lunedì 21 febbraio 2022

Cos'è il PENSIERO? Da dove giunge? Ecco la RISPOSTA!



Sebirblu, 20 febbraio 2022

Già altre volte ho parlato dell'importanza assoluta dell'Ultrafanìa (ved. QUI, QUI e QUI). Perché assoluta? Perché, contrariamente allo "spiritismo", che trova la sua massima espressione nelle entità "anontiche", ved. QUI, essa provvidenzialmente giunge  dai  piani superiori  dove vibrano gli Enteli e le  Intelligenze purissime.

Ma  anche  del Pensiero  avevo  già  parlato  QUI  e  QUI,  tuttavia,  quello  che  più conta da tenere a mente è la possibilità umana di poter vagliare bene le proprie scelte in rapporto alla Legge divina, per non incorrere poi in spiacevoli se non drammatiche conseguenze.

QUI, infatti, ho esposto la triade ‒ Pensiero, Ragione e Coscienza di cui Dio ha dotato l'umanità in conseguenza della sua tragica Caduta (ved. QUI, QUI e QUI), al fine di agevolarne la risalita dopo il sublime Sacrificio di Riscatto operato dal Cristo, che ha riaperto le porte dei Cieli rimaste chiuse per i reprobi.

L'ammaestramento che segue, per sua natura accessibile solo a chi sente in cuor suo l'impellente necessità di "mettersi in regola" con il volere del Padre e con la propria coscienza, è di una linearità e potenza incontestabili, atte a preparare l'anima ad una maggiore Conoscenza sostanziale elargita dalla Bontà suprema.

Beati coloro che sanno prestare orecchio, senza pregiudizio alcuno, alle sante parole che l'Altissimo, nella Sua infinita Misericordia, permette che arrivino agli uomini di Buona Volontà.



Il Pensiero

Anzitutto, che cos'è il Pensiero? L'estrinsecazione di una volontà. Non la volontà nasce dal pensiero, la volontà è e viene estrinsecata e tradotta, plasmata dal pensiero.

Nel finito (cioè nel tempo, in tutto quello che ha impronta di materia; ndr) per raggiungere definitivamente la plasmatura vi è la parola; "Nel principio la Parola era" (cfr. QUI; ndr), ma era il pensiero, era la volontà, e nella volontà di essere ciò che l'Eterno esigeva vi era la giustizia, la perfezione, l'amore da trasmutarsi in forma potenziale.

Come usate il pensiero? Come lo valutate in rapporto al movimento umano, al moto vitale e a quello sociale?

Il pensiero rappresenta per voi una ininterrotta distorsione della verità in quanto vi porta a seguire delle vie legate intimamente, profondamente ed unicamente con la materia e con i palpiti di questa. In ciò sta la distorsione.

Il Pensiero ha in sé la potenza, la sapienza, la giustizia, l'amore, cioè i requisiti divini; ciò significa che esso nella sua forma più alta e nobile deve considerarsi come potenza assoluta e non soggetta, asservita.

Voi lo dominate, lo costringete e, ancor quando Ragione e Coscienza, entrando in espansione e potenziandosi, giungono a giudicare e a condannare il Pensiero, per voi, ha un seguito umano, non sostanziale.

Fu detto da taluno: se il Pensiero è legato nella sua forma trina alla Ragione ed alla Coscienza, perché sono necessari questi due coefficienti al fine di ottenere da esso la sua espressione pura, la sua manifestazione superiore?

Perché, cioè, l'individuo, singolo o collettivamente inteso, deve portare in espansione le altre due quantità della triade, affinché la prima possa rifulgere?


Il Pensiero è al vertice, mentre alla base vi sono la Coscienza a destra e la Ragione a sinistra.

L'umanità nell'insieme non sa, non vuole o non osa scindere l'io fisico dall'IO divino, dall'Ego sostanziale,  (cfr. QUI, QUI, QUI e QUI; ndr), teme che la scissione debba condurre al dileggio da parte delle masse e con ciò singolarmente o collettivamente cade nel precipizio, sacrifica cioè l'Eterno alla vacuità di una approvazione, di una considerazione umana.

Disse il Cristo: "Colui che non venderà quanto possiede e non saprà portare la propria croce non potrà seguirMi". Perché, allora, non deponete, perché non vendete, perché non restituite a Satana ciò che Satana vi ha affidato, la superbia?

È dal peso di questa che il pensiero viene costretto!

Il Pensiero è la manifestazione dell'Eterno, è sempre Lui che si racchiude, che si perpetua nella forma umana, nella forma Parto, come Figlio.

Siamo di fronte, ancora una volta, alla divina figura dell'Unigenito, al Cristo; Egli fu "il pensiero" anche inteso umanamente, e la Sua potenza stabilì senza equivoci la via ed il regime vitale da seguire per raggiungere il Padre, così come Egli lo avrebbe raggiunto dopo l'umano percorso.

Il Cristo fu pensiero e fu potenza. Perché fu potenza, unicamente per sete di dominio? No, Lo fu per umiltà, per amore, fu potenza chinandosi e soggiacendo alle leggi umane, essendo lieto di essere da queste perseguitato, punito fino alla crocifissione.

Fu potenza di pensiero, perché fu potenza di amore: fu sapienza, perché fu potenza di amore. Chi ama è saggio, chi ama è potente, chi ama è sapiente. Chi è umile e saggio è potente e sapiente. È un circolo chiuso, ma potenziale.

Non è per nulla un circolo negativo, è la Trinità che si chiude e si riafferma in una sola espressione: Pensiero. La Creazione è tutta nel pensiero, vive per quel pensiero che né è il sospiro, che è il respiro dell'Universo.

È il pensiero sotto la costante pressione del "volere" che mantiene l'equilibrio e la Legge di Armonia in essere. È il Pensiero che governa, è il pensiero che salva e alimenta.




Disse Giovanni: "Il tempo è venuto". Quando il tempo giunge? Quando il pensiero può scaturire, sgorgare pronto, possente, divino, risanatore, risuscitatore.

Allora il tempo è giunto ed egli proclama il Regno di Dio e dice: "Il Regno dei Cieli è venuto". Voi umani siete sordi al richiamo...

Mai vi siete mai chiesti in cosa consistesse questo richiamo del Cristo? Nel semplice pensiero cristico vi era l'invito, l'ammaestramento, il monito, la spinta verso il raggiungimento di quella Mèta che, prima o poi, tutti dovete raggiungere.

"Il Regno dei Cieli è venuto": Io vi ho portato la Luce, Io vi ho detto la grande Parola, vi ho lasciato l'eredità di amarvi l'un l'altro come Io amo voi. Io ho detto a voi Dodici* una cosa sola, "Vi impongo di amarvi". Vi impongo... Ogni altro moto secondario di arbitrio è lasciato agli umani e lasciato anche ai Dodici.

*[I Dodici apostoli rappresentavano le 12 tribù di Israele e perciò tutta l'umanità. Numero che al quadrato fa 144.000, come gli "eletti" salvati dell'Apocalisse. Cifra simbolica naturalmente che, sommata, dà un 9 indicante il 3 x 3 = potenza triplicata, quindi il massimo, il "Piccolo Resto" fedele. Ndr].

Egli dice "vi impongo solo amore" e, imponendo amore, Egli impone tutto il pensiero vitale: se si ama si è sapienti e la sapienza non può essere disgiunta dalla potenza e dalla giustizia.

Amarsi: ecco il punto scottante! Amarsi è tanto più difficile quanto più si sconosce l'essere che si deve amare. Voi dovete amare il vostro prossimo, è una necessità; se non amerete il prossimo non raggiungerete la Mèta.

Come amare allora questo sconosciuto prossimo? Attraverso il pensiero, attraverso la elaborazione potenziale del pensiero formando e proiettando delle figure potenziali che sappiano raggiungere le masse e irrorarle di energie.



Il pensiero è la base ed è la vetta del monte che tutti dovete salire faticosamente, più o meno; quel monte ha un sentiero irto di spine, ha precipizi qua e là, è insidiato da Satana, ma sulla vetta vi splende inconfondibile la luce del Golgota.

Cercate di entrare in meditazione, cercate di staccarvi dalle faccende umane, cercate di isolarvi da quelle che sono le strettoie del tempo. Le necessità umane possono urgere per talune ore del giorno, non per intere giornate.

Dedicate un'ora, un attimo del vostro pensiero alle faccende del Padre; pensateLo al di là delle fatturazione fisiche, pensateLo nella Sua Potenza che abbraccia tutto il Creato e quindi tutta l'umanità, che ne segue tutti i componenti, individualmente.

Cercate di potenziare il moto vibratorio della Monade (lo Spirito, l'IO divino; ndr) affinché il pensiero raggiunga la necessaria potenzialità di proiezione, di irradiazione atta a consentire allo stesso di raggiungere gli estremi margini del finito.

Ognuno di voi ha una determinata soma da sopportare e trasportare: ognuno di voi ha il dono ‒ voi non lo considerate tale ‒ della fatica, dell'angoscia, del dolore.

Il giorno in cui questo dolore, questa fatica e questa angoscia cesseranno di essere tali, cesseranno di essere soma e peso per trasformarsi in premio, il giorno in cui voi avrete finalmente la percezione esatta del dono superbo che l'Eterno consente a chi più soffre, quel giorno avrete raggiunto la Mèta.

Il cammino è ancora lungo, ma è giocoforza proseguire, superare gli ostacoli che vi dividono e vi separano da essa. 

Staccatevi per un attimo, quotidianamente, dalle traversie che talora vi prendono nel vortice quasi a distruggervi e chiedete all'Eterno la quiete e la pace d'anima, la Sua Pace, onde poter trovare la vostra pace, la pace che ancora rimane in voi dopo essere stati squassati dalla fatica, chiedeteGli che vi doni la Sua Pace per donare la vostra all'umanità.




Guardatevi nello specchio e cercate di vedere in voi il fratel vostro, guardatevi a dritta e a manca: ogni individuo vi è fratello, ogni individuo è un altro "voi stesso".

Amate dunque voi stessi nel fratello, e poiché il fratello è figlio di Dio, nel fratello amate Dio, e avendo Dio partorito l'Unigenito, amate Colui che fu esempio di umiltà e rinunzia ed Egli donerà sicuramente a voi la Propria capacità di rinuncia.

Il movimento di pensiero, movimento primo, è base e vetta del colle da salire, è fondamento indistruttibile dell'edificio da costruire, è quantità da potenziare e rendere ognor più luminosa affinché ciascuno possa dire: chi è figlio della Luce sa seguire le orme del Cristo, perché conosce l'Opera di Pensiero e sa come questa sia più possente, seppur più faticosa, dell'opera fisica.

Amatevi! Questo amarsi è l'alimento necessario per potenziare il pensiero; "amarsi" è l'energia indispensabile per illuminare il pensiero.

Umiliarsi significa raccogliere le quantità ulteriori necessarie per raggiungere la Vetta ed entrare nella Dimora del Padre. Cercate in voi stessi la Pace del Cristo perché Egli la dona a tutti nel tempo.

Relazione e cura di Sebirblu.blogspot.it

Fonte: estratto dall'Opera "Scintille dall'Infinito" – Ediz. Il Cenacolo, QUI.

 

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