venerdì 13 settembre 2024

Saper leggere i "SEGNI" è esser desti e consapevoli




Sebirblu, 12 settembre 2024

Molte volte nei miei post ho parlato di "segni" attraverso i quali l'«Imponderabile» si manifesta affinché gli esseri umani siano avvertiti. (Solo per citarne alcuni tra i più importanti: ved. QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI e QUI).

Di conseguenza, pubblico un eccellente articolo del prof. Francesco Lamendola sul tema in questione che, seppur "sfrondato" di qualche brevissimo passaggio per non appesantirne la lettura, rende bene l'idea di quanto sia necessario affinare lo Spirito per saper leggere i segnali nascosti dietro gli eventi e i messaggi che trasmettono.

Saper leggere i "segni" vuol dire essere desti e consapevoli

Quando si prepara un periodo di cattivo tempo, il contadino sa (o meglio sapeva) leggerne i segnali in anticipo, nella terra e nel cielo. Allorché si approssima uno sconvolgimento naturale, ad esempio un terremoto, gli animali lo sentono con molte ore di preavviso e lo manifestano chiaramente con il loro comportamento.

Sono esempi di come i viventi, affidandosi all'istinto, siano in grado di captare una minaccia o un pericolo in arrivo e di prendere le opportune contromisure. Ma noi, da alcuni secoli, preferiamo affidarci alla scienza: ci penserà lei, ci avvertirà lei.

Peccato che, quando è arrivato lo tsunami che ha mietuto innumerevoli vittime lungo le coste dell'Oceano Indiano, a nulla siano valse le più sofisticate strumentazioni tecnologiche: gli unici a salvarsi, rifugiandosi per tempo lontano dalla riva, sono stati i "primitivi" abitanti delle Isole Andamane, che non avevano alcuno strumento di rilevazione meteorologica o sismica e neppure un telefono con cui essere avvertiti dell'onda anomala in arrivo.

Ma vi sono altri "segni" che sembrano annunciare un diverso ordine di pericoli e che noi, forse troppo affaccendati in altre cose come la corsa al profitto e al benessere e la distruzione sistematica dell'ambiente, non siamo in grado di cogliere.

Segni inquietanti di "qualcosa" che si sta avvicinando in modo sempre più netto e che noi non sentiamo, ci sforziamo di non sentire. Altre voci e altri suoni giungono graditi ai nostri orecchi, quelli di un consumismo forsennato e di un edonismo senza limiti.

E poi, di cosa dovremmo preoccuparci? Non abbiamo forse un esercito di "tecnici" e di "esperti" che ci avvertirebbero, se vi fosse qualcosa di anomalo in vista? Non li paghiamo per questo? Già, perché con la scienza e il denaro noi pensiamo di poterci comprare tutto ‒ non solo la sicurezza contro ogni imprevisto, ma anche una lunga vita e, possibilmente, l'immortalità.

Eppure... i "segni" ci sono, per chi li sa vedere. Per chi non è del tutto obnubilato da uno stile di vita che ci fa prendere lucciole per lanterne, stravolgendo completamente le nostre facoltà di discernimento.




Per chi è sveglio in mezzo ai dormienti che si credono desti anch'essi, anzi iperattivi, ricordiamo l'ammonimento di Gesù: «Vegliate e non dormite, perché voi non sapete quando verrà il momento».

C'è una cosa che ci ha sempre colpiti, più di una domanda che ci ha sempre assillato fin da quando, bambini, abbiamo letto per la prima volta, nel libro dell'Esodo, le vicende che hanno preceduto la partenza del popolo ebreo dalla terra d'Egitto:

«Perché il Faraone non ha saputo leggere e comprendere per tempo l'avvertimento delle piaghe che si stavano abbattendo sul suo Paese e sul suo popolo? Perché ha aspettato la decima piaga, la più grave di tutte, dopo che già tanti "segni" avrebbero dovuto ammonirlo a lasciar partire gli Ebrei?

E i suoi ministri, i suoi consiglieri, erano dunque tutti ciechi e sordi davanti a tali calamità e al manifesto volere di Dio? Perché non hanno saputo interpretare per tempo il significato di quei prodigi, di quelle sciagure; perché hanno atteso che la misura dell'angoscia e della sofferenza fosse riempita sino all'orlo? Un velo copriva dunque i loro occhi, rendendoli ciechi davanti all'evidenza?». Questi interrogativi ci affollavano la mente, e non riuscivamo a trovare una risposta.

È vero che la Bibbia dice che il cuore del Faraone s'era indurito. Ma quanto doveva essersi indurito per lasciare che le cose giungessero a tanto, che tutti i primogeniti morissero inspiegabilmente, compreso il suo, prima di capire la volontà divina e di arrendersi ad essa?

La sua figura, così, acquistava nella nostra immaginazione infantile dei connotati di grandiosa tragicità, di smisurato orgoglio prometeico: com'è possibile, ci chiedevamo, sfidare la pazienza divina fino a tal punto? L'interrogativo è rimasto senza risposta, almeno sul piano psicologico. Eppure, i "segni" del cielo dovevano essere più che evidenti, nella loro drammatica successione.

Dieci piaghe,  una dopo l'altra,  una  più  sconcertante e spaventosa  della  precedente. E tutte con il marchio del soprannaturale, fin dalla prima: l'acqua mutata in sangue. Poi la seconda: un'invasione di rane; la terza: un'invasione di zanzare, la quarta: un'invasione di tafani; la quinta: l'inarrestabile moria di bestiame.

E così via: la sesta: delle ulcere ripugnanti sul corpo di uomini e animali; la settima: una grandine così tremenda da distruggere non solo i raccolti, ma anche la vita di quanti si trovavano allo scoperto; l'ottava: un'invasione di cavallette divoratrici; la nona: una densa tenebra che scende sul mondo per tre giorni consecutivi.

E infine la decima, al cui confronto tutte le altre impallidiscono: la morte improvvisa dei primogeniti d'Egitto (ma non di quelli della comunità ebraica), che riempie di pianti e di lamenti tutta la valle del Nilo.




Sono passati gli anni, e ci è capitato di fare delle "strane" riflessioni sull'attualità, tali da riportarci alla memoria quei vecchi interrogativi rimasti senza risposta.

Non si dà il caso che ora stiano accadendo molte, troppe cose insolite e piuttosto allarmanti? E non è ancora più strano che nessuno se ne sia accorto; o meglio, che nessuno abbia pensato di collegarle in un quadro completo e interrelato, benché di alcune di esse (non di tutte) le cronache dei mezzi di comunicazione di massa si siano occupate alquanto, con il solito piglio sensazionalistico, fortemente emotivo ma nel complesso superficiale?

Ci spieghiamo. Non amiamo, e non ci sono mai piaciuti, gli esaltati e i fanatici religiosi che ad ogni piè sospinto levano alte grida millenaristiche e annunziano la prossima fine del mondo: corvi del malaugurio che vedono "segni" dappertutto e seminano confusione e paura.

Questo, però, non deve renderci ciechi e prevenuti, al punto da avere occhi che non sanno più vedere e orecchi che non sanno udire. Chi si rifiuta di vedere dei "segni" ad ogni costo non è migliore di chi li vede sempre e ovunque, anche dove non vi sono: la durezza di mente e di cuore non sono migliori della credulità e della superstizione. In entrambi i casi il risultato è lo stesso: l'incapacità di leggere il mondo intorno a noi, di relazionarci in maniera aperta e consapevole con quanto ci circonda.

Perché, se siamo in grado non soltanto di guardare, ma anche di ascoltare; se non abbiamo smarrito la facoltà, oltre che di udire, d'intendere, i "segni" ci sono, eccome. Segni di che genere, segni di che cosa? Segni apocalittici nel senso etimologico del termine: segni di rivelazione (dal greco apokalipto, che significa "io svelo"). Segni che ci rivelano una realtà misconosciuta, che ci avvertono di qualche cosa che si sta preparando.

Ma, per non parlare per enigmi, cercheremo di essere più espliciti e cominceremo col fare una distinzione di massima fra diversi ordini di "segni". Che cos'è, infatti, un segno? Il vocabolario Zingarelli, ad esempio, ci informa che esso è «un indizio, un accenno palese da cui si possono trarre deduzioni, conoscenze e simili riguardo a qualcosa di latente».

Il termine deriva dal latino signum che a sua volta, probabilmente, viene dal verbo secare, ossia tagliare: dunque, un segno è qualche cosa che ci taglia, che ci attraversa la strada, costringendoci a fermarci e a riflettere. Non è necessariamente un miracolo, o un prodigio, o comunque qualcosa che sfida con forza evidente le leggi conosciute della natura: un 'segno' è un indizio, non una rivelazione.

Il 'segno' suggerisce una realtà non del tutto evidente, e che deve essere comunque interpretata, non si impone con la forza immediata di un evento soprannaturale, anche se rimanda a una sfera che non è soltanto quella esperibile con i sensi ordinari e con il logos calcolante e strumentale. 

Decifrare un  'segno',  pertanto,  non ha a che fare  principalmente  con l'intelligenza, la razionalità e la cultura, ma con l'apertura della coscienza, con la disponibilità al trascendente, con il senso del limite e del mistero. Chi non possiede queste attitudini non saprà mai riconoscerne uno, anche se dovesse sbatterci contro; parlerà piuttosto di coincidenze, di singolarità, o semplicemente di suggestione. Il suo cuore resterà chiuso all'esperienza dell'altrove, chiuso e duro come quello del Faraone.


"Mosè parla col Faraone" di James Tissot 

Ed eccoci arrivati ad una iniziale, possibile risposta alla domanda circa l'incredulità del sovrano egizio al tempo di Mosè e dell'esodo degli Ebrei.

Un 'segno' non è automaticamente riscontrabile: per essere riconosciuto, è necessario possederne, se non il codice, almeno la sensibilità a riconoscervi un linguaggio, un gergo che non è completamente umano.

Chi non ammette una tale possibilità, non dispone neppure degli strumenti minimi per poterlo individuare (men che meno per decriptare i "segni" delle dieci piaghe d'Egitto): non riuscirà a vedere alcun collegamento fra la cosa significante e la cosa significata.

Un segnale bianco e rosso sul tronco di un albero, a lato di un sentiero di montagna, è ‒ ad esempio ‒ un 'segno': significa che siamo sulla strada giusta, che non ci siamo allontanati dal retto cammino. Ma, per il cervo o per il capriolo che passano lì accanto, quel segnale non significa nulla del genere: non rientra nel loro codice di comunicazione.

E così il Faraone non seppe riconoscere il significato delle dieci piaghe (se non dopo l'ultima), perché la sua mente e il suo cuore non erano disposti a riconoscervi la presenza di un messaggio: erano solo degli accadimenti naturali, e non avevano nulla di speciale ‒ a parte la loro distruttività, ovviamente. 

Per chi non possiede e non ammette altro organo di conoscenza della realtà che la mente razionale, nessun 'segno' ‒ per quanto anomalo e spettacolare ‒ ne acquisterà mai la valenza.

Noi non abbiamo a che fare con le cose, ammoniva un filosofo antico, ma con le nostre opinioni sulle cose: se pensiamo che per tutto esista una spiegazione (che magari la scienza oggi non possiede, ma domani sarà in grado di raggiungere), allora non ci viene neppure il sospetto che forse gli eventi possano essere dei "segni", ossia degli avvertimenti scritti in un linguaggio che non è umano, e che viene dall'Alto ‒ o, magari, dal basso.

In una seduta spiritica, ad esempio, la manifestazione di una presenza è il segno della irruzione di forze ed entità non umane nel nostro piano ordinario di realtà; e, sia detto fra parentesi, dubitiamo assai che esse siano quel che dicono di essere.

Un'altra possibile ragione all'incredulità del Faraone è che i "segni" ben raramente appaiono "puri", ossia totalmente staccati e rilevati rispetto alla realtà quotidiana; al contrario, vi sono frammisti e per così dire immersi, sicché il loro riconoscimento richiede un occhio che sia un minimo esercitato.




Per il turista distratto, un sentiero nel bosco non presenta proprio nulla di speciale; ma per l'uomo che conosce a fondo il mondo della natura, e non in modo libresco ‒ per un indigeno dell'Amazzonia, ad esempio ‒ quel sentiero è come un libro aperto che presenta innumerevoli tracce: quali esseri viventi vi sono passati prima di lui, da quanto tempo, di quale specie, di che età, ecc. Per i "segni" è la stessa cosa: l'occhio svagato non li riconosce perché non è abituato a leggerli.

Soprattutto, non è abituato a collegarli. Vede il ramo spezzato, ma non pensa a fare uno sforzo d'immaginazione per  "vedere"  l'animale che ha causato ciò;  percepisce, in qualche misura, il silenzio improvviso, ma non gli sovviene che quel subitaneo ammutolire delle creature viventi deve essere l'indizio di qualche cosa. Non sa concatenare: vede i fatti e gli eventi in maniera statica, isolati l'uno dall'altro.

Il faraone e i suoi ministri videro le singole manifestazioni quali le cavallette, le ulcere, la grandine, ma non furono in grado di istituire dei nessi, dei legami organici tra cose apparentemente diverse. Non venne loro in mente che fossero parole di una frase, elementi di un discorso: non venne loro in mente perché gli eventi in sé stessi erano percepiti come realtà statiche e isolate, non come una forma di linguaggio.

Ed eccoci al presente. Quel che la nostra mente analitica ha, in genere, disimparato, è la capacità di vedere le cose nella loro unità e complessità, di vederle a volo d'uccello: scorge le singole foglioline, ma non distingue la foresta; ode le singole note, ma non riconosce il concerto.

La maggior parte di noi vive con il pilota automatico perennemente inserito: vive, cioè, una vita intera senza chiedersi veramente perché fa determinate cose, o perché le incontra: bada solo a ottimizzare il rapporto mezzo-fine, a raggiungere il massimo rendimento con il minimo dispendio (come nella catena di montaggio inventata da Henry Ford).

Non ci stupiamo più davanti alla bellezza delle cose, alla loro eccezionalità, alla loro unicità; non le vediamo con gli occhi della meraviglia e della gratitudine, ma con quelli della consuetudine e dell'utilitarismo: che è come dire che non le vediamo affatto.

In sostanza, viviamo come ciechi che sono convinti di vederci benissimo, e corrono spericolatamente; come dormienti che si credono ben desti, e si aggirano invece, in stato sonnambolico, su cornicioni e tetti.

I "segni", dicevamo, si differenziano in numerose realtà. Possono essere di natura fisica, come gli strabilianti cerchi nel grano, dai disegni talmente complessi (quelli 'autentici', ovviamente) che sembrano fatti al computer: appaiono su vaste superfici di campi coltivati, nell'oscurità, e prima del nuovo giorno risultano già completi e perfetti. Solo dall'alto se ne può vedere tutta l'armoniosa geometria. Chi o che cosa piega le piantine verso terra, formando quegli arabeschi da 'Mille e una notte'?

L'immagine rappresenta l'evoluzione spirituale dell'uomo. Come il bruco che diventa farfalla; ved. QUI.

Su un altro piano di realtà sembrano collocarsi le piogge acide, il grande buco nello strato di ozono, l'effetto serra e il riscaldamento globale, lo scioglimento dei ghiacci, l'essiccamento di laghi e fiumi e la desertificazione di vaste regioni del pianeta.

Qui noi conosciamo bene le cause dei fenomeni, tuttavia stentiamo a leggervi dei "segni" che annunciano un disastro imminente. Come l'acqua del Nilo tramutata in sangue, così l'acqua della Terra, all'inizio del III millennio, rischia di tramutarsi in un liquido imbevibile, formicolante di virus e batteri e, per giunta, sempre più raro e sempre più caro: già, perché abbiamo deciso di monetizzare anche quella.

La scomparsa sempre più frequente di persone rimanda ancora ad un diverso piano di realtà. Migliaia di esseri umani spariscono continuamente, di cui in gran parte non sappiamo trovare alcuna spiegazione valida.

Talvolta di tratta di sparizioni improvvise e clamorose, con molti testimoni: come accadde a quell'allevatore del Tennessee che il 23 settembre 1880, presso la cittadina di Gallatin, scomparve davanti a causa sua, sotto gli occhi della moglie, dei figli e di un conoscente.

A un dato momento era lì, che camminava sul sentiero di casa sua, e un attimo dopo non c'era più. La sua voce fu udita, qualche giorno appresso, dalla figlia; ma sempre più debole, fino a quando cessò del tutto. Ed egli non fu mai più ritrovato. Si chiamava David Lang, era un uomo normale dalla vita normale; era conosciuto dai vicini e possedeva una bella fattoria. Scomparve letteralmente, e poi più nulla.

Non è questo il luogo per approfondire un tal genere di fenomeni, d'altronde molto più frequenti di quanto non si creda. Ma è un fatto che accadono, e che non siamo assolutamente capaci di spiegarli, se non ricorrendo ad ipotesi più o meno fantasiose.

Diverso ancora è il caso di quei comportamenti sociali che, non atipici in sé stessi anche se altamente negativi, non possono non sorprendere per la loro irruzione massiccia e subitanea, come se una buona fetta di umanità fosse improvvisamente impazzita o si trovasse sotto l'influenza inarrestabile di forze demoniache. (Ed è ciò che sta accadendo ora nelle nostre città; ndr).

Il cambiamento di mentalità e di costumi indotto dalla società attuale, per quanto rapido esso sia, non riesce a spiegare in modo soddisfacente il dilagare fulmineo di tali movimenti distruttivi, che fa pensare piuttosto alla diffusione di una pestilenza o ad una grandiosa operazione di magia nera, di cui l'umanità sarebbe, per così dire, la cavia. (E in effetti il Male impera: l'anti-Cristo è alle porte! Ndr).

Potremmo continuare, ma una descrizione completa (si fa per dire) dei "segni" che caratterizzano gli ultimi anni del secondo millennio, e quelli attuali del terzo, esula dall'orizzonte della nostra presente riflessione.

A noi importa, piuttosto, riconoscere che qualcosa sta succedendo, qualcosa che i mass media corporativi hanno deciso d'ignorare o di minimizzare e che la scienza "ufficiale" si gira dall'altra parte per non vedere (e per non dover ammettere di non sapere minimamente come spiegarli).

Non solo: ma che questo qualcosa non è opera del caso, che non si tratta di mere coincidenze; ma che dall'insieme degli eventi strani e allarmanti di questi nostri tempi si può evincere un disegno complessivo, o se non altro un linguaggio comune. Non possediamo il codice, ma abbiamo buone ragioni per riconoscervene uno, cioè un insieme di simboli significanti.

Forse, per tentare di penetrare in esso, dovremmo spogliarci di alcune presuntuose certezze imperniate sul raziocinio strumentale e calcolatore della nostra scienza materialista e aprirci alla dimensione trascendente. Forse, soltanto così, qualcosa capiremmo.

Magari non tutto, ma qualcosa sì. Per esempio, che stiamo percorrendo, al buio e senza freni, una strada stretta e pericolosa, lanciati a tutta velocità e, oltre a tutto, ad occhi bendati.

Forse è il caso di toglierci la benda o, per lo meno, di rallentare un po' per iniziare a riflettere verso quale meta stiamo andando, con quali mezzi, e perché.




A quel punto, forse, ma non prima, qualcosa cominceremo a comprendere, o se non altro ad intuire. L'uomo interiore, l'uomo spirituale che ora giace nell'oblio e quasi soffocato in fondo a noi stessi, ridestandosi, ci aiuterà ad interpretare quei "Segni".»

                                                                                                           Francesco Lamendola

Relazione e cura di Sebirblu.blogspot.it

Fonte: QUI

lunedì 9 settembre 2024

Stiamo per entrare, ORA, in una Nuova Consapevolezza!



Sebirblu, 9 settembre 2024

Ecco un brano profetico, attualissimo, tratto da un libro di Ken Carey: "Trasmissioni Stellari – Il Terzo Millennio", adatto per i "risvegliati" e per coloro che attendono e sperano che un nuovo paradigma si affacci all'Orizzonte di questa umanità non più libera di vivere pienamente secondo il proprio pensiero, ma soggiogata dalla paura e dalla non conoscenza dei tramestii del mondo.

Per conoscere meglio chi è l'Autore cliccare QUI; per altri suoi scritti meravigliosi: leggere QUI, QUI, QUI e QUI




"Il sorgere dell'eterna Coscienza illumina di un nuovissimo splendore l'orizzonte dei concetti umani. Al suo primo incontro con tale radianza l'Io ha talvolta paura; ma non deve essere necessariamente così. È con la sua Essenza che sta entrando in contatto: è da sciocchi temere di guarire.

Ciò che questa Luce intensificandosi rivela è più sublime, più stupefacente del più raffinato miraggio che sia mai apparso ad illuminare le notti della storia. Queste visioni (e le religioni che da esse spesso si sviluppano) furono custodite gelosamente come candele nelle ore di tenebra. (Cfr. QUI, QUI, QUIQUI e QUI; ndr).

Ma nella luce del Sole? L'Alba che sorge su questo mondo mette fine all'età della religione. (Cfr. QUI, QUI, QUI e QUI; ndr). L'Io deve comprendere che i suoi raggi non vengono per far del male, giungono per liberare coloro che ancora si aggrappano agli scenari del passato. (Cfr. anche QUI, QUI e QUI; ndr).

Avete solo due alternative: basare la vostra identità sull'immediatezza della vostra individualità umana, oppure sul campo unificato dell'Essere Eterno che l'ha generata.

Storicamente avete dimenticato di poter scegliere. Così a lungo la vostra identità è rimasta bloccata nella soggettività, nell'ego personale, fino a creare una certa inerzia, una omeostasi (condizione di equilibrio interno, di stabilità; ndr) che resiste alla trasformazione.

Per quanto, in qualsiasi tempo, voi potete decidere di far derivare il vostro senso di voi stessi nuovamente da Dio, ci sono dei periodi in cui questo risulta più facile.

Infatti, ci sono cicli che convergono, energie che aumentano e diminuiscono, così come ci sono epoche e momenti all'interno di esse – come ora – quando arrivano pulsazioni energetiche particolarmente forti, lampi di chiarezza, di intuizione, e nuove possibilità che non possono essere negate.

Sta crescendo un'onda che potete scegliere di ignorare del tutto o di cavalcare fino a raggiungere una spiaggia straordinaria. (Cfr. QUI, QUI e QUI; ndr).


Onda fotonica (ossia di luce) emanata da Alcione, il sole centrale della nostra galassia.

È un'onda speciale, e per quanto si sia già formata nel passato e continuerà a crescere ancora nel futuro, lo spazio che la divide dalle altre non può essere definito in termini rilevanti per la vita umana.

IO SO quando sopraggiungono questi momenti, poiché SONO con voi sempre, anche quando non avvertite la Mia Presenza. IO SONO l'UNO, il vostro Creatore e la vostra Fonte, ma allorché vi tocco sono anche la vostra Realtà profonda.

IO SONO il Volto di CRISTO che porta il segno dell'uomo e della sua qualità.

E  sebbene «quell'IO»,  che prova a risvegliarsi in voi,  sia distinto e individualizzato, è  pur sempre ME.

L'attimo in cui si verificherà la grande Transizione collettiva emergerà su tutti gli altri e verrà vissuto come speciale da ognuno – da chi è pronto e da chi ancora non lo è.

La vostra intima scelta di entrare nel campo della Coscienza risvegliata contribuisce a diffondere con più equilibrio, nel tempo e nello spazio, il grande afflusso di energia trasformante rendendo più dolce il «Passaggio» all'insieme dell'Umanità.

Prima che voi prendeste cognizione di queste cose, IO vi ho guidato, vi ho indicato la giusta direzione. Vi ho condotto verso sperimentazioni programmate per concorrere a liberarvi dalla dipendenza dei numerosi demoni illusori della paura. (Cfr. QUI; ndr).

Esperienze disegnate per consentirvi di raggiungere il tempo in cui avreste avuto la capacità e la saggezza indispensabili per prendere la decisione giusta, quella che ancora non avete assunto, l'opzione di trasferire il centro della vostra identità.

Non crediate di essere indegni o impreparati per un così grande passo. In un certo senso, siete sempre stati pronti. D'altra parte non è, né sarebbe stato possibile, alcun tipo di preparazione.

A lungo vi ho osservato dall'interno, da dietro i vostri pensieri e sentimenti. Conosco qual è l'attimo in cui le circostanze sono a vostro favore e quando è probabile che possiate propendere per la vita eterna.


Russ Docken

Adesso quel momento è arrivato!

Ora siete disposti a prendere questa decisione vitale, possedete tutti gli strumenti necessari per affrancarvi dal dominio e dal condizionamento storico, mantenendovi sull'onda ascendente della consapevolezza, per recarvi al di là dell'incantesimo della materia verso il risveglio della vita.

Già sentite questo flusso avvicinarsi e la vostra contezza aumentare. Forse lotteremo assieme contro il passato. Questo è possibile.

Ma non è necessario esaminare ciò che siete stati, né analizzare quello che deve cambiare o svanire. Sarò felice di lasciarlo andare, se lo farete anche voi, ma la scelta è e deve essere unicamente vostra.

Non si può entrare nei campi della percezione, se non spontaneamente.

Vi ho atteso ieri, e vi attenderò domani se sarà necessario. Ma l'onda di cui vi parlo appartiene ad una marea che permane solo poche rotazioni del vostro mondo intorno al sole, ed alcune di esse sono già passate.

I limitati concetti umani trascinati via da questa ondata cosciente non sono strumenti adatti per racchiudere il vostro intendimento (spirituale; ndr). Non vi porteranno mai abbastanza lontano da fare in modo che le spiagge della storia siano fuori dalla vostra vista.

Le navi della Mia comprensione solcano i mari dell'eternità. Non vi potete salire se non siete in grado di percepirle. E non le potete percepire se vi trovate dietro le porte dell'ieri (abbarbicati cioè al passato, ai rimpianti, al mondo; ndr). Le Mie navi, le navi della Luce onnicomprensiva, veleggiano.

Non rimarranno a lungo. Io sono un Essere in movimento, e non è questo il Mio porto d'approdo.

Vengo adesso a bussare alla porta del vostro cuore. Ci sono con Me Entità dei Regni Angelici, che pur non potendo aprirvi la porta, poiché voi soli potrete farlo, vi faranno Luce e vi sosterranno spiritualmente. (Vi entreranno soltanto coloro che avranno la vibrazione dell'Amore altruistico, incondizionato; cfr. QUI, QUI e QUI; ndr).




Ed una volta che avrete sviluppato la volontà di passare attraverso il varco, state certi che questi Esseri luminosi vi aiuteranno a mantenerlo aperto mentre avanzerete nella Nuova Consapevolezza, quella che vi renderà padroni delle mie navi di Luce, delle navi della mia visione.

Relatore: Sebirblu.blogspot.it

Estratto dal libro di Ken Carey – Trasmissioni Stellari – Il Terzo Millennio

venerdì 6 settembre 2024

USCIRE ORA dal Sistema-Babilonia È DOVEROSO!

 


Sebirblu, 5 settembre 2024

Il 20 dicembre 2010, Benedetto XVI esprimeva queste sue considerazioni alla Curia Romana:

"Lo sgretolamento dei principi cardine del diritto e degli atteggiamenti morali fondamentali su cui si basano ha fatto esplodere le dighe che fino a quel momento avevano protetto la pacifica convivenza tra i popoli. Il sole sta tramontando su un mondo intero...

Resistere a questa eclissi della ragione e preservare la sua capacità di vedere l'essenziale, di vedere Dio e l'uomo, di vedere ciò che è buono e ciò che è vero, è l'interesse comune che deve unire tutte le persone di buona volontà. È in gioco il futuro stesso del pianeta."

Ed oggi, a distanza di 14 anni, ecco cosa ci dice il Cielo nelle parole di Gesù, il Cristo, provenienti dall'Australia QUI, tramite la veggente Valentina Papagna:

25 agosto 2024

«Questa mattina, quando ho detto le mie preghiere verso le 7 del mattino, nostro Signore Gesù è apparso e ha detto: "Valentina, figlia mia, non mi piace metterti paura, ma stanno pianificando il conflitto a venire.

La Russia e l'Iran sono in allerta, e anche Israele e altri paesi stanno spingendo affinché la guerra abbia inizio. Potrebbe arrivare a metà del prossimo anno, ma può accadere anche prima. Per ora, la sto ancora trattenendo, ma non so per quanto ancora potrò farlo, in quanto c'è troppo male a premere affinché lo scontro abbia inizio.

Quello che tutto ciò mostra sta ad indicare che la Mia Venuta è vicina. La profezia deve realizzarsi, e dovresti essere felice del fatto che, quando il mondo si troverà nel tempo più difficile, Io verrò a salvare il Mio popolo.

Dì alla gente che ciò che desidero ora è il pentimento, che viviate in uno stato di Grazia: questa è la cosa più importante nella vostra vita".

Valentina: ‒ Signore Gesù, vieni in mezzo a noi e donaci la pace e la gioia del Cielo.»




Ecco a cosa ha portato lo "sgretolamento" sociale dei valori esistenziali di cui ha parlato Ratzinger! E non intendo soltanto riferirmi all'ambito della religione cattolica, ma anche a tutti i livelli che supportano l'umanità: politico, economico, scientifico, culturale, artistico ecc. che da circa 60 anni affliggono il mondo. 

In ogni campo, l'essere umano si è completamente scordato (in tutti i sensi) del suo Creatore e vive per "forza d'inerzia" immerso nella materialità più degradante, senza porsi alcuna domanda sul significato dell'esistenza e del suo divenire, miope e sordo a qualsiasi richiamo dello Spirito e, di conseguenza, sempre più schiavo di maligne forze ostili, attratte proprio dalla sua fragilità.

Il percorso evolutivo delle masse ha avuto un più acceso rallentamento critico, sia con i moti studenteschi del '68, dando l'illusione alla gioventù planetaria di una nuova sospirata "libertà" dai vincoli tradizionali sia, in modo più subdolo e pernicioso, in seguito all'effetto destabilizzante spiritual-religioso del Concilio Vaticano II.

Osservando con gli occhi dello Spirito lo scenario globale degli eventi, si può scorgere l'azione  chiara e inesorabile  delle due  "Bestie"  descritte da Giovanni  nell'Apocalisse al cap. 13 (Mondo e Chiesa) che in questo periodo sempre più tumultuoso attaccano l'umanità su entrambi i fronti sotto la spinta formidabile di Satana. (Ved. QUI, QUI, QUI, QUI, QUI e QUI).

Se si è indotti a ritenere,  come  erroneamente  si pensa,  che i due componenti siano di natura diversa e non in simbiosi l'uno con l'altro si è assolutamente fuori strada, specialmente in questo tempo in cui la menzogna, la confusione, la dissolutezza e il cinismo provengono direttamente dai governi al servizio dell'Oligarchia occulta, compresa la cosiddetta "Santa Sede" che di santo non ha più nulla.

È la babele totale... ed è per questo che Giovanni nell'Apocalisse menziona (ai capitoli 17 e 18) Babilonia, la Grande Meretrice, di cui ancora Benedetto XVI, sempre rivolto alla Curia romana, ha ricordato:




"Il "Libro della Rivelazione" include tra i grandi peccati di Babilonia ‒ il simbolo delle grandi città irreligiose del mondo ‒ il fatto che commercia con corpi ed anime e li tratta come merci."

Infatti, l'apostolo al cap. 17, 1-6 scrive:

«Allora uno dei sette angeli che hanno le sette coppe mi si avvicinò e parlò con me: «Vieni, ti farò vedere la condanna della grande prostituta che siede presso le grandi acque. Con lei si sono venduti i re della Terra e i suoi abitanti si sono inebriati del vino del suo mercimonio».

L'angelo mi trasportò in spirito nel deserto. Là vidi una donna seduta sopra una bestia scarlatta, adorna d'oro, coperta di nomi blasfemi, con sette teste e dieci corna. Ella era ammantata di porpora, pietre preziose e perle; teneva in mano una coppa d'oro, colma degli abomini e delle immondezze della sua prostituzione.

Sulla fronte aveva scritto un nome misterioso: "Babilonia la grande, la madre delle prostitute e degli abomini della Terra". E vidi che era ebbra del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù. Al vederla, fui preso da grande stupore.» [...]

Giovanni precisa che "la donna vista raffigura la grande città che regna su tutti i re della Terra" (Babilonia, l'Élite occulta; ndr); assimila la "Bestia che sale dal mare" al potere politico con a capo l'anti-Cristo, e la "Bestia che sale dalla Terra" al potere religioso, capeggiato dal falso profeta (assiso ora in Vaticano; ndr).

Entrambe le Bestie traggono forza e potenza dal Drago, dal Serpente antico, che seduce tutta la Terra per mezzo di Babilonia, la sostiene e la guida utilizzando le sue 7 teste e le 10 corna.

E continua Giovanni al cap. 17, 7-10

«L'angelo mi disse:

‒ Perché ti meravigli? Io ti spiegherò il mistero della donna e della bestia che la porta, con sette teste e dieci corna.

La bestia che hai visto era ma non è più, salirà dall'Abisso, ma per andare in perdizione. E gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo, stupiranno al vedere che la bestia era e non è più, ma riapparirà.

Qui ci vuole una mente che abbia saggezza. Le sette teste sono i sette colli sui quali è seduta la donna; e sono anche sette re. I primi cinque sono caduti, ne resta uno ancora in vita, l'altro non è ancora venuto e quando sarà venuto, dovrà rimanere per poco.» […] Cfr. QUI.




Piccola digressione necessaria

[Questa donna traviata, chiamata Babilonia, prende il nome dall'antica città dell'Asia anteriore o occidentale (detta in modo improprio Medio Oriente), dove sorgeva la famosa Torre di Babele (in Mesopotamia o Irak) mai terminata secondo la tradizione biblica.

I costruttori con a capo Nimrod (nipote di Noè) speravano di imitare in grandezza e in potenza colui che credevano fosse il dio supremo, "Marduk", peccando perciò di superbia e tracotanza.

L'Antico Testamento in Genesi 11, 1-9 narra che per questa arrogante pretesa l'Eterno cambiò il loro unico linguaggio in numerosi idiomi, ragion per cui non si compresero più l'un l'altro.

Dalla storia sumera si è appreso inoltre che il dio Marduk aveva ricevuto dal padre Enki il controllo assoluto dell'umanità (quello che vuol fare l'Élite oggi), e in certi ritrovamenti di monili archeologici presso il fiume Eufrate egli veniva raffigurato in compagnia di un serpente-drago cornuto, come si può leggere e riscontrare QUI.]




Questo porta direttamente ai nostri giorni dove, a Strasburgo, si è pensato bene di rappresentare il Parlamento europeo con una costruzione del tutto simile alla Torre di Babele, simbolo di confusione, disordine e malcostume, proprio come Babilonia, la prostituta a cavalcioni del Dragone.




Abbiamo dunque in evidenza  la nuova Babilonia che,  guidata  dall'Antico Serpente, ha sparso non soltanto nel mondo laico, ma soprattutto in quello religioso, il suo potere ammaliatore e corruttivo minando essenzialmente le anime con il veleno della incredulità o dell'indifferenza verso Dio e gli afflati dello Spirito, ed abbracciando con entusiasmo qualsiasi forma di depravazione, spacciandola per "libertà".

In tali condizioni, il mondo si trova sulla soglia del baratro. Non meraviglia affatto quindi che sempre più persone ORA si stiano accorgendo ‒ dopo la pazzia della "pan-demenza" e i suoi effetti spesso tragici, la caduta disastrosa dell'economia occidentale e la sfacciata frenesia degli atlantisti europei proni all'asse anglo-americano ‒ dello stretto legame esistente tra Mondo e Chiesa che, nel frattempo, ha ambiguamente tradito la Dottrina di Cristo ad opera dello pseudo-papa argentino (il Falso Profeta, appunto) e dei suoi accoliti.

«Del resto, si sa scrive il prof. Lamendola QUI – i vescovi servono a supportare Bergoglio quando introduce gli idoli pagani nella basilica di San Pietro per adorare la Pachamama, per portarla sulle loro spalle e genuflettersi davanti ad essa.

Servono inoltre a scomunicare e ridurre allo stato laicale i preti che restano fedeli alla dottrina cattolica, come don Alessandro Minutella (e don Enrico Bernasconi con altri del Sodalizio Sacerdotale Mariano), o a privarli della loro parrocchia, se rifiutano di amministrare i Sacramenti in condizioni mortificanti come è accaduto a don Leonardo Ricotta...

A questo servono i vescovi, oggi: non a custodire il gregge nella Verità di Gesù Cristo; né tanto meno a portare le anime a Dio e a combattere tutto ciò che le potrebbe allontanare da Lui!».




In tanto caos però, raffigurato metaforicamente dalla "prostituta" dell'Apocalisse, con la quale si sta sollazzando una gran parte del genere umano, una piccola minoranza di persone, "risvegliata" e consapevole di come stanno davvero le cose, sia nel "Mondo" che nella "Chiesa", tenta di sfuggire al disastroso "Tsunami" che sta sommergendo tutto, prendendo le distanze da qualsiasi inganno, blandizia o senso di paura che può destabilizzare il suo equilibrio interiore.

L'Apostolo, in Apocalisse 18, 4-5, scrive ancora:

«Poi udii un'altra voce dal cielo:

‒ Esci da Babilonia, popolo mio, per non associarti ai suoi peccati e non ricevere parte dei suoi flagelli. Perché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo e Dio si è ricordato delle sue iniquità.»

Ma ancor prima lo dice Gesù nel suo noto discorso profetico in Mt. 24, 15-18 (QUI):

«Quando dunque vedrete l'abominio della desolazione (nella Chiesa d'oggi), di cui parlò il profeta Daniele, stare nel Luogo Santo ‒ chi legge comprenda, allora quelli che sono in Giudea fuggano ai monti, chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere la roba di casa, e chi si trova nel campo non torni indietro a prendersi il mantello.»

E addirittura il profeta Isaia, nel Vecchio Testamento (cap. 48, 20) invita il popolo eletto ad uscire dall'esilio: 

«Uscite da Babilonia, fuggite lontano dai Caldei; annunziatelo con voce di gioia, diffondetelo, fatelo giungere fino alle estremità della Terra. Dite: ‒ Il Signore ha riscattato il suo servo Giacobbe.»




Dunque,  come si constata,  l'Eterno  più  di  una volta  ha invitato i Suoi figli  oppressi ed ingannati ad uscire e ad allontanarsi dal laccio suadente ed infido del "Sistema Babilonia" diretto dal Dragone infernale. Ha sedotto chiunque non fosse ancorato saldamente alla "Roccia-Divina", non curandosi mai di ricercare le "Fonti vere della Vita" per poter discernere la Luce dalla Tenebra.

È naturale che, essendo Babilonia strumento del Maligno, questi non può tollerare chi ad essa si ribella o non ne condivide le scelte e i dettami impostati, sia ben chiaro, sempre contro il bene dei cittadini laici o religiosi, a seconda di quale "Bestia" si tratti delle due.

Ne sono esempi lampanti i divieti e i diktat subiti dai popoli dal 2020 in poi, con il sostegno assoluto e determinante del Falso Profeta a Roma e le decisioni arroganti e belliciste degli ultimi tempi da parte dei governi occidentali, anch'esse ambiguamente condivise dallo pseudo papa, che ha dato "un colpo al cerchio e uno alla botte", tanto per "salvare la faccia" di fronte al silenzio vergognoso dell'atroce sterminio in atto.

Per questo è necessario uscire da Babilonia! Altro che accogliere ancora e ancora, facendosi influenzare dalle notizie artefatte trasmesse da giornali e TV prezzolati dal "Sistema luciferino"! Altro che dire, come tanti fedeli e preti: «Questo "papa" può essere anche un demonio incarnato, ma siccome è il "papa" bisogna accettarlo così com'è, aspettando che intervenga Dio!»

Bisogna USCIRE da Babilonia! Come sta facendo una buona parte di uomini e donne avversati in molte aree del mondo, unitamente ad un "Piccolo Resto" cattolico come quello di don Minutella, che aumenta sempre più nonostante l'ostracismo, l'odio, le vessazioni costanti e il grave silenzio tombale dei mezzi di comunicazione, inclusa la stragrande maggioranza dei siti cattolici.

Dio premierà questo coraggio. Il primo Comandamento recita infatti: "Io Sono il Signore Dio tuo; non avrai altro Dio all'infuori di Me!" E si badi bene, questo non riguarda soltanto le persone "religiose" o devote, ma tutta l'Umanità!

Chiunque abbia a cuore la giustizia, l'onestà, la pace fra i popoli e il rispetto reciproco nell'amore disinteressato verso il prossimo, non potrà mai piegarsi e scendere a patti con il "Sistema‒Babilonia" che imperversa in questo momento sul mondo. Ne va della sua sopravvivenza a livello morale, ma soprattutto spirituale.

Relazione e cura di Sebirblu.blogspot.it

lunedì 2 settembre 2024

I Venusiani e la Mutazione Spirituale della Terra




I Venusiani e la mutazione spirituale della Terra

Negli anni '50, i Maestri spirituali Paul Twitchell e Rebazar Tarzs si recarono su Venere nel corso di un viaggio animico in proiezione di coscienza. (Cfr. QUI e QUI; ndt).

Là, incontrarono una piccola bambina di sette anni alla quale predirono che presto avrebbe rivestito un corpo fisico al fine di integrarsi in piena coscienza sulla Terra. Sarebbe stata chiamata a compiere una missione così importante a livello spirituale come quella di Nikola Tesla sul piano scientifico.

Anche se appare incredibile, lo scienziato nel 1856 non nacque in Croazia come la storia riporta. Quando era ancora neonato, fu condotto da Venere sul nostro pianeta, dove fu accolto dai Tesla, una famiglia serba molto pia.

Lo chiamarono "Nikola" perché, secondo la tradizione religiosa ortodossa, San Nicola è colui che concede doni alle anime meritevoli.

Tale nome fu ispirato ai suoi genitori adottivi da un Saggio di Venere, che sapeva quanto le parole abbiano un particolare potere vibrazionale e le numerose scoperte tecnologiche di Tesla sarebbero state poi altrettanti preziosi regali offerti all'Umanità.

La piccola venusiana, invece, ricevette dai due suddetti Maestri il nome di Omnec Onec che rappresenta "Lo Spirito dell'Uno e del Tutto. In sanscrito, "Eck" designa l'Essenza divina, e in latino, "unus" e "omnis" corrispondono a "uno" e "tutto".

Le indicarono che il suo compito terrestre sarebbe stato di propalare l'Insegnamento Universale caduto nell'oblio sul nostro pianeta: la Scienza del Viaggio dell'Anima e la Storia Cosmica Originaria così come appare negli Annali Akashici (ved. QUI) di cui i Venusiani sono, da eoni, i custodi e i depositari.




Omnec visse dapprima in Tibet, nel monastero del Katsupary, per dare il tempo al suo corpo fisico di acclimatarsi alle relative necessità: nutrirsi di alimenti solidi e cavalcare sono, tra le altre cose, delle attività banali sul piano fisico, ma totalmente sconosciute a livello astrale.

Questo isolato monastero tibetano era stato scelto, come destinazione, a motivo di due criteri: il primo, perché la sua altitudine elevata risultava favorevole ad un adattamento graduale riguardo al disagio atmosferico legato alla forza di gravità.

Il secondo, perché era propizia la sua lontananza dalla nostra civiltà materialista, adatta a mitigare il divario tra i valori spirituali degli abitanti di Venere e i nostri.

I corpi fisici dei Venusiani assomigliano a quelli di certi terrestri eccezionalmente attraenti, ma sono molto più luminosi. La loro struttura molecolare vibra su una frequenza assai più rapida di quella umana, cosa che rende la nostra atmosfera pericolosa per essi,  tanto  quanto la loro  sarebbe letale  per i nostri organismi.

Sembra che il corpo di Omnec abbia dovuto subire una sorta di cambiamento sul piano della densità fisica grazie a certe tecnologie sconosciute agli umani, al fine di poter sbarcare sul nostro pianeta in tutta sicurezza.

In questo monastero tibetano, sotto l'égida di Yaubl Sacabi, Omnec approfondì lo studio sul nostro mondo e la sua civiltà per un intero anno prima di trovarsi di nuovo a bordo del vascello-navetta che l'aveva portata da Venere l'anno prima.

Fu allora trasportata nel bel mezzo del deserto del Nevada, ove il disco si posò in piena notte durante l'estate 1955.

In un paesaggio che gli ricordava i dintorni della città venusiana di Retz, ritrovò un Maestro di Venere, Gopal Das, che l'attendeva in una Cadillac in compagnia di un altro extraterrestre.

Il Maestro Yaubl Sacabi e il Maestro Gopal Das

La condussero fino a Menphis, nel Tennessee, affinché si potesse man mano integrare alla nostra civiltà decadente. 

Ella racconta che, abituata al silenzio dei veicoli venusiani e al loro funzionamento ad energia libera (ved. QUI; ndt), trovò il rumore della vettura e delle sue emanazioni di fumo così insopportabili che più volte nel corso del tragitto perse conoscenza!

In seguito gli americani, e soprattutto la loro alimentazione, gli parvero oltremodo grezzi. Ma era stato programmato che accettasse i costumi di quel popolo per meglio assimilarsi, nell'anonimato, a tale società contemporanea. 

Doveva, in effetti, imperativamente preservare e tacere le sue origini fino all'apertura ufficiale della sua missione terrestre. 

Da allora, ella affermò che la nostra cultura è così primitiva e violenta, come la nostra atmosfera così pesante ed inquinata, che risultava molto difficile per una Venusiana adattarvisi.

Utilizzò a più riprese la parola "ripugnante" per qualificare il cibo americano, perché questa gente privilegia il consumo di "cadaveri animali". 

Per integrarsi meglio alle basse vibrazioni terrestri scelse di prendere in prestito l'identità di una bambina, Sheila Gipson, che era stata vittima di un incidente di autobus nel recarsi da sua nonna e il cui corpo, interamente carbonizzato, non aveva potuto essere riconosciuto. 

E fu così che Omnec divenne una giovane statunitense in apparenza assolutamente normale. Diventata più tardi una giovane mamma, si recò, dietro insistenza di suo marito, ad un seminario del movimento Eckankar, di cui Paul Twitchell era stato il fondatore.




Quando si sedette in fondo alla sala, temendo che i pianti del suo bebè potessero disturbare gli astanti, quale non fu il suo stupore nel vedere Paul Twitchell avvicinarsi a lei e apostrofarla utilizzando il suo nome iniziatico, visto che era ancora la sola a conoscerlo.

Dopo un breve scambio di parole con lui, le immagini del suo incontro astrale su Venere con questo piccolo uomo, dai penetranti occhi blu, le tornarono alla memoria. Egli la invitò allora a raggiungerlo sul palco per farsi conoscere dai presenti.

L'insieme dell'uditorio fu impressionato dalla disinvoltura e dalla chiarezza del suo discorso. La sua età sembrava approssimativamente di 35 anni. Ella emanava dal suo grazioso viso una luce ed una gioia indicibili.

Raccontò che era nata su Venere e che era stata preparata ed educata, durante otto dei nostri anni, in funzione della sua futura missione sulla Terra; che era partita dalla città di Retz, capitale di Venere, a bordo di una nave spaziale a forma di disco volante.

Accennò che da allora aveva capito lo svolgimento del viaggio interplanetario tanto facilmente da chiarire l'obiezione avanzata dai nostri scienziati sulla incompatibilità della presenza dei Venusiani nell'ambito naturale (cosmico; ndt) in relazione alla sopravvivenza di esseri viventi.

Spiegò con grande eloquenza al pubblico sbalordito come "iper-saltava" da una dimensione ad un'altra. E... oh miracolo: tutti comprendevano! Sembrava capace di dissertare su qualsiasi tema, compresi quelli riguardanti la relatività e la meccanica dei fluidi.

Ma aggiunse che il suo compito precipuo concerneva principalmente lo sviluppo spirituale e l'Amore cosmico sulla Terra. Tutto l'uditorio fu soggiogato dal suo fascino e dalla sua spigliatezza. Il suo intervento segnò l'apertura ufficiale della sua missione terrestre. 


Paul Twitchell

Fu in conseguenza di questo incontro con Paul Twitchell che scrisse il suo primo manoscritto: "From Venus I came" (Sono giunta da Venere). Ma il libro fu èdito e pubblicato molto più tardi, perché i lettori degli anni '70 non erano ancora pronti ad accogliere il genere di rivelazioni che esso conteneva.

Ella racconta, tra l'altro, che fu il Maestro Orthon che consegnò nel 1953 una lettera di Odino, portavoce venusiano della Fraternità dei pianeti sulla nostra Terra, al celebre contattista George Adamski (ved. QUI; ndt), che si rivelò essere uno degli zii di Omnec.

(Orthon incontrò anche Giorgio Di Bitonto QUI, QUI QUI; ndt).

George Adamski d'altronde, nella sua prima giovinezza, era stato anch'esso condotto dai genitori presso un monastero in Tibet, dove soggiornò una decina d'anni per essere preparato alla sua futura missione.

Dopo il suo famoso incontro con Orthon e il volo a bordo di un tracciatore magnetico della flotta venusiana, egli divenne celebre scrivendo libri, tenendo conferenze e facendo visita nel mondo intero ad alte personalità. Nel nòvero di queste, figura John F. Kennedy che era diventato suo amico prima di essere assassinato.

Ecco le straordinarie rivelazioni di Omnec Onec riguardanti la lenta mutazione spirituale  della Terra  e  dei suoi abitanti  e  le raccomandazioni  alla  nostra Umanità per attraversare nelle migliori condizioni possibili la Transizione attuale verso l'Era Nuova:

"Ho sentito parlare, per la prima volta, della storia del nostro sistema solare e della trasformazione spirituale della Terra nel momento di un incontro sul piano astrale al quale fui invitata nel 1994 in seguito ad una lunga meditazione.

Migliaia di Esseri provenienti da innumerevoli galassie, umani e non, tutte Entità intelligenti e molto evolute, presero parte a questo convegno.


Tra i Maestri si scorgono: al centro, in blu, Paul Twichell. Alla sua destra, Gopal Das.
 
Alle sue spalle, Yaubl Sacabi e, sempre in seconda fila, con la veste corta, Rebazar Tarzs.

Fu una delle tantissime occasioni durante le quali si riuniscono per coordinare le azioni a favore del salvataggio della Terra.

Essi tentano, pressoché dal 1930, di elevare gradatamente le frequenze energetiche al fine di evitare una nuova distruzione del mondo.

Ecco le informazioni che questi grandi e nobili Esseri decisero di trasmettermi:

‒ Sono circa 40 milioni di anni (mi è impossibile essere più precisa perché il tempo è un concetto limitato alla materia. È senza importanza in altre dimensioni dove conta solo la piena coscienza dell'attimo presente) che 4 gruppi appartenenti ad altrettante razze umane diverse provenienti da 4 distinte galassie, furono invitati dalla Gerarchia Spirituale a portarsi in questo sistema solare per colonizzare 4 dei più antichi pianeti.

Tutti gli Esseri che ne facevano parte erano straordinariamente evoluti: potevano raggiungere altre compagini ed altre dimensioni, tanto nel passato quanto nel futuro.

Erano in grado di comunicare telepaticamente non soltanto tra loro ma anche con ogni altra creatura: gli animali, le piante e i minerali, come con gli Angeli e i Maestri Ascesi. Utilizzavano il linguaggio parlato solo per trasmettere informazioni agli Esseri meno progrediti.

La tecnica di queste individualità si espletava in perfetta armonia con le Leggi della natura. Esse avevano compreso il potere creatore del loro pensiero (ved. QUI, QUI e QUI; ndt) e lo usavano con grande responsabilità impiegandolo in ogni circostanza per i fini più nobili e costruttivi. 


Gilbert Williams

A questo alto livello di evoluzione, non esistevano crudeltà, egoismo, aspirazione al potere, né tanto meno desiderio di ricchezza.

Essi conoscevano tutto sul Creatore e sulla Creazione, come sulla loro esistenza personale in quanto anime immortali non limitate da corpo fisico. La stessa nozione di morte non esisteva per loro, avvenivano solo transiti sereni da una dimensione ad un'altra.

Sceglievano da sé la durata della vita individuale, in ragione delle esperienze che desideravano fare o delle missioni che volevano compiere.

Come custodi galattici delle forme di vita, erano venuti in questo Sistema Solare per introdurvi la razza umana. In esso vi sono 12 pianeti, di cui solo 9 conosciuti fino ad ora. La razza gialla aveva colonizzato il pianeta Marte, la razza rossa il pianeta Saturno, la razza nera Giove e la razza bianca Venere.

La Terra era ancora una cometa a quell'epoca. Fu solo più tardi che assunse la sua orbita intorno al Sole e divenne un bel pianeta con diversi oceani. Aveva due lune che gli assicuravano un clima equilibrato.

Ciascuna delle quattro razze iniziali vi apportò, dalla propria galassia d'origine, un gran numero di animali, di piante e di minerali e vi creò un paradiso nell'àmbito del quale tutti gli Esseri vivevano in armonia tra loro.

Alcuni agglomerati stellari ospitavano delle specie meno evolute che possedevano anch'esse la padronanza dei viaggi spaziali ma si trovavano ancora ad uno stadio aggressivo di conquista.

Quando tali individui appresero l'esistenza di questo nuovo e bel pianeta decisero di recarvisi con lo scopo di sfruttarne le ricchezze.




Stavano eretti e camminavano come gli uomini su due piedi, ma alcuni di loro erano Dinoidi, altri Reptoidi ed entrambi assai violenti. Possedevano una certa forma di intelligenza calcolatrice molto sviluppata e si credevano, di fatto, superiori a tutte le altre etnìe.

All'inizio unirono i loro sforzi per appropriarsi dei minerali e delle pietre preziose, ma rapidamente si combatterono tra loro con armi laser e atomiche. Ricevettero rinforzi dai loro pianeti d'origine e una base fu installata su una delle due lune terrestri.

Questa fu completamente distrutta nel corso dei conflitti, come la superficie della Terra. La maggior parte delle forme di vita inseritevi vi erano già state annientate prima del cataclisma finale, vittime della desertificazione causata dall'avvelenamento radioattivo che rese il pianeta inabitabile per lungo tempo.

I Dinoidi e i Rettiliani lasciarono perciò il globo terrestre che aveva perduto per essi ogni attrattiva, abbandonandovi i feriti. Le quattro razze che vivevano sui rispettivi vecchi pianeti inviarono allora dei volontari per soccorrere gli sventurati e valutare l'ampiezza dei danni.

Desideravano ripristinare la biodiversità distrutta il più velocemente possibile ma dovettero prendere atto, a malincuore, che il loro progetto era irrealizzabile. Essi furono per di più costretti a restarvi, dopo aver constatato che avrebbero rischiato di contaminare radioattivamente i loro habitat d'origine, ritornandovi.

A motivo delle radiazioni, le specie Reptoidi e Dinoidi si trasformarono in dinosauri e rettili enormi il cui strano e terrorizzante aspetto non vi è sconosciuto perché la Terra ne ha conservato le tracce.

Quanto agli uomini, condannati a rimanere in tale ambiente ostile, si mutarono in un genere che conoscete con il nome di Neanderthal.


"Uomo di Neanderthal"
 Museo Paleoantropologico di San Daniele Po (CR).

La Terra, arida e brulla, rimase deserta per secoli e la vegetazione poco abbondante bastava a malapena per nutrire questi sauri enormi. Una grande cometa precipitò poi in uno degli oceani provocando una nube di polvere che, unificandosi con quella radioattiva che circondava il pianeta, avvolse tutto in un'oscurità completa.

I raggi del Sole non riuscirono più ad attraversare questa cappa e si produsse di conseguenza una glaciazione che mise definitivamente termine alle forme di vita ibride generate dalla mutazione genetica.

Le quattro razze ottennero in seguito la possibilità di prendersi cura del mondo terrestre con la loro altissima tecnologia. Esse vi innestarono nuovamente ogni tipo di vita e crearono un ulteriore ecosistema.

Tuttavia, dalla distruzione di una delle due lune, vi regnavano di fatto condizioni climatiche estreme con forti correnti marine e grandi estensioni di maree.

In quel tempo i quattro vecchi pianeti avevano raggiunto nel loro ciclo vitale una fase di transizione in cui non avrebbero più potuto accogliere il genere d'esistenza dei loro abitanti.

Le quattro razze decisero allora di insediarsi sulla Terra. Così nacquero le prime colonie che conoscete con i nomi di Lemuria e Atlantide.

Preoccupate dal fatto che la luna provocasse ogni genere di problemi quali i tornado, le forti eruzioni vulcaniche e i maremoti, domandarono l'assistenza della Gerarchia Spirituale e furono portate a costruire intorno alla Terra due scudi di protezione formati da particelle di ghiaccio.

Queste edificazioni, chiamate "firmamenti", furono ancorate con l'aiuto di speciali strutture cristalline che vennero installate lungo l'equatore.




Siccome la Terra era troppo piccola per ospitare la totalità degli Esseri che abitavano sui quattro pianeti, venne deciso di inserirvi unicamente la generazione giovane accompagnata da alcuni Insegnanti Spirituali e Maestri di Saggezza.

Le rimanenti popolazioni, però, erano condannate a morire e ad estinguersi di pari passo alle condizioni di vita fisica degli stessi mondi. Considerarono tuttavia il loro destino con una certa disinvoltura, perché non conoscevano il timore della morte. (Cfr. QUI , QUI e QUI; ndt).

La Gerarchia Spirituale decise allora che avrebbero potuto continuare la loro esistenza in uno stato dimensionale più elevato, conservando ogni loro cultura e diventando i protettori degli uomini della Terra.

Spronò le individualità umane emigrate sul pianeta a edificarvi "Templi" di un tipo particolare, concependoli come passaggi inter-dimensionali, affinché avessero la possibilità di visitare altri piani superfisici e raggiungere i Maestri Ascesi durante le proprie meditazioni. 

Nondimeno, per la loro salvaguardia, e perché sarebbero stati destinati a svolgere un ruolo importante nel futuro, questi "portali" avrebbero dovuto essere ben nascosti.

Una razza altrettanto umana ma dotata di una struttura genetica diversa e asservita alle 'Forze Oscure' viveva a quell'epoca in un sistema solare in prossimità del nostro. Essa arrivò sulla Terra con la speranza di ottenere informazioni sulle tecnologie progredite, ma queste le vennero rifiutate.

Allora tali 'Forze' dichiararono guerra ai primi colonizzatori del pianeta. Questi, decisero di non difendersi, si divisero in gruppi e si nascosero in differenti luoghi, ma prima distrussero le colonie affinché non cadessero in mani nemiche.

Una di queste comunità si ritirò all'interno del nostro globo dove abita ancora oggi. (Cfr. QUIQUI, QUIQUI e QUI; ndt).




Gli insediamenti di Lemuria, come di Atlantide ed altri, furono così smantellati dai medesimi abitanti al fine di proteggere il loro sapere e la loro tecnologia da ogni velleità di appropriazione.

Le  strutture cristalline,  supporto dei "firmamenti",  furono  anch'esse  danneggiate. Di conseguenza, la Gerarchia Spirituale avvertì tutti coloro che si erano nascosti in superficie dell'imminenza di un grande diluvio.

I "firmamenti" si riversarono a precipizio sulla Terra, liberando per mezzo dello scioglimento  delle  particelle  di  ghiaccio,  immense quantità d'acqua.

Dalla stessa Gerarchia fu ingiunto loro di costruire grandi battelli e di salvare più specie viventi che potessero. Essi fabbricarono quindi centinaia di arche e non una sola come menzionato nelle Scritture. Queste, erano dei vascelli spaziali e non dei semplici barconi in legno.

Le milizie dell'Ombra attesero, come i coloni umani, la fine del diluvio. Poi, tornarono sulla Terra, fecero tra essi numerosi prigionieri e li torturarono con lo scopo di ottenere  informazioni  sui  "portali"  nascosti  e  sulla  tecnologia  avanzata.

Gli "Oscuri" sapevano che i residenti avrebbero potuto ricostruire la Terra con un nuovo aspetto e per  un tempo lunghissimo, poiché sarebbero rimasti in contatto con altre dimensioni.

È per questo che distrussero le connessioni tra i due emisferi del cervello dei loro reclusi. Gli umani persero allora le facoltà di comunicare telepaticamente con gli altri piani spirituali, compreso il ricordo delle vite precedenti.

Dimenticarono le Leggi divine e le loro profonde capacità tecniche, così come i luoghi dove avevano nascosto i "Templi-Stargate" e le conoscenze sui Maestri Ascesi.

Gli strateghi dell'Ombra li manipolarono a tal punto che essi non poterono più rammentarsi nemmeno del proprio passato più vicino.


Moloch di Zach McCain

Le comunità generate  dalle 4 razze originarie  cominciarono  anche a battersi fra loro e ad adorare esseri dell'Oscurità come dei. Fu così che vennero create nuove religioni, al fine di esercitare il controllo e il potere. Ne seguirono infinite guerre per il dominio, basate sul denaro e sulle risorse tecniche.

Questa sequela è proseguita fino ad oggi, ad un livello così sottile che gli umani non se ne sono mai praticamente accorti.

Essi  sentono  tuttavia che la vita sulla Terra  non  corrisponde  alle  aspirazioni  del loro Ego più profondo e conservano una nostalgia confusa dell'originaria "Patria" individuale, senza rendersi conto che è la loro Anima a spingerli al ricordo di questa appartenenza celeste. (Cfr. QUI, QUI e QUI; ndt).

La Gerarchia Spirituale lavora da decenni insieme a tutti gli Esseri che ‒ rinsaviti ‒ parteciparono alla manipolazione degli antichi coloni e che vogliono ormai correggere gli errori del passato.

Il grande cambiamento che viviamo oggi è il risultato e la conclusione della loro opera comune. Il primo passo è consistito per essi nel guidare gli uomini a ritrovare la Conoscenza delle Leggi Spirituali che reggono il nostro Universo.

Diversi governi della Terra sono stati contattati (incluso il Vaticano, ved. QUI; ndt) ma si sono tutti rifiutati di collaborare, privilegiando il mantenimento del potere su qualsiasi altra considerazione e continuando a lavorare in segreto sulle tecnologie connesse agli armamenti e alla manipolazione genetica.

Dalla riscoperta della bomba atomica, il pericolo di distruzione dell'intero mondo è di nuovo onnipresente. (Cfr. QUI, QUI, e QUI; ndt).




Un tale disastro non avrebbe solo delle ripercussioni sul nostro sistema solare ma sulla totalità dell'Universo e potrebbe alterare profondamente la vita di innumerevoli creature.

La Fraternità galattica (che raggruppa una moltitudine di individui molto evoluti, di diversi livelli) ha dunque deciso di bloccare questo abuso (ved. QUI; ndt).

Essa opera dagli anni '30 per elevare le vibrazioni del pianeta, in maniera che un giorno le tecnologie scientifiche conosciute oggi, non siano più in grado di funzionare.

L'elevazione delle vibrazioni avanza molto lentamente. È soltanto dopo il 1993 che i "Templi-Stargate" sono stati riattivati e l'energia positiva proveniente da altre regioni cosmiche ha ricominciato a raggiungere la Terra, ma il successo di questa impresa sembra ormai in dirittura d'arrivo.

Tutt'intorno al globo terrestre sono "parcheggiate" immense astronavi-madre che sono invisibili all'occhio umano e che non possono essere individuate da nessun radar. (Ved. QUI; ndt).

Inviano continuamente la loro energia salvatrice verso il mondo terrestre. Tutti gli animali che vivono su di esso sono stati allertati dalle loro anime-gruppo (ogni Spirito o Deva che presiede a ciascuna specie, ved. QUI, QUI e QUI; ndt) per elevare le loro vibrazioni.

Gli Esseri che riprendono coscienza della propria eredità cosmica e della loro vera Origine concorrono in differenti modi all'elevazione della frequenza. Più individualità vi partecipano e prima si compiranno i cambiamenti. (Ved. QUI e QUI; ndt).

La Trasformazione è un processo molto lento che si svolge a piccole tappe affinché la struttura cellulare umana non sia danneggiata.

Un nuovo sistema di "chakras" (termine sanscrito che vuol dire ruote o vortici; ndt) è stato posizionato, grazie al quale i due emisferi cerebrali possono essere sincronizzati con l'obbiettivo di risvegliare le facoltà come la telepatia, l'intuizione, i ricordi delle vite passate e facilitare i contatti personali con i Maestri.





I chakras sono delle piccole porte inter-dimensionali per mezzo delle quali si può entrare in contatto con l'energia vibratoria corrispondente.

Le persone nate dopo il 1993 sono dotate di questo nuovo sistema di chakras e di una grande consapevolezza, anche se la maggior parte di esse continua ad ostentare esteriormente un'attitudine negativa di rigetto e di rivolta.

In questo tempo di "transizione" possono apparire differenti sintomi fisici: brevi sensazioni di punture dolorose come se venisse conficcato un ago in quella certa parte del corpo, acufène e suoni acuti nelle orecchie, improvvisa apparizione di disturbi visivi che scompaiono nello stesso modo e alterazioni del ritmo cardiaco.

Talvolta potete sentirvi affaticati, benché abbiate dormito a sufficienza; altre volte, potete recuperare facilmente il dispendio dovuto a grandi sforzi con alcune ore di sonno, sentendovi pervasi di energia.

Oppure, in certi casi, il vostro appetito può vacillare tanto da non essere capaci di inghiottire alcun alimento, e in tal altri, può capitare che non arriviate a saziarvi nonostante diversi pasti ravvicinati.

Comunque è importante bere molta acqua in questo periodo per sostenere il corpo durante il cambiamento al fine di eliminare le tossine.

È fondamentale inoltre trasmettere queste informazioni a tutti coloro che iniziano a svegliarsi, perché più persone concorrono a partecipare coscientemente e attivamente alla Trasformazione più velocemente e meglio potrà realizzarsi.

Amual Abactu Baraka Bashad!" (Che l'Amore e le Benedizioni del Creatore siano su di voi!).

Omnec Onec

Presentazione e trascrizione: Olivier de Rouvroy