venerdì 4 aprile 2025

Thomas Merton presenta "La Saggezza del Deserto"

"San Bruno pregante nel Deserto" di Jean Bernard Restout (1763)
 

Sebirblu, 3 aprile 2025

Thomas Merton nacque a Prades, nei Pirenei francesi, nel 1915. Figlio di un pittore neozelandese e di una quacchera americana, studiò in Francia, in Inghilterra e negli Stati Uniti, dove si laureò in lettere alla Columbia University.

Da un entusiasmo giovanile per le idee comuniste, nel 1938 passò alla religione cattolica. Durante il periodo della conversione, e sotto l'influenza della poesia di T.S. Eliot e della filosofia di J. Maritain, iniziò a scrivere versi, pubblicando nel 1944 la prima (Thirty Poems) di una decina di raccolte che continuò periodicamente a pubblicare per tutto l'arco della sua vita.

Nel 1941 entrò nel monastero trappista di Gethsemani, nel Kentucky, assumendo il nome di Father Maria Louis. Le esperienze che lo condussero a questo passo sono narrate ne La montagna dalle sette balze, che, edito nel 1948, ebbe immediatamente un grande successo. Morì all'improvviso nel corso di un incontro tra monaci cristiani e orientali a Bangkok, nel 1968.

Tra le altre sue opere, dedicate prevalentemente alla revisione in chiave moderna dei grandi temi della tradizione monastica medievale, si ricordano: Le acque di Siloe (1949), Semi di contemplazione (1949), Il segno di Giona (1952), Nessun uomo è un'isola (1953), Mistici e maestri Zen (1967).


Thomas Merton e il Dalai Lama

Qui, in sintesi, ecco alcuni brani scelti dall'introduzione del suo libro: 

"La Saggezza del deserto".

«Nel quarto secolo dopo Cristo i deserti dell'Egitto, della Palestina, dell'Arabia e della Persia erano popolati da un genere di uomini che si lasciavano alle spalle una strana reputazione. Erano i primi eremiti cristiani, che abbandonavano le città pagane per vivere in solitudine.

Quella società, chiusa dentro gli orizzonti e le prospettive della vita mondana, era considerata da loro come un naufragio da cui ogni individuo doveva cercare scampo per sopravvivere. Erano convinti che lasciarsi andare alla deriva, accettandone passivamente i dogmi e i valori ad essi noti, fosse un vero e proprio disastro.

Ciò che a tutt'oggi può sembrarci curioso è che questa paradossale fuga dal mondo raggiunse le sue massime dimensioni (direi quasi il parossismo) quando il "mondo" divenne ufficialmente cristiano.

Ovviamente riconoscevano l'autorità benevola dei loro vescovi, ispirata a principi gerarchici: ma quelli erano molto lontani e parlavano poco di ciò che accadeva nel deserto fino al grande conflitto suscitato dal pensiero di Origène alla fine del quarto secolo.

Ciò che i Padri ricercavano, più di ogni altra cosa, era l'assimilazione a Cristo. Per ottenerla dovevano rifiutare completamente quella falsa e formale delle convenzioni di allora.

La loro evasione verso gli aridi orizzonti del deserto significava anche il rifiuto di accontentarsi di argomentazioni, concetti e verbosità tecniche. Stiamo parlando esclusivamente di eremiti. Questi erano più liberi da ogni punto di vista. Non c'era alcunché a cui dovessero "conformarsi", tranne la segreta, nascosta, imperscrutabile volontà di Dio, che poteva essere notevolmente diversa da una cella all'altra.

L'eremita doveva essere un uomo maturo nella fede, umile e distaccato da sé ad un livello addirittura terribile. Un Padre del deserto non poteva permettersi di essere illuminista, non poteva rischiare di attaccarsi al proprio "io" o di provare la pericolosa estasi della volontà personale; né mantenere la benché minima identificazione con il proprio sé umano, transitorio, auto-costruito.


Immagine tratta dalla copertina de "La Saggezza del Deserto"

Doveva morire ai valori dell'esistenza transitoria come Cristo era morto ad essi sulla Croce e Risorto dai morti alla Luce di una saggezza completamente nuova: una vita di solitudine e fatica, di povertà e digiuno, di carità e preghiera, che metteva il vecchio "io"  superficiale  nella  condizione  di purificarsi  e consentiva  la  graduale  comparsa del VERO "IO" segreto, in cui il credente e Cristo erano "un solo Spirito". (Cfr. QUI, QUI, QUI, QUI e QUI; ndr).

Alla fine, il risultato immediato di tutti questi sforzi era la "purezza di cuore" una chiarissima e libera visione del reale stato delle cose, la comprensione istintiva che la propria realtà interna era ancorata a Dio, o piuttosto perduta in Lui tramite la Figura del Cristo.

Da numerosi punti di vista, i Padri del deserto hanno molto in comune con i seguaci dello Yoga in India o con i monaci del Buddismo Zen della Cina e del Giappone. In loro si trovano tutte le caratteristiche di una netta rottura con un contesto sociale stereotipato per cercare scampo in un "vuoto" apparentemente irrazionale.

Essi furono pionieri, senza altri esempi da seguire che quello di alcuni profeti, come san Giovanni Battista, Elia, Eliseo, e gli Apostoli, che pure servirono loro da modelli. Per il resto, scelsero la vita degli angeli e i sentieri che percorsero furono quelli difficili degli spiriti invisibili.

Tali Padri distillavano per se stessi una saggezza decisamente pratica e senza pretese, al tempo stesso primitiva e senza età. L'epoca nostra ha un disperato bisogno di questo tipo di semplicità, ha bisogno di recuperare un po' dell'esperienza riflessa in queste righe: la parola da mettere in rilievo è «esperienza».

Da quando san Benedetto da Norcia nella sua Regola prescrisse che le "parole dei Padri" fossero lette ad alta voce prima della Compieta, esse furono patrimonio della tradizione monastica.

Chi andava nel deserto alla ricerca della "salvezza" chiedeva agli anziani una "parola" che lo potesse aiutare un verbum salutis, una "parola di salvezza". Le risposte non intendevano essere ricette generali, universali; piuttosto erano in origine chiavi concrete e precise per certe porte, attraverso le quali dovevano passare, in un dato tempo, determinati individui.

I Padri erano umili e silenziosi, e non avevano molto da dire; rispondevano alle domande in pochissime  parole, in modo puntuale. Piuttosto che fornire un principio astratto, preferivano raccontare una storiella pratica.

Le realtà fondamentali della vita interiore sono: fede, umiltà, carità, mansuetudine, prudenza, negazione di sé. Ma la qualità più rilevante delle "parole di salvezza" è il loro senso comune.

Erano individui semplici, tranquilli, sensibili, che avevano raggiunto una profonda conoscenza della natura umana e una tale comprensione delle cose divine da rendersi conto che riguardo a Dio sapevano ben poco.


"San Girolamo nel Deserto", di Giovanni Bellini

Per questo non erano molto disposti a fare lunghi discorsi sull'Essenza Divina o a dissertare sul significato mistico delle Scritture. Se parlavano e parlano poco di Dio è perché sanno che, quando si è stati vicinissimi alla Sua dimora, il silenzio vale più di molte parole.

Il fatto  che  l'Egitto  in  quel  tempo  fosse in subbuglio  per  le  controversie  religiose e intellettuali era la ragione migliore per tenere la bocca chiusa. Era l'epoca dei Neoplatonici, degli Gnostici, degli Stoici e dei Pitagorici.

Era l'epoca dei vari gruppi di Cristiani ortodossi ed eretici. Quella degli Ariani, a cui i monaci del deserto resistevano con veemenza ed era il tempo dei discepoli di Origène (di cui alcuni monaci erano fedeli seguaci).

In tutto questo frastuono, il deserto non aveva altro da offrire che un silenzio discreto e distaccato. I grandi centri monastici del quarto secolo si trovavano in Egitto, Arabia e Palestina. Molte delle storie che riporto (scrive sempre l'Autore; ndr) riguardano eremiti di Nitria e Sceta, nell'Egitto settentrionale presso le coste del Mediterraneo e ad ovest del Nilo.

La Palestina aveva anticamente attratto monaci da tutte le parti del mondo cristiano: il più famoso di loro fu san Gerolamo, che visse e tradusse le Scritture in una spelonca a Betlemme. C'era anche un'importante colonia di monaci nei pressi del Monte Sinai in Egitto, ossia i fondatori del "Monastero di Santa Caterina" venuto recentemente alla ribalta per la "scoperta" delle opere d'arte bizantine che vi sono conservate.

I Padri del deserto, ispirati da Clemente, da Origène e dalla tradizione neo-platonica, talvolta erano sicuri di potersi ergere al di sopra di tutte le passioni e di diventare inaccessibili alla collera, alla lussuria, all'orgoglio e a tutto il resto.

L'elogio ai monaci, come esseri "al di sopra di tutte le passioni", in verità sembra provenire da viaggiatori di passaggio nel deserto che in seguito ne scrivevano libri, piuttosto che da coloro che vi avevano trascorso l'intera vita.

Carità e ospitalità erano di primaria importanza e avevano la precedenza sul digiuno e le singole pratiche ascetiche. I numerosissimi racconti che testimoniano questa accoglienza calorosa sarebbero sufficienti a far giustizia delle accuse mosse a questi uomini di odiare la loro specie. Anzi, c'era più amore vero, comprensione e cordialità nel deserto che nelle città, dove, allora come adesso, ogni uomo pensava a sé.

Questo è molto rilevante, perché la vera essenza del messaggio cristiano è la carità, l'unità in Cristo. L'Amore rappresenta di fatto la vita spirituale, e senza di esso tutti gli altri esercizi dello spirito, per quanto elevati, risultano interamente privi di contenuto, diventando pure illusioni.

"Amare" significa identificazione profonda con un fratello, in modo che questi non venga visto come "qualcuno" a cui si "fa del bene".

La carità dei Padri non si presenta a noi in forma di effusioni poco persuasive. L'Amore richiede un completo mutamento interiore, perché senza di questo non è possibile arrivare ad immedesimarci nei nostri simili. E ciò comporta una specie di morte a noi stessi, del nostro "io" tanto amato.

Per quanto ci sforziamo, opponiamo resistenza a tale morte: reagiamo con rabbia, con recriminazioni, pretese ed ultimatum; cerchiamo qualsiasi pretesto adatto a litigare e ad abbandonare questo compito difficile.

La preghiera è il vero cuore della vita nel deserto e consiste nella salmodia (preghiera memorizzata e cantata nella recitazione dei Salmi e di altre parti delle Scritture) e nella contemplazione.


Andrey Shishkin

Il monaco doveva rimanere tranquillo il più possibile in un solo luogo. Alcuni Padri disapprovavano persino coloro che cercavano lavoro al di fuori delle loro celle e che lavoravano per gli agricoltori della valle del Nilo durante la stagione estiva.

In conclusione, in queste pagine incontriamo parecchie personalità note e sobrie, come l'Abate Antonio che è proprio il grande sant'Antonio (patrono degli animali; ndr), Padre di tutti gli eremiti. Esiste una sua biografia, opera di sant'Atanasio, che fece ardere di vocazioni monastiche la civiltà romana di quel tempo.

Tali monaci insistevano nel rimanere "umani" e "normali". Questo può apparire paradossale, ma è molto importante. Se riflettiamo un poco, ci accorgeremo che fuggire nel deserto per porsi al di fuori della norma significa unicamente portarsi il mondo dentro come implicito modello di riferimento.

Gli uomini semplici che vissero la loro esistenza fino ad una bella età, tra rocce e sabbie, lo fecero solo perché erano venuti nel deserto per essere sé stessi com'erano normalmente, e per dimenticare una compagine che li allontanava dal loro sentire.

Non ci può essere nessun'altra ragione valida per ricercare la solitudine e per lasciare l'ambiente in cui si è nati. Così, lasciandolo, vuol dire di fatto aiutarlo a "salvarsi", emendando sé stessi. Questo è il punto d'arrivo, ed è fondamentale.

Gli eremiti copti che abbandonavano i loro luoghi natii come per salvarsi da un "naufragio" non intendevano semplicemente conquistare il Paradiso. Sapevano di essere nell'impossibilità di fare del Bene ad altri finché si aggiravano fra i "relitti". Ma una volta che avevano messo piede sulla "terraferma", le cose cambiavano. Allora non avevano solo il potere ma anche l'obbligo di trarre in salvo l'umanità intera dietro di loro.

Questa è la sconcertante lezione da trarre per il nostro tempo. Sarebbe forse troppo dire che la Terra ha bisogno di un altro movimento come quello che portò questi uomini nei deserti dell'Egitto e della Palestina. La nostra è certamente un'epoca di solitari e di eremiti. Ma accontentarsi di imitare la semplicità, l'austerità e la preghiera di queste anime belle non è una risposta completa e adeguata.

Noi dobbiamo liberarci, a modo nostro, dai lacci di un contesto che sta naufragando. Ma al contrario dei loro, i vincoli nostri sono più stretti. Il rischio che corriamo è molto più preoccupante. Il tempo che abbiamo a disposizione, forse, è assai più breve di quanto pensiamo.

Non possiamo compiere esattamente ciò che fecero loro. Ma dobbiamo essere decisi ed ostinati nella nostra determinazione a spezzare tutte le catene e a respingere il predominio delle imposizioni esterne, al fine di trovare il nostro VERO IO, per scoprire e far crescere la nostra inalienabile libertà spirituale ed usarla per costruire, sulla Terra, il Regno dell'Eterno Padre.

In poche parole, abbiamo bisogno di apprendere da questi uomini del quarto secolo come ignorare il pregiudizio, sfidare le costrizioni esterne, e lanciarci senza paura nell'ignoto.»


Sant'Antonio Abate esorcizza i demoni nel deserto

Ecco alcuni esempi finali, tratti dal piccolo libro di questo grande uomo:

«L'Abate Anastasio aveva un libro scritto su pergamena finissima, che valeva diciotto soldi, e in esso aveva sia il Vecchio che il Nuovo Testamento in versione integrale. Una volta, un fratello venne a trovarlo e vedendo il libro se ne andò con esso.

Così il giorno in cui l'Abate Anastasio andò per leggerlo, trovò che non c'era più... capì che il fratello l'aveva preso. Ma non gli mandò dietro nessuno, per chiederne notizia, per timore che quello potesse aggiungere una bugia al furto.

Poi il fratello scese nella città più vicina per vendere il libro. E il prezzo che chiese fu di sedici soldi. Il compratore disse: "Dammi il libro, affinché possa scoprire se vale tanto". Con ciò, egli portò il testo da valutare a sant'Anastasio dicendogli: "Padre, dà un'occhiata a questo libro, per favore, e dimmi se pensi che dovrei comprarlo per sedici soldi. Vale dunque così tanto?"

L'Abate Anastasio rispose: "Si, è un bel libro, vale interamente quel prezzo". Così il compratore ritornò dal fratello svelandogli: "Ecco il tuo denaro... Ho mostrato il libro all'Abate Anastasio, il quale ha sostenuto che è bello e che vale almeno sedici soldi".

E il fratello chiese: tutto ciò che ha detto? Ha fatto altre osservazioni?" "No", rispose il compratore, "non ha aggiunto altro". "Beh!" replicò il fratello "ho cambiato idea, e dopo tutto non voglio vendere questo libro".

Allora andò di corsa dall'Abate Anastasio e lo supplicò in lacrime di riprendersi il libro. Ma il sant'uomo non volle accettarlo, dicendo: "Va' in pace, fratello, te ne faccio dono". Ma quegli riprese: "Se non lo riprenderai, non avrò mai più pace".


E dopo quell'episodio il fratello abitò con l'Abate Anastasio per il resto della sua vita.»

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«L'Abate Antonio impartiva all'Abate Ammone questo insegnamento: "Devi fare sempre più progressi nel timore di Dio". E portandolo fuori dalla cella gli mostrò un sasso dicendo: "Va' ad insultare quel sasso e battilo senza sosta". Quando l'Abate Ammone ebbe fatto ciò che gli era stato comandato, sant'Antonio gli chiese se il sasso avesse risposto. Ammone rispose di no. Allora l'Abate Antonio disse: "Anche tu devi arrivare a non offenderti più di niente".»

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Un filosofo chiese a Sant'Antonio: "Padre, come puoi essere così felice quando sei privato della consolazione dei libri?" Antonio rispose: "Il mio libro, o filosofo, è la natura, e ogni volta che voglio leggere le parole di Dio, il libro è davanti a me".»

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«Raccontavano di un vecchio che moriva a Sceta: i confratelli circondarono il suo letto, lo vestirono e iniziarono a piangere; ma quello aprì gli occhi e si mise a ridere, e rise ancora una seconda volta e poi una terza.

I fratelli vedendolo gli chiesero: "Dicci, o Padre, perché mentre noi piangiamo tu ridi?" Ed egli rispose loro: "La prima volta ho riso perché voi temete la morte, la seconda perché non siete pronti a morire; la terza perché dalla fatica approdo al riposo, e voi piangete". Dopo aver detto questo, immediatamente chiuse gli occhi e trapassò.»

Thomas Merton - ritratto di anonimo.

«Un fratello forestiero andò dall'Abate Silvano, sul monte Sinai, e vedendo che i confratelli lavoravano, disse loro: "Perché vi occupate di un cibo che perisce? Maria infatti ha scelto la parte migliore." (Lc 10, 38-42). Allora il vecchio disse al suo discepolo Zaccaria: "Dagli un libro da leggere e prima di tutto mettilo in una piccola cella".

Ma all'ora nona (le tre pomeridiane; ndr) quel fratello guardava nella strada nel caso il vegliardo lo mandasse a chiamare per mangiare. E dopo che fu trascorsa quell'ora nona andò da lui dicendogli: "Forse oggi i confratelli non hanno pranzato, Padre?" Quando questi rispose di sì l'altro disse: "Perché non mi hai fatto chiamare?"

Allora l'Abate Silvano gli rispose: "Tu sei un uomo spirituale e non hai bisogno di questo cibo; noi invece, in quanto fatti di carne ed ossa, abbiamo bisogno di mangiare e perciò lavoriamo, mentre tu hai scelto la parte migliore. Infatti tu leggi tutto il giorno e non vuoi ricevere il cibo materiale".

Dopo aver udito queste parole, quello iniziò a pentirsi e a dire: "Perdonami, Padre"  allora Silvano gli precisò: "Dunque Marta è necessaria a Maria, infatti grazie a Marta anche Maria viene lodata".»


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Relazione e cura di Sebirblu.blogspot.it

Fonte QUI, ma documentarsi anche QUI.



domenica 30 marzo 2025

Fulton Sheen: "Ci sarà una Chiesa contraffatta"...

 


Sebirblu, 29 marzo 2025

L'ultima volta ho dedicato il mio articolo al "disfacimento degradante" della Chiesa Cattolica, messo a segno e tra poco ultimato, passo dopo passo, in questi dodici anni dall'«Usurpatore argentino», appena uscito dall'ospedale dopo una lunga degenza di quasi 40 giorni. (Cfr. QUIQUI, QUI e QUI, il valore del numero 40 nella Sacra Scrittura).

Molti, vista l'assenza pressoché totale di notizie, l'avevano considerato "morto". Per tacitare queste voci, alcuni organi vaticani si erano affrettati ad esporre un'immagine ed un brevissimo intervento vocale di Bergoglio, sperando di farla franca, ma questi escamotage azzardati e molto ingenui sono stati smentiti platealmente dal dr. Andrea Cionci (ved. QUI) noto ormai a tutti per il suo "Codice Ratzinger".

Tuttavia, non c'è da meravigliarsi se lo pseudo-papa è ritornato in Vaticano, sebbene in una lunga convalescenza perché, come spesso ho spiegato nei miei articoli, si tratta del Falso Profeta dell'Apocalisse dove, al cap. 13 si parla delle due "bestie": una che "sale dal mare"‒ l'anti-Cristo, e l'altra che "sale dalla terra", il falso profeta ‒ entrambi al servizio del dragone infernale, Lucifero, che li domina.

Questa sorta di trinità malefica è assimilabile alla Trinità Sacrosanta nella Quale Dio-Padre viene scimmiottato dal sempre invidioso Serpente, il cui Figlio, Gesù Cristo, viene imitato dall'«anti-Cristo» e lo Spirito Santo, agente in Giovanni Battista come precursore del Messia, viene parodiato da Satana che ispira il «falso profeta» a "preparare (NON) le vie del Signore", ma del falso messia.

Proprio per questo, Bergoglio ancora "non può morire", perché deve terminare il suo "compito" nel presentare al mondo l'anti-Cristo, che a quanto pare vi si trova già, come riporta la veggente Luz de Maria (ved. QUI), nella sintesi del 4° «segreto» del 18 marzo 2025:

"L'«anti-Cristo» ha già assunto il comando dell'Élite mondiale, lo sta attuando nell'ombra, perché l'umanità non se ne accorga.

Egli dominerà tutti i governi e coloro che si opporranno verranno eliminati come capi dei loro paesi.

In seguito, con l'appoggio dell'Élite e di tutti i governanti, l'anti-Cristo si farà conoscere pubblicamente e mentirà per perseguitare e per impossessarsi della maggioranza del genere umano."




Cinque anni fa Marco Tosatti, nel suo blog QUI, riportava alcune parole profetiche passate ormai alla storia...

Ci sarà una Chiesa contraffatta.

«... La Chiesa di Cristo è una, ma il falso profeta ne creerà un'altra. Questa falsa chiesa sarà mondana, ecumenica e globale: una federazione di culti. Le religioni formeranno un certo tipo di associazione planetaria. Un parlamento mondiale di tutte le confessioni, che verrà privato di qualsiasi legalità, diventando l'emblema del corpo mistico dell'anti-Cristo. La Chiesa sulla Terra avrà il suo Giuda Iscariota e sarà appunto il falso profeta. Satana lo recluterà tra i nostri vescovi!»

Sicuramente queste parole suonano incredibili... in special modo se si pensa che a pronunciarle è stato il vescovo americano mons. Fulton Sheen, probabilmente il più celebre predicatore, radiofonico prima e televisivo poi, dei tempi moderni.

Una personalità pacata e razionale, ma così fervente nella testimonianza di fede da trascinare al Bene moltissimi fedeli, specialmente nella sua nazione, tanto che Benedetto XVI, nel giugno 2012, ne propose l'esempio di vita, sottoponendolo alla Congregazione delle Cause dei Santi.

Il decreto che ne uscì diceva:  "Monsignor Sheen visse una vita di virtù eroiche":  un primo importante passo, quindi, verso la beatificazione per ottenere così il titolo di Venerabile.

Tuttavia tale beatificazione,  che avrebbe dovuto  ufficialmente  essere proclamata il 21 dicembre scorso  (cioè nel 2019, cfr. QUI; ndr),  è stata "bloccata" dal Vaticano! Per mezzo di un conciso comunicato, infatti, il vescovo della Diocesi di Peoria, nello stato dell'Illinois, veniva informato dalla Santa Sede che "la beatificazione di mons. Fulton Sheen sarebbe stata rinviata a data da stabilirsi".

E con «i tempi che corrono» oggi, non ci vuole molto a capire quali siano i "veri" motivi di un simile annullamento. [...]

«Le religioni formeranno un certo tipo di associazione planetaria…»  Beh,  di  certo a chi ha un minimo di dimestichezza con la geopolitica, e "mastica" pure un po' di teologia nella storia, non può che far venire in mente i propositi auspicati dalla Massoneria e dalle varie Logge internazionali. [...]

Ottimamente ha fatto quindi mons. Carlo Maria Viganò a proporre nei giorni scorsi la preghiera corale dell'esorcismo di Leone XIII, poiché lui sa molto bene che: 

‒ «...la Chiesa, Sposa dell'Agnello Immacolato, è stata riempita di amarezza e abbeverata di fiele da nemici molto astuti; essi hanno messo le loro empie mani su tutto ciò che v'è di più sacro; e lì, dove fu istituita la Sede del beatissimo Pietro e la Cattedra della Verità, hanno posto il trono della loro abominazione ed empietà, così che colpito il pastore, il gregge potesse essere disperso».

Le parole di Fulton Sheen si inseriscono perfettamente nel contesto della crisi attuale:

‒ «Satana creerà una contro-chiesa, che sarà la scimmia della Chiesa, perché lui, il diavolo, è la scimmia di Dio. Avrà tutte le note e le caratteristiche della Chiesa stessa, ma in senso inverso e svuotata del suo contenuto divino... Sarà una specie di "corpo mistico" dell'Anticristo, purtroppo simile al vero Corpo mistico, ingannando molti!»




Proseguo questo mio post, aggiungendo altre riflessioni di questo Pastore eccezionale sul tema che sto trattando. Prima però vorrei invitare chi mi legge a chiedersi da dove proviene tutto questo Male che ha inondato la Terra, perché le risposte ci sono, basta cercarle... come ho fatto io tanti anni fa. 
        
Dio risponde sempre ad ogni anelito sincero di conoscenza sorretto dalla fede e dalla certezza che nessun padre darà mai una pietra al figlio che gli chiede umilmente del pane. Pertanto, ecco i link chiarificatori: QUIQUIQUIQUIQUI, QUIQUI. 

Continua l'Arcivescovo Sheen in un suo intervento del 1941:

«C'è qualcosa di marcio nel mondo; e quel marcio è così radicale e universale che non si spiega con le cose, ma con un quid impalpabile: lo spirito del Male. È la nostra cecità a non vedere che esso esiste, perché ne abbiamo negato l'esistenza. Un uomo senza occhi può credere che la notte sia giorno e il giorno la notte.

Così anche il mondo moderno, che ha perso sia gli occhi della fede che quelli della ragione, può essere indotto a credere che lo spirito dell'anti-Cristo non sia qui. Dal momento che ha dimenticato il Cristo, chi lo convincerà che esiste un anti-Cristo? (...)

Gli uomini pensano che il Male possa arrivare sotto le sembianze di un germe, di una bomba, di un incidente, di un'esplosione, di un disastro ferroviario o di un fallimento bancario, dimenticando che il più grande male può venire all'uomo in seguito ai pensieri e alle idee di altri umani.

Ed è sotto la maschera e il travestimento di un progresso che, negando il peccato e la colpa, l'anti-Cristo sfila oggi nel mondo, siede nelle nostre aule, scrive sulle nostre riviste, si vanta sui nostri palcoscenici, promettendo di redimere l'uomo quando avrà abbandonato la Croce e la penitenza.

Satana non avrebbe alcuna attrattiva se non si vestisse da angelo di luce; l'Inferno non avrebbe nessuno che bussa alle sue porte se non fossero indorate con l'oro del Paradiso. Cristo viene agli uomini con la Sua Croce: ecco perché ha così pochi seguaci. Satana viene senza croce, e solo quando le vittime sono sue capiscono che la più grande croce della vita è di non averla. (...)

L'uomo d'oggi ha paura dei suoi stessi simili. Il capitalista teme l'operaio, l'operaio il capitalista, il povero teme il ricco, e questi il povero – ma nessuno teme Dio. Non ci sarà mai Pace in questo mondo finché l'uomo paventa gli altri uomini piuttosto che Dio. (E quando scoprirà Dio, amerà il suo prossimo; ndr).

Ci sono molte ragioni per cui sappiamo che il Male imperversa nel mondo... e per il quale pensiamo che esista lo spirito dell'anti-Cristo.

I nostri educatori moderni e la nostra stampa, ignorando la colpa, il peccato, il male, la penitenza, il sacrificio e la riparazione, non ci hanno convinto dell'inesistenza di Dio, dell'inutilità della Croce, dell'assenza del Male... ma ci hanno persuaso che esiste un principio malefico, perché Satana non è mai così trionfante come quando fa dire a chi lo segue che non esiste!» (Fulton J. Sheen, da "For God and Country" ‒ 1941).



E ancora questo lungimirante predicatore annunciava:

"L'Anticristo immagina il nuovo Stato socialista nel quale egli e tutti i suoi seguaci organizzeranno ogni cosa".

Oggi le anime si vendono per quel pane che chiamano "Sicurezza", per quel potere che si chiama "Scienza e Progresso", mentre altri, in più di un quinto della superficie mondiale, hanno barattato la loro libertà con dittatori e tiranni.

Aveva ragione Dostoevskij,  quell'insigne scrittore russo del secolo scorso,  quando  in un grandissimo lampo di genio avvertì che la negazione del peccato e dell'Inferno nell'educazione e nella religione sarebbe finita in un socialismo mondiale dove gli uomini avrebbero rinunciato alla libertà per una "falsa sicurezza".

Egli immaginò l'anti-Cristo che, arrivando nel mondo, parlasse così a Cristo: "Tu sai che le epoche passeranno, e l'umanità proclamerà dalle labbra dei suoi "saggi" (cfr. QUI; ndr) che non c'è crimine, e quindi nessun peccato, c'è solo la fame. E gli uomini verranno strisciando ai piedi, dicendo: ‒ Dateci il pane! Prendetevi la nostra libertà."

Mi chiedo se quei giorni non siano già arrivati; al posto degli uomini liberi, l'anti-Cristo progetta il nuovo Stato socialista in cui lui e i suoi seguaci possano organizzare ogni cosa dopo aver convinto la gente che non v'è peccato – c'è solo la fame.

Negando la responsabilità a Dio, gli uomini hanno ceduto la loro libertà a Satana.» (Fulton J. Sheen, da "Freedom In Danger" ‒ 1943).



Chiosa di Sebirblu

Ho iniziato questo scritto parlando di Bergoglio e del Male che si è impossessato della Chiesa, cedendo poi la parola ad un grande Pastore di anime come fu l'Arcivescovo statunitense Fulton Sheen, ed ora concludo con una parte dell'importante messaggio dal Cielo ricevuto anni addietro dalla veggente JNSR (Io Non Sono Nulla) della quale spesso ho trasmesso i comunicati.

Maria:

[...] ‒ «O Miei piccoli Figli del dolore!  La vostra Mamma è con voi e vi benedice per accettare di seguire il Suo Divin Figlio. Il mondo ha bisogno di molte Anime offerte a Dio, soprattutto in questi giorni di grandi ambasce, in cui Gesù soffre ancora la Sua Passione per voi e con tutti voi.

Il Mio Gesù è vilipeso da tutti i Suoi nemici. Essi hanno scelto ancora di tradirLo e combattono coloro che hanno il Mio diletto Figlio nel proprio cuore. La Sua Passione voi la vivete con Lui e con Me, Sua Madre. Quelli che sputano sul Suo adorabile Volto, sul Suo Santo Viso, sono principalmente quelli che abitano nella Chiesa.

Costoro non La rappresentano davvero; si sono circondati di muri altissimi al fine di tutelarsi. Sono loro le pietre fredde di questa barriera che li separa dalla Verità. In seno alla vera Chiesa di Dio essi hanno eretto la loro fortezza, e il vero perno di questo edificio è l'orgoglio insensato che lotta contro l'Altissimo.

Figlia Mia, la Sofferenza del tuo Dio d'Amore è oggi così forte come quando, sfigurato, portava in sé il rifiuto del Mondo con tutti i suoi peccati, appeso alla Sua Santa Croce.

Voi vivete il Tempo in cui l'Eterno diceva: "Quando vedrete accadere tutto ciò, alzate il capo e gioite, poiché la vostra liberazione è vicina". (Cfr. QUI; ndr).

Si, Figlia Mia, la Terra è ancora sotto il dominio del Male; e coloro che si dicono Fratelli di Mio Figlio sono divisi. 

I veri Fratelli sono Luci e sono i Sacerdoti Santi.
Accesi come candelabri d'oro essi illuminano da soli il Mondo, 
poiché il Padre benedice e moltiplica la loro Luce. 

La loro limpidezza d'animo è pari ad una sorgente che scaturisce da una profondità in cui tutto è purificato. Essi si sono appena uniti alla Fonte stessa della Grazia Divina; Gesù li ha formati.

Per quanto riguarda gli altri, o Figlia diletta, Mi fanno male; guardandoli, Io vedo lo sguardo avido di colui che consegnò il Mio adorato Figlio per trenta denari. Essi sono i Giuda del vostro Tempo e andranno fino in fondo: 

 condanneranno i veri adoratori del Dio Vivente, dopo averli denunciati in modo falso e accusati ingiustamente. (Cfr. QUI, QUI, QUI, QUI e QUI; ndr).



"I magnifici sei" coraggiosi e ardenti sacerdoti del Sodalizio Sacerdotale Mariano.

Voi soffrirete come Gesù a causa di tutti questi profanatori della vera dottrina del Cristo. Il Male ha iniziato la sua istruzione demoniaca, scegliendo innanzi tutto "la testa". 

L'ha scelta nel mezzo di questa fortezza malvagia che, come una piovra assassina, distende i suoi tentacoli. Essa ha contaminato tutta una parte della gerarchia, fino ad infiltrarsi in seguito presso i piccoli. 

Ed i più piccoli, coloro che attendevano il Cibo proveniente dall'Alto e che hanno ricevuto al suo posto il veleno della Bestia, se ne sono nutriti fino ad ingozzarsi e a vomitare la loro eccedenza sui Miei piccolissimi, i Miei poveri Figli della Terra, i più deboli; e questi sono numerosi. Sì, tutta la Terra ha ricevuto il veleno, diventando Sodoma e Gomorra.

Tutti coloro che hanno respinto questo veleno dall'inizio, sì, tutti quelli che l'hanno rifiutato, sono diventati questo piccolo numero scelto (il "Piccolo Resto"; ndr), che si unirà ai Miei Angeli e a tutti i Santi per purificare le Anime con la Parola venuta dal Cielo.

Miei piccoli Figli, voi ricevete nei cuori la Santa Grazia, una delle ultime benedizioni per il vostro tempo; un insegnamento che scenderà nei vostri cuori. Le poche Parole sante che Dio donerà a voi nel cuore saranno perle di un valore inestimabile. 

Ciascuno di voi avrà, come un involucro, un piccolo sacco ben chiuso, contenente queste Parole di Dio, quelle che verranno affidate specialmente a voi. Per ciascuno saranno diverse, poiché voi sarete in contatto con coloro che il Signore vi sceglie e che voi dovrete istruire".



Gesù:

«Ogni volta che questo piccolo sacco si aprirà lasciando passare le Mie Parole, nel momento in cui vi troverete davanti ad un "Mio agnello" o ad una "Mia pecorella", smarriti, essi ritroveranno il Cammino ed Io aprirò loro la Porta del Mio Ovile.

Questa grande Grazia della Evangelizzazione purificatrice vi sarà data presto.

Se il Maligno ha contaminato i Miei Figli cominciando dal "vertice", la Mia Santa Madre darà a tutti voi, Miei piccolissimi della Mia Santa Croce, il compito di iniziare questa grande purificazione da quelli che, nella loro innocenza, sono state le prime vittime: essi hanno ingoiato tutto, poiché hanno creduto in coloro che li nutrivano. Mai un Figlio può credere che suo padre possa mentirgli e che sua madre voglia fargli del male!

Hanno creduto in coloro che hanno deformato la Parola di Dio! Hanno creduto nella loro Madre, la Santa Chiesa che, per "un Tempo", è stata sostituita!

Ma ecco che essa viene, questa Chiesa tutta pura, perfetta e senza rughe, tutta abitata dallo Spirito Santo. La Madre viene donando al Mondo il Suo santo Cibo, portando in sé la moltitudine dei Figli di Dio. 

Eccoli i Miei veri Figli, quelli che si sono voluti "nascosti", ma il Fuoco vivo non può restare celato, la Luce non può restare sotto il moggio.

Il Mio Fuoco deve illuminare tutto, ravvivare tutto, cominciando con il distruggere il Male. Tutto il Male verrà bruciato dal Fuoco che purifica. Diventate le Mie piccole Fiamme. Io accenderò dei focolai d'Amore con la Santa Fiamma del Mio Sacro Cuore.




E il Mondo sarà interamente purificato.

Esso  stesso  getterà via  il suo  abito di vergogna,  per ornarsi  del  suo  abito di Luce. In Verità, il Re dei re arriva, e la Terra intera sarà nella Gioia. E si dimenticherà l'abominio che, per "un Tempo", aveva ricoperto la Terra, adornandola con il suo diadema d'orrore.

Ed ecco che Dio stende la Sua mano. Il Cielo e la Terra si riempiono per sempre della Sua Grazia.

Gesù Misericordioso e la Sua Santissima Madre. 
Amen.»


Relazione e cura di Sebirblu.blogspot.it

Fonte degli scritti di Fulton Sheen, QUI e QUI.

Fonte del messaggio di JNSR – vol. II de "I Testimoni della croce" – Ed. Segno.


martedì 25 marzo 2025

"Conclave": da film a realtà? Un «intersex»* Papa?


Ben Goossens


Sebirblu, 23 marzo 2025

Esattamente un mese fa, il 23 febbraio (ved. QUI), Aldo Maria Valli annunciava:

«Il blog argentino 'Caminante Wanderer', amico di 'Duc in altum', è stato segnalato e bloccato. Nelle nostre democrazie succede a chi fa informazione libera, non asservita a potentati. E succede, ahinoi, anche nel campo dell'informazione che riguarda la Chiesa cattolica.

Il provvedimento contro Caminante Wanderer è arrivato dopo che il sito si è occupato del vescovo Domínguez, alla guida della diocesi di San Rafael da soli due anni.

In un commento, che Duc in altum ha salvato prima che il sito argentino venisse chiuso, Caminante Wanderer scriveva:

"Stiamo trascinando questa situazione da decenni, e sta diventando una questione sempre più urgente. Com'è possibile che nella Chiesa siamo arrivati al livello in cui siamo? Come è possibile che scandali che coinvolgono sacerdoti e vescovi, nella stragrande maggioranza dei casi in vicende riguardanti rapporti tra persone dello stesso sesso, vengano scoperti quasi settimanalmente? Sebbene si tratti di un argomento che abbiamo già trattato più volte sul blog, è necessario ritornarci sopra e discutere alcuni punti".

Ma tornarci sopra per Caminante Wanderer non è stato possibile, perché il sito è stato bloccato, come si può vedere qui: https://caminante-wanderer.blogspot.com/ (che solo tre giorni fa è stato ripristinato; ndr).

Il nostro amico argentino però non si arrende, ed ecco dove possiamo trovarlo ora: https://elwanderer.com/

Al nuovo indirizzo sono disponibili anche gli articoli più recenti di Caminante Wanderer. La battaglia continua.»

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* (Nota di Sebirblu: sul significato di "intersex" si legga QUI e QUI).

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Siccome l'argomento riguarda ciò che sto per pubblicare, ho seguito l'indicazione suggerita e ho trovato l'articolo citato che conferma, tra le altre cose interessanti, le riflessioni di Cesare Sacchetti sugli annunci poco chiari provenienti dal Gemelli e dei quali si è occupato anche Andrea Cionci in un paio di video.

Pertanto proseguo, esponendo anche sul mio blog una gran parte del contenuto di quanto scritto dal giornalista Sacchetti per una maggiore conoscenza di tutti coloro che, ancora, sono fortemente ottenebrati sulla facoltà di scorgere cosa sta realmente accadendo alla Chiesa Cattolica in questi tempi bui della sua storia bimillenaria.




Le riunioni dei cardinali sono iniziate: il piano della massoneria ecclesiastica
annunciato nel film "Conclave".

[...] «Considerando il conclave e i cardinali elettori, verrebbe da pensare che di storia non dovrebbe essercene molta per quello che riguarda l'elezione del futuro pontefice, in quanto Bergoglio negli ultimi anni si è dato non poco da fare per invocare concistori cardinalizi, e riempire il futuro conclave a suon di infornate per far sì che il suo successore sia fatto a sua immagine e somiglianza.

Eppure gli equilibri appaiono tutt'altro che scontati perché molti cardinali non si conoscono nemmeno tra di loro e i fronti sono persino più sfumati di un tempo con diversi principi della Chiesa che non possono nemmeno essere collocati con certezza né in un campo né in un altro, anche se tale stessa divisione è sintomo del male che affligge la Chiesa.

Un tempo infatti non esistevano i cosiddetti progressisti dato che tutta la Chiesa era autenticamente cattolica e i modernisti quando venivano individuati erano rimossi dalle loro cariche e allontanati dai seminari come avveniva ai tempi del compianto San Pio X.

Il Concilio ha finito col segnare il trionfo, seppur temporaneo, di quei riformatori come, ad esempio, Angelo Roncalli e Giovanni Montini (Giovanni XXIII e Paolo VI; ndr), entrambi affiliati alla massoneria, e adoperatisi per trasformare la Chiesa Cattolica  in  una istituzione  di carattere liberale e illuminista,  pronta ad accogliere gli errori e le eresie delle altre fedi in nome della marcia verso la religione teosofica globale.

La Chiesa si trova in tale pietoso stato per questo lungo processo di apostasia, ma oggi più che mai è difficile decifrare con certezza il futuro che attende questa bi-millenaria istituzione.

Non sono in pochi a pensare che il corso "pastorale" di Francesco si interromperà e che la Chiesa virerà verso una via differente, se non proprio quella della tradizione pre-conciliare, la più auspicabile, certamente una più vicina ad essa.

Il mistero sulle condizioni di Bergoglio: Santa Marta prende tempo?

Sono ore di fermento in Vaticano. I vari cardinali si stanno dando appuntamento in queste riunioni riservate per provare a costruire dei fronti contrapposti e spingere i rispettivi candidati per aggiudicarsi la contesa che deciderà chi siederà sul soglio di Pietro. Il tempo di Francesco è giudicato comunque ormai al termine. [...]

Il Concilio Vaticano II ha di fatto massonizzato la Chiesa Cattolica e i pontefici che un tempo emettevano scomuniche contro i massoni e scrivevano encicliche contro la libera muratoria, oggi sono sostituiti da Francesco che nella sua enciclica "Fratelli Tutti" esalta gli ideali di fratellanza universale dei liberi muratori e si guadagna così l'elogio del Grande Oriente d'Italia.

Egli è il papa perfetto per il Nuovo Ordine Mondiale e la sua perdita non sarebbe di poco conto per coloro che hanno preparato il suo pontificato almeno 25 anni prima della sua elezione. (Cfr. QUI; ndr).

Bergoglio è stato studiato con molta cura dalla massoneria ecclesiastica che non solo si è premurata di assegnargli l'arcidiocesi di Buenos Aires, in cui proteggeva preti pedofili e omosessuali, ma gli ha anche aperto la strada del pontificato nonostante già negli anni '90 i suoi superiori gesuiti riferissero che non era proprio tagliato per la vita religiosa. (Cfr. QUI; ndr). [...]

Adesso non sono in pochi a chiedersi cosa hanno in mente i vari apostati che hanno infettato la Chiesa per tentare di proseguire il percorso di scioglimento di questa organizzazione.




Conclave: il film che rivela il piano di Francesco e dei modernisti?

Se si guarda il film "Conclave", uscito nei mesi scorsi, se ne può avere probabilmente un'idea.

I lettori che non l'hanno visto e che vorrebbero vederlo potrebbero interrompere qui la lettura di questo articolo, mentre coloro che non sono interessati a vederlo possono proseguire, se vogliono.

Il film ha ricevuto molta pubblicità sul finire dell'anno passato ed è tratto da un libro di Robert Harris, "Conclave" uscito nel 2016, ma la pellicola "casualmente" è stata realizzata soltanto nel 2024 e distribuita verso la fine dello scorso anno proprio quando le condizioni di salute di Bergoglio si facevano sempre più precarie.

La storia è ambientata ovviamente a Roma, all'indomani della morte del pontefice regnante, un progressista che sembra essere chiaramente ispirato a papa Francesco.

Il papa muore e i cardinali giungono a Roma per eleggere il suo successore. Ci sono una serie di intrighi, trame di cardinali senza scrupoli pronti a tutto pur di diventare pontefici, anche a macchiarsi del grave peccato di simonia. 

Il conclave sembra spaccato tra il capofila della corrente tradizionalista, il cardinal Tedesco, raffigurato da Sergio Castellitto come una specie di "fanatico" per voler tornare alla Chiesa di sempre con la Messa antica, e quello del corso progressista, cardinal Bellini, interpretato da Stanley Tucci, presentato come il portavoce di quella chiesa "modernista", "accogliente" ed "inclusiva" che non ha difficoltà ad ammettere tra le sue fila degli omosessuali.

A vincere però la contesa è un cosiddetto outsider, il cardinal Benitez, che verso il termine del film fa un discorso che smuove gli animi degli altri porporati e gli vale l'elezione pontificia, fino a quando non arriva lo choc finale.

Il cardinal Benitez non è chi dice di essere. Non è un vero uomo, ma un "intersex" (o ermafrodita; ndr) dotato dell'apparato riproduttivo femminile e creato cardinale dal precedente pontefice che sapeva perfettamente di questa sua "condizione".


L'arch. messicano Carlos Diehz (classe 1971) nella parte del card. Benitez, eletto papa nel film "Conclave".

Si potrebbe pensare che il film sia soltanto una provocazione di carattere massonico e femminista che trasmette sugli schermi il tipo di falsa chiesa blasfema che vorrebbero questi ambienti, evidentemente non ancora soddisfatti dei risultati della presente apostasia.

Non risulta, purtroppo, essere così. Gli autori del film dovevano avere informazioni molto precise sia sulle precarie condizioni di salute del papa, come sul fatto che Francesco ha davvero nominato un cardinale "trans".

A rivelare questo scenario choc sono state fonti vaticane molto ben informate che hanno raggiunto questo blog per informarlo che il papa "venuto dalla fine del mondo" è arrivato a compiere forse l'atto più oltraggioso di sempre contro la Chiesa, persino peggiore delle adorazioni della divinità pagana della Pachamama e delle protezioni ai pedofili. (Ved. QUI, QUIQUI, QUI, QUI e QUI; ndr).

Stavolta si è andati oltre. Si sarebbe messa una donna travestita tra i principi della Chiesa che già purtroppo non brillano certo per moralità e difesa della fede cattolica, considerata la loro piena accettazione del Concilio Vaticano II e della religione ecumenica globale promossa dalla libera muratoria.

Il porporato in questione non è europeo, viene dall'America Latina, è uno dei protetti di Bergoglio e, ovviamente, è un entusiasta della cosiddetta "teologia queer" che la lobby gay ha portato nei seminari dopo il Concilio.

A settembre dell'anno scorso, Francesco aveva già dato dei segnali di una clamorosa apertura non soltanto verso il mondo LGBT ma soprattutto nei confronti dell'ambito transessuale, quando aveva fatto venire a San Pietro una comitiva di trans, ricevuti con tutti gli onori.


Bergoglio con la trans Christine Zuma

Quella era stata solo la seconda parte, a quanto pare, della benedizione del papa ai trans. A novembre del 2023, Bergoglio aveva già invitato a pranzo in Vaticano un altro gruppo di transessuali. Ecco il video del pullman da loro utilizzato.




Il sito Gay.it scrive che il pontefice li avrebbe presi sotto la "propria ala protettrice", e sul significato di tale espressione è meglio che siano i lettori a giudicare. 

Sta di fatto che Bergoglio aveva spalancato le porte del Vaticano alla comunità trans poco prima che nelle sale uscisse quel film, "Conclave", nel quale a sedere sul soglio pontificio è proprio uno di loro. (A dir la verità non proprio, visto che si tratta di un ermafrodita; ndr). Francesco voleva forse far capire con tali mosse qual è il futuro della Chiesa da lui desiderata? È certo tuttavia che egli non condanna per nulla il peccato omosessuale. 

Lo abbraccia, ci scherza, ci ride e poi in perfetta coerenza con la sua doppiezza (cfr. QUI; ndr) ha anche il coraggio di parlare di "frociaggine", termine che starebbe bene su qualche bocca malfamata e non di certo su quella del pontefice, dopo aver messo in ogni dove sacerdoti e cardinali apertamente a favore dello stile di vita gay, quale ad esempio il cardinal Semeraro (ved. QUI; ndr), che ha trasformato la sua diocesi di Albano nella capitale degli omosessuali cattolici, una sorta di ossimoro, o come monsignor Wilton Gregory, già arcivescovo di Washington, anche lui fermamente schierato con omosessuali e trans (ved. QUI; ndr).

Senza contare poi il predicatore della Casa Pontificia scelto da Francesco, padre Roberto Pasolini, che addirittura cita dei brani evangelici con "interpretazioni" personalissime e blasfeme nelle quali si parla di possibili relazioni omosessuali tra Cristo e i suoi discepoli, e tra i discepoli stessi.

Ecco un commento molto esplicativo sul tema e in particolare sul frate cappuccino che ha preso il posto di padre Raniero Cantalamessa, fatto cardinale da Bergoglio per il quale "stravede". (Cfr. breve video subito dopo questo).






Francesco, come detto, ha portato l'apostasia alla sua manifestazione più oscena e ha seminato questo seme malato tra i porporati attraverso la nomina di un impostore per poter completare la sua opera di dissacrazione della Chiesa Cattolica.

Questa blasfemia non è, come detto, stata concepita in un giorno ma è il risultato di una lunga e meticolosa opera di infiltrazione che ora è arrivata alle sue conseguenze più estreme.

Hollywood ha fatto uscire questa pellicola proprio verso la fine del pontificato di Francesco perché è chiaramente già molto informata di questo ultimo estremo tentativo di dissacrazione verso la Chiesa e vuole mostrarlo al pubblico nel solito esercizio di "programmazione predittiva" attraverso il quale il film serve a preparare la popolazione ad un determinato scenario futuro.

Lo si è visto, ad esempio, con il film "Contagion" nel quale il mondo andava incontro ad una cosiddetta "pandemia" oppure ai film della fine degli anni '90 che mettevano riferimenti con i numeri 9 e 11, il mese e il giorno dell'attentato alle Torri Gemelle.

Sarà quindi questa la sorte alla quale andrà incontro la Chiesa di Cristo? Dovrà subire un'umiliazione ancora più oltraggiosa di quelle che purtroppo ha già subito in 60 anni di Concilio?

A leggere quanto detto da Maria a Conchita, la bambina di Garabandal alla quale padre Pio mandò le sue reliquie, sembra proprio di no, ma appare indiscutibile un fatto. Questa è la battaglia finale che deciderà le sorti della Chiesa Cattolica.

Il Nuovo Ordine Mondiale ha già perduto la sua battaglia politica e assiste alla sua sconfitta inesorabile con lo smantellamento della governance planetaria attuato da Trump e Putin che stanno mettendo fine ad 80 anni di impero Euro-Atlantico e inaugurando l'era del ritorno degli Stati nazionali. 

Adesso per completare l'opera manca il lato più importante. Manca quello spirituale. La liberazione della Chiesa Cattolica segnerà la definitiva sconfitta della massoneria e di tutto il Nuovo Ordine Mondiale. La battaglia finale si combatte a Roma.»

Per concludere, sono più valide le parole di Mons. Carlo Maria Viganò, ex Nunzio Apostolico della Santa Sede negli Stati Uniti d'America, piuttosto che le mie.




Relazione e cura di Sebirblu.blogspot.it

Fonte del brano di Cesare Sacchetti QUI.