venerdì 18 marzo 2022

GIONA uscì SALVO dalla bocca del LEVIATANO, ma NOI?

 

Sebirblu, 18 marzo 2022

La strana coincidenza che ho notato QUI, al post scriptum, assimilata a "Giona inghiottito dal grosso pesce" di cui parla la Bibbia, mi induce ad approfondire meglio il significato dei "tre giorni di buio" profetizzato da molti mistici antichi e moderni.

Ecco il testo libero del profeta, tratto dal capitolo 1°:

«Fu rivolta a Giona figlio di Amittai questa parola del Signore: "Alzati, va' a Ninive, la grande città, e in essa proclama che la loro cattiva condotta è salita fino a Me". Giona però si mise in cammino per fuggire lontano da Dio. Scese a Giaffa, dove trovò una nave diretta a Tarsis. Pagato il prezzo del trasporto, s'imbarcò su di essa.

Ma l'Eterno scatenò in mare un forte vento e ne derivò una tempesta tale che l'imbarcazione stava per sfasciarsi. I marinai impauriti invocavano i singoli loro dei e gettarono a mare quanto avevano a bordo per alleggerirla.

Intanto Giona, sceso nel luogo più riposto del vascello, si era coricato e dormiva profondamente. Gli si avvicinò il capo dell'equipaggio dicendogli: "Che cos'hai, per essere così addormentato? Alzati, invoca il tuo Dio! Forse Egli si darà pensiero per noi e non periremo".

Quindi dissero fra loro: "Venite, gettiamo le sorti per sapere a motivo di chi* ci è capitata questa sciagura". Tirarono a sorte ed essa cadde su Giona. Gli domandarono: "Spiegaci dunque a causa di chi abbiamo tale disgrazia. Qual è il tuo mestiere? Da dove vieni? Qual è il tuo paese? A quale popolo appartieni?"

*(Come si vede, sin dall'antichità la gente comune sapeva dell'esistenza della legge di Causa ed Effetto, quello che gli orientali chiamano Karma e che risulta tanto ostico alla tradizione cristiana!)

Egli rispose: "Sono ebreo e venero l'Iddio del cielo che ha creato il mare e la terra". Gli uomini furono presi da grande timore e gli chiesero: "Che cosa hai mai fatto?". Erano venuti a sapere che fuggiva dal Signore poiché egli stesso lo aveva raccontato loro.

Aggiunsero: "Che cosa dobbiamo fare di te, affinché si calmi il mare che è contro di noi?". Le acque infatti infuriavano sempre più. Egli replicò: "Prendetemi e gettatemi in mare ed esso si calmerà, perché SO che questa grande tempesta vi ha colti per colpa mia".

I marinai cercavano di raggiungere la spiaggia a forza di remi, ma non ci riuscivano perché il mare andava sempre più ingrossandosi contro di loro. Perciò, implorarono Dio dicendo: "Signore, fa' che noi non periamo a causa della vita di quest'uomo e non imputarci il sangue innocente poiché tu, o Eterno, agisci secondo il tuo volere".

Presero Giona e lo gettarono in mare ed esso placò la sua furia. Quegli uomini ebbero un grande timore del suo Dio, Gli offrirono sacrifici e fecero voti.»




E dal capitolo 2°, versetto 1, leggiamo:

«Ma il Signore dispose che un grosso pesce inghiottisse Giona, che restò nel suo ventre tre giorni e tre notti». Dal verso 2 al 10, la Scrittura riporta la sua intensa preghiera durante la sventura e, di conseguenza, il versetto 11 si chiude con: «E il Signore comandò al pesce... che rigettò Giona sull'asciutto».

Poi, l'interessante storia prosegue al 3° capitolo così:

«Fu rivolta a Giona una seconda volta la parola del Signore: "Alzati, va' a Ninive la grande città e annuncia loro quanto ti dirò". Egli si alzò e vi andò, come gli era stato chiesto.

L'agglomerato urbano era molto vasto, il più grande dell'epoca, si attraversava in tre giorni di cammino. Giona cominciò a percorrere la città e intanto predicava:

"Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta".

I cittadini credettero a Dio e bandirono un digiuno, si vestirono di sacco, dal più grande al più piccolo. Giunta la notizia al re, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere.

Poi, fu proclamato a Ninive un decreto per ordine del monarca e dei suoi grandi:

"Uomini e animali, grandi e piccoli non gustino nulla, non pascolino, non bevano acqua. Umani e bestie si coprano di sacco e si invochi Dio con tutte le forze;  ognuno si converta dalla sua condotta malvagia e dalla violenza che è nelle sue mani. Chissà che Dio non cambi, si impietosisca, deponga il suo ardente sdegno, sì che noi non moriamo?"

L'Eterno vide le loro opere, ovvero che si erano convertiti dal proprio contegno perverso; si impietosì sul male che aveva minacciato di inviare loro e non lo mandò più.»

Del 4° ed ultimo capitolo, riporto solo il verso 1, perché è ciò che più emerge riguardo alle riflessioni che intendo seguire; dice: «Ma Giona ne provò gran dispiacere (riguardo alla Misericordia esercitata da Dio) e ne fu indispettito... »



"Giona predica ai Niniviti la penitenza e la conversione a Dio" di Andrea Vaccaro

Orbene, eccoci all'analisi comparata col tempo che stiamo vivendo...

Innanzitutto, bisogna tener conto (e mi riferisco a quest'ultimo capitolo 4, v.1) che il profeta Giona, pur essendo osservante e devoto a Dio, si trovava ancora a vivere in piena Legge Mosaica: ossia quella "dell'occhio per occhio e dente", quindi, non poteva accettare e concepire che il suo Signore fosse magnanimo e perdonasse chi, invece, si era macchiato di colpe molto gravi, come gli abitanti di Ninive.

Per tale ragione era scappato lontano senza obbedire all'Eterno, perché pensava che, se ascoltato, avrebbe perdonato ai reprobi di quella città... e non ne condivideva affatto il pensiero!

Ora, va' considerato che nel frattempo, da molto più di duemila anni, la venuta del Cristo sulla Terra ha cambiato l'imperfetta Legge Mosaica, adeguata alla rude evoluzione delle genti di allora, addolcendola e completandola con la Nuova Legge d'Amore: il "porgi l'altra guancia" oppure il "se ti tolgono la tunica, tu dagli anche il mantello"...

Per questo motivo, l'umanità d'oggi non ha alcuna scusa per trincerarsi dietro la non Conoscenza (per non chiamarla più propriamente "Ignoranza") dei Canoni stabiliti da Dio per mettersi addirittura al Suo posto nel decidere quello che meglio le aggrada!

Al contrario di Giona che ha disobbedito perché conosceva SOLO QUELLA LEGGE, adesso, DOPO CRISTO, nessuno si può permettere di IGNORARE l'AMORE da LUI mostrato fino alla Morte, per spalancare a noi le Porte dei Cieli, chiuse dalla Caduta iniziale in cui è incorso il genere umano. (Cfr. QUI, QUI e QUI).

Ben più grave è dunque la disobbedienza dell'uomo odierno rispetto a quella di Giona che è finito nel ventre dell'enorme pesce per starvi tre giorni!

Ecco l'analogia dei "tre giorni di buio" prossimi venturi, che aspettano al varco l'umanità indifferente e irrispettosa del suo Dio, quando non addirittura apostata ed eretica, com'è diventata la Chiesa di Bergoglio!

Quel tempo di tenebre si riverserà sugli umani sofferenti ed angosciati proprio come oscuro fu il sepolcro di Nostro Signore nel silenzio tragico della Morte, prima della Sua Risurrezione. (Cfr. QUI, QUI e QUI.) 



Tre giorni tenebrosi di pentimento e preghiera trascorse Giona nel ventre del pesce... Simbolo del Cristianesimo attuale, trasformatosi in qualcosa di mostruoso in questi nove anni, per mano del Falso Profeta e accoliti...

Mostro che vaga nel mare tempestoso delle Nazioni, agitato dai venti di guerra, dal quale l'umanità presto sarà ingoiata e la cui salvezza dipenderà soltanto dalla FEDE e dall'accorata richiesta di PERDONO a Lui rivolta, per la gravissima dimenticanza del suo Creatore.

Nel primo capitolo su esposto vien detto che i marinai (come noi "naviganti" dentro la barca della vita), buttarono a mare tutto quanto potesse alleggerirne il peso, e allora... perché non trarne insegnamento per spogliarsi di ogni attaccamento mondano, di ogni vizio o cattiva abitudine che ci farebbero sprofondare, e far posto all'Amore che SOLO può salvarci?

Ci faremmo simili a Giona, che pur nella sua limitatezza di fede e dopo i "tre giorni di buio" durante i quali però chiedeva misericordia a Dio, non morì, anzi, mediante l'Opera portata finalmente a termine, col suo avviso salvò anche la città di Ninive e i suoi abitanti.

Soltanto così possiamo sperare che l'orrendo "Leviatano" pronto ad ingoiarci, venga "costretto" dalle Potenze del Cielo ad aprire la bocca e a lasciarci andare... in una Nuova Risurrezione... in un'esistenza a noi inimmaginabile... (cfr. QUI).

Ma l'umanità, proprio come Giona prima d'esser buttato a mare, DORME e non si accorge del pericolo, malgrado i continui richiami dei compagni di viaggio che avvisano di rivolgersi a Dio, cambiando SUBITO il proprio comportamento...

Tuttavia là, su quella barca, UNO solo era il "colpevole" che aveva attirato la furia del mare in tempesta, ed una volta cadutovi, per la drastica azione subita e da lui stesso consigliata, la minaccia sparì e la maggioranza si salvò.

Qui, invece, è tutto il contrario: i "colpevoli" sono tanti, e per di più "dormienti" (che DEVONO essere svegliati... e a loro penserà Nostro Signore, ved. QUI, QUI e QUI), in relazione ai pochi, al "Piccolo Resto" PRONTO, che ben conosce la gravità del momento.

Quindi, per i molti fuori regola, trasgressori della Legge d'Amore portata dal Cristo, le onde tumultuose del mare in tempesta nel mondo non si possono placare, e dunque l'Eterno interverrà, mantenendo la promessa, per portare in salvo i "Suoi" come già avvenne ai tempi di Noè o a quelli di Sodoma e Gomorra, dove davvero in pochi furono risparmiati.


Jules Auguste Joseph Laurens (1825-1901)

Ma soprattutto, come dice l'Apocalisse 12, dove il Figlio partorito dalla Donna vestita di Sole che rappresenta il Corpo Mistico, fu rapito in cielo e di questo evento se ne ebbe un Segno straordinario nell'anno 2017; cfr. QUI e QUI.

Andando avanti nella storia, al capitolo 3, leggiamo che Giona, camminando per tre giorni nell'immensa Ninive, consigliò ai cittadini di pentirsi e digiunare (avviso, peraltro, assunto subito dal re) altrimenti, allo scadere dei successivi 40 giorni la città sarebbe stata distrutta.

Un richiamo analogo, lo troviamo nel libro dell'Esodo in cui "tre giorni di cammino" furono necessari al popolo ebraico per uscire dall'Egitto (dopo 400 anni di schiavitù) e compiere una peregrinazione nel deserto offrendo sacrifici al Signore (Es. 5, 3).

In seguito a quei tre giorni e dopo aver effettuato il passaggio del Mar Rosso, gli israeliti raggiunsero Mara (Es. 15, 22-26), dove si manifestò la Misericordia di Dio tramite Mosè, che con un "legno" gettato nelle acque amare (da qui l'omonimia del posto) le rese bevibili, lanciando però un monito alla sua gente valevole anche per noi oggi:

«Se tu (popolo Mio) ascolterai la voce del Signore e farai ciò che è retto ai Suoi occhi, se tu presterai orecchio ai Suoi ordini e osserverai tutte le Sue leggi, io non t'infliggerò nessuna delle infermità che ho inflitte agli Egiziani, perché io sono l'Eterno, colui che ti guarisce!»

Come  si  legge,  in  tutti i casi,  dopo  i fatidici  tre giorni  d'angoscia  e  di sfinimento,  si intravvede  la "fine del tunnel",  al termine del quale v'è la Luce, la Risurrezione, la Salvezza... ma soltanto per chi decide, risolutamente, di reimmettersi nella Volontà suprema.

Ritornando quindi ai 40 giorni, un tempo massimo, trascorso il quale se l'intera cittadinanza di Ninive non si fosse pentita sarebbe andata incontro alla distruzione (che per grazia divina non avvenne perché la città accolse l'invito di Giona), mi viene da pensare all'epoca in cui ci troviamo e all'analisi fatta in seguito ai "segni specifici", ricevuti nel mio ambito ed esposti QUI, che indicherebbero il loro compimento intorno alla Pasqua di quest'anno.



Il "nuovo Mar Rosso" ci aspetta...

Ora, il messaggio del 9 marzo 2022, di cui nello scorso articolo ho riportato solo una parte e che pubblico qui completo, dista esattamente 40 giorni dal compimento della Pasqua di Risurrezione, ossia nella festa dell'Angelo del 18 aprile... coincidenza?... il futuro ce lo dirà...

Dice Gesù alla veggente:

«Mia piccola Maria, nel Vangelo di stasera affermo agli uomini del mio tempo:

"Questa generazione perversa e malvagia cerca segni dal Cielo per poter credere, ma non gli verrà dato che il segno di Giona" (Mt. 12, 38-39), come nei tre giorni della Mia passione, morte e Risurrezione per il riscatto degli uomini.

Il peccato sempre ha percorso le strade del mondo in ogni suo periodo storico, ma l'uomo antico cercava ancora segni, veniva preso dal timore di Dio e più facilmente si poteva ravvedere. Oggi, questa generazione più grandemente empia e feroce, non cerca più segni, ed anche quando ne vengono manifestati, sono pochi coloro che li accolgono.

Se allora i cuori erano duri, sono giunti adesso a pietrificarsi e, ancor più, ora in essi è entrato il demonio, sì che a questa umanità che non ha ascoltato i continui richiami e le grazie di Misericordia offerte, verranno dati, al culmine della grande tribolazione, i tre giorni di fitta tenebra e angoscia, che saranno passione, morte e Risurrezione, nella Rinascita del sole radioso del Nuovo Giorno.

La prima lettura vi narra come Ninive, di cui grave era la colpa, abbia ascoltato la predicazione e l'ammonimento della sua rovina da Giona, e si è ravveduta ponendosi in penitenza.

Pentiti e affranti nel digiuno e nella mortificazione, i cuori degli abitanti contriti si sono messi sotto ammenda delle loro colpe, in modo che la mano dell'Onnipotente, pronta a colpirli, si è arrestata.

Anche voi sareste ancora in tempo, ma quanti si fanno penitenti e si pongono in riparazione? Quanti si convertono e cambiano la loro vita di errori al Bene e alla Sua Giustizia? Oggi l'uomo non ha più nemmeno un re, come a Ninive, che si cosparge con le ceneri e fa contrizione su sé stesso indicandone la via al popolo che dirige per la propria espiazione.




Voi avete per capi nei governi degli statisti affiliati a Satana, che parlano con lingua doppia, inneggiano alla prosperità e defraudano, parlano di pace e fomentano la guerra. Tutto quello che oggi si compie, e che da essi viene escogitato nel segreto, è che i conflitti si propaghino a tutte le nazioni.

Non esistono innocenti. Gli stati sono, chi più chi meno, colpevoli. Anzi, quelli che si nascondono e non si posizionano apertamente per la guerra sono maggiormente responsabili di chi, pur gravemente reo, la sta effettuando, essendo gli stessi che hanno sobillato, istigato, tramato, al fine di provocare tutto questo male.

Ed ora in molti cercano di incentivare ed accelerare questo processo di propaganda e di diffusione per l'annientamento. I capi, non solo della Russia, ma quelli d'Europa, degli Stati Uniti d'America ed altri connessi sono fortemente rei e complici. Il sangue degli innocenti ricade, condannandoli, su tutti i paesi che hanno dato origine e provocato tutto questo.

I potenti della terra, molti dei quali hanno le redini del mondo, sono figli di Satana. Quanti sacrifici hanno offerto a lui per avere il potere! Ed ora gli sono sottoposti in totale ubbidienza per divulgare il suo progetto di devastazione.

Cosa potete fare voi, figli miei, piccolo popolo mio? Ognuno di voi sia un tassello della mia pace, della mia terra, del mio Cuore. Ognuno di voi è importante e fondamentale. Voi, seguendo Me, siete le mie piccole oasi, i parafulmini che limitano, frenano, arrestano tanti mali che ancor più pesantemente possono colpire il mondo.

Siate voi purificazione nella vostra penitenza, riparate ed implorate, siate mediatori dinanzi al Cielo, visto che da voi fiorirà la Nuova Umanità.

Beati coloro che si stringono a Dio e si pongono in stato di grazia. Essi entreranno nel "ventre della balena" come Giona, ove sarà loro rifugio che, seppur nel buio e nello sgomento attenderanno al riparo, senza precipitare fuori negli abissi del mare oscuro, per uscire salvi dopo i tre giorni e contemplare il Nuovo Giorno radioso del sole di Risurrezione.

Vi benedico." (Tratto da QUI).




Speriamo dunque davvero che la Pasqua di quest'anno sia la Risurrezione per tante anime che aspettano una Nuova Primavera dello Spirito, assetate di giustizia, bellezza e pace, non riuscendo più a vivere in questa palude di menzogne, avidità ed inganni da cui sono costrette a difendersi.

Nel concludere, vorrei ribadire l'importanza del numero 40, di cui molte volte ho parlato QUI, QUI e QUI, unitamente alla spiegazione esoterica di tutte le altre cifre dall'1 al 9 QUI, tenendo anche in considerazione, con uno sguardo d'insieme, i numerosi messaggi e le profezie che molto spesso ho esposto nel mio blog.

Sebirblu.blogspot.it


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