lunedì 14 luglio 2025

A chi protesta per il nuovo Ruolo di don Minutella...




«Non occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Se infatti questa teoria o questa attività è di origine umana, verrà distrutta; ma se essa viene da Dio, non riuscirete a sconfiggerli; non vi accada di trovarvi a combattere contro Dio!» - disse Gamaliele, saggio dottore della Legge - (Atti 5, 38-39).

Sebirblu, 13 luglio 2025

Già avevo scritto QUI, della necessità urgente, per chiunque intenda considerarsi ancora Vero Cristiano, di "uscire da Babilonia", ed oggi più che mai lo è con Leone XIV, degno successore del suo mentore Bergoglio (cfr. QUI e QUI) nel proseguire subdolamente l'opera di demolizione della vera Chiesa Cattolica Apostolica Romana, voluta e fondata da Nostro Signore Gesù Cristo.

L'unico che per primo ha avuto il coraggio di farlo "gridando dai tetti" la Verità ‒ o meglio dall'ambone della sua parrocchia, senza remore né ripensamenti per la propria sorte, è stato don Alessandro Maria Minutella che per questo, e per tutte le conseguenze che ha dovuto subire, merita a pieno titolo il massimo rispetto e il riconoscimento ufficiale di Guida, o di grande Prelato che dir si voglia, da parte di tutto il "Piccolo Resto" fedele.

D'altronde, la Missione a lui affidata dal Cielo (cfr. QUI, il segno da me ricevuto) è indispensabile per traghettare la Vera Chiesa Cattolica, costituita da credenti ancora connessi all'antica tradizione dogmatica e liturgica, basata su Pietro, alla tanto profetizzata Chiesa Mistica di Giovanni (ved. QUIQUI, QUI, QUI, QUI e QUI), come predetto anche da papa Ratzinger, QUI.

L'aspetto che assumerà la Chiesa dell'imminente domani non avrà barriere e spazierà nell'Infinito dove tutto è spirito, sottraendosi pertanto ad ogni speculazione umana legata alla materia, poiché sarà proprio «l'uomo nuovo» "risvegliato" ad animarla, in vibrante attesa di ritornare alla Casa del Padre. (Ved. QUI, QUI e QUI).

L'esortazione di abbandonare Babilonia, accennata all'inizio e pronunciata da Isaia (48, 20), è stata ben esposta dal prof. Francesco Lamendola, scomparso di recente, in un prezioso articolo che ora propongo. Eccolo nel video in tutta la sua schiettezza:




Disobbedire alla (falsa) chiesa per obbedire a Dio

«La legge è fatta per gli uomini e non gli uomini per la legge. È una delle novità più straordinarie dell'annuncio di Gesù Cristo all'umanità, e una delle principali ragioni dell'odio che i farisei e i membri del Sinedrio hanno concepito nei suoi confronti, perché tale annuncio andava ad intaccare proprio la struttura di potere di cui erano parte.

Quando Gesù, accusandoli di ipocrisia, ha ricordato loro che, se l'asino cade nel pozzo, il suo padrone lo tira fuori anche nel giorno del riposo sabbatico, e allo stesso modo Egli si prende la libertà di guarire gli infermi nel giorno di sabato, ha messo il dito proprio nella piaga: perché chi ama il potere, e vuol continuare a goderne i privilegi, cerca di assolutizzarne il concetto, di porlo al di sopra degli uomini, in modo che nulla e nessuno venga mai a turbare la sua posizione egemonica. 

Se passa, invece, il principio che la legge va rispettata, sì, ma fino a quando essa è al servizio degli uomini, e non un passo più in là, allora tutti i politicanti e tutti gli ambiziosi che adorano vivere sfruttando il loro potere e i loro privilegi, magari senza far nulla di utile per la società, come dei perfetti parassiti, ma campando di rendita sul monopolio della legge, che sia quella religiosa o quella civile, allora costoro si sentono gravemente minacciati in ciò che sentono come essenziale e irrinunciabile, e reagiscono con tutte le armi che hanno a disposizione.

Sappiamo come hanno reagito alla predicazione di Gesù Cristo: in un certo senso, essa li aveva fatti smontare dal piedistallo che si erano costruiti, e dall'alto del quale potevano sfruttare la massa del popolo. Ma Gesù è venuto a insegnare che tutte le leggi sono riconducibili ad una sola Legge, perché tutte le verità parziali sono fondate sull'esistenza di una sola Verità: e, così facendo, ha tolto loro il terreno sotto i piedi, e li ha fatti sentire minacciati nelle loro posizioni di rendita.

Ora, chi esercita il monopolio sulla legge, religiosa o civile che sia, è esposto ad una forte tentazione: quella di abusarne. Ecco perché, se parliamo di una legge religiosa, è evidente che solo una grande fede può contrastare la continua tentazione di abusare del potere che viene dalla legge.

Ma questo è proprio quel che è accaduto: nei custodi della dottrina cattolica, nei detentori del Magistero della Chiesa, ad un certo punto si è indebolita la fede; forse si è perduta del tutto. E tali custodi della legge, divenuti nel loro intimo atei, ma ancora formalmente investiti di tutto il loro potere, sono diventati un terribile fattore di crisi, turbamento, divisione e scandalo nel popolo dei fedeli.

Questo, a grandissime linee, è quel che pensiamo sia successo, a partire dal Concilio Vaticano II: una perdita della fede da parte del clero, che lo ha spinto – teologi in testa, con le trombe (gesuite) e la fanfara – a industriarsi in ogni modo per smussare, attenuare, annacquare una dottrina sentita ormai come "superata", ma in realtà come troppo pesante, e perciò desiderosi di allentarne i rigori per godere anche loro un po' dei piaceri del mondo.




In fondo, se tutta la civiltà moderna è costruita sull'individualismo e sull'edonismo, perché solo loro, i preti e i religiosi, avrebbero dovuto seguitare a nutrirsi di pane e acqua? Perché soltanto loro avrebbero dovuto seguitare a stringere la cinghia, a digiunare, a pregare, a privarsi di ogni comodità, a vivere di beni immateriali, mentre tutti gli altri correvano su e giù per arraffare la loro bella fetta di godimento, di piacere, di felicità schiettamente terrena?

Si era spezzata definitivamente la relazione virtuosa fra laicato e clero: il laicato, afferrato dal demone del consumismo, non produceva più vocazioni religiose; e il clero, sempre più esangue per mancanza di forze nuove, intristiva, si ripiegava su se stesso, e cercava disperatamente la maniera di uscire dall'angolo, di riconquistare spazio, non per Dio, ma per se stesso; s'ingegnava per trovare la quadratura del cerchio, per vedere come si potesse fare per conservare l'abito religioso e tuttavia arrendersi al mondo e adottare la sua prospettiva, i suoi valori, le sue aspettative.

Non era poi così tanto difficile: esisteva la parola magica per effettuare questa resa incondizionata che, però, non doveva apparire come tale, ma anzi, doveva sembrare un atto di apertura e di magnanimità; e quella parola era, ed è, "dialogo".

Con la scusa del dialogo, il clero senza più fede, o con la fede azzoppata e indebolita, ridotto a volare basso, a navigare a vista, aveva trovato il modo di arrendersi, ma senza troppo umiliarsi; addirittura a spacciare la propria resa per una vittoria, per un progresso, per un (niente di meno!) approfondimento della fede.

Sono queste le parole truffaldine che trasudano dai documenti del Concilio Vaticano II: dialogo, approfondimento della fede, più apertura, dolcezza, ricerca dei punti d'incontro: che meraviglia! E quanto zucchero, poi: in quantità industriali! Peccato che fossero soltanto chiacchiere senza costrutto; la realtà era un'altra: il clero si arrendeva, riconosceva la sconfitta, ma solo fra sé e sé; e intanto cambiava faccia, cambiava sottane, cambiava linguaggio.



Che vergogna!... La Messa sul materassino... e poi si critica ferocemente don Minutella per la sua scelta!

Cambiava tutto, nella più gattopardesca delle sceneggiate: bisognava cambiare tutto, affinché tutto rimanesse come prima. Cioè, per continuare a vivere di rendita: i cardinali nel loro "sacro" collegio, i vescovi nelle loro diocesi, gli abati nei loro conventi, i teologi nelle loro facoltà, e i giornalisti della stampa cattolica nelle loro redazioni.

Che altro avrebbero potuto fare, i poverini, giunti a quaranta, cinquanta, sessant'anni di età? Dire: Abbiamo perso la fede!, e lasciare la tonaca, le poltrone, i palazzi, i pulpiti, gli stipendi e i privilegi, compresi gli agganci con i salotti buoni, con i banchieri disinvolti, con i giornalisti delle reti nazionali pubbliche e private, con il mondo degli affari, con gli intellettuali mainstream, quelli che invitano vescovi a gogò alla televisione, come fa Corrado Augias, purché siano rigorosamente progressisti e parlino male della Tradizione e di quasi tutto il passato della Chiesa?

E tuttavia, sbaglierebbe chi pensasse che la parabola degenerativa della Chiesa, negli ultimi cinquant'anni, si possa spiegare solo in termini sociologici, antropologici e culturali. Sì, di sicuro questo è stato l'aspetto più vistoso e anche più facilmente riconoscibile: in una società secolarizzata, la resa del clero era solo questione di tempo.




E il clero cattolico aveva resistito davvero a lungo, almeno quattro secoli, da quando, reagendo al furioso assalto del luteranesimo, aveva stretto i ranghi, si era auto-riformato, aveva istituito i seminari, moltiplicato le missioni, rafforzato la disciplina, rinverdito gli studi, accentuato la dimensione sociale, pur seguitando a coltivare la spiritualità come la cosa essenziale.

In questo senso, più ancora del Concilio Vaticano II, svoltosi dal 1962 al 1965, è stata la sostituzione della Messa tridentina con la Messa di Paolo VI, nel 1969, a chiudere definitivamente un ciclo e aprire l'ultima fase dell'auto-demolizione della Chiesa cattolica, quella che ora sta culminando sotto i nostri occhi, con le chiese ridotte a pizzerie, ristoranti e dormitori, i transetti ridotti a piste da ballo per coreografie barbare e pagane, i pulpiti ridotti a teatrini da avanspettacolo, i seminari ridotti a fabbriche di modernisti, arroganti e semi-deficienti, e il popolo dei fedeli ridotto ad una massa di pecoroni che vanno dietro al campanaccio di qualunque pastore, senza saper minimamente riconoscere la differenza fra il vero Buon Pastore e i mercenari, o addirittura i lupi, travestiti da pastori.

Se la società, l'economia e la cultura seguitavano a secolarizzarsi, e i rapporti sociali venivano sempre più modellati dall'edonismo, dall'utilitarismo, dal relativismo, era fatale che il clero finisse per restare soggiogato, moralmente e materialmente, dal penoso orientamento del mondo moderno.

Così, invece di convertire il mondo, è stata la Chiesa che si è lasciata convertire; è stata lei che ha cominciato a sacrificare la propria tradizione, e perfino la Tradizione, quella di origine soprannaturale, per giungere ad un accomodamento con le richieste della modernità: democrazia, libertà, uguaglianza (in senso politico e giuridico più che morale), diritti civili, soggettivismo etico, autodeterminazione.

E così, una cosa tira l'altra, chi deteneva la legge, ha cominciato a modificarla per attuare tale marcia di avvicinamento al mondo moderno: facendo entrare nella Chiesa le nuove tendenze del femminismo, del terzomondismo, del marxismo, del consumismo, dell'edonismo, del nichilismo, del materialismo, perfino la psicanalisi.



Cardinale Gianfranco Ravasi

Che cosa non è "passato" entro il cattolicesimo, di solito sotto la cappa protettiva dei gesuiti, di ciò che piace al mondo, fra gli anni '60 e i nostri giorni! Praticamente di tutto, anche le più improbabili; anche lo Yoga, la New Age, i concorsi di bellezza, il bikini, la lotta di classe, la pedagogia libertaria (grazie, don Milani), Gesù Cristo ridotto a un Che Guevara (e grazie anche a Pasolini), e la teologia della liberazione, e poi il divorzio, l'aborto e l'eutanasia.

Infine, pure la sodomia impenitente e trionfante (gaia, appunto), l'omosessualismo e il travestitismo, presentati come alte espressioni di amore e come nuovi modelli di famiglia. I gesuiti erano i fedelissimi (già: ma di chi?), di loro ci si poteva fidare; non era stata per decenni "La civiltà cattolica", la roccia su cui si erano infrante le onde dei nemici della Chiesa? Nessuno pareva sospettare che proprio fra di loro stesse maturando il grande tradimento, il grande capovolgimento di alleanze: l'8 settembre della Chiesa cattolica.

E invece è stato proprio così. C'è stato un papa postconciliare, Giovanni Paolo II, il quale, benché non immune dagli errori del modernismo, e soprattutto subalterno ai disegni del giudaismo aggressivo – è stato lui a definire gli ebrei "i nostri fratelli maggiori", e a sostenere l'assurda ed eretica tesi che essi hanno tuttora l'Alleanza privilegiata con Dio (dopo aver messo in croce il nostro Signore Gesù Cristo!), perciò non hanno necessità di convertirsi – è riuscito a vedere con chiarezza, in compenso, la nuova strategia di potere dei gesuiti, ed è corso ai ripari, con la massima durezza.

Ha visto a che gioco stavano giocando e li ha colpiti come mai nessun papa degli ultimi due secoli aveva osato fare: li ha commissariati, li ha isolati, li ha bloccati, li ha mortificati e ha meditato di scioglierli.

Grazie anche all'improvvisa e grave malattia del loro generale, il basco Pedro Arrupe, il capo e la testa pensante della nuova strategia modernista dei gesuiti, costoro non hanno potuto allearsi con il mondo contro la Chiesa "tradizionalista", fuggire in avanti per non essere scavalcati dagli eventi, stringere un patto col diavolo prima di trovarsi estromessi dalla società e, magari, ricacciati nelle catacombe, come duemila anni fa.

Non hanno pensato, sciagurati, che questa era proprio la strategia del diavolo. In cambio di una tregua coi nemici della Chiesa, hanno deciso di barattare la loro alleanza con essi: dopo di che si sono trasformati nei più zelanti e formidabili nemici di quel che ancora resta del vero cattolicesimo.



Il vero grande elettore di Prevost è stato Bergoglio... 

Hanno avuto anche altri alleati, dentro la Chiesa, questo è certo: come il servita David Maria Turoldo, quello che ha dichiarato pubblicamente di schierarsi per il divorzio e per l'aborto; quello che spezzava la coroncina del Rosario e la calpestava davanti alla folla, esortando tutti a farla finita con quelle superstizioni medievali; ma soprattutto hanno avuto potenti alleati fuori della Chiesa, e li hanno tuttora.

Basta dare una scorsa agli amici di Bergoglio (ed ora a quelli di Leone XIV; ndr): Pannella, Bonino, Scalfari, Napolitano, Mattarella, e soprattutto Soros e la grande finanza speculativa, la massoneria, il Pd, i democratici americani (Obama/Clinton) per capir da che parte vengono i sostegni, le complicità, i finanziamenti al "nuovo corso" del Grande Bugiardo, al Jefe Maximo argentino, ben deciso ad affossare, una volta per sempre, quel poco che ancora resta in piedi del vero cattolicesimo e della vera Chiesa.

Del resto, la sua prima mossa non è forse stata quella di commissariare, così, da un giorno all'altro e senza dare mai la benché minima spiegazione, i Francescani e le Francescane dell'Immacolata? (Ved. QUI; ndr). Pare proprio che sia stata la rivincita sul commissariamento dei gesuiti voluto da Giovanni Paolo II. Prima che un altro papa commissari noi, noi commissariamo la Chiesa. Corsi e ricorsi della storia.

Eppure sbaglierebbe, dicevamo, chi pensasse che una tale spiegazione puramente antropologica sia sufficiente. No, c'è dell'altro. Esiste una regia che si serve della secolarizzazione della società e della globalizzazione dei mercati per snaturare e capovolgere la funzione e il magistero della Chiesa di Cristo; qualcuno che sta più in alto dei gesuiti e più in alto dei serviti; perfino più in alto della massoneria e dei miliardari della globalizzazione come Soros.

V'è un altro nemico, molto più potente, capace di utilizzare tutti questi fattori, dal femminismo alla teologia della liberazione, dal bikini al telefonino, dallo sport alla discoteca, per far penetrare all'interno del clero e dei fedeli laici il veleno della modernità. Li prende al laccio tutti quanti, uno per uno, facendo leva sui vizi particolari di ciascuno: l'ambizione, la lussuria, l'irrequietezza, l'avarizia, la superbia, l'accidia, la golosità, la droga. E costoro si son lasciati prendere.

Il nemico fa il suo mestiere, lo ha sempre fatto: tenta le anime, le circuisce, le inganna, le seduce; sono i cattolici che non hanno fatto il loro: non sono stati capaci di vegliare e pregare, non hanno saputo tenere accesa la luce della fede. Hanno lasciato che le lampade si spegnessero, sono rimasti al buio; e, una volta immersi nelle tenebre, hanno cominciato a chiamare il male bene, e il bene, male; hanno cominciato a tradire, ad ingannare, a confondere le pecorelle del gregge di Cristo.

Non sono più degni di dirsi preti, non sono più dei ministri di Cristo, ma degli infiltrati, delle quinte colonne operanti alle spalle degli ultimi difensori, per pugnalarli alla schiena. Bisogna perciò persuadersi, con infinita tristezza, che, giunte le cose a questo punto, la vera obbedienza è quella di disobbedire al falso clero e obbedire, così, a Dio.

Forse molti cattolici si son scordati che la Chiesa è di Dio, e che Lui, e Lui solo, ne può disporre; gli altri, papa compreso, sono solo operai della vigna; e se fanno il loro dovere sono utili e lodevoli; se non lo fanno bisogna negar loro obbedienza, pur di piacere a Dio. Cosa è mai l'uomo, senza Dio? Gesù dice (Lc, 19, 25): che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso?»

                                                                                                          Francesco Lamendola




Chiosa di Sebirblu

Concludo con l'elevatissimo pensiero ultrafànico, ricevuto da Pietro Ubaldi, esposto nella sua opera maestra ‒ "La Grande Sintesi":

«La maturazione di questa super-umanità sarà la più grande creazione biologica della vostra evoluzione,  rappresentante  il  passaggio  ad  una Legge  di  Vita superiore  che va dalla forza alla giustizia, dalla violenza alla bontà, dall'ignoranza alla coscienza, dall'egoismo distruttore all'Amore costruttivo del Vangelo.

È questo il superamento della fase animale ed umana, il più alto vissuto sul vostro pianeta, in cui culmina lo sforzo preparato nei milioni dei millenni, in cui l'evoluzione ascendente dalla materia all'energia, alla vita, allo Spirito, tocca le più alte vette, da cui vi lancerete incontro all'Infinito.»

Relazione e cura di Sebirblu.blogspot.it


venerdì 11 luglio 2025

Dai Khazari ashkenaziti al Sionismo dei Rothschild

 


Sebirblu, 9 luglio 2025

L'articolo che segue non è completo, in quanto per necessità maggiore ho dovuto abolire tutta la parte finale, dal momento che il testo inglese, da cui l'ho tradotto, è stato censurato dal sistema, poi riproposto QUI.

La stessa sorte che Google ha decretato per "Sa Defenza", il coraggioso blog sardo che da 18 anni è impegnato ad informare gli 'utenti' sulla verità dei fatti.

Ma è precisamente sulla loro nuova piattaforma, QUI, che potrà essere ultimata (in italiano) la lettura da me omessa, per evitare di mettere a rischio anche il mio sito già colpito da "visibilità ridotta" (shadow banning), che ha letteralmente dimezzato le visite  dal 2020 ad oggi, per irrintracciabilità sul motore di ricerca.

Il tema che intraprendo oggi riguarda l'oscura tirannia monetaria, e non solo, in cui è caduto il nostro mondo e le sue popolazioni, da secoli ormai.

Tutto ebbe inizio col popolo Khazaro che sin dall'antichità fondava la sua tradizione su culti animistici e riti pagani sconfinanti in olocausti umani. Spesso entrava in guerra coi suoi potenti vicini, specialmente contro la Cina, dalla quale fu umiliato, e annesso poi ai territori del Celeste Impero.

Dopo varie traversie, nel VII secolo il Regno Khazaro entrò in rotta di collisione con altre potenze, prima con l'Impero Bizantino (cristiano), poi con la preponderante e nascente potenza islamica.

Il "Gran Khanato di Khazaria", come fu anche chiamato, intraprese forti commerci, sviluppatisi in tutto il medioevo e basati soprattutto sull'usura. Si espanse in un'area estesissima comprendente il Caucaso, l'odierna Ucraina, la Crimea, le steppe del Kazakhstan e l'Uzbekistan settentrionale: un territorio immenso.




Nel secolo VIII i Khazari vennero progressivamente attaccati dagli arabi, che avevano già occupato la Persia e che li sottomisero. Così, il Kagan dell'epoca, Bulan, accettò di convertirsi formalmente all'Islam. La tregua però durò poco: i Khazari replicarono, batterono gli arabo-persiani e recuperarono il loro territorio.

Bulan abiurò la fede islamica e contemporaneamente avvenne un fatto incredibile, forse ispirato da motivi geo-strategici e da interessi commerciali, perché nell'anno 740 decise di convertirsi all'ebraismo, imponendo la conversione anche a tutti  i suoi sudditi.

Un fatto che segnò la storia, perché l'Impero (che aveva svariati milioni di abitanti) abbracciò la fede israelita, pur restando molto lontano dalla culla dell'ebraismo – l'area siro-palestinese.

Questi "conversi" formarono perciò la componente giudaica dell'Europa orientale, chiamati per questo "ashkenaziti". La loro tendenza nomade ed espansionistica si congiunse alla considerazione di avere il diritto, garantito dal loro dio, di appropriarsi dei beni altrui* e, in più, di possedere il privilegio settario di sentirsi "diversi" da qualsiasi altra etnìa, in modo che nella loro cultura si affermasse la convinzione, il credo, che li poneva come "popolo eletto" al di sopra di tutti gli esseri umani.

* [È scritto nel Deuteronomio al cap. 20, 21: "Allo straniero potrai prestare ad interesse, ma non al tuo fratello, perché il Signore tuo Dio ti benedica in tutto ciò a cui metterai mano nel paese del quale stai per andare a prender possesso."

La tradizione attribuisce direttamente a Mosè la stesura del Pentateuco, questo significa che Dio gli avrebbe rivelato come avere il dominio sugli stranieri (i non ebrei) attraverso il prestito di denaro ad interesse.

In tal senso è ancora più esplicito ciò che si legge in Proverbi 22, 7: «Il ricco domina sul povero e chi riceve prestiti è schiavo del suo creditore». Le parole del Vecchio Testamento sono chiare ed eliminano ogni tipo di pregiudizio infondato; è scritto chiaramente che chi presta denaro detiene il potere sul debitore.]


Krystian Wodniok

Naturalmente, con l'avvento del Cristo nella compagine umana si completò (come Lui stesso annunciò in Mt. 5, 17-19)  l'antica Legge Mosaica,  ovvero la vendicativa legge del taglione "occhio per occhio e dente per dente", lasciando il passo all'Amore, al perdono e alla compassione.

Il Sionismo per certi versi cominciò dal popolo Khazaro, anche se ancora non era molto chiaro come archetipo. Lo sarebbe diventato, poi, con il suo fondatore ufficiale, l'ashkenazita Theodor Herzl, nato in Ungheria a Budapest nel 1860. Ved. QUI.

Su questo personaggio è utile dire che la sua tomba è stata visitata dal Falso Profeta, Bergoglio, il 25 maggio 2014 (unico "pontefice" nella storia della Chiesa a riconoscere di fatto il Sionismo come religione ufficiale di Israele), il che la dice lunga sul suo rapporto stretto con l'Élite occulta dominante il pianeta. (Cfr. QUI, QUI, QUI, QUI e QUI). Eccone la brevissima clip:

Ora, però, dopo questo intenso preambolo riporto l'articolo annunciato all'inizio del noto giornalista e scrittore Joachim Hagopian:

Dalle guerre dei banchieri Rothschild che fondarono lo Stato Ebraico
al crollo dell'egemonia tra Stati Uniti e Israele di oggi.

«Sin dal 1829, pressoché due secoli fa, quattro noti rotocalchi riportavano che il barone Rothschild avrebbe acquistato Gerusalemme e la Palestina per fondare lo Stato ebraico. Centonove anni dopo, Israele venne ufficialmente fondato e lo stesso giorno, undici minuti più tardi, fu riconosciuto dal presidente Harry Truman.

Contro il parere del suo capo del Dipartimento di Stato, Dean Acheson, e del capo di stato maggiore congiunto, il generale George Marshall, Truman accettò la tangente sionista di 2 milioni di dollari in contanti... il resto appartiene alla storia. Peraltro, un'opera intitolata "Una residenza a Costantinopoli nel 1827 con note sul presente", scritta dal cristiano statunitense Josiah Brewer e pubblicata nel 1830, contiene la chiara osservazione che segue:

"Abbiamo recentemente appreso che i Rothschild, gli arcinoti banchieri sionisti (probabilmente i più ricchi del mondo), avrebbero proposto al governo turco di comprare la Palestina. Se questo evento si dovesse compiere, probabilmente non produrrebbe alcun senso di trionfo nei cristiani, perché non contribuirebbe alla diffusione del Vangelo."

Tale affermazione, che non avvantaggerebbe in nulla questi ultimi, si è rivelata significativamente profetica non solo per i cristiani, ma soprattutto per i palestinesi vittime di sterminio, per il mondo musulmano e, di fatto, per l'intero pianeta.

Si consideri il colpo di stato in Siria dello scorso dicembre, co-patrocinato da Stati Uniti e Israele, che ha richiamato nuovi attentatori per procura, e l'insediamento alla presidenza di Al-Jolani, un terrorista cripto-giudeo di al-Qaeda, ribattezzato con questo nuovo nome, che continua a massacrare le minoranze alawite e cristiane e che dovrebbe riconoscere Israele come suo padrone entro il prossimo anno.

Ho scritto i primi due capitoli del terzo libro della mia serie di cinque "Pedofilia e Impero", incentrata sulla dinastia Rothschild. Il suo patriarca, Mayer Amschel Rothschild, fondatore della banca centrale omonima morì nel 1812 lasciando il suo impero in crescita al figlio minore, Nathan Mayer Rothschild.


I cinque figli di Rothschild: Amschel, Nathan, James, Salomon, Carl


Questi,  incardinatosi  nella  City  di Londra,  assunse  il  ruolo  principale  alla testa  della  cabala  bancaria,  che  si  estendeva  attraverso l'Europa  e  l'America  del  Nord. Il "barone", menzionato nei giornali e nei libri del 1829 era Nathan Rothschild, deceduto nel 1836.

E fu proprio la reazione di Nathan, nel 1811, al rifiuto posto dagli USA per il rinnovo dello statuto ventennale della First Bank controllata dai Rothschild, a scatenare la seconda guerra americana contro la Gran Bretagna: la Guerra del 1812.

L'estratto dal capitolo 1° del mio terzo volume intitolato "La dinastia bancaria dei Rothschild ‒ come i signori sionisti luciferiani sono arrivati a governare la Terra" dice: "O la richiesta di rinnovo dello statuto verrà accolta, oppure gli Stati Uniti si troveranno coinvolti in una guerra fra le più disastrose."

E allorché l'America si rifiutava ancora di cedere alle pressioni del preteso "signore del mondo", Nathan giurò: «Date una lezione a questi americani sfrontati! Riportateli al loro stato coloniale!» 

Così, tre anni supplementari di lotta contro l'Impero britannico triplicarono quasi del tutto il debito americano.

Ecco un altro estratto del testo citato: "Malgrado la sua vittoria militare, la giovane repubblica perse la sua guerra di potere contro la dinastia più potente del mondo.

Nathan affermò chiaramente il suo punto di vista: «Per quanto una nazione presa di mira cerchi di liberarsi dal controllo bancario ebraico, non ci riuscirà». Nel 1815, Nathan Mayer Rothschild si vantò di questa realtà:

«Non m'importa quale marionetta sarà piazzata sul trono d'Inghilterra per governare l'Impero sul quale non tramonta mai il sole. L'uomo che controlla la massa monetaria britannica ne controlla anche l'Impero, e quell'uomo sono io»."

E quell'anno-cruciale del 1815 marcò l'amara fine di Napoleone con la battaglia di Waterloo.

"La campagna di Francia di Napoleone nel 1814" -  di Jean Louis Ernest Meissonier

Altri brani scelti dal mio libro:

"Nathan aveva usato la sua rete interna di informazioni: via piccione, corriere e via mare, per avvertire Londra che il Duca di Wellington aveva sconfitto Napoleone a Waterloo, in Belgio.

La storia narra che Nathan Mayer avrebbe falsamente annunciato la vittoria di Napoleone per poi vendere le proprie azioni e attrarre altri investitori, causando il crollo del mercato borsistico londinese. Sembra che egli, perciò, avesse comprato a prezzi bassi, e il giorno dopo, nel momento in cui arrivò la vera notizia del trionfo britannico, avesse venduto tutto a prezzi alti per intascare i suoi milioni.

Nel 1816, con una nuova «Seconda Banca degli Stati Uniti» imposta ai cittadini americani per i successivi vent'anni, Rothschild si impadronì semplicemente della sua proprietà predatoria statunitense.

E una volta di più, il controllo privato sulla massa monetaria americana, insieme ad interessi parassitari, alimentò le casse di non meno di 1.000 investitori stranieri, delle quali suo fratello, il barone James de Rothschild di Parigi, deteneva le quote di maggioranza."

Fu solo grazie agli atti eroici del presidente Andrew Jackson, nel 1837, che gli Stati Uniti si liberarono finalmente delle "sanguisughe" Rothschild, cacciando la cabala bancaria straniera per 76 anni, fino a quando una banda di traditori di Jekyll Island non cospirò per fare approvare la legge sulla Federal Reserve, nel 1913." [...]

Tornando a quell'anno cruciale del 1815, non solo alla disfatta di "Waterloo" ma, a quanto pare, anche a quella dell'intera umanità, proseguo:

"In seguito alla sonora sconfitta di Napoleone, il Congresso di Vienna mirava a smantellare il suo impero decaduto e a restaurare la monarchia in Europa sotto la copertura di una «Santa Alleanza».

Questa celava lo scatenamento di sovversivi gesuiti, Illuminati e massoni infiltrati in Europa e in America del Nord, aspiranti ad una dittatura globale dopo il caos controllato, indotto dalle Rivoluzioni americana e francese.

Con la guerra continuativa, le nazioni europee erano tutte pesantemente indebitate con i Rothschild, il piano dei quali a Vienna, in collusione con il principe austriaco Metternich e il Lord britannico Castlereagh, mirava a costringere il resto d'Europa ad aderire pienamente alla tirannia bancaria globale centralizzata da loro.

Ma l'unica entità a non essersi vincolata ai banchieri era la Russia, la sola nazione sprovvista di una banca centrale privata. Più di due secoli fa, lo zar Alessandro I si rifiutò di cedere, privando così i Rothschild del loro sogno megalomane.

Si narra che Nathan Mayer, vendicativo e infuriato, avrebbe giurato che lo zar, la sua famiglia e i suoi discendenti sarebbero incorsi in una fine tragica e sanguinosa e, naturalmente, un secolo più tardi accadde proprio questo."

La famiglia dei Romanov, tutti giustiziati.

L'efferata vendetta verso la dinastia reale russa si concretizzò con l'assassinio dello zar Nicola II e della sua famiglia per mano di ebrei comunisti, finanziati da altri banchieri Rothschild, durante la Rivoluzione bolscevica del 1917.

Non è una coincidenza che proprio in quell'anno il Ministro degli Esteri inglese, David Balfour, promise al barone Lionel Rothschild uno stato ebraico in Palestina.

Due guerre mondiali successive, le più mortali nella storia dell'umanità, costate tra gli 85 e i 107 milioni di vite umane, furono combattute in gran parte per regalare ai fondatori dello Stato sionista Rothschild, il loro Israele, nel 1948.

Nel 2000, solo sette paesi al mondo non avevano una banca centrale posseduta o controllata dai Rothschild: Afghanistan, Iraq, Sudan, Libia, Cuba, Corea del Nord e Iran.

Con l'operazione interna israelo-neocon dell'11 settembre 2001, che dichiarò la loro "Guerra al Terrore", fabbricata, solo tre anni dopo, nel 2003, gli Stati Uniti erano in guerra in Afghanistan e in Iraq e, sorprendentemente, entrambi i paesi avevano banche proprie nazionali. Non per nulla vengono chiamate "Guerre dei banchieri".

Infatti, ognuno di questi sette paesi è stato vittima di invasioni militari americane per volere della grande cupola finanziaria. Si noti pure che essi figurano nella lista rivelatrice del generale Wesley Clark tra le "7 nazioni da distruggere in cinque anni", e che ciascuno di tali paesi compare ancora oggi nella "lista nera" dei nemici eterni del governo sionista d'occupazione statunitense. Perché?

Perché non si sono piegati alla cabala dei banchieri centrali. In aggiunta, oltre alla Russia in testa, non è una coincidenza che molte di queste nazioni siano anche tra quelle più duramente sanzionate a livello economico sul pianeta.

L'elenco parla da sé, dimostrando oggi che questi sette stati sovrani perseguitati, che più strenuamente resistono alla morsa letale del controllo parassitario dell'usura esercitata dai cambiavalute della City di Londra (ved. QUI; ndt), sono anche i più presi di mira per la guerra, i cambi di regime e l'asservimento ultimo, neo-feudale, del Governo Unico Mondiale.

Ora, la maggior parte della gente del mondo si sta finalmente rendendo conto che l'attuale struttura di potere è estremamente corrotta e moralmente deviata nei confronti dell'umanità. [...] » (Il resto, come ho già detto sopra, si legga QUI; ndt).


Guy Rothschild

Completo con un breve finale tratto da QUI:

[...] «Con l'Europa nelle mani di Hitler, i Rothschild dovettero abbandonare le loro residenze e affidare i loro capitali a non-ebrei per non perdere le loro ricchezze.

Sconfitto il "Führer" e dopo esser tornato in patria, il casato si rimise all'opera, Guy de Rothschild mise a capo della sua banca Georges Pompidou che con il suo aiuto divenne inizialmente primo ministro e, subito dopo de Gaulle, presidente della Repubblica Francese. Nel frattempo la famiglia ampliava i suoi vasti possedimenti minerari.

Il ramo francese – da sempre quello più forte della dinastia – ha subito un brusco arresto con l'elezione del socialista Mitterrand nel 1981; il neo eletto alla presidenza, infatti, alzò la "soglia minima" delle nazionalizzazioni attaccando l'interesse della famiglia. Durò poco. Con Chirac ripresero le privatizzazioni a partire dal 1986.

Ma  facendo  un  salto,  come  non  pensare  ad  Emmanuel  Macron:  "già  ispettore  delle Finanze, ministro dell'economia nel secondo governo Valls, ma innanzitutto banchiere di casa Rothschild, divenuto milionario grazie alla propria intermediazione – per conto della Rothschild & Cie – nell'ambito dell'acquisizione da parte di Nestlé di una filiale di Pfizer" e adesso presidente della Repubblica francese?

Questa è soltanto una piccola parte dell'impero Rothschild e della sua influenza nella politica europea, e non solo...

Il sistema del debito o "signoraggio" è quello che oggi ci governa: una nazione per funzionare ha bisogno di denaro, ma questo non viene stampato da una banca centrale bensì da una o più banche private le quali emettono moneta a prestito applicando gli interessi allo stato.

Quest'ultimo per pagare il suo debito tende a tagliare i servizi e ad aumentare le tasse, così coloro che ci rimettono sono sempre i più poveri. C'è qualcosa di più: la moneta circolante non sarebbe sufficiente a saldare il dovuto. Ciò significa che è matematicamente impossibile restituirlo perché, anche se ci si dovesse riuscire, scomparirebbe tutto il denaro in circolazione.

Le nazioni che devolvono il proprio potere di stampare denaro a banche private sono costrette a vivere in sudditanza nei confronti delle stesse.»

[Ed è proprio quanto è accaduto al nostro glorioso Belpaese che, dopo aver trasferito la sovranità monetaria alla Banca Centrale Europea per l'euro, grazie a Romano Prodi e a Mario Monti, ora apprende che gli azionisti di maggioranza della stessa, i quali avrebbero dovuto restare anonimi per espressa previsione dell'atto costitutivo, sono membri della famiglia Rothschild, appunto. Ndt].


Amschel Mayer von Rothschild (1773-1855) 

«Il capostipite della dinastia ha lasciato un insegnamento di cui gli oltre cento discendenti hanno fatto tesoro: "emettere e controllare la moneta significa controllare uno stato". Grazie alla fondazione della Banca Centrale Europea che, "guarda caso" ha sede a Francoforte, a due passi dalla casa natia di Meyer Amschel ‒ il patriarca ‒ la loro supervisione si è estesa ad un intero continente.

La BCE, infatti, è una banca privata (come lo sono tutti i banchi creditizi appartenenti alle singole nazioni del mondo, escluso quelle menzionate sopra; ndt) formata dalle 28 banche centrali dei paesi aderenti all'Unione europea di proprietà degli azionisti.

La Banca d'Italia, ad esempio, vede come principale detentore dei titoli il gruppo Intesa San Paolo, controllato dalla Barclays, feudo dei Rothschild. Lo stesso criterio vale per tutti gli altri istituti di credito statali che formano la Banca Centrale Europea: un ramo della famiglia Rothschild ne è l'azionista primario.» (Brano rivisitato ed estratto da QUI).

Ecco una vibrante protesta di un ebreo vero, che col Sionismo di questi pseudo-giudei ashkenaziti non ha nulla a che vedere.

Chiosa di Sebirblu

Nella situazione drammatica in cui si trova ora il pianeta, interamente stretto nella morsa soffocante del "Serpente antico", sia in ambito politico quanto religioso, ved. QUI e QUInon rimane altro che rifugiarsi con fiducia sotto il manto protettivo della Madre Santa pregandola affinché la catastrofe finale venga almeno attenuata e ci sia il Trionfo del suo Cuore Immacolato, come promesso ai piccoli veggenti di Fatima.

Relazione, traduzione e cura di Sebirblu.blogspot.it

venerdì 4 luglio 2025

Il Segno della Bestia dilaga ORA in tutto il Mondo!



Sebirblu, 3 luglio 2025

Dice lo scrittore Guy Boulianne in un post sul proprio sito:

«Una cosa è certa, da qualche anno gli eventi si sono rincorsi l'un l'altro in una frenesia distruttiva verso tutto ciò che esiste da miliardi di ere, per essere sostituito da un mondo virtuale e numerico, depauperato da ogni umanità e controllato da una intelligenza artificiale dominata soltanto da un unico sistema tentacolare, vale a dire dalla "Bestia"».

(L'autore fa riferimento al primo tema esposto sul suo articolo, che ho omesso, in quanto l'argomento "Macron... e la Bestia che arriva" l'ho già trattato ampiamente QUI e QUI; ndt).

E continua...

«Noi stiamo già vivendo nella morsa di tale "Bestia". I popoli e i governi sembrano prigionieri di una possessione che li acceca e li rende sordi al Vero (ved. QUI e QUI; ndt). Viviamo in una menzogna permanente.

Come ho già scritto nel mio libro "La Società fabiana ‒ smascherati i maestri della Sovversione"   (titolo tradotto in italiano; ndt):

"Le masse si prostreranno molto presto davanti a falsi dei. Saranno nell'incapacità di riconoscere la differenza tra ciò che proviene dallo Spirito e ciò che appartiene alla materia; non saranno più in grado di distinguere l'Anima da una macchina, il Bene dal male, la Verità dalla menzogna."

Coloro che distruggono ogni cosa esistente sul pianeta e che vogliono rendervi schiavi servili di un complesso di sorveglianza babilonese non si nascondono neanche più (cfr. QUI; ndt). Agiscono alla luce del giorno. Non c'è più legge che valga, Non c'è più costituzione che tenga.

Scrivevo il 19 aprile scorso: "I cospiratori non hanno più necessità di nascondersi come altre volte, perché sono giunti ormai al punto conclusivo d'esecuzione dei loro piani machiavellici per asservirvi tutti".

E ancora esponevo nel mio libro «La Società fabiana»:

"La guerra dei mondi di Herbert George Wells è iniziata veramente bene. La maggioranza delle persone è inconsapevole di trovarsi sull'orlo dell'estinzione, se non sotto il controllo totale della propria vita.

I diritti e le libertà saranno presto aboliti, in un modo o in un altro. Ed ogni contestazione sarà vana poiché ogni battaglia che si combatte con armi disuguali è persa in anticipo".




I Mondialisti (ved. QUI; ndt) non si rintanano più. Rileggete il discorso di Sua Altezza Reale, il Principe di Galles, durante la cerimonia d'apertura della COP26 a Glasgow,  il 1° nov. 2021, QUI. Siamo stati ampiamente avvertiti. Essi appongono il "segno" della loro fedeltà e dei loro obbiettivi persino sui fabbricati che costruiscono. Tutto è in bella vista...

Niente viene tenuto nascosto: che si tratti dell'edificio della base navale di Coronado in California costruito a forma di croce uncinata (ved. QUI), o di quello del quartier generale della NATO a Bruxelles (QUI), raffigurante nella sua struttura le due SS della Schutzstaffel (squadrone della morte) del regime nazional-socialista (NSDAP), che vengono spacciate per le dita incrociate di due mani (ci prendono davvero per idioti).

Non soltanto, anche le edificazioni della Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI) a Basilea in Svizzera, e del Parlamento europeo a Strasburgo in Francia, sono una rappresentazione moderna della Torre di Babele (in accadico Bāb-llum significa "Porta degli dei"), il luogo in cui tutte le lingue si fusero dopo l'evento del Diluvio.




Recentemente, e assai più visibile, una statua dalle implicazioni bibliche simile alla "Bestia" menzionata nell'Apocalisse è stata eretta davanti alla sede dell'ONU a New York.



Tale inquietante scultura, intitolata "Custode della Pace e della Sicurezza" (guarda caso coincidente con la lettera 1Tess. 1,3 di San Paolo; cfr. anche QUI; ndt), è situata sulla piazza dei visitatori all'esterno dell'organismo internazionale.

Innumerevoli commenti critici sui 'social' dicono che la statua ha i tratti simili alla "Bestia" descritta da Daniele nell'Antico Testamento (Dan. 7,8). La sua visione mette in luce quattro animali ‒ un leone con le ali d'aquila, un orso con tre costole in bocca, un leopardo con quattro ali d'uccello e l'ultimo, terribile, con dieci corna.

A proposito dell'ONU, presto assisteremo all'apertura di un moderno complesso edilizio costruito interamente sulla traccia di un marcato simbolismo, ormai abituale per il "deep state" dominante.

Si tratta della "Casa delle Nazioni Unite, eretta all'interno della Piattaforma del Millennio a Diamniadio, in Senegal (ved. QUI; ndt),* che riunirà 34 agenzie della grande istituzione.

*[Le immagini fin troppo evidenti del lusso e dello sperpero ostentati, in rapporto alla fame e alle mai risolte miserie endemiche di quei luoghi, ved. QUI, insieme alla vergognosa ipocrisia dell'Occidente che pensa SOLO ai propri interessi come si legge QUI, 75 milioni di euro per creare vaccini, sono uno schiaffo sonoro alle popolazioni locali e danno la misura esatta del livello di corruzione e di cinismo dei "potenti" che governano il mondo oggi. ndt].

Secondo la descrizione dell'Arch. Wilmotte & Associati, il progetto ricorda la forma di una ruota idraulica, a simboleggiare l'influenza dell'organismo sul territorio... (?).




Mi si obbietterà di essere un poeta troppo immaginativo, ma io ci vedo piuttosto la configurazione, rotante su sé stessa, del numero della "Bestia" 666 i cui terminali sprofondano in un buco centrale spalancato simile al pozzo dell'abisso o alla porta degli inferi. Il tutto è stato costruito per la "modica" somma di 177.000.000.000 Franchi CFA, ossia 270.800.392,97 euro...

La medesima forma caratteristica dell'edificazione ricorda l'emblema del Consiglio europeo per la ricerca nucleare (CERN)." E, aggiungo io, quello di Google Chrome con i suoi tre colori: giallo rosso e verde; ndt.



Riferendosi ancora ai simbolismi, Guy Boulianne, l'autore del sito, prendendo lo spunto da quello che sostiene un commentatore, evidenzia un link che porta ad un altro suo articolo sulla città di Ottawa in Canada. 

Eccone il titolo:

La città di Ottawa, capitale della Confederazione canadese,

sarebbe una delle sedi del Nuovo Ordine Mondiale 
sotto l'egida del numero della Bestia?


"La metropoli fu fondata nel 1826 durante la costruzione del canale Rideau e in un primo tempo fu chiamata Bytown. Il 31 dicembre 1857 il luogo fu scelto per ospitare la nuova capitale della provincia del Canada.

In quanto capitale della Confederazione canadese, Ottawa è ora sede delle istituzioni federali del paese, come il Parlamento e le residenze del Governatore Generale e del Primo Ministro.

La sua bandiera è stata adottata il 1 gennaio 2001, anno in cui 11 comuni (che non riporto, ma che si potranno leggere al link della fonte a piè pagina; ndr) si sono uniti per formare la nuova città di Ottawa, la quale aveva quindi bisogno di una nuova identità che simboleggiasse le sue caratteristiche dominanti e la diversità della sua popolazione.

Lo stendardo distintivo ha una "O" stilizzata al centro che, secondo il sito ufficiale della metropoli, dovrebbe rappresentare sia una foglia d'acero (simbolo del Canada) che la Torre della Pace e l'edificio al centro del parlamento (a raffigurare Ottawa)... ma il segno scelto indica tutt'altro!

Sempre secondo il sito pubblico in rete, quella "O" evocherebbe la vitalità del grande agglomerato. Le linee scaturenti dal suo cerchio vorrebbero raffigurare i simboli dell'unità, dell'armonia e dell'univocità degli sforzi nella medesima direzione, per raggiungere lo stesso obbiettivo (Nuovo Ordine Mondiale?).

In realtà, il logo della capitale canadese avrebbe un significato esoterico molto più inquietante. La città è nota per la sua popolazione adultera, il potere politico e la costante esposizione del numero 666.



Se si cammina per il mercato Byward, si vedranno probabilmente queste cose: palazzi storici, molti "senza tetto", abbondanza di luoghi per cibarsi di shawarma (o Kebab; ndt) e la bandiera nazionale che mostra sospettosamente un triplo sei... (Cfr. anche QUI; ndt).

Ad un esame più attento, non si può esimersi dal concludere che l'insegna del labaro rappresenta davvero il numero della Bestia apocalittica. Questa è una verità piuttosto allarmante... ma innegabile.

Il marchio, dall'aspetto subdolo, è presente in quasi tutto il territorio e su qualsiasi cosa il governo municipale ha messo le mani. Si può trovare questa cifra nascosta nei parchimetri, all'ingresso degli edifici pubblici, nei palazzi governativi, sugli autobus, ma anche sui cartelli segnaletici, i veicoli urbani e, di fatto, ovunque.

Ci si può chiedere: "Come mai i politici e gli amministratori locali possono permettere che tutto ciò avvenga?" È semplicemente un modo per i "poteri forti" di esporre il loro insidioso controllo sul mondo e sull'intera città.

Molti degli stemmi più riconoscibili attualmente sono rappresentativi del 666 degli Illuminati, del Nuovo Ordine Mondiale e molto altro ancora. Non sorprende che la bandiera di Ottawa abbia un significato occulto.

Posizionato al n° 111 di Sussex Drive si trova il fabbricato "John G. Diefenbaker", che fungeva da municipio dal 1958 al 1 gennaio 2001, la stessa data dell'adozione del gonfalone cittadino. 

L'architetto israelo-canadese Moshe Safdie fu scelto per la sua ri-progettazione, poi ultimata nel 1992-93. Il nuovo complesso aveva causato notevoli controversie in loco; ad alcuni era piaciuto il design ma altri avevano riscontrato nella edificazione da 72 milioni di dollari uno spreco di denaro. (Interessante dare un'occhiata QUI; ndt).



Il fabbricato era assai più grande del necessario e per diversi anni ampie sezioni rimasero vuote. Nel 1999 gli uffici vennero affittati al Department of Foreign Affairs, Trade and Development (Global Affairs Canada), un dipartimento del governo federale responsabile delle relazioni diplomatiche e consolari.

Acquistato nel 2003 come sede dei lavori pubblici e conosciuto soltanto col nome dell'indirizzo civico 111 Sussex Drive, nel settembre 2011 (si noti il mese e l'11, spesso ripetitivo; ndt) venne ribattezzato in onore del 13° Primo Ministro canadese John Diefenbaker.

Una delle caratteristiche più curiose della costruzione è il vasto numero di strutture piramidali in tutto l'immobile, similari alla Piramide del Louvre a Parigi (costituita da 666 lastre di vetro; ndt), alla capitale del Kazakistan, ex Astana ora Nur-Sultan (ved. QUI; ndt) e alla Corte Suprema di Israele a Gerusalemme*.

* [Lontano dall'essere una coincidenza, la piramide di quest'ultima fu donata alla Nazione giudaica dalla filantropa ebrea Dorothy de Rothschild che, nel 1913, sposò suo cugino Jimmy de Rothschild, figlio del barone Edmond de Rothschild del ramo francese (una figura di spicco del Sionismo)].

La struttura triangolare più grande della suddetta costruzione John G. Diefenbaker, realizzata anch'essa in vetro, si trova di fronte all'edificio illuminato dall'interno. Nessuno in città vuole o può fornire informazioni sulla strana scelta dell'architettura.

L'artefice, perciò, era ossessionato dai triangoli o con tale compagine edilizia voleva rendere omaggio ai burattinai? È una sentenza destinata a rimanere nascosta al pubblico..."




Chiudo questo articolo con un un brevissimo video spagnolo di 40 secondi che, mentre pubblicizza ed invoglia i bambini a farsi iniettare il "siero genico", sovrappone velocemente alle sequenze degli "schiribizzi" bianco-luminosi che mostrano proprio il triplice 6 del numero della Bestia! Maggiore conferma di questa, sull'evidenza che la "campagna sanitaria" globale sia luciferina, non si può avere!




Chiosa di Sebirblu

Di simbolismo, stranamente ostentato dalla casta che domina il mondo, ne ho parlato più volte: ad esempio QUIQUI, QUI e QUI, ma da quando governo il blog potrei indicare diversi altri post, tuttavia mi fermo, per attuare un distinguo.

Ci sono i "segni" che provengono dal mondo, come questi del presente articolo e i link, relativi alla "Bestia che sale dal Mare", e ci sono gli altri, quelli della "Bestia salente dalla terra", che riguardano la sfera religiosa con il "Falso Profeta" Bergoglio (passata ora al suo successore Prevost; ved. QUIQUI) i cui movimenti sono propizi per preparare la via all'Anticristo.

È impressionante, guardando la panoramica con gli occhi dello Spirito, osservare con quale perfida arguzia il Nemico infernale ha potuto tessere la sua rete insidiosa per accalappiare il maggior numero di anime possibile, approfittando dell'ignoranza e della perduta fede in Dio della gente!

Ma... come si dice: "Quando il caso è disperato, la Provvidenza è vicina..." e si attuerà proprio con Colei che gli schiaccerà la testa, ineluttabilmente: la Madre S.S.

Non disperiamo, quel momento è alle porte... almeno per il Piccolo Resto fedele, che poi così piccolo non è, come si è visto al grande "Evento-riunione" di Monza per il riconoscimento della sua valorosa Guida, il "Grande Prelato", pluri-annunciato dalle profezie e voluto dal Cielo; ved. QUI.   (Per il video dell'intera manifestazione QUI).




Traduzione e cura di Sebirblu.blogspot.it

Fonte: guyboulianne.com, QUIQUI.