo e dei millenni, l'Oscurità si è talmente impadronita degli Esseri, facendoli schiavi dei sensi e delle chimere materiali, tanto da convincerli che dopo la morte vi sia soltanto il vuoto assoluto.

Ed è proprio questo il punto! Domina il pensiero, radicatosi come una metastasi che, nel caso la "qualità" della vita non risponda più ai canoni prescritti dal senso comune, il cui campo sia stato invaso dalla sofferenza, dalla malattia o dal disagio psichico, sia un bene rinunciarvi per non soffrire più.

Ma il dolore NON È MAI INUTILE, ed è sempre commisurato alla capacità singola di sopportazione, forgiando l'individuo nel suo cammino evolutivo che in esso subisce l'effetto di cause lontane.

È un pagamento di "debiti" pregressi, fatti in opposizione all'Ordine divino che, per Legge di Causa ed Effetto, ritornano su chi li ha contratti come un boomerang più o meno violento a seconda della spinta iniziale ricevuta.




E per chi dovesse obbiettare presentando come ingiusta la sofferenza dei bambini in quanto "innocenti", cosa a cui nemmeno Bergoglio sa dare risposta (ved. QUI), né tanto meno la Chiesa con la sua cieca insistenza di attribuire ai capostipiti – Adamo ed Eva – i triboli dell'intera umanità (ved. QUI), consiglio di leggere in questi post il vero motivo:


È veramente allarmante constatare quanto l'ignoranza, non supportata da una seria ricerca ed inasprita sempre più da angosce e patimenti, senza ricercarne mai la causa, possa abbattere tutte le barriere etiche che un'anima possiede!

Ma non si riconosce che tutto ciò è diabolico e che dietro il desiderio di "farla finita" agisce una forza subdola, devastante e distruttiva che non desiste mai, pur di maledire Colui che ha dato Origine a tutta la Creazione?

Sì, perché la vera minaccia nel raggirare gli uomini attirandoli crudelmente, e "sghignazzando" alle loro spalle per l'inganno riuscito, è solo quella di Lucifero e dei suoi accoliti che ora hanno invaso drammaticamente il mondo grazie all'indifferenza verso Dio e alla fede ridotta ad un lumicino insignificante.

L'Essere umano si è così tanto indebolito nello Spirito, che non ha più alimentato, preoccupandosi soltanto degli affari mondani, che i suoi "anticorpi" sostanziali non sono più in grado di difenderlo dagli attacchi diabolici in continuo aumento.

E in particolare, per quanto riguarda l'eutanasia o suicidio assistito, come rimarranno coloro che, cadendo nel tranello, si ritroveranno fuori dal corpo ormai esanime (senza anima, appunto) trovandosi più vivi che mai e destinati a sofferenze molto più pesanti ed atroci dalle quali volevano scappare?

Andranno direttamente nei piani abissali dove, come dice la Scrittura, saranno nel pianto e nello stridor di denti... (ved. QUI) finché non capiranno l'impossibilità di sfidare impunemente le Leggi di Dio.

Nel mondo subumano, il dolore è sconfitta senza pietà, l'essere soffre nella tenebra, pieno d'ira in uno stato di miseria assoluta, senza luminosità spirituali compensatrici. Tale è il dolore di chi è immoto nella dimensione o "biotesi" del "Letargo"... cieco, senza speranza alcuna.




E l'uomo, con la "dolce morte" come ipocritamente viene chiamata dalla stoltizia umana, è libero di procedere verso questo inferno se non vuole accettare la fatica del suo riscatto evolutivo attraverso il dolore che lui stesso ha richiamato.

Per avviarsi alla soluzione del problema è necessario il perfezionamento morale; è necessario salire con Cristo sulla croce e rifare sulle basi dell'amore il percorso individuale e collettivo; è necessario saper ritrovare nel dolore una forza amica di cui si comprendono cause e funzione e che si utilizza per ascendere a più alti livelli.

Ma la scienza, superbamente serva del maligno, continua ad agevolare gli uomini, freddamente, sulla possibilità immediata di un "sollievo" ultimo, muovendo guerra al dolore anche a costo di qualsiasi prostituzione morale.

La miope mentalità moderna si limita al gioco della pronta difesa dalla sofferenza, eliminandola  persino al prezzo di annientare la vita.  Povera scienza,  muta di fronte ai problemi sostanziali, ma colpevole di trascinare in un pozzo senza fondo gli inconsapevoli  che  in  essa  credono  e  si affidano!

E ognuno, in mezzo a tanto progresso, va nascondendo il fardello di pene segrete illudendosi di potersene liberare, magari imprecando per l'assenza di leggi pro-eutanasia, e indotto a pianificare un "bel viaggetto" oltre confine per porre fine al suo incubo.

È necessario, quindi, non concepire il dolore come un male dovuto al caso, ma come una forma di giustizia, una funzione equilibratrice che insegna all'uomo, pur rispettandone la libertà, le vere vie dell'esistenza e lo "costringe", facendolo ripiegare su sé stesso, a ricercare l'unico cammino possibile per la sua crescita interiore.

Ma non è così semplice... l'umanità d'oggi non ha ricevuto le basi, purtroppo, da coloro che erano preposti a dargliele: famiglia, stato e chiesa, perché anch'essi ottenebrati (e quest'ultima, ora più che mai) dal materialismo dirompente in cui impera ancora il "mors tua, vita mea".

Che fare allora? L'essere umano deve sapere che al suo interno possiede delle risorse formidabili perché di origine divina, dunque può, mettendo in espansione sé stesso e facendo leva proprio sul dolore, chiedere umilmente a Dio, non solo una maggiore forza di sopportazione, ma un profondo aiuto per comprenderne le cause remote esorcizzandolo e sublimandolo.




Si accorgerà allora di quanto la croce, se saputa portare, sia potente e definitiva per condurlo fuori dalla palude e scoprirà pure, sorprendentemente, di avere delle energie in sopravanzo da donare a chi sta peggio di lui.

Questa è la via da intraprendere! Questa è la via dei coraggiosi che non intendono porgere ascolto alle sirene ingannatrici che li accompagnano, "dolcemente però", all'annientamento spirituale.

Post Scriptum

Per saperne di più sull'Aldilà e sulla vita dello Spirito, QUI c'è un libro eccezionale quanto introvabile di Gino Trespioli, messo a disposizione dei lettori, che consiglio vivamente di leggere e consultare.

Per quanto riguarda invece questo articolo, ne è gradita un'ampia diffusione perché l'incremento delle richieste sul "suicidio assistitoè diventato davvero preoccupante (cfr. QUI). Grazie della collaborazione.


martedì 5 novembre 2024

Battiato: Cometa brillante nella Notte del Mondo!




Sebirblu, 3 novembre 2024

È terminato il giorno della commemorazione dei defunti e, volutamente, scrivo oggi perché considero la "morte" soltanto una liberazione da tutto ciò che è fardello, fatica e affanno.

Così come uno studente arrivato alla conclusione dei suoi studi teme il giorno degli esami desiderando che si chiuda al più presto a coronamento dell'impegno profuso durante gli anni, parimenti l'essere, risvegliatosi al senso della vita nel suo continuo sperimentare terreno, attende fiducioso l'esito della prova, confidando nell'Amore Infinito.

La sua Coscienza (Voce di Dio in noi) emetterà il giudizio finale, poiché ogni pensiero, parola o azione da lui compiuti emergeranno dalla memoria, nitidi, presentandosi come sequenza viva di immagini il cui protagonista principale è l'individuo stesso. È il "Nastro di Vita" che, ineluttabilmente, sancirà il grado evolutivo raggiunto.

Noi stessi valuteremo, all'istante, la promozione a "classi superiori" o la "riparazione" per le "materie" non apprese a sufficienza (il male fatto e le omissioni di soccorso), ripetendo l'anno scolastico, ossia l'esistenza, finché perdura la terza dimensione.




"Alla fine della nostra vita non conteranno le nostre prestazioni e le opere mondane compiute, non ci verrà chiesto se eravamo cattolici o protestanti o cos'altro, perché le testimonianze di esperienze di premorte ci dicono che prima di tutto, e soprattutto, dovremo chiederci quanto abbiamo amato.

Nulla è permanente, niente e duraturo, ma questo è proprio ciò che noi esseri umani non riusciamo ad accettare. Percorrendo un cammino esoterico, iniziamo d'un tratto a cogliere la fugacità e ci rendiamo fulmineamente conto di quanto ci aggrappiamo alle cose, inseguiamo idee, siamo tormentati da paure.

Ci accorgiamo dei paraocchi che indossiamo nella nostra vita. Ho la convinzione che noi umani ci evolveremo fino al punto di non temere più la morte; riconosceremo in essa la grande trasformatrice e le daremo il benvenuto.

Gli alberi fioriscono, le foglie cadono, le stagioni si ripetono. Dalle scorie rinasce la vita: senza la morte e la distruzione questa non ci potrebbe essere. Il vero miracolo dell'esistenza è la sua continua trasformazione. Nascere, vivere e morire costituiscono la sua perfezione.

La beatitudine non è una situazione statica che raggiungeremo chissà quando in un lontano futuro. È invece uno sperimentare ed accettare la giustezza di questa danza divina di nascite e morti, come si presenta nella vita stessa.

Il nostro ego si oppone, usando ogni trucco. Questo 'io', per quanto ridicolo a volte possa sembrare, vorrebbe vivere in eterno. Non ci si può aspettare che l'ego rinunci di buon grado alla propria egemonia.

Nella misura in cui muore il nostro piccolo 'io', questo aggregato di processi psichici pauroso, disperato, aggressivo, opportunistico, manipolante, e troppo di rado gioioso, si sviluppano di pari passo la fiducia, la vera gioia e una ferma speranza.

Ma evidentemente non ci interessano affatto l'evoluzione del Principio divino caduto (ved. QUI, QUI e QUI: ndr), lo sviluppo dell'Universo, la molteplicità dei frangenti. Ci interessano solo l'«io» e il «mio»." 

[Brano di Willigis Jäger, estratto dal film-documentario (e libro) «Attraversando il Bardo*. Sguardi sull'Aldilà» di Franco Battiato, esposto qui di seguito; ndr].




*[Il 'Bardo' è l'intervallo di tempo che, secondo la cultura buddista, sta fra la morte e la rinascita; ndr].

"Il passaggio dalla vita a quella che chiamiamo morte è l'argomento rimosso dei nostri tempi. Ma in realtà la morte non è fine. Non è inizio, ma passaggio". Così scriveva Franco Battiato ne «Lo Stadio Intermedio», libro del 2016."

Se c'è una persona che ha mostrato al mondo la determinazione, il trasporto per le cose superiori, l'anelito di salire sempre più abbracciando la Terra e i popoli che la abitano, questo è proprio lui.

Ha compreso che l'Oriente (e in modo particolare il Tibet), racchiude in sé dei valori spirituali preziosissimi, pur non avendo conosciuto il Cristo che, infatti, si manifestò nella sua congiunzione media con l'Occidente al buio, corrotto e pagano, portandovi la Luce, ved. QUI.

Ecco alcuni magnifici pensieri del prestigioso autore:




Di questo eclettico artista, riporto il commento di Michele Nigro. (QUIQUI e QUI, sito, recensione e profilo).

«Le parole di Franco Battiato continuano a risuonare, attraversando il tempo e lo spazio, come un'eco che non si spegne mai.

La sua musica, così intrisa di spiritualità e introspezione, ha lasciato una traccia profonda in chiunque l'abbia ascoltata. In ogni nota, in ogni verso c'è la presenza di un'anima che ha saputo indagare il senso profondo dell'esistenza, il mistero della vita e della morte, e la bellezza che si cela nell'invisibile dietro l'ombra della Luce.

Battiato è ovunque: è nel ricordo di chi lo ha amato, nelle canzoni che continuano a risuonare, in quel "seme" che ha piantato e che fiorisce ogni volta che qualcuno riscopre il suo messaggio. Non siamo mai nati, non siamo mai morti... l'essenza dell'essere, secondo la sua visione, è eterna, come la sua arte.»




Lo stesso Nigro aveva già attirato la mia attenzione per il suo interessante sito, e dal momento che anch'egli ha nominato e visto il cortometraggio di Battiato relativo al tema della morte, ne riporto alcune sue considerazioni:

«[...] ho voluto rivedere il filmato "Attraversando il Bardo. Sguardi sull'Aldilà" del cantautore siciliano e in questo caso anche regista, nel quale viene descritto da diversi punti di vista il fenomeno della morte che un certo materialismo edonistico, di stampo prevalentemente occidentale, ci ha insegnato a temere e a cancellare dalla nostra vita in quanto argomento scomodo, intristente, malaugurante. Un tema da evitare anziché accogliere, abbracciare, fare proprio.

Dove va a finire, o meglio, in cosa si trasforma dopo la morte quell'essenza della nostra persona che per praticità acquisita da tradizione secolare abbiamo chiamato anima? Nel suo documentario Battiato non intervista solo monaci buddisti ma anche scienziati, psichiatri, teologi, filosofi: tutti convergono verso un unico punto riguardante l'immortalità della nostra essenza. (Cfr. anche QUI; ndr).

La morte dovrebbe essere vista come un'opportunità per conoscere una nuova vita oltre questo corpo limitato, e non come la fine di tutto; un'occasione estrema che richiede serena preparazione e non gesti apotropaici, per realizzare l'unica, vera conoscenza a cui siamo destinati.

Arrivare a questa certezza non per cieca fede dogmatica ma attraverso un aperto confronto esperienziale grazie al quale un fisico che si occupa di meccanica quantistica giunge, anche se descritte con linguaggi diametralmente opposti, alle medesime conclusioni di un monaco tibetano che non ha mai messo piede in un laboratorio di fisica. Spiritualità e scienza non sono state mai così vicine. [...]

L'ego, che ha vissuto un'intera vita attaccato ai sensi, agli istinti di sopravvivenza e ad altri espedienti limitanti, è preoccupato per quello che sarà costretto a lasciare su questa Terra; corpo, beni materiali, affetti, passioni, esperienze appaganti, illusioni esaltanti e altre "piccole gioie quotidiane": ci penserà "una torma di vermi" a ridurre tutto all'osso, ovvero a ripristinare una condizione zero da cui ripartire.

Emanciparsi "dal gravame della carne": la morte come liberazione dal sé stesso fallimentare, limitato, assediato dall'Io che tutto accentra e imprigiona.» [...]



E ancora:

«... la consapevolezza di possedere una mente che "non ha inizio" (e che quindi non ha un termine), che siamo in interazione col Tutto, che la morte non è la fine ma un'opportunità straordinaria di conoscenza ed è una festa per l'anima, sono verità che la nostra cultura materialistica da sempre mantiene a una certa distanza, e che al contrario potrebbero donarci già in vita un'autentica pace interiore.»

Qui di seguito un video, assolutamente da vedere, dell'antropologo e amico fraterno di Battiato, prof. Martino Nicoletti, che espone in modo magistrale il contenuto esoterico delle sue canzoni.




Il cantautore, a tre anni e mezzo dal suo trapasso avvenuto il 18 maggio 2021, rimane l'emblema ideale del ricercatore di sé stesso, che ha percorso instancabile tutte le strade offertegli dalla vita, per darle un senso, e scoprire che nemmeno la "morte" può bloccare chi riesce ad elevarsi verso il cielo e diventarne parte integrante.

Ed ecco un'ottima intervista, mandata in onda dalla TV svizzera che evidenzia, oltre all'eleganza del bravo conduttore, la grande signorilità e l'ampia cultura di un uomo che, al pari di una brillantissima cometa, solca gli spazi celesti facendosi notare ed ammirare preferibilmente da coloro che volentieri, e di buon grado, distolgono lo sguardo dalla Terra.




Relazione e cura di Sebirblu.blogspot.it